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La citazione bibliografica nell'epoca della sua ... - Biblioteche oggi

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10stile guidano i neofiti nella compilazione degli apparati bibliografici, 5 ma èimpossibile usarli per ricostruire le pratiche citazionali ed i significati chel'autore ha attribuito ai riferimenti bibliografici.Nelle discipline storico-filologiche l'accuratezza dei riferimenti bibliografici ela padronanza di uno stile di <strong>citazione</strong> appropriato certificano l'acquisizione diuna professionalità e legittimano l'appartenenza dell'autore ad unacorporazione di specialisti. Le note a piè di pagina, per molto tempo habitatnaturale delle citazioni bibliografiche e filtro imposto dallo scrittore perl'interpretazione del loro significato, sono per lo storico pressapocol'equivalente delle informazioni sui dati sperimentali nel campo delle scienzenaturali e, al pari di quelli, hanno una funzione inscindibilmente cognitiva esociale: 6 presentano il fondamento empirico delle storie raccontate e delleargomentazioni proposte; al tempo stesso conferiscono autorità e rispettabilitàal testo in quanto dimostrano che, mediante l'esame delle fonti primarie (i datida interpretare) e secondarie (le interpretazioni altrui da confermare osmentire), le regole del gioco sono state rispettate, 7 il candidato è adatto ariprodurre, nell'ambito di cariche accademiche, associazioni professionali,comitati di referee, congressi e così via, discorsi e comportamenti su cui sifonda la sopravvivenza istituzionale <strong>della</strong> disciplina.Quanto il rispetto delle regole sia importante per l’identità di una disciplinaemerge con chiarezza negli episodi di violazione conclamata. Esemplare inquesto senso la reazione di uno dei capostipiti <strong>della</strong> filologia classica tedesca,postmoderno (Roma: Bulzoni, 1996), in particolare pp. 87-103.5 Ad esempio: U. Eco, Come si fa una tesi di laurea. Le materie umanistiche, 12 ed. (Milano: Bompiani,2001); C. Revelli, Citazione <strong>bibliografica</strong> (Roma: Associazione Italiana <strong>Biblioteche</strong>, 2002).6 Sulla storia delle note a piè di pagina i testi di riferimento restano: A. Grafton, <strong>La</strong> nota a piè di pagina: unastoria curiosa (Milano: Sylvestre Bonnard, 2000); A. Grafton, “The footnote from De Thou to Ranke”History and Theory 1994, Theme Issue 33(4): 53-76.7 A. Momigliano, “Le regole del gioco nello studio <strong>della</strong> storia antica,” in Sui fondamenti <strong>della</strong> storia antica(Torino: Einaudi, 1984): 477-86. Peter Rieß, che ha tracciato le linee generali di una teoria sistematica <strong>della</strong>nota a piè di pagina (footnotology), scrive: «The way in which the footnote thrives and flourishes in thereality of scholarly literature shows that footnotes are here to stay. From this we can deduce that thesignificance of the footnote lies in the footnote itself. Scholarly publications need footnotes in order toacquire authority and respectability»: P. Riess, Towards a Theory of the Footnote (Berlin: De Gruyter, 1984),p. 22.

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