Fisica - Libretto per gli studenti 2012-2013 - Dip. Fisica - Sapienza
Fisica - Libretto per gli studenti 2012-2013 - Dip. Fisica - Sapienza
Fisica - Libretto per gli studenti 2012-2013 - Dip. Fisica - Sapienza
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Roma, 7 Lu<strong>gli</strong>o <strong>2012</strong><br />
Siamo lieti di pubblicare una versione aggiornata del volume contenente<br />
le informazioni relative all’attività scientifica e didattica del <strong>Dip</strong>artimento<br />
di <strong>Fisica</strong>.<br />
Tale libretto ha lo scopo di illustrare a<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> la struttura dei diversi<br />
cicli de<strong>gli</strong> studi in <strong>Fisica</strong> alla <strong>Sapienza</strong> (Laurea, Laurea Magistrale e<br />
Dottorati) e di fornire informazioni e notizie pratiche sull’attività didattica.<br />
Il libretto descrive inoltre brevemente l’ampio spettro delle attività<br />
di ricerca presenti nel nostro <strong>Dip</strong>artimento allo scopo di <strong>per</strong>mettere a<strong>gli</strong><br />
<strong>studenti</strong> di orientarsi nella scelta dell’indirizzo e del settore scientifico nel<br />
quale intendono cimentarsi.<br />
Riteniamo che tali informazioni siano utili alle matricole e a tutti<br />
le studentesse e <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> che studiano e lavorano nel nostro<br />
<strong>Dip</strong>artimento come strumento di mutua conoscenza.<br />
Ulteriori informazioni e aggiornamenti sulle attività del <strong>Dip</strong>artimento di<br />
<strong>Fisica</strong> possono essere trovate all’indirizzo web:<br />
www.phys.uniroma1.it/ (alla voce Future Matricole)<br />
dove è anche possibile scaricare il presente volume in formato PDF.<br />
Giancarlo Ruocco<br />
Direttore del <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong><br />
1
2<br />
A cura del <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> della <strong>Sapienza</strong><br />
Hanno collaborato alla realizzazione:<br />
Maria Grazia Ianniello<br />
Egidio Longo<br />
Antonio Polimeni<br />
Sonia Riosa<br />
Si ringrazia inoltre:<br />
Paolo Mataloni<br />
Progetto grafico:<br />
Fulvio Medici
Indice<br />
5<br />
35<br />
36<br />
46<br />
49<br />
51<br />
53<br />
54<br />
55<br />
71<br />
86<br />
99<br />
103<br />
110<br />
Le ricerche in <strong>Fisica</strong> alla <strong>Sapienza</strong><br />
Principali Istituzioni e Laboratori Nazionali e Internazionali<br />
La nostra Storia - I protagonisti<br />
Il Museo di <strong>Fisica</strong><br />
Lettera alle matricole<br />
Informazioni <strong>per</strong> <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong><br />
I nuovi Corsi di studio universitari<br />
Attività di Orientamento<br />
Il Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong><br />
Il Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
Il Corso di Laurea Magistrale in Astronimia e Astrofisica<br />
I Dottorati di Ricerca<br />
Informazioni generali<br />
<strong>Fisica</strong> e mercato del lavoro<br />
3
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
I fisici del nostro <strong>Dip</strong>artimento sono attivi in tutte le aree di ricerca riportate<br />
nella figura. Nonostante le diverse aree differiscano talvolta anche in<br />
maniera rilevante <strong>per</strong> quanto riguarda metodi di indagine, dimensioni delle<br />
attrezzature s<strong>per</strong>imentali, strumenti di calcolo o ampiezza delle ricadute<br />
applicative, spesso la linea di demarcazione tra settori di diversa denominazione<br />
tradizionale non può essere tracciata in maniera netta.<br />
È il caso, <strong>per</strong> esempio, di due campi abbastanza lontani tra loro fino a tempi<br />
relativamente recenti come l’astrofisica e la fisica delle particelle elementari,<br />
che si trovano oggi sotto molti aspetti a confrontarsi con <strong>gli</strong> stessi problemi.<br />
Si parla anche di “fisica astroparticellare”: rispondere a domande sul “sempre<br />
più piccolo” equivale oggi a rispondere a domande sul “sempre più<br />
vicino alla nascita dell’universo”.<br />
Allo stesso modo, ricerche originate come speculazioni relativamente<br />
astratte e lontane dalle applicazioni in meccanica statistica si rivelano<br />
fondamentali <strong>per</strong> rispondere ad interrogativi sul funzionamento di sistemi<br />
biologici complessi (è il caso della ricerca sulle reti neuronali, un settore<br />
fertilissimo che si situa all’intersezione tra fisica statistica, biofisica, cibernetica<br />
e fisica della materia).<br />
Nel seguito troverete, senza alcuna pretesa di completezza, brevi indicazioni<br />
su alcune delle grandi questioni intorno a cui si lavora in <strong>Dip</strong>artimento,<br />
sui più stimolanti problemi a<strong>per</strong>ti e sulle prospettive della ricerca avanzata<br />
in questi settori.<br />
5
6<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
<strong>Fisica</strong> delle particelle<br />
La fisica delle particelle studia i costituenti fondamentali della materia e le<br />
loro interazioni, le relazioni tra energia, materia, spazio e tempo, le simmetrie<br />
e le leggi che governano l’Universo e la sua evoluzione.<br />
Qual è la struttura ultima della materia? Oggi sappiamo che la materia è<br />
organizzata in fami<strong>gli</strong>e di particelle, repliche più pesanti ed instabili della<br />
fami<strong>gli</strong>a con cui è fatta tutta la materia ordinaria, costituita dall’elettrone<br />
col suo neutrino e dai due quark, up e down, che formano il protone e il<br />
neutrone.<br />
Ci sono motivazioni profonde <strong>per</strong> questa struttura a “repliche”?<br />
A questa intrigante domanda non c’è ancora una risposta.<br />
Le forze fondamentali che conosciamo sono quattro: l’interazione gravitazionale,<br />
l’interazione debole, l’interazione elettromagnetica e l’interazione<br />
forte. Queste interazioni agiscono tra le particelle di “materia”, elettroni,<br />
neutrini e quark, e sono “mediate” dalle particelle di “forza”, gravitoni, bosoni<br />
W e Z, fotoni e gluoni.<br />
La forza debole è alla base della combustione dell’idrogeno nelle stelle
Queste sono le domande fondamentali che si pongono oggi i fisici<br />
delle particelle:<br />
• Quali sono le Simmetrie dell’Universo?<br />
• Qual è l’origine della massa delle particelle?<br />
• Perché l’Universo è fatto di materia?<br />
• Ci sono tracce di antimateria?<br />
• Qual è la natura della massa mancante dell’Universo?<br />
La risposta a queste domande può venire da diversi es<strong>per</strong>imenti.<br />
Presso il CERN di Ginevra è possibile riprodurre le altissime energie<br />
dell’universo primordiale e conoscere la natura ultima della materia.<br />
La composizione dei raggi cosmici viene studiata da es<strong>per</strong>imenti che raccolgono<br />
particelle al di fuori dell’atmosfera, come sulle stazioni orbitanti o<br />
sulle sonde spaziali (AMS).<br />
Nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso si studia la trasmutazione di<br />
neutrini prodotti al CERN di Ginevra e rivelati al Gran Sasso dopo un viaggio<br />
di tre millesimi di secondo (es<strong>per</strong>imento OPERA).<br />
Rivelatore<br />
dell’es<strong>per</strong>imento<br />
OPERA presso i<br />
Laboratori Nazionali<br />
del Gran Sasso<br />
L’es<strong>per</strong>imento<br />
AMS<br />
7
8<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Gli es<strong>per</strong>imenti di “Alte Energie”<br />
La collisione tra particelle dotate di energie molto elevate <strong>per</strong>mette di<br />
ricreare in laboratorio i costituenti fondamentali presenti nei primi istanti<br />
dell’Universo e di studiarne le loro interazioni.<br />
Per accelerare le particelle alle energie necessarie si devono costruire macchine<br />
troppo grandi e costose <strong>per</strong> una Università o anche <strong>per</strong> un singolo Paese.<br />
Molti de<strong>gli</strong> es<strong>per</strong>imenti dei fisici del <strong>Dip</strong>artimento si svolgono al CERN di<br />
Ginevra, al FERMILAB di Chicago, a SLAC in California.<br />
Il CERN di Ginevra
L’es<strong>per</strong>imento ATLAS al CERN<br />
In un tipico es<strong>per</strong>imento di alte energie due fasci di particelle<br />
vengono fatti collidere (in questo caso elettroni contro positroni).<br />
La loro massa si converte in energia, generando varie particelle<br />
osservate nei diversi “rilevatori”.<br />
9<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
10<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
L’antimateria<br />
Molti pensano che l’antimateria sia un’invenzione dei libri di fantascienza:<br />
non è così. L’antimateria viene prodotta dai raggi cosmici che colpiscono<br />
l’atmosfera terrestre e ne<strong>gli</strong> acceleratori di particelle con la stessa probabilità<br />
con cui viene prodotta la materia. Come predetto da P.A.M. Dirac nel 1927<br />
e dimostrato da C.D. Anderson nel 1932 con la sco<strong>per</strong>ta del positrone,<br />
l’antiparticella dell’elettrone, ad ogni particella corrisponde un’antiparticella<br />
con le stesse proprietà ma carica elettrica opposta.<br />
Le leggi della fisica devono essere le stesse <strong>per</strong> materia ed antimateria, <strong>per</strong><br />
cui ci dovremmo aspettare un Universo pieno di antimateria. Quando materia<br />
ed antimateria si incontrano, si disintegrano, producendo una grandissima<br />
quantità di energia sotto forma di fotoni: il secondo passo di Armstrong<br />
sulla Luna dimostra che non ci sono apprezzabili quantità di antimateria su<br />
distanze planetarie. L’assenza di vistose esplosioni nel nostro Universo porta<br />
ad escludere apprezzabili<br />
quantità di antimateria<br />
fino a 20<br />
Megaparsec, (cioè<br />
milioni di parsec, una<br />
unità di misura che<br />
rappresenta la distanza<br />
di un oggetto che<br />
ha una parallasse di<br />
un arco di secondo<br />
ed equivale a 3.26<br />
anni luce).<br />
La ricerca nello spazio<br />
delle più deboli tracce<br />
di antimateria e la<br />
formulazione delle<br />
possibili spiegazioni<br />
della sua scomparsa<br />
sono un tema affascinante<br />
che promette<br />
di svelare i segreti<br />
fondamentali della<br />
primigenia evoluzione<br />
dell’Universo in cui<br />
viviamo.
La Materia Oscura<br />
Un altro dei misteri dell’Universo riguarda la quantità di materia che esso<br />
deve contenere: in base a molte delle caratteristiche che osserviamo (<strong>per</strong><br />
esempio la velocità di rotazione delle Galassie, che dipende dalla massa<br />
totale in esse contenuta e può essere misurata tramite l’effetto Doppler della<br />
luce che arriva fino a noi) essa risulta molto maggiore della materia visibile<br />
identificata.<br />
Sulla natura di questa Materia Oscura sono state formulate diverse ipotesi,<br />
molte delle quali coinvolgono particelle dai nomi esotici (WIMP, neutralini,<br />
ecc.) non ancora osservate e accanitamente ricercate dai nostri es<strong>per</strong>imenti.<br />
Le più recenti misure dell’espansione dell’Universo suggeriscono un aumento<br />
della velocità di espansione: una possibile spiegazione potrebbe essere<br />
che il “vuoto cosmico” sia in realtà riempito da una forma di “energia<br />
oscura”, ricollegabile alla presenza della “costante cosmologica”, prevista<br />
da Einstein.<br />
Antimateria, materia oscura, energia oscura: alcuni dei pezzi mancanti del<br />
puzzle del nostro Universo.<br />
11<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
12<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Dalle frontiere della fisica alle frontiere della tecnologia<br />
Le tecniche necessarie <strong>per</strong> la realizzazione de<strong>gli</strong> es<strong>per</strong>imenti della fisica di<br />
punta sono quasi sempre ai limiti delle possibilità della tecnologia moderna<br />
e spingono continuamente verso nuovi traguardi alla frontiere della tecnologia,<br />
con applicazioni in campi spesso molto lontani da quelli di origine. I<br />
dati trasmessi in un secondo di funzionamento di un es<strong>per</strong>imento di LHC, il<br />
collider del CERN, equivalgono all’informazione media scambiata con 100<br />
milioni di telefonate: da questa immensa mole di informazioni, sofisticati<br />
algoritmi devono filtrare ed estrarre le rarissime informazioni corrispondenti<br />
ai segnali delle nuove particelle.<br />
Ogni 25 miliardesimi di secondo, il rivelatore centrale dell’es<strong>per</strong>imento CMS<br />
produce un’immagine come quella di sinistra. Da questa immensa mole di<br />
informazioni, il software dell’es<strong>per</strong>imento è in grado di filtrare in tempo reale le<br />
tracce de<strong>gli</strong> eventi rari ed interessanti (a destra).
Dal WWW alla GRID<br />
Il World Wide Web è stato inventato nel 1989 dal Dr. T. Berners Lee, che<br />
lavorava al CERN di Ginevra: originariamente il sistema era stato concepito<br />
<strong>per</strong> lo scambio istantaneo di informazioni tra ricercatori impegnati ne<strong>gli</strong> stessi<br />
progetti scientifici, ma che lavoravano in Laboratori e Università sparsi <strong>per</strong><br />
il mondo. Oggi ha milioni di utilizzatori scientifici e commerciali in tutto il<br />
mondo.<br />
Se il WWW dà un accesso semplice ed immediato all’informazione distribuita<br />
sulla rete, la nuova frontiera è l’accesso altrettanto immediato alla<br />
potenza di calcolo distribuita sulla rete: i ricercatori del nostro <strong>Dip</strong>artimento<br />
partecipano ad un ambizioso progetto, detto GRID (gri<strong>gli</strong>a) che nasce da<br />
una vastissima collaborazione internazionale tra l’Unione Europea, il CERN,<br />
l’INFN, la NASA, il Department of Energy de<strong>gli</strong> Stati Uniti, l’MIT ed altre<br />
prestigiose istituzioni.<br />
13<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
14<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Astrofisica<br />
L’Astrofisica, anzichè un settore della <strong>Fisica</strong>, è da intendere come quella<br />
disciplina che applica le conoscenze di tutti i settori della fisica alla comprensione<br />
della fenomenologia legata ai corpi celesti e alla distribuzione<br />
della materia e dell’energia nell’Universo.<br />
Da un lato essa si basa su osservazioni dei fenomeni cosmici, sui quali<br />
non si puo’ avere un controllo diretto, diversamente da quanto accade ne<strong>gli</strong><br />
es<strong>per</strong>imenti di laboratorio. D’altro canto <strong>gli</strong> astri e il cosmo rappresentano<br />
proprio dei “laboratori” in cui si possono realizzare naturalmente situazioni<br />
estreme non s<strong>per</strong>imentabili a terra. Talvolta, infatti, le teorie fisiche possono<br />
avere un diretto riscontro solo in fenomeni astronomici come esplosioni di<br />
su<strong>per</strong>novae, buchi neri, lenti gravitazionali, stelle di neutroni, ecc..<br />
Le osservazioni coinvolgono l’intero spettro elettromagnetico e, di conseguenza,<br />
le tecnologie piu’ diverse: dai rediotelescopi e interferometri di<br />
dimensione planetaria, a<strong>gli</strong> osservatori spaziali <strong>per</strong> la radiazione infrarossa,<br />
ultravioletta e visibile e <strong>per</strong> i raggi X e gamma, ai grandi telescopi ottici a<br />
terra. Anche “finestre non elettromagnetiche” sono a<strong>per</strong>te sul cosmo: neutrini,<br />
raggi cosmici di altissima energia ( molto maggiore di quella ottenibile<br />
nei grandi acceleratori di particelle) e, potenzialmente, la radiazione gravitazionale<br />
prevista dalla teoria della relativita’ generale.<br />
I quattro telescopi da 8.2 m del Very Large Telescope dell ESO<br />
(European Southern Observatory), utilizzabili come interferometro<br />
(VLTI). Cerro Paranal (Cile)
Il telescopio XMM-Newton dell’Agenzia Spaziale Europea, <strong>per</strong> l’osservazione<br />
delle sorgenti cosmiche di radiazione X<br />
Le attività di ricerca teoriche e osservative del nostro <strong>Dip</strong>artimento<br />
riguardano alcune delle domande fondamentali dell’astrofisica:<br />
• Qual e’ la geometria e quale la dinamica globale dell’Universo ?<br />
• Quali sono le distribuzioni di galassie e di materia oscura<br />
nell’Universo e il loro legame con la dinamica cosmica complessiva ?<br />
• Come sono nati e come evolvono galassie e nuclei galattici attivi ?<br />
• Come si alimenta il “motore centrale” di un nucleo galattico attivo, e<br />
qual e’ la sua relazione con la dinamica della galassie che lo ospita ?<br />
• Quali sono i meccanismi che spiegano la distribuzione spettrale, dal<br />
radio ai raggi gamma, delle sorgenti cosmiche di alta energia ?<br />
15<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
16<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
La radiazione di fondo dell’Universo<br />
Il problema della “localizzazione” dell’antimateria nell’Universo, o quello<br />
della massa mancante (della “materia oscura”) sono due buoni esempi del<br />
modo in cui si intrecciano domande tradizionalmente associate ai campi<br />
della fisica delle particelle e dell’astrofisica. Un altro esempio in proposito<br />
è fornito dalle ricerche che hanno portato recentemente alla realizzazione<br />
dell’es<strong>per</strong>imento Boomerang, condotto in prima fila da ricercatori del nostro<br />
<strong>Dip</strong>artimento.<br />
Un lancio di Boomerang<br />
I dati raccolti dall’es<strong>per</strong>imento, il cui obiettivo è la misura delle anisotropie<br />
della radiazione elettromagnetica di fondo, hanno <strong>per</strong>messo di ricostruire una<br />
“fotografia” dell’universo in una fase primordiale, quando era 50000 volte<br />
più giovane, mille volte più caldo e un miliardo di volte più denso di adesso;<br />
grazie a queste indicazioni si è in grado di ottenere informazioni sui primissimi<br />
istanti di vita dell’universo, immediatamente dopo il Big Bang, e insieme di<br />
conoscerne me<strong>gli</strong>o la distribuzione della massa e della densità.<br />
Un’immagine delle strutture<br />
dell’universo primordiale<br />
osservate da Boomerang.<br />
Per dare un’idea della scala, il<br />
piccolo tondo nero in basso a<br />
destra corrisponde alle<br />
dimensioni apparenti della Luna.
Esistono le onde gravitazionali?<br />
Previste dalla teoria della relatività generale, le onde gravitazionali hanno<br />
resistito finora ad ogni tentativo di captarne la presenza attraverso la realizzazione<br />
di apposite antenne (le “antenne gravitazionali”).<br />
È questa una linea di ricerca che vanta una lunga tradizione nel nostro<br />
<strong>Dip</strong>artimento, con la realizzazione di sbarre risonanti criogeniche, e che<br />
vede attualmente la partecipazione di un nostro gruppo di ricerca alla collaborazione<br />
internazionale che sta costruendo Virgo, un gigantesco interferometro<br />
(localizzato nella pianura a ridosso di Pisa) che dovrebbe essere<br />
in grado di rilevare segnali anche di debolissima intensità e dare quindi<br />
indicazioni empiriche definitive in favore dell’esistenza di questi elusivi<br />
oggetti previsti dalla relatività generale.<br />
17
18<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
<strong>Fisica</strong>,<br />
Complessità e<br />
Disordine<br />
Secondo voi questo<br />
disegno è complesso o no ?<br />
Dopo enormi successi la fisica ha scelto una nuova, formidabile sfida. La natura<br />
delle scienze fisiche è quella di fornire detta<strong>gli</strong>ate previsioni quantitative sui<br />
fenomeni naturali. Questo ha portato alla elaborazione di un quadro teorico<br />
che consente una comprensione profonda dei grandi fenomeni fondamentali<br />
(le particelle elementari, i quark, la frontiera del piccolissimo): anche se in questi<br />
campi rimane ancora molto da fare, i grandi successi conseguiti hanno stimolato<br />
l’a<strong>per</strong>tura di una nuova, caldissima frontiera, quella della Complessità.<br />
La fisica oggi cerca di spiegare in modo quantitativo e di prevedere il<br />
comportamento di sistemi in cui il disordine che ne caratterizza i componenti<br />
elementari o la complessità intrinseca delle loro interazioni ha un ruolo<br />
importante, che arriva fino<br />
a modificare crucialmente<br />
la natura stessa del sistema,<br />
consentendo<strong>gli</strong> comportamenti<br />
di enorme interesse. Il<br />
fatto che l’analisi di semplici<br />
strutture matematiche porti<br />
Rappresentazione grafica di<br />
sistemi biologici ad alta<br />
complessità che la fisica cerca<br />
di aiutare a capire. Si vede il<br />
processo di mitosi in una salamandra,<br />
una macro-cellula del<br />
fegato di un topo, un ribosoma.
alla creazione di strutture affascinanti è stato molto importante. Guardate la<br />
figura di questa pagina: non si direbbe proprio che nasca da una fredda e<br />
semplice equazione, vero?<br />
Eppure si tratta del risultato di una elementare regola di iterazione.<br />
Questi metodi hanno una valenza straordinaria: ad esempio, possono suggerirci<br />
come provare ad aiutare la struttura delle connessioni di Internet a<br />
crescere in modo intelligente. Provate invece a fare un vero es<strong>per</strong>imento,<br />
ed aprite a metà il rubinetto del bagno: vedete una complicata struttura di<br />
filamenti che si intersecano e si modificano nel tempo. Cos’è che genera<br />
una struttura così “artistica”?<br />
Da un lato queste teorie stanno dando grandi contributi alla comprensione<br />
di materiali fisici di grande interesse (<strong>per</strong> esempio la struttura dei semplici<br />
vetri delle finestre è ancora un mistero, che si sta forse chiarificando grazie<br />
a queste idee). Dall’altro lato il campo in cui questi metodi cercano di aiutare<br />
la nostra capacità di comprensione si allarga: adesso i fisici cercano<br />
di comprendere complessi sistemi biologici, sistemi di agenti in interazione,<br />
come modelli di mercati economici, ed aggregati di esseri complessi che<br />
interagiscono socialmente (insomma, noi...).<br />
Si tratta certamente di una frontiera pionieristica piena di promesse.<br />
19<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
20<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Informazione quantistica con i fotoni<br />
L’informazione quantistica studia come impiegare le leggi fondamentali della<br />
fisica <strong>per</strong> mi<strong>gli</strong>orare la trasmissione e l’elaborazione di segnali. E’ una<br />
scienza relativamente giovane, la cui origine risale all’inizio de<strong>gli</strong> anni ’80,<br />
grazie alla proposta di Richard Feynman di usare in modo congiunto la<br />
teoria classica dell’informazione e le leggi della meccanica quantistica <strong>per</strong><br />
realizzare un computer quantistico. L’unione di queste due scienze <strong>per</strong>mette<br />
o<strong>per</strong>azioni altrimenti impossibili, quali la creazione di codici crittografici<br />
indecifrabili, il teletrasporto di una particella (come ad esempio un fotone)<br />
e la soluzione di problemi computazionali complessi a una velocità molto<br />
maggiore di un qualsiasi computer classico.<br />
Per il suo carattere intrinsecamente multidisciplinare, l’informazione<br />
quantistica abbraccia diversi campi, dalla fisica alla matematica, dalla<br />
computazione all’ingegneria. Gli es<strong>per</strong>imenti di informazione quantistica si<br />
avvalgono di tecniche di fisica atomica, ottica quantistica e fisica del laser,<br />
nonché di fisica dello stato solido e dispositivi a su<strong>per</strong>conduttore.<br />
Il rapido sviluppo de<strong>gli</strong> ultimi 20 anni dimostra le grandi potenzialità di<br />
questa disciplina di rivoluzionare molte aree della scienza e della tecnologia.<br />
In questa prospettiva è ragionevole aspettarsi che schemi sempre più<br />
efficienti di codifica, decodifica e trasferimento dell’informazione vengano<br />
elaborati nel prossimo futuro. Al tempo stesso, la crescente miniaturizzazione<br />
dei circuiti logici <strong>per</strong>metterà di sviluppare nuovi metodi <strong>per</strong> il trattamento<br />
dell’informazione basati sulla meccanica quantistica.<br />
L’elemento fondamentale dell’informazione quantistica è il quantum bit,<br />
(qubit) che, a differenza del bit dell’informazione classica, che può assumere<br />
di volta in volta uno dei due valori, 0 o 1, viene espresso come la<br />
sovrapposizione coerente di due stati quantistici antitetici. Un qubit può essere<br />
realizzato in molti modi, ad esempio sfruttando la polarizzazione di un<br />
fotone, oppure usando ioni intrappolati, atomi neutri interagenti con cavità<br />
ottiche, impurezze in solidi etc.<br />
Nel processo di emissione<br />
parametrica spontanea un cristallo<br />
irradiato da un laser, di lunghezza<br />
d’onda appartenente alla regione<br />
dell’ultravioletto, genera coppie di<br />
fotoni entangled su tutto lo spettro del<br />
visibile. L’immagine in figura deriva<br />
dalla sovrapposizione di un grande<br />
numero di eventi di emissione<br />
di coppie di fotoni.
L’altro concetto chiave dell’informazione quantistica è dato dall’entanglement<br />
(letteralmente grovi<strong>gli</strong>o, intreccio) che, usando le parole di Erwin Schroedinger,<br />
rappresenta “il tratto caratteristico della meccanica quantistica”. Uno stato<br />
entangled di due o più particelle è una risorsa essenziale <strong>per</strong> il teletrasporto,<br />
la crittografia e la computazione quantistica.<br />
Oggi è possibile generare e rivelare stati quantistici di singoli fotoni o stati<br />
entangled di fotoni prodotti da cristalli non lineari mediante il processo della<br />
emissione parametrica spontanea. Stati entangled di due o più fotoni vengono<br />
utilizzati nella crittografia quantistica su grandi distanze (fino a 200<br />
Km), sia attraverso una fibra ottica che nello spazio libero, e nel teletrasporto<br />
quantistico che rappresenta, a oggi, una delle più spettacolari dimostrazioni<br />
dell’entanglement.<br />
Nel nostro <strong>Dip</strong>artimento, dove nel 1997 è stato effettuato il primo teletrasporto<br />
di un fotone, vengono studiati stati entangled di fotoni ad alto<br />
numero di qubit. Codificando l’informazione su vari gradi di libertà del<br />
fotone, come la polarizzazione, l’energia, la direzione e il momento angolare<br />
orbitale, vengono realizzati circuiti logici finalizzati alla computazione<br />
quantistica, si effettuano misure con risoluzione o sensibilità ben al di là di<br />
quelle <strong>per</strong>messe dalla fisica classica e vengono studiate le proprietà di stati<br />
quantistici fotonici macroscopici.<br />
Rappresentazione schematica del teletrasporto quantistico. Il fotone (qubit) che si<br />
vuole teletrasportare, |ψ>1, è misurato dall’osservatore A (Alice) insieme al fotone<br />
(qubit) 2 appartenente a una coppia di fotoni entangled, |φ+ >23. Il risultato della<br />
misura viene comunicato all’osservatore B (Bob) che effettua una particolare<br />
o<strong>per</strong>azione sul fotone 3. Il risultato è il trasferimento istantaneo (teletrasporto) dello<br />
stato del fotone 1 sul fotone 3. La comunicazione classica tra Alice e Bob garantisce<br />
che lo scambio di informazione avvenga rispettando il principio di causalità.<br />
21<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
22<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
<strong>Fisica</strong> della materia<br />
Si indica generalmente come “fisica della materia” quella parte della fisica<br />
che studia, anziché le proprietà dei costituenti “elementari” nella loro individualità<br />
e le caratteristiche ancora sconosciute delle interazioni che si esercitano<br />
tra di essi, i comportamenti e le proprietà tipici di aggregati di numerosissimi<br />
costituenti di cui sono ben note le proprietà individuali e quelle delle<br />
forze che li legano (si tratta in sostanza di interazioni elettromagnetiche), ma<br />
che presentano talvolta comportamenti nuovi e inediti dovuti al gran numero<br />
di componenti dei sistemi in esame. Le domande che si pongono in questo<br />
settore sono le più disparate, e spaziano da questioni di immediato interesse<br />
applicativo a quesiti di carattere assolutamente fondamentale.<br />
La su<strong>per</strong>conduttività<br />
Ad esempio, uno dei problemi di fisica della materia più dibattuti ne<strong>gli</strong> ultimi<br />
decenni è l’origine della su<strong>per</strong>conduttività ad alta tem<strong>per</strong>atura in certi materiali<br />
ceramici. I su<strong>per</strong>conduttori sono noti fin dall’epoca della Prima guerra<br />
mondiale e il loro funzionamento è stato compreso ne<strong>gli</strong> anni Cinquanta del<br />
Novecento. Sono metalli che al di sotto di una tem<strong>per</strong>atura molto vicina allo<br />
zero assoluto (-273 °C) offrono una resistenza assolutamente nulla al passaggio<br />
della corrente. A causa di ciò, ad esempio, in un semplice filo su<strong>per</strong>conduttore<br />
chiuso su se stesso, e senza che vi sia inserito alcun generatore,<br />
la corrente può scorrere <strong>per</strong> un tempo infinito. I su<strong>per</strong>conduttori oggi sono<br />
usati soprattutto <strong>per</strong> ottenere alti campi magnetici, come quelli che tengono<br />
sollevati i treni a levitazione magnetica (vedi foto) e che incurvano la traiettoria<br />
delle particelle che viaggiano quasi alla velocità della luce nei grandi<br />
acceleratori. Tuttavia le bassissime tem<strong>per</strong>ature necessarie al loro funzionamento<br />
richiedono l’uso di refrigeranti costosi e complicati da maneggiare,<br />
come l’elio liquido che bolle a -269 °C.<br />
Un treno a levitazione magnetica come questo, grazie ai suoi<br />
magneti su<strong>per</strong>conduttori, trasporta i passeggeri a 550 km/h tra<br />
la città di Shanghai e il suo aeroporto.
Se si riuscisse a far funzionare un su<strong>per</strong>conduttore alla tem<strong>per</strong>atura<br />
dell’ambiente si potrebbe trasmettere l’elettricità dalla centrale alle nostre<br />
case senza <strong>per</strong>dite, con grande risparmio energetico; si potrebbero costruire<br />
calcolatori molto più veloci de<strong>gli</strong> attuali; oppure fabbricare potenti<br />
magneti a costi molto più bassi.<br />
Nel 1986 sono stati sco<strong>per</strong>ti dei nuovi materiali ceramici su<strong>per</strong>conduttori<br />
che funzionano a circa 100 gradi dallo zero assoluto, e quindi possono<br />
essere raffreddati anziché dall’elio liquido dall’aria liquida, con grandi vantaggi.<br />
Tuttavia, sia <strong>per</strong> mi<strong>gli</strong>orare questi materiali che <strong>per</strong> trovarne di nuovi<br />
con tem<strong>per</strong>ature di lavoro ancora più alte, bisogna intanto capire come si<br />
innesca la su<strong>per</strong>conduttività in queste ceramiche.<br />
I fisici ancora non lo sanno, nonostante un grande sforzo di ricerca che continua<br />
tuttora anche nel nostro dipartimento. Qui lavorano da molti anni, sulla<br />
su<strong>per</strong>conduttività ad alta tem<strong>per</strong>atura, due gruppi teorici e quattro gruppi<br />
s<strong>per</strong>imentali con diverse tecniche.<br />
Le nanotecnologie<br />
Un altro affascinante campo in cui il nostro <strong>Dip</strong>artimento è attivo è quello<br />
delle nanotecnologie. Ne<strong>gli</strong> ultimi anni <strong>gli</strong> scienziati della materia hanno<br />
imparato a costruire nuove architetture atomiche e molecolari e a controllare<br />
dimensioni, forma e funzioni di una grande varietà di materiali su scala<br />
atomica scoprendo proprietà elettriche, meccaniche, ottiche e magnetiche<br />
spesso inattese. L’interesse scientifico <strong>per</strong> lo studio delle proprietà di queste<br />
nuove strutture ha fatto sorgere <strong>gli</strong> ormai diffusi neologismi di nanoscienza<br />
e nanotecnologia <strong>per</strong> indicare il filone scientifico/tecnologico che si occupa<br />
di architettura/ingegneria di nuove strutture atomiche e molecolari con<br />
specifiche proprietà e funzionalità.<br />
Nano-fili unidimensionali ordinati<br />
di molecole pentacene allineate<br />
sui gradini monoatomici di una<br />
su<strong>per</strong>ficie di rame. I nanofili sono<br />
larghi circa 1 nanometro e lunghi<br />
centinaia di nanometri<br />
23<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
24<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Immagine di punti quantici<br />
semiconduttori ottenuta<br />
mediante un microscopio<br />
a scansione tunnel; ogni<br />
punto e’ in realtà costituito<br />
da circa 10000 atomi<br />
La novità sta soprattutto nello studio di nuove metodologie <strong>per</strong> assemblare<br />
le architetture atomiche e molecolari e nella capacità di finalizzare le nuove<br />
strutture a una precisa funzione, progettando, controllando e verificando<br />
le proprietà microscopiche ottiche, magnetiche ed elettriche desiderate.<br />
Se atomi e/o molecole si aggregano in strutture su scala<br />
nanometrica (1 nanometro=un miliardesimo di metro) possono<br />
avere proprietà diverse rispetto ai materiali solidi su scala<br />
macroscopica (si vedano <strong>gli</strong> esempi nella pagina precedente).<br />
Una catena unidimensionale di atomi di ferro è magnetica e conduttrice ?<br />
Possono esistere metalli in una dimensione ?<br />
Come variano le proprietà ottiche di un nano-cristallo semiconduttore al<br />
variare del numero di atomi che lo costituiscono ?<br />
Possiamo quindi considerare queste nano-particelle come uno stato<br />
della materia le cui proprietà non dipendono solo dalla composizione<br />
chimica ma anche dalla forma e dalla dimensione. La grande promessa<br />
della nanotecnologia è di proporre un’alternativa in cui si assemblano i<br />
componenti più semplici (le molecole e/o altre nanostrutture) <strong>per</strong><br />
costruire dispositivi con funzioni specifiche ed altamente flessibili. Inoltre,<br />
dall’unione della su<strong>per</strong>conduttività con le nanotecnologie nascono nuovi<br />
dispositivi, che a loro volta possono essere utilizzati <strong>per</strong> incrementare<br />
sensibilmente la sensibilità e la raffinatezza di strumentazione utile in altri<br />
settori di ricerca (bolometri e microrefrigeratori, <strong>per</strong> misurare la radiazione<br />
cosmica, o <strong>gli</strong> SQUID, che misurano campi magnetici e sono usati dai<br />
ricercatori del <strong>Dip</strong>artimento <strong>per</strong> studiare le leggi fondamentali della meccanica<br />
quantistica), e trovare poi anche un gran numero di impieghi pratici.
Un ulteriore campo di applicazione delle nanotecnologie e’ quello relativo<br />
all’immagazzinamento a stato solido dell’idrogeno quale vettore<br />
energetico ed ecologico. L’interesse verso l’uso dell’idrogeno come vettore<br />
energetico ha avuto recentemente un notevole rilancio motivato dalla<br />
necessità di re<strong>per</strong>ire mezzi energetici alternativi ai combustibili fossili<br />
e al fine di diminuire l’inquinamento ambientale da essi causato. L’avvio<br />
di una tecnologia a idrogeno comporta molteplici problemi tecnici connessi<br />
con la sua produzione, l’immagazzinamento e l’utilizzazione. In<br />
particolare, lo scopo di immagazzinare l’idrogeno è quello di rendere<br />
disponibile il fabbisogno di energia al momento della sua utilizzazione.<br />
Dei possibili modi di immagazzinare l’idrogeno, quello in forma di composti nei<br />
solidi è il più efficace in termini di densità di energia accumulabile e sicurezza.<br />
In genere, l’idrogeno entra come idruro interstiziale all’interno di reticoli<br />
metallici o forma dei complessi molecolari con altri elementi.<br />
Una via di frontiera seguita nel <strong>Dip</strong>artimento è quella di usare nanopolveri<br />
(<strong>per</strong>ché la su<strong>per</strong>ficie volumica, sulla quale avvengono le reazioni<br />
di rilascio, è elevata) e dis<strong>per</strong>derle in materiali nanoporosi, <strong>per</strong>ché<br />
la dimensionalità de<strong>gli</strong> strati di assorbitore ottenuti è più bassa.<br />
Le aspettative sono il cambiamento dei meccanismi termodinamici in questi<br />
strati sottili rispetto alle proprietà di volume con possibile abbassamento delle<br />
tem<strong>per</strong>ature di rilascio dell’idrogeno e una maggiore resistenza al de<strong>per</strong>imento<br />
con l’avanzare del numero di cicli di idrogenazione/deidrogenazione.<br />
25<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
26<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
La materia soffice<br />
Nell’ambito dello studio della “struttura della materia”, un campo di indagine<br />
importante nel corso del XX secolo e’ stato quello di determinare il comportamento<br />
di un grande numero di componenti elementari (atomi, molecole, …)<br />
a partire dal loro potenziale di interazione.<br />
Pensate come sarebbe interessante, ma anche quante applicazioni avrebbe,<br />
se fosse possibile “inventare” la forma funzionale con cui i mattoni elementari<br />
che costituiscono la materia interagiscono tra loro. Che succederebbe<br />
se, <strong>per</strong> esempio, le particelle interagissero attraverso un potenziale soffice<br />
puramente repulsivo, se le particelle potessero interpenetrarsi, se il raggio<br />
della interazione attrattiva fosse molto piccolo rispetto alle dimensioni della<br />
particella stessa ? Pensate anche quante possibilita’ si aprirebbero se le strutture<br />
macroscopiche fossero costituite da particelle il cui movimento non e’<br />
controllato dalle equazioni di Newton, ma piuttosto (a causa della presenza<br />
di un mezzo in cui queste sono immerse) dalle equazioni che determinano il<br />
moto Browniano, oppure se la dinamica non fosse controllata dal moto termico,<br />
ma da moto proprio (particelle autopropellenti). Quali nuovi materiali<br />
si potrebbero “disegnare”, e quali comportamenti collettivi risulterebbero da<br />
queste nuove forme di interazione tra i costituenti elementari ?<br />
La materia soffice - quella branca della fisica della materia condensata che<br />
studia il comportamento di sistemi fisici facilmente deformabili se soggetti a<br />
sollecitazioni esterne (termiche, meccaniche, elettriche, …) - tenta di rispondere<br />
proprio a queste domande. Studiare la materia soffice vuol dire studiare<br />
aggregati atomici e/o molecolari di dimensioni nano- e micro-metriche in<br />
un solvente, polimeri, schiume, gel, materiali granulari, e svariati tipi di materiali<br />
biologici. In numerosi casi, le particelle costituenti possono essere<br />
considerate come su<strong>per</strong>-atomi interagenti attraverso potenziali efficaci di cui<br />
predire lo stato di aggregazione mediante tecniche di meccanica statistica.<br />
Rispetto ai sistemi atomici e/o molecolari e’ oggi possibile disegnare nuove<br />
forme di interazione e, di conseguenza, nuove fasi della materia. I materiali<br />
soffici infatti mostrano strutture autoorganizzate su scale mesoscopiche (cioe’<br />
intermedie tra micro e macroscopiche) che originano dal gran numero di<br />
interno gradi di libertà, di interazioni deboli tra <strong>gli</strong> elementi strutturali, e dal<br />
delicato bilancio termodinamico che vi si instaura.<br />
La ricerca in materia soffice (con le sue forti connessioni con la ricerca in<br />
materia biologica) e’ sviluppata nel <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> attraverso una<br />
azione sinergica tra ricercatori teorici, numerici e s<strong>per</strong>imentali. e si sviluppa<br />
in collaborazione con il centro “Soft” (INFM-CNR).<br />
Immagine di un polimero a stella. Il potenziale<br />
di interazione tra i centri di massa di<br />
questi polimeri e’ ben rappresentato da un<br />
decadimento logaritmico (da cui il nome di<br />
potenziale ultra-soffice).
<strong>Fisica</strong> dei biosistemi<br />
La complessità intrinseca dei sistemi biologici rende lo studio della fisica di<br />
questi sistemi una sfida difficile ed affascinante. L’approccio “fisico” e quantitativo<br />
allo studio dei sistemi viventi, la bio-fisica, o fisica dei biosistemi, è<br />
un campo di ricerca che <strong>per</strong> le sue molte sovrapposizioni con la biochimica,<br />
la biologia molecolare, le nanoscienze, la bioingegneria, la biologia dei<br />
sistemi, ecc. è connotato da una forte “vocazione” interdisciplinare.<br />
Una delle sfide importanti nella fisica dei biosistemi è la caratterizzazione<br />
dei comportamenti “di singola molecola”. Ad esempio: quali sono le interazioni<br />
che determinano il “ripiegarsi” (“folding”) di una proteina in un<br />
preciso modo, fino ad assumere quella conformazione che le rende possibile<br />
attuare la sua funzione? e attraverso quale <strong>per</strong>corso di “conformazioni<br />
intermedie” avviene questo processo?<br />
Viceversa, altro tema di grandissima attualità è quello dello studio dei processi<br />
collettivi di aggregazione spontanea (self-assembly) di molecole, che<br />
portano alla formazione delle complesse strutture biologiche (come quelle<br />
riportate in figura). Ad esempio, è <strong>per</strong> aggregazione spontanea di numerosissime<br />
molecole assai più piccole delle proteine, i lipidi, che si forma<br />
la struttura principale delle membrane cellulari, la “matrice lipidica”. E’ in<br />
questa matrice che si inseriscono proteine ed altre macromolecole, fino a<br />
formare quelle strutture flessibili e dalle complesse proprietà funzionali che<br />
sono le membrane.<br />
27<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
28<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Anche i “motori molecolari” sono formati da proteine che si aggregano formando<br />
delle “macchine” nanoscopiche, capaci di convertire energia chimica<br />
in energia meccanica. Ad esempio, la proteina kinesina, è in grado di muoversi<br />
sui filamenti proteici (microtubuli) che costituiscono lo “scheletro” della<br />
cellula, trasportando “carichi” da un punto all’altro della cellula in maniera<br />
molto più efficiente di quanto avverrebbe <strong>per</strong> diffusione. L’osservazione delle<br />
straordinarie strutture generate dall’organizzazione spontanea di molecole<br />
relativamente semplici, spinge la ricerca verso lo studio dei meccanismi di<br />
“self-assembly” anche <strong>per</strong> ottenere materiali e “nanomacchine” artificiali <strong>per</strong><br />
applicazioni innovative. Le straordinarie caratteristiche di certi materiali naturali<br />
derivano infatti dalla loro struttura su scala molecolare: ad esempio, la<br />
sorprendente resistenza meccanica delle conchi<strong>gli</strong>e, composte di calcare,<br />
duro ma fragile, e di flessibili fibre proteiche.<br />
Analogamente, <strong>gli</strong> efficienti motori molecolari ispirano la ricerca verso<br />
la progettazione di efficienti “nanomacchine” artificiali <strong>per</strong> il trasporto di<br />
sostanze in “microlaboratori” di analisi realizzati su singoli “chip” elettronici,<br />
o l’organizzazione delle membrane cellulari mostra la strada verso la progettazione<br />
di “nanovettori” (sorta di “nanopillole”) <strong>per</strong> il trasporto mirato di<br />
sostanze biologicamente attive a cellule e tessuti all’interno dell’organismo. E<br />
così via, in un continuo scambio tra ricerca fondamentale e applicata.<br />
Dinamica molecolare<br />
Anche antiche domande sui fondamenti si ripropongono in termini nuovi.<br />
Come si spiega l’apparente paradosso <strong>per</strong> cui de<strong>gli</strong> oggetti come le molecole<br />
di un gas, che obbediscono alle leggi della meccanica classica (e<br />
che dovrebbero quindi muoversi secondo una dinamica reversibile, cioè<br />
comportarsi in un modo indifferente allo scorrere della freccia del tempo),<br />
esibiscono invece, se osservati in grande numero a livello macroscopico, il<br />
comportamento tipicamente irreversibile sancito dal secondo principio della<br />
termodinamica? Posto oltre un secolo fa nei lavori dei padri fondatori della<br />
meccanica statistica, il problema si ripropone ancora vivo all’attenzione dei<br />
ricercatori di oggi, che hanno <strong>per</strong>ò ora a disposizione un poderoso strumento<br />
<strong>per</strong> studiarlo, fornito dalla incredibile potenza di calcolo dei moderni<br />
calcolatori, che sono in grado di “inseguire” la dinamica di un gran numero<br />
di particelle in interazione e simularne il comportamento reale.<br />
La dinamica molecolare <strong>per</strong>mette così, attraverso questi “es<strong>per</strong>imenti teorici”<br />
in cui il calcolatore svolge una essenziale funzione di simulazione di comportamenti<br />
collettivi che non sarebbero altrimenti calcolabili analiticamente,<br />
di porre e analizzare in termini nuovi una antica domanda fondamentale<br />
che sta a fondamento della meccanica statistica.
Su<strong>per</strong>calcolatori<br />
Lo sviluppo di strumenti di calcolo sempre più veloci, flessibili e potenti è<br />
una linea di ricerca da sempre <strong>per</strong>seguita con eccellenti risultati nel nostro<br />
<strong>Dip</strong>artimento, nella tradizione che trae origine da un suggerimento di Enrico<br />
Fermi.<br />
In particolare dall’idea che diede origine ad APE, il primo calcolatore parallelo<br />
specificamente progettato <strong>per</strong> eseguire simulazioni di Cromodinamica<br />
Quantistica su reticolo, i ricercatori del nostro <strong>Dip</strong>artimento hanno realizzato,<br />
nell’ambito di una collaborazione europea, il calcolatore parallelo<br />
apeNEXT caratterizzato da una potenza di calcolo dell’ordine del Teraflops<br />
(10 12 o<strong>per</strong>azioni floating point al secondo).<br />
Nel seminterrato dell’Edificio E. Fermi del nostro <strong>Dip</strong>artimento è ospitato uno<br />
dei maggiori laboratori di calcolo scientifico europei, con 14 unità apeNEXT,<br />
<strong>per</strong> una potenza complessiva di circa 10 Teraflops e una memoria di 1.8<br />
TeraBytes.<br />
E’ attualmente in fase di progettazione un processore di calcolo multi-core,<br />
caratterizzato da alte prestazioni e bassi consumi, che sarà alla base della<br />
prossima generazione di calcolatori APE con potenze di calcolo dell’ordine<br />
del Petaflops (10 15 o<strong>per</strong>azioni floating point al secondo).<br />
Simulazione del moto di un fluido riscaldato<br />
29<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
30<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Sistemi fisici nonlineari e ordinati: Teoria dei solitoni<br />
La nostra comprensione di moltissimi fenomeni naturali si basa sulla nostra<br />
capacita’di risolvere le equazioni del moto di sistemi sia discreti (insiemi di<br />
particelle, reticoli, automi cellulari) che continui (fluidi, campi elettromagnetici,<br />
campi gravitazionali). Queste equazioni sono generalmente non lineari<br />
ed, a fronte della enorme difficolta’ di escogitare metodi analitici di indagine, la<br />
loro non linearita’ da’ luogo a fenomeni estremamente interessanti e complessi.<br />
L’approssimazione lineare semplifica i calcoli ma e’ molto spesso inadeguata<br />
a comprendere la fisica di quanto si osserva.<br />
Ne<strong>gli</strong> ultimi quarant’anni sono stati sco<strong>per</strong>ti sistemi modello che descrivono<br />
comportamenti dinamici non lineari, universali ed ordinati tali da essere trattabili<br />
in modo esatto con tecniche di analisi ed algebra.<br />
La generalità di questi metodi di indagine <strong>per</strong>mette la loro applicazione<br />
ai fenomeni piu’ vari: onde nei fluidi come ne<strong>gli</strong> oceani e nell’atmosfera,<br />
propagazione di energia nelle catene molecolari come nel DNA, onde<br />
elettromagnetiche come fasci LASER in mezzi non lineari, onde gravitazionali<br />
come da esplosione di su<strong>per</strong>novae, onde nella materia condensata come in<br />
solidi e plasmi. In particolare, nello studio della propagazione di onde non<br />
lineari, e’ emerso un nuovo paradigma capace di unificare diversi comportamenti:<br />
quello di SOLITONE.<br />
Generalmente questo designa un’ onda capace di propagarsi in un mezzo<br />
dis<strong>per</strong>sivo senza dis<strong>per</strong>dersi (!) grazie ad un bilanciamento tra l’effetto dis<strong>per</strong>sivo<br />
e quello non lineare. Questa sco<strong>per</strong>ta ha avviato una ricerca esplosiva<br />
sulla teoria dei solitoni e sulle loro applicazioni. Le piu’ recenti riguardano<br />
la trasmissione di impulsi ottici sia in fibra su grandissime distanze sia in<br />
componenti logiche <strong>per</strong> calcolatori ottici. Questi solitoni ottici si comportano<br />
come robuste “particelle di luce” (nella Fig 1 si vede l’urto di due solitoni<br />
stabili mentre nella Fig. 2 l’urto e’ tra due solitoni instabili e la Fig. 3 mostra<br />
due solitoni legati). La non linearita’ delle equazioni del moto comporta una<br />
ricca fenomenologia come urti tra onde, fusione di onde, creazione ed annichilazione<br />
di coppie, decadimenti, formazione di strutture estese coerenti,<br />
ed oggi la teoria sottostante porta ad un controllo matematico di questi<br />
fenomeni ed a fare previsioni dei dati s<strong>per</strong>imentali.<br />
Recentemente si e’ cominciato a vedere anche una via analitica <strong>per</strong> trattare<br />
processi di onde d’urto e <strong>per</strong> descrivere analiticamente la transizione dai<br />
moti ordinati a quelli caotici.
Geofisica<br />
Nel vasto ambito della geofisica, nel nostro <strong>Dip</strong>artimento si svolgono varie<br />
attività tra cui lo studio della radiazione UV, e di vari aspetti del clima e delle<br />
cause che lo modificano.<br />
La radiazione solare ultravioletta al suolo è un importante parametro ambientale.<br />
Il suo studio <strong>per</strong>mette di quantificare quanta radiazione arriva alla su<strong>per</strong>ficie<br />
terrestre in funzione della posizione del sole e della composizione<br />
dell’atmosfera. Questo tipo di indagine è anche importante <strong>per</strong> valutare<br />
quanta radiazione viene intercettata da<strong>gli</strong> individui durante le loro attività<br />
all’a<strong>per</strong>to.<br />
Per quanto riguarda lo studio del clima esso ha aspetti di carattere<br />
fondamentale, come lo studio della circolazione generale dell’atmosfera,<br />
della tropopausa atmosferica, del ruolo dell’oceano nelle variazioni paleoclimatiche.<br />
Un obiettivo è quello di descrivere l’origine delle zone climatiche<br />
della Terra. Oggi esistono basi razionali da cui far derivare una completa<br />
spiegazione dell’origine delle zone climatiche e della loro dipendenza dalle<br />
forze che si esercitano sul sistema. Tuttavia le difficoltà insite nella natura non<br />
lineare dei processi fisici coinvolti fa si che queste spiegazioni appaiono<br />
ancora elusive ed insoddisfacenti.<br />
La circolazione generale dell’atmosfera: schema<br />
31<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
32<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Il ruolo dell’oceano nelle variazioni paleoclimatiche è un altro tema fondamentale.<br />
Le circolazioni oceaniche su scala planetaria dipendono anche<br />
dalla distribuzione di salinità e la differenza di densità associata guida delle<br />
circolazioni profonde che hanno scale dei tempi anche millenarie. Interruzioni<br />
improvvise di tali circolazioni possono indurre variazioni climatiche,<br />
incluse le glaciazioni.<br />
Satellite <strong>per</strong> osservazione della Terra.<br />
Di ovvia importanza pratica è lo studio del ciclo idrologico e della siccità,<br />
de<strong>gli</strong> eventi estremi e l’uso di satelliti <strong>per</strong> la raccolta di dati su scala globale.<br />
I satelliti sembrano essere le piattaforme ideali da cui eseguire con continuità<br />
tali misure. Attualmente, un gruppo del <strong>Dip</strong>artimento si è impegnato nell’uso<br />
di dati GPS (‘Global Position System’) <strong>per</strong> la determinazione dell’altezza<br />
della tropopausa e del contenuto di vapore acqueo dell’atmosfera.<br />
Per quanto riguarda la siccità e il ciclo idrologico, come riportato dalla stampa,<br />
le risorse idriche del pianeta saranno presto sottoposte ad uno sforzo al<br />
limite della sostenibilità. In particolare, il bacino del Mediterraneo, un’area<br />
soggetta ad episodi siccitosi frequenti, pone il problema dell’uso razionale<br />
delle risorse <strong>per</strong> prevenire e mitigare <strong>gli</strong> effetti avversi di questi eventi.<br />
In questo ambito nel <strong>Dip</strong>artimento si è studiato il ciclo idrologico dell’acqua<br />
nel bacino del Mediterraneo, sviluppando una metodologia <strong>per</strong> il monitoraggio<br />
della siccità.<br />
Indice di siccità SPI sulla scala<br />
temporale di 3 mesi <strong>per</strong> Aprile<br />
2007. Dati NCEP/NCAR.<br />
Lo studio della statistica de<strong>gli</strong> eventi estremi è uno dei capitoli fondamentali<br />
<strong>per</strong> monitorare e prevenire <strong>gli</strong> effetti di disastri naturali quali la siccità e le<br />
inondazioni. Nel <strong>Dip</strong>artimento si sviluppano metodi non tradizionali <strong>per</strong> la<br />
classificazione di tali eventi.
<strong>Fisica</strong> e Beni Culturali<br />
I Beni Culturali fisicamente tangibili comprendono un enorme numero di<br />
manufatti - libri, sculture, affreschi, mosaici, vasi, edifici - realizzati con i<br />
materiali più diversi come, <strong>per</strong> citarne solo alcuni, pigmenti pittorici, carta o<br />
legno che, in un certo senso, sono inconsueti <strong>per</strong> un fisico. Nella maggior<br />
parte dei casi questi materiali hanno strutture microscopiche molto complesse<br />
ed eterogenee, spesso contaminate da miriadi di impurezze legate<br />
all’ambiente da cui sono prelevati. L’ambiente di provenienza ed il lavoro<br />
umano lasciano quindi molte tracce nelle strutture microscopiche dei manufatti,<br />
tracce che possono essere fatte emergere con tecniche opportune <strong>per</strong><br />
arricchire con dati oggettivi il baga<strong>gli</strong>o di conoscenze intorno ad un’o<strong>per</strong>a e<br />
contribuire così alla sua corretta collocazione storica o preistorica, oltre che<br />
<strong>per</strong> agevolare la sua conservazione ed eventualmente il restauro.<br />
La fisica, specialmente la fisica della materia e quella delle particelle elementari,<br />
ne<strong>gli</strong> ultimi anni ha imparato ad utilizzare su questi materiali il patrimonio<br />
di metodologie s<strong>per</strong>imentali che <strong>per</strong> decenni ha utilizzato nello studio<br />
di atomi, molecole e cristalli. Tecniche basate sull’uso di neutroni, elettroni,<br />
luce, onde radio, radiazione infrarossa o a raggi x, sono state spesso reinterpretate<br />
<strong>per</strong> poter essere utilizzate con bassa invasività nello studio delle<br />
o<strong>per</strong>e d’arte. Attualmente si possono ottenere informazioni sulla natura dei<br />
pigmenti di un dipinto senza asportare parte della pellicola pittorica, si possono<br />
ricavare informazioni sulla similarità di ceramiche interrogando l’acqua<br />
intrappolata nei loro pori, oppure<br />
ottenere informazioni sui<br />
cambiamenti o<strong>per</strong>ati da un<br />
pittore - i pentimenti - o sulle<br />
scritte in un papiro completamente<br />
annerito utilizzando<br />
radiazione infrarossa o raggi<br />
X, ottenere informazioni della<br />
composizione minerale<br />
di un manufatto tramite<br />
elettroni e neutroni.<br />
Nella figura la Pietà di<br />
Sebastiano del Piombo è<br />
studiata con una sonda a<br />
risonanza magnetica: in<br />
questo caso una tecnica nata<br />
<strong>per</strong> lo studio delle strutture<br />
molecolari ed utilizzata<br />
anche in medicina è stata<br />
adattata <strong>per</strong> misure non<br />
invasive e in situ su Beni<br />
Culturali.<br />
33<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong>
34<br />
Le ricerche in fisica alla <strong>Sapienza</strong><br />
Si può datare un’o<strong>per</strong>a attraverso la concentrazione di certi isotopi usando<br />
tecniche molto più sensibili della datazione al carbonio 14 tradizionale e,<br />
<strong>per</strong> materiali inerti, liberando con il calore elettroni intrappolati nelle sue<br />
strutture cristalline. E’ un mondo affascinante, tra arte e scienza, in continua<br />
evoluzione <strong>per</strong>ché molte delle tecniche ado<strong>per</strong>ate normalmente in altri<br />
ambiti della ricerca scientifica, sono recepite e riadattate <strong>per</strong> il mondo dei<br />
Beni Culturali. Il <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> della <strong>Sapienza</strong> possiede e sviluppa<br />
un’intensa attività di ricerca in quest’ambito, e molte delle tecniche citate<br />
sopra sono utilizzate e tuttora <strong>per</strong>fezionate nei suoi laboratori.<br />
Le ricerche in storia della fisica<br />
Come sono nate e cresciute queste idee, come sono state confrontate<br />
con il duro banco di prova che è l’es<strong>per</strong>imento, quale è la storia delle<br />
istituzioni di ricerca al cui interno si sono formati i fisici che le hanno<br />
concepite e sviluppate?<br />
Sono le domande di chi si occupa di storia della fisica, attività particolarmente<br />
coltivata nel nostro <strong>Dip</strong>artimento, dove i ricercatori possono avvalersi<br />
della ricca collezione di strumenti del Museo di <strong>Fisica</strong> (una preziosa testimonianza<br />
del passato della disciplina) e dei consistenti fondi archivistici, in cui<br />
è custodita gran parte della memoria storica della fisica italiana.<br />
Una lunga tradizione scientifica si trasmette grazie al passaggio di competenze<br />
tra successive generazioni di fisici che si realizza nell’insegnamento.<br />
Studiare le modalità di trasmissione e di apprendimento del particolare linguaggio<br />
e dei contenuti conoscitivi specifici della fisica è il compito dei<br />
ricercatori in didattica della fisica.
Principali Istituzioni e Laboratori<br />
Nazionali e Internazionali<br />
collaborazioni<br />
35
36<br />
La nostra Storia<br />
LA FISICA A ROMA ALLA SAPIENZA:<br />
LE TAPPE PRINCIPALI, DALLE ORIGINI AL 1960<br />
1303 Viene fondato da Bonifacio VIII lo Studium Urbis; la prima università<br />
pubblica di Roma verrà denominata, a partire dalla seconda metà del<br />
Cinquecento, “La <strong>Sapienza</strong>”, da una scritta posta all’ingresso del palazzo<br />
dove ha sede, “Initium sapientiae timor Domini”<br />
1701 Viene istituita alla <strong>Sapienza</strong> la prima cattedra di <strong>Fisica</strong> s<strong>per</strong>imentale.<br />
I docenti che insegnano fisica sono tutti appartenenti a<strong>gli</strong> ordini religiosi<br />
1748 Si inaugura il Teatro Fisico, dove si eseguono “pubblici es<strong>per</strong>imenti”<br />
1817 Viene fondata la Scuola di applicazione <strong>per</strong> <strong>gli</strong> ingegneri, oggi a<br />
San Pietro in Vincoli<br />
1819 Ricopre la cattedra di <strong>Fisica</strong> s<strong>per</strong>imentale Saverio Barlocci, primo<br />
docente laico di fisica<br />
1872 L’Università di Roma, passata ormai dallo Stato Pontificio al Regno<br />
d’Italia, viene equiparata alle altre università del regno.<br />
Viene chiamato a ricoprire la cattedra di <strong>Fisica</strong> s<strong>per</strong>imentale e a dirigere il<br />
Regio Istituto Fisico, Pietro Blaserna<br />
1881 L’Istituto Fisico si trasferisce dal Palazzo della <strong>Sapienza</strong> al nuovo<br />
edificio di via Panis<strong>per</strong>na. Nella Scuola Pratica fondata da Blaserna <strong>gli</strong><br />
<strong>studenti</strong> del primo biennio fanno <strong>per</strong> la prima volta, nell’università romana,<br />
es<strong>per</strong>imenti<br />
1896 Il Circolo fisico di Roma, fondato da Blaserna, promuove un ciclo<br />
di conferenze pubbliche <strong>per</strong> diffondere la cultura fisica.<br />
Soprattutto le conferenze sul radio, subito dopo la sco<strong>per</strong>ta della<br />
radioattività naturale (H. Becquerel, 1896) e del radio e del polonio<br />
(Marie e Pierre Curie, 1898) appassioneranno l’uditorio<br />
1918 Orso Mario Corbino diventa direttore del Regio Istituto Fisico.<br />
Il ruolo di Corbino sarà fondamentale <strong>per</strong> il decollo della Scuola di<br />
<strong>Fisica</strong> di Roma<br />
1825 Enrico Fermi formula una nuova statistica <strong>per</strong> le particelle a spin<br />
semintero (elettroni, protoni, neutroni, oggi detti fermioni)<br />
1926 Fermi vince a Roma la prima cattedra di <strong>Fisica</strong> teorica fatta istituire<br />
da Corbino. Intorno a Fermi si raccolgono i giovani Edoardo Amaldi, Emilio<br />
Segrè, Ettore Majorana. Nel 1927 si unisce al gruppo Franco Rasetti, allora<br />
assistente di A. Garbasso a Firenze ed es<strong>per</strong>to di spettroscopia
1933 Fermi formula la teoria del decadimento beta<br />
1934 I ragazzi di via Panis<strong>per</strong>na, Rasetti, Segrè, Amaldi e il chimico<br />
Oscar D’Agostino, guidati da Fermi, scoprono la radioattività indotta dai<br />
neutroni<br />
1934-36 I ragazzi di via Panis<strong>per</strong>na, ai quali si è aggiunto Bruno Pontecorvo<br />
appena laureato, studiano le proprietà dei neutroni lenti<br />
1936 L’Istituto Fisico si trasferisce alla Città universitaria, nella attuale sede<br />
del <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> (Edificio Marconi). Amaldi, Fermi e Rasetti<br />
realizzano il prototipo di un piccolo acceleratore elettrostatico da 200 keV<br />
<strong>per</strong> deutoni<br />
1937 Corbino muore e alla direzione dell’Istituto di <strong>Fisica</strong> G. Marconi<br />
<strong>gli</strong> succede Antonino Lo Surdo<br />
1938 Fermi vince il premio Nobel <strong>per</strong> la fisica. Anche a causa delle leggi<br />
razziali che colpiscono sua mo<strong>gli</strong>e, lascia l’Italia <strong>per</strong> <strong>gli</strong> Stati Uniti.<br />
La fuga dei cervelli prosegue e anche Segrè, Pontecorvo, Rasetti abbandonano<br />
l’Italia. A tenere le fila della ricerca rimane solo Edoardo Amaldi<br />
e con lui Gilberto Bernardini, Mario Ageno, i giovani neolaureati<br />
Oreste Piccioni e Marcello Conversi, Giancarlo Wick e pochi altri<br />
1939 Amaldi e Rasetti in collaborazione con G. C. Trabacchi e Daria<br />
Bocciarelli dell’Istituto di Sanità realizzano un acceleratore elettrostatico<br />
Cockcroft-Walton da 1 MV da impiegare nella ricerca e nella produzione<br />
di sostanze radioattive artificiali <strong>per</strong> uso medico<br />
1945 Conversi, Ettore Pancini e Piccioni conducono a Roma un<br />
es<strong>per</strong>imento che dimostra che le particelle penetranti dei raggi cosmici<br />
(note all’epoca con il nome di “mesotroni” e oggi dette “muoni”)<br />
non sono le particelle di Yukawa ma appartengono alla fami<strong>gli</strong>a dei<br />
leptoni: l’es<strong>per</strong>imento segna l’inizio della fisica delle alte energie<br />
1951 Viene fondato l’Istituto Nazionale di <strong>Fisica</strong> Nucleare (INFN),<br />
fortemente voluto da Amaldi; primo presidente Gilberto Bernardini<br />
1954 Nasce a Ginevra il CERN, il Centro europeo <strong>per</strong> la ricerca<br />
nucleare; primo segretario generale, Edoardo Amaldi<br />
1959 Viene completato a Frascati, sotto la direzione di Giorgio Salvini,<br />
un elettrosincrotrone da 1100 MeV<br />
1960 Viene realizzato a Frascati AdA, il primo anello di accumulazione<br />
a fasci collidenti <strong>per</strong> elettroni e positroni ideato da Bruno Touschek,<br />
docente dell’Istituto di <strong>Fisica</strong> di Roma: da questo prototipo derivano tutti i<br />
grandi “collider” usati oggi<br />
37
38<br />
I protagonisti<br />
I protagonisti<br />
I due edifici in cui è diviso il <strong>Dip</strong>artimento (Marconi e Fermi), alcune aule<br />
(Amaldi, Cabibbo Conversi, Corbino, Majorana), aulette (Persico, Touschek)<br />
e laboratori (Pontecorvo, Segrè) sono intitolati a importanti protagonisti della<br />
storia della fisica italiana che sono stati attivi come docenti e ricercatori<br />
nell’Istituto di <strong>Fisica</strong> romano. Di seguito trovate alcune brevi note biografiche<br />
su questi <strong>per</strong>sonaggi, e su Pietro Blaserna, primo direttore del nuovo Istituto<br />
di <strong>Fisica</strong> di via Panis<strong>per</strong>na, da lui fondato dopo che Roma divenne capitale<br />
dello Stato italiano nel 1870.<br />
chi erano<br />
Amaldi, Edoardo<br />
(Carpaneto Piacentino 1908 - Roma 1989)<br />
Laureatosi nel 1929 a Roma nel gruppo Fermi, collaborò alle fondamentali<br />
ricerche sulla fisica del neutrone (radioattività indotta, neutroni lenti).<br />
Passò vari soggiorni all’estero: nel 1931, a Lipsia<br />
da Peter Debye a studiare la diffrazione dei raggi<br />
X nei liquidi; nel 1934 al Cavendish Laboratory di<br />
Cambridge, e nel 1936, alla Columbia University<br />
a New York e presso il <strong>Dip</strong>artimento di Magnetismo<br />
terrestre della Carnegie Institution, a Washington<br />
D.C. Dal 1937 ricoprì la cattedra di <strong>Fisica</strong> S<strong>per</strong>imentale<br />
a Roma. Nel dopoguerra ha svolto un ruolo<br />
determinante nella costituzione in Italia dell’Istituto<br />
Nazionale di <strong>Fisica</strong> Nucleare (INFN, del quale<br />
sarà presidente dal 1960 al 1965) e in Europa, a<br />
Ginevra, del Conseil Européen pour la Recherche<br />
Nucléaire (CERN, 1952). Figura chiave nella politica della ricerca in Italia,<br />
è stato uno dei principali protagonisti nella nascita dei Laboratori nazionali<br />
di Frascati, nei progetti spaziali ESRO (organizzazione nata nel 1962 <strong>per</strong><br />
dare poi vita all’ ESA), nella politica energetica.<br />
Ha dato notevoli contributi anche allo studio delle particelle elementari<br />
(nei raggi cosmici e con l’impiego di macchine acceleratrici) e ha infine<br />
promosso, dal 1971, la ricerca delle onde gravitazionali.<br />
Il suo impegno <strong>per</strong> il disarmo fu costante e attivo: aderì al movimento pacifista<br />
Pugwash dall’anno della sua costituzione, nel 1957.<br />
Dal 1966 fu presidente della International School on Disarmament and<br />
Research on Conflicts (ISODARCO).
Blaserna, Pietro<br />
(Fiumicello in Aquileja,1836 - Roma 1918)<br />
Completati <strong>gli</strong> studi di matematica e di fisica presso l’università di Vienna,<br />
fu assistente di Andreas von Ettingshausen(dal 1856 al 1859), direttore<br />
dell’Istitutodi <strong>Fisica</strong> di Vienna. Perfezionò quindi la sua formazione di fisica<br />
s<strong>per</strong>imentale alla Sorbonne di Parigi, nel laboratorio di Regnault.<br />
Tornato in Italia, nel 1862 ottenne un incarico presso l’Istituto Su<strong>per</strong>iore<br />
di Firenze e un anno dopo fu chiamato a ricoprire la cattedra di <strong>Fisica</strong><br />
nell’Università di Palermo. Nel 1872 venne trasferito a Roma, all’Università<br />
La <strong>Sapienza</strong>, sulla cattedra di <strong>Fisica</strong> S<strong>per</strong>imentale e l’anno dopo venne<br />
nominato direttore dell’Istituto Fisico, carica che manterrà fino al 1918.<br />
In pochi anni Blaserna modificò alle radici <strong>gli</strong> insegnamenti di matematica e<br />
fisica, riuniti nella Facoltà Fisico-Matematica (denominata dal 1874 Facoltà<br />
di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali).<br />
Il contributo maggiore dato da Blaserna alla<br />
creazione della scuola di fisica di Roma fu la<br />
progettazione dell’Istituto Fisico di via Panis<strong>per</strong>na,<br />
dove l’Istituto si trasferì nel 1881. Gli interessi<br />
scientifici di Blaserna spaziavano dalla geofisica<br />
all’elettrotecnica, dall’acustica alla “fisica musicale”.<br />
Su incarico del Ministero partecipò alla spedizione<br />
<strong>per</strong> studiare l’eruzione dell’Etna del 1879; dallo<br />
stesso anno, fu presidente del Consi<strong>gli</strong>o Direttivo di<br />
Meteorologia. Dopo il terremoto di Casamicciola,<br />
nel 1883, fu presidente della Commissione Governativa; è stato uno dei<br />
fondatori del Servizio Geodinamico in Italia <strong>per</strong> la rilevazione de<strong>gli</strong> eventi<br />
sismici.<br />
Dal1887 al 1907 fu Presidente del Consi<strong>gli</strong>o di Meteorologia e Geodinamica.<br />
Socio della Reale Accademia dei Lincei dal 1873, ne divenne<br />
segretario nel 1879 e Presidente nel 1904.<br />
Fu socio fondatore della Società de<strong>gli</strong> Spettroscopisti Italiani.<br />
Fu nominato senatore del Regno nel 1890, vicepresidente del Senato nel<br />
1904, vicepresidente dell’Ordine Civile di Savoia. Oltre alla musica coltivò<br />
la passione <strong>per</strong> la montagna (fu tra i 50 soci fondatori della Sezione Romana<br />
del Club Alpino Italiano, istituita nel 1873).<br />
39<br />
I protagonisti
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I protagonisti<br />
Conversi, Marcello<br />
(Tivoli 1919 – Roma1988)<br />
Laureatosi in fisica a Roma nel 1940, ha insegnato<br />
<strong>Fisica</strong> su<strong>per</strong>iore presso le Università di Pisa e di<br />
Roma. Tra il 1950 e il 1958 diresse l’Istituto Fisico<br />
dell’Università di Pisa, tra il 1960 e il 1966 quello<br />
dell’Università di Roma. Durante <strong>gli</strong> anni di guerra,<br />
insieme a E. Pancinie O. Piccioni, condusse presso<br />
l’Istituto di <strong>Fisica</strong> G. Marconi di Roma una serie di<br />
fondamentali es<strong>per</strong>imenti, che dimostravano che il<br />
mesotrone non era la particella prevista da Yukawa<br />
ma un leptone pesante, denominato poi muone. Nel 1955, a Pisa, insieme<br />
ad A. Gozzini, realizzò il primo rivelatore “a camera a scintilla”.<br />
Sempre a Pisa diresse il progetto <strong>per</strong> la realizzazione di un avanzato centro<br />
di calcolo elettronico.<br />
Corbino, Orso Mario<br />
(Augusta, 1876 – Roma1937)<br />
Nato ad Augusta, in provincia di Siracusa, da una<br />
modesta fami<strong>gli</strong>a di artigiani pastai, si laureò in fisica<br />
a soli 20 anni presso l’Università di Palermo,<br />
dove divenne in seguito assistente di Damiano Macaluso.<br />
Nel 1904 vinse la cattedra di <strong>Fisica</strong> s<strong>per</strong>imentale<br />
all’Università di Messina. Nel 1908 si trasferì<br />
a Roma, chiamato da Blaserna <strong>per</strong> succedere<br />
ad Alfonso Sella sulla cattedra di <strong>Fisica</strong> complementare.<br />
Morto Blaserna, nel1918 <strong>gli</strong> succedette alla<br />
direzione dell’Istituto Fisico e alla cattedra di <strong>Fisica</strong><br />
s<strong>per</strong>imentale. Ricoprì importanti cariche amministrative e politiche: nel 1917<br />
venne nominato Presidente del Consi<strong>gli</strong>o Su<strong>per</strong>iore delle acque e dei Lavori<br />
Pubblici, senatore del Regno su proposta di Giovanni Giolitti nel 1920,<br />
ministro della Pubblica Istruzione nel 1921 nel governo Bonomi, ministro<br />
dell’Economia Nazionale nel 1923-24. Fu anche Presidente della Compagnia<br />
Generale di Elettricità, della Società Meridionale di Elettricità e della<br />
Commissione <strong>per</strong> le direttive artistiche e la vigilanza tecnica delle radiodiffusioni.<br />
In ambito accademico, fu socio nazionale dei Lincei, Presidente della<br />
Società Italiana delle Scienze, detta dei XL (1914- 1919), Presidente della<br />
Società Italiana di <strong>Fisica</strong>. Fece istituire a Roma la prima cattedra di <strong>Fisica</strong><br />
teorica, sulla quale chiamò Fermi nel1926, e la cattedra di Spettroscopia<br />
sulla quale chiamò Franco Rasetti nel 1930. Scoprì l’“effetto Corbino”<br />
(1918-22), una variante dell’effetto Hall. Studiò in modo approfondito e<br />
definitivo la teoria della pila elettrica (1927). Diede numerosi contributi in<br />
elettrotecnica e nella nascente elettronica. In fotoelasticità, verificò la teoria<br />
di Volterra delle distorsioni elastiche e fu un pioniere nelle applicazioni<br />
pratiche dell’analisi de<strong>gli</strong> stress nei materiali. Nel 1936 fondò l’Istituto di<br />
Elettroacustica del CNR a via Panis<strong>per</strong>na.
Fermi, Enrico<br />
(Roma 1901 - Chicago 1954).<br />
Praticamente autodidatta, nel 1918 entrò alla Scuola<br />
normale su<strong>per</strong>iore di Pisa <strong>per</strong> frequentare il corso di<br />
fisica. Anche durante il <strong>per</strong>iodo universitario studiò<br />
in modo autonomo la fisica relativistica e la fisica<br />
quantistica, divenendo ben presto un’autorità nel settore<br />
non solo nell’ateneo pisano ma anche nel resto<br />
d’Italia dove le resistenze verso la “nuova fisica” erano<br />
forti. Laureatosi nel lu<strong>gli</strong>o del 1922, trascorse<br />
alcuni <strong>per</strong>iodi di studio nel 1923 in Germania, a<br />
Gottinga presso M.Born, e nel 1924 in Olanda, a Leida presso P. Ehrenfest.<br />
Alla fine del 1925 formulò una nuova statistica (oggi detta di Fermi-Dirac) <strong>per</strong><br />
le particelle a spin semintero (elettroni, protoni, neutroni, oggi dette fermioni).<br />
Ha rico<strong>per</strong>to nel 1926 la prima cattedra di <strong>Fisica</strong> teorica in Italia, fatta istituire<br />
appositamente <strong>per</strong> Fermi da Corbino all’Università La <strong>Sapienza</strong>. Trasferitosi<br />
nell’autunno del 1926, a Roma nell’Istituto di Via Panis<strong>per</strong>na, creò intorno<br />
a sé un gruppo di collaboratori: il primo fu Rasetti, al quale si aggiunsero E.<br />
Segré, E. Amaldi, B. Pontecorvo. Saltuariamente, e solo <strong>per</strong> quanto riguardava<br />
i problemi teorici, partecipava ai lavori del gruppo anche E. Majorana. Ha<br />
dato numerosi contributi di primissimo ordine alla fisica teorica, tra i quali il<br />
più importante è la teoria del decadimento beta, formulata alla fine del 1933<br />
e da considerare l’atto di nascita della moderna fisica teorica delle particelle<br />
elementari. Dopo che, nel gennaio del 1934, I. Curie e F. Joliot annunciarono<br />
a Parigi di aver osservato la radioattività artificiale provocata da particelle<br />
alfa in elementi leggeri (boro, alluminio e magnesio), Fermi pensò che il modo<br />
mi<strong>gli</strong>ore <strong>per</strong> produrla dovesse consistere nell’impiegare come proiettili i neutroni<br />
(sco<strong>per</strong>ti solo due anni prima da J. Chadwick) che essendo elettricamente<br />
neutri non subiscono la repulsione coulombiana del nucleo. In breve tempo<br />
Fermi, in collaborazione con Rasetti, Segré, Amaldi, il chimico O. D’Agostino,<br />
ai quali si era aggiunto il neolaureato Pontecorvo, ne iniziò uno studio sistematico<br />
con esiti positivi. Fermi e collaboratori scoprirono inoltre che <strong>per</strong> urti successivi<br />
contro i nuclei dell’idrogeno di un materiale idrogenato i neutroni vengono<br />
notevolmente rallentati e che i neutroni lenti così prodotti sono fino a cento<br />
volte più efficaci dei neutroni veloci nel produrre le reazioni nucleari con emissione<br />
gamma. Fermi formulò in questo <strong>per</strong>iodo la teoria del rallentamento dei<br />
neutroni che conteneva molte delle idee che saranno alla base della teoria<br />
dei reattori nucleari. Per le ricerche sulla fisica nucleare del gruppo diretto da<br />
Fermi all’Istituto di fisica di via Panis<strong>per</strong>na ne<strong>gli</strong> anni Trenta <strong>gli</strong> venne conferito<br />
nel 1938 il premio Nobel <strong>per</strong> la fisica. Alla fine dello stesso anno, poco dopo<br />
la promulgazione in Italia delle leggi razziali (sua mo<strong>gli</strong>e, Laura Capon, era<br />
ebrea), emigrò ne<strong>gli</strong> USA. A Chicago ha realizzato il primo reattore nucleare<br />
a fissione, che iniziò a funzionare il 2 dicembre del 1942. Fermi è stato uno<br />
dei principali protagonisti del lavoro scientifico che ha portato a Los Alamos<br />
alla realizzazione della bomba a fissione.<br />
Dopo la guerra è stato professore all’Università di Chicago, occupandosi di<br />
vari problemi di fisica fondamentale, e svolgendo attività di consulenza scientifica<br />
<strong>per</strong> il governo de<strong>gli</strong> Stati Uniti.<br />
41<br />
I protagonisti
42<br />
I protagonisti<br />
Majorana, Ettore<br />
(Catania 1906 – scomparso nel 1938).<br />
Dopo essersi iscritto a Ingegneria a Roma nel 1923,<br />
passò a <strong>Fisica</strong> nel 1928, dove si laureò nel lu<strong>gli</strong>o<br />
dell’anno successivo sotto la guida di Fermi, con<br />
una tesi su “La teoria quantistica dei nuclei radioattivi”.<br />
Ne<strong>gli</strong> anni seguenti pubblicò alcuni contributi<br />
di fisica atomica e molecolare e conseguì la libera<br />
docenza in fisica teorica nel novembre del 1932.<br />
Si dedicò poi a una serie di lavori fondamentali che<br />
segnano la nascita della fisica teorica dei nuclei e<br />
delle particelle elementari. Nel 1937, a più di dieci anni di distanza dal<br />
primo concorso di <strong>Fisica</strong> teorica del 1926, venne bandito un altro concorso<br />
richiesto dall’università di Palermo. Majorana concorse tra altri candidati ma<br />
di fronte alla sua evidente su<strong>per</strong>iorità la commissione, presieduta da Fermi,<br />
non essendo in grado di applicare nel suo caso la procedura normale dei<br />
concorsi universitari, chiese al ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe<br />
Bottai, di ricorrere a una legge, già invocata <strong>per</strong> Gu<strong>gli</strong>elmo Marconi, che<br />
attribuisse al giovane fisico teorico una cattedra fuoriconcorso. Majorana<br />
vincerà “<strong>per</strong> chiara fama”, nel novembre del1937, la cattedra di <strong>Fisica</strong><br />
teorica all’Università di Napoli.<br />
Dopo avere preso servizio nella nuova sede e avere iniziato le lezioni scomparve<br />
misteriosamente il 26 marzo del 1938, dopo un viaggio in nave<br />
che da Napoli lo portava a Palermo. Nonostante le molte ricerche e le<br />
molte congetture sulla sua fine, nulla si è riuscito a sa<strong>per</strong>e di certo. Un<br />
commento sulla <strong>per</strong>sonalità scientifica di Ettore, fatto da Fermi a Giuseppe<br />
Cocconi subito dopo la notizia della sua scomparsa, e da questi raccontato<br />
in una lettera a E. Amaldi del 1965, riassume la figura di questo “genio<br />
senza buonsenso”: <strong>per</strong> Fermi ci sono varie categorie di scienziati, di primo,<br />
secondo e terzo rango, “ma poi ci sono i geni, come Galileo e Newton.<br />
Ebbene, Ettore era uno di quelli. Majorana aveva quel che nessun altro al<br />
mondo ha; sfortunatamente <strong>gli</strong> mancava quel che invece è comune trovare<br />
ne<strong>gli</strong> altri uomini, il buon senso”.<br />
Marconi, Gu<strong>gli</strong>elmo<br />
(Bologna 1874 – Roma1937).<br />
Dopo il celebre “es<strong>per</strong>imento della collina ”(Pontecchio,<br />
1895), in cui Marconi riuscì a realizzare un<br />
sistema di trasmissione e ricezione di onde elettromagnetiche<br />
a grande distanza, si trasferì in Inghilterra<br />
<strong>per</strong>ché convinto che la sua invenzione potesse<br />
trovare in quel paese un terreno più favorevole.
Nel 1897 ottenne il suo primo brevetto sui “Perfezionamenti nella trasmissione<br />
de<strong>gli</strong> impulsi e de<strong>gli</strong> apparecchi relativi” e nello stesso anno venne<br />
costituita la Wireless Telegraph and Signal Co. Ltd.(dal 1900, Marconi’s<br />
Wireless Telegraph Co. Ltd) con la facoltà di impiegare i brevetti in tutto il<br />
mondo. Nel dicembre 1901 Marconi riuscì a effettuare il primo collegamento<br />
interoceanico tra Poldhu, in Cornova<strong>gli</strong>a, e St. John’s in Terranova.<br />
Nel 1909, primo italiano insignito dell’alto riconoscimento, condivise con<br />
K. F. Braun il premio Nobel <strong>per</strong> la fisica.<br />
Nel 1914 fu nominato Senatore del Regno d’Italia. Nel 1928 divenne<br />
presidente del CNR; nel 1930, presidente della Reale Accademia d’Italia.<br />
Nello stesso anno iniziò la progettazione della Radio Vaticana a onde corte,<br />
inaugurata da papa Pio XI nel 1931.<br />
Per l’occasione, Marconi fu nominato Accademico Pontificio e <strong>gli</strong> fu conferita<br />
la Gran Croce dell’Ordine di Pio IX. Nel 1932 <strong>gli</strong> venne assegnata<br />
a Londra, da Lord Rutherford, la Kelvin Medal e venne eletto membro della<br />
National Academy of Sciences di Washington. Socio nazionale dei Lincei<br />
nel 1931 e presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana nel 1933.<br />
Nominato professore di Onde elettromagnetiche nella Regia Università di<br />
Roma nel 1935, Marconi non insegnò mai nell’Istituto di <strong>Fisica</strong> romano che<br />
dopo la sua morte si chiamerà Istituto di <strong>Fisica</strong> “Gu<strong>gli</strong>elmo Marconi”.<br />
Persico, Enrico<br />
(Roma 1900-1969).<br />
Amico e compagno di studi di Fermi, si laureò in<br />
fisica a Roma nel 1921 <strong>per</strong> poi divenire assistente<br />
di Corbino dal 1922 al 1927. Nel 1926 vinse la<br />
cattedra di <strong>Fisica</strong> teorica presso l’Istituto di <strong>Fisica</strong> di<br />
Arcetri a Firenze, dove contribuì alla formazione di<br />
un gruppo di giovani fisici, tra i quali Bruno Rossi,<br />
Gilberto Bernardini, Giuseppe Occhialini, Giulio<br />
Racah. Nel 1930 passò a insegnare a Torino.<br />
Nel 1947 si trasferì all’università Laval a Québec, in Canada, <strong>per</strong> ricoprire<br />
il posto lasciato vacante da Rasetti, <strong>per</strong> tornare a Roma nel 1950 a ricoprire<br />
la cattedra di <strong>Fisica</strong> su<strong>per</strong>iore. Dal 1953 ha diretto la sezione teorica<br />
dell’INFN lavorando alla progettazione di componenti di acceleratori, e in<br />
particolare ai sistemi di iniezione di particelle cariche. Nel 1958, sempre a<br />
Roma, passò a insegnare <strong>Fisica</strong> teorica. Oltre ai contributi rilevanti dati alla<br />
fisica teorica rivestì, insieme a Fermi, un ruolo fondamentale nella diffusione<br />
di questo settore di ricerca in Italia.<br />
43<br />
I protagonisti
44<br />
I protagonisti<br />
Pontecorvo, Bruno<br />
(Pisa 1913 – Dubna 1993)<br />
Laureatosi nel 1934 con E. Fermi, collaborò alle fondamentali<br />
ricerche sulle proprietà dei neutroni lenti.<br />
Si trasferì poco dopo a Parigi da F. Joliot all’Institut du<br />
radium, ottenendo notevoli risultati nel campo della<br />
fisica nucleare,e quindi (1940) ne<strong>gli</strong> Stati Uniti dove<br />
mise a punto un metodo di carotaggio neutronico.<br />
Nel 1943 partecipò alla realizzazione del primo<br />
reattore nucleare canadese; nel 1948 assunse una<br />
delle direzioni tecniche dei Laboratori atomici inglesi di Harwell; nel 1950<br />
si trasferì in URSS presso l’Istituto nucleare di Dubna (Mosca). Fondamentali<br />
furono i suoi contributi alla fisica dei neutrini: ipotizzò l’esistenza di due<br />
tipi di neutrini (neutrino-e e neutrino-m) suggerendo il modo di evidenziarli<br />
s<strong>per</strong>imentalmente; ideò il metodo cloro-argon <strong>per</strong> rivelare i neutrini; svolse<br />
importanti studi sulla massa dei neutrini e sulle loro “oscillazioni”.<br />
Segrè, Emilio<br />
(Tivoli 1905 – Lafayette, California,1989).<br />
Laureatosi a Roma nel gruppo Fermi, collaborò alle<br />
fondamentali ricerche sulla fisica del neutrone (radioattività<br />
indotta, neutroni lenti). Dal 1936 al 1938 fu<br />
professore presso l’Universitàdi Palermo, dove isolò<br />
il tecnezio, il primo elemento artificiale.<br />
Rifugiatosi a causa delle leggi razziali ne<strong>gli</strong> Stati Uniti<br />
(dove prese la cittadinanza nel 1944), partecipò<br />
al progetto Manhattan <strong>per</strong> la realizzazione delle<br />
prime armi nucleari. Nel dopoguerra le sue ricerche<br />
riguardarono problemi di fisica nucleare e di fisica delle particelle elementari.<br />
Nel 1955, con O. Chamberlain, scoprì l’antiprotone tra i prodotti<br />
dell’interazione protone-nucleone ad altissima energia; <strong>per</strong> questa sco<strong>per</strong>ta<br />
<strong>gli</strong> fu conferito il premio Nobel <strong>per</strong> la fisica.<br />
Touschek, Bruno<br />
(Vienna 1921 – Innsbruck1978).<br />
Costretto ad abbandonare l’Austria <strong>per</strong>ché ebreo,<br />
nel 1940 si trasferì in Germania dove nel 1943 fu<br />
catturato dalla Gestapo. Fuggito nel 1945, riuscì a<br />
conseguire la laurea in fisica a Gottinga nel 1946, e<br />
successivamente (1949) il PhD a Glasgow.<br />
Nel 1954 si trasferìa Roma dove insegnò, presso<br />
l’Istituto di <strong>Fisica</strong>, Metodi matematici della fisica.
A lui si deve l’ideazione e la realizzazione, presso i Laboratori nazionali di<br />
Frascati, del primo anello di accumulazione a fasci collidenti <strong>per</strong> elettroni<br />
e positroni, ADA. Presso ADA furono osservate le prime collisioni elettronepositrone<br />
ad alta energia nel riferimento del centro di massa e dimostrata<br />
la possibilità direalizzare anelli più potenti. Socio straniero dei Lincei dal<br />
1972.<br />
I protagonisti oggi<br />
chi siamo<br />
La tradizione di eccellenza scientifica, legata a nomi prestigiosi quali quelli<br />
che vi abbiamo presentato, è stata tenuta in vita dai loro successori e continua<br />
tutt’oggi nella presenza e nella attività dei ricercatori del <strong>Dip</strong>artimento.<br />
Molti tra i nostri docenti hanno dato contributi significativi alla disciplina e<br />
godono di reputazione internazionale, e hanno inoltre rico<strong>per</strong>to importanti<br />
cariche istituzionali nel mondo della ricerca. Tra questi Giorgio Salvini, che<br />
è stato il primo direttore dei Laboratori Nazionali di Frascati, presidente<br />
dell’INFN dal 1966 al 1970, e ministro dell’Università e della Ricerca<br />
Scientifica nel governo Dini, Nicola Cabibbo, presidente dell’INFN dal<br />
1983 al 1993 e successivamente presidente dell’ENEA, Luciano Maiani,<br />
presidente dell’INFN dal 1993 al 1997, Direttore Generale del CERN dal<br />
1997 al 2003 ed attuale Presidente del CNR, Giorgio Parisi, uno dei più<br />
giovani chiamati a far parte della Accademia Nazionale dei Lincei,<br />
Giorgio Fiocco, presidente della Agenzia Spaziale Italiana, dal 1994<br />
al 1995, Miguel A. Virasoro, direttore del Centro Internazionale di <strong>Fisica</strong><br />
Teorica di Trieste dal 1995 al 2002.<br />
In tempi più recenti, a docenti del nostro <strong>Dip</strong>artimento sono stati assegnati<br />
alcuni importantissimi premi: nel 2007 la Meda<strong>gli</strong>a Dirac a Luciano Maiani,<br />
e la Meda<strong>gli</strong>a Boltzmann a Giovanni Gallavotti (quest’ultima era stata assegnata<br />
in precedenza anche a Giorgio Parisi). Assegnato dalla Società<br />
Italiana di <strong>Fisica</strong> il premio Enrico Fermi rispettivamente a Luciano Pietronero<br />
<strong>per</strong> il 2008 e a Miguel Angel Virasoro <strong>per</strong> il 2009. Nel 2011 sono stati<br />
assegnati dalla Società di <strong>Fisica</strong> Europea il Premio <strong>per</strong> la <strong>Fisica</strong> delle Alte<br />
Energie a Luciano Maiani e il Premio Cocconi a Paolo de Bernardis. Sempre<br />
nel 2011, Giorgio Parisi ha ricevuto la prestigiosissima Meda<strong>gli</strong>a Max<br />
Planck. Nel <strong>2012</strong> il Prix des 3 Physiciens a Giorgio Parisi e il premio Messori<br />
Ronca<strong>gli</strong>a assegnato dall’Accademia dei Lincei a Giovanni Amelino<br />
Camelia.<br />
45<br />
I protagonisti
46<br />
Il Museo del <strong>Dip</strong>artimento di fisica<br />
Al primo e al terzo piano del Nuovo Edificio Fermi, si trova il Museo del<br />
<strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> che documenta la storia di questa istituzione, della<br />
didattica e della ricerca che in essa venivano svolte dai tempi dell’antico<br />
palazzo della <strong>Sapienza</strong> a via Panis<strong>per</strong>na e, infine, alla Città universitaria.<br />
Ne<strong>gli</strong> anni Novanta, con la diffusione di Internet, è stato realizzato<br />
“Museoinrete”, consultabile all’indirizzo:<br />
www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/museo/home.htm<br />
La rete ha dato così maggiore visibilità alle collezioni di strumenti.<br />
Il Museo infatti funziona principalmente <strong>per</strong> lezioni mirate e come laboratorio<br />
di ricerca <strong>per</strong> <strong>gli</strong> storici: la comunicazione con il grande pubblico è<br />
affidata completamente alla rete.<br />
Le collezioni vanno dal Settecento a<strong>gli</strong> anni delle ricerche del gruppo dei<br />
“ragazzi di via Panis<strong>per</strong>na”. Gli strumenti non vanno visti staticamente come<br />
oggetti del passato ma osservati cercando <strong>per</strong> esempio di confrontare rispetto<br />
a oggi come venivano fatte le misurazioni, o talune es<strong>per</strong>ienze dimostrative,<br />
e di riflettere su come la tecnologia ne ha modificato radicalmente la<br />
struttura.<br />
Dietro l’aspetto oggi insolito di tanti strumenti antichi, i principi fisici sono in<br />
compenso spesso più evidenti di quanto non appaia con analoghi strumenti<br />
moderni, soprattutto se asserviti al computer.
Il Museo è diviso in varie sezioni, Meccanica, Pompe, Acustica, Elettricità<br />
e Magnetismo, Ottica e Spettroscopia e la Collezione Fermi.<br />
In quest’ultima sono conservati vari materiali originali utilizzati dal gruppo<br />
dei ragazzi di via Panis<strong>per</strong>na, nella ricerca che portò alla sco<strong>per</strong>ta della<br />
radioattività artificiale indotta dai neutroni: campioni da irradiare, camere<br />
di ionizzazione, camere di Wilson, sorgenti radioattive, contatori Geiger-<br />
Muller di metallo e di vetro.<br />
Il Museo conserva in particolare un esemplare di camera a ionizzazione<br />
con i vari accessori, chiamato in gergo “Segno Romano”.<br />
La caratteristica che più colpisce nella strumentazione del gruppo Fermi è<br />
la sua estrema semplicità, tanto più straordinaria se posta in relazione alla<br />
enorme portata dei risultati con essa conseguiti che costituiscono una pietra<br />
miliare nella nascita della fisica del neutrone e nello sviluppo della fisica<br />
del nucleo. Semplicità che non equivaleva a rinunciare alla strumentazione<br />
d’avanguardia, come dimostra la realizzazione nel 1936 da parte di Amaldi,<br />
Fermi e Rasetti di un piccolo acceleratore elettrostatico (la prima macchina<br />
acceleratrice italiana) <strong>per</strong> deutoni da 200 keV (del quale il Museo<br />
conserva una delle valvole raddrizzatrici e parte dell’alimentazione) al fine<br />
di ottenere una sorgente di neutroni più intensa di quelle impieganti preparati<br />
radioattivi.<br />
47
STUDIARE FISICA ALLA SAPIENZA<br />
48 INFORMAZIONI<br />
AGLI STUDENTI
Lettera alle matricole<br />
Benvenuti nel <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> dell’Università <strong>Sapienza</strong>. Da noi<br />
vengono condotte avanzate ricerche, teoriche e s<strong>per</strong>imentali, in settori di<br />
frontiera della <strong>Fisica</strong>, ed è possibile lavorare a contatto con <strong>per</strong>sonalità<br />
scientifiche di grande rinomanza internazionale.<br />
Avete la possibilità di trarre il massimo profitto dal contatto con i membri<br />
dell’intero staff del <strong>Dip</strong>artimento, sempre disponibili, in linea con la nostra<br />
tradizione, a parlare con <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>, in aula e fuori, <strong>per</strong> trasmettere<br />
cultura, stimolare la curiosità scientifica e insegnare un metodo di studio<br />
e di lavoro.<br />
Il metodo è un aspetto essenziale della scienza, in particolare di metodo<br />
di studio. Può essere difficile imparare a studiare a vent’anni, soprattutto<br />
se la scuola non assolve pienamente il suo compito di insegnare a<br />
studiare. E allora, una volta all’università, si ha l’illusione di poter andare<br />
avanti prendendosela calma, ascoltando magari, più o meno distrattamente,<br />
qualche lezione e rimandando lo studio effettivo al momento in<br />
cui si dovrà, prima o poi, affrontare l’esame. Forse <strong>per</strong>ché nessuno si era<br />
preoccupato fino ad ora di aiutare <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> nella difficile transizione<br />
dalle scuole su<strong>per</strong>iori all’università.<br />
I questionari sui corsi di studio compilati <strong>per</strong> ogni esame da<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong><br />
mostrano che una <strong>per</strong>centuale ancora troppo alta de<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong><br />
frequentanti non studia la materia contestualmente, con l’obiettivo di dare<br />
l’esame a breve, ma aspetta invece di sostenerlo in seguito.<br />
Ma quando?<br />
Così passa tempo prezioso, in una sorta di parcheggio, prima di comprendere<br />
che occorre un approccio diverso e ci si devono rimboccare le<br />
maniche se si vuole arrivare in fondo.<br />
Ed è proprio questo che vorremmo raccomandarvi. Il mio augurio <strong>per</strong><br />
voi, quindi, è che comprendiate subito, sin dall’inizio e senza <strong>per</strong>dere<br />
tempo, il metodo <strong>per</strong> procedere speditamente ne<strong>gli</strong> studi.<br />
Ma come?<br />
segue ><br />
49
50<br />
•<br />
•<br />
•<br />
Innanzitutto frequentando le lezioni, che non è obbligatorio a norma di<br />
legge, ma fortemente da noi consi<strong>gli</strong>ato a vostro vantaggio.<br />
Poi cercando di trarre il massimo profitto dalle lezioni e dalle<br />
esercitazioni, cioè sforzandosi di capire di cosa si parla, anche<br />
intervenendo attivamente con richieste di chiarimento, senza timore<br />
di parlare davanti ai colleghi o al professore (capita spesso che<br />
domande di chiarimento, che sarebbero utilissime a tutta la classe,<br />
vengano poste più tardi, in separata sede). Sicchè è assai utile<br />
dare una prima veloce lettura del materiale che sarà trattato a<br />
lezione prima della lezione stessa (prestudio).<br />
Ma è anche importantissimo dedicare, dopo la lezione, un po’ di<br />
tempo a riguardare <strong>gli</strong> appunti (poststudio) <strong>per</strong> fissare le idee sui<br />
punti essenziali, in modo che poi, al momento dell’esame, possa<br />
bastare un buon ripasso <strong>per</strong> affrontarlo convenientemente (e non si<br />
debba invece ricominciare tutto da capo).<br />
Tutto ciò d’altra parte s’inquadra nella didattica che con grandi sforzi<br />
abbiamo attuato da alcuni anni, nel quadro della riforma del 3+2 che<br />
ha avuto inizio nel 2001. Con classi più piccole, in modo che la lezione<br />
possa essere veramente interattiva. Con esercitazioni che <strong>per</strong>mettono di<br />
verificare lo stato delle conoscenze acquisite. E sopratutto con prove di<br />
verifica distribuite lungo il corso <strong>per</strong> sdrammatizzare l’impatto dell’esame<br />
finale, rovesciando la prassi precedente, in modo che di norma si su<strong>per</strong>i<br />
l’esame subito dopo il corso. Che questo sia possibile lo dimostrano i risultati:<br />
la <strong>per</strong>centuale di <strong>studenti</strong> che su<strong>per</strong>ano subito <strong>gli</strong> esami dei vari corsi,<br />
rispetto ai frequentanti, arriva a essere oggi fino al 70-80%.<br />
Tornando alla <strong>Fisica</strong>, dovete essere ben consci che vi aspetta<br />
un’es<strong>per</strong>ienza impegnativa e affascinante. Di cultura e di vita. Con il gusto<br />
di far parte di una comunità vera e viva, di gente giovane e adulta accomunata<br />
da uno scopo e da una passione. E dopo? Forse diventerete de<strong>gli</strong><br />
scienziati, forse no, potreste anche trovarvi a fare <strong>gli</strong> astronauti, come il<br />
nostro Guidoni, i dirigenti d’azienda, <strong>gli</strong> analisti finanziari, i giornalisti<br />
scientifici, ........<br />
Perchè doti essenziali del fisico sono la flessibilità e la capacità di affrontare<br />
e risolvere i problemi più diversi, senza mai paura del nuovo, anzi<br />
proprio a caccia del nuovo.<br />
Auguri dunque e buon lavoro.<br />
Prof. Paolo Mataloni<br />
Presidente del Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica<br />
in Scienze e Tecnologie Fisiche, Scienze Fisiche e Scienze dell’Universo
Informazioni <strong>per</strong> <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong><br />
Informazioni di carattere generale sulla didattica, sui corsi di studio in<br />
fisica, sono re<strong>per</strong>ibili sul sito del <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> :<br />
www.phys.uniroma1.it<br />
o possono essere richieste presso i seguenti uffici del <strong>Dip</strong>artimento:<br />
SEGRETERIA DIDATTICA<br />
Gli uffici sono situati al piano terra dell’edificio Marconi.<br />
La Segreteria osserva il seguente orario:<br />
lunedì, mercoledì e venerdì 10.30 - 12.30<br />
sig.ra Liliana Ciccioli - stanza 005 - tel. 06 49914517<br />
e-mail: liliana.ciccioli@phys.uniroma1.it<br />
martedì e giovedì ore 15.00 - 19.00<br />
(preferibilmente dalle ore 17 in poi su appuntamento)<br />
mercoledì ore 10.30 - 12.30<br />
dott.ssa Daria Varone - stanza 019 - tel. 06 49914233<br />
e-mail: seg.didattica@phys.uniroma1.it - info.didattica@phys.uniroma1.it<br />
SPORTELLO SORT presso la Segreteria Didattica<br />
mercoledì 10.30 - 12.30 / giovedì 15.00 - 17.00<br />
presso l’ufficio CAD<br />
lunedì e mercoledì 10.30 - 12.30 / martedì e giovedì 15.30 - 18.30<br />
UFFICIO DEL CONSIGLIO DI AREA DIDATTICA<br />
L’ufficio è situato al piano terra dell’edificio Marconi.<br />
L’ufficio osserva il seguente orario:<br />
lunedì e mercoledì 10.30 - 12.30 - martedì e giovedì 15.30 - 18.30<br />
dott.ssa Sonia Riosa - stanza 007 - tel. 06 49914232<br />
e-mail: sonia.riosa@uniroma1.it<br />
Informazioni di carattere amministrativo (formalità di iscrizione,<br />
tasse, borse di studio) sono invece re<strong>per</strong>ibili sul sito<br />
dell’Università La <strong>Sapienza</strong> : www.uniroma1.it/<strong>studenti</strong><br />
e presso la Segreteria Amministrativa Studenti della Facoltà di Scienze<br />
Matematiche, Fisiche e Naturali<br />
telefono : 06 49912753 - fax 49912693<br />
Informazioni sui servizi generali diretti a tutti (es. la ristorazione) e servizi<br />
a concorso (borse di studio, alloggi, corsi e progetti, ecc.) possono essere<br />
richiesti a :<br />
ADISU Ente pubblico <strong>per</strong> il diritto a<strong>gli</strong> studi universitari.<br />
Via Cesare de Lollis 24/b tel. 06 4970239 fax 06 4970201<br />
http://www.laziodisu.it/<br />
51
I nuovi Corsi di studio universitari<br />
La struttura dell’insegnamento in fisica, in accordo con la riforma<br />
universitaria (DM 270/04) si articola in vari cicli:<br />
LAUREE<br />
Il <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> dell’Università La <strong>Sapienza</strong> di Roma offre due corsi<br />
di laurea (di durata triennale): <strong>Fisica</strong>. Il corso è articolato in due curricula,<br />
<strong>Fisica</strong> e Astrofisica.<br />
Le lauree forniscono una preparazione di base che consente:<br />
•<br />
•<br />
il proseguimento de<strong>gli</strong> studi nelle Lauree Magistrali, nei master e nella<br />
Laurea Magistrale <strong>per</strong> l’insegnamento di Matematica e Scienze nella<br />
scuola secondaria di primo grado<br />
l’inserimento nel mondo del lavoro (<strong>per</strong> es. nei campi di <strong>Fisica</strong><br />
e Ambiente, Elettronica, Calcolatori, Innovazione tecnologica,<br />
Astronomia, Astrofisica e Ricerca spaziale).<br />
LAUREE MAGISTRALI<br />
Il <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> dell’Università La <strong>Sapienza</strong> di Roma offre due corsi<br />
di laurea magistrale (di durata biennale):<br />
<strong>Fisica</strong>, Astronomia e Astrofisica.<br />
Consentono il proseguimento de<strong>gli</strong> Studi, l’accesso al dottorato di ricerca,<br />
l’inserimento nella ricerca fondamentale o applicata, la promozione e lo<br />
sviluppo tecnologico, le attività professionali e di progetto correlate alle<br />
discipline fisiche (Industria, Ambiente, Sanità, Beni culturali e Pubblica amministrazione,<br />
Astronomia, Astrofisica e Ricerca spaziale), l’accesso ai TFA:<br />
tirocini formativi attivi <strong>per</strong> l’insegnamento nella scuola secondaria di primo<br />
e secondo grado.<br />
DOTTORATI<br />
Rappresentano il completamento della formazione del ricercatore;<br />
costituiscono un titolo indispensabile <strong>per</strong> l’accesso ai concorsi di Ricercatore<br />
nelle Università e ne<strong>gli</strong> Enti di Ricerca. Per ulteriori informazioni vedi oltre.<br />
53
54<br />
Attività di Orientamento<br />
L’attività di orientamento si rivolge ai maturandi delle scuole su<strong>per</strong>iori <strong>per</strong> i<br />
quali sono organizzati de<strong>gli</strong> incontri presso le scuole stesse nel corso del<br />
loro ultimo anno di studi su<strong>per</strong>iori.<br />
Per informazioni e prenotazione contattare<br />
Prof. Antonio Polimeni - tel. 0649914770<br />
Indirizzo di posta elettronica:<br />
antonio.polimeni@roma1.infn.it<br />
Altre attività di orientamento ed informazione <strong>per</strong> le future matricole si svolgono<br />
presso il <strong>Dip</strong>artimento nell’ambito del Piano Lauree Scientifiche.<br />
In particolare, il Laboratorio Es<strong>per</strong>ienze Didattiche (LED) del <strong>Dip</strong>artimento<br />
organizza de<strong>gli</strong> incontri articolati in una serie di dimostrazioni classiche di<br />
<strong>Fisica</strong> Generale seguite da una presentazione, di circa 30 minuti, su un aspetto<br />
della fisica moderna riconducibile a<strong>gli</strong> argomenti delle dimostrazioni.<br />
Maggiori informazioni sono re<strong>per</strong>ibili sul sito del dipartimento, nella pagina<br />
“Progetto Lauree Scientifiche”, raggiungibile dalla pagina “Future matricole”.<br />
I docenti interessati a partecipare al progetto possono inviare una mail a<br />
egidio.longo@roma1.infn.it
Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong><br />
Obiettivi formativi e descrizione del <strong>per</strong>corso formativo<br />
Gli obiettivi formativi specifici del corso di laurea in <strong>Fisica</strong> sono strettamente<br />
correlati alle discipline fondamentali, che forniscono una preparazione di<br />
base sia <strong>per</strong> l’inserimento nel mondo del lavoro che <strong>per</strong> la prosecuzione<br />
de<strong>gli</strong> studi <strong>per</strong> il conseguimento della Laurea Magistrale e del Dottorato di<br />
Ricerca o attraverso corsi di Master.<br />
La laurea in <strong>Fisica</strong> viene conferita a<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> che abbiano conseguito i risultati<br />
di apprendimento descritti nel seguito secondo i “descrittori di Dublino”.<br />
Questi risultati vengono conseguiti attraverso la frequenza a corsi e laboratori.<br />
I corsi sono suddivisi di norma in una parte teorica ed una parte costituita da<br />
esercitazioni volte alla soluzione di problemi; la verifica dell’apprendimento<br />
si basa su prove scritte (che possono essere svolte in itinere e alla fine del<br />
corso) ed esami orali. I corsi di laboratorio prevedono una parte introduttiva<br />
ex-cathedra ed una parte svolta in laboratorio da<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>, suddivisi<br />
in piccoli gruppi, sotto la guida dei docenti; la verifica dell’apprendimento<br />
si basa su relazioni di laboratorio, di gruppo e/o individuali, elaborate di<br />
norma durante il corso, ed esami orali.<br />
I corsi di laboratorio comprendono anche attività di tirocinio formativo, alle<br />
quali possono aggiungersi altre attività specifiche di orientamento al mondo<br />
del lavoro.<br />
La quota dell’impegno orario complessivo a disposizione dello studente <strong>per</strong><br />
lo studio <strong>per</strong>sonale o <strong>per</strong> altra attività formativa di tipo individuale è pari ad<br />
almeno il 60% dello stesso.<br />
Sbocchi occupazionali e professionali<br />
La formazione metodologica, lo spettro di conoscenze e la flessibilità<br />
o<strong>per</strong>ativa acquisiti consentono al laureato in <strong>Fisica</strong>, qualora non intenda<br />
proseguire <strong>gli</strong> studi nel secondo livello, di trovare collocazione in una ampia<br />
gamma di aree professionali, che richiedono conoscenze specifiche relative<br />
a sistemi naturali ed artificiali, e in genere in tutte le attività ad alto grado di<br />
innovazione tecnologica nel settore sia pubblico che privato.<br />
Gli ambiti di riferimento comprendono l’industria, con particolare riguardo<br />
a quella elettronica, spaziale e dei semiconduttori e dell’energia, le attività<br />
di valutazione di qualità dei prodotti, i laboratori di ricerca e sviluppo, il<br />
monitoraggio e la valutazione ambientale, il terziario relativo all’impiego<br />
55<br />
Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong>
56<br />
Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong><br />
dei calcolatori (<strong>per</strong> es. sistemi di acquisizione ed elaborazione di dati), il<br />
settore commerciale scientifico (<strong>per</strong> es. tecnico commerciale/tecnico di assistenza)<br />
e il settore finanziario.<br />
Per ciò che concerne il curriculum di Astrofisica, ne<strong>gli</strong> Osservatori Astronomici<br />
è ormai consolidata l’esigenza di un’interfaccia tra l’astronomo proponente<br />
le osservazioni e la strumentazione. Diventa quindi indispensabile la presenza<br />
di una figura professionale che sappia da un lato gestire il telescopio<br />
e dall’altro ottimizzare il programma osservativo in funzione dell’obiettivo<br />
scientifico;<br />
La laurea in <strong>Fisica</strong> prepara specialisti in Scienze Matematiche Fisiche e<br />
Naturali (Categoria ISTAT 2.1.1, e più specificamente Fisici e Astronomi,<br />
cat. 2.1.1.1) la cui formazione potrà essere completata attraverso un corso<br />
di Laurea di secondo livello.
ANNO<br />
PRIMO<br />
SECONDO<br />
TERZO<br />
SEMESTRE<br />
CURRICULUM FISICA<br />
Insegnamenti obbligatori CFU SSD Attività formative<br />
GEOMETRIA 9 MAT/03 di base<br />
I<br />
ANALISI 9 MAT/05 di base<br />
LABORATORIO DI CALCOLO 6 FIS/01 affini o integrative<br />
MECCANICA 12 FIS/01 di base<br />
II<br />
CHIMICA 6 CHIM/03 di base<br />
LABORATORIO DI MECCANICA 12 FIS/01 caratterizzante<br />
TOTALE CREDITI OBBLIGATORI 54 <strong>per</strong> il primo anno<br />
ANALISI VETTORIALE 9 MAT/05 di base<br />
TERMODINAMICA E LABORATORIO 9 FIS/01 caratterizzante<br />
III MECCANICA ANLITICA E RELATIVISTICA 6 FIS/02 affini o integrative<br />
LABORATORIO DI FISICA<br />
COMPUTAZIONALE I<br />
6 INF/01 caratterizzante<br />
ELETTROMAGNETISMO 12 FIS/01 di base<br />
VI<br />
LABORATORIO DI<br />
ELETTROMAGNETISMO E CIRCUITI<br />
6 FIS/01 caratterizzante<br />
MODELLI E METODI<br />
MATEMATICI DELLA FISICA<br />
12 FIS/02 caratterizzante<br />
TOTALE CREDITI OBBLIGATORI 60 <strong>per</strong> il secondo anno<br />
MECCANICA QUANTISTICA 9 FIS/02 caratterizzante<br />
V<br />
MECCANICA STATISTICA<br />
LABORATORIO DI SEGNALI E SISTEMI<br />
6<br />
9<br />
FIS/02<br />
FIS/01<br />
caratterizzante<br />
caratterizzante<br />
CORSO A SCELTA 6 a scelta dello studente<br />
OTTICA E LABORATORIO 9 FIS/01 caratterizzante<br />
VI<br />
STRUTTURA DELLA MATERIA<br />
FISICA NUCLEARE E SUBNUCLEARE I<br />
6<br />
6<br />
FIS/03<br />
FIS/04<br />
caratterizzante<br />
caratterizzante<br />
CORSO A SCELTA 6 a scelta dello studente<br />
TOTALE CREDITI OBBLIGATORI 57 <strong>per</strong> il terzo anno<br />
Ulteriori conoscenze di lingua inglese 3 ulteriori attività formative<br />
Conoscenza della lingua inglese 3 <strong>per</strong> la prova finale e la lingua straniera<br />
Prova finale: dissertazione 3 <strong>per</strong> la prova finale e la lingua straniera<br />
57<br />
Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong>
58<br />
Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong><br />
Ai fini del raggiungimento dei 12 crediti a scelta lo studente può<br />
sce<strong>gli</strong>ere uno o più insegnamenti presenti all’interno dell’offerta<br />
formativa relativa a tutti i corsi di laurea della <strong>Sapienza</strong>, purché<br />
coerenti con il <strong>per</strong>corso formativo.<br />
Tali crediti sono indicati come due esami separati al primo e al<br />
secondo semestre del terzo anno ma possono essere acquisiti in<br />
un qualsiasi semestre del triennio, sia attraverso 2 esami da 6<br />
CFU che attraverso un unico esame da 12 CFU. Ai fini del conteggio<br />
del numero massimo di 20 esami (D.M. 16/3/2007,<br />
Art. 4 c. 2), i corsi a scelta contano comunque come un unico<br />
esame (D.M. 22/7/2007, Allegato 1 c. 2). Ai sensi del Manifesto<br />
generale de<strong>gli</strong> Studi della <strong>Sapienza</strong>, “in nessun caso è<br />
ammessa la frequenza ed il sostenimento de<strong>gli</strong> esami di profitto<br />
de<strong>gli</strong> insegnamenti dei corsi di laurea magistrale da parte di<br />
<strong>studenti</strong> iscritti a Corsi di laurea”.<br />
Insegnamenti non curriculari<br />
L’offerta formativa del corso di laurea è ulteriormente arricchita mediante<br />
l’erogazione dei seguenti insegnamenti non curriculari:<br />
INSEGNAMENTI CFU SSD<br />
Introduzione all’astrofisica 6 FIS/05<br />
Introduzione alla fisica dell’atmosfera 6 FIS/06<br />
Complementi di modelli e metodi matematici<br />
della fisica<br />
Tutor di riferimento<br />
6 FIS/02<br />
Dott. Ugo AGLIETTI<br />
Dott. Fabio BELLINI<br />
Dott. Filippo CESI<br />
Dott. Roberto CONTINO<br />
Dott. Daniele DEL RE<br />
Ulteriori informazioni nella sezione “Norme generali”.<br />
Estratto dal Regolamento Didattico <strong>per</strong> l’A.A. <strong>2012</strong>/13 del Corso di<br />
laurea in FISICA<br />
Classe L-30 (Scienze e tecnologie fisiche) ex D.M. 270/04<br />
Il testo integrale del Regolamento è consultabile all’indirizzo:<br />
www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/Progr_Did_270.html
ANNO<br />
PRIMO<br />
SECONDO<br />
TERZO<br />
SEMESTRE<br />
I<br />
II<br />
III<br />
VI<br />
V<br />
VI<br />
CURRICULUM ASTROFISICA<br />
Insegnamenti obbligatori CFU SSD Attività formative<br />
GEOMETRIA 9 MAT/03 di base<br />
ANALISI 9 MAT/05 di base<br />
LABORATORIO DI CALCOLO 6 FIS/01 affini o integrative<br />
MECCANICA 12 FIS/01 di base<br />
CHIMICA 6 CHIM/03 di base<br />
LABORATORIO DI MECCANICA 12 FIS/01 caratterizzante<br />
TOTALE CREDITI OBBLIGATORI 54 <strong>per</strong> il primo anno<br />
ANALISI VETTORIALE 9 MAT/05 di base<br />
TERMODINAMICA E LABORATORIO 9 FIS/01 caratterizzante<br />
MECCANICA ANALITICA<br />
E RELATIVISTICA<br />
6 FIS/02 affini o integrative<br />
CORSO A SCELTA 6 a scelta dello studente<br />
ELETTROMAGNETISMO 12 FIS/01 di base<br />
LABORATORIO DI<br />
ELETTROMAGNETISMO E CIRCUITI<br />
6 FIS/01 caratterizzante<br />
MODELLI E METODI MATEMATICI<br />
DELLA FISICA<br />
9 FIS/02 caratterizzante<br />
ULTERIORI CONOSCENZE DI 3 ulteriori attività<br />
LINGUA INGLESE<br />
formative<br />
TOTALE CREDITI OBBLIGATORI 60 <strong>per</strong> il secondo anno<br />
MECCANICA QUANTISTICA (6CFU)<br />
e MECCANICA STATISTICA (6CFU)<br />
12 FIS/02 caratterizzante<br />
FLUIDINAMICA PER L’ASTROFISICA 6 FIS/05 affini o integrative<br />
ASTROFISICA 6 FIS/05 caratterizzante<br />
ASTRONOMIA 6 FIS/05 caratterizzante<br />
LABORATORIO DI ASTROFISICA 9 FIS/05 caratterizzante<br />
STRUTTURA DELLA MATERIA 6 FIS/03 caratterizzante<br />
OTTICA E LABORATORIO 9 FIS/01 caratterizzante<br />
CORSO A SCELTA 6 a scelta dello studente<br />
TOTALE CREDITI OBBLIGATORI 60 <strong>per</strong> il terzo anno<br />
Conoscenza della lingua inglese 3 <strong>per</strong> la prova finale e la lingua straniera<br />
Prova finale: dissertazione 3 <strong>per</strong> la prova finale<br />
59<br />
Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong>
60<br />
Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong><br />
Ai fini del raggiungimento dei 12 crediti a scelta lo studente può<br />
sce<strong>gli</strong>ere uno o più insegnamenti presenti all’interno dell’offerta<br />
formativa relativa a tutti i corsi di laurea della <strong>Sapienza</strong>, purché<br />
coerenti con il <strong>per</strong>corso formativo.<br />
Tali crediti sono indicati come due esami separati al primo e al<br />
secondo semestre del terzo anno ma possono essere acquisiti in<br />
un qualsiasi semestre del triennio, sia attraverso 2 esami da 6<br />
CFU che attraverso un unico esame da 12 CFU. Ai fini del conteggio<br />
del numero massimo di 20 esami (D.M. 16/3/2007,<br />
Art. 4 c. 2), i corsi a scelta contano comunque come un unico<br />
esame (D.M. 22/7/2007, Allegato 1 c. 2). Ai sensi del Manifesto<br />
generale de<strong>gli</strong> Studi della <strong>Sapienza</strong>, “in nessun caso è<br />
ammessa la frequenza ed il sostenimento de<strong>gli</strong> esami di profitto<br />
de<strong>gli</strong> insegnamenti dei corsi di laurea magistrale da parte di<br />
<strong>studenti</strong> iscritti a Corsi di laurea”.<br />
Insegnamenti non curriculari<br />
L’offerta formativa del corso di laurea è ulteriormente arricchita mediante<br />
l’erogazione dei seguenti insegnamenti non curriculari:<br />
INSEGNAMENTI CFU SSD<br />
Complementi di modelli e metodi matematici della fisica 6 FIS/02<br />
Tutor di riferimento<br />
Prof. Shahram RAHATLOU<br />
Prof. Marco DE PETRIS<br />
Prof. Filippo CESI<br />
Ulteriori informazioni nella sezione “Norme generali”.<br />
Estratto dal Regolamento Didattico <strong>per</strong> l’A.A. <strong>2012</strong>/13 del Corso di<br />
laurea in FISICA<br />
Classe L-30 (Scienze e tecnologie fisiche) ex D.M. 270/04<br />
Il testo integrale del Regolamento è consultabile all’indirizzo:<br />
www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/Progr_Did_270.html
Norme generali<br />
Requisiti di ammissione<br />
<strong>Dip</strong>loma di scuola secondaria su<strong>per</strong>iore o di altro titolo conseguito all’estero,<br />
riconosciuto idoneo. Conoscenze elementari acquisite nelle scuole medie<br />
su<strong>per</strong>iori (in particolare di <strong>Fisica</strong> classica, Matematica, Chimica e Scienze<br />
naturali).<br />
Modalità di verifica delle conoscenze in ingresso<br />
Ai fini dell’immatricolazione, <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> devono sostenere una prova, obbligatoria<br />
ma non selettiva, <strong>per</strong> la verifica delle conoscenze in ingresso.<br />
Le modalità di iscrizione, di svolgimento e di valutazione della prova<br />
sono definite dal bando annuale pubblicato dalla <strong>Sapienza</strong>, consultabile<br />
all’indirizzo:<br />
http://www.uniroma1.it/didattica/offerta-formativa<br />
A<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> che non su<strong>per</strong>ano la prova viene assegnato un obbligo formativo<br />
aggiuntivo. Questi <strong>studenti</strong> saranno affidati ad uno dei Tutor, il quale<br />
programmerà insieme allo studente le attività di recu<strong>per</strong>o e seguirà <strong>per</strong>iodicamente<br />
il suo <strong>per</strong>corso didattico ed il profitto relativamente alla frequenza a<br />
corsi, esercitazioni, prove in itinere ed esami. Al termine di ciascun semestre<br />
il Tutor potrà valutare l’avvenuto recu<strong>per</strong>o o l’esigenza del proseguimento<br />
dell’attività di supporto, segnalando l’esito al CAD.<br />
L’obbligo formativo aggiuntivo si considera assolto con il su<strong>per</strong>amento<br />
dell’esame dell’insegnamento di “Analisi”, che deve avvenire entro il termine<br />
dell’anno accademico di iscrizione (31 ottobre). In assenza di tale<br />
assolvimento, <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> portatori di obbligo formativo aggiuntivo dovranno<br />
iscriversi nuovamente al primo anno come ripetenti, ai sensi del Manifesto<br />
de<strong>gli</strong> studi di Ateneo.<br />
Non sono tenuti a sostenere la prova i diplomati di scuola media su<strong>per</strong>iore<br />
che abbiano su<strong>per</strong>ato le prove di valutazione presso la struttura <strong>per</strong><br />
l’orientamento dell’Istituto ITIS Galileo Galilei di Roma .<br />
Coloro che sono in possesso di altra laurea o diploma universitario devono<br />
far riferimento al bando relativo alle modalità di ammissione al corso di laurea<br />
in <strong>Fisica</strong>, pubblicato dalla <strong>Sapienza</strong> e consultabile all’indirizzo:<br />
http://www.uniroma1.it/didattica/offerta-formativa<br />
Per informazioni su queste prove consultare il sito della Facoltà di Scienze<br />
M.F.N all’indirizzo:<br />
http://www.scienzemfn.uniroma1.it/<br />
61<br />
Norme generali
62<br />
Norme generali<br />
Passaggi e trasferimenti<br />
Le domande di passaggio di <strong>studenti</strong> provenienti da altri corsi di laurea della<br />
<strong>Sapienza</strong> e le domande di trasferimento di <strong>studenti</strong> provenienti da altre Università,<br />
da Accademie militari o da altri istituti militari d’istruzione su<strong>per</strong>iore<br />
sono subordinate ad approvazione da parte del CAD che:<br />
• valuta la possibilità di riconoscimento totale o parziale della carriera di<br />
studio fino a quel momento seguita, con la convalida di parte o di tutti<br />
<strong>gli</strong> esami sostenuti e de<strong>gli</strong> eventuali crediti acquisiti, la relativa votazione;<br />
nel caso di passaggio fra corsi ex D.M. 270 della stessa classe vanno<br />
riconosciuti almeno il 50% dei crediti acquisiti in ciascun SSD (art. 3<br />
comma 9 del D.M. delle classi di laurea);<br />
• indica l’anno di corso al quale lo studente viene iscritto;<br />
• stabilisce l’eventuale obbligo formativo aggiuntivo da assolvere;<br />
• formula il piano di completamento <strong>per</strong> il conseguimento del titolo di<br />
studio.<br />
Qualora lo studente, sulla base della carriera riconosciuta, possa essere<br />
ammesso ad un anno di corso successivo a tutti quelli attivati nel vigente<br />
ordinamento, è concessa allo stesso la facoltà di scelta tra l’iscrizione al<br />
corrispondente anno di corso del previgente ordinamento oppure all’anno di<br />
corso più avanzato in quel momento attivo dell’ordinamento vigente (articolo<br />
33, comma 5 del regolamento didattico di Ateneo).<br />
Le richieste di trasferimento al corso di laurea in <strong>Fisica</strong> devono essere presentate<br />
entro le scadenze e con le modalità specificate nel manifesto de<strong>gli</strong><br />
studi di Ateneo.<br />
Abbreviazioni di corso<br />
Chi è già in possesso del titolo di laurea triennale, specialistica o altra laurea<br />
acquisita secondo un ordinamento previgente, oppure di laurea o laurea<br />
magistrale acquisita secondo un ordinamento vigente e intenda conseguire<br />
un ulteriore titolo di studio può chiedere al CAD l’iscrizione ad un anno di<br />
corso successivo al primo.<br />
Le domande sono valutate dal CAD, che in proposito:<br />
• valuta la possibilità di riconoscimento totale o parziale della carriera<br />
di studio fino a quel momento seguita, con la convalida di parte o<br />
di tutti <strong>gli</strong> esami sostenuti e de<strong>gli</strong> eventuali crediti acquisiti, la relativa<br />
votazione; nel caso di passaggio fra corsi ex D.M. 270 della stessa<br />
classe vanno riconosciuti almeno il 50% dei crediti acquisiti in ciascun<br />
SSD (art. 3 comma 9 del D.M. delle classi di laurea);<br />
•<br />
indica l’anno di corso al quale lo studente viene iscritto;
• stabilisce l’eventuale obbligo formativo aggiuntivo da assolvere;<br />
• formula il piano di completamento <strong>per</strong> il conseguimento del titolo di<br />
studio.<br />
Qualora lo studente, sulla base della carriera riconosciuta, possa essere<br />
ammesso ad un anno di corso successivo a tutti quelli attivati nel vigente<br />
ordinamento, è concessa allo stesso la facoltà di scelta tra l’iscrizione al<br />
corrispondente anno di corso del previgente ordinamento oppure all’anno di<br />
corso più avanzato in quel momento attivo dell’ordinamento vigente (articolo<br />
33, comma 5 del regolamento didattico di Ateneo).<br />
Uno studente non può immatricolarsi o iscriversi ad un corso di laurea appartenente<br />
alla medesima classe nella quale ha già conseguito il diploma<br />
di laurea.<br />
Le richieste devono essere presentate entro le scadenze e con le modalità<br />
specificate nel manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo.<br />
Criteri <strong>per</strong> il riconoscimento crediti<br />
Possono essere riconosciuti tutti i crediti formativi universitari (CFU) già acquisiti<br />
se relativi ad insegnamenti che abbiano contenuti, documentati attraverso<br />
i programmi de<strong>gli</strong> insegnamenti, coerenti con uno dei <strong>per</strong>corsi formativi<br />
previsti dal corso di laurea. Per i passaggi da corsi di studio della<br />
stessa classe è garantito il riconoscimento di un minimo del 50% dei crediti<br />
di ciascun settore scientifico disciplinare.<br />
Il CAD può deliberare l’equivalenza tra Settori scientifico disciplinari (SSD)<br />
<strong>per</strong> l’attribuzione dei CFU sulla base del contenuto de<strong>gli</strong> insegnamenti ed in<br />
accordo con l’ordinamento del corso di laurea.<br />
I CFU già acquisiti relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti <strong>per</strong> i quali, anche con diversa<br />
denominazione, esista una manifesta equivalenza di contenuto con<br />
<strong>gli</strong> insegnamenti offerti dal corso di laurea possono essere riconosciuti come<br />
relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti con le denominazioni proprie del corso di laurea<br />
a cui si chiede l’iscrizione. In questo caso, il CAD delibera il riconoscimento<br />
con le seguenti modalità:<br />
• se i CFU corrispondenti all’insegnamento di cui si chiede il riconoscimento<br />
coincidono con quello dell’insegnamento <strong>per</strong> cui esso viene<br />
riconosciuto, l’attribuzione avviene direttamente;<br />
• se i CFU corrispondenti all’insegnamento di cui si chiede il riconoscimento<br />
sono in numero diverso rispetto all’insegnamento <strong>per</strong> cui esso<br />
viene riconosciuto, il CAD attribuirà i crediti sulla base del curriculum<br />
dello studente, anche <strong>per</strong> gruppi di esami di uno stesso SSD, eventualmente<br />
dopo colloqui integrativi;<br />
Il CAD può riconoscere come crediti le conoscenze e abilità professionali<br />
certificate ai sensi della normativa vigente in materia, nonché altre conoscenze<br />
e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla<br />
63<br />
Norme generali
64<br />
Norme generali<br />
cui progettazione e realizzazione l’Università abbia concorso. Tali crediti<br />
vanno a valere di norma sui 12 CFU relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti a scelta dello<br />
studente. In ogni caso, il numero massimo di crediti riconoscibili in tali ambiti<br />
non può essere su<strong>per</strong>iore a 12.<br />
Le attività già riconosciute ai fini dell’attribuzione di CFU nell’ambito del<br />
corso di laurea non possono essere nuovamente riconosciute nell’ambito di<br />
corsi di laurea magistrale.<br />
Piani di completamento e piani di studio individuali<br />
Ogni studente deve ottenere l’approvazione ufficiale del proprio completo<br />
<strong>per</strong>corso formativo da parte del CAD (con procedura on-line, sia <strong>per</strong> l’inoltro<br />
da parte dello studente sia <strong>per</strong> la notifica della relativa approvazione) prima<br />
di poter verbalizzare esami relativi ad insegnamenti che non siano obbligatori<br />
<strong>per</strong> tutti <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>.<br />
Lo studente può ottenere tale approvazione con due procedimenti diversi:<br />
1. aderendo ad uno dei piani di completamento del <strong>per</strong>corso formativo<br />
predisposti annualmente dal CAD<br />
2. presentando un piano di studio individuale che deve essere valutato dal<br />
CAD <strong>per</strong> l’approvazione.<br />
Piani di completamento<br />
Un piano di completamento contiene la lista di tutti <strong>gli</strong> insegnamenti previsti nel<br />
corrispondente <strong>per</strong>corso formativo ed un apposito spazio <strong>per</strong> l’indicazione<br />
de<strong>gli</strong> insegnamenti relativi ai 12 CFU a scelta dello studente. Questi ultimi<br />
possono essere scelti fra tutti quelli presenti nell’ambito dell’intera offerta<br />
formativa della <strong>Sapienza</strong>.<br />
Il modulo di adesione si presenta on-line, secondo la nuova procedura informatica<br />
di compilazione prevista dall’Università “La <strong>Sapienza</strong>”; ulteriori<br />
indicazioni presso la Segreteria didattica.<br />
Il modulo di adesione al piano di completamento va presentato on-line dal<br />
1 ottobre al 31 gennaio di ogni anno. Il modulo viene inoltrato dalla Segreteria<br />
Didattica al Presidente del CAD e al responsabile dell’approvazione<br />
<strong>per</strong> la verifica che <strong>gli</strong> insegnamenti a scelta indicati siano effettivamente<br />
congruenti col <strong>per</strong>corso formativo. In caso affermativo, il piano di completamento<br />
viene approvato. In caso negativo, lo studente viene convocato dalla<br />
Segreteria Didattica a modificare l’elenco de<strong>gli</strong> insegnamenti relativi ai 12<br />
CFU a scelta.<br />
A partire dal giorno successivo a quello della delibera del CAD lo studente<br />
è autorizzato a sostenere e verbalizzare, oltre a<strong>gli</strong> esami obbligatori <strong>per</strong><br />
tutti <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>, anche quelli relativi a tutti <strong>gli</strong> insegnamenti non obbligatori<br />
elencati nel piano di studio cui ha aderito.<br />
L’adesione ad un piano di completamento può essere effettuata una sola<br />
volta <strong>per</strong> ogni anno accademico, a partire dal secondo anno di corso.<br />
Gli <strong>studenti</strong> del curriculum di Astrofisica che intendano frequentare il Laboratorio<br />
di <strong>Fisica</strong> computazionale I come corso a scelta debbono presentare il<br />
piano di studio fin dal I anno.
Piani di studio individuali<br />
Qualora lo studente provenga da passaggio o trasferimento o da abbreviazione<br />
di corso deve presentare un piano di studio individuale utilizzando<br />
un apposito modulo on-line; ulteriori indicazioni sono disponibili presso la<br />
Segreteria didattica.<br />
Il modulo di proposta del piano di studio individuale va presentato on-line<br />
dal 1 ottobre al 31 gennaio di ogni anno. Il modulo viene inoltrato dalla Segreteria<br />
Didattica al Presidente del CAD e al responsabile dell’approvazione<br />
<strong>per</strong> la verifica. In caso affermativo, il piano di studio viene approvato. In<br />
caso negativo, lo studente viene convocato dalla Segreteria Didattica <strong>per</strong><br />
la rettifica dello stesso.<br />
A partire dal giorno successivo a quello della delibera del CAD lo studente<br />
è autorizzato a sostenere e verbalizzare, oltre a<strong>gli</strong> esami obbligatori <strong>per</strong><br />
tutti <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>, anche quelli relativi a tutti <strong>gli</strong> insegnamenti non obbligatori<br />
elencati nel piano di studio approvato.<br />
Il piano di studio individuale può essere presentato una sola volta <strong>per</strong> ogni<br />
anno accademico, a partire dal secondo anno di corso.<br />
Gli <strong>studenti</strong> del curriculum di Astrofisica che intendano frequentare il Laboratorio<br />
di <strong>Fisica</strong> computazionale I come corso a scelta debbono presentare<br />
il piano di studio fin dal I anno.<br />
Modifica dei piani di completamento<br />
e dei piani di studio individuali<br />
Lo studente che abbia già aderito ad un piano di completamento può, in un<br />
successivo anno accademico, aderire ad un differente piano di completamento<br />
oppure proporre un piano di studio individuale. Parimenti, lo studente<br />
al quale sia già stato approvato un piano di studio individuale può, in un<br />
successivo anno accademico, optare <strong>per</strong> l’adesione ad un piano di completamento<br />
oppure proporre un differente piano di studio individuale.<br />
In ogni modo, <strong>gli</strong> esami già verbalizzati non possono essere sostituiti e <strong>gli</strong><br />
esami del piano di studio individuale eventualmente gia’ sostenuti devono<br />
essere in linea con il piano di completamento gia’ presentato.<br />
Modalità didattiche<br />
Le attività didattiche sono di tipo convenzionale e distribuite su base semestrale.<br />
Gli insegnamenti sono impartiti attraverso lezioni ed esercitazioni<br />
in aula e attività in laboratorio, organizzando l’orario delle attività in modo<br />
da consentire allo studente un congruo tempo da dedicare allo studio<br />
<strong>per</strong>sonale.<br />
La durata nominale del corso di laurea è di 6 semestri, pari a tre anni.<br />
65<br />
Norme generali
66<br />
Norme generali<br />
Crediti formativi universitari<br />
Il credito formativo universitario (CFU) misura la quantità di lavoro svolto da<br />
uno studente <strong>per</strong> raggiungere un obiettivo formativo. I CFU sono acquisiti<br />
dallo studente con il su<strong>per</strong>amento de<strong>gli</strong> esami o con l’ottenimento delle idoneità,<br />
ove previste.<br />
Il sistema di crediti adottato nelle università italiane ed europee prevede<br />
che ad un CFU corrispondano 25 ore di impegno da parte dello studente,<br />
distribuite tra le attività formative collettive istituzionalmente previste (ad es.<br />
lezioni, esercitazioni, attività di laboratorio) e lo studio individuale.<br />
Nei corsi di laurea in <strong>Fisica</strong> e <strong>Fisica</strong> e astrofisica, in accordo coll’articolo 23<br />
del regolamento didattico di Ateneo, un CFU corrisponde a 8 ore di lezione,<br />
oppure a 12 ore di laboratorio o esercitazione guidata.<br />
Le schede individuali di ciascun insegnamento, consultabili sul sito web del<br />
corso di laurea, riportano la ripartizione dei CFU e delle ore di insegnamento<br />
nelle diverse attività, insieme ai prerequisiti, a<strong>gli</strong> obiettivi formativi e ai<br />
programmi di massima.<br />
Il carico di lavoro totale <strong>per</strong> il conseguimento della laurea è di 180 CFU,<br />
corrispondenti a 4500 ore di impegno da parte dello studente.<br />
Nell’ambito dei corsi di laurea in <strong>Fisica</strong> e <strong>Fisica</strong> e astrofisica la quota a disposizione<br />
dello studente <strong>per</strong> lo studio <strong>per</strong>sonale o <strong>per</strong> altre attività formative di<br />
tipo individuale è almeno il 60% dell’impegno orario complessivo.<br />
Calendario didattico<br />
Di norma, la scansione temporale è la seguente:<br />
• primo semestre: da fine settembre a gennaio;<br />
• prima sessione d’esami: febbraio;<br />
• secondo semestre: da marzo a giugno;<br />
• seconda sessione d’esami: lu<strong>gli</strong>o;<br />
• terza sessione d’esami: settembre.<br />
Il detta<strong>gli</strong>o delle date di inizio e fine delle lezioni di ciascun semestre e di<br />
inizio e fine di ciascuna sessione d’esami è pubblicato sul sito web del Corso<br />
di laurea.<br />
I <strong>per</strong>iodi dedicati alle lezioni e a<strong>gli</strong> esami non possono sovrapporsi. In deroga<br />
a tale norma, <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere a<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> prossimi alla laurea di completare<br />
<strong>gli</strong> esami mancanti, saranno previsti due appelli straordinari, di norma<br />
nel mesi di maggio e di novembre, allo scopo di <strong>per</strong>mettere loro di laurearsi<br />
nelle sessioni di lu<strong>gli</strong>o e di dicembre riservate ai soli <strong>studenti</strong> che abbiano<br />
già acquisito almeno 155 CFU.<br />
A titolo di esempio, l’orario settimanale del primo anno prevede tipicamente:<br />
• 3 o 4 ore di lezione al giorno dal lunedì al venerdì;<br />
• 4 ore di laboratorio a settimana.<br />
I corsi prevedono di norma l’assegnazione di attività da svolgere in autonomia<br />
e prove in itinere, che possono valere ai fini dell’esame finale.
Prove d’esame<br />
La verifica delle conoscenze acquisite avviene mediante prove di esame<br />
orale, alle quali si accede di norma su<strong>per</strong>ando una prova scritta o una<br />
prova individuale di laboratorio, oppure sostenendo con esito positivo le<br />
prove “in itinere”. La valutazione del profitto individuale dello studente, <strong>per</strong><br />
ciascun insegnamento, viene espressa mediante l’attribuzione di un voto<br />
in trentesimi, nel qual caso il voto minimo <strong>per</strong> il su<strong>per</strong>amento dell’esame è<br />
18/30, oppure di una idoneità.<br />
Verifica delle conoscenze linguistiche<br />
L’acquisizione dei 6 crediti <strong>per</strong> la conoscenza della lingua inglese avviene<br />
attraverso il su<strong>per</strong>amento di una idoneità (3 CFU) durante il <strong>per</strong>corso formativo<br />
e di un’altra idoneità (3 CFU) consistente in una lettura e traduzione da<br />
effettuarsi nel <strong>per</strong>iodo intercorrente tra i 60 e i 30 gg dalla data di discussione<br />
della tesi, previa presentazione della domanda di laurea.<br />
La prova di idoneità da 3 CFU può essere sostenuta in ciascuna delle tre<br />
sessioni d’esame. La facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali organizza<br />
in entrambi i semestri dei corsi di preparazione alla suddetta prova.<br />
La facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali offre a<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong><br />
dell’ultimo anno delle scuole su<strong>per</strong>iori del Lazio la possibilità di sostenere<br />
l’esame di inglese scientifico. Il su<strong>per</strong>amento dell’esame dà diritto<br />
all’acquisizione dei 3 CFU relativi alle “ulteriori conoscenze di lingua inglese”.<br />
L’iscrizione deve essere effettuata compilando l’apposito modulo disponibile<br />
sul sito http://bigbang.uniroma1.it/, dove sono indicati orari ed<br />
aule della prova ed ulteriori informazioni sulle sue modalità.<br />
L’esito positivo della prova di valutazione della conoscenza della lingua<br />
inglese verrà registrato automaticamente nella carriera dello studente.<br />
Lo studente che ha su<strong>per</strong>ato la prova e intende farsi riconoscere i 3 CFU<br />
deve comunque consegnare in Segreteria Didattica, dopo l’iscrizione e non<br />
oltre il primo anno, il certificato attestante il su<strong>per</strong>amento.<br />
Modalità di frequenza, propedeuticità,<br />
passaggio ad anni successivi<br />
I corsi obbligatori si svolgono in più canali paralleli, ai quali <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> devono<br />
iscriversi nel mese di settembre di ogni anno di corso, utilizzando una<br />
apposita procedura informatica.<br />
La frequenza assidua di tutti i corsi è una condizione essenziale <strong>per</strong> un proficuo<br />
inserimento dello studente nell’organizzazione del corso di laurea ed<br />
è <strong>per</strong>tanto vivamente consi<strong>gli</strong>ata. Per i corsi che prevedono esercitazioni di<br />
laboratorio la frequenza è obbligatoria.<br />
Nel corso di laurea in <strong>Fisica</strong> non sono previste propedeuticità formali. Tuttavia,<br />
la collocazione de<strong>gli</strong> insegnamenti nel precorso formativo è una chiara<br />
indicazione dell’ordine ottimale col quale seguirli e sostenerne <strong>gli</strong> esami.<br />
Nel caso in cui lo studente non su<strong>per</strong>i un esame non avrà sbarramenti<br />
amministrativi al su<strong>per</strong>amento de<strong>gli</strong> esami successivi; e<strong>gli</strong> dovrà programmare<br />
il recu<strong>per</strong>o dell’esame non su<strong>per</strong>ato in modo da non produrre uno<br />
sfasamento tra corsi seguiti ed esami da preparare.<br />
67<br />
Norme generali
68<br />
Norme generali<br />
Regime a tempo parziale<br />
I termini e le modalità <strong>per</strong> la richiesta del regime a tempo parziale nonché<br />
le relative norme sono stabilite nel Manifesto di Ateneo e sono consultabili<br />
sul sito web della <strong>Sapienza</strong>.<br />
Studenti fuori corso e validità dei crediti acquisiti<br />
Ai sensi del Manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo lo studente si considera fuori<br />
corso quando, avendo frequentato tutte le attività formative previste dal<br />
presente regolamento didattico, non abbia su<strong>per</strong>ato tutti <strong>gli</strong> esami e non<br />
abbia acquisito il numero di crediti necessario al conseguimento del titolo<br />
entro 3 anni.<br />
Ai sensi del medesimo Manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo:<br />
• lo studente a tempo pieno che sia fuori corso deve su<strong>per</strong>are le prove<br />
mancanti al completamento della propria carriera universitaria entro il<br />
termine di 9 anni dall’immatricolazione;<br />
lo studente a tempo parziale che sia fuori corso deve su<strong>per</strong>are le prove<br />
• mancanti al completamento della propria carriera universitaria entro un<br />
termine di anni pari al doppio della durata concordata <strong>per</strong> il regime a<br />
tempo parziale.<br />
Indipendentemente dai termini sopra riportati, il CAD può richiedere allo<br />
studente un colloquio di verifica delle conoscenze relative ai CFU acquisiti<br />
in una data che preceda di 9 anni quella prevista <strong>per</strong> la laurea.<br />
Tutorato<br />
Gli <strong>studenti</strong> del corso di laurea in <strong>Fisica</strong> possono usufruire dell’attività di<br />
tutorato svolta dai docenti indicati dal CAD, presentando alla segreteria<br />
didattica una apposita richiesta, in qualunque momento lo ritengano necessario.<br />
Gli eventuali ulteriori docenti disponibili come tutor e le modalità di<br />
tutorato verranno pubblicizzate <strong>per</strong> ciascun anno accademico mediante<br />
affissione presso la Segreteria didattica e sul sito web del corso di laurea.<br />
Percorsi di eccellenza<br />
Il Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica in Scienze e Tecnologie Fisiche, Scienze<br />
Fisiche e Scienze dell’Universo istituisce un Percorso di eccellenza <strong>per</strong> il<br />
corso di laurea in <strong>Fisica</strong>, allo scopo di valorizzare la formazione de<strong>gli</strong><br />
<strong>studenti</strong> iscritti, meritevoli e interessati ad attività di approfondimento e di<br />
integrazione culturale.<br />
Il <strong>per</strong>corso offre attività formative aggiuntive a quelle del corso di studio al<br />
quale è iscritto lo studente, costituite da approfondimenti disciplinari e interdisciplinari,<br />
attività seminariali e di tirocinio secondo un programma che<br />
verrà <strong>per</strong>sonalizzato e concordato con ogni singolo studente. Lo studente<br />
che abbia ottenuto l’accesso al Percorso di eccellenza viene affidato ad un
docente o tutor che ne segue il <strong>per</strong>corso e collabora alla organizzazione<br />
delle attività, concordate con lo studente, <strong>per</strong> un impegno massimo di 200<br />
ore annue.<br />
L’accesso al Percorso di eccellenza avviene su domanda dell’interessato,<br />
con istanza presentata entro il 31 ottobre al Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica, al<br />
termine del primo anno di frequenza del Corso di Laurea. I requisiti richiesti<br />
sono:<br />
•<br />
•<br />
acquisizione entro il 31 ottobre di tutti i Crediti Formativi Universitari<br />
(CFU) previsti nel primo anno;<br />
conseguimento di una media pesata dei voti d’esame non inferiore a<br />
ventisette/trentesimi (27/30).<br />
Per poter proseguire nel Percorso di eccellenza lo studente deve acquisire<br />
tutti i crediti previsti <strong>per</strong> l’anno di frequenza entro il 31 ottobre con una<br />
votazione media pesata non inferiore a ventisette/trentesimi (27/30). La<br />
verifica dei requisiti predetti viene effettuata, al termine di ogni anno accademico,<br />
dal Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica su relazione del docente di riferimento.<br />
Contestualmente al conseguimento del titolo di laurea, lo studente che<br />
ha concluso un Percorso di eccellenza riceve un’attestazione del <strong>per</strong>corso<br />
svolto, rilasciata dalla Presidenza della Facoltà, con le modalità previste <strong>per</strong><br />
<strong>gli</strong> altri tipi di certificazione, che andrà registrata sulla carriera dello studente<br />
stesso. Unitamente a tale certificazione, l’Università conferisce allo studente<br />
un premio pari all’importo delle tasse versate nell’ultimo anno di corso.<br />
I termini e le modalità <strong>per</strong> la richiesta di partecipazione al <strong>per</strong>corso di eccellenza<br />
sono indicati sul sito web del corso di laurea, dove si può anche<br />
prendere visione del bando di concorso e scaricare il facsimile della domanda<br />
di ammissione.<br />
Prova finale<br />
Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve aver conseguito tutti<br />
i CFU previsti dall’ordinamento didattico <strong>per</strong> le attività diverse dalla prova<br />
finale e deve aver adempiuto alle formalità amministrative previste dal Regolamento<br />
didattico di Ateneo.<br />
La prova finale consiste nell’elaborazione di una dissertazione, assegnata di<br />
norma al termine del primo semestre del III anno di corso, che viene redatta<br />
sotto la su<strong>per</strong>visione di un relatore e viene presentata e discussa dal candidato<br />
davanti a una apposita Commissione di Laurea. Il calendario delle<br />
sedute di Laurea è stabilito all’inizio di ogni anno accademico e riportato<br />
sul sito web del Corso di laurea. La dissertazione, a cui corrispondono 3<br />
crediti, deve consistere in un elaborato di non più di 20 pagine su un argomento<br />
non originale, tipicamente una compilazione approfondita di argomenti<br />
trattati nei corsi seguiti dal candidato oppure una relazione di attività<br />
69<br />
Norme generali
70<br />
Norme generali<br />
di laboratorio. L’argomento deve in ogni modo poter essere affrontato dallo<br />
studente con <strong>gli</strong> strumenti acquisiti nel corso della laurea. Un elenco di argomenti<br />
disponibili <strong>per</strong> le dissertazioni, con l’indicazione dei relativi relatori, è<br />
disponibile sul sito web del corso di laurea. E’ ammessa la redazione della<br />
dissertazione in lingua inglese.<br />
La votazione finale si basa sulla valutazione del curriculum de<strong>gli</strong> studi, della<br />
dissertazione e della prova finale, e su ulteriori elementi rivolti ad incentivare<br />
il su<strong>per</strong>amento de<strong>gli</strong> esami nei tempi stabiliti dall’ordinamento didattico.<br />
La Commissione di Laurea esprime la votazione in centodecimi e può,<br />
all’unanimità, concedere al candidato il massimo dei voti con lode.<br />
Applicazione dell’art. 6 del regolamento <strong>studenti</strong><br />
(R.D. 4.6.1938, N. 1269)<br />
Gli <strong>studenti</strong> iscritti al corso di laurea in <strong>Fisica</strong>, onde arricchire il proprio<br />
curriculum de<strong>gli</strong> studi, possono presentare domanda <strong>per</strong> frequentare e sostenere<br />
ogni anno due esami di insegnamenti di altra’ Facolta’, secondo<br />
quanto previsto dall’Art. 6 del R.D. N.1239 del 4/6/1938, mediante<br />
domanda con autocerficazione de<strong>gli</strong> esami gia’ sostenuti da indirizzare<br />
alla Segreteria Didattica che la sottoporra’ al CAD. La stessa domanda<br />
potra’ poi essere presentata alla Segreteria Studenti della Facoltà di Scienze<br />
M.F.N. entro il mese di gennaio di ogni anno. Tali esami non devono essere<br />
inseriti nel piano di studio.<br />
Visto il significato scientifico e culturale di tale norma, il CAD ha deliberato<br />
che tale richiesta possa essere avanzata soltanto da <strong>studenti</strong> che abbiano<br />
ottenuto almeno 39 crediti del corso di laurea in <strong>Fisica</strong>.<br />
Si consi<strong>gli</strong>a di consultare il Manifesto de<strong>gli</strong> Studi <strong>2012</strong>/13, <strong>per</strong> verificare<br />
la possibilità di usare questi esami allo scopo di raggiungere, prima del conseguimento<br />
della laurea, i requisiti minimi <strong>per</strong> l’ammissione ad una laurea<br />
magistrale che richieda l’acquisizione di ulteriori crediti in specifici settori<br />
scientifico-disciplinari.<br />
Le versioni integrali dei Regolamenti delle due Lauree sono consultabili in<br />
rete all’indirizzo:<br />
www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/Progr_Did_270.html
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
Obiettivi formativi e descrizione del <strong>per</strong>corso formativo<br />
Obiettivo formativo del corso di laurea è la formazione di un fisico con<br />
solida preparazione di base ed adeguate conoscenze specialistiche in uno<br />
dei settori della fisica moderna corrispondenti al curriculum prescelto.<br />
A tal fine, il <strong>per</strong>corso formativo prevede il completamento della formazione<br />
di base attraverso corsi di fisica teorica, di fisica matematica e di laboratorio<br />
s<strong>per</strong>imentale comuni ai vari indirizzi e l’approfondimento specialistico<br />
relativo al curriculum prescelto tra quelli che si intendono attivare e che trovano<br />
una precisa definizione nel regolamento didattico del corso di studio.<br />
Sono tutti fortemente collegati alle attività di ricerca scientifica attive nel <strong>Dip</strong>artimento,<br />
che coprono i settori della fisica della materia, della fisica delle<br />
particelle elementari, della fisica teorica, della biofisica, della fisica medica,<br />
della didattica e dei fondamenti storici ed epistemologici della fisica e delle<br />
applicazioni dell’elettronica e dell’informatica alle ricerche di fisica.<br />
La laurea magistrale in <strong>Fisica</strong> viene conferita a<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> che abbiano conseguito<br />
i risultati di apprendimento descritti nel seguito secondo i “descrittori<br />
di Dublino”. Questi risultati vengono conseguiti attraverso la frequenza a<br />
corsi e laboratori. La verifica dell’apprendimento <strong>per</strong> i corsi si basa di norma<br />
su esami orali, che possono anche prevedere la discussione di elaborati<br />
preparati da<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>. I laboratori prevedono una parte introduttiva excathedra<br />
ed una parte svolta in laboratorio, nella quale <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> sono<br />
suddivisi in piccoli gruppi, ciascuno dei quali deve sviluppare una specifica<br />
tematica s<strong>per</strong>imentale sotto la guida diretta di un docente es<strong>per</strong>to della<br />
tematica stessa; la verifica dell’apprendimento si basa su relazioni di laboratorio<br />
di gruppo da cui deve emergere il contributo individuale di ogni<br />
singolo studente e su esami orali. La quota di tempo riservata al lavoro<br />
individuale è definita nel regolamento didattico.<br />
Le attività di tirocinio, che potranno essere svolte presso uno dei gruppi di<br />
ricerca del <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> o di altri laboratori esterni, hanno finalità<br />
di orientamento occupazionale e <strong>per</strong> la scelta della tesi.<br />
Il lavoro di tesi, che occupa una frazione rilevante del secondo anno del<br />
corso, fornisce allo studente l’opportunità di essere inserito nell’attività di un<br />
gruppo di ricerca e completa la preparazione anche ai fini dell’inserimento<br />
post-laurea nel mondo del lavoro, in particolare nei settori della ricerca<br />
pubblica e privata.<br />
71<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>
72<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
Sbocchi occupazionali e professionali<br />
La formazione metodologica, lo spettro di conoscenze e la flessibilità<br />
o<strong>per</strong>ativa acquisiti consentono al laureato magistrale in <strong>Fisica</strong> (oltre alla<br />
possibilità di proseguire <strong>gli</strong> studi attraverso il Dottorato di Ricerca o i master<br />
di secondo livello o scuole di specializzazione, tra le quali la S.S.I.S. <strong>per</strong><br />
la preparazione di insegnanti <strong>per</strong> la scuola secondaria) di trovare collocazione<br />
in una ampia gamma di aree professionali, che richiedono<br />
conoscenze specialistiche relative a sistemi naturali ed artificiali, e in<br />
genere in tutte le attività ad alto grado di innovazione tecnologica nel<br />
settore sia pubblico che privato. Gli ambiti di riferimento comprendono<br />
l’industria, con particolare riguardo a quella elettronica, spaziale, dei<br />
semiconduttori e dell’energia, le attività di valutazione di qualità dei prodotti,<br />
i laboratori di ricerca e sviluppo, il monitoraggio e la valutazione<br />
ambientale, il terziario relativo all’impiego dei calcolatori (<strong>per</strong> es. sistemi<br />
di acquisizione ed elaborazione di dati), il settore finanziario.<br />
La laurea magistrale in <strong>Fisica</strong> prepara specialisti in Scienze Matematiche<br />
Fisiche e Naturali, in particolare Fisici e astronomi (ISTAT 2.1.1.1) e più<br />
specificamente Fisici (ISTAT 2.1.1.1.1), Ricercatori e tecnici laureati nelle<br />
scienze fisiche (ISTAT 2.6.2.0.1) e Professori di scienze matematiche e fisiche<br />
(ISTAT 2.6.3.2.1) <strong>per</strong> i quali è richiesta l’acquisizione dell’abilitazione e<br />
il su<strong>per</strong>amento di prove concorsuali secondo la normativa vigente.<br />
Il corso prepara alle professioni di:<br />
• Fisici e astronomi<br />
• Fisici<br />
Percorso formativo<br />
La laurea magistrale in <strong>Fisica</strong> e’ articolata nei seguenti curricula:<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
Biosistemi<br />
<strong>Fisica</strong> della materia<br />
<strong>Fisica</strong> nucleare e subnucleare<br />
Teorico generale<br />
Ai sensi del Manifesto generale de<strong>gli</strong> Studi della <strong>Sapienza</strong>, in nessun caso<br />
è ammessa la frequenza ed il sostenimento de<strong>gli</strong> esami di profitto de<strong>gli</strong><br />
insegnamenti dei corsi di Laurea Magistrale da parte di <strong>studenti</strong> iscritti a<br />
Corsi di laurea, come è altresì vietata la frequenza ed il sostenimento de<strong>gli</strong><br />
esami di profitto de<strong>gli</strong> insegnamenti dei corsi di laurea da parte di <strong>studenti</strong><br />
iscritti a Corsi di Laurea Magistrale se non preventivamente autorizzati dalle<br />
competenti strutture didattiche.
Quadro detta<strong>gli</strong>ato del <strong>per</strong>corso formativo<br />
I corsi dei diversi curricula si svolgono nei primi 3 semestri del biennio, mentre<br />
il 4 è dedicato alla preparazione della tesi.<br />
Tutti i curricula della classe LM-17 condividono 30 CFU comuni, corrispondenti<br />
ai seguenti corsi, obbligatori <strong>per</strong> tutti:<br />
• Laboratorio di fisica (FIS/01, caratterizzante, 12 CFU) che si svolge su<br />
basa annuale<br />
• Meccanica quantistica relativistica (FIS/02, caratterizzante, 6 CFU)<br />
• Materia condensata (FIS/03, caratterizzante, 6 CFU)<br />
• Meccanica razionale (MAT/07, affine/integrativo, 6CFU)<br />
In alcuni curricula, i CFU riservati alle attività affini/integrative sono innalzati<br />
da 12 a 18, <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere di integrare le conoscenze in altri SSD, oltre<br />
ai 12 CFU riservati ai settori CHIM/*, INF/01 e MAT/* previsti in tutti i<br />
curricula.<br />
Ai fini del raggiungimento dei 12 crediti a scelta, lo studente può sce<strong>gli</strong>ere<br />
uno o più insegnamenti presenti all’interno dell’offerta formativa relativa a<br />
tutti i corsi di laurea magistrale della <strong>Sapienza</strong>, purchè coerenti con il <strong>per</strong>corso<br />
formativo.<br />
Tali crediti sono indicati nei <strong>per</strong>corsi didattici detta<strong>gli</strong>ati come due esami<br />
distinti, ma possono essere acquisiti sia attraverso 2 esami da 6 CFU che<br />
attraverso un unico esame da 12 CFU. Ai fini del conteggio del numero<br />
massimo di 12 esami (D.M. 16/3/2007, Art. 4 c. 2), i corsi a scelta<br />
contano comunque come un unico esame (D.M. 22/7/2007, Allegato 1<br />
c. 2). Ai sensi del Manifesto generale de<strong>gli</strong> Studi della <strong>Sapienza</strong>, in nessun<br />
caso è ammessa la frequenza ed il sostenimento de<strong>gli</strong> esami di profitto<br />
de<strong>gli</strong> insegnamenti dei corsi di laurea da parte di <strong>studenti</strong> iscritti a Corsi di<br />
laurea magistrale se non preventivamente autorizzati dalle competenti strutture<br />
didattiche.<br />
Nel seguito si riportano i <strong>per</strong>corsi formativi detta<strong>gli</strong>ati dei curricula attivati:<br />
• Biosistemi<br />
• <strong>Fisica</strong> della materia<br />
• <strong>Fisica</strong> nucleare e subnucleare<br />
•<br />
Teorico generale<br />
73<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>
74<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
Curriculum BIOSISTEMI<br />
anno semestre titolo CFU SSD ambito<br />
I 1 Meccanica quantistica relativistica 6 FIS/02 caratterizzante<br />
I 1 Materia condensata 6 FIS/03 caratterizzante<br />
I 1 Biofisica computazionale 6 FIS/03 caratterizzante<br />
I 1 Corso a scelta nell’elenco de<strong>gli</strong><br />
affini/integrativi*<br />
6 affine/integrativo<br />
I 2 Corso curriculare B* 6 FIS/02 caratterizzante<br />
I 2 Meccanica razionale 6 MAT/07 affine/integrativo<br />
I 2 Corso scelto nell’elenco de<strong>gli</strong><br />
affini/integrativi*<br />
6 affine/integrativo<br />
I annuale Laboratorio di fisica 12 FIS/01 caratterizzante<br />
I 2 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)*<br />
6 a scelta<br />
II 3 Corso curriculare A* 6 FIS/03 caratterizzante<br />
II 3 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)*<br />
6 a scelta<br />
II 3 Corso monografico di fisica avanzata 9 FIS/01 caratterizzante<br />
II 3 Tirocinio di preparazione<br />
alla tesi di laurea<br />
3 altre attività<br />
II 4 Svolgimento della tesi di laurea 36 esama finale<br />
A norma di ordinamento, il piano di studio individuale deve contenere necessariamente<br />
almeno 12 CFU scelti tra i settori MAT/*, INF/*, CHIM/*, BIO/*:<br />
di questi 6 CFU vengono acquisiti con il corso obbligatorio di Meccanica razionale<br />
ed i rimanenti 6 CFU possono essere acquisiti come corso affine integrativo<br />
oppure come corso a scelta libera.<br />
* Poiché il semestre di erogazione dei corsi è fissato nel piano didattico consultabile<br />
nel sito del <strong>Dip</strong>artimento all’indirizzo:<br />
http://www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/LM1213.htm<br />
i crediti relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti prescelti possono essere acquisiti anche in semestri<br />
diversi da quelli indicati in tabella.
Corsi affini/integrativi<br />
Biochimica 6 BIO/10<br />
Biofisica teorica 6 FIS/02<br />
Biologia molecolare 6 BIO/11<br />
<strong>Fisica</strong> computazionale della materia 6 INF/01<br />
<strong>Fisica</strong> dei solidi I 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> dei liquidi 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> del laser ad elettroni liberi 6 FIS/04<br />
<strong>Fisica</strong> medica 6 FIS/07<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi complessi 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> sanitaria 6 FIS/07<br />
Genetica ed evoluzione 6 FIS/07<br />
Meccanica statistica dei sistemi disordinati 6 FIS/02<br />
Metodi fisici <strong>per</strong> la biomedicina 6 FIS/01<br />
Metodi numerici <strong>per</strong> la fisica 6 INF/01<br />
Modelli di reti neurali 6 MAT/07<br />
Spettroscopia a radio frequenze 6 FIS/03<br />
Simulazione atomistica 6 FIS/03<br />
Corsi curriculari A<br />
Biofisica II 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi a molti corpi 6 FIS/03<br />
Metodi spettroscopici della materia<br />
condensata<br />
6 FIS/03<br />
Simulazione atomistica 6 FIS/03<br />
Corsi curriculari B<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi dinamici 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica dei sistemi disordinati 6 FIS/02<br />
BIOSISTEMI<br />
75<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>
76<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
Curriculum FISICA DELLA MATERIA<br />
anno semestre titolo CFU SSD ambito<br />
I 1 Meccanica quantistica relativistica 6 FIS/02 caratterizzante<br />
I 1 Materia condensata 9 FIS/03 caratterizzante<br />
I 1 Corso scelto nell’elenco de<strong>gli</strong><br />
affini/integrativi*<br />
6 affine/integrativo<br />
I 1 Meccanica statistica e fenomeni critici 9 FIS/02 caratterizzante<br />
I 2 <strong>Fisica</strong> dei solidi I 6 FIS/03 caratterizzante<br />
I 2 Meccanica razionale 6 MAT/07 affine/integrativo<br />
I 2 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)*<br />
6 a scelta<br />
I annuale Laboratorio di fisica 12 FIS/01 caratterizzante<br />
II 3 Corso curriculare* 6 FIS/01<br />
FIS/02<br />
FIS/03<br />
INF/01<br />
affine/integrativo<br />
II 3 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)*<br />
6 a scelta<br />
II 3 Corso monografico di fisica avanzata 9 FIS/01 caratterizzante<br />
II 3 Tirocinio di preparazione<br />
alla tesi di laurea<br />
3 altre attività<br />
II 4 Svolgimento della tesi di laurea 36 esama finale<br />
A norma di ordinamento, il piano di studio individuale deve contenere necessariamente<br />
almeno 12 CFU scelti tra i settori MAT/*, INF/*, CHIM/*: di questi 6<br />
CFU vengono acquisiti con il corso obbligatorio di Meccanica razionale ed i<br />
rimanenti 6 CFU possono essere acquisiti come corso affine integrativo oppure<br />
come corso a scelta libera.<br />
* Poiché il semestre di erogazione dei corsi è fissato nel piano didattico consultabile<br />
nel sito del <strong>Dip</strong>artimento all’indirizzo:<br />
http://www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/LM1213.htm<br />
i crediti relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti prescelti possono essere acquisiti anche in semestri<br />
diversi da quelli indicati in tabella.
Corsi affini/integrativi<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi complessi 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> delle su<strong>per</strong>fici e delle nanostrutture 6 FIS/03<br />
Instabilità idrodinamiche 6 FIS/03<br />
Metodi numerici <strong>per</strong> la fisica 6 INF/01<br />
Metodi spettroscopici della materia<br />
condensata<br />
6 FIS/03<br />
Su<strong>per</strong>conduttività e su<strong>per</strong>fluidità 6 FIS/03<br />
Simulazione atomistica 6 FIS/03<br />
Transizione di fase e fenomeni critici 6 FIS/02<br />
Corsi curriculari<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi a molti corpi 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi dinamici 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica dei sistemi disordinati 6 FIS/02<br />
Ottica non lineare e quantistica 6 FIS/01<br />
Informazione e computazione quantistica 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> computazionale della materia 6 INF/01<br />
<strong>Fisica</strong> dei liquidi 6 FIS/03<br />
FISICA DELLA MATERIA<br />
77<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>
78<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
Curriculum FISICA NUCLEARE E SUBNUCLEARE<br />
anno semestre titolo CFU SSD ambito<br />
I 1 Meccanica quantistica relativistica 6 FIS/02 caratterizzante<br />
I 1 Interazioni elettrodeboli 6 FIS/02 caratterizzante<br />
I 1 Materia condensata 6 FIS/03 caratterizzante<br />
I 1 Corso scelto nell’elenco de<strong>gli</strong><br />
affini/integrativi*<br />
6 affine/integrativo<br />
I 2 <strong>Fisica</strong> nucleare e subnucleare II 9 FIS/01 caratterizzante<br />
I 2 Meccanica razionale 6 MAT/07 affine/integrativo<br />
I 2 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)*<br />
6 a scelta<br />
I annuale Laboratorio di fisica 12 FIS/01 caratterizzante<br />
II 3 Corso curriculare A* 6 FIS/01<br />
FiS/04<br />
affine/integrativo<br />
II 3 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)*<br />
6 a scelta<br />
II 3 Corso monografico di fisica<br />
avanzata nucleare e subnucleare<br />
12 FIS/04 caratterizzante<br />
II 3 Tirocinio di preparazione<br />
alla tesi di laurea<br />
3 altre attività<br />
II 4 Svolgimento della tesi di laurea 36 esama finale<br />
A norma di ordinamento, il piano di studio individuale deve contenere<br />
necessariamente almeno 12 CFU scelti tra i settori MAT/*, INF/*, CHIM/*: di<br />
questi 6 cfu vengono acquisiti con il corso obbligatorio di Meccanica razionale<br />
ed i rimanenti 6 cfu possono essere acquisiti come corso affine integrativo oppure<br />
come corso a scelta libera<br />
* Poiché il semestre di erogazione dei corsi è fissato nel piano didattico consultabile<br />
nel sito del <strong>Dip</strong>artimento all’indirizzo:<br />
http://www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/LM1213.htm<br />
i crediti relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti prescelti possono essere acquisiti anche in<br />
semestri diversi da quelli indicati in tabella.
Corsi affini/integrativi<br />
Metodi informatici <strong>per</strong> la fisica 6 INF/01<br />
Elettronica generale 6 FIS/01<br />
<strong>Fisica</strong> astro-particellare 6 FIS/01<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi complessi 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> del laser ad elettroni liberi 6 FIS/04<br />
<strong>Fisica</strong> delle su<strong>per</strong>fici e delle nanostrutture 6 FIS/03<br />
Cibernetica generale 6 INF/01<br />
Informazione e computazione quantistica 6 FIS/03<br />
Interazioni deboli nel modello standard e sue estensioni 6 FIS/04<br />
Introduzione alla gravità quantistica 6 FIS/02<br />
Simmetrie ed interazioni fondamentali 6 FIS/02<br />
Corso curriculare A<br />
FISICA NUCLEARE E SUBNUCLEARE<br />
Elettronica digitale 6 FIS/01<br />
<strong>Fisica</strong> astro-particellare 6 FIS/01<br />
<strong>Fisica</strong> nucleare 6 FIS/04<br />
<strong>Fisica</strong> delle particelle elementari 6 FIS/01<br />
<strong>Fisica</strong> s<strong>per</strong>imentale delle particelle elementari 6 FIS/01<br />
Gravitazione s<strong>per</strong>imentale 6 FIS/01<br />
Metodi s<strong>per</strong>imentali <strong>per</strong> le particelle elementari 6 FIS/01<br />
79<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>
80<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
Curriculum TEORICO GENERALE<br />
anno semestre titolo CFU SSD ambito<br />
I 1 Meccanica quantistica relativistica 6 FIS/02 caratterizzante<br />
I 1 Materia condensata 6 FIS/03 caratterizzante<br />
I 1 Corso scelto nella lista AA* 6 FIS/02 caratterizzante<br />
I 1 Corso scelto nell’elenco de<strong>gli</strong><br />
affini/integrativi*<br />
6 affine/integrativo<br />
I 2 Meccanica razionale 6 MAT/07 affine/integrativo<br />
I 2 Corso curriculare B* 6 FIS/01<br />
FIS/02<br />
FIS/03<br />
affine/integrativo<br />
I 2 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)*<br />
6 a scelta<br />
I annuale Laboratorio di fisica 12 FIS/01 caratterizzante<br />
II 3 Corso curriculare A1* 6 FIS/02 caratterizzante<br />
II 3 Corso curriculare A* 6 FIS/02<br />
FIS/08<br />
caratterizzante<br />
II 3 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)*<br />
6 a scelta<br />
II 3 Corso monografico di fisica<br />
avanzata<br />
9 FIS/01 caratterizzante<br />
II 3 Tirocinio di preparazione<br />
alla tesi di laurea<br />
3 altre attività<br />
II 4 Svolgimento della tesi di laurea 36 esama finale<br />
A norma di ordinamento, il piano di studio individuale deve contenere necessariamente<br />
almeno 12 CFU scelti tra i settori MAT/*, INF/*, CHIM/*: di questi 6 cfu<br />
vengono acquisiti con il corso obbligatorio di Meccanica razionale ed i rimanenti<br />
6 cfu possono essere acquisiti come corso affine integrativo oppure come corso a<br />
scelta libera<br />
* Poiché il semestre di erogazione dei corsi è fissato nel piano didattico consultabile<br />
nel sito del <strong>Dip</strong>artimento all’indirizzo:<br />
http://www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/LM1213.htm<br />
i crediti relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti prescelti possono essere acquisiti anche in semestri<br />
diversi da quelli indicati in tabella.
Corsi curriculari del curriculum Teorico Generale:<br />
Corsi curriculari AA<br />
Interazioni elettrodeboli 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica e fenomeni critici 6 FIS/02<br />
Relativita’ generale 6 FIS/02<br />
Corsi curriculari A1<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi dinamici 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica dei sistemi disordinati 6 FIS/02<br />
Onde non lineari e solitoni 6 FIS/02<br />
Interazioni elettrodeboli 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica e fenomeni critici 6 FIS/02<br />
Relatività generale 6 FIS/02<br />
Corsi curriculari A<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi dinamici 6 FIS/02<br />
Onde nonlineari e solitoni 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica dei sistemi disordinati 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica e fenomeni critici 6 FIS/02<br />
Relatività generale 6 FIS/02<br />
Storia della fisica 6 FIS/08<br />
Elettrodinamica quantistica 6 FIS/02<br />
Teoria dei campi 6 FIS/02<br />
Corsi curriculari B<br />
<strong>Fisica</strong> dei sistemi a molti corpi 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> dei solidi I 6 FIS/03<br />
<strong>Fisica</strong> nucleare e subnucleare II 6 FIS/01<br />
Interazioni elettrodeboli 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica dei sistemi disordinati 6 FIS/02<br />
Meccanica statistica e fenomeni critici 6 FIS/02<br />
Ottica non lineare e quantistica 6 FIS/01<br />
Relatività generale 6 FIS/02<br />
Teoria dei campi 6 FIS/02<br />
segue ><br />
81<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>
82<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
TEORICO GENERALE<br />
Corsi curriculari B<br />
Reti neurali 6 FIS/02<br />
Onde gravitazionali, stelle e buchi neri 6 FIS/02<br />
Elettrodinamica quantistica 6 FIS/02<br />
Su<strong>per</strong>conduttività e su<strong>per</strong>fluidità 6 FIS/03<br />
Corsi affini/integrativi<br />
Biofisica teorica 6 FIS/02<br />
Interazioni deboli nel modello standard e sue estensioni 6 FIS/04<br />
Introduzione alla gravità quantistica 6 FIS/02<br />
Metodi numerici <strong>per</strong> la fisica 6 FIS/01<br />
Simmetrie ed interazioni fondamentali 6 FIS/02<br />
Storia della fisica 6 FIS/08<br />
Gravitazione s<strong>per</strong>imentale 6 FIS/01<br />
Informazione e computazione quantistica 6 FIS/03<br />
Su<strong>per</strong>conduttività e su<strong>per</strong>fluidità 6 FIS/03<br />
Insegnamenti non curriculari<br />
L’offerta formativa del corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong> è ulteriormente<br />
arricchita mediante l’erogazione dei seguenti insegnamenti non curriculari:<br />
Insegnamento CFU SSD<br />
Elettrodinamica del plasma 6 FIS/01<br />
Introduzione alla teoria<br />
dei processi stocastici ed applicazioni alla fisica<br />
6 FIS/02<br />
Tutor di riferimento<br />
Prof. Daniele del Re<br />
Prof. Antonio Di Domenico<br />
Prof. Riccardo Faccini<br />
Prof. Marco Grilli<br />
Prof. Fabio Sciarrino
Norme generali<br />
Requisiti di ammissione<br />
Per l’accesso alla Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong> è richiesto il possesso della<br />
laurea o del diploma universitario di durata triennale, ovvero di altro titolo<br />
di studio conseguito all’estero, ritenuto idoneo. E’ richiesta una buona conoscenza<br />
della fisica classica e moderna, delle basi della chimica, dei necessari<br />
strumenti matematici e informatici. In ogni caso <strong>per</strong> accedere alla Laurea<br />
Magistrale in <strong>Fisica</strong> è necessario che i laureati abbiano acquisito almeno:<br />
• 20 crediti complessivi nelle discipline matematiche e/o informatiche<br />
(MAT/01-MAT/08, INF/01, ING-INF/05)<br />
• 5 crediti nelle discipline chimiche (CHIM/01-03 e CHIM/06),<br />
• 65 crediti complessivi nelle discipline fisiche (FIS/01-FIS/08), di cui almeno<br />
• 40 crediti nella fisica s<strong>per</strong>imentale (FIS/01),<br />
• 12 crediti nella fisica teorica, modelli e metodi matematici (FIS/02),<br />
•<br />
5 crediti complessivi nella fisica della materia e/o nella fisica nucleare<br />
e subnucleare (FIS/03,FIS/04).<br />
Gli <strong>studenti</strong> che non sono in possesso di tali requisiti curriculari possono<br />
iscriversi a corsi singoli, come previsto dal Manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo,<br />
e sostenere i relativi esami prima dell’iscrizione alla Laurea Magistrale.<br />
Potranno presentare domanda <strong>per</strong> l’immatricolazione al Corso di Laurea<br />
Magistrale anche <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> della <strong>Sapienza</strong> e provenienti da altri Atenei<br />
che non abbiano ancora conseguito la laurea, fermo restando l’obbligo di<br />
conseguirla entro le date di scadenza indicate nel Manifesto de<strong>gli</strong> Studi di<br />
Ateno. Tali <strong>studenti</strong>, oltre ad effettuare le procedure descritte precedentemente,<br />
dovranno anche presentare alla Segreteria <strong>studenti</strong>, entro le date di scadenza<br />
indicate nel Manifesto de<strong>gli</strong> Studi, domanda <strong>per</strong> poter essere immatricolati<br />
dopo l’ottenimento della laurea.<br />
Modalità di verifica delle conoscenze in ingresso<br />
Il possesso delle conoscenze sarà verificato da una apposita commissione,<br />
che approverà automaticamente (o valutando eventuali affinità tra settori<br />
scientifico-disciplinari) l’ammissione alla Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong> de<strong>gli</strong><br />
<strong>studenti</strong> che abbiano acquisito almeno:<br />
• 25 crediti nelle discipline matematiche (MAT/01-MAT/08),<br />
• 12 crediti nelle discipline informatiche (INF/01),<br />
• 5 crediti nelle discipline chimiche (CHIM/01-03 e CHIM/06),<br />
• 65 crediti nella fisica s<strong>per</strong>imentale (FIS/01),<br />
• 30 crediti nella fisica teorica, modelli e metodi matematici (FIS/02),<br />
• 6 crediti nella fisica della materia (FIS/03), 6 crediti nella fisica nucleare<br />
e subnucleare (FIS/04)<br />
e sottoporrà <strong>gli</strong> altri <strong>studenti</strong> a colloqui di verifica del possesso delle conoscenze<br />
richieste.<br />
83<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>
84<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
Tutorato<br />
Gli <strong>studenti</strong> del corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong> possono usufruire<br />
dell’attività di tutorato svolta dai docenti indicati dal CAD, presentando<br />
alla segreteria didattica una apposita richiesta, in qualunque momento lo<br />
ritengano necessario. Gli eventuali ulteriori docenti disponibili come tutor e<br />
le modalità di tutorato verranno pubblicizzate <strong>per</strong> ciascun anno accademico<br />
mediante affissione presso la Segreteria didattica e sul sito web del corso<br />
di laurea.<br />
Percorsi di eccellenza<br />
Il Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica in Scienze e Tecnologie Fisiche, Scienze Fisiche<br />
e Scienze dell’Universo istituisce un Percorso di eccellenza <strong>per</strong> il corso<br />
di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>, allo scopo di valorizzare la formazione de<strong>gli</strong><br />
<strong>studenti</strong> iscritti, meritevoli e interessati ad attività di approfondimento e di<br />
integrazione culturale.<br />
Il <strong>per</strong>corso offre attività formative aggiuntive a quelle del corso di studio al<br />
quale è iscritto lo studente, costituite da approfondimenti disciplinari e interdisciplinari,<br />
attività seminariali e di tirocinio secondo un programma che<br />
verrà <strong>per</strong>sonalizzato e concordato con ogni singolo studente. Lo studente<br />
che abbia ottenuto l’accesso al Percorso di eccellenza viene affidato ad un<br />
docente o tutor che ne segue il <strong>per</strong>corso e collabora alla organizzazione<br />
delle attività, concordate con lo studente, <strong>per</strong> un impegno massimo di 200<br />
ore annue.<br />
L’accesso al Percorso di eccellenza avviene su domanda dell’interessato,<br />
con istanza presentata entro il 31 ottobre al Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica, al<br />
termine del primo anno di frequenza del Corso di laurea. I requisiti richiesti<br />
sono:<br />
• acquisizione entro il 31 ottobre di tutti i Crediti Formativi Universitari<br />
(CFU) previsti nel primo anno<br />
• conseguimento di una media pesata dei voti d’esame non inferiore a<br />
ventisette/trentesimi (27/30)<br />
Per poter proseguire nel Percorso di eccellenza lo studente deve acquisire tutti<br />
i crediti previsti <strong>per</strong> l’anno di frequenza entro il 31 ottobre con una votazione<br />
media pesata non inferiore a ventisette/trentesimi (27/30). La verifica<br />
dei requisiti predetti viene effettuata, al termine di ogni anno accademico,<br />
dal Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica su relazione del docente di riferimento. Contestualmente<br />
al conseguimento del titolo di laurea triennale, lo studente che<br />
ha concluso un Percorso di eccellenza riceve un’attestazione del <strong>per</strong>corso<br />
svolto, rilasciata dalla Presidenza della Facoltà, con le modalità previste <strong>per</strong><br />
<strong>gli</strong> altri tipi di certificazione, che andrà registrata sulla carriera dello studente<br />
stesso.
Unitamente a tale certificazione, l’Università conferisce allo studente un premio<br />
pari all’importo delle tasse versate nell’ultimo anno di corso.<br />
I termini e le modalità <strong>per</strong> la richiesta di partecipazione al <strong>per</strong>corso di<br />
eccellenza sono indicati sul sito web del corso di laurea, dove si può<br />
anche prendere visione del bando di concorso e scaricare il facsimile della<br />
domanda di ammissione.<br />
Prova finale<br />
Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve aver conseguito tutti<br />
i CFU previsti dall’ordinamento didattico <strong>per</strong> le attività diverse dalla prova<br />
finale e deve aver adempiuto alle formalità amministrative previste dal Regolamento<br />
didattico di Ateneo.<br />
La prova finale consiste nella discussione di una tesi, costituita da un documento<br />
scritto, eventualmente in lingua inglese, che presenta i risultati di uno<br />
studio originale, teorico o s<strong>per</strong>imentale, su un argomento di ricerca.<br />
La preparazione della tesi si svolge sotto la direzione di un relatore (che<br />
può essere un docente del Corso di laurea o di altri corsi di laurea italiani o<br />
stranieri, un ricercatore di un ente di ricerca italiano o straniero, un Dottore<br />
di Ricerca o un cultore della materia con anzianità di almeno tre anni dalla<br />
Laurea specialistica o dalla Laurea secondo il previgente ordinamento) e si<br />
svolge di norma nel secondo anno del corso, occupandone circa i tre quarti<br />
del tempo complessivo.<br />
La votazione finale si basa sulla valutazione del curriculum de<strong>gli</strong> studi, della<br />
tesi e della prova finale, e su ulteriori elementi rivolti ad incentivare il su<strong>per</strong>amento<br />
de<strong>gli</strong> esami nei tempi stabiliti dall’ordinamento didattico. La Commissione<br />
di Laurea esprime la votazione in centodecimi e può, all’unanimità,<br />
concedere al candidato il massimo dei voti con lode.<br />
Ulteriori informazioni nella Sezione<br />
“Norme generali comuni ai corsi di Laurea Magistrale”<br />
Il testo integrale del Regolamento è consultabile all’indirizzo:<br />
www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/Progr_Did_270.html<br />
85<br />
Corso di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong>
86<br />
Corso Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica<br />
Corso di Laurea Magistrale<br />
in Astronomia e Astrofisica<br />
Obiettivi formativi e descrizione del <strong>per</strong>corso formativo<br />
Gli obiettivi formativi della Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica sono<br />
coerenti con quelli qualificanti della Classe LM-58 (Scienze dell’Universo).<br />
Più precisamente, i laureati del Corso di Laurea Magistrale in Astronomia<br />
e Astrofisica si caratterizzano <strong>per</strong> il raggiungimento dei seguenti obiettivi<br />
formativi:<br />
•<br />
•<br />
•<br />
raggiungimento di una sicura padronanza del metodo scientifico di<br />
indagine, basata su una solida cultura di base nella fisica classica e<br />
moderna e la necessaria e approfondita conoscenza ed es<strong>per</strong>ienza<br />
di utilizzazione di metodologie matematiche e strumenti informatici di<br />
supporto;<br />
approfondita conoscenza dell’astronomia e astrofisica moderne, con<br />
ampie capacità scientifiche e o<strong>per</strong>ative, osservative e teoriche, nelle<br />
tematiche caratterizzanti la Classe;<br />
competenza avanzata nelle moderne strumentazioni e tecniche osserva-<br />
tive, nonché nelle relative procedure di raccolta e di analisi dati e di<br />
elaborazione di modelli; il raggiungimento di questi requisiti li mette<br />
in grado di o<strong>per</strong>are con grande autonomia, anche assumendo piena<br />
responsabilità di progetti e di strutture scientifici e tecnologici a livello<br />
nazionale e internazionale;<br />
• la conoscenza del lessico scientifico-tecnico specifico.<br />
La Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica viene conferita a<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong><br />
che abbiano conseguito i risultati di apprendimento di cui sopra e identificabili<br />
tramite i “Descrittori di Dublino”, elencati in seguito, Il raggiungimento<br />
di tali risultati avviene mediante la frequenza a corsi, laboratori, tirocini e<br />
lavoro individuale. La verifica dell’apprendimento si basa principalmente su<br />
esami orali, spesso integrati da elaborazioni scritte e relazioni sull’attività<br />
svolta. I corsi di laboratorio prevedono una parte introduttiva ex-cathedra<br />
ed una parte più strettamente applicativa, svolta nei laboratori; in questa<br />
seconda parte di attività, <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>, divisi in piccoli gruppi, sviluppano un<br />
argomento s<strong>per</strong>imentale e/o di calcolo numerico che richiede mezzi informatici.<br />
La verifica dell’apprendimento avviene attraverso la discussione dei<br />
risultati ottenuti e delle modalità di ottenimento, presentati in una relazione<br />
individuale scritta dal candidato.<br />
Buona parte del secondo anno di studi è occupato dalla preparazione<br />
della Tesi, che coinvolge un lavoro di studio preparatorio e poi il lavoro<br />
specifico (che può prevedere attività di tirocinio) mirante a un lavoro dalle<br />
caratteristiche di originalità.
Il relatore, oltre a seguire costantemente il laureando durante la preparazione<br />
della Tesi, garantisce la congruità de<strong>gli</strong> obiettivi di Tesi con il<br />
tempo disponibile.<br />
Questi studi devono <strong>per</strong>mettere al laureato specialista di avere una preparazione<br />
adeguata <strong>per</strong> un eventuale proseguimento de<strong>gli</strong> studi in Dottorati<br />
di Ricerca o presso corsi di Master e di Scuole di Specializzazione <strong>per</strong><br />
l’insegnamento (secondo la normativa che sarà posta in essere).<br />
Il <strong>per</strong>corso formativo prevede il completamento della formazione di base di<br />
fisica, matematica e di laboratorio nel primo anno. Nel secondo il <strong>per</strong>corso<br />
formativo si articola su corsi atti a completare la preparazione oltreché <strong>per</strong><br />
svolgere (<strong>per</strong> più del 50% del tempo) il lavoro originale di Tesi.<br />
Sbocchi occupazionali e professionali<br />
La preparazione acquisita dal laureato magistrale in Astronomia e Astrofisica<br />
ha solide basi metodologiche, tali da aprir<strong>gli</strong> campi di lavoro ampli, in<br />
tutto l’intervallo delle applicazioni di alto livello tecnologico, con particolare<br />
riferimento alla progettazione e gestione di sistemi complessi.<br />
La Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica indirizza quindi al lavoro di<br />
ricerca e di gestione di strutture e progetti tecnico-scientifici nelle Università,<br />
ne<strong>gli</strong> Istituti del CNR, ne<strong>gli</strong> Osservatori Astronomici, ne<strong>gli</strong> enti e istituzioni<br />
spaziali, nelle aziende pubbliche e private o<strong>per</strong>anti in settori tecnologici<br />
avanzati.<br />
La Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica prepara specialisti in<br />
Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, in particolare Fisici e astronomi<br />
(ISTAT 2.1.1.1), Ricercatori (ISTAT 2.6.2.0) e Professori di scuola<br />
secondaria su<strong>per</strong>iore (ISTAT 2.6.3.2) <strong>per</strong> i quali e’ richiesta comunque<br />
l’acquisizione dell’abilitazione e il su<strong>per</strong>amento di prove concorsuali<br />
secondo la normativa vigente.<br />
Il corso prepara alle professioni di:<br />
Fisici e astronomi<br />
Astronomi ed astrofisici<br />
87<br />
Corso Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica
88<br />
Corso Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica<br />
Quadro detta<strong>gli</strong>ato del <strong>per</strong>corso formativo<br />
I corsi si svolgono nei primi tre semestri del biennio, mentre il quarto è<br />
dedicato alla preparazione della tesi.<br />
Nel seguito si riporta il <strong>per</strong>corso formativo detta<strong>gli</strong>ato:<br />
Laurea Magistrale in ASTRONOMIA e ASTROFISICA<br />
anno semestre titolo CFU SSD ambito<br />
I 1 Processi e plasmi astrofisici 6 FIS/05 affine/integrativo<br />
I 1 Relatività generale 6 FIS/02 caratterizzante<br />
ATe<br />
I 1 <strong>Fisica</strong> su<strong>per</strong>iore 6 FIS/02 caratterizzante ATe<br />
I 2 Cosmologia fisica 6 FIS/05 caratterizzante ATe<br />
I 2 Astrofisica stellare 6 FIS/05 caratterizzante<br />
AOS<br />
I 2 Corso scelto nell’elenco de<strong>gli</strong><br />
affini/integrativi *<br />
6 FIS/05 affine/integrativo<br />
I annuale Laboratorio di astrofisica 12 FIS/05 caratterizzante AT<br />
I 2 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)<br />
6 a scelta<br />
II 3 Metodi dell’astrofisica spaziale<br />
oppure Sistemi autogravitanti<br />
II 3 Corso a scelta nell’ambito del<br />
gruppo<br />
tecnologico-computazionale*<br />
6 FIS/05 caratterizzante<br />
AOS<br />
6 INF/01<br />
FIS/05<br />
caratterizzante AT<br />
II 3 Astrofisica su<strong>per</strong>iore 6 FIS/05 caratterizzante ATe<br />
II 3 Corso a scelta libera<br />
(DM 270, art. 10, comma 5, lettera a)<br />
6 a scelta<br />
II 3 Tirocinio di preparazione<br />
alla tesi di laurea<br />
3 altre attività<br />
II 4 Svolgimento della tesi di laurea 39 esama finale<br />
Ai fini del raggiungimento dei 12 crediti a scelta lo studente può sce<strong>gli</strong>ere<br />
uno o più insegnamenti presenti all’interno dell’offerta formativa relativa<br />
a tutti i corsi di Laurea Magistrale della <strong>Sapienza</strong>, purchè coerenti con il<br />
<strong>per</strong>corso formativo. Tali crediti sono indicati tra i corsi del secondo anno<br />
ma possono essere acquisiti in un qualsiasi semestre del biennio.<br />
*Poiché il semestre di erogazione dei corsi è fissato nel piano didattico<br />
consultabile nel sito del <strong>Dip</strong>artimento all’indirizzo http://www.phys.uniroma1.it/<strong>Dip</strong>Web/didattica/ccl/<strong>2012</strong>-13/LM1213.htm<br />
i crediti relativi<br />
a<strong>gli</strong> insegnamenti prescelti possono essere acquisiti anche in semestri diversi<br />
da quelli indicati in tabella.
Ai sensi del Manifesto generale de<strong>gli</strong> Studi della <strong>Sapienza</strong>, in nessun caso è<br />
ammessa la frequenza ed il sostenimento de<strong>gli</strong> esami di profitto de<strong>gli</strong> insegnamenti<br />
dei corsi di Laurea Magistrale da parte di <strong>studenti</strong> iscritti a Corsi di<br />
laurea, come è altresì vietata la frequenza ed il sostenimento de<strong>gli</strong> esami<br />
di profitto de<strong>gli</strong> insegnamenti dei corsi di laurea da parte di <strong>studenti</strong> iscritti a<br />
Corsi di Laurea Magistrale se non preventivamente autorizzati dalle competenti<br />
strutture didattiche.<br />
Gruppo tecnologico-computazionale<br />
Insegnamento CFU SSD<br />
Laboratorio di calcolo avanzato (consi<strong>gli</strong>ato) 6 INF/01<br />
Ottica astronomica 6 FIS/05<br />
Dinamica dei sistemi stellari 6 FIS/05<br />
Insegnamenti affini/integrativi<br />
L’offerta formativa del corso di Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica<br />
è ulteriormente arricchita mediante l’erogazione dei seguenti insegnamenti:<br />
Insegnamento CFU SSD<br />
Astrofisica extragalattica 6 FIS/05<br />
Cosmologia teorica 6 FIS/05<br />
Dinamica dei sistemi stellari 6 FIS/05<br />
Ottica astronomica 6 FIS/05<br />
Insegnamenti non curriculari<br />
L’offerta formativa del corso di Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica<br />
è ulteriormente arricchita mediante l’erogazione dei seguenti insegnamenti<br />
non curriculari:<br />
Insegnamento CFU SSD<br />
Astrofisica delle alte energie 6 FIS/05<br />
Cosmologia osservativa 6 FIS/05<br />
<strong>Fisica</strong> delle galassie 6 FIS/05<br />
Cosmologia primordiale 6 FIS/02<br />
Tutor di riferimento<br />
I nominativi dei tutor di riferimento <strong>per</strong> <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> del corso di Laurea<br />
Magistrale in Astronomia e Astrofisica sono i seguenti:<br />
Prof. Roberto MAOLI<br />
Prof. Marco DE PETRIS<br />
89<br />
Corso Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica
90<br />
Corso Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica<br />
Norme generali<br />
Requisiti di ammissione<br />
Per l’accesso alla Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica è richiesto il<br />
possesso della laurea o del diploma universitario di durata triennale, ovvero<br />
di altro titolo di studio conseguito all’estero, ritenuto idoneo. E’ richiesta<br />
una buona conoscenza della fisica classica e moderna, delle basi della<br />
chimica, dei necessari strumenti matematici e informatici. In ogni caso <strong>per</strong><br />
accedere alla Laurea Magistrale in Astronomia e astrofisica è necessario<br />
che i laureati abbiano acquisito almeno:<br />
• 20 crediti complessivi nelle discipline matematiche e/o informatiche<br />
(MAT/01-MAT/08, INF/01, ING-INF/05)<br />
• 5 crediti nelle discipline chimiche (CHIM/01-03 e CHIM/06),<br />
• 65 crediti complessivi nelle discipline fisiche (FIS/01-FIS/08), di cui almeno<br />
• 40 crediti nella fisica s<strong>per</strong>imentale (FIS/01),<br />
• 12 crediti nella fisica teorica, modelli e metodi matematici (FIS/02),<br />
• 5 crediti complessivi nella fisica della materia e/o nella fisica nucleare<br />
e subnucleare (FIS/03,FIS/04).<br />
Gli <strong>studenti</strong> che non sono in possesso di tali requisiti curriculari possono<br />
iscriversi a corsi singoli, come previsto dal Manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo,<br />
e sostenere i relativi esami prima dell’iscrizione alla Laurea Magistrale.<br />
Potranno presentare domanda <strong>per</strong> l’immatricolazione al Corso di Laurea<br />
Magistrale anche <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> della <strong>Sapienza</strong> e provenienti da altri Atenei<br />
che non abbiano ancora conseguito la Laurea, fermo restando l’obbligo di<br />
conseguirla entro le date di scadenza indicate nel Manifesto de<strong>gli</strong> Studi di<br />
Ateneo. Tali <strong>studenti</strong>, oltre ad effettuare le procedure descritte precedentemente,<br />
dovranno anche presentare alla Segreteria <strong>studenti</strong>, entro le date<br />
di scadenza indicate nel Manifesto de<strong>gli</strong> Studi, domanda <strong>per</strong> poter essere<br />
immatricolati dopo l’ottenimento della laurea.<br />
Modalità di verifica delle conoscenze in ingresso<br />
Il possesso delle conoscenze sarà verificato da una apposita commissione,<br />
che approverà automaticamente (o valutando eventuali affinità tra settori<br />
scientifico-disciplinari) l’ammissione alla Laurea Magistrale in Astronomia e<br />
astrofisica de<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> che abbiano acquisito almeno:<br />
• 25 crediti nelle discipline matematiche (MAT/01-MAT/08),<br />
• 6 crediti nelle discipline informatiche (INF/01),<br />
• 5 crediti nelle discipline chimiche (CHIM/01-03 e CHIM/06),<br />
• 50 crediti nella fisica s<strong>per</strong>imentale (FIS/01),<br />
• 20 crediti nella fisica teorica, modelli e metodi matematici (FIS/02),<br />
• 5 crediti nella fisica della materia o fisica nucleare e subnucleare<br />
(FIS/03 o FIS/04),<br />
• 18 crediti nell’astronomia e astrofisica (FIS/05).<br />
e sottoporrà <strong>gli</strong> altri <strong>studenti</strong> a colloqui di verifica del possesso delle conoscenze<br />
richieste.
Tutorato<br />
Gli <strong>studenti</strong> del corso di Laurea Magistrale in Astronomia e astrofisica possono<br />
usufruire dell’attività di tutorato svolta dai docenti indicati dal CAD,<br />
presentando alla segreteria didattica una apposita richiesta, in qualunque<br />
momento lo ritengano necessario. Gli eventuali ulteriori docenti disponibili<br />
come tutor e le modalità di tutorato verranno pubblicizzate <strong>per</strong> ciascun anno<br />
accademico mediante affissione presso la Segreteria didattica e sul sito web<br />
del corso di laurea.<br />
Percorsi di eccellenza<br />
Il Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica in Scienze e Tecnologie Fisiche, Scienze Fisiche<br />
e Scienze dell’Universo istituisce un Percorso di eccellenza <strong>per</strong> il corso<br />
di Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica, allo scopo di valorizzare<br />
la formazione de<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> iscritti, meritevoli e interessati ad attività di approfondimento<br />
e di integrazione culturale.<br />
Il <strong>per</strong>corso offre attività formative aggiuntive a quelle del corso di studio al<br />
quale è iscritto lo studente, costituite da approfondimenti disciplinari e interdisciplinari,<br />
attività seminariali e di tirocinio secondo un programma che<br />
verrà <strong>per</strong>sonalizzato e concordato con ogni singolo studente. Lo studente<br />
che abbia ottenuto l’accesso al Percorso di eccellenza viene affidato ad un<br />
docente o tutor che ne segue il <strong>per</strong>corso e collabora alla organizzazione<br />
delle attività, concordate con lo studente, <strong>per</strong> un impegno massimo di 200<br />
ore annue.<br />
L’accesso al Percorso di eccellenza avviene su domanda dell’interessato, con<br />
istanza presentata entro il 31 ottobre al Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica, al termine<br />
del primo anno di frequenza del Corso di laurea. I requisiti richiesti sono:<br />
• acquisizione entro il 31 ottobre di tutti i Crediti Formativi Universitari<br />
(CFU) previsti nel primo anno;<br />
• conseguimento di una media pesata dei voti d’esame non inferiore a<br />
ventisette/trentesimi (27/30).<br />
Per poter proseguire nel Percorso di eccellenza lo studente deve acquisire<br />
tutti i crediti previsti <strong>per</strong> l’anno di frequenza entro il 31 ottobre con una votazione<br />
media pesata non inferiore a ventisette/trentesimi (27/30). La verifica<br />
dei requisiti predetti viene effettuata, al termine di ogni anno accademico,<br />
dal Consi<strong>gli</strong>o di Area Didattica su relazione del docente di riferimento.<br />
Contestualmente al conseguimento del titolo di laurea triennale, lo studente<br />
che ha concluso un Percorso di eccellenza riceve un’attestazione del <strong>per</strong>corso<br />
svolto, rilasciata dalla Presidenza della Facoltà, con le modalità previste <strong>per</strong><br />
<strong>gli</strong> altri tipi di certificazione, che andrà registrata sulla carriera dello studente<br />
stesso. Unitamente a tale certificazione, l’Università conferisce allo studente<br />
un premio pari all’importo delle tasse versate nell’ultimo anno di corso.<br />
91<br />
Corso Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica
92<br />
Corso Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica<br />
I termini e le modalità <strong>per</strong> la richiesta di partecipazione al <strong>per</strong>corso di eccellenza<br />
sono indicati sul sito web del corso di laurea, dove si può anche<br />
prendere visione del bando di concorso e scaricare il facsimile della domanda<br />
di ammissione.<br />
Prova finale<br />
Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve aver conseguito tutti<br />
i CFU previsti dall’ordinamento didattico <strong>per</strong> le attività diverse dalla prova<br />
finale e deve aver adempiuto alle formalità amministrative previste dal Regolamento<br />
didattico di Ateneo.<br />
La prova finale consiste nella preparazione e nella discussione di una Tesi<br />
di Laurea Magistrale, di carattere teorico o s<strong>per</strong>imentale, presentata alla<br />
Commissione di Laurea sotto forma di un documento scritto, eventualmente<br />
redatto in lingua inglese. Essa viene assegnata all’inizio del II anno del<br />
corso di studi, viene svolta sotto la guida di un relatore qualificato (docente<br />
del corso di laurea o di altri corsi di laurea italiani o esteri o ricercatore di<br />
un ente di ricerca italiano o estero) e viene presentata dal candidato alla<br />
Commissione di Laurea Magistrale alla conclusione del corso di studi.<br />
La votazione finale si basa sulla valutazione del curriculum de<strong>gli</strong> studi, della<br />
tesi e della prova finale, e su ulteriori elementi rivolti ad incentivare il su<strong>per</strong>amento<br />
de<strong>gli</strong> esami nei tempi stabiliti dall’ordinamento didattico. La Commissione<br />
di Laurea esprime la votazione in centodecimi e può, all’unanimità,<br />
concedere al candidato il massimo dei voti con lode.
Norme generali comuni<br />
ai Corsi di laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong><br />
ed in Astronomia e Astrofisica<br />
Passaggi e trasferimenti<br />
Le domande di passaggio di <strong>studenti</strong> provenienti da altri corsi di Laurea<br />
Magistrale o specialistica della <strong>Sapienza</strong> e le domande di trasferimento<br />
di <strong>studenti</strong> provenienti da altre Università, da Accademie militari o da altri<br />
istituti militari d’istruzione su<strong>per</strong>iore sono subordinate ad approvazione da<br />
parte del CAD che:<br />
• valuta la possibilità di riconoscimento totale o parziale della carriera di<br />
studio fino a quel momento seguita, con la convalida di parte o di tutti<br />
<strong>gli</strong> esami sostenuti e de<strong>gli</strong> eventuali crediti acquisiti, la relativa votazione;<br />
nel caso di passaggio fra corsi ex D.M. 270 della stessa classe vanno<br />
riconosciuti almeno il 50% dei crediti acquisiti in ciascun SSD (art. 3<br />
comma 9 del D.M. delle classi di Laurea Magistrale);<br />
• indica l’anno di corso al quale lo studente viene iscritto;<br />
• stabilisce l’eventuale obbligo formativo aggiuntivo da assolvere;<br />
• formula il piano di completamento <strong>per</strong> il conseguimento del titolo di<br />
studio.<br />
Qualora lo studente, sulla base della carriera riconosciuta, possa essere<br />
ammesso ad un anno di corso successivo a tutti quelli attivati nel vigente<br />
ordinamento, è concessa allo stesso la facoltà di scelta tra l’iscrizione al<br />
corrispondente anno di corso del previgente ordinamento oppure all’anno di<br />
corso più avanzato in quel momento attivo dell’ordinamento vigente (articolo<br />
33, comma 5 del regolamento didattico di Ateneo).<br />
Le richieste di trasferimento ai corsi di laurea magistrale in <strong>Fisica</strong> e in Astronomia<br />
e Astrofisica devono essere presentate entro le scadenze e con le<br />
modalità specificate nel manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo.<br />
Abbreviazioni di corso<br />
Chi è già in possesso del titolo di laurea quadriennale, quinquennale o<br />
specialistica acquisita secondo un ordinamento previgente, o di Laurea Magistrale<br />
acquisita secondo un ordinamento vigente e intenda conseguire un<br />
ulteriore titolo di studio può chiedere al CAD l’iscrizione ad un anno di corso<br />
successivo al primo.<br />
Le domande sono valutate dal CAD, che in proposito:<br />
1. valuta la possibilità di riconoscimento totale o parziale della carriera di<br />
studio fino a quel momento seguita, con la convalida di parte o di tutti <strong>gli</strong><br />
esami sostenuti e de<strong>gli</strong> eventuali crediti acquisiti, la relativa votazione; nel<br />
caso di passaggio fra corsi ex D.M. 270 della stessa classe vanno riconosciuti<br />
almeno il 50% dei crediti acquisiti in ciascun SSD (art. 3 comma 9 del<br />
D.M. delle classi di Laurea Magistrale);<br />
93<br />
Norme generali
94<br />
Norme generali<br />
2. indica l’anno di corso al quale lo studente viene iscritto;<br />
3. stabilisce l’eventuale obbligo formativo aggiuntivo da assolvere;<br />
4. formula il piano di di completamento <strong>per</strong> il conseguimento del titolo di<br />
studio.<br />
Qualora lo studente, sulla base della carriera riconosciuta, possa essere<br />
ammesso ad un anno di corso successivo a tutti quelli attivati nel vigente<br />
ordinamento, è concessa allo stesso la facoltà di scelta tra l’iscrizione al<br />
corrispondente anno di corso del previgente ordinamento oppure all’anno di<br />
corso più avanzato in quel momento attivo dell’ordinamento vigente (articolo<br />
33, comma 5 del regolamento didattico di Ateneo).<br />
Uno studente non può immatricolarsi o iscriversi ad un corso di Laurea Magistrale<br />
appartenente alla medesima classe nella quale ha già conseguito il<br />
diploma di Laurea Magistrale.<br />
Le richieste devono essere presentate entro le scadenze e con le modalità<br />
specificate nel manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo.<br />
Criteri <strong>per</strong> il riconoscimento crediti<br />
Possono essere riconosciuti tutti i crediti formativi universitari (CFU) già<br />
acquisiti se relativi ad insegnamenti che abbiano contenuti, documentati<br />
attraverso i programmi de<strong>gli</strong> insegnamenti, coerenti con uno dei <strong>per</strong>corsi<br />
formativi previsti dal corso di laurea magistrale. Per i passaggi da corsi di<br />
studio della stessa classe è garantito il riconoscimento di un minimo del 50%<br />
dei crediti di ciascun settore scientifico disciplinare.<br />
Il CAD può deliberare l’equivalenza tra Settori scientifico disciplinari (SSD)<br />
<strong>per</strong> l’attribuzione dei CFU sulla base del contenuto de<strong>gli</strong> insegnamenti ed in<br />
accordo con l’ordinamento del corso di laurea magistrale.<br />
I CFU già acquisiti relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti <strong>per</strong> i quali, anche con diversa<br />
denominazione, esista una manifesta equivalenza di contenuto con<br />
<strong>gli</strong> insegnamenti offerti dal corso di laurea possono essere riconosciuti come<br />
relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti con le denominazioni proprie del corso di laurea<br />
a cui si chiede l’iscrizione. In questo caso, il CAD delibera il riconoscimento<br />
con le seguenti modalità:<br />
• se i CFU corrispondenti all’insegnamento di cui si chiede il riconoscimento<br />
coincidono con quello dell’insegnamento <strong>per</strong> cui viene esso<br />
riconosciuto, l’attribuzione avviene direttamente;<br />
• se i CFU corrispondenti all’insegnamento di cui si chiede il riconoscimento<br />
sono in numero diverso rispetto all’insegnamento <strong>per</strong> cui esso<br />
viene riconosciuto, il CAD attribuirà i crediti sulla base del curriculum<br />
dello studente, anche <strong>per</strong> gruppi di esami di uno stesso SSD, eventualmente<br />
dopo colloqui integrativi;<br />
Il CAD può riconoscere come crediti le conoscenze e abilità professionali certificate<br />
ai sensi della normativa vigente in materia, nonché altre conoscenze e
abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla cui progettazione<br />
e realizzazione l’Università abbia concorso. Tali crediti vanno a valere<br />
di norma sui 12 CFU relativi a<strong>gli</strong> insegnamenti a scelta dello studente.<br />
In ogni caso, il numero massimo di crediti riconoscibili in tali ambiti non può<br />
essere su<strong>per</strong>iore a 12.<br />
Le attività già riconosciute ai fini dell’attribuzione di CFU nell’ambito di corso<br />
di laurea non possono essere nuovamente riconosciute nell’ambito del corso<br />
di laurea magistrale.<br />
Piani di completamento e piani di studio individuali<br />
Ogni studente deve ottenere l’approvazione ufficiale del proprio <strong>per</strong>corso<br />
formativo da parte del CAD (con procedura on-line, sia <strong>per</strong> l’inoltro da parte<br />
dello studente sia <strong>per</strong> la notifica della relativa approvazione) prima di poter<br />
verbalizzare esami relativi ad insegnamenti che non siano obbligatori <strong>per</strong><br />
tutti <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>.<br />
Lo studente può ottenere tale approvazione con due procedimenti diversi:<br />
con due procedimenti diversi:<br />
1. aderendo ad uno dei piani di completamento del <strong>per</strong>corso formativo<br />
relativo al curriculum prescelto, predisposti annualmente dal CAD<br />
2. presentando un piano di studio individuale che deve essere valutato dal<br />
CAD <strong>per</strong> l’approvazione<br />
Piani di completamento<br />
Un piano di completamento contiene la lista di tutti <strong>gli</strong> insegnamenti previsti<br />
nel <strong>per</strong>corso formativo del curriculum prescelto, con la lista de<strong>gli</strong> esami<br />
opzionali (tra i quali lo studente indicherà quelli che intende seguire) ed un<br />
apposito spazio <strong>per</strong> l’indicazione de<strong>gli</strong> insegnamenti relativi ai 12 CFU a<br />
scelta dello studente. Questi ultimi possono essere scelti fra tutti quelli presenti<br />
nell’ambito dell’intera offerta formativa della <strong>Sapienza</strong>.<br />
Il modulo di adesione si presenta on line, secondo la nuova procedura<br />
informatica di compilazione prevista dall’Università “La <strong>Sapienza</strong>”; ulteriori<br />
indicazioni sono disponibili presso la Segreteria didattica.<br />
Il modulo di adesione al piano di completamento va presentato on-line dal 1<br />
ottobre al 31 gennaio di ogni anno. Il modulo viene inoltrato dalla Segreteria<br />
Didattica al Presidente del CAD e al responsabile dell’approvazione<br />
<strong>per</strong> la verifica che <strong>gli</strong> insegnamenti a scelta indicati siano effettivamente<br />
congruenti col <strong>per</strong>corso formativo. In caso affermativo, il piano di completamento<br />
viene approvato. In caso negativo, lo studente viene convocato<br />
dalla Segreteria Didattica <strong>per</strong> modificare l’elenco de<strong>gli</strong> insegnamenti relativi<br />
ai 12 CFU a scelta.<br />
A partire dal giorno successivo a quello della delibera del CAD lo studente<br />
è autorizzato a sostenere e a verbalizzare, oltre a<strong>gli</strong> esami obbligatori <strong>per</strong><br />
tutti <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>, anche quelli relativi a tutti <strong>gli</strong> insegnamenti non obbligatori<br />
95<br />
Norme generali
96<br />
Norme generali<br />
elencati nel piano di completamento cui ha aderito.<br />
L’adesione ad un piano di completamento può essere effettuata una sola<br />
volta <strong>per</strong> ogni anno accademico, a partire dal primo anno di corso.<br />
Piani di studio individuali<br />
Qualora lo studente non intenda aderire ad alcuno dei piani di completamento<br />
proposti deve presentare un piano di studio individuale utilizzando<br />
un apposito modulo on-line; ulteriori indicazioni sono disponibili presso la<br />
Segreteria didattica.<br />
Il modulo di proposta del piano di studio individuale va presentato online<br />
dal 1 ottobre al 31 gennaio di ogni anno. Il modulo viene inoltrato<br />
dalla Segreteria Didattica al Presidente del CAD e al responsabile<br />
dell’approvazione. In caso affermativo, il piano di studio viene approvato.<br />
In caso negativo, lo studente viene convocato dalla Segreteria Didattica<br />
<strong>per</strong> la rettifica dello stesso.<br />
A partire dal giorno successivo a quello della delibera del CAD lo studente<br />
è autorizzato a verbalizzare, oltre a<strong>gli</strong> esami obbligatori <strong>per</strong> tutti <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong>,<br />
anche quelli relativi a tutti <strong>gli</strong> insegnamenti non obbligatori elencati nel piano<br />
di studio approvato.<br />
Il piano di studio individuale può essere presentato una sola volta <strong>per</strong> ogni<br />
anno accademico, a partire dal primo anno di corso.<br />
Modifica dei piani di completamento e<br />
dei piani di studio individuali<br />
Lo studente che abbia già aderito ad un piano di completamento può, in un<br />
successivo anno accademico, aderire ad un differente piano di completamento<br />
oppure proporre un piano di studio individuale. Parimenti, lo studente<br />
al quale sia già stato approvato un piano di studio individuale può, in un<br />
successivo anno accademico, optare <strong>per</strong> l’adesione ad un piano di completamento<br />
oppure proporre un differente piano di studio individuale.<br />
In ogni modo, <strong>gli</strong> esami già verbalizzati non possono essere sostituiti e <strong>gli</strong><br />
esami del piano di studio individuale eventualmente gia’ sostenuti devono<br />
essere in linea con il piano di completamento gia’ presentato.<br />
Modalità didattiche<br />
Le attività didattiche sono di tipo convenzionale e distribuite su base semestrale.<br />
Gli insegnamenti sono impartiti attraverso lezioni ed esercitazioni<br />
in aula e attività in laboratorio, organizzando l’orario delle attività in modo<br />
da consentire allo studente un congruo tempo da dedicare allo studio <strong>per</strong>sonale.<br />
La durata nominale del corso di Laurea Magistrale è di 4 semestri,<br />
pari a due anni.
Crediti formativi universitari<br />
Il credito formativo universitario (CFU) misura la quantità di lavoro svolto da<br />
uno studente <strong>per</strong> raggiungere un obiettivo formativo. I CFU sono acquisiti<br />
dallo studente con il su<strong>per</strong>amento de<strong>gli</strong> esami o con l’ottenimento delle idoneità,<br />
ove previste.<br />
Il sistema di crediti adottato nelle università italiane ed europee prevede<br />
che ad un CFU corrispondano 25 ore di impegno da parte dello studente,<br />
distribuite tra le attività formative collettive istituzionalmente previste (ad es.<br />
lezioni, esercitazioni, attività di laboratorio) e lo studio individuale.<br />
Nei corsi di laurea magistrale in <strong>Fisica</strong> e in Astronomia e Astrofisica, in<br />
accordo coll’articolo 23 del regolamento didattico di Ateneo, un CFU corrisponde<br />
a 8 ore di lezione, oppure a 12 ore di laboratorio o esercitazione<br />
guidata.<br />
Le schede individuali di ciascun insegnamento, consultabili sul sito web del<br />
corso di laurea, riportano la ripartizione dei CFU e delle ore di insegnamento<br />
nelle diverse attività, insieme ai prerequisiti, a<strong>gli</strong> obiettivi formativi e<br />
ai programmi di massima.<br />
Il carico di lavoro totale <strong>per</strong> il conseguimento della Laurea è di 120 CFU.<br />
Nell’ambito dei corsi di Laurea Magistrale in <strong>Fisica</strong> e in Astronomia e Astrofisica<br />
la quota dell’impegno orario complessivo riservata a disposizione<br />
dello studente <strong>per</strong> lo studio <strong>per</strong>sonale o <strong>per</strong> altre attività formative di tipo<br />
individuale è almeno il 50% dell’impegno orario complessivo.<br />
Calendario didattico<br />
Di norma, la scansione temporale è la seguente:<br />
• primo semestre: da fine settembre a gennaio;<br />
• prima sessione d’esami: febbraio;<br />
• secondo semestre: da marzo a giugno;<br />
• seconda sessione d’esami: lu<strong>gli</strong>o;<br />
• terza sessione d’esami: settembre.<br />
Il detta<strong>gli</strong>o delle date di inizio e fine delle lezioni di ciascun semestre e<br />
di inizio e fine di ciascuna sessione d’esami è pubblicato sul sito web del<br />
Corso di laurea. I <strong>per</strong>iodi dedicati alle lezioni e a<strong>gli</strong> esami non possono<br />
sovrapporsi.<br />
Prove d’esame<br />
La verifica delle conoscenze acquisite avviene mediante prove di esame<br />
orale, eventualmente precedute da una prova scritta o una prova individuale<br />
di laboratorio. La valutazione del profitto individuale dello studente, <strong>per</strong><br />
ciascun insegnamento, viene espressa mediante l’attribuzione di un voto in<br />
trentesimi; il voto minimo <strong>per</strong> il su<strong>per</strong>amento dell’esame è 18/30.<br />
97<br />
Norme generali
98<br />
Norme generali<br />
Modalità di frequenza, propedeuticità,<br />
passaggio ad anni successivi<br />
La frequenza assidua di tutti i corsi è una condizione essenziale <strong>per</strong> un proficuo<br />
inserimento dello studente nell’organizzazione del corso di laurea ed<br />
è <strong>per</strong>tanto vivamente consi<strong>gli</strong>ata. Per i corsi che prevedono esercitazioni di<br />
laboratorio la frequenza è obbligatoria.<br />
Eventuali propedeuticità tra i corsi sono indicate nelle schede individuali di<br />
ciascun insegnamento, consultabili sul sito web del corso di laurea.<br />
Regime a tempo parziale<br />
I termini e le modalità <strong>per</strong> la richiesta del regime a tempo parziale nonché<br />
le relative norme sono stabilite nel manifesto di Ateneo e sono consultabili<br />
sul sito web della <strong>Sapienza</strong>.<br />
Studenti fuori corso e validità dei crediti acquisiti<br />
Ai sensi del manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo lo studente si considera fuori corso<br />
quando, avendo frequentato tutte le attività formative previste dal presente<br />
regolamento didattico, non abbia su<strong>per</strong>ato tutti <strong>gli</strong> esami e non abbia acquisito<br />
il numero di crediti necessario al conseguimento del titolo entro 2<br />
anni.<br />
Ai sensi del medesimo manifesto de<strong>gli</strong> studi di Ateneo:<br />
• lo studente a tempo pieno che sia fuori corso deve su<strong>per</strong>are le prove<br />
mancanti al completamento della propria carriera universitaria entro il<br />
termine di 6 anni dall’immatricolazione;<br />
lo studente a tempo parziale che sia fuori corso deve su<strong>per</strong>are le prove<br />
• mancanti al completamento della propria carriera universitaria entro un<br />
termine di anni pari al doppio della durata concordata <strong>per</strong> il regime a<br />
tempo parziale.<br />
Indipendentemente dai termini sopra riportati, il CAD può richiedere allo<br />
studente un colloquio di verifica delle conoscenze relative ai CFU acquisiti<br />
in una data che preceda di 9 anni quella prevista <strong>per</strong> la laurea.<br />
Applicazione dell’art. 6 del regolamento <strong>studenti</strong><br />
(R.D. 4.6.1938, N. 1269)<br />
Gli <strong>studenti</strong> iscritti al corso di laurea magistrale in <strong>Fisica</strong> e in Astronomia e Astrofisica,<br />
onde arricchire il proprio curriculum de<strong>gli</strong> studi, possono presentare<br />
domanda <strong>per</strong> frequentare e sostenere ogni anno due esami di insegnamenti<br />
di altra’ Facolta’, secondo quanto previsto dall’Art. 6 del R.D. N.1239 del<br />
4/6/1938, mediante domanda con autocertificazione de<strong>gli</strong> esami gia’ sostenuti<br />
da indirizzare alla Segreteria Didattica che la sottoporra’ al CAD. La<br />
stessa domanda potra’ poi essere presentata alla Segreteria Studenti della<br />
Facoltà di Scienze M.F.N. entro il mese di gennaio di ogni anno. Tali esami<br />
non devono essere inseriti nel piano di studio.<br />
Visto il significato scientifico e culturale di tale norma, il CAD ha deliberato<br />
che tale richiesta possa essere avanzata soltanto da <strong>studenti</strong> che abbiano<br />
ottenuto almeno 39 crediti del corso di laurea magistrale in <strong>Fisica</strong> o in Astronomia<br />
e Astrofisica.
I Dottorati di ricerca<br />
Dopo il conseguimento di una laurea specialistica è possibile proseguire nel<br />
curriculum di studi universitari <strong>per</strong> ottenere il Dottorato di ricerca. Presso il<br />
<strong>Dip</strong>artimento sono attivati corsi che portano al conseguimento di tre possibili<br />
titoli di Dottorato:<br />
Struttura dei Dottorati<br />
Il Dottorato di ricerca si articola su tre anni.<br />
L’inizio delle lezioni specialistiche di dottorato è in genere a febbraio. Oltre<br />
alle lezioni previste nei vari anni, i dottorandi sono tenuti a seguire i seminari<br />
generali che vengono tenuti nel <strong>Dip</strong>artimento nei tre anni di corso.<br />
Dottorato di Ricerca in Astronomia<br />
Astronomy; Astrophysicis and Space science<br />
Il dottorato in ASTRONOMIA - Astronomy, Astrophysics and Space Science*<br />
(Scuola di dottorato “Vito Volterra” in Scienze astronomiche, chimiche, fisiche,<br />
matematiche e della terra) è stato modificato e potenziato a partire dal<br />
prossimo ciclo (XXVIII). Si tratta infatti della prima attivazione di dottorato<br />
in lingua inglese in convenzione tra <strong>Sapienza</strong> e Università di Roma Tor<br />
Vergata. Al termine del ciclo dottorale verrà rilasciato titolo congiunto dalle<br />
due Università.<br />
Per il prossimo ciclo questo dottorato dispone di 8 borse universitarie (4<br />
di <strong>Sapienza</strong> e 4 di Roma Tor vergata) e di 2 borse messe a disposizione<br />
dall’INAF tramite l’Osservatorio Astronomico di Roma e dall’Istituto di Astrofisica<br />
e Planetologia Spaziali.<br />
Sia la prova scritta che orale saranno in inglese, come anche l’attività didattica<br />
del dottorato. Suddivisione in anni:<br />
Primo Anno<br />
Durante il primo anno i dottorandi svolgono attività didattica (principalmente<br />
in lingua inglese), seguendo i corsi messi a loro disposizione dal dottorato<br />
presso le sedi convenzionate, secondo il programma formativo approvato<br />
dal collegio docenti.<br />
Durante l’anno viene assegnato a ogni dottorando un relatore di tesi che<br />
funge anche da riferimento scientifico <strong>per</strong> il dottorando <strong>per</strong> tutto lo svolgimento<br />
del dottorato.<br />
Se il relatore è esterno alle due sedi convenzionate è possibile la nomina da<br />
parte del collegio docenti di un referente interno che si affianca al relatore.<br />
Entro fine anno il candidato presenta al collegio dei docenti il progetto di<br />
tesi, concordato con il relatore.<br />
Entro fine anno i dottorandi presentano, sotto forma di seminario, l’attività<br />
scientifica svolta. Il collegio docenti valuta attività scientifica e didattica dei<br />
candidati al fine dell’ammissione dei candidati al secondo anno.<br />
99<br />
Dottorati di ricerca
100<br />
Dottorati di ricerca<br />
Secondo Anno<br />
I dottorandi proseguono l’attività didattica, più leggera rispetto al primo<br />
anno e, principalmente, svolgono il lavoro scientifico secondo il programma<br />
di tesi. Durante l’anno possono essere chiamati a tenere unaz lezione/seminario<br />
in lingua inglese su argomenti scelti dal collegio docenti. Entro fine<br />
anno i dottorandi presentano, sotto forma di seminario, l’attività scientifica<br />
svolta. Il collegio docenti valuta attività scientifica e didattica dei candidati<br />
al fine dell’ammissione dei candidati al secondo anno.<br />
Terzo Anno<br />
Nel terzo anno di dottorato i dottorandi completano il lavoro scientifico che<br />
porterà alla stesura della tesi, in lingua inglese.<br />
Entro fine anno i dottorandi presentano, sotto forma di seminario, l’attività<br />
scientifica inerente la tesi. Il collegio docenti valuta l’attività complessiva dei<br />
candidati e stende un giudizio individuale che verrà comunicato alla commissione<br />
che proporrà l’assegnazione del titolo di dottorato.<br />
Durante il secondo e terzo anno di dottorato <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> potranno svolgere<br />
una limitata attività didattica attiva integrativa, solo se tale da non mettere a<br />
discapito lo svolgimento della loro attività formativa e scientifica.<br />
Gli <strong>studenti</strong> di dottorato potranno svolgere <strong>per</strong>iodi di ricerca all’estero. Per<br />
<strong>per</strong>iodi fino a sei mesi è richiesto il consenso del coordinatore del corso;<br />
<strong>per</strong> <strong>per</strong>iodi su<strong>per</strong>iori la motivata deliberazione del Collegio dei Docenti. In<br />
nessun caso la <strong>per</strong>manenza in università o istituti di ricerca italiani o stranieri<br />
diversi da quelli nei quali è attivato il dottorato di ricerca può ec cedere la<br />
metà del <strong>per</strong>iodo previsto <strong>per</strong> il conseguimento del Dottorato. Tale limite non<br />
si applica in presenza di convenzioni.<br />
Dottorato di Ricerca in <strong>Fisica</strong><br />
Il programma di Dottorato di Ricerca in <strong>Fisica</strong> ha come scopo principale<br />
quello di aiutare <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> a sviluppare una autonoma capacità di ricerca<br />
scientifica, accentuando l’originalità creativa e il rigore metodologico, e<br />
acquisendo al tempo stesso una formazione avanzata nell’ambito di una<br />
specifica professionalita’ di alto livello.<br />
Dottorato di Ricerca in Scienza dei Materiali<br />
(Curriculum del dottorato in Matematica <strong>per</strong> l’Ingegneria,<br />
Elettromagnetismo e Nanoscienze)<br />
L’obiettivo di questo Corso di Dottorato è quello di formare dottori di ricerca<br />
es<strong>per</strong>ti nel campo dei materiali. Oggigiorno vi è un’enorme richiesta di materiali<br />
speciali con caratteristiche peculiari e adatti alle più svariate applicazioni.<br />
E’ importante quindi formare dei ricercatori che presentino il giusto<br />
equilibrio tra conoscenza di base e <strong>per</strong>cezione de<strong>gli</strong> orientamenti applicativi<br />
in una prospettiva di continua innovazione.
Per i Dottorati di Ricerca in <strong>Fisica</strong> e Scienza dei Materiali, la suddivisione in<br />
anni è la seguente:<br />
Primo Anno<br />
Il Collegio dei Docenti decide il piano didattico <strong>per</strong> il primo anno di corso,<br />
che e’ quello in cui l’attività didattica è maggiore.<br />
I dottorandi devono seguire diversi corsi, da loro scelti sulla base di un’offerta<br />
predisposta dal coordinatore, sentito il collegio dei docenti.<br />
La scelta avviene su una rosa di corsi tenuti ad hoc <strong>per</strong> il dottorato da docenti<br />
de La <strong>Sapienza</strong> e di altre università e centri di ricerca. Oltre ai corsi,<br />
cui segue esame di profitto, i dottorandi possono partecipare a una Scuola<br />
nazionale o internazionale di dottorato valida ai fini dell’attività didattica.<br />
Per il passaggio al 2° anno i dottorandi devono aver su<strong>per</strong>ato tutti <strong>gli</strong> esami<br />
previsti con buon profitto.<br />
Secondo Anno<br />
L’attività didattica del secondo anno e’ basata su seminari specialistici<br />
sia organizzati dal Collegio dei Docenti, che organizzati a livello dipartimentale.<br />
I dottorandi sono anche invitati a svolgere una limitata didattica attiva, in<br />
collaborazione con docenti del <strong>Dip</strong>artimento.<br />
Ci sono anche seminari organizzati e tenuti da<strong>gli</strong> stessi dottorandi, detti<br />
Seminari del “Journal Club” (dal Mese di Marzo al mese di Maggio).<br />
Entro Maggio si deve consegnare al Collegio dei Docenti il progetto di tesi,<br />
la cui adeguatezza viene valutata dal Collegio. Entro fine Ottobre il dottorando<br />
dovrà tenere un seminario, alla presenza del Collegio dei Docenti e<br />
del <strong>Dip</strong>artimento. Dalla valutazione dello stato di avanzamento del progetto<br />
di tesi dipende l’ammissione al terzo anno di corso.<br />
Terzo Anno<br />
Il terzo anno viene dedicato esclusivamente alla tesi che, a fine anno, può<br />
essere inviata ad un referee esterno deciso dal Collegio dei Docenti.<br />
Entro fine anno, i dottorandi tengono il seminario di presentazione del lavoro<br />
di tesi al Collegio dei docenti, in sessione pubblica, In seguito, il Collegio<br />
dei Docenti, raccolti i pareri scritti dei relatori ed eventuali referenti, dopo la<br />
discussione sul lavoro di tesi e sul curriculum complessivo del candidato, al<br />
fine del conseguimento stila un giudizio articolato sul candidato al titolo di<br />
dottore di ricerca.<br />
Nei tempi previsti dal regolamento di dottorato, il Rettore forma la Commissione,<br />
composta di tre membri scelti fra coloro che hanno le competenze<br />
specifiche. I candidati dovranno provvedere ad inviare le Tesi, firmate dal<br />
Coordinatore, corredate dei giudizi del relatore e della relazione del Collegio<br />
dei Docenti.<br />
Gli esami finali dovranno concludersi entro quattro mesi dalla nomina dei<br />
commissari.<br />
101<br />
Dottorati di ricerca
102<br />
Dottorati di ricerca<br />
Per tutti i dottorati<br />
Formazione presso altri istituti<br />
Gli iscritti al dottorato di ricerca possono svolgere <strong>per</strong>iodi di formazione<br />
presso università e istituti di ricerca italiani o stranieri.<br />
Per <strong>per</strong>iodi fino a sei mesi è richiesto il consenso del coordinatore del<br />
corso; <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodi su<strong>per</strong>iori la motivata deliberazione del Collegio dei<br />
Docenti.<br />
In nessun caso la <strong>per</strong>manenza in università o istituti di ricerca italiani o<br />
stranieri diversi da quelli nei quali è attivato il dottorato di ricerca può eccedere<br />
la metà del <strong>per</strong>iodo previsto <strong>per</strong> il conseguimento del Dottorato.<br />
Tale limite non si applica in presenza di convenzioni.<br />
Attività didattica<br />
I dottorandi del 2° e 3° anno possono svolgere una limitata attività didattica<br />
sussidiaria o integrativa che non deve in ogni caso compromettere<br />
l’attività di formazione alla ricerca, presso il <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong>, presso<br />
altri <strong>Dip</strong>artimenti dell’Università “La <strong>Sapienza</strong>” o presso <strong>Dip</strong>artimenti delle<br />
altre Università di Roma.<br />
Tale attività deve essere autorizzata dal Collegio dei Docenti che ne stabilisce<br />
le modalità, indicando il titolo del corso e il tutor del corso.<br />
Il dottorando si impegna a coordinare l’orario del predetto corso di lezioni<br />
con l’insieme delle attività che si svolgono nell’ambito del <strong>Dip</strong>artimento.<br />
Il corrispettivo dovuto al dottorando viene quantificato, in termini onnicomprensivi<br />
e forfettari, commisurati alle ore di lezione svolte, ed è subordinato<br />
all’acquisizione a<strong>gli</strong> atti della dichiarazione resa dal titolare<br />
dell’insegnamento.
Informazioni generali<br />
Il DIPARTIMENTO DI FISICA della <strong>Sapienza</strong> è sede di attività didattica e di<br />
ricerca, è ubicato all’interno della Città Universitaria “La <strong>Sapienza</strong>”, nei due<br />
edifici denominati rispettivamente Marconi e Fermi e nella sede distaccata<br />
di via Tiburtina.<br />
103<br />
Informazioni
104<br />
Informazioni<br />
Trasporti pubblici<br />
LINEE BUS<br />
492 71 3 649<br />
310 93 163 443 448<br />
LINEE TRAM<br />
19<br />
LINEE METROPOLOLITANE<br />
Metro B<br />
fermate: CASTRO PRETORIO - POLICLINICO<br />
STAZIONI FERROVIARIE<br />
TERMINI - TIBURTINA<br />
dalla stazione Termini bus 310 o 492<br />
dalla stazione Tiburtina bus 492 o 71<br />
dalla stazione Termini a piedi 15 minuti<br />
dalla stazione Tiburtina a piedi 20 minuti<br />
AEROPORTO<br />
L’aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci è collegato da<br />
un servizio ferroviario su due possibili itinerari:<br />
Fiumicino Aeroporto - Roma Termini no-stop<br />
Fiumicino Aeroporto - Roma Tiburtina (treno proveniente da<br />
Fara Sabina con fermate a Roma Trastevere e Roma Ostiense)
Mappa della città universitaria<br />
Locazione de<strong>gli</strong> edifici Marconi e Fermi all’interno della città universitaria<br />
Mensa Universitaria<br />
Via Cesare de Lollis 22.<br />
Offre pasti <strong>per</strong> <strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> a costi differenziati <strong>per</strong> fasce retributive.<br />
105<br />
Informazioni
106<br />
Informazioni<br />
Strutture<br />
BIBLIOTECA<br />
Informazioni<br />
La Biblioteca del <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> ha avviato ne<strong>gli</strong> ultimi anni un processo<br />
di trasformazione sia dal punto di vista strutturale e logistico che dal<br />
punto di vista della modernizzazione dei servizi.<br />
Nel 2005 è stata inaugurata la nuova sede, che con spazi razionalmente<br />
distribuiti, ha <strong>per</strong>messo di rendere visibili e fruibili i nuovi servizi automatizzati.<br />
Tutto è stato reso possibile grazie all’aiuto ed alla collaborazione del<br />
<strong>per</strong>sonale bibliotecario e grazie alla progettualità ed all’innovazione fortemente<br />
voluta dal prof. Guido Martinelli, all’epoca direttore del <strong>Dip</strong>artimento<br />
e dal professore Giovanni Ciccotti, delegato del direttore <strong>per</strong> la biblioteca:<br />
da raccolta tradizionale di volumi cartacei la biblioteca oggi è diventata<br />
anche il luogo dove si può accedere alla rete <strong>per</strong> leggere documenti digitali<br />
in linea.<br />
La nostra biblioteca è online all’indirizzo:<br />
http://minosse.phys.uniroma1.it/web/home.html<br />
Dal portale si accede a tutti i servizi informativi e documentali messi a disposizione,<br />
ma è importante anche venire a trovarci!<br />
Accesso e orari<br />
La biblioteca del <strong>Dip</strong>artimento di <strong>Fisica</strong> si trova al piano terra dell’Edificio<br />
Marconi, presso la Città Universitaria, sede della <strong>Sapienza</strong>, in p.le Aldo<br />
Moro, 5. è a<strong>per</strong>ta dal lunedì al venerdì con orario continuato dalle 8.30<br />
alle 18.30 ed è accessibile a chi è diversamente abile.
Servizi<br />
Ai servizi della biblioteca si può accedere sia in maniera tradizionale che<br />
in modalità online. Presso la zona di acco<strong>gli</strong>enza è possibile iscriversi <strong>per</strong><br />
consultare libri e riviste presso le due sale lettura con complessivi 82 posti<br />
(tutti dotati di prese di alimentazione elettrica <strong>per</strong> PC portatili), richiedere<br />
libri in prestito a casa, ottenere articoli di riviste non possedute dalla nostra<br />
biblioteca.<br />
La biblioteca si avvale della tecnologia a radiofrequenza (RFID) che consente<br />
il controllo di tutta la movimentazione dei volumi compresa l’autoregistrazione<br />
del prestito. A<strong>gli</strong> <strong>studenti</strong> di <strong>Fisica</strong> al momento dell’iscrizione viene rilasciata<br />
la tessera, utile <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>azioni di auto prestito.<br />
Tutti i volumi posseduti dalla biblioteca (monografie e <strong>per</strong>iodici) sono presenti<br />
nel catalogo elettronico consultabile al seguente indirizzo:<br />
http://opac.uniroma1.it/SebinaOpacRMS/Opac?sysb=RMSFI<br />
Insieme ai servizi di base, presso la nostra biblioteca si possono prenotare<br />
ed usare 8 computer disponibili <strong>per</strong> la navigazione in Internet e si può accedere<br />
alla rete wireless locale. La prenotazione dei computer e della wireless<br />
si effettua collegandosi al catalogo e utilizzando il bottone “servizi”.<br />
Per l’identificazione al portale si utilizza il codice utente rilasciato al momento<br />
dell’iscrizione e stampato sulla tessera <strong>per</strong>sonale.<br />
I fondi archivistici<br />
È quasi su<strong>per</strong>fluo sottolineare la grande importanza, <strong>per</strong> la ricerca storicoscientifica,<br />
della documentazione archivistica costituita dalle carte de<strong>gli</strong><br />
scienziati, <strong>per</strong> ricostruire le loro vicende e il loro pensiero.<br />
L’attività di raccolta, conservazione, riordinamento e inventariazione di<br />
questi documenti riveste inoltre un intrinseco significato culturale, anche in<br />
considerazione del ruolo sempre più importante svolto dalla scienza nella<br />
società moderna.<br />
Da alcuni anni il gruppo di Storia della fisica del <strong>Dip</strong>artimento sta lavorando<br />
alla costituzione e organizzazione di vari fondi archivistici.<br />
Al momento sono custoditi nel nostro dipartimento <strong>gli</strong> archivi <strong>per</strong>sonali di<br />
Mario Ageno, Edoardo Amaldi, Carlo Ballario, Giogio Careri, Marcello<br />
Conversi, Giovanni Gentile jr, Enrico Persico, Carlo Salvetti, Giorgio Salvini,<br />
Vittorio Somenzi, Bruno Touschek e Claudio Villi. I documenti custoditi ammontano<br />
ad un totale di poco meno di mille scatole d’archivio, e costituiscono<br />
nel loro complesso la più rilevante fonte esistente in Italia <strong>per</strong> lo studio<br />
della storia della fisica italiana nel secondo dopoguerra.<br />
In particolare, essendo stata estremamente rilevante la figura di Edoardo<br />
Amaldi nelle vicende scientifiche e istituzionali della fisica italiana ed europea,<br />
grandissima è l’importanza storica della documentazione costituita<br />
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Informazioni
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Informazioni<br />
dalle carte che sono confluite nel Fondo Amaldi dopo la sua scomparsa<br />
nel dicembre 1989.<br />
Queste carte, in virtù del metodico stile di lavoro e della sensibilità <strong>per</strong> la<br />
conservazione della memoria propri di Edoardo Amaldi, costituiscono una<br />
testimonianza pressoché completa di tutti <strong>gli</strong> aspetti delle sue molteplici<br />
attività. Non è eccessivo affermare che nell’Archivio Amaldi è raccolta la<br />
memoria delle vicende della fisica italiana e di buona parte della collaborazione<br />
scientifica europea nella seconda metà del Novecento.<br />
L’archivio contiene inoltre sporadiche testimonianze de<strong>gli</strong> anni tra il 1928<br />
e il 1938 che videro la collaborazione di Amaldi con Fermi, all’interno del<br />
gruppo dei ragazzi di via Panis<strong>per</strong>na, e una ricca documentazione relativa<br />
a<strong>gli</strong> anni della guerra e a quelli immediatamente successivi.<br />
AULE e LABORATORI<br />
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Aula Nicola Cabibbo edificio Fermi piano terra<br />
Aula 2 edificio Fermi piano secondo<br />
Aula 3 edificio Fermi piano secondo<br />
Aula 4 edificio Fermi piano secondo<br />
Aula 5 edificio Fermi piano secondo<br />
Aula Corbino edificio Fermi piano secondo<br />
Aula 6 edificio Fermi piano quarto<br />
Aula 7 edificio Fermi piano quarto<br />
Aula 8 edificio Fermi piano quarto<br />
Laboratorio di Calcolo edificio Fermi piano interrato<br />
Aula Ettore Majorana edificio Marconi piano terra<br />
Aula Edoardo Amaldi edificio Marconi primo piano<br />
Aula Marcello Conversi edificio Marconi primo piano<br />
Aula Giorgio Careri edificio Marconi primo piano<br />
Aula Franco Rasetti edificio Marconi secondo piano<br />
Laboratori III e IV anno edificio Marconi primo piano<br />
Laboratori I e II anno Via Tiburtina 205 piano terra<br />
Informazioni sulla locazione delle strutture sono re<strong>per</strong>ibili in rete sul sito<br />
web del <strong>Dip</strong>artimento.
Quanto costa iscriversi a <strong>Fisica</strong><br />
Per informazioni sulle tasse di immatricolazione consultare il sito :<br />
http://www.uniroma1.it/didattica/tasse<br />
Borse di studio<br />
Sono previste borse di studio dell’Istituto del diritto allo studio (ADISU).<br />
Per informazioni si veda il sito<br />
www.laziodisu.it<br />
alla voce ADISU ROMA UNO<br />
Ci sono inoltre borse di privati, associazioni, ecc.<br />
I requisiti <strong>per</strong> avere le borse sono: condizioni economiche della<br />
fami<strong>gli</strong>a e merito (voto di maturità).<br />
Si suggerisce inoltre di verificare sul sito della Società Italiana di <strong>Fisica</strong> la<br />
eventuale disponibilità di borse di studio nell’ambito del progetto lauree<br />
scientifiche:<br />
http://www.sif.it/attivita/lauree_scientifiche<br />
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Informazioni
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Informazioni<br />
<strong>Fisica</strong> e mercato del lavoro<br />
Indagine sulle attività dei laureati in <strong>Fisica</strong> alla <strong>Sapienza</strong><br />
Cosa fanno effettivamente questi laureati?<br />
In quali tipi di aziende lavorano?<br />
Come giudicano il corso di laurea che hanno seguito a suo tempo?<br />
Per avere risposta a queste domande, e altre ancora, ci si può collegare al<br />
sito di AlmaLaurea (http://www.almalaurea.it/, un servizio gestito<br />
da un consorzio di atenei italiani con il sostegno del Ministero dell’Istruzione,<br />
dell’Università e della Ricerca). In particolare, si trovano i risultati di<br />
un’indagine svolta nell’anno 2011 relativi ai laureati della specialistica del<br />
corso di Laurea in <strong>Fisica</strong> e in Astronomia e Astrofisica presso l’Università di<br />
Roma La <strong>Sapienza</strong>, indagine condotta a tre anni dalla laurea.<br />
La figura riportata in seguito mostra i vari settori in cui i laureati in <strong>Fisica</strong> e in<br />
Astronomia e Astrofisica svolgono la propria attività lavorativa.<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
0%<br />
istruzione e ricerca<br />
informatica<br />
industria<br />
finanza e<br />
consulenza<br />
telecomunicazioni<br />
Per ulteriori informazioni consultare il sito web del <strong>Dip</strong>artimento:<br />
www.phys.uniroma1.it<br />
alla voce FUTURE MATRICOLE<br />
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Appunti<br />
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