11.07.2015 Views

Un'educazione dell'intera persona per un mondo ... - Claudio Naranjo

Un'educazione dell'intera persona per un mondo ... - Claudio Naranjo

Un'educazione dell'intera persona per un mondo ... - Claudio Naranjo

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

processo di crescita-cura-illuminazione. Il tabù che si opponeall’introduzione della psicoterapia nell’educazione va inteso come il sintomoregressivo e difensivo che è in realtà: se nell’educazione continuiamo adisattendere il campo affettivo, continueremo a restituire al <strong>mondo</strong> individuibloccati a tappe infantili di condotta, di sentimento e di pensiero ecertamente ci allontaneremo sempre più dall’obiettivo di educare la genteaffinché possa svilupparsi pienamente.Dopo aver detto con tanto spreco di parole che, in verità, è gi<strong>un</strong>ta l’oradi porre in pratica l’idea di <strong>un</strong>a educazione integrale, vorrei ora esporre,anche parzialmente, la mia visione di quella che potrebbe essere l’educazionedel futuro. E cominciando a farlo, devo ricordare il saggio di Aldous Huxley:L’educazione di <strong>un</strong> anfibio.Le osservazioni e i suggerimenti che seguono non sono altro che <strong>un</strong>aggiornamento dell’invito fatto da Huxley più di trent’anni fa in favore di<strong>un</strong>a educazione olistica.Non è necessario dire che la nuova educazione sarà diretta al corpo e alleemozioni, alla mente e allo spirito. Ma in che maniera e avvalendosi di qualistrumenti?Per ciò che riguarda l’educazione fisica oggi ne sappiamo abbastanza <strong>per</strong>riconoscere che, a parte l’allenamento nello sport e altri mezzi <strong>per</strong> mantenere<strong>un</strong>a forma fisica adeguata, esistono altri più sottili esempi di lavoro sulcorpo. È il campo di quelle che il dottor Thomas Hanna designò con il nome di“nuove somatologie”. Potremmo parlare di <strong>un</strong> lavoro corporale esterno e internoseguendo l’applicazione che si fa di questi termini nello sport. Ciò chebisogna aggi<strong>un</strong>gere all’educazione fisica tradizionale ha a che fare conl’atteggiamento e l’attenzione e sarebbe consigliabile introdurre nelcurriculum alc<strong>un</strong>e forme di allenamento senso-motorio. Eccellenti e appropriatepossono risultare non solo certe tecniche di lavoro in base al movimentocorporeo come l’“autocoscienza <strong>per</strong> il movimento” di Feldenkreis, la “Eutonia”di Gerda Alexander o l’educazione psicomotoria relazionale, ma anche altriapprocci più tradizionali come lo hatha yoga e il tai-chi-chuang.Un altro campo, anch’esso legato al versante fisico e che richiedeattenzione, attiene a quelle che potremmo chiamare abilità, sia nel campodella cura domestica o dell’arte culinaria o dell’artigianato in generale. Seil lato psicopatologico interferisce con la capacità di mobilitazione <strong>per</strong>compiere qualsiasi compito, è chiaro che coltivare <strong>un</strong> atteggiamento sanorispetto alla propria attività possiede <strong>un</strong> indubbio valore terapeutico. Ancheil lavoro manuale offre <strong>un</strong>a valida occasione <strong>per</strong> sviluppare virtù profondecome la pazienza e la capacità di autosoddisfazione, basta che si sappiacogliere il valore interiore insito in qualsiasi forma d’arte e che si imparia utilizzare le situazioni esteriori al fine della propria crescita come<strong><strong>per</strong>sona</strong>.Passiamo ora all’educazione dei sentimenti. In primo luogo dobbiamo direche risulterebbe artificiale separare troppo l’educazione affettiva da ciò cheappartiene all’educazione delle relazioni inter<strong><strong>per</strong>sona</strong>li e non possiamoneppure separare del tutto il campo affettivo inter<strong><strong>per</strong>sona</strong>le dal tema dellaconoscenza di sé. Voglio segnalare a questo proposito che tutto ciò che stasotto il nome di educazione inter<strong><strong>per</strong>sona</strong>le, si chiami autoconoscenza, studiodi sé o comprensione di sé – quell’alto ideale ass<strong>un</strong>to e predicato con ardoreda Socrate – è qualcosa che gli attuali modelli educativi emarginanosistematicamente in tempi in cui contiamo con risorse sufficienti a o<strong>per</strong>are inmaniera diversa. È ormai venuta l’ora di inserire nei nostri curriculalaboratori di com<strong>un</strong>icazione umana modernamente concepiti, nei quali si inducae si faciliti la capacità di comprensione di sé in <strong>un</strong> contesto di presa dicoscienza inter<strong><strong>per</strong>sona</strong>le e di apprendimento com<strong>un</strong>icativo a partire dalle tanterisorse disponibili oggi, dall’esercizio della libera associazione, introdottoda Freud, fino agli ultimi raffinati metodi sorti all’interno del movimentoumanistico.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!