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Un'educazione dell'intera persona per un mondo ... - Claudio Naranjo

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essere considerata come <strong>un</strong> mezzo <strong>per</strong> sviluppare l’intuizione, ma su tutteemerge la musica come fra tutte le scienze emergono le matematiche. La musica,come ha detto Karl Polanyi, è “matematica sensibile”, e può fare <strong>per</strong> il nostrocervello intuitivo ciò che le matematiche fanno <strong>per</strong> il nostro cervellorazionale. Per questo aspetto potremmo imparare qualcosa dagli <strong>un</strong>gheresi che,sotto la direzione di Zoltan Kodali, da più di vent’anni sono stati pionierinel campo dell’educazione musicale e nell’osservazione dei suoi beneficieffetti sui bambini, con risultati misurabili in rapporto allo sviluppodell’intelligenza. Ci sono ancora altre risorse disponibili in questo senso,dalle quali potrebbero trarre partito le nostre scuole, come il sistema Orff ela euritmia di Emile Jacques-Dalcroze.Un altro aspetto di <strong>un</strong>’educazione centrata sullo sviluppo della capacitàamorosa è quello trans<strong><strong>per</strong>sona</strong>le o spirituale. La metà di quanto potremmo farea questo riguardo consisterebbe nel promuovere lo sgretolamento dell’“ego”,insegnare a trascendere il proprio carattere e offrire aiuto <strong>per</strong> attraversareil processo di liberazione degli ostacoli interiori. L’altra metà dovrebbep<strong>un</strong>tare a coltivare quelle qualità che costituiscono l’obiettivo di ogni formadi meditazione, poiché si sa bene, e lo predicano tutte le religioni, chel’amore fluisce naturalmente dall’es<strong>per</strong>ienza mistica.Ciò si lega al tema dell’educazione trans<strong><strong>per</strong>sona</strong>le, cioè l’educazione diquell’aspetto della <strong><strong>per</strong>sona</strong> che sta al di là del corpo, della mente, delleemozioni e al quale si da il nome di “spirito”. Inizierò a riferirmi allaquestione controversa se la religione debba o meno essere insegnata a scuola.Ci fu <strong>un</strong> tempo in cui la religione era materia obbligatoria. Poi l’educazionesecolare reclamò la propria indipendenza di fronte alla Chiesa e questopresuppose <strong>un</strong> passo avanti nello sviluppo della società moderna. Ma <strong>un</strong>a cosa èrendersi indipendenti dall’autorità di <strong>un</strong>a determinata gerarchia religiosa,<strong>un</strong>’altra cosa è il tema dell’educazione spirituale. Il versante religioso è <strong>un</strong>aspetto della natura umana e ness<strong>un</strong>a educazione può pretendere di chiamarsiolistica se non lo prende in considerazione. Lo spirito della nostra epoca nonsi concilia più con il fatto di inculcare ness<strong>un</strong> tipo di dogma né conattitudini particolaristiche: è gi<strong>un</strong>ta l’ora di <strong>un</strong> approccio transistemico etransculturale nel campo dello spirito. Come ho sentito dire <strong>un</strong>a volta dalvescovo Myers di San Francisco in <strong>un</strong>a ri<strong>un</strong>ione di Prospettiva 3 : «Non possiamopiù smettere di familiarizzarci con tutta l’eredità spirituale dell’umanità».Ciò di cui abbiamo bisogno, ovviamente, è “<strong>un</strong>a lezione di religione” in cui sipresenti l’essenza degli insegnamenti spirituali del <strong>mondo</strong> intero e sisottolinei l’es<strong>per</strong>ienza <strong>un</strong>iversale com<strong>un</strong>e che esse simbolizzano, interpretanoe coltivano in modi diversi.Voglio anche toccare la questione di quando <strong>un</strong> bambino debba essereiniziato all’insegnamento religioso. Ci sono pratiche dotate di <strong>un</strong> significatoreligioso equivalente a quello della meditazione, che risultano appropriate<strong>per</strong> i bambini piccoli, il contatto con la natura, le arti, l’artigianato, ladanza, il lavoro corporale e soprattutto la narrazione di storie e la fantasiaguidata. Tuttavia, a mio modo di vedere, il momento ideale <strong>per</strong> dare inizioall’educazione spirituale esplicita è quello della pubertà e non prima, a menoche non ci proponiamo di o<strong>per</strong>are <strong>un</strong> lavaggio del cervello. Le cultureprimitive che, come sappiamo bene, possono essere molto evolute dal p<strong>un</strong>to divista spirituale, sono solite introdurre i loro membri ai simboli e allerivelazioni della loro tradizione in occasione di <strong>un</strong> rito di iniziazioneall’adolescenza e alla vita adulta. Prima di questo, le questioni religiosesono trattate come misteri <strong>per</strong> i quali ci sarà <strong>un</strong>a guida adeguata a suo tempo.Credo che questa pratica molto estesa racchiuda saggezza e che sial’adolescenza, quando sorge la passione <strong>per</strong> la comprensione metafisica, chetrasforma molti giovani di quest’età in filosofi naturali. E, ciò che è piùimportante, l’adolescenza segna l’inizio della spinta, il risvegliodell’energia che muove il ricercatore nella sua ricerca. È questo <strong>per</strong>tanto iltempo biologicamente adeguato <strong>per</strong> parlare all’individuo in crescita del

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