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Un'educazione dell'intera persona per un mondo ... - Claudio Naranjo

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che si sono occupate del proprio elevato sviluppo interiore, <strong>per</strong>sone inseritenel crescente movimento es<strong>per</strong>ienziale terapeutico e spirituale che fiorisceintorno a noi. Questo doppio versante di ricerca psicologica e spiritualerisponde alla sete di risposte risvegliata nell’uomo nello stesso momento incui la cultura – la nostra cultura patriarcale non solo obsoleta e in crisi maanche agonizzante – ha smesso di darle. Nietzsche aveva già detto nel secoloscorso che Dio era morto, ma si riferiva in realtà all’immagine che la gentesi faceva di Dio; quell’immagine, così legata alla mentalità patriarcale, sì èmorta. Perché lo spirito rinasca, bisogna parlare altre lingue, aprirsi dinuovo alla ricerca e smettere di sentirsi estranei a questa preoccupazionetanto umana. Ciò sta accadendo nel nostro tempo.In modo genuino quella ricerca e quella preoccupazione ha caratterizzatodiversi gruppi e tendenze inglobate nel seno della psicologia umanistica natanegli anni Sessanta negli Stati Uniti come Movimento delle Potenzialità Umanee sviluppata più tardi sotto il nome di Psicologia Trans<strong><strong>per</strong>sona</strong>le, chepotrebbe essere considerata come <strong>un</strong> nuovo emergente sciamanesimo. Si tratta di<strong>un</strong> processo contagioso che va oltre il quadro accademico, al di là della suavigorosa e innegabile capacità di fecondarlo.Credo che all’interno di questo movimento generale si potrebbero reclutare<strong>un</strong> numero sufficiente di educatori psico-spirituali e le istituzioni educativefarebbero bene ad accoglierle, anche solo in modo s<strong>per</strong>imentale ecomplementare. Questo all’inizio, dal momento che il cambiamento ideale edefinitivo dovrebbe richiedere, come è logico, <strong>un</strong>a nuova educazione deglieducatori: la vita procede solo dalla vita e la maturità solo da <strong>per</strong>sone chesono maturate a loro volta, soprattutto quando ciò che si deve trasmettere è<strong>un</strong>a formazione integrale e strettamente umana.Ciò che si rimpiange nelle scuole che formano educatori oggi è la capacitàdi dotare maestri e professori di tutta <strong>un</strong>a serie di abilità e conoscenzenell’ambito terapeutico e in quello spirituale quando risulterebbe, a mioavviso, relativamente poco costoso includere questi insegnamenti neirispettivi programmi. Dico questo basandomi sulla mia es<strong>per</strong>ienza giacché iostesso ho condotto a termine programmi di formazione simili, anche se direttia terapeuti invece che a educatori. Penso che con programmi brevi e intensivisarebbe possibile offrire <strong>un</strong> valido aiuto a professori che si sentono ormai“bruciati”, stanchi, annoiati, incapaci di relazionarsi veramente con i loroal<strong>un</strong>ni, demotivati e condannati a continuare a fare qualcosa in cui hannosmesso di credere, senza vedere alc<strong>un</strong>a uscita da questa situazione.Ho avuto occasione di parlare spesso di questo di fronte a uditoriselezionati e specializzati e ho sempre captato in essi <strong>un</strong>a risonanza che midà motivo di sentirmi ottimista in quanto alla diffusione del contenuto delleidee en<strong>un</strong>ciate. Tra queste opport<strong>un</strong>ità, due sono state molto significative.La prima ebbe luogo al II Congresso Olistico Internazionale di BeloHorizonte nel 1991, dove venne approvata all’<strong>un</strong>animità <strong>un</strong>a mozione diraccomandazione all’UNESCO <strong>per</strong>ché prendesse in considerazione l’urgenza diincludere il fattore emozionale e spirituale nell’educazione.La seconda fu al Simposio Internazionale sull’Uomo di Toledo ancora nel1991, nel corso del quale realizzai <strong>un</strong>a piccola inchiesta tra coloro cheassistevano alla mia conferenza. Quasi la metà erano educatori e anche inquesta occasione la risposta fu completamente <strong>un</strong>anime, nel senso che venneappoggiata la mia richiesta in favore di <strong>un</strong>’educazione più olistica chedovrebbe nutrirsi degli apporti della “rivoluzione della coscienza” e delmovimento umanistico in generale, e che privilegi l’aspetto affettivo e lacrescita spirituale degli educandi.

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