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Un'educazione dell'intera persona per un mondo ... - Claudio Naranjo

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Lo stanno già facendo molti di loro, guidati da <strong>un</strong>a volontà di crescitapropria e dall’amore <strong>per</strong> il loro lavoro, si procurano nuove es<strong>per</strong>ienze einformazioni necessarie attraverso diverse forme di educazione continuaautodiretta. C’è da s<strong>per</strong>are com<strong>un</strong>que che entro poco tempo gli stessi centri diformazione <strong>per</strong> educatori abbiano assimilato a sufficienza la forma olistica dicomprensione alla quale ci stiamo riferendo, in modo che al momento dilasciare l’<strong>un</strong>iversità i professori abbiano sviluppato, insieme alla maturità ealla profondità necessarie, la prospettiva e la serie di abilità richieste da<strong>un</strong>a educazione integrale.All’espansione e maturazione della coscienza nella popolazione e in modoparticolare tra i professionisti, seguirà in modo naturale la riforma delsistema educativo ufficiale: la rivoluzione di oggi è l’establishment didomani.Le istituzioni sociali possiedono la propria inerzia caratteristica e lacrescita ha luogo quando si su<strong>per</strong>a quell’inerzia attraverso <strong>un</strong>a visioneprospettica: «il potere addomesticante di ciò che è piccolo» secondo illinguaggio de I Ching. L’establishment educativo ha meritato di esserecomparato, <strong>per</strong> la sua inerzia, a <strong>un</strong> elefante bianco e i servizi che prestarisultano obsoleti e irrilevanti fino a <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to del tutto ingiustificabile.Non vi è dubbio che l’indisciplina scolare sia, in questo senso, <strong>un</strong> fenomenoreattivo, <strong>un</strong>a specie di scio<strong>per</strong>o contro l’inutilità, <strong>un</strong>a supplica a favore di<strong>un</strong>’educazione che risulti rilevante <strong>per</strong> i tempi critici e i problemi reali chedobbiamo affrontare, <strong>un</strong>’educazione che possiamo considerare davvero saggia eche ci aiuti davvero a essere migliori.S<strong>per</strong>o di avere trasmesso attraverso quanto ho scritto sopra <strong>un</strong>a certacoscienza della negatività e dell’irrilevanza del nostro attuale sistemaeducativo, patriarcale e anti-olistico rispetto alla situazione umana reale dioggi, e s<strong>per</strong>o di aver chiarito che si tratta di <strong>un</strong> tema che richiedeattenzione urgente. La nostra educazione è tanto assurda quanto potenzialmentesalvifica. È assurda fino al p<strong>un</strong>to che molti sono gi<strong>un</strong>ti a proporre dismantellare le scuole <strong>per</strong> risolvere il problema (Ivan Illich vedeva nellosmantellamento delle scuole il passo fondamentale <strong>per</strong> la grande liberazionenecessaria di fronte all’autoritarismo). Molti pensano che l’educazioneattuale non ha solo smesso di compiere la sua f<strong>un</strong>zione, ma che ci hapregiudicato, <strong>per</strong> omissione. Mi viene in mente l’immagine di <strong>un</strong> manifesto sulquale appare la foto di <strong>un</strong> gruppo di bambini pieni di vita vicino ad <strong>un</strong>’altracon delle <strong>per</strong>sone su <strong>un</strong> autobus, col volto da robot e l’espressione annoiata,e sotto <strong>un</strong>a frase che dice: «Che cosa è successo?». Quando dobbiamo cercare<strong>un</strong>a risposta a questo processo di addormentamento delle facoltà umane, non c’èdubbio che si dovrebbe considerare l’intervento di <strong>un</strong> processo educativo comequello attuale, così opposto a ciò di cui ci sarebbe bisogno.La situazione globale in cui ci troviamo mi fa considerare urgente e nonsolo importante trovare <strong>un</strong>a soluzione a questo problema giacché, nonostante lacrisi di cui soffriamo sia conseguenza del fallimento del nostro modo diimpostare i rapporti umani, non stiamo affatto considerando l’apprendimentodella dimensione trans<strong><strong>per</strong>sona</strong>le nell’ambito educativo.Dopo che l’espressione “problematica mondiale”, intesa come macroproblemache ingloba i problemi che sfuggono alla possibilità di trovare soluzioniisolate, è circolata a l<strong>un</strong>go, Alexander King, cofondatore del Club di Roma,nel libro The First Global Revolution (1991), ha coniato come suacontropartita il neologismo “risolutica” e, proponendo <strong>un</strong>a via complessa <strong>per</strong>uscire dalla situazione, ha messo in evidenza l’importanza dell’educazionevicino a quella della tecnologia. Secondo lui, l’educazione dovrebbecomprendere i seguenti obiettivi:- acquisire conoscenze;- strutturare l’intelligenza e sviluppare le facoltà critiche;- sviluppare la conoscenza di se stessi e la coscienza dei propri limiti equalità;

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