11.07.2015 Views

Relazione di Analisi

Relazione di Analisi

Relazione di Analisi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Storia ed evoluzione del territorio <strong>di</strong> stazioneNel Delta del Po, che si estende nell’area litoranea compresa tra la foce dell’A<strong>di</strong>ge e quella delReno, sono presenti ambienti molto <strong>di</strong>versi tra loro per morfologia ed ecologia. Nell’antichità, lamaggior parte del territorio deltizio era dominata da acquitrini <strong>di</strong> acqua dolce e solo dal Me<strong>di</strong>oevo siassistette ad un cambiamento <strong>di</strong> tendenza: la subsidenza, cioè il naturale e costante abbassamentodel suolo per “schiacciamento” degli strati se<strong>di</strong>mentari che, determinò nei secoli il progressivoingresso delle acque marine e l’aumento delle valli <strong>di</strong> acqua salmastra. Le valli <strong>di</strong> acqua dolce, già<strong>di</strong>minuite moltissimo da questo processo, furono ulteriormente ridotte dalle attività <strong>di</strong> bonifica,attività che ebbero un aumento esponenziale dal Cinquecento in poi. Le gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> bonificainiziate con gli Estensi nel Quattrocento e, terminate con l’utilizzo dell’idrovora meccanica dallaseconda metà dell’Ottocento, ridusse enormemente l’estensione originaria delle palu<strong>di</strong>, sia <strong>di</strong> acquadolce che <strong>di</strong> salmastra .Tra le poche zone umide <strong>di</strong> acqua dolce delle gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> bonifica, vi sono Vallesanta eCassa Campotto – Bassarone, all’interno dell’Oasi <strong>di</strong> Campotto nel territorio <strong>di</strong> Argenta (FE).Queste, si trovano a 6 – 9 metri sul livello del mare ed hanno una superficie complessiva <strong>di</strong> 850ettari.La zona dell’Oasi (44° 34’ – 44° 35’ N, 11° 50’ – 11° 51’ E) si estende su una superficiecomplessiva <strong>di</strong> 1624 ettari e comprende, oltre alle zone agricole, quegli ambienti umi<strong>di</strong> residui dellabonifica quali Cassa Campotto – Bassarone (600 ettari circa), Vallesanta (250 ettari circa) e ilTraversante, un lembo <strong>di</strong> bosco igrofilo <strong>di</strong> 150 ettari. Durante il periodo estivo, all’occorrenza,possono venire utilizzate come serbatoi d’acqua per usi agricoli e domestici ma, l’uso principale,avviene in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> piena, quando funzionano da casse <strong>di</strong> espansione finalizzate al temporaneoricevimento delle acque dei fiumi che qui confluiscono. La servitù idraulica, a cui sono sottoposte lecasse, è preminente su ogni altro tipo <strong>di</strong> destinazione.Quest’area, fino agli anni ’60, era a<strong>di</strong>bita a riserva <strong>di</strong> caccia ma, la costante e <strong>di</strong>ffusa riduzionedelle zone umide fece insorgere la necessità, sul piano protezionistico e venatorio, <strong>di</strong> salvaguardarequesti ambienti. Per cui, nell’agosto del 1977, per iniziativa del Comune <strong>di</strong> Argenta, della Provincia<strong>di</strong> Ferrara e del Consorzio <strong>di</strong> Bonifica Renana, venne istituita l’Oasi per la salvaguar<strong>di</strong>a e laprotezione della fauna e della flora, denominata Valli <strong>di</strong> Argenta e <strong>di</strong> Marmorta che, trovandosiinteramente all’interno del territorio <strong>di</strong> Campotto, è meglio conosciuta come Oasi <strong>di</strong> Campotto.Nel1976, Vallesanta e cassa Campotto – Bassarone vennero inserite nell’elenco delle aree soggette allaConvenzione <strong>di</strong> Ramsar. Nel 1988, con la legge regionale 2 luglio 1988, n° 27, venne istituito ilParco regionale del Delta del Po, e l’area fu inserita nel Parco come Stazione n° 6, Campotto <strong>di</strong>Argenta.L’ambiente e la sua storiaLa storia morfologica <strong>di</strong> quest’area, è legata alla evoluzione dei torrenti appenninici I<strong>di</strong>ce,Quaderna e Sillaro e, in misura minore, a quella del Po <strong>di</strong> Primaro. L’origine <strong>di</strong> questo fiume èancora incerta: secondo una versione umanistico – rinascimentale ferrarese, il ramo chiamatoPrimaro sarebbe nato nel 708 – 709, a seguito <strong>di</strong> un taglio effettuato dall’arcivescovo ravennateFelice sull’argine destro del Po presso Ferrara, per impe<strong>di</strong>re il passaggio delle truppe bizantine conl’allagamento dei territori tra Ferrara e Ravenna. Date le tecnologie del tempo, molti storiciritengono questa versione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile accettazione e, se si dovesse accettare l’ipotesi del taglio,questo fu probabilmente effettuato utilizzando un alveo preesistente.Comunque, è storicamente accertato che dal VII secolo i due rami principali del Po, detto Po <strong>di</strong>Ferrara, erano: Il Po <strong>di</strong> Volano (Padus Maior), il maggiore per quanto riguarda il trasporto idrico, e7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!