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Manual - Edizioni Centro Studi Erickson

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spaziale (prove 3B e 3C), dall’altro, percentuali significativamenteinferiori nelle omissioni della prova di ricerca multipla (shifting)visuo-spaziale.Le differenze significative della covariata «età» sono, invece, limitatealle seguenti prove, in cui i soggetti di età superiore ai 75 anni presentanouna prestazione peggiore:– omissioni relative alle prove di riconoscimento uditivo e visivo;– errori della prova di cancellazione di simboli;– errori nel doppio compito contemporaneo;– errori nel test di Stroop (in entrambe le prove);– numero di risposte della prova di digit span;– omissioni delle prove di ricerca multipla verbale e visuo-spaziale.Si è quindi tentato di verificare la struttura latente delle abilità attentivenel campione complessivo di anziani. A partire dalle intercorrelazionifra le variabili (considerando in due matrici separate i tempi e il numerodi errori e omissioni) sono state eseguite due analisi fattoriali con ilmetodo delle componenti principali, criterio di estrazione dei fattorimediante scree test di Cattell, e successiva rotazione ortogonale deifattori estratti con metodo Varimax.L’analisi relativa ai tempi di esecuzione nei diversi subtest consentedi ottenere due raggruppamenti di prove: il primo che accomuna itempi di risposta semplici sia visivi che uditivi e i tempi del dualtask (prove 1, 3A-B, 5); il secondo in cui troviamo tempi di risposta ascelta multipla, prova di interferenza, shifting sia verbale che visivo(la prova di riconoscimento visivo 3C si colloca in entrambi i fattori).I due fattori sembrano differenziarsi in base alla minore o maggiorecomplessità della prestazione richiesta, e alla distanza dal substratoneurofisiologico che consente o rende più difficile l’automatizzazionedella prestazione.Nell’analisi relativa alla precisione due fattori risultano saturareseparatamente, in modo molto netto, gli errori (fattore 1) e le omissioni(fattore 2), eccetto gli errori nella prova 2 che saturano il secondofattore come le omissioni. Il risultato ottenuto, molto diverso da quelloottenuto in campioni di età infantile, dimostra che le prestazioni deglianziani sono scomponibili in una componente di ricerca attiva anchese non adeguata allo stimolo (errore) e in una di astensione passivadalla risposta (omissione), e questo a prescindere dallo specifico tipodi abilità attentiva richiesta.In conclusione, lo studio ha confermato l’ipotesi che la prestazioneattentiva sia meno efficiente negli anziani istituzionalizzati. Comeper tutti gli studi analoghi, non si può attribuire con certezza questariduzione di efficienza alla istituzionalizzazione in sé: gli anziani potrebberoessere stati istituzionalizzati proprio perché cognitivamente© 2000, 2009, Attenzione e concentrazione, <strong>Erickson</strong> 33

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