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ALLE URNE ANARCHISTI CERCANO CASA INCONTRO ... - Konrad

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n. 134 marzo 2008 distribuzione gratuitail mensile del vivere naturale<strong>ALLE</strong> <strong>URNE</strong><strong>ANARCHISTI</strong> <strong>CERCANO</strong> <strong>CASA</strong><strong>INCONTRO</strong> CON BORIS PAHORSRECANJE Z BORISOM PAHORJEMAPPUNTAMENTI DI MARZO


nat_spaziocortiTrieste, via Corti 2 - tel. 040 9990006da martedì a sabato 10-13 e 15.30-19.30info@natdesign.it - www.natdesign.itdesign e naturadesign in naravae15


n. 134 marzo 2008Questo numero di <strong>Konrad</strong> è dedicato conamore e con sgomento a tutte le bambinee a tutti i bambini vittime degli adulti.SOMMARIO4 Alle urne5 Le ultime dalla Giunta7 Addio a Janez Drnovšek8 Il sessantotto e dintorni9 Anarchisti cercano casa10 Trieste con i papà12 Ritorno all’inferno14 Incontro con Boris Pahor15 WWF: 8 marzo a Doberdò del Lago16 Lettera da un matrimonio17 Pismo s poroke18 Termovalorizzatori19 Michele Crismani20 Teologia degli animali21 Libri e parole24 Cinema25 Teatri di confine26 Perché Sanremo è Sanremo27 Shalom28 Cioccolato: cibo degli dei...29 Olfatto: il senso forte30 Ogm31 Carnevale di Muggia32 Mamma mi fa male la testa!34 Il licenziamento di Zigrino36 Borat visto dal Kazakistan38 Strangers in the town39 Per un turismo sostenibile42 Appuntamenti di marzoQuesto giornale è stato realizzato da un gruppo diesseri umani non infallibili, che cercano di scoprirecosa è successo nel mondo, spesso interrogandoaltre persone che a volte sono riluttanti a parlare,a volte oppongono un deciso ostruzionismo e inaltre occasioni parlano troppo.I costi di <strong>Konrad</strong> sono interamente ricoperti dagliannunci e dalle inserzioni esplicitamente pubblicitarie.Ma la sua uscita sarebbe impossibile se tutta laredazione (direttore compreso) non collaborassegratuitamente.http://konradblog.blog.kataweb.itLettere al direttoreredazione@konradnews.itSalute, mi chiamo Luciano Dinoni sono un vostro lettore di vecchia data edesidero scrivere per soddisfare una curiosità: come mai gli ultimi konrad sonobilingue in IT/Sloveno o pure tedesco e non ci sono invece articoli in friulano?Lamia domanda non è puramente campanilistica ma si mantiene sul fatto cheessendo <strong>Konrad</strong> distribuito anche nella zona friulana forse era rispettoso, utileche ci fosse almeno un articolo nella lingua locale.Che ne pensate?Dipendesse solo dalla nostra volontà, il giornale verrebbe sempre realizzatoin tre o quattro lingue. Ma dato che ciò, per motivi tecnici, non è possibile,cerchiamo almeno di testimoniare la nostra apertura alle altre nazionalità. Eil numero di dicembre a cui lei fa riferimento è stato speciale per vari motivi:dedicato alla caduta del confine tra Italia e Slovenia, maggior numero dipagine, ventimila copie invece delle solite quindicimila, diffusione anche inSlovenia e Austria. Ecco allora la nostra scelta di realizzare un <strong>Konrad</strong> bi- oaddirittura trilingue.Della legge sull’uso del friulano ci siamo occupati mesi fa, esprimendole nostre perplessità sulla sua rigida e burocratica regolamentazione, maanche cercando di capirne di più, chiedendo informazioni al professorPellegrini, docente all’Università di Trieste, che abbiamo intervistato. Delresto le nostre perplessità sono condivise anche da molti friulani, comead esempio il segretario regionale della UIL, Luca Visentin. Ribadiamo chenon abbiamo assolutamente nulla contro l’uso e la tutela friulano. Anzi!Siccome da anni diffondiamo il <strong>Konrad</strong> in tutta la Regione saremo ben lietidi ricevere contributi giornalistici da Udine, Gorizia, Pordenone, Carnia,Tarvisiano e dalla Bassa Friulana. Ci impegniamo a pubblicarne qualcunoanche in versione bilingue (italiano-friulano).Luciano Comidahttp://lucianocomida.blog.kataweb.itMensile di informazionedi Naturalcubo s.n.c.Redattodall’Associazione <strong>Konrad</strong>Fax 1782090961info@konradnews.itwww.konradnews.itAut. Trib. di Udine n. 485del 5/9/80 Aut. fil. di TriesteDirettore editorialeRoberto ValerioDirettore responsabileLuciano ComidaPubblicitàAlex Cibincell. 340 4000934advertising@konradnews.itHanno collaborato:Giulia AmsticiGiuseppe AltieriGiulio BaroccoGraziano BenedettiGiacomo e Nadia BoBarbara CantalinoDavide CasaliWalter ChiereghinMichele CodognoMichele ColucciStefano CrisafulliAgnese ErmacoraKaterina FerkovAlessandro GiadrossiDavide LaugelliAlessandro LombardoLuisella PaccoGiulia PanicciariUgo PierriDario PredonzanEdoardo TriscoliGianni UrsiniFoto di copertina:Angelica gatta di Livio ValerioGrafica e stampa:Tip. Villaggio del FanciulloOpicina - Triestemaeba@tipografiavdf.itTiratura di questo numero20.000 copieStampato su carta riciclata<strong>Konrad</strong> non é responsabile dellamancata pubblicazione degli annuncio di eventuali inesattezze.<strong>Konrad</strong> inoltre non si assume laresponsabilità dei contenuti degliannunci e degli spazi pubblicitari.Il rinvenimento del giornale in luoghinon autorizzati non é di responsabilitàdell’editore.è vietata la riproduzione e l’utilizzazioneesterna del materiale qui pubblicato,salvo espressa autorizzazione scrittadell’Editore.Informativa sulla legge che tutela laprivacy. In conformità della legge 675/96sarà nostra cura inserire nell’archivioinformatico della redazione i dati personaliforniti, garantendone la massimariservatezza e utilizzandoli unicamente perl’invio del giornale.Ai sensi dell’art. 13 della legge 675/96i dati potranno essere cancellati dietrosemplice richiesta da inviare allaredazione.Puoi scaricare il <strong>Konrad</strong> in formato pdf dal sito: www.konradnews.it


<strong>ALLE</strong> <strong>URNE</strong>Fin da ora possiamo dire che qualcosa è cambiatola vignetta di ColucciAlle urne, dunque. Alla fine l’haavuta vinta chi non faceva altro cheannunciare la spallata risolutiva.Quello spintone che, anche graziea una demenziale legge elettorale,ha buttato giù il governo al Senato,dove la maggioranza di centro-sinistrapoteva contare solo su una manciatadi voti.La caduta del governo si è difattiprodotta in conseguenza delladefezione di alcuni senatori che nelpaese rappresentano poco più che sestessi. Aveva iniziato subito l’ineffabileDi Gregorio eletto nell’Italia dei Valori(e quindi grazie ai voti degli elettori dicentro-sinistra) ma dopo pochi giornitransitato a destra, remunerato per talesua transumanza con la presidenza diuna commissione parlamentare. Hannoconcluso l’operazione, alla fine, alcuniuomini del cosiddetto centro: Mastellae Dini, ovviamente supportati dai “durie puri” della sinistra rivoluzionaria,come il trotzkista Turigliatto.L’analisi di queste defezioni fissal’attenzione sullo sparuto gruppettodi quanti hanno avuto nelle loro manile sorti della legislatura: messi tuttiassieme, non raccolgono l’uno e mezzoper cento della volontà popolare. Èevidente che già questo primo datodeve far riflettere sulla debolezzaintrinseca del sistema sul quale poggiala democrazia nel nostro Paese.Quanto in seguito è avvenutocompleta il quadro: se si fosse voluto,si sarebbe potuta realizzare una nuovalegge elettorale in sostituzione diquella definita “una porcata” dal suostesso firmatario (il leghista Calderoli)tenacemente voluta e votata dalsolo centro-destra nella legislaturaprecedente. Si è invece preferitonon modificare la legge elettorale,dunque non consentire ai cittadini diesprimersi col voto di preferenza o conla scelta tra più candidati nei collegiuninominali, dunque non permettereai cittadini di riprendersi quel tanto dipotere che era stato loro sottratto condestrezza dalla legge Calderoli.Ma questo è ormai alle nostre spalle.Perché la decisione di WalterVeltroni di far correre da solo ilPartito Democratico ha modificatoradicalmente il quadro politico,costringendo anche gli avversaria fare chiarezza al proprio interno.In conseguenza di quell’arrischiatadecisione del PD, la destra ha dovutoinventarsi in pochi giorni un nuovopartito. E della fusione tra Forza Italia eAlleanza Nazionale balzano all’occhioalmeno tre considerazioni.La prima, di metodo: i due partitimaggiori sono nati in modototalmente diverso. Da un lato ilPartito Democratico, costituitosi conuna gestazione pluriennale che hacoinvolto in un dibattito serrato imilitanti dei DS e della Margherita,che alla fine, mediante liberi congressi,hanno deciso di sciogliersi perconfluire nella nuova formazionepolitica, che si è scelta il leader conprimarie aperte a tutti i cittadini.Dall’altra parte, un contenitoreapparecchiato all’ultimo momento,senza nessunissima consultazioneinterna, per esclusiva e sovranadecisione dei leader che fino a qualchegiorno prima s’erano scontrati propriosulla creazione di quel Popolo dellaLibertà che poi è stata abbracciata contrasporto anche da Gianfranco Fini.La seconda considerazione riguardala creazione, a sinistra, di una nuovaformazione politica che assomma leforze di comunisti e ambientalisti,aggregazione anch’essa conseguentealla scelta del Partito Democraticodi presentarsi da solo: contribuisce auna maggiore chiarezza del quadropolitico e sottrae il centro sinistra alladivaricazione tra posizioni distanti inmolti temi, primo tra i quali la politicaestera.La terza considerazione, basatasull’osservazione di quanto èavvenuto in una manciata di giorni,è che il processo di ristrutturazionedella politica italiana messo inatto da Veltroni ha condottoi due schieramenti a opposticomportamenti. Nell’area di centrosinistrasi sono verificati due importantiprocessi di aggregazione chehanno indotto i partiti a coagularsiattorno alle due polarità presenti inquell’area. Mentre nel centro-destraè accaduto l’esatto contrario, unadiaspora che pone fine all’esperienzadella cosiddetta Casa delle Libertà,la creazione di una forza politica diestrema destra capitanata da Storace eun pulviscolo di varie forze richiamatisial centro cattolico.Nella cabina elettorale, il prossimo13 aprile, vedremo quindi un quadropolitico del tutto diverso rispetto aquello visto all’opera negli ultimi anni.Questo giornale non intende fornireindicazioni di voto ai propri lettori:ne abbiamo troppo rispetto persuggerire comportamenti in unsenso o nell’altro. Quello che però cisentiamo sicuramente di dire è: qualisiano le scelte che vorranno compiere,è importante che esse siano espressecon una partecipazione al voto, siapure limitata da un meccanismoelettorale che accentra in poche manila scelta dei nominativi degli eletti.Non votare sarebbe difatti una sceltache accresce, anziché diminuire,lo strapotere dei vertici dei partiti,delegando ad essi porzioni ancoramaggiori di autonomia decisionaledelle quali, crediamo, non ci sia affattonecessità. <strong>Konrad</strong>marzo 2008


LE ULTIME DALLA GIUNTALe più recenti prodezze della Giunta regionalesu baia di Sistiana, ferriera, rigassificatori <strong>Konrad</strong> marzo 2008Baia di SistianaNel dicembre 2007 il Comune diDuino-Aurisina rilascia l’autorizzazionepaesaggistica per la colata di cemento(albergo più villaggio “istro-veneto”)nell’ex cava di Sistiana, primo passoper la realizzazione del progetto di“valorizzazione turistica” sull’interabaia e altre zone adiacenti.Il Soprintendente ai beniculturali annulla però poco dopol’autorizzazione, con una dettagliatamotivazione che evidenzial’incongruità della documentazionepresentata rispetto alle normativenazionali sulla tutela del paesaggio.Contro l’annullamento ricorrono alTAR i proprietari privati della baia,presentatori del progetto.Il Comune – in campagna elettorale– rilascia in maggio una nuovaautorizzazione paesaggistica, identicaalla prima, aggiungendovi stavoltaanche la concessione edilizia (avendonel frattempo incassato parte deglioneri di urbanizzazione). Il sindacoviene rieletto.Il Soprintendente annulla di nuovo,con analoghe motivazioni.Contro l’annullamento stavolta ricorreal TAR il Comune e, poco dopo, gli siaffianca ad adiuvandum la Regione(non direttamente interessata, maevidentemente “solidale”). Pocoprima del ricorso, in occasione di unavisita a Trieste del ministro dei beniculturali Rutelli, il sindaco di Duino-Aurisina, Ret e il presidente dellaRegione, Illy, nonché il sottosegretarioagli interni Rosato, avevano peroratocon lui la causa del progetto diSistiana, lamentando gli annullamenti.Il ministro rinviava i postulanti aldirettore generale del ministero.In autunno WWF e Italia Nostraintervengono ad opponendum alTAR, contro i ricorsi e in appoggioalla Soprintendenza. Nel frattempo ilpresidente della Regione incontra ildirettore regionale dei beni culturali,diretto superiore del Soprintendente egli parla, tra l’altro, dell’annullamentodelle autorizzazioni per il progetto diSistiana.Ai primi di ottobre ha luogo però unincontro al ministero dei beni culturali,in cui i vertici ministeriali, la Regioneed il Comune (presente anche l’on.Rosato) persuadono il Soprintendentea ritirare gli annullamenti, il cheavviene ai primi di novembre. Adicembre il Soprintendente lascial’incarico a Trieste e viene sostituito.L’autorizzazione e la concessioneedilizia del Comune tornano così invigore e decadono i ricorsi.A WWF e Italia Nostra non rimane chericonoscere l’inutilità dell’interventoal TAR e l’impossibilità di proseguireda soli la battaglia legale, per ilvoltafaccia del ministero.L’alleanza tra politica ed affarismospeculativo ha vinto (per ora).AIA Ferriera di ServolaAlla fine di dicembre del 2007 laGiunta regionale delibera di concederealla Ferriera di Servola (GruppoLucchini, controllato dalla russaSeverstal) l’autorizzazione integrataambientale (AIA).L’AIA è regolamentata da unanormativa statale (il D. Lgs. 59/2005),che recepisce una Direttiva europeae che prevede dei “paletti”. Inparticolare, affinché possa essererilasciata l’autorizzazione “nonsi devono verificare fenomeni diinquinamento significativi.”Sembra difficile negare che, inun’ampia area circostante la Ferriera,ci sia un inquinamento significativo,eppure l’AIA è stata rilasciata lostesso, benché l’ARPA – partecipandoalle conferenze dei servizi che hannopreceduto la delibera della Giunta– avesse documentato sia la fortecompromissione della qualità dell’ariaa causa delle sostanze inquinanti(PM10, benzene, benzopirene, ecc.)emesse soprattutto dalla Ferriera,sia le pesanti alterazioni della qualitàambientale del suolo, delle faldeacquifere e dei fondali marini antistantilo stabilimento.Altro presupposto per il rilasciodell’AIA è l’utilizzo delle “miglioritecnologie disponibili”. Cosa chela Ferriera fa già da anni, senzasignificativi miglioramenti dellasituazione ambientale.L’autorizzazione conferma d’altronde,sostanzialmente, gli stessi valori limitealle emissioni nell’atmosfera fissatidalla Regione nel 2000 e già alloracriticati - dal WWF e da altri – perchétroppo permissivi: si riferiscono infattialla normativa del 1990, cioè alla“preistoria” nel campo della tuteladell’aria. E’ quindi utopia attendersiuna significativa riduzione delleemissioni inquinanti, in un impiantovecchio ed obsoleto a ridosso di unazona densamente popolata.Va ricordato che due Protocollid’Intesa del 2003, sottoscritti daiministeri dell’ambiente e delle attivitàproduttive e dagli enti locali (Regione,Comune, Provincia, ecc.), prevedonola cessazione dell’attività dello


LEULTIMEDALLAGIUNTA <strong>Konrad</strong> marzo 2008stabilimentonel 2009, ma la Giunta regionalecon una delibera del marzo 2007aveva aperto la porta ad un rinvio sinedie di tale scadenza a tre condizioni:prospettive industriali positive,miglioramento della salute e dellasicurezza interna dello stabilimento emiglioramento dell’impatto ambientaleesterno.Le prime due vengono ora considerategià soddisfatte, mentre “la terzacondizione potrà ritenersi soddisfatta aseguito del rilascio dell’autorizzazioneintegrata ambientale e del rispettoda parte della Ditta delle prescrizionicontenute.”Affermazione priva però di qualsiasisupporto tecnico, smentita anchedalle dichiarazioni di ARPA e Aziendasanitaria nelle conferenze dei servizipreliminari. Senza contare che il citatomiglioramento dell’impatto ambientaledovrebbe – per logica – verificarsiprima del rilascio dell’AIA e noncome conseguenza (presunta, comedetto sopra) dell’adempimento delleprescrizioni dell’AIA stessa.Perché la Giunta regionale si è esibitain questa specie di arrampicatasugli specchi, pur di rilasciareun’autorizzazione che non poteva,né doveva, essere concessa? Un po’perché Illy presidente non potevasmentire Illy sindaco, che a suotempo aveva difeso a spada tratta laFerriera, negando con asprezza anchegli allarmi ambientali. Un po’ perchéla Lucchini-Severstal è una potenzanel settore siderurgico e questaGiunta regionale è “forte con i debolima debole con iforti”. Specie se iforti in questione hannonecessità di trarre il massimoprofitto dall’impianto (oggi ilmercato della ghisa e del coke “tira”in tutto il mondo), procrastinandoal massimo il momento in cuidovranno farsi carico – almeno inparte – dei costi di bonifica del sitosu cui sorge la Ferriera ed anche diquelli dei fondali marini antistanti,superinquinati.RigassificatoriDopo aver riconosciuto, nel giugno2007, di non essere in grado dipronunciarsi – nella procedura VIAstatale - sull’impatto ambientale deidue progetti di rigassificatori perGNL proposti in Friuli Venezia Giulia(quello off shore di Endesa e quellodi Gas Natural a Trieste-Zaule),per le gravi carenze dei progetti edegli studi ambientali presentati, inottobre la Giunta regionale adotta ilPiano Territoriale Regionale (PTR), ilquale prescrive che i rigassificatorisi possano realizzare soltanto “negliambiti portuali industriali”.Il WWF rileva che si tratta di unachiara indicazione a favore delprogetto di Gas Natural, per dipiù in assenza totale di qualsiasimotivazione e giustificazione (del restoimpossibile, visto quanto era statodichiarato pochi mesi prima nella VIA).Arriva una sgangherata replica amezzo stampa dell’assessore allapianificazione ed energia, Sonego(quello che attaccava gli oppositori deirigassificatori paventando un futurodi “freddo e miseria”): sostiene chel’indicazione non riguarda Trieste, ma– potenzialmente – anche Monfalconee S. Giorgio di Nogaro.Facile per il WWF ribattergli che aMonfalcone un referendum nel 1996aveva respinto a grande maggioranzail progetto del rigassificatore propostodalla SNAM, mentre il porto di S.Giorgio di Nogaro è raggiungibilesoltanto mediante un lungo canaleattraverso la laguna, profondo almassimo 7,5 metri (le navi gasierene pescano almeno 11). Inoltre,soltanto il piano regolatore del Portodi Trieste prevede un terminale dirigassificazione e proprio a Zaule,grazie ad una variante al pianostesso, redatta nel 2006 per contodell’Autorità portuale da … GasNatural.I piani dei porti di Monfalcone e S.Giorgio, invece, non contengonoprevisioni del genere.Il PTR, per fortuna, non è statoancora approvato e può quindi esseremodificato: lo sarà?ConclusioneChe morale si può trarre (sempre chece ne sia una) dai fatti sopra riportati?Probabilmente soltanto una: le classidirigenti che guidano alcuni entipubblici, li mettono al servizio degliinteressi economici di amici e sodali,piegando leggi e funzionari pur disoddisfarli. Che poi ciò avvenga daparte di chi rappresenta (o dovrebberappresentare) la parte “progressista”della società – o il centro-sinistra, se sipreferisce – è una delle tante anomaliealle quali la politica italiana ci stapurtroppo abituando.Dario Predonzan


Addio aJanez DrnovŠekUna figura centrale nella breve storia dello stato sloveno <strong>Konrad</strong> marzo 2008L’ex presidente della SloveniaJanez Drnovšek è decedutosabato 23 febbraio, in seguitoad una lunga e grave malattia.La notizia era attesa datempo considerate le precariecondizioni in cui si trovavaDrnovšek, visibili pure inoccasione dell’investitura del nuovopresidente sloveno Danilo Türk a cuinon aveva voluto mancare malgrado ilsuo critico stato di salute.Nato nel 1950 Drnovšek rimane unafigura centrale nella breve storia dellostato sloveno. La sua ascesa politica hainizio nel 1989, quando - da candidatoalternativo a quello del partito dipotere e da illustre sconosciuto, conl’appoggio dell’allora Lega dellagioventù socialista - Drnovšek vince leelezioni per la rappresentanza slovenanella presidenza collettiva jugoslava.I suoi modi pragmatici e moderatiriuscirono a smussare l’irritazionedell’esercito per le svolte democratichee anche tendenzialmente separatistein Slovenia e ad evitare un interventodell’armata che ponesse fine aicambiamenti di Lubiana.L’indipendenza della Slovenia, nel 1991,lo trovò su posizioni di mediatore: inquanto tale favorì, con l’appoggio dellacomunità internazionale, l’accordo diBrioni con cui si evitò un’escalationmilitare in Slovenia dopo dieci giornidi tensione e di scontri armati, seguitialla dichiarazione di indipendenzache costarono 76 vite umane. Ma giànel 1992 Drnovšek entrò nella politicanazionale come nuovo presidentedel Partito democratico liberale (Lds),una compagine di centrosinistra, nonnazionalista, allora all’opposizione.Lo stesso anno, per la crisi e le scissioninella coalizione nazionalista digoverno, il Demos, Drnovšek assunseil mandato di premier, che vennericonfermato l’anno successivo inseguito alla vittoria del Lds alle elezionipolitiche. Rimarrà premier anche peri successivi mandati, fino al 2002,quando - resa pubblica la malattia chelo affligge, un cancro al rene - scegliedi candidarsi alla presidenza del paesee vince.Janez Drnovšek ha il merito di averportato il paese sui binari di unatransizione soft, attenta a non intaccarealcune conquiste sociali e restia allechimere del neoliberalismo fatteproprie da altri paesi ex socialisti.Prudente, realista ma anche caparbio,ha mantenuto sempre posizioniequilibrate tessendo coalizioni ealleanze che sembravano impossibilima che hanno mantenuto la stabilitàpolitica ed economica del piccolopaese ex jugoslavo e lo hanno portato,senza scossoni, nell’Unione Europea enella Nato.Durante il mandato presidenzialeDrnovšek ha vissuto una radicalesvolta, non solo politica, ma anche esoprattutto personale. Da pragmaticocalcolatore politico di un tempo si ètrasformato – a detta degli osservatoriper la sua malattia ed una nuovafilosofia di vita ispirata alla new age– in politico impegnato a promuovereistanze ecologiste, di giustizia sociale edella società civile, entrando spesso inconflitto diretto con il governo di JanezJanša.Sorprendendo tutti fu l’unicopresidente europeo e occidentale apartecipare, in Bolivia, all’investituradi Evo Morales. Tentò inoltre delleiniziative per la pace nel Darfur,proponendo una propria mediazione,rifiutata però dalle grandi potenze.Negli ultimi mesi Drnovšek si eraritirato nella sua casa di campagnadove si dedicava a scrivere libri e ameditare, abbandonando di fatto lapolitica attiva.Tratto da “Osservatorio Balcani”


IL SESSANTOTTO E DINTORNI1968 - 2008: quarant’anni dopoÈ meglio dirlo subito: eravamo in dubbio se aggiungere<strong>Konrad</strong> al prevedibile caravanserraglio di interpretazionie rivisitazioni giornalistiche sul Sessantotto. Di solitopreferiamo intrattenervi con informazioni e riflessioni chenon trovano ospitalità altrove. Ma il 1968 e i suoi immediatidintorni sono la matrice che ha influenzato il nostropresente, poiché quella straordinariastagione allunga i suoi effetti finoall’attualità più recente.Il Sessantotto fu una svolta mondialein molti campi, dal costume aglistili di vita, dal cinema alla musicarock, ma fu soprattutto connotatoda una serie di eventi politici digrande importanza che ebberoun’immediata e larga eco nellecoscienze e nei comportamentiindividuali e collettivi, prefigurandoin qualche modo ciò che orachiamiamo, in diverso ambito,“globalizzazione”.Fu l’anno in cui Dubcek sostituìNovotny alla guida del Partitocomunista cecoslovacco,inaugurando la “Primavera di Praga”destinata a naufragare ad agostosotto i cingoli dei carri armatisovietici, in Vietnam ebbe luogol’offensiva del Tet, che anticipò lasconfitta degli Stati Uniti, il 4 aprile ad Atlanta venne uccisoil pastore protestante Martin Luther King, il 6 giugno a LosAngeles fu assassinato Bob Kennedy, candidato democraticoalla Casa Bianca.L’anno dopo saremmo andati sulla luna, ma in quel ’68avevamo come non mai i piedi ben piantati per terra: tuttociò che avveniva ovunque nel mondo sembrava avereripercussioni in ogni dove.Forse tutto era cominciato nel 1964, col Movimento per laLibertà di Parola all’Università di Berkeley in California, cheaveva unito in una comune protesta studenti e docenti.Ma eventi dirompenti erano accaduti anche in una realtàtotalmente diversa, quasi un altro pianeta, la Cina di Mao,dove gli studenti si organizzarono e poi divennero le GuardieRosse della Rivoluzione culturale. E l’Europa non fu certoda meno, con l’occupazione della Sorbona nel maggiofrancese e gli scontri romani a Valle Giulia che il 1 marzoaprirono una dura conflittualità di piazza tra studenti eforze dell’ordine. In una celebre poesia pubblicata qualchemese più tardi, il comunista Pasolini si schierò a sorpresadalla parte dei poliziotti, lavoratori proletari opposti ai figlidei borghesi: una testimonianza palpitante di quante cartesi stessero rimescolando. I giovani volevano essere piùliberi non solo dei loro genitori ma anche dei loro fratellimaggiori e richiedevano che nella scuola e nella societàfinisse l’autoritarismo sul quale entrambe si reggevano.Ciò si traduceva in una vasta gamma di comportamenti, avolte confusi e velleitari: oltre alle manifestazioni di piazzae alle occupazioni di scuole e università, enormi novitànell’abbigliamento e nella musica, nel taglio dei capelli e neicomportamenti sessuali.E inoltre il movimento degli studenti tendeva a collegarsial movimento operaio, che pure aveva vissuto in quei mesiesperienze di lotta anche durissime negli epiloghi, come fu,in Italia, per i due braccianti morti ad Avola, oppure per lalunga lotta degli operai della Pirelli, dove si era costituito ilprimo Comitato Unitario di Base (CUB), che occuparono lostabilimento della Bicocca, in una sorta di prova generale diquanto sarebbe avvenuto l’anno successivo con l’autunnocaldo.Anche in ambito cattolico il ’68 fu un anno di aspreconflittualità tra la gerarchia e singoli preti o gruppiorganizzati di fedeli, che spesso identificavano neicomportamenti dei loro vescovi una reazione conservatriceche tradiva le aperture conciliari.Un movimento così onnicomprensivo e radicalmentecontestatario di ogni potere si illudeva di poter evitarela forte reazione di chi considerava (ed era, perlomenosotto il profilo istituzionale) egemone. A Berkeley il rettoredell’università, che aveva tentato la via di un dialogo con isuoi studenti, fu esautorato per disposizione del governatoredella California, un ex attore di nome Ronald Reagan. InFrancia i gollisti diedero luogo alla storica manifestazionedi massa della cosiddetta “maggioranza silenziosa”. In Italia,al solito, le cose non furono così trasparenti: da un lato larestaurazione fu affidata agli strumenti statali tradizionali(polizia in funzione di ordine pubblico), ma dall’altro fusubappaltata, valendosi dell’apporto dell’estrema destra.Si iniziò tollerando singoli episodi di aggressione politica;nell’ombra si organizzavano colpi di stato, si finì nelle stragidella “strategia della tensione”.Ma eravamo già all’anno dopo e forse stava cominciandoun’altra storia.Una delle caratteristiche peculiari di quel mitico ’68 ful’universalità di movimenti, anche diversissimi tra di loro,che trovavano però simultaneamente una base comunenel rifiuto delle diverse società e degli assetti costituiti delpotere.Anche Trieste e la nostra regione non elusero la


partecipazione ai movimenti che, ciascuno con la propriaspecificità, interessarono l’intero pianeta.Già nel 1966, l’otto ottobre, la Trieste operaia era insorta allanotizia della chiusura del Cantiere San Marco conseguentealla ristrutturazione della cantieristica nazionale. Fu unagiornata di aspri scontri di piazza, come da decenni nonavveniva in città.Più tardi, tra il marzo e l’aprile del ’68, gli studentioccuparono la Facoltà di Lettere, e fu un altro eventoimportante, in quanto veniva messo apertamente indiscussione il potere accademico che s’era chiuso in se stessoa costituire, più che una potente corporazione, una vera epropria casta autoreferenziale, in grado di distribuire a suopiacimento incarichi e prebende ma, quel che più conta, ingrado di influenzare in maniera determinante la cultura.In questo e nei prossimi numeri <strong>Konrad</strong> cercherà di rievocaregli echi di quella stagione, raccontando ai suoi lettori piùgiovani quale era il clima che si respirava, quali sono le coseche sono sopravvissute e quali quelle che si sono perdutedi quell’anno fatale, delle utopie che era forse giustoaccarezzare, di quelle che invece hanno condotto ad unvicolo cieco.<strong>ANARCHISTI</strong><strong>CERCANO</strong> <strong>CASA</strong>Intervista a Claudio Venza <strong>Konrad</strong> marzo 2008Nel corso degli anni ci sono passati intanti. Julian Beck e Judith Malina delLiving Theatre, gli scrittori Boris Pahore Carlo Cassola, il poeta Octavio Prenz,il critico d’arte Giulio Montenero, lostorico spagnolo Diego Camacho-AbelPaz, la sociologa Melita Richter, i filosofiMassimo Bonfantini e Paolo Facchi, ilpoeta Paolo Stocchi, l’epistemologo PaoloToniolo, il critico e regista Paolo Gobetti,lo storico Pier Carlo Masini, la poetessaJoyce Lussu, il teorico e militanteecologista UsaMurray Bookchin, il giornalista anarchicocinese Mok Yu Ko, il romanziere PinoCacucci…“Cominciò nel settembre 1969. Eravamoappena tornati da Parigi, la mia compagnae io” racconta Claudio Venza, docentedi Storia della Spagna contemporaneaall’Università di Trieste. “In borsa”aggiunge con l’ironico sorriso damatricola che gli è rimasto malgrado isessantadue anni “avevo una reliquia:un pavè del maggio ‘68. In via Mazzini 11lessi quel cartello con la scritta affittasi. Unappartamento ormai abbandonato, perterra venti centimetri di polvere. Trentamilalire al mese. Decidemmo di prenderlo”Eravate anarchici?“ Era una parola un po’ grossa… diciamoche ci sentivamo libertari. E che ciincontravamo con gli anziani dello storicogruppo anarchico del Germinal. Quelgiornale sopravviveva come fogliettociclostilato solo il Primo maggio, distribuitoda Umberto Tommasini. L’affitto della sedelo dividemmo: diecimila lire noi giovani,dieci gli anziani e dieci un altro gruppettodi sinistra.”Come v’eravate conosciuti, voi giovanilibertari?“Spinti da alcune idee comuni disinistra, non marxiste, nel 1968. Cifurono il movimento antiautoritario ela partecipazione in prima persona, lascelta dell’assemblearismo e il rifiuto delladelega. E prima: le lotte per l’obiezionedi coscienza al servizio militare, la Legaper l’introduzione del divorzio, la rivoltadell’ottobre ’66 per il cantiere San Marco…L’occupazione della facoltà di Lettere, nelfebbraio-marzo 1968, fu un momentofondamentale. Capimmo che era possibileuna lotta libertaria e autogestita”Le prime attività nella sede?“Facemmo una marea di volantini.Avevamo un ciclostile ad alcol, trentamilalire. Ci fu una colletta in città. La sede cipermise di offrire anche ad altri gruppiun’alternativa organizzativa al PCI, lacui grande forza erano le strutture. Unesempio: qui si stampò il primo volantinodel WWF contro le pellicce”Quando divenne anarchico?“A dire il vero, cerco di esserlo: l’anarchiaè bella e giusta, ma non è facile. Preferiscodire, con una parola spagnola, che sonoanarchista, cioè mi impegno per le idee ei movimenti anarchici. Comunque la miasvolta fu il dicembre 1969, la strage dipiazza Fontana, la criminalizzazione deglianarchici, l’assassinio di Pinelli”Teniamo a dire che questa definizione,così certa, dell’oscura morte di Pinelliè una sua valutazione. Comunque, cheeffetto ebbero quei fatti sul gruppo esulla sede?“Eravamo una cinquantina di giovanifrequentatori della sede, con un’area disimpatia almeno doppia. Ma lo spaventoper la repressione poliziesca, mediatica efamiliare allontanò da noi molti studenti:gli anarchici sembravano compromettenti.Con gli anni le cose cambiarono, con moltisforzi la gente capì che la strage era diStato. Eravamo una sede aperta quasi tuttoil giorno. Qui nacquero i gruppi triestini diLotta Continua e del Manifesto”Quante perquisizioni avete ricevuto?“Ho perso il conto. Credo una decina.L’ultima nel 1997”Da allora la polizia vi lascia in pace? E’cambiata la Digos o siete cambiati voi?“In realtà, fino a pochi anni fa, la poliziafermava tutti quelli che partecipavano allenostre conferenze pubbliche: continuanoa regalarci un’attenzione speciale. Sonopassate varie generazioni di compagni e dicompagne. Più o meno dal 2001, dal G8 diGenova, è arrivato un nuovo movimentocomposito e di grande vitalità. Antirazzista,antimilitarista, contro la TAV, contro iCentri di permanenza per gli immigrati,per una informazione libera. Insomma perl’autogestione della vita.”In questa sede ha vissuto quarant’annidella sua vita. E adesso cosa stasuccedendo?“è arrivata anche qui la speculazione


<strong>ANARCHISTI</strong><strong>CERCANO</strong> <strong>CASA</strong>edilizia. Tutto lo stabile è stato venduto ei nuovi padroni, una grande impresa delsettore, non ci ha rinnovato il contratto”Nel 1969 l’affitto era di 30.000 lire. Eora?“Quattrocento euro al mese. Abbiamopochi soldi, ma non vogliamo disperdereun patrimonio ideale e di movimento chedura da quattro decenni. Qui c’è stato unospazio sempre aperto a tutti quelli chehanno a cuore un presente e un futuro piùliberi. E allora vogliamo acquistare unasede, ma ci serve l’aiuto di ogni persona consimpatie libertarie. Non quello interessatoe avido della banche, ma quello solidaledegli amici, dei compagni, dei cittadini.Possiamo approfittare di <strong>Konrad</strong>?”Approfittate.“Il nostro telefono è 040 368096,il cellulare 338 4802773, l’emailgruppoanarchicogerminal@hotmail.com. IL C/C/Postale è 16525347 e le nostrecoordinate bancarie IBAN IT 55 I 0760102200 000016525347.”Non finiamo l’intervista in modocosì burocratico. Ci dice qualcosa diUmberto Tommasini?“Chi lo ha conosciuto e chi ha letto il suolibro di memorie, di prossima riedizione,lo sa: una persona semplice e formidabile.Un militante, dal 1909, che non ha maifatto pesare la sua lunga esperienza. Maipaternalista, cosa che altri rischiano diessere. Umberto era diretto e paritario,dava esempi non lezioni. Eticamenteesemplare”Un anarchico o un anarchista?“Un vero anarchico”Luciano & Waltertriestecon ipapà10 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Con questa modesta proposta,suggeriamo al sindaco e alla ridentegiunta di Trieste un nuovo modo peraccalappiare centinaia e centinaiadi elettori triestini: dopo i papisti, ipapà. Con un semplice, ma elegantespostamento di accento, e utilizzandola tecnica in stile ‘stadio’ del tadzebaodi grandi dimensioni, una frottadi papà triestini si troveranno insintonia col messaggio e offrirannospontaneamente il loro voto alleprossime elezioni.Perché se Trieste è con il papà, anchei papà sono con Trieste.Grazie, comunque, signor sindaco, perla grande sensibilità dimostrata verso itriestini e la loro intelligenza: sappiamobene che il papa sta subendo unasevera censura da parte di tutti imedia, compreso quel quotidianocomunista, ‘L’osservatore romano’,che non pubblica più una sua foto daben due numeri, e quindi va sostenutocon ogni mezzo. A quando unacolletta?Stefano Crisafulli


lettere triestinePahor NatzweierStruthof 1997Pahor allaliberazione 4maggio 194512 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Ritorno all’infernoFinalmente la versione italianadi Necropoli, capolavoro di Boris PahorUn signore di mezza età che, inuna domenica di luglio della metàdegli anni ’60, viaggia a bordodella sua 600 sui tornanti di unastrada nei Vosgi, incolonnato conuna quantità di altre vetture dituristi. Non si può immaginare unincipit più quietamente piccoloborgheseper questo Necropoli,ma poche righe dopo quel signore,uno sloveno triestino minuto edall’aria distinta di nome BorisPahor, entra assieme a un gruppodi turisti più o meno consapevoliin quello che era stato il lagernazista di Natzweiler-Struthof.Tenendosi appartato dalla comitivaaccompagnata dalla guida, ilsignore percorre da solo l’itinerarioche conosce bene, scendendodall’ingresso collocato in alto sulpendio, attraverso i terrazzamentidigradanti che conducono inbasso, al margine inferiore delcampo, dove oltre il filo spinatosi vede un folto bosco. Qui,nel fondo, due baracche, unadelle quali ospitava la prigione(la prigione? Cos’era allora ilresto?), l’altra il forno nel quale glischeletrici resti di quanti non cel’avevano fatta trovavano alfineuna pace di cenere.Pahor ci fa da guida in questageografia dell’orrore, a rievocarel’esplicita metafora che essarappresenta, un’autenticarivisitazione in termini crudamenterealistici della topografiadell’inferno dantesco nella qualei terrazzamenti hanno il postodei gironi, i deportati quello deidannati, i secondini quello deidemoni, il forno la collocazionedi Lucifero, nelle cui fauci anzichéi traditori dei benefattori vengonodivorati i resti di ciò che eranostate le povere carni martoriate einnocenti, divenute alfine le ossaumiliate, come le definisce ora unapietosa iscrizione.Il libro che, con imperdonabileritardo della nostra editoria, è statopubblicato in versione italiana daun editore di valenza nazionale(Necropoli, Fazi editore, traduzionedi Ezio Martin, revisione del testodi Valerio Aiolli e prefazione diClaudio Magris, pp. 280, 16 Euro)è stato pubblicato in sloveno nel1967 e viene proposto al pubblicoitaliano solo dopo che le traduzioniin francese, inglese, tedesco,spagnolo, catalano, finlandese,serbo-croato e persino esperantohanno fatto conoscere l’opera diPahor ai lettori di mezzo mondo.Tale fama internazionale hacollocato l’autore nella dimensioneeuropea che gli spetta per averattraversato quasi per interoun secolo della storia di questocontinente, facendosene testimonee interprete rigoroso ed attento,consapevolmente partecipe epoliticamente sempre impegnato,ancorato ai valori di humanitasche stanno alla base del suo agirepersonale, sociale e letterario.Necropoli non è, a differenza dialtri libri sul medesimo tema, lacronaca dell’internamento in unlager del suo protagonista. Alcontrario, si tratta di un libro sulritorno, che affronta ex post il nodoesistenziale di quella inumanadetenzione, a rievocare la miriadedi fatti che ne costellano la scia,rivissuti da una memoria che nonriesce a staccarsene, condannatacome sembra alla pena accessoriadel senso di colpa per esseresopravvissuto alla mattanza, oltrea quella di un perpetuo ritornosul luogo dove s’era consumatol’abominevole delitto. Delitto tuttodi altri, s’intende, perché lì dentroi detenuti erano gli Abele e leguardie i Caino.La rievocazione che Pahorcompie per i suoi lettori, per sestesso, avviene con l’intermittentepresenza del gruppo di turisti dalquale egli cerca di stare appartato,a sottolineare la diversità, quasi unocculto vizio originario, tra chi èstato in quei luoghi in compagniadella morte onnipresente eincombente e gli altri, quelli chevivono la loro normalità senzal’insostenibile soma dei ricordiacuminati del reduce.Chi legge il libro può valersi dellamemoria lucida e inflessibile dichi lo ha scritto: un’evocazionesenza compiacimento letterarioalcuno, un incalzare di immaginiche hanno la tremenda forza chederiva loro dal bianco/nero colquale sono rappresentate, comesequenze di un agghiacciantedocumentario che mette in scenasenza commento sonoro e senzapause il popolo dei dannati, ilfreddo e la pioggia e la fame e leteste rasate di una moltitudinepriva di individualità, di forze,di calore, di passato e di futuro,apparentemente anche di dignità.Come ci ha detto Pahor inun’intervista del 2006, taledescrizione degli eventi e dellefigure che popolano quello spaziodi morte e di vergogna, con le suecaratteristiche di meticolosità edi assenza di ogni troppo facileindulgere al patetico, costituisceil tentativo di riprodurre nel testoquello che fu l’atteggiamentomentale del protagonista perresistere all’inaudita sopraffazioneche gli era imposta. Occuparsisoltanto del contingente, dellacrosta di pane che in quelmomento poteva nutrirlo, delloscalino che doveva badare a saliresenza scivolare, del calore chedoveva trattenere in fila nudo fuoridella baracca delle docce, dellebende di carta che costituivanopressoché l’unico strumentodel suo lavoro di infermiere. Inquelle così estreme condizioni,il protagonista si era vietatodi pensare a passato e futuro,privandosi così del conforto diricordi e speranze, per dedicarsisoltanto al suo sopravvivere alpresente.È così che questo minuto signore


Boris Pahortransita, nella detenzione, dallaResistenza nella quale si eraimpegnato nella lotta antifascistaad una resistenza con la minuscola,un non meno glorioso percorsoindividuale di intransigenteopposizione, un quotidiano nonarrendersi ubbidendo soltantoall’imperativo di sopravvivererimanendo se stesso, senza nessuncompromesso con la propriacoscienza.Anche se sottaciuta nelle paginedel suo libro più importante,un’indefettibile forza di volontàha consentito a Pahor diuscire vivo da quell’inferno e,quel che più conta, di uscirnemondo dell’abiezione che avevaattraversato. Tale straordinariadeterminazione a non soccombere,la sua capacità di resistenza,riguarderebbe soltanto lui stessose non fosse stata confortataanche da un rigoroso senso moraleche viene riportato, senza maiessere esplicitamente citato, nellepagine di questo grande libro,che consente al lettore, chiusal’ultima pagina, di rispondereaffermativamente alla domandaincapsulata nel titolo di “Se questoè un uomo”, l’altro grande libro suanaloga materia scritto da PrimoLevi.Sì, questo è un uomo! Il minutosignore dall’aria distinta cheripercorre le scale del suo infernoassurto a monumento nazionaledi una tragedia che supera ogniconfine si erge come un gigantea ricordare che anche nelle piùestreme condizioni, al di sotto dellasoglia minima di dignità umana,quando tutto sembra perduto sonoancora percorribili le vie della pietàe della moralità. Quanto insommaci rende uomini.Nel lager Pahor non era capitatoper errore né, com’è avvenuto peraltri milioni di persone, perchéfosse ebreo. La storia del suoantifascismo è tutt’uno con lastoria della sua vita, dal momentoche ancora bambino, all’indomanidella Grande guerra, aveva vistoprevalere le ragioni dell’odio edell’intolleranza xenofoba chefurono alla base dell’agire dellesquadracce che a pochi metrida dove abitava, con l’incendiodel Narodni Dom del quale ilpiccolo Pahor fu testimonediretto, inaugurarono una lunga etriste stagione di prevaricazioni eviolenze. La negazione della linguamaterna, quella della stessa suaidentità di sloveno furono levatricidella vocazione antifascista che locondusse al lager.Negli anni che seguirono, sotto piùfelpate e mimetiche apparenze,l’indifferenza con la quale lacultura di lingua italiana a Triesteguardava a quanto avveniva inambito sloveno perpetuò quellaseparatezza che le ha impeditoad esempio di riconoscereper decenni in Necropoli il piùimportante libro scritto a Triestenella seconda metà del Novecento.Conforta il fatto che da qualchetempo qualcosa si stia muovendonella nostra società in direzionedi un reciproco riconoscimentodelle diverse anime e delle diversenazionalità che coesistono dasecoli su questo nostro territorio.Dall’ambito culturale e accademicodi più alto livello, da ClaudioMagris a Elvio Guagnini, a quellogiornalistico dove molto ha contatol’opera del responsabile dellepagine culturali de Il Piccolo.Alessandro Mezzena Lona(ricordato dall’editore comeispiratore della felice sceltaoperata dalla casa editrice con lapubblicazione di Necropoli) allabella recensione di Paolo Rumizsu Repubblica, la cultura triestinadi lingua italiana ha rotto datempo, opportunamente, con unavisione angustamente relegata allacontemplazione di se stessa.Tra le tante figure di deportatiche compaiono in Necropoli,quella di un altro triestino dilingua italiana, Gabriele (sitratta, anche se il testo non lodice, dell’eroe della ResistenzaFoschiatti, che rappresentò ilPartito d’Azione in seno al CLN),viene rievocata da Pahor perriesumare una conversazione nellaquale l’italiano “faceva progettidemocratici e parlava di futurerelazioni di buon vicinato nei nostriterritori costieri”. Pahor ascoltavascettico e perplesso, incapace diintravedere un futuro quale quelloche gli veniva prospettato dalleparole di Gabriele. “A lui però nonfeci cenno delle mie perplessità:ero comunque contento di averascoltato quelle sue parole, male misi da una parte, come perconservarle in vista di un tempomigliore, il tempo della vita, chefluiva lontano anni luce da questiripiani”. Forse che adesso, colconfine appena cancellato, in unadiversa visione della vita comunein questa città straziata e purebellissima è finalmente arrivatoanche per Pahor, come per tuttinoi, il momento di tirar fuori quelleparole di Gabriele e di ringraziarechi le aveva profeticamentepronunciate nella miseria di uncampo di concentramento. E ancheil minuto signore dall’aria distintache le ha conservate per il nostropresente.Walter Chiereghin13 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Forno crematorioLe forche


UNA DOPPIA FESTAIncontro con Boris Pahor per i vent’anni di <strong>Konrad</strong>Il mese scorso <strong>Konrad</strong> ha compiutovent´anni. Come tutti, alla nascita eramolto diverso da com’è oggi: nel 1998un semplice foglio fotocopiato, adesso lequarantotto pagine che avete in mano.Nel nostro cammino abbiamo incontratonon poche difficoltà e abbiamo l´orgogliodi essere ancora qui, a presentarcigratuitamente, un mese dopo l’altro.Ci permetterete allora di voler festeggiarequest’anniversario. E per farlo, abbiamopensato a un incontro diretto traun grande scrittore e i nostri lettori.Solo qualche anno fa sarebbe parsoincongruo, davanti a quella che era lanostra linea editoriale: ci occupavamoin via quasi esclusiva di temi legatial biologico, al naturismo, alla tuteladell´ambiente.Poi in questi anni abbiamo compresoquanto è importante identificare i nessiche tengono legati tra loro argomentiin apparenza diversissimi, ma in realtàinterdipendenti tra loro. Da qui ènata l´esigenza di allargare i temi chetrattiamo: argomenti culturali, artistici,oltre che sociali e politici.Come ama ripetere un nostro redattore:“per parlare adeguatamente di carotebiologiche è necessario parlare anche diSaba”.Ecco allora che vogliamo unire ilcompleanno di <strong>Konrad</strong> con un grandeevento letterario, degno di esserefesteggiato: la traduzione in italiano delpiù importante libro di Boris Pahor, cheesce finalmente presso un editore dirilievo nazionale. Anche se il ritardo è dioltre quarant´anni, l’avvenimento segnaun momento significativo per Trieste,oltre che per la cultura italiana: qualcosaè cambiato e possono cadere gli ultimiinvisibili steccati che per quasi un secolohanno artificiosamente diviso questeterre.Così, abbiamo chiesto all´Universitàdi poter organizzare l’incontro conBoris Pahor in un edificio prezioso perla comunità slovena, un luogo caricodi memorie, fin da quando il NarodniDom fu distrutto da un incendio chevoleva cancellare non solo un palazzoma un´intera componente della nostrasocietà. Adesso, quasi novant’anni dopo,poter ascoltare proprio in quel posto lavoce di un illustre concittadino che dabambino dovette assistere a quell´orrore,ci sembra la chiusura di un cerchio. Ilnostro modo per dire: mai più!Roberto Valeriovenerdì 28 marzo 2008il mensile del vivere naturale<strong>INCONTRO</strong> CON BORIS PAHORUniversità degli Studi di TriesteAula Magna della Scuola Superiore di Lingue Moderneper Interpreti e TraduttoriVia F. Filzi, 14 - TriesteVenerdì, 28 marzo 2008Ore 17.00<strong>INCONTRO</strong> CON BORIS PAHORSREčANJE Z BORISOM PAHORJEMPROGRAMMA17.00 Indirizzi di salutoProf. Francesco Peroni, Rettoredell’Università degli Studi di TriesteProf.ssa Lorenza Rega, Preside della ScuolaSuperiore di Lingue Moderne per Interpreti eTraduttori17.10 prof.ssa Maria Pirjevec – Università degliStudi di Trieste“Boris Pahor nel panorama letterario slovenodel Novecento”17.30 Walter Chiereghin, della redazione di <strong>Konrad</strong>e Maria Pirjevec intervistano Boris Pahor19.00 dibattito aperto al pubblicoCon il patrocinio dell’Università degli Studi di TriestePer informazioni: redazione@konradnews.it


WWF: 8 MARZOA DOBERDÒ DEL LAGOFesta della donna e convegno sul parco del CarsoFoto di Fabio DamonteDice la signora Maria: “Ancora unconvegno sul parco del Carso: nonse ne può più”. La sua affermazionepotrebbe avere qualche fondamentose però in questo caso i naturalisti nonintendessero occuparsi di economiae sociologia volendo discutere sullepossibilità economiche che possonoderivare alla popolazione localedall’istituzione dell’area protetta.Infatti, proprio per fare il punto sullepossibilità anche economiche delParco del Carso sia dalla parte italianache da quella slovena, la SezioneIsontina del WWF ha deciso diparlarne in un convegno dal titolo“Il Parco del Carso e il superamentodelle frontiere” (sottotitolo: Tutelaambientale e opportunità di sviluppoeconomico per la popolazione locale)che si terrà a Doberdò del Lagosabato 8 marzo prossimo (con inizioalle ore 9.30 e per l’intera giornata)presso il Centro visite “Gradina” dellaRiserva naturale regionale dei laghidi Doberdò e Pietrarossa.Il Convegno – finanziato dallaFondazione CaRiGo, con il patrociniodelle Province di Gorizia e Trieste edel Comune di Doberdò del Lago- vedrà all’esterno del Centro visitela partecipazione della locale Bandacivica e la presenza di banchettiespositivi con quanto già oggi prodottoa livello locale (vino, miele, olio, ecc.).Dell’importanza naturalistica del Carsosi erano occupati fin dal 1966 i botaniciLivio Poldini e Renato Mezzanasostenendo la necessità della suatrasformazione in “area tutelata”. Mapurtroppo, a tutt’oggi non è successoancora nulla. Tanto che, visti i numerosiprogetti, si può parlare di “parco dicarta”, nonostante le normative che sisono succedute: una legge nazionale(la 442 del 1971 - cosiddetta «leggeBelci» - mancante però del previstoregolamento), il Piano UrbanisticoRegionale del 1978, la legge regionale11 del 1983 (Previsioni del PUR sanciteper legge) poi adeguata alla normativastatale, la legge regionale 42 del 1996.Insomma, sempre la signora Mariapotrebbe affermare: “Cosa si discute afare? È un percorso tutto in discesa”.Purtroppo la realtà è ben diversa (e ilettori di <strong>Konrad</strong> lo sanno bene perchéne abbiamo trattato molte volte).Infatti, anche se lo strumento parco ènecessario per tutelare la natura e ilpaesaggio dell’altopiano, gli ostacolinon mancano.Il convegno, sottolineando le realtàeconomiche esistenti che potrebberoavere maggiore impulso e cercandodi verificare altre possibilità, intendecatalizzare sulla zona lo sguardodell’Unione Europea interessata allearee naturali protette a cavallo diconfini tra nazioni.A discutere su questi temi sarannoamministratori pubblici italianie sloveni, esponenti del mondoscientifico esperti in disciplinenaturalistiche ed economiche, espertiin gestione di parchi naturali che– portando le proprie esperienze– potranno dimostrare la possibileapplicazione di particolari criteri anchenella nostra realtà locale.L’istituzione del Parco a cavallo delconfine italo-sloveno potrà essereuna buona occasione per il rilancioeconomico di attività quali il turismo,l’agricoltura, l’allevamento e altreforme eco-compatibili di impresa,che fra l’altro consentiranno dirappresentare anche interessantisbocchi occupazionali. Si cercheràdi dimostrare che la gestione deifinanziamenti comunitari dedicati puòcostituire un’importante occasione perrilanciare il territorio. Durante i lavori siparlerà anche delle Zone di protezionespeciale (ZPS) e dei Siti d’ImportanzaComunitaria (SIC).Mentre la mattina – dalle 9.30 alle13 - saranno presentate le relazionisull’importanza naturalistica e sullanormativa del Carso in Italia e inSlovenia, nel pomeriggio – dalle 14.30alle 18 – ci sarà una tavola rotonda incui verranno presentate esperienzeriguardanti la tutela e lo sviluppo ruralesul Carso.Graziano Benedettimonfalcone@wwf.it15 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Autorealizzazione e servizio all’umanitàMeditazione - Servizio socialeCorsi di Yoga e cucina vegetarianaCene indiane per beneficenzaOrganizzazione UmanitariaAnanda MargaCordenons PN - Piazza San Pietro 10Tel. 0434 931364 - Cell. 348 9035858www.apnu.netagriturismoAl Bon Ventocucinagiapponesevegetarianamacrobioticabiologicavia Cittanova 17 - Fossalon di Gradocell. 333 1070983 - briansan70@yahoo.itristorante apertoTUTTI I WEEK END DEL MESE23 marzo PRANZO DI PASQUA28 MARZO CENA GIAPPONESEprenotate!


Lettera da un matrimonio16 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Una coppia proveniente dalla Sloveniaalla cerimonia vedica in RajastanDa una telefonata da una collegaantropologa, la dottoressa ŠpelaPogorelec, che so essere cultrice diYoga che pratica quotidianamente, hoappreso che si sarebbe svolto a Jadan ilrito nuziale. Hho pensato che alcuni se lastavano passando veramente bene.Lei mi ha spiegato che Swamiji (SriMahamandaleshvar Paramhans SvamiMaheshvarananda – i suoi discepolilo chiamano Svamiji – e’ autore delsistema Yoga nella vita quotidiana)invitava i giornalisti provenienti dallaSlovenia ad assistere a un rito cheanche in India sta diventando semprepiù raro. L’avvenimento avrebbedovuto destare particolare interesseperché i due futuri sposi sono stranierie si giureranno fedeltà eterna in unambiente tradizionalmente ruraledell’India, venendo benedetti dal loromaestro. Questi e’ il successore ederede di una rispettata linea di saggispirituali. Alla data del matrimoniomancavano solo due settimane e tuttofaceva pensare che per me sarebbestato irrealizzabile parteciparvi comegiornalista. La sincronia e il susseguirsidi avvenimenti quasi incredibili, esoprattutto I’inaspettato buon cuoredelle persone coinvolte hanno fatto sìche mi ritrovassi seduta sull’aereo. Erodiretta al matrimonio per riprendereun documentario con a fianco dueesperti professionisti della tv, SaškaSonja Sagadin e Gregor Kitek dalla casaproduttrice Kregar.Il Rajastan è un luogo desertico chemostra i suoi denti aguzzi con la suaescursione termica sia alla gente delluogo che ai viaggiatori; di mattina edi sera faceva freddo e di pomeriggiocaldo. Più che dal clima siamo statitoccati dagli occhi della gente delRajastan, dalla particolare grazia tipicadella popolazione di questo continente.In queste circostanze è emerso subitoquanto avevo acquisito durante lostudio dell’antropologia. Noi uomin,provenienti dall’est o dall’ovest, dal nordo dal sud, troviamo sempre qualcunoche designiamo come “diverso”,attribuendogli di tutto; dall’origine delmale fino alla salvezza celeste. Per alcunil’India rappresenta la terra promessadel sapere spirituale, per altri inveceè una discarica caotica. Nonostante lagobalizzazione, la radio, la televisione,internet e non so che altro, la personamedia si sente ancora abbastanzainsicura al contatto con modelli culturalia lei ignoti.Al cinema tutto appare semplice, ridiamopure, ma quando tra la folla ci inchiniamodavanti alle divinità con i serpentiattorno al collo, ci spostiamo per farpassare le mucche, non indossiamo gliindumenti che portiamo di solito, allorapossiamo realmente constatare quelleche sono le nostre reali percezioni. Siamoattratti dall’eccessivo idoleggiare diuna cultura che non è la nostra, oppuresentiamo persino la riluttanza per essa?La nostra equipe televisiva navigavacon successo tra il togliersi le scarpedavanti ai luoghi sacri, il cibo indianopiccante e i posti letto comuni. L’ashrama Jadan dove ci siamo sistemati conl’intento di seguire il matrimonio è,infatti,il centro nel quale stanno nascendodue grandi progetti; l’università’ delloyoga e l’ospedale. La condivisione degliobiettivi comuni, identificati per il benedi tutti può vincere ogni ostilità. Questolo abbiamo percepito da soli sulla nostrapelle, senza aver avuto bisogno dispiegazioni particolari, anche se l’occhiodella macchina da presa era rivolto allaraffinata decorazione dei colori fattidi canna sulle mani della sposa e alledomande indirizzate alla madre dellosposo. Abbiamo sentito la gratitudine diesser stati invitati come ospiti tra la gentedi questa parte del mondo per la qualeservire gli altri fa parte del loro rito dicontatto con il divino.Le riprese del matrimonio, far partedi un processo così intimo tra dueindividui e i membri delle loro famigliecostituisce un avvenimento straordinarioe universale allo stesso tempo: è lacerimonia del passaggio alla maturità,una tra le principali pietre miliari delviaggio dell’anima umana. Lo sposoe la sposa i cui nomi spirituali delloyoga sono Nar Singh Puri e NarangiDevi, provengono da due diverse partidella Slovenia, ma sono stati uniti siadall’amore reciproco che dall’amore per ilpercorso spirituale che hanno intrapresosotto la guida di Swamiji. La sua propostaper un matrimonio vedico è stata perciòaccettata da loro come una benedizione.È stato affascinante osservare il confluiredi due concetti diversi di culturenell’unico fiume di due corpi chepartecipavano al matrimonio.Le radici del matrimonio vedico, dalpunto di vista dell’archeologia linguistica,risalgono a molti millenni addietronella storia. Ma l’età di per se stessanon significa nulla. Oggi, infatti, ci servemolto di più la lavatrice che il dinosaurocome animale di casa. Si tratta forse diuna rinnovata presa di coscienza delprocesso e dello scopo del matrimonio,lontano dall’idealismo romantico espargimento di melassa hollywoodiana,dell’unione tra un uomo e una donna. Ilmatrimonio vedico sottolinea l’unionesimbolica di due principi fondamentali,quello maschile e quello femminile, conlo scopo di raggiungere una crescitaspirituale. Imparare in due, poichédurante la cerimonia vedica vienedetto che l’uomo è il guru (il maestro)della donna e la donna e’ il guru (lamaestra) dell’uomo. Il concetto vedicodi matrimonio si basa sull’amicizia tral’uomo e la donna.Siccome non sono un’esperta dellatradizione dello yoga e della linguasanscrita non entrerò nei dettagli delrito vedico, il cui caratteri distintivi sonosicuramente il fuoco e la presenza di fioriovunque. Ho seguito il matrimonio comeun’antropologa che ha percepito quellasensazione universale di responsabilitàdi due persone che si avviano assieme suuna nuova strada, al cosciente camminoin due, molte volte traballante e pieno diprove. I mantra sacri e la consacrazione,i traguardi spirituali, la guida del saggioMaestro sono le colonne portanti perla giovane coppia slovena che si rendeconto di tutto ciò e lo apprezza.Nei loro occhi ho notato il riflessodella consapevolezza di due giovaniche hanno assaporato l’amarezza el’oscurità della vita decidendo insiemedi incominciare a vivere nella Luce comemeglio possono fare. Perché l’India?Perché il rito vedico? Innanzitutto perchétutti e due sono discepoli di Swamiji, magià negli anni ‘50 del secolo scorso Jungha scritto dei riti occidentali svuotati.Il postmodernismo ha annunciato lamorte clinica dei valori. Per evitaregrandi cadute sulla strada comunein due, l’uomo desidera acquisire piùsapere spirituale possibile. Non fa


alcuna differenza se questo sapere èimpacchettato nella seta cinese, nel linosloveno o nel cotone indiano. L’unicacosa importante è che sia tessuto con lasaggezza, l’amore e la comprensione.Secondo il mio punto di vista, duranteil rito vedico non ho percepito lamagnificenza del sanscrito, chepurtroppo non capisco ancora, e neppurel’accecante grazia dei vestiti molto piùcolorati di quelli europei e neancheil significato del gran numero di localicalorosamente presente alla cerimonia.Sono stata invece toccata dall’intenzione,dalla determinazione di proseguiresu una strada che porta dall’oscuritàdell’insoddisfazione al coraggio e allavoglia di conoscenza del sapere, cheindica la direzione giusta per liberarsi direlazioni inefficienti e noiose, accentuatedalla cianfrusaglia del consumismo cheprovoca autentiche lesioni psichiche aibambini. Spero però che il nostro filmdocumentario vi offra più di quantopossano le mie parole.Katerina Ferkovtradotto da Mojca e Gordana ArzenšekPismo s porokePar iz Slovenije na vedskem obredu v Radžastanu17 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Ko sem prejela klic od kolegice antropologinje dr. ŠpelePogorelec, za katero vem, da je intenzivno povezana z Jogov vsakdanjem življenju - da se obeta poročni obred v Jadanu,sem si mislila, no, nekaterim se res lepo godi. Pojasnila mije, da Swamidži (Sri Mahamandalešvar Paramhans SvamiMahešvarananda - njegovi učenci mu pravimo Svamidži - jeavtor sistema Joga v vsakdanjem življenju) vabi novinarjeiz Slovenije, naj spremljajo obred, ki tudi v Indiji postaja vseredkejši. Dogodek naj bi bil vreden pozornosti še posebej,ker gre za dva tujca v tradicionalnem okolju ruralne Indijepod blagoslovom učitelja, ki je naslednik linije spoštovanihduhovnih modrecev. Datum poroke je bil komajda dve tednaoddaljen, delovalo je neizvedljivo, da bi se kot novinarkalahko poroke udeležila. Sinhronija skorajda neverjetnegasosledja dogodkov in predvsem neslutena srčnosti vpletenih jeomogočila, da sem z ekipo dveh prekaljenih TV profesionalcev,Saške Sonje Sagadin in Gregorja Kitka s produkcijske hišeKregar, sedela na letalu, na poti na poroko, snemati celovečernidokumentarec.Radžastan je puščavsko okolje, ki kaže ostre zobetemperaturnih sprememb tako domačinom kot popotnikom;zjutraj in zvečer je bilo mraz in popoldan vroče. Bolj kot klimaso se nas prve dotaknile oči Radžastancev, svojevrstna milina, kije lastna prebivalcem tega kontinenta. V teh okoliščinah je hitrona površje moje zavesti prišlo znanje, ki mi ga je posredovalštudij antropologije. Da ne bi slučajno pozabila, da ljudje, česmo z zahoda ali vzhoda, severa ali juga, najdemo nekoga, kiga označimo za Drugega in mu nato pripisujemo vse od izvorazla do nebeške odrešitve. Indija je za nekatere obljubljeni rajduhovnega znanja in za druge kaotično smetišče. Navkljubglobalizaciji, radiu, televiziji, internetu in ne vem še čemu, jepovprečna oseba še vedno precej negotova v stiku s kulturnimivzorci, ki ji niso domači. Seveda, na filmu deluje vse preprosto,celo smejemo se. Ko pa se sami v množici priklanjamobožanstvom s kačami okoli vratu, umikamo kravam in seizogibamo vsem oblačilom, ki jih sicer nosimo, potem lahkodejansko vidimo kje smo z našimi predstavami. Nas zanaša vpretirano malikovanje kulture, ki ni naša ali nemara celo čutimoodpor? Naša ekipa je uspešno krmarila med sezuvanjem predneštetimi svetimi prostori, indijsko začinjeno hrano in skupnimiležišči. Ašram v Jadanu, kjer smo se nastanili z namenomspremljanja poroke je namreč center iz katerega rasteta šedva velika projekta: jogijska univerza in bolnišnica. Predanostskupnim ciljem za dobro človeka premosti vse, to smo ne, da bibile potrebne posebne razlage, začutili tudi sami, čeprav je bilooko kamere nemara uprto v umetelno poslikavanje rok nevestes kano in vprašanja namenjena mami ženina. Začutili smohvaležnost, da smo bili povabljeni kot gostje med ljudi, ki jim jesluženje v tem delu sveta del stika z božanskim.Snemanje poroke, biti udeležen v tako intimnem procesuposameznikov in njune družine je svojevrsten dogodek in hkratiuniverzalen, obred prehoda v odraslost. Eden od poglavitnihmejnikov potovanja človeške duše. Ženin in nevesta, njunijogijski duhovni imeni sta Narsingh Puri in Narangi Devi,prihajata iz različnih koncev Slovenije, vendar združila ju je takomedsebojna kot tudi ljubezen do duhovne poti pod vodstvomSwamidžija. Zato sta njegov predlog za vedsko poroko sprejelakot blagoslov. Fascinantno je bilo opazovati zlitje dveh različnihkonceptov kultur v reko teles, ki so spremljala poroko.Vedska poroka ima korenine, ki že z vidika jezikovne arheologijesegajo tisočletja nazaj. Vendar starost sama po sebi ne pomeniničesar. Kajti zdaj nam koristi bolj pralni stroj kot nemara, da biimeli za hišnega ljubljenčka dinozavra. Gre nemara za ponovnoozaveščanje procesa in namena poroke, ki je daleč stran odromantičnega zanesenjaštva in hollywoodskega sladkornegaposipa ljubezenske združitve moškega in ženske. Vedska porokaima v ospredju simbolno združitev dveh principov, moškegain ženskega, z namenom doseganja duhovne rasti. Učenja vdvoje, kajti med vedskim obredom je rečeno, da je moški guru(učitelj) ženske in ženska guru (učiteljica) moškemu. Vedskikoncept poroke temelji namreč na prijateljstvu med moškim inžensko. Ker nisem strokovnjakinja za jogijsko tradicijo in sanskrtse v podrobnosti vedskega obreda, katerega center je ogenjin vseprisotnost cvetja, ne bom podrobneje spuščala. Porokosem spremljala kot antropologinja, ki je zaznala univerzalnidih odgovornosti oseb, ki stopata na novo pot, na zavestnopot hoje v dvoje, ki je pogosto majava in polna preizkušenj.Svete mantre in posvetitve, duhovno usmerjeni cilji, vodstvomodrega učitelja, vse to so podporni stebri, ki se jih mladi parizpod Alp močno zaveda in ceni. V njunih očeh sem zaznalazrcaljenje spoznanja dveh mladih ljudi, ki sta že toliko okusilatemne plati življenja, da sta se skupaj odločila, da zaživita vsvetlobi po svojih najboljših močeh. Zakaj Indija? Zakaj Vedskiobred? Seveda prvenstveno, ker sta učenca Swamidžija, vendarje Jung že v 50-ih letih prejšnjega stoletja zapisal, da so sezahodni obredi izpraznili. Zadnji žebelj je zabila postmoderna,ki je tako ali tako ugotovila klinično smrt vrednot. Vendarduhovnega znanja se človek mora in želi oprijeti, če se ne želina svoji skupni poti v dvoje izogniti hujšim padcem. Znanja zakaterega je vseeno ali je zapakirano v kitajsko svilo, slovenskilan ali indijski bombaž. Pomembno je, da je stkan z modrostjo,ljubeznijo in razumevanjem.Skozi lastno optiko v vedskem obredu nisem uzrla veličastjasankskrtskega jezika, ki ga žal še ne razumem ali zaslepljujočomičnost oblek, ki so bolj pisane od evropskih ali številčnejšoin srčnejšo udeležbo s strani lokalnega prebivalstva.Dotaknila se me je namera, odločnost za pot, ki vodi s temenezadovoljstva, pogum za seznanitev z znanjem, ki ponuja smeriz neučinkovitih in zdolgočasenih odnosov, ki se zapolnjujejos potrošniško kramo in duševnimi ranami otrok. Več kot tebesede bo upam podal naš dokumentarni film.Katerina Ferkov


dizionarietto ambientaleTermovalorizzatoriRealizzati per la prima volta a fineOttocento, a partire dagli anni Settantagli inceneritori, non solo in Italia, sonostati avversati dalla popolazione perchéritenuti pericolosi per l’ambiente ela salute umana. Questa è una delleragioni per cui, da alcuni anni, nellinguaggio politico e giornalistico, sipreferisce chiamarli termovalorizzatori.Un termine che, tuttavia, è ignoratosia dalla letteratura scientifica, sia dallanormativa comunitaria e nazionale. Ilrecupero di energia è, infatti, nient’altroche una delle caratteristiche di cui gliinceneritori sono ormai da anni dotati.Ma, in Italia si dà rilevanza alla parteinvece che all’intero, perché grazie allatermovalorizzazione, lo smaltimento deirifiuti tramite incenerimento è sostenutoanche dallo Stato, sotto forma di incentivialla produzione di energia elettrica:infatti, questa modalità di produzioneè stata considerata, con infrazione allenorme europee, una fonte rinnovabilealla stregua dell’idroelettrico, solare,eolico e geotermico. L’incenerimentoè un trattamento ad alta temperaturache permette di trasformare le sostanzecombustibili presenti nei rifiuti solidi onei fanghi in materiale solido, sterile,inerte, in gran parte smaltibile orecuperabile (scorie e ceneri) - seppur acosti abbastanza elevati - e in effluentigassosi, utilizzando appositi sistemi dicombustione. Il calore sviluppato durantela combustione può essere recuperato eutilizzato per produrre vapore; un ottimovettore per il c.d. teleriscaldamento aduso di interi quartieri residenziali – comeavviene in molti paesi del nord Europa,ma solo in rari casi in Italia - o per laproduzione di energia elettrica. Unamoderna politica di gestione dei rifiutinon può, tuttavia, avere come unicoobiettivo la termodistruzione dei rifiuti.L’incenerimento è, infatti, preferibilesolo al sistema del collocamento delrifiuto “tal quale” in discarica. Le politicacomunitaria in materia ambientale,ormai da trent’anni, prescrive l’obbligoper gli Stati membri di attuare forme diriuso e riciclo dei rifiuti urbani: innanzitutto, operando a monte una riduzioneed un miglioramento ad esempiodell’imballaggio, costituenti un’elevatapercentuale del rifiuto domestico anchefavorendo la sua riconsegna (es. conl’imposizione della cauzione); ancora,introducendo raccolte differenziate deirifiuti per singole tipologie, con riduzione,in questo modo, della quantità dirifiuto da smaltire. I costi di costruzione,gestione e soprattutto attivazione diforme efficaci di controllo sulle sostanzenocive dovrebbero sconsigliare leautorità a prevedere la realizzazionedi nuovi inceneritori. Recenti indaginidella magistratura italiana – possiamoricordare quelle in corso a Trieste ed aTerni - sembrano porre in serio dubbiol’efficacia dei sistemi di controllo. D’altraparte l’ abbattimento dei fumi affidatoall’efficienza del c.d. depolveratore puògarantire una rimozione superiore al99% delle PM 10prodotte, ma nulla puòfare contro il PM 2,5e le c.d. nanopolveri.Ma è soprattutto la realizzazione diinceneritori, identificati quale unica formadi smaltimento del rifiuto urbano, adessere particolarmente errata. Induce,infatti, il cittadino–produttore a uncomportamento contrario ai propridoveri civici. Tra questi vi è certamentequello di attivarsi nel recupero domesticodelle preziose risorse che compongonoil rifiuto, evitando pesanti ricadute sullacollettività conseguenti al proprio stiledi vita ed alla propria capacità economica.Alessandro GiadrossiCIGRA Università di Triestehttp://konradblog.blog.kataweb.itil tuo <strong>Konrad</strong> quotidiano18 <strong>Konrad</strong> marzo 2008


libriTeologia degli animaliNati lo stesso giornoPaolo De Benedetti“Teologia deglianimali”(a cura di GabriellaCaramore)2007, Morcellianaeuro 10,00Si possono dire duecose su Paolo DeBenedetti, docente digiudaismo e di AnticoTestamento.La prima è che il suomodo di ragionare èpermeato dai dubbi,dalle domande, daiforse. E’ un teologo,sì, ma un teologo dalpensiero aperto, dallemani vuote che nonstringono alcuna Verità.La seconda è che amagli animali, tutti: li amacon tenerezza e rispetto.Le due cose messeinsieme non potevanoche sfociare in una“teologia degli animali”.Concetto oltraggioso?Inaccettabile?No. Anzi, del tuttonormale, se consideriamo che secondo laBibbia noi e i nostri “fratelli minori” siamonati lo stesso giorno, il sesto. E che dopoil diluvio universale Dio ha stabilito la suaalleanza con tutti gli esseri viventi dellaTerra, non solo con gli uomini (Genesi, 9,9-11).Secondo De Benedetti, occorre quindiestendere la concezione di prossimo:“Prossimo è tutto il creato, ed è via viapiù prossimo quanto più aumentano dueelementi: la sensibilità e la dipendenzada me”.E’ vero: nella Bibbia è scritto anche cheDio disse agli uomini “dominate sui pescidel mare e sugli uccelli del cielo e su ogniessere vivente che striscia sulla terra”.E’ forse da queste parole che si èsviluppata la lunga tradizione disfruttamento e crudeltà nei confrontidegli animali.Ma questo antropocentrismo deve esserereinterpretato. Deve trasformarsi inresponsabilità, cura amorevole, custodia.Il libro nasce dalle conversazioni cheGabriella Caramore ha avuto con DeBenedetti nel corso di quattro puntate diUomini e profeti, trasmissione radiofonicadi Radio Tre (rimando chi volesseriascoltarle a www.radio.rai.it/radio3/uomini_profeti/Le conversazioni, e di conseguenza illibro, accolgono anche altri studiosi: c’èad esempio Luisella Battaglia, docentedi Filosofia Morale all’Università diGenova e direttrice dell’Istituto italiano diBioetica, secondo la quale servirebbe unaridefinizione dell’etica.Anche se privo di quel che noi definiamovolontà, libero arbitrio, capacità digiudizio…, si può tener conto dellacreatura-animale come soggetto morale?Sì, secondo Battaglia. E’ vero che c’è unaasimmetria dell’etica (non possiamochiedere a un cane di non morderciregolamentando il suo comportamento)ma questa asimmetria è esattamentela stessa che si riscontra nella relazionecon i soggetti deboli. Possiamo forseregolamentare giuridicamente ilcomportamento di un neonato o di uncomatoso?“La forma più alta della condotta eticaè proprio quella asimmetrica, là doveinterviene un discorso di impegno e dicura che non prevede reciprocità. […]L’animale è un soggetto morale nel sensoche è un paziente morale. Noi siamo ingrado di esercitare nei suoi confrontiuna serie di azioni che possono esseredi danno o di beneficio ma in ognicaso non possiamo pretendere da lui ilcomportamento di un agente moraleperché non è e non può essere tale.”L’uomo, come soggetto morale, devedarsi delle risposte davanti all’animalesofferente (pensiamo alle inauditeatrocità degli allevamenti moderni, dovel’animale è privato della luce del giorno,della capacità di muoversi, è castratosenza anestesia, è sottoposto a tortureinimmaginabili...).E i sacrifici di animali, la macellazionerituale, come entrano in questo discorso?C’è forse un’etica parallela che li consenteo li consentiva?All’estremo opposto, come interpretareoggi la sacralità della vacca, in India, ola totale non violenza della tradizionegiainista (i monaci camminano spazzandodavanti a sé per non schiacciareinavvertitamente qualche insetto)? Percontro, come comprendere la condizionedi “paria” del cane, animale consideratoimmondo?Ne parla Alberto Pelissero, docentedi sanscrito presso il dipartimento diorientalistica dell’Università degli Studi diTorino ed esperto di religioni dell’India.Ma non solo: viene analizzata anchel’eccessiva umanizzazione che qualche“padrone” (ma in inglese “father”:parentela, anziché possesso), magari persolitudine, attribuisce agli atteggiamentidell’animale.Ne parla Gian Paolo Squassino, veterinariodi Asti (veterinario “di famiglia” propriodi De Benedetti): il gatto che si strusciasulle gambe del proprietario non compieun gesto d’affetto, almeno non sempre.“Quando ritiene di aver trovato un postofavorevole alla sua vita, il gatto si strusciaperché libera sostanze ormonali proprioin quel punto, sostanze che attirano altrianimali a vivere nello stesso luogo. Sonocomportamenti istintuali”C’è spazio anche per citare Coetzee,Camus, Ortese, Klee… e anche per alcuniteneri scritti dello stesso De Benedetti,come il commosso addio alla sua gatta:“Spero che nei sogni mi verrà ancorasulle ginocchia […]; sognerò un cuscinoperché vi si possa accomodare, e unafoglia di rabarbaro per l’ombra”Dalle sue esili ottanta pagine o poco più,riga dopo riga questo libretto si dilata,prende vita, fa riflettere, fa intenerire.Fa vergognare…Luisella Pacco20 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Farmacia Alla BorsaAl servizio della tua saluteTrieste - Piazza della Borsa, 12tel. 040 367967www.farmaciaallaborsa.itI benefici della scienza Ayurvedicaattraverso le tecniche del massaggioL’Ayurveda, antica scienza indiana, è un sistemadi medicina olistica adatta a chiunque desideriritrovare o mantenere il proprio equilibrio psicofisico.I nostri Trattamenti ristabiliscono l’armonia tra corpo,mente e anima. Proponiamo inoltre corsi diAyurveda, massaggio Ayurvedico, Yoga.Trieste, via Milano, 35 - tel. 040 362320centrolakshimi@supereva.it


Libri e paroleTra un pensatore ed un eruditoc’è la stessa differenza che tra un libro e un indiceNe La Nausea, probabilmente la suaopera più celebre (e celebrata), Sartre cipresenta uno strano personaggio chenel libro viene chiamato l’ Autodidatta.Fortemente simbolico (come del restotutto il romanzo) questa singolarefigura è l’ inquietante frequentatore diuna biblioteca di cui, in rigoroso ordinealfabetico, sta leggendo tutti i libri cheessa contiene.Lungi dal considerarlo come illettore ideale, credo che questoassurdo bibliomane in realtà incarnal’insopprimibile bisogno dell’ umanitàdi conoscere ogni cosa, di sapere tutto.Era il grande sogno degli enciclopedistifrancesi che consegnarono alla storiae agli uomini il libro che conteneval’ intero scibile umano, finalmentee democraticamente alla portata ditutti. Senza nulla togliere alla freddasistematicità di una enciclopedia o di unbuon vocabolario della lingua italiana,credo che la vivacità e la cultura cheimpregna un dizionario etimologico siaun buonissimo motivo per leggerlo.Sicuramente chi legge un dizionarioè sempre un po’ in odore di insanitàmentale o di oscure manie bibliofile chelo rendono come minimo strano (per nondire matto). Invece la lettura sistematicadi un corposo dizionario etimologicoriserva sorprese e godimenti culturalidi prima scelta. L’origine delle parole,oltre che ad essere un originale ripassodelle lingue straniere, offre una curiosa,variegata e divertente chiave di letturadella nostra storia. L’accessorio forse piùnoto della moda maschile, la cravatta,deve il suo nome alla vicina Croazia dovefaceva parte della divisa degli antichicavalieri croati. Noi segniamo numeridi telefono e liste di persone su unarubrica che deve il suo nome all’usanzadi segnare in rosso (rubra) i capitoli delleleggi negli antichi codici per facilitarela ricerca. Il fegato deve il suo nome aiRomani, che lo mangiavano insaporitocon i fichi (ficatum). E che dire delloscapolo (dal latino ex capulum , fuori dalcappio) contrapposto a coniugato (cumiugum, attaccato allo stesso giogo) ?Gli etimi da citare sono infiniti (la linguaitaliana vanta più di 120.000 parole)per cui invito ad usare come libro dacomodino un dizionario etimologicoe leggerne qualche pagina prima diaddormentarsi: è una lettura spessomigliore di tanti altri libri in commercio.Anche le parole americane, con i loroevidenti debiti verso la vecchia Europa,presentano etimi interessanti. Definiregli americani yankee, ad esempiorimanda all’epoca in cui gli olandesiavevano cominciato i loro lucrositraffici commerciali con l’America dovevenivano chiamati ironicamente Jan Kas(Giovanni Formaggio) alludendo alla forteesportazione dei formaggi olandesi. Laparola gringo, invece ha origine al tempodelle guerre tra Stati Uniti e Messico,dove ai Marines americani (dalle diviseverdi) veniva detto green go home (verdiandate a casa) sottolineando così (giàall’epoca) l’opinione dei messicani sullapolitica estera americana. Il notissimoOK, universale simbolo per significareche va tutto bene, in una delle svariatepossibili etimologie, sembra derivi dairapporti militari che siglavano 0 kill (zerouccisi) quando le missioni di guerra siconcludevano senza vittime.Anche il dialetto triestino, testimoneda sempre di una ricchissima culturamultietnica, offre a piene mani paroleprese da ogni tipo di lingua, dal greco allatino, dal tedesco al francese, dall’araboall’ ebraico in un affascinante mismas (daltedesco Misch-masch, mescolamento)linguistico che la dice lunga sulla varietàdi etnie che hanno gravitato attornoa Trieste. L’appellativo cabibo, usatoin termini spregiativi per indicare imeridionali, deriva dall’arabo habib chesignifica amico (sic !). La bella espressionedialettale strafanici ha radici latine (extrafanicola): stava ad indicare tutte le cosefuori dalla dispensa e quindi prive divalore. La nota località Redipuglia nonha nulla a che vedere con un re o con laregione italiana: il nome deriva in manieraagreste dallo sloveno sredi polje (inmezzo ai campi).Ovviamente l’ interesse per l’etimologiadà luogo a omeriche dispute sulla giustaorigine delle parole: abbiamo fior diautorevoli studiosi che si accapigliano inlunghe faide sui significati di un termineconsumando anni e pubblicazioniper dimostrare la veridicità delle lororispettive tesi (spesso diametralmenteopposte). Il guerriero che sonnecchiadentro di noi ogni tanto fa capolino: ilsignificato della parola polemica (dalgreco polemikòs) è infatti quello diattinente alla guerra. Fortunatamentequeste battaglie (linguistiche) nonmietono vittime, rivelano solo l’intenzione degli uomini di cercare laverità se non altro nelle parole per capiremeglio chi siamo, da dove veniamo edove stiamo andando senza un dizionarioetimologico.Edoardo Triscoli21 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Comunicato di Banca EticaBanca Popolare Etica sta cercandoun/a promotore/trice finanziario/aper curare le province di Udine ePordenone. Si darà la precedenzaa persone già in possesso del patentinodi promotore finanziario (oseriamente intenzionate a conseguirlo),residenti e/o domiciliati nelterritorio di competenza, con unacerta conoscenza delle realtà diriferimento della banca e dei valoriche la ispirano.Il curriculum vitae e la lettera dimotivazione devono essere inviatiall’indirizzo di posta elettronicadbrollo@bancaetica.com indicandonell’oggetto “candidatura promotoreper le province di Udine e Pordenone”.Banca Etica nella regione Friuli Venezia GiuliaPromotore Promotore finanziario finanziario Referente Fabio Trieste GON, - Via Donizetti tel. e fax 5/A, 040 tel. 638472, 040Alice Alice Pesiri Pesiri - Via Donizetti tel. 5/A, 329 tel. 9724593, 040 638472, e-mail: git.trieste@bancaetica.org,638472 - 347 2690400, fabio.gon@tiscali.it org, sito: www.bancaetica.org/triestewww.bancaetica.org/triesteVia Donizetti e-mail: apesiri@bancaetica.it5/A,34133 Trieste,PordenoneUdine - c/o “Mossoko”, Via Battisti 7,Punti informativiUdine, tel. 0432 294805,tel. e fax 040 638472, c/o “L’altra metà”,e-mail: socibancaeticaudine@libero.it,Udinecell. 347 Gorizia 2690400, - Referente Fabio Via GON della Motta, sito: www.bancaetica.org/udinec/o “Mossoko”,apesiri@bancaetica.it(Staranzano), tel. 329 9724593, tel. e fax 0434 524228, c/o AUTOGEST, Via Via Battisti dei Brazzà 7, 35,e-mail: fabio.gon@tiscali.itpuntoinformativo-pn@libe-ro.itc/o Vicini di Casa tel. - 0432 CE.V.I., 294805, Via TorinoPlaino di Pagnacco, Udine, tel. 0432 541129Punti informativiStaranzano Pordenone (GO)- c/o “L’altra metà”, Via 77, Udine, tel. 0432 socibancaeticaudine@libero.it,478652 - 548886della Motta, tel. 0434 524228,c/o Comunità di Rinascita, Via G. Bonanni15, Tolmezzo, Tel. 0433 40461c/o Circolo ACLI,Triestee-mail: puntoinformativo-pn@libero.itVia De Amicis 10,Via Donizetti 5/A,www.bancaetica.org/udinec/o AVia dPlaintel. 0fax 0c/o VVia Ttel. 0c/o CVia GTolm4046ammscita


libriLa libreria parlaProviamo a trasformare in parole il rapportotra una persona e un “suo” posto prediletto.Per chi ama la lettura, cosa meglio di unalibreria?DEDALUS: Benvenuto <strong>Konrad</strong>, entra pure.KONRAD: Ciao, piccola! Come ti chiami?D: Mi chiamo Dedalus, ma non sono piccola!Ho quasi tre anni.K: Appunto!D: E poi ho molti più libri di te, ecco!K: Può darsi, ma io ho una copia sola di ciascunvolume!D: Non sarai di quelli che misurano le libreriea metro?K: No no, anzi…D: Ah meno male. Ma che fai ancora lì sullaporta?K: Beh, non so…D: Ti metto soggezione?K: No… anzi, mi sorprendi: è come entrarein un altro mondo, un piccolo mondo…una bolla di quiete.D: Grazie, mi hai detto una cosa molto carina.Allora chiudi quella porta, chiudi fuoriil rumore di viale D’annunzio, le macchine,il traffico, e i tuoi pensieri quotidiani…K: Ecco, ho chiuso.D: Bravo, accomodati. Qui troverai sempreun angolino di silenzio per te.K: Già. Non c’è musica di sottofondo…D: Vuoi scherzare? Il silenzio è prezioso, ela mia è una scelta ben precisa. Dicono checon la musica la gente sia indotta a compraredi più, ma a me pare una bestialitàdel marketing!K: Brava!D: Non sono fatta per quegli che compranodue libri all’anno (quando va di lusso),e vanno in libreria come se fosse un supermercato…Ehi, scusi, due etti di prosciutto el’ultimo libro di Fabio V…K: Non fare nomi, per carità! Vuoi mettertinei guai?D: Va bene… sarò diplomatica. Però ammetteraiche comprare un libro solo perchése ne parla molto, è ben triste…K: Qui certa gente non entrerà mai, nontemere.D: E’ vero: da me vengono lettori forti, cheleggono tanto e con passione. Questa è lamia consolazione! Però è penoso pensarea come stanno le cose sul mercato…K: E cioè?D: Il lettore forte rappresenta solo il 2%della popolazione. Da un punto di vistacommerciale il 98% restante (quei famosinon lettori che comprano due libri all’anno)vale comunque di più del 2% che compramolti libri… non ti pare triste?K: Beh… coraggio.D: Ne ho da vendere, se è per questo! Eogni mattina alle 9 quando apro gli occhi,sono felice, perché so che potrò soddisfarele richieste del pubblico esigente chepiace a me. Anche di quelli che non hannotanti soldi… lo sai che da me trovi moltissimecose a metà prezzo?K: Sì!! E’ una gran cosa... ma come fai?D: Saltando il livello del distributore, eappoggiandomi al mercato remainder. Illibro invecchia velocemente. A quel puntoo viene introdotto nel mercato dei remaindero viene mandato al macero…K: Remainder, remainder!D: Lo sai, vero che mi puoi trovare anche ingiro per la città?K: Non ho capito. Sei una libreria con legambe?D: Esattamente. Il mercoledì mattina, passain piazza Hortis e vedrai con i tuoi occhi.C’è una bancarella che è – come dire – unamia figlioletta. Ci sono clienti affezionatiche passano da quelle parti. C’è anche chifa delle ordinazioni, e il mercoledì successivotrova il suo libro bello pronto ad attenderlo.K: Sei fantastica, Dedalus… a proposito,com’è che ti chiami così?D: E’ un nome che ammicca a tante cose…alla mitologia, a Joyce… perché, non tipiace?K: Moltissimo. E raccontami di come seinata.D: E chi lo sa! Il destino… Fabio e Annalisasi sono inventati questa cosa, hanno cominciatocon una bancarella facendosi unpo’ di esperienza nel settore dei libri, l’ideaè piaciuta, poi hanno trovato questo posto,ed eccoci qui.K: E’ un po’ fuori mano, non credi?D: Non mi pare, e poi… nessun luogo èfuori mano se hai voglia di andarci.K: Ah.. ma senti, sssshhh, spettegoliamoun po’. Fabio e Annalisa sono fidanzati osposati?D: <strong>Konrad</strong>, se tu non mi fossi simpatico, tibutterei fuori per aver fatto una domandacosì banale!K: Perché? Che ho detto?D: Sono semplicemente amici, e soci inquest’avventura. Ritenere che un uomo euna donna che lavorano insieme siano perforza legati sentimentalmente, è pigriziamentale.K: Mi stai dando del mentalmente pigro?D: .. eh eh… ma frequentandomi molto,guarirai…K: Senti, posso farti un’ultima domanda?D: Certo. L’ho detto, che mi sei simpatico!K: Che cos’è questo foglio che distribuisci?Ne ho visti un po’ lì, accanto alla cassa…D: è un foglio di informazioni bibliografiche,con otto pagine di recensioni. è gratuito,e se non riesci a passare di qua perprenderlo in versione cartacea, te lo possiamomandare via mail.K: Davvero?D: Sì, puoi richiederlo al nostro indirizzo diposta elettronica libreriadedalus@libero.itK: Dedalus, sei stata gentilissima. Non socome ringraziarti.D: Stando un po’ zitto, e curiosando tra imiei scaffali… troverai di certo un libroche ti sta chiamando. Buon divertimento.K: Grazie, cara.kappadi22 <strong>Konrad</strong> marzo 2008HIC HABITAT FELICITASbar - tabacchi - giornali“Un giorno senza sorriso, è un giorno perso”.Charlie Chaplinviale III Armata, 8/a - Trieste - tel. 040 309932


libriDal benessere interiorenasce la felicitàIn un libro i segreti per raggiungeree mantenere la felicitàLa felicitàraggiungerla emantenerladi Cristina Orel eRoberto PaganelliXeniaeuro 6,50125 pagineAnsia e Panicouna sfuida davincereRoberto Paganellie Cristina Orelnuova Ipsa Editoreeuro 18,00118 pagine + CDCi occupiamo di felicità, questa chimera inapparenza irrangiungibile ma degna dellanostra attenzione. Lo facciamo prendendo lospunto da un libro recentemente pubblicatoda Xenia Edizioni: La felicità, raggiungerla emantenerla. L’autrice è Cristina Orel, psicologapsicoterapeuta che ha già dato alle stampei volumi Ansia e panico: una sfida da vincere(Nuova Ipsa, Palermo) Sulla via dell’Ayurveda eOmeopatia per le donne (Xenia). La psicologatriestina ci introduce nell’affascinante campodella psicologia, attraverso il quale si puòottenere il “passaporto” per la felicità e vincereansie, panico e depressione. Il volume affrontadiverse sfaccettature della felicità spaziandodalle cause ai sintomi, dall’approccio filosoficoal carattere dell’uomo proponendo al lettore leterapie atte a superare i disagi mentali. Tecnichepsicoterapeutiche, visualizzazioni guidate,rimedi naturali fra cui gemmoterapia, omeopatiae fiori di Bach trovano ampio spazio nellatrattazione. Predisporsi a vivere felici è un’arteche si può acquisire: significa effettuare unprofondo mutamento delle abitudini e dei propriatteggiamenti mentali. In effetti c’è, in ognuno dinoi, il “seme” della guarigione e i nostri malesserinascono, a volte, proprio per farci conosceree apprezzare ciò che di più profondo abbiamodentro.Dott.ssa Orel, che cos’è la felicità di cui tuttiparlano e a che a volte sembra così difficileda raggiungere? La felicità appartiene al mondodelle emozioni e dei sentimenti più profondi chenutrono l’animo umano. E’ uno stato di benesseresoggettivo che sgorga dal cuore, che ci rendecontenti di chi siamo e di ciò che facciamo.Nel volume lei sembra indicare una strada dapercorrere per chi intenda intraprendere unpercorso di guarigione. Negli anni di attivitàprofessionale mi sono spesso chiesta che cosapotesse servire all’animo umano per viverefelice in sintonia con l’ambiente e con la natura,ma soprattutto con se stesso. E ho imparatoche bisogna cercare dentro di sé e imparare agovernare l’energia che possediamo intimamente.E’ questo il segreto della felicità.La felicità va quindi cercata dentro di noi?Sicuramente un bel passo in avanti in questocammino è dato dalla conoscenza di se stessi edei tanti modi per vivere bene.Come possiamo vivere felici in un ambienteche tende a stressarci sempre di più conimpegni, problemi e preoccupazioni diogni tipo? A livello terapeutico è necessarioagire su tre piani. Su quello fisico è possibilerivolgersi a consigli alimentari, diete adeguate,e rimedi naturali i quali, interferendo sugliequilibri del corpo e della mente, possonoportare ad un rapido miglioramento dellacondizione del paziente. Il secondo è giungerealla consapevolezza di sé e dei propri problemi.E’ importante spiegare al paziente le cause deimalesseri e i meccanismi che li hanno provocati.Comprendere i motivi della propria sofferenzaaiuta già a superarla. Il terzo livello riguarda letecniche mentali che insegnano a comandarela mente. Mi riferisco ai giochi con i colori,alle esperienze immaginative, alle tecniche dirilassamento e, non ultimo, alla Musicoterapiache consente di vivere meglio e cogliere qualcheattimo di felicità nella nostra giornata.Cosa ci impedisce oggi di essere felici?Ansia, attacchi di panico, depressione e disturbipsicosomatici non fanno altro che dimostrare chel’uomo di oggi cerca di rispondere col sintomoe la malattia a un profondo disagio emotivo. Ineffetti mi capita giornalmente di curare crisi dipanico, fobie, ansia, insonnia e somatizzazionicercando di condurre il paziente a riscoprire leautentiche esigenze che vivono dentro di sé e gliimpediscono di sorridere. Conscia che la felicitànon sia poi così lontana.Per contattare l’Autrice:www.laforzadellamente.itIl libro sarà presentato pressola Farmacia alla Borsa di Triestemartedì 25 marzo 2008 alle ore 17.45spazio a cura dell’inserzionistaImpianti elettrici a basso inquinamentoelettromagnetico - biointerruttoriPACIO IMPIANTI ELETTRICIdi Michele Paccione23 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Trieste - Via della Guardia, 14ATel. 040 3481208 - Fax. 040 3472773 - cell. 337 543834


cinemaDa Nanni a LarsDue film a confrontoStavolta mettiamo a confronto un filmitaliano e uno americano: raccontanola dolorosa e improvvisa perdita di unfamiliare. Cominciamo con Caos calmodi Antonello Grimaldi: perchè mobilitareNanni Moretti, Roman Polanski e un castdi tutto rispetto? Solo per una vicendasentimentale alquanto ingarbugliatache alla fine lascia l’amaro in bocca? Iosono uscito dal cinema rimpiangendo ildenaro speso, ma purtroppo film simili“devono” essere visti, perchè Moretti è unimportante personaggio pubblico e incerti circoli intellettuali di sinistra si parlasolo di cos’ha fatto e di cosa farà. A mesta fortemente antipatico, anche se neho apprezzato alcune opere di impegnopolitico e sociale, come il Caimano (2006).Purtroppo, quasi sempre, ogni suo film“politico” viene seguito da uno che predicail riflusso nel privato, come Caos calmo.Anche se il regista si chiama Grimaldi,tutti vanno a vedere il film perché ilprotagonista è Moretti. Si comincia con unacoincidenza inquietante: Pietro Paladinisalva una bagnante dall’annegamento,torna a casa e trova la moglie morta perun colpo apoplettico. Non bisognerasfidare la Morte: si perde sempre. In unfilm americano sarebbe l’ottimo spuntoper una storia horror, ma qua diventa unaconfusionaria vicenda intimista tratta daun best seller di Sandro Veronesi. Confessodi non averlo mai letto e che non lofarò mai, dato che la visione del film hagenerato in me sentimenti di imbarazzoe fastidio. Per carità, il regista Grimaldi(reduce dalla serie tv Distretto di polizia)fa le cose diligentemente, ma tutta lavicenda è dominata da un sentimentodi rassegnazione collettiva che procuraparecchio disagio: la morte improvvisadella moglie prosciuga le emozioni del protagonista, il cui unicoriferimento resta la figlioletta Claudia. Tetragono ai richiami deicolleghi e alle premure del fratello Carlo (Alessandro Gassman),Pietro passa le giornate su una panchina davanti a scuolaaspettando l’uscita della bambina. Un posto molto tranquillo,vera oasi di pace: nessuno lo prende per pedofilo e in tremesi non passa neanche un balordo che tenti di aggredirlo oderubarlo. Una società pacificata, come vorrebbe qualcuno?Un nuovo universo si apre agli occhi di Pietro: gente che va eviene, mamme che attendono i figli, belle ragazze che portano aspasso cani enormi, tutto visto attraverso gli occhi espressivi diMoretti che guarda queste apparenti banalità con uno stuporeveramente commovente, in una delle parti più belle del film. Poiperò la narrazione si perde in rivoli e rivoletti tra protagonistie comprimari (tra cui una Valeria Golino molto sopra le righe).Tutto passa attraverso l’apparente imperturbabilità delprotagonista che alla fine si sfoga in una crisi di pianto e inuna esplicita scena di sesso che colpisce in faccia gli spettatoricon la forza del calcio di un mulo. Nessunaccenno a problemi politici e sociali: è forsequesto il segreto del successo del film, chenegli incassi sta battendo perfino il purointrattenimento di Asterix alle Olimpiadi.Non so se ci sia molto da essere fieri espero che il pubblico che li va a vedere nonsia composto dalle stesse persone: gentestufa della politica che ha solo voglia dipensare agli affari propri. Io so cosa puòfare il dolore, non quello fisico, ma quellopsicologico. Ho visto una persona a memolto vicina trasformarsi da un giornoall’altro, dopo la morte improvvisa dellamoglie, in un essere alieno, litigioso esolitario. Eppure prima dell’incidente miopadre era un uomo molto serio ma anchepiuttosto simpatico, amato e rispettato.Poi, tutti i suoi amici e parenti non lafinivano di consigliarmi di farlo ricoverarein manicomio, perché secondo loro eradiventato un matto irrecuperabile. Perciòquanto succede a Pietro in Caos Calmonon mi ha impressionato per niente. Capitamolto peggio a Lars e una ragazza tuttasua di Craig Gillespie. Orfano di madre,il giovane e timidissimo Lars cresce conpadre e, dopo la sua morte, vive solo inun garage accanto alla casa del fratellofelicemente sposato. Un giorno gliracconta di aver trovato una ragazza. Tuttonormale? Non tanto, visto che Bianca èuna bambola a grandezza naturale, quelleche si acquistano in Rete. Ma Lars la trattacome una persona reale, comportandosida gentiluomo e facendole una corteappassionata e discreta. La prima reazionedel fratello è farlo ricoverare prima chefaccia male a se e al prossimo. Ma nelvillaggio tutti sono solidali e gli abitantisono disposti a rispettare Lars finchè…Nonostante le premesse di una banalecommediola fatta di gag scontate, il film ha uno humour allaFrank Capra, niente doppi sensi legati alla sex doll e nemmenoechi di morbose perversioni sessuali. Agrodolce e delicato, Larse una ragazza tutta sua resterebbe tuttavia un filmetto assaimodesto, poco più dell’episodio pilota di un serial tv, se nonfosse per Ryan Gosling, volto nuovo del cinema americano, giàcandidato all’Oscar per il ruolo del professore in Half Nelsondi Ryan Fleck (USA 2006). Gosling aderisce al punto di vista diun personaggio bizzarro che sa rendere credibile e, ben piùsorprendente, altrettanto credibile risulta pure la bambolaBianca. Mi aspettavo una robaccia scollacciata e invece hotrovato un lavoro serio a basso costo, con attori di una bravuramostruosa, da far impallidire i nostri migliori professionisti. Ecome attore Gosling è assai meglio di Moretti.Gianni Ursini24 <strong>Konrad</strong> marzo 2008ESERCIZIO FARMACEUTICOdott. Marco EspositoFARMACI SENZA OBBLIGO DI RICETTAOMEOPATIA - ERBORISTERIAARTICOLI SANITARIMisurazione gratuita della pressioneAutoanalisi glicemia, colesterolo, trigliceridi.Trieste - via Giulia, 61/a - tel 040 5708329“La Via del Guerriero”Centro di Bio-energetica e studio della personaVia Lung’Ausa 1133052 Cervignano del Friuli - UDTel. 349.8606782www.cristianascoppetta.it


teatri di confineBarbara SiniccoSinicco e la Fabbrica delle Bucce‘Per me il teatro è bellezza’. BarbaraSinicco risponde senza pensarci troppo,e del resto la sua vita, a cominciaredal diploma presso la ‘Paolo Grassi’ diMilano, è sempre stata piena di teatro.Lo è stata ancor di più quando nel 1999ebbe l’idea, assieme a Massimo Serli eChiara Minca, di fondare l’AssociazioneCulturale ‘Fabbrica delle Bucce’. Da alloraè cominciato un percorso di crescitapersonale e artistica che quest’anno haavuto il suo apice nell’organizzazionedel IV° festival ‘Caravanserragli’ e nellapresentazione di un work in progress.Barbara si occupa, oltre che dell’aspettodrammaturgico, anche della regia delnuovo lavoro del gruppo, ‘L’ospite’, cheè stato presentato sabato 19 gennaioall’Hotel Greif anche se, come spiegain quest’intervista, deve ancora trovareuna forma definitiva. ‘Sono frammentidi un testo su cui sto ancora lavorando- spiega -, che abbiamo voluto presentarecosì e poi vedremo se sarà il caso di farlodiventare spettacolo’.Di che cosa tratta ‘L’ospite’ ?è ispirato all’ultima parte dell’Odissea,quella in cui Ulisse torna a casa travestitoda mendicante e, secondo la tradizionegreca, viene accolto comunque conrispetto, perché sotto le spoglie delmendicante potrebbe nascondersi un dio.Mi incuriosiva questo modo totalmentenuovo, per la nostra società, di accoglierelo straniero. A questo si aggiungonomomenti di quotidianità, come adesempio la diversità delle reazioniall’arrivo dello straniero.Perché avete scelto un albergo per larappresentazione?Gli alberghi sono adatti a ospitareuno spettacolo come il nostro, anchese in questo caso si tratta solo di unostudio di spettacolo, perché sonoluoghi di passaggio e hanno degli spaziabbastanza grandi.E questo ci porta dritti alla questione spazia Trieste..Vedi o mare quant’è belloUn incubo: trovare degli spazi per larassegna è stata cosa improba. Ancheperché non sono spettacoli diretti a unpubblico di massa e sappiamo che quida noi il teatro di ricerca non ha una grantradizione. La sala Bartoli del Rossetti èottima, ma era impegnata; c’è la Casadella Musica, che va bene però non è unavera sala teatrale; il teatrino dell’ex oppnon è ancora agibile anche se dovrebberiaprire ad aprile, almeno così dicono;il teatro dei Fabbri è della Contrada ebisogna vedere come verrà gestito.Esiste ancora il teatro d’avanguardia inItalia?Sì, noi non ce ne accorgiamo, ma esiste.Certo, alcuni ancora campano sul vecchioteatro d’avanguardia anni ’70, ma adessoci sono molte compagnie che lavoranocon la tecnologia e il video e credo chequello sia il nuovo teatro d’avanguardia.‘La fabbrica delle bucce’ è teatrod’avanguardia?Noi siamo partiti con un interesse versoil popolare e il sociale, nel 2001, con‘Storie di briganti’, affrontando temi moltoattuali e intersecandoli col passato e lamitologia. L’interesse per i problemi dioggi è divenuto sempre più pressante,anche per effetto del nostro approcciointerculturale. Io credo che il teatrocosiddetto d’avanguardia debba tenerconto di quello che accade nel mondo,perché ce n’è veramente bisogno.Il mare è vicino? Non si sa, ma bisogna andare. E’ questo ildestino dei cinque protagonisti del gruppo teatrale ‘Taverna est’,che mercoledì 16 gennaio al Teatro Miela hanno presentato alpubblico triestino ‘O mare’, nell’ambito della rassegna teatrale‘Caravanserragli’ organizzata dalla ‘Fabbrica delle Bucce’.Provenienti da aree geografiche differenti (Albania, Argentina,Italia del sud e del nord) gli artisti, che per questo spettacolonato in un centro sociale napoletano hanno ricevuto il PremioScenario, sono riusciti a fondere assieme in modo poetico edefficace teatro di strada, circo e musica. Basato su una storiascritta e diretta da Sara Sole Notarbartolo, che ha saputointrecciare suoni e linguaggi diversi tra loro, ‘O mare’ è unaparentesi di freschezza nel panorama teatrale contemporaneo.Bauli, chitarra e fisarmonica fanno già mostra di sé a spettacolonon ancora iniziato. Sono la metonimia di un sogno, quello diun futuro migliore, per un gruppo di immigrati senza permessodi soggiorno che vivono di musica e di storie da raccontare.Come ci informano sin dall’inizio l’albanese Tadzio (Glen Çaçi), ilnapoletanoViciè (Antonio Laurenti), l’argentino Samir (ClaudioJavier Valenzuela Benegas), il veneto Simò (Giulio Barbato) edElena la sordomuta (Ilaria Migliaccio) ci saranno un funerale,un processo e un matrimonio. Perennemente in fuga, questasgangherata e vitale compagnia viaggiante vuole raggiungereil mare, perché lì non ci sono più confini, né terre a cuiappartenere o da cui scappare.Stefano CrisafulliGruppo teatraleTaverna Est25 <strong>Konrad</strong> marzo 2008


musicaDomenicoModugnoa SanremoPerché Sanremo è Sanremo!Sanremo vi provoca ancora un senso di nausea? Vi statesforzando di dimenticare il nome del vincitore, i baudismi, levallette e la platea imbalsamata?Giusto: rimuovere fa bene, è catartico.Tuttavia, la forte connotazione sadica di questa rubricamusicale impone di tornare sull’argomento, infierire, addiritturaproiettare l’afflitto lettore verso l’edizione 2009 del Festivàl.Il 28enne cantante e chitarrista triestino Christian Besson haprogrammato tre settimane di ferie in settembre. Per evitare ilpuntuale “ecchissenefrega”, aggiungo che: a) meta della vacanzaè Sanremo; b) obiettivo della vacanza èpartecipare alle (trasparenti?) selezioni,vincerle e accedere alla competizione nellacategoria “Nuove Proposte”.In nome del giornalismo d’inchiesta stile-Bonini-della-Repubblica, ho posto al direttointeressato domande perlopiù scomode eantisistema, ottenendo risposte altrettantoscomode e antisistema.Ad esempio: non temi di fare la fine deiJalisse o dei Gazosa? Risposta (nel vernacolo locale): perchè?Che fine hanno fatto? E soprattutto: chi sono?Motivato da robuste dosi di Kalterersee doc, ai cui produttoriesprimo sentiti ringraziamenti, ho affondato il colpo: che ci vai afare a Sanremo?Vado a divertirmi, credo sia un buon trampolino di lancio ereputo il mio “songwriting” in linea con lo standard sanremese.Prego?Ho una capacità innata di scrivere “storielline per Sanremo”: lacanzonetta che parla d’amore, aspetto il mio amore, aspetto chequesta agonia finisca... mi viene in cinque minuti!D’accordo. Ma hai mai visto una puntata intera del Festivàl?Qualche finale credo di averla vista.Vincitore dello scorso anno?Non ricordo.Allora che trampolino di lancio è? A un anno di distanza tisei già dimenticato chi ha vinto...Si sa che a Sanremo ottiene più successo chi arriva ultimo.Chi è arrivato ultimo?Boh.Bene. Restando in tema di trampolini: nell’era di MySpace,Sanremo non è un po’ superato?MySpace è un ottimo strumento su scala mondiale. Ma l’Italia èlegata alle tradizioni, Sanremo è una tradizione, vedere Sanremoper le famiglie con la F maiuscola è quasi un culto.Quindi il tuo pubblico di riferimento è la buona famigliacattolica. Intendi mescolare rock e Mastella? Punti adiventare il Bruce Springsteen dell’UDEUR?Bisogna accettare il compromesso: Sanremo è colpire la genteXY italiana.E come si colpisce la gente XY italiana?Prevalenza dell’immagine sui contenuti. Unico imperativo:scioccare.Non puoi spaccare una chitarra?La storia è una ruota che gira: la mia intenzione è quella diriprendere alcune linee sessantottine...Cioè? Tiri pietre verso gli astanti?No, intendevo dire un’immagine “sixties”.Beat dunque?SìE il contenuto del pezzo?Anch’esso deve colpire, essere toccante. La gente va presa ingiro, gli spettatori di Sanremo sono un po’...Babbioni?Esatto: quando gli parli di amore, quando gli parli di nostalgia,di malinconia, si lasciano andare perchè hanno bisogno diqueste cose. Devi condividere il tuo problema con l’ascoltatore epremere i giusti pulsanti. Se ci riesci, avrai rallegrato la giornataal comunale. O quantomeno la pausa caffè.Un benefattore dunque.La gente XY dall’esistenza piatta ha bisogno di vivere vite altrui.Sorvoliamo. Quale è stata la reazione di parenti, amici econoscenti di fronte alla tua iniziativa di partecipare alleselezioni? Sberleffi? Prese in giro? Incitazioni?La reazione più frequente è stata: ti ricorderai di me? O meglio:te se ricorderà de mi?Un’ultima domanda: questa intervista verrà pubblicataquando Sanremo 2008 sarà finito. Fai il tuo pronostico.Anna Tatangelo, che mi sembra porti una canzone scritta da GigiD’Alessio. Gigi ci mette la musica; lei le...Corde vocali?Le corde vocali, sì.Woody Guthrie cantava di aver incontrato molti uominidivertenti, alcuni fregavano con la pistola, altri con la pennastilografica: cari lettori, continueremo a seguire e a sostenereil sogno di Christian Besson, ovvero turlupinare l’ascoltatoremedio italiano.Alessandro Lombardo26 <strong>Konrad</strong> marzo 2008


shalomHe, sesta lettera dell’alfabetoBene siamo arrivati alla 6 puntata e parliamodella lettera He. Il valore numerico diquesta lettera è 5. Essa rappresenta divinità,distinzione, specificità. La lettera HE ha unsuono morbido, ed indica la forma femminiledi un nome, come YELED (bimbo), che diventaYALDA’ (bimba). La Torah usa questa letteraper illustrare le caratteristiche distinte di unadonna: femminilità, gentilezza. Poi Dio dissead Abramo: “ Sarai tua moglie non chiamarlapiù Sarai; il suo nome sia Sarah (Genesi 17:15). Prima di questopasso Sarai era sterile; dopo questo passo Sarah diventò fertilee concepì Isacco. La nuova lettera HE posta alla fine del nomedi Sarah(e) implicò una maggiore femminilità e la possibilitàdi concepire un figlio. La trasformazione del nome SARAI (miaprincipessa) in SARAH (principessa) indica un ruolo più elevato.Da quel giorno non era più solo la moglie di Abramo, ma divennela Matriarca (principessa) di tutto il mondo. (Berachot 13a).Il prefisso HA (il, lo, la, le, gli, i), attaccato ad un nome diventaun articolo determinativo, cioè identifica un membro bennoto di una classe. Dall’ebraico “Fu sera e fu mattino il sestogiorno” (Genesi 1:31) l’articolo è usato solo al sesto giorno dellaCreazione, cioè vi è un significato per questo giorno diverso cheper gli altri giorni: il sesto giorno ha un ruolo diverso. Ed infattii Dieci Comandamenti furono dati il sesto giorno del mese diNissan.Altra cosa molto importante è che questa lettera compare duevolte nel Tetragramma cioè in quel nome impronunciabile cherappresenta il nome di D-o. Nel Sefer Yetzirà la He è legata almese di Nissan, il mese della redenzione, alla tribù di Yehudà,dalla quale discende il Messia ( che gli ebrei attendono dalladistruzione del secondo Santuario), e al senso di questa parola.Oggi secondo molti cabalisti questa grande attesa starebbe perfinire ed il Messia dovrebbe arrivare. Secondo gli studiosi il Messianon è un essere divino ma un leader che con la sua parola sapràportare la pace nel mondo in ogni angolo dove vive l’essereumano.L’He ad un certo punto si presentò davanti al Santo BenedettoEgli sia e gli fu concesso di formare insieme al Wav e allo Yodil nome Santo che va a formare il tetragramma ed alla stessotempo ha permesso alla He di consacrarsi a questa funzioneaccompagnatoria.Il nome comunque resta impronunciabile e qualsiasi personache lo pronunci va contro il comandamento di non pronunciareil nome dell’Altissimo invano. Ancora oggi questa semplice maimportantissima regola non viene rispettata e tantissime voltesi sente pronunciare ( anche per televisione e radio) il Nomedell’Altissimo.Spero che anche per questa volta sia stato tutto chiaro, resto inattesa di vostri commenti a domande.Alla prossima.ShalomDavide CasaliJoachim HöslerSlovenia. Storia di una giovaneidentità europea (Beit, Trieste 2008)La Repubblica di Slovenia viene fondata nel 1991, ma “quanto indietro nel temposi può far risalire la storia della Slovenia?”. A partire da questa domanda lo storicoJoachim Hösler passa in rassegna gli eventi e i fattori che hanno caratterizzato laformazione dell’odierna identità slovena.Il proposito è non soltanto quello di ricostruire un percorso noto solo in parte, maanche quello di scandagliare l’anima slovena e approfondire così la conoscenza diquella che oggi è a tutti gli effetti una parte integrante dell’Europa contemporanea.Ma come avvenne la colonizzazione slava? Come si formò il popolo sloveno e comenacque la lingua slovena? La storia nazionale della Slovenia inizia nell’Ottocento, maha radici più antiche, rintracciabili già nell’opera di Primoz Trubar che traducendo insloveno parte del Nuovo Testamento (1555) portò la Riforma protestante fino allesponde dell’Adriatico. Una complessa evoluzione del sistema feudale, le numeroserivolte contadine, i tormentati rapporti con gli stati confinanti e la lunga dominazioneasburgica hanno preceduto due secoli di rivendicazioni politiche approdatefinalmente, dopo l’esperienza del comunismo all’interno della Federazione jugoslava,alla proclamazione dell’autonomia e dell’indipendenza, all’adesione all’UnioneEuropea, all’entrata nell’area dell’euro. Una storia che brucia le tappe, guarda al futurodell’Europa e forse lo precorre.Joachim Hösler (n. 1961), formatosi a Marburgo, è docente di Storia dell’EuropaOrientale alla stessa università. È autore di uno studio sulla formazione della coscienzanazionale slovena (Von Krain zu Slowenien, 2004) e di numerosi saggi sull’argomento.a cura dell’inserzionista27 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Succo del benessere ora anche a TriesteInfo: Marlene 3409284661Giulio 040 369782www.tni.com/marlenemarlenetahitiannoni@gmail.com© Tahitian Noni International. Usato con permesso.TAHITIAN NONI è un prodotto di Tahitian Noni International.incaricati alla venditadott. Manuela Zippospezie e tè dal mondo - cioccolate selezionateintegratori alimentari - fitocosmesiVia Combi 7/1 Trieste tel/fax 040 303555info@bottegadellespezie.it


alimentazioneCioccolato: cibo degli deio peccato di gola?In occasione dell’imminente Pasqua,il cioccolato si prepara a tornareprepotentemente sulle nostre tavolenella sua forma più affascinante: l’uovopasquale.Il nostro atteggiamento nei suoi confrontirimane ambiguo: ne compriamo e neconsumiamo grosse quantità – prova ne èche l’industria del cacao non conosce crisiperché il mercato è sempre in crescita– ma raramente lo mangiamo in pubblico.Preferiamo invece consumarlo da soli,tenendolo nascosto nelle profondità deicassetti e delle antine, dietro a tutto ilresto.Perché un comportamento del genere,che appare quasi come un gesto dicolpevolezza?Le ragioni sono soprattutto psicologiche:il cioccolato mantiene ancora oggi unqualcosa di proibito, come da bambiniquando ci veniva detto di non mangiarlo;inoltre, il piacere che dà mentre losi gusta è qualcosa di intimo chedifficilmente viene condiviso con altri.Infine, da qualche parte dentro di noi,sappiamo che non fa bene alla salute eche dovremmo quindi moderarci.Soffermiamoci un attimo su quest’ultimoaspetto: siamo proprio sicuri che ilcioccolato sia innoquo?La ricerca scientifica è discorde: alcunisostengono che abbia grandi beneficiper la salute, grazie ai flavonoidi che sonodei potenti antiossidanti con funzioneprotettiva nei confronti del cancro,dell’invecchiamento, dell’Alzheimer,dell’artrite, dell’asma e dei processiinfiammatori. Inoltre, la caffeina e lateobromina hanno un effetto positivosulla concentrazione mentale e sullaprontezza psico-fisica agendo a livellocardiocircolatorio e muscolare. Pare poiche agisca nel migliorare la resistenzae la sensibilità all’insulina, nel ridurre ilcolesterolo, nel diminuire la pressionesistolica media, è ricco di potassio, diferro, di calcio e di fosforo, ed infine,grazie alla feniletilammina, un oppiaceonaturale che il cervello produce quandoci si innamora, il cioccolato regalasensazioni di felicità e appagamento.Possiamo quindi denominare, comefece il naturalista svedese Carl von Linné(1707-78), il cacao theobroma , cioè “cibodegli dei”?Innanzitutto, non tutti i tipi di cioccolatosono uguali. In commercio ne esistonomolte varietà differenti per gusto e forma.Inoltre una recente norma europeapermette di chiamare cioccolato ancheprodotti non a base di burro di cacao, macon grassi idrogenati di scarsa qualità (equindi più economici). Comunque, ancheil burro di cacao, il grasso contenutonei semi, ha una percentuale altissimadi grassi saturi e quindi, diversamenteda quanto indicato prima dalle ricerchescientifiche, alza il colesterolo perchéquesti tipi di grassi sono molto più difficilida smaltire per l’organismo.In aggiunta, la sua presenza massiccia fasì che 100g. di cioccolata possano averedalle 500 alle 550 calorie (la polvere dicacao amaro ha 355 calorie). Solo peravere un’idea, un quadratino di cioccolataequivale a 1 mela come calorie!Altro ingrediente sotto accusa è lozucchero, usato in così grandi quantità darisultare spesso il primo ingrediente delletavolette (soprattutto di quelle al latte).Quindi, di nuovo è dubbio il beneficiovisto prima in termini di insulina. Semmai,risulta pericoloso per lo sviluppo deldiabete. Attenzione a quelle cioccolatedichiarate “senza zucchero” perchècontengono invece edulcoranti artificialiben più dannosi.Dubbi per la salute sorgono ancheper la presenza di non ben specificati‘aromi’ (spesso quello di vaniglia), tuttesostanze chimiche ancora non studiateadeguatamente.Infine, è importante sottolineareche queste 4 sostanze, la caffeina,la teobromina, la serotonina e lafeniletilamina, così osannate dalla ricercamedica, sono in realtà degli alcaloidi,ossia droghe vere e proprie, anche seleggere, e questo spiega perché una voltainiziato il consumo di cioccolato, sia cosìdifficile smettere. Il cervello si assuefàad esse e smette di produrle in proprio,divenendo così dipendente.Per questa ragione, gli stessi ricercatoriconsigliano di non dare cioccolato aibambini prima dei 2-3 anni.Per ultimo, non dimentichiamo chetutte queste ricerche sono semprecommissionate dalle industrie dicioccolato, molte delle quali sonomultinazionali dal fatturato superiore alprodotto interno lordo italiano…Quindi, come orientarsi in questa giungladi informazioni contraddittorie? Con laprudenza e la moderazione, consumandobasse quantità di cioccolata, di ottimaqualità, come quella artigianale,biologica o del commercio equosolidale.La cioccolata fondente è migliore,soprattutto se al 70-80% o più, mentrebisognerebbe evitare tutti quei prodotticome biscotti, merendine, cioccolatini,creme e così via che contengonocioccolato di pessima qualità.A Pasqua, permettiamoci un buon uovodi qualità!Nadia e Giacomo Bowww.ricerchedivita.it28 <strong>Konrad</strong> marzo 2008SCOPRILA DIFFERENZAsoloprodottibiologici ebiodinamicidi qualitàl’albero del panetriesteviale Miramare 27tel. 040 421128viale XX Settembre 39tel. 040 636332Via Mestre 7 - Pordenonetel. - fax 0434 28043


Olfatto: il senso forteIl potere degli aromi e dei profuminella strategia di consumo29 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Riflettendo sul tema degli ingredientiimpiegati per la produzione deiprodotti alimentari preconfezionati,nei precedenti articoli si è accennato alruolo degli aromi ed alla loro relazionecon i composti di protezione. Tra questiricordiamo il grande gruppo dei fenolicon funzione antiossidante: polifenoli,tocoferoli, ecc.. In effetti, gli aromied i profumi sono la testimonianzaancestrale della presenza neglialimenti di nutrienti e di micronutrientiimportantissimi per mantenere unottimo stato di salute. È una questionedi istinto quindi.L’istinto ed il naso hanno una partedeterminate nelle scelte alimentari.Tra i 5 sensi, il gusto e in primis l’olfattogiocano un ruolo prioritario. Lesensazioni olfattive rappresentano il95% dei segnali gustativi che vengonotrasmessi al cervello. I composti volatilidei cibi sono percepiti in maggior partedalle vie retronasali, prova ne sia chesi perde l’appetito con un sempliceraffreddore.Queste considerazioni di base sonostate elaborate ed impiegate damolte industrie alimentari per indurrele vendite. Gli studi sono partitidall’analisi dei profumi: i primari,che sono i tipici aromi delle varietàdi frutta; i profumi secondari, che sisviluppano durante le lavorazioni,come la panificazione; i profumiterziari, tipici della stagionatura edell’invecchiamento. Particolare risaltoviene dato alla struttura odorosa deiprodotti lavorati e trasformati. I profumidegli alimenti vengono modificati,amplificati oppure semplicementeinseriti ex novo con additivi di sintesi.Così possiamo trovare in commerciobevande alla frutta con un contenuto dilimoni e carote addirittura solo dell’uno%. In altri casi eclatanti, come nellepatatine al pomodoro, peperoncino ebasilico, troviamo solo l’immagine degliingredienti stampata sulla confezioneed i relativi aromi. Gli aromi possonoessere impiegati pure per a mascherareuna qualità scadente.È un gioco di sottrazione o disostituzione che il nostro organismonon comprende. L’impiego diingredienti di bassa qualità come ilsiero di latte in polvere e/o le proteinedel latte in polvere al posto del lattefresco (alimento ricco e complesso) ela conseguente aggiunta di correttoriaromatici spiazza il nostro organismo.Dal complesso aromatico che sipercepisce da un cibo ed dal relativosegnale trasmesso al cervello, il nostrocorpo si aspetta di assumere tutta unaserie di nutrienti e micronutrienti diquella preparazione alimentare. Se nontroviamo tutto ciò che ci aspettiamo diassumere perché ci è stato segnalatodal cervello, allora continueremoad ingurgitare quel prodotto fino ariempirci lo stomaco allo scopo diprocurarcelo. È un meccanismo benconosciuto ed impiegato per indurreun maggior consumo. Basta osservareil comportamento dei bambini e deiragazzi quando si “nutrono” deglialimenti studiati per questo target.L’omologazione dei gusti e della qualitàsta portando il nostro comportamentoverso un adattamento a qualsiasi tipodi cibo caratterizzato da poche gammesensoriali.L’avere naso, che metaforicamenterappresenta la capacità di leggereuna parte della realtà, di prendereuna direzione e nel caso specificodi analizzare i cibi, è diventataun’espressione di cui abbiamo perso ilsignificato più profondo. In moltissimicasi sta diventando un “senso e unstrumento debole”.Come tutte le facoltà di cui disponiamo,se non coltivate non possono essereusate nella loro espressione massima.Così, oltre a faticare nel prenderela direzione giusta, si perde quellospecifico valore antropologico,sociologico e culturale che tutte lesocietà umane hanno saputo esprimerenel tempo attraverso la fondamentalerelazione con il cibo. Si tratta di unaperdita patrimoniale, di un valoreinsostituibile.Per poter usare propriamente epositivamente l’espressione ognunomangia il cibo che merita, riferendosisia all’individuo che alla comunità,è evidente che dobbiamo dominarele leggi di induzione ai consumialimentari. Ed è sufficiente ritarare glistrumenti organolettici, soprattutto ilsenso forte, per riacquistare la capacitàche ci permette di superare almeno leillusioni indotte.Il nulla che avanza, il cibo privatodei suoi significati culturali e chesolo riempie gli spazi vuoti, puòessere fermato e sostituito con veronutrimento per il corpo e per lo spirito,usando un po’ di consapevolezza.Giulio Barocco


alimentazione30 <strong>Konrad</strong> marzo 2008La creazione incoscienteIl problema degli OGM si presentaattualmente in tutta la sua complessità,anche se coloro che sono favorevoliad essi impostano solitamentela questione in una semplicisticaopposizione tra “libertà di ricerca” ed“oscurantismo”. In parte è vero che lenovità vengono spesso accolte consospetto, specie quando riguardanoargomenti difficilmente comprensibili,però è anche vero che in una società,in cui la ricerca scientifica è postaprincipalmente nelle mani dell’industria,la libertà di ricerca è fortemente ridottada vincoli di natura economica. In unpaese moderno democraticamenteamministrato, il cittadino deve essermesso nella condizione di effettuarescelte coscienti, cioè non basate su presedi posizione superficiali, e ciò vale ancheper la produzione degliOGM. Uno dei fatti daportare a coscienzaè la falsità dellaseguente asserzionespesso enunciata:“l’ingegneria geneticacostituisce il naturaleprosieguo dell’attivitàdi selezione esercitatafinora nella praticaagraria”. Tra questedue pratiche esisteIl Cavillo di TroiaIl 12 giugno 2007 il Consiglio dei ministridell’agricoltura dell’Unione Europeaha approvato un nuovo regolamentosulla produzione biologica e la suaetichettatura. Tra le modifiche previste,con il plauso delle multinazionali, siintenderebbe permettere dal 1 gennaio2009 una tolleranza, senza etichettatura,di OGM (Organismi GeneticamenteModificati) nei prodotti biologici«inmisura non superiore allo 0,9%», cosìcome negli alimenti convenzionali.Così nessuno potrà evitare di mangiareOGM. La commissaria all’agricolturae allo sviluppo rurale Mariann FischerBoel ha commentato: «Si tratta di uneccellente accordo, che renderà i prodottiBio più facilmente riconoscibili nell’UEe farà sì che i consumatori sappianoesattamente cosa acquistano». Già...con gli OGM nascosti dentro senzauna differenza essenziale. La selezionedei caratteri manifesti ignora i complessicollegamenti tra l’informazione geneticaed il suo significato per l’organismo, chesta alla base della realizzazione, da partedi questo, di strutture con funzioni benprecise: in tale pratica si è quindi coscientidi muoversi alla cieca. L’ingegneriagenetica, invece, modifica l’informazionegenetica al fine di realizzare unadeterminata struttura di chiarosignificato funzionale, continuando adignorare il quadro globale dei processidi significazione negli organismi. Inentrambi i casi si procede alla ciecadall’informazione al significato, però,mentre nel primo caso si è coscienti deipropri limiti, e si uniscono informazionee significato in un modello stocasticomendeliano, nel secondo, con un attodi presunzione prometeico, si colleganoin un modello deterministico la sintassigenomica con il senso delle strutturee delle funzioni degli organismi. Senzaconsiderare che per creare una nuovasintassi genomica si usano le capacità dicellule batteriche, mentre nelle piante ilsignificato dato all’informazione si originain un sistema non-batterico: batterie nonbatteri collegano informazionee significato attraverso meccanisminettamente diversi. L’associazione tra“applicazione degli OGM” e “libertà dietichetta. Dichiarazione degna di unavera Commessa di supermarket. Ogginon è ammessa alcuna presenza diOGM nei prodotti biologici. L’Italia puòcontinuare a seguire questa strada (comeprevisto nello stesso regolamento),seguendo l’esempio della Grecia che hadeciso di estendere il bando contro gliOGM di due anni. Oppure può optareper una legge nazionale che prevedauna soglia più bassa di “contaminazioneaccidentale” di OGM nel Bio. 0,1%, comemira il ministro delle Politiche agricolealimentari e forestali De Castro, che haaffermato di volersi ispirare«all’autorevoleorientamento del Parlamento europeoche, con le risoluzioni del 29 marzo edel 22 maggio 2007, ha richiesto che lecontaminazioni accidentali o inevitabilida OGM nel biologico non dovrebberosuperare lo 0,1%, definito (erroneamente)come limite tecnico di rilevabilità». Dalmomento che in Europa e in Italiagli OGM non si coltivano (tranne unasola varietà di Mais su piccola scala inSpagna e Francia) non sono possibilicontaminazioni. Pertanto non hasenso parlare di una loro presenza“tecnicamente inevitabile” nei prodottibiologici e non si capisce dunque perchési vogliano introdurre le “soglie ditolleranza”. Inoltre una qualsiasi “sogliadi tolleranza” o “limite di rilevazionearbitrariamente indicato”, nei prodottiagricoli come nelle sementi, farebbericerca” nasce dal fatto che il progressomateriale dell’umanità, secondo ilmodello occidentale, è interpretatocome il vero fine della natura: in questomodo il progresso ne risulta mitizzato.Meyer-Abich nella suaPraktischeNaturphilosophie (1997) riconosce questomito del progresso nel rifiuto della vitapresente in favore di un’ottimisticaconvinzione di poter raggiungere unsuperiore stato di certezze, verità efelicità: come conseguenza la fede nelprogresso diviene motivazione essenzialeper chi si occupa di scienza. Gli obiettividi un tale agire sono nobili (aumentarela produzione agricola, risolvere ilproblema della fame), ma spesso noncoincidono con i risultati ottenuti per ilfunzionamento non-lineare dei sistemicomplessi. Pensiamo all’utilizzo chel’uomo ha fatto del fuoco donatogli daPrometeo! Ricordiamo il 6 agosto 1945a Hiroshima! Nel caso degli OGM, forse,potrebbe essere utile ridimensionarequesto nostro eroico e disperato spiritodi sfida e, attraverso il riconoscimento deinostri limiti, intraprendere un camminoverso il principio etico più generaledellaEhrfurcht vor dem Leben (Reverenzaper la Vita) enunciato da A. Schweitzer nelsuo Kultur und Ethik (1925).Michele Codognovenir meno l’importante principio sullaresponsabilità dell’inquinamento econtaminazione genetica, necessarioal fine di garantire il pagamento deidanni da parte dei responsabili dellacontaminazione stessa. Forse negli StatiUniti non lo hanno capito in tempo...Ma grazie alla loro esperienza noisappiamo che le coltivazioni biologichee transgeniche sono incompatibili,unanega l’altra e la “commistione sul campo”non può che generare mostri cheobbligano alla contaminazione forzatadi tutte le coltivazioni e... alla mortedel Biologico. L’obbiettivo “psicologico”delle multinazionali delbiotech è diindurre la gente a pensare che ormaitutto sia contaminato e che le normedi “coesistenza” servano a “garantirci”.In realtà, la “soglia di tolleranza”rappresenta la via necessaria per aprireall’inquinamento da OGM dei prodottibiologici e alla successiva autorizzazionedell’impossibile coesistenza conle coltivazioni transgeniche, oggilegalmente impossibile. Se accettassimole coltivazioni OGM, dovremmo poiaccettare per forza delle “soglie ditolleranza” anche nei semi e, di fatto,non esisterebbero più prodottiOGMfree al 100%, a causa del polline dellecoltivazioni OGM, che si diffonde percentinaia di chilometri.Giuseppe Altieri


55° carnevale di muggiaAnche quest’anno… eppure per molto tempo,dal 1954 in poi, a Muggia il grande corso deicarri allegorici non era mai stato sospeso, pernessun motivo. E si diceva che mai lo sarebbestato, a meno che fossero sopravvenute ragioniveramente serie: guerra termonucleare globale,terremoto del 10° grado oppure l’impatto di unamega-cometa nel golfo di Trieste. Si sussurravache, se la sfilata fosse stata rimandata per motivimeno importanti, l’intero popolo muggesanoavrebbe dato alle fiamme il palazzo delMunicipio, dopo aver linciato tutti i componentidel Consiglio Comunale. Eppure nel 1991 lasfilata venne sospesa, e senza tanto chiasso,per il timore di attentati in seguito allo scoppiodel primo conflitto Usa-Irak nel golfo Persico.Poi iniziò la guerra civile nella ex Jugoslavia, econ un simile massacro alle porte, la voglia difesteggiare passò un po’ a tutti. Fatto sta chenegli ultimi quindici anni i problemi in occasionedel Carnevale si sono moltiplicati a dismisura:maltempo, vandalismi, sabotaggi e incidenti varihanno funestato la manifestazione, tanto che loslittamento alla prima domenica di quaresima èdiventato quasi normale. Nonostante ciò il diecifebbraio 2008 la tradizionale sfilata si è svoltain un clima festoso di grande partecipazionepopolare, soprattutto triestini accorsi in massaa godersi lo spettacolo: i carri allegorici diMuggia sono famosi, tanto che per molti annila cittadina istro-veneta fu chiamata “La piccolaViareggio“. Quest’anno solo otto compagnie, maci sono stati periodi in cui i gruppi partecipantiarrivavano a quindici. Per l’etimologia, “allegoria“deriva dal greco e significa “illustrare un concettocon differenti immagini”. Se questo è vero, lacompagnia Ongia si è meritata pienamenteil primo premio (105 punti), ottenuto per laquarta volta consecutiva e la ventitreesimain totale. Il tema prescelto era “Revolution?Te saverò dir!!!“ Si partiva dalla rivoluzioneastronomica copernicana, con la scoperta chela Terra gira attorno al Sole e non viceversa.Quindi stelle, comete, pianeti di cartapesta efiguranti vestiti da corpi astrali come nel filmdi Georges Meliès del 1905. Seguiva un gransventolare di bandiere bianche, rosse e blu conla Rivoluzione Francese e la ghigliottina utilizzataper tagliare la… mortadella! Ma il pezzo forteera la Rivoluzione Industriale, un enorme carropieno di stantuffi, manometri e ingranaggi chesembrava uscito dalla fantasia di Jules Verne. Laperfetta riuscita del Corso Mascherato si deve,come ogni anno, al certosino lavoro di artigiani,sarti, costumisti, tutte le persone che per dodicimesi l’anno mettono la propria opera al serviziodel Carnevale Muggesano. La graduatoria havisto al secondo posto (d’un filo: 103 punti) LeBellezze Naturali col tema “Sora e soto dellenuvole… tutto ciò che vola”, centinaia di mascheremulticolori vestite da nuvole, uccelli, aerei,aquiloni e dei dell’Olimpo, uno splendido carroallegorico dai movimenti impressionanti colcavallo alato Pegaso che portava in groppa unminuscolo Teseo. La Lampo, sul tema “lampo diluce” (nomen omen) è arrivata al terzo gradinodel podio (100 punti). Al 4° posto, ex aequo (96punti) la Brivido (una volta considerata la veraregina del Carnevale ma oggi alquanto decaduta)con “Ma che deserto d’Egitto“ e la Trottola con”Carta canta…”, sesti i Mandrioi (“Artisti destrada“), settima La Bora con “Mississipi“ e achiudere la Compagnia Bulli e Pupe, ottavi con“Ua Ua ognidun a casa sua”. Sono stati distribuitianche vari premi speciali, tra cui La Coronad’Oro, vinta dalla Macchina per scrivere dellaTrottola. Tra le Bande, ha prevalso la Lampo.E ancora: il Premio Mazzuccola ai Mandrioiper le Marionette di Montecitorio, mentre ilTrofeo Confartigianato che premia la capacitàartigianale posta nella realizzazione del Carroprincipale è meritatamente andato alle BellezzeNaturali. Alla fine, tutti contenti e soddisfattianche se infreddoliti. Ma questo è un prezzo chesi paga volentieri.Gianni Ursini31 <strong>Konrad</strong> marzo 2008


mamma mi fa male laCome stabilire quando è vero e quando è falso?Scopriamolo nell’intervista all’illustre pediatrae saggista fiorentino Paolo SartiIllustrazione diBarbara Cantalino32 <strong>Konrad</strong> marzo 2008La cefalea tensiva è un disturbo semprepiù frequente anche nei bambini.Può spiegarci a grandi linee di cosa sitratta?La cefalea tensiva è la forma di mal ditesta più diffusa, tanto che i tre quartidella popolazione soffrono di unattacco di cefalea tensiva almeno unavolta all’anno. Si tratta della forma dicefalea più tollerabile.Sembra colpire più le donne degliuomini; per alcuni questa maggioreincidenza all’interno della popolazionefemminile è apparente ed è daimputare anche al fatto che le donne sirivolgono più spesso degli uomini a unmedico per combattere questo tipo dimal di testa.Dato che non sono ancora state chiaritele cause di questo tipo di cefalea, sirimane per il momento nel campodelle ipotesi. E’ probabile, comunque,che all’origine dell’attacco vi sia unatensione prolungata, che porta a unindurimento dei muscoli della nuca edel collo (cefalea “muscolo-tensiva”). Siipotizza, quindi, che:- questa contrazione induca i muscolia produrre una quantità maggioredi acido lattico, una sostanza cheautoalimenterebbe il mal di testa;- le vertebre del collo, a causadell’indurimento dei muscoli, vadanoa premere sulle radici dei nervi fino airritarle e a scatenare il dolore.Si pensa, inoltre, che alla base dellacefalea tensiva vi possa essereun’alterazione nella soglia di tolleranzadel dolore. A causa delle varietensioni psicologiche, nella persona siverificherebbe una diminuzione delleendorfine, che la renderebbe moltopiù sensibile alle sensazioni dolorose e,quindi, anche alle conseguenze di unanormale contrattura del muscoli delcollo e della nuca.Questo tipo di cefalea è semprepiù frequente anche nei bambini. E’tipica del bambino più grandicello oadolescente conseguente alla tensioneemotiva che più spesso deriva dasituazioni stressanti (come conflitti coni genitori, attese per risultati scolasticio sportivi, ansia di varia origine, vitadisordinata, lunghi periodi dedicati avideo-giochi o al computer).Come si manifesta?In genere si manifesta con dolorediffuso (spesso “a cerchio”) o localizzatoalla fronte o alla nucadura da 2 a 8 ore, e tende aripresentarsi. E’ come se un cascopremesse la testa: un mal di testacontinuo che compare lentamente eche arriva a interessare tutto il capo,fino a irradiarsi ai muscoli del collo (ibambini parlano di “senso di pressionealla testa e sul collo”). Oltre al mal ditesta infatti la persona può accusareanche sensazione di contrazionepermanente dei muscoli della nuca edel collo e talvolta torcicollo e difficoltàa muovere il collo in tutte le direzioni.Gli attacchi compaiono senza alcunaregolarità, preferibilmente di mattinao di sera; durano per più di un giorno,ma di solito non compromettono lenormali attività quotidiane, perchèil dolore è sopportabile e non èaccompagnato da senso di nausea evomito.Si parla di cefalea tensiva episodicaquando il mal di testa ha una frequenzainferiore ai 5 giorni al mese; vienedefinita cronica invece la cefaleatensiva che ha una frequenza superiorea 15 giorni al mese e perdura peralmeno sei mesi in un anno.Quali sono le cause?Sono molti i fattori che contribuisconoa provocare la cefalea tensiva, sianell’adulto che nel bambino:- la postura non corretta, come quandosi tiene a lungo la testa reclinata inavanti;- l’artrosi cervicale;- le anomalie nella muscolatura delcollo;- l’affaticamento degli occhi perqualche difetto visivo;- un rumore o una luce eccessiva;- i conflitti lavorativi e familiari;- un lutto o un dolore.Come già detto, nel bambinosono soprattutto le tensioniemotive conseguenti a situazionistressanti a determinarla. Spesso sitratta di bambini eccessivamenteresponsabilizzati, perfezionisti,con difficoltà a far fronte a stress efrustrazioni, tendenti alla repressionedelle emozioni. Ansie di varia origine,come l’attesa di un risultato scolasticoo sportivo possono scatenare la cefaleatensiva; e sempre più spesso neiragazzi la causa va ricercata in un usoprotratto e “ansiogeno” del computer edei videogiochi.Perché vi è una tendenza da partedei genitori a sottovalutare questodisturbo?Il mal di testa è un sintomo riferitospesso dai bambini. Le cause possonoessere molteplici ed è importanteindividuare con chiarezza l’originedel dolore per intervenire conappropriatezza.Se da un lato è vero che è sbagliatosottovalutare il disturbo, ad evitareche si cronicizzi e influisca poi sulquotidiano rendimento e stile divita della persona o che si possasottovalutare il sintomo di una qualchepatologia, dall’altro quando si ha ache fare con bambino, soprattutto sepiccolo, occorre molta prudenza neldiagnosticare e affrontare la cefalea.Capita spesso di non essere sicuri cheun bambino che si lamenta di mal ditesta ce l’abbia veramente; in sostanza,almeno fino ai cinque/sei anni esiste ildubbio della “simulazione”: i bambini,soprattutto se in casa qualcuno soffredi cefalea, tendono ad “usare” il


testa!33 <strong>Konrad</strong> marzo 2008sintomo per attirare l’attenzione!Se il disturbo passa chiacchierando conlui e distraendolo, se non gli impedisceuna vita normale per l’età (giocare congli amici, fare i compiti, fare attivitàsportiva), se non lo sveglia la notte ese, per il resto, il bambino sta bene e sicomporta normalmente, non piangeper il dolore, ma semplicemente“dice” di aver mal di testa, non è ilcaso di dare troppo peso al disturbo,anzi spesso il bambino vuole soloessere tranquillizzato. Nella fase diosservazione evitare di commentare ilproblema in presenza del bambino etanto meno continuare a chiedergli seha ancora mal di testa (un bambino,soprattutto se piccolo, non è capacedi nascondere un dolore importante equesto vale per molte altre situazioniassociate a dolore … alla pancia, allegambe, e così via).Nel bambino più grandicello invece,e soprattutto nell’adolescenza, ilproblema non è tanto escludere lasimulazione, ma capirne le cause.Le cause di mal di testa possono esseretante, spesso banali:malattie virali (raffreddore), febbrealta, fame (compare verso sera), ciclomestruale, problemi visivi (comparedopo un periodo di lettura, dopoi compiti, o dopo la TV), sinusite.Appartiene a questo gruppo di cefaleesecondarie anche quella “tensiva”.In qualche caso per inquadrare il tipodi cefalea si rendono necessari alcuniaccertamenti clinici.Per queste cefalee secondarie, aseconda della causa scatenante verràimpostata una terapia adeguata:dal banale riposo, ad un sempliceanalgesico fino a terapie mirate pereliminare la causa primaria (come nelcaso di sinusiti o disturbi visivi).Più complesso invece il campo dellaterapie delle cefalee primitive, spessosostenuto da una certa familiarità,dover occorre instaurare una terapia sianell’attacco acuto sia per una eventualeriduzione di accessi frequenti.Qual è l’iter terapeutico per la curadella cefalea tensiva?Una volta appurato che si tratta dicefalea tensiva (cioè di una cefaleamuscolo-tensiva) e sono state esclusequindi tutte le altre cause si cercherà diindividuarne le cause e di intervenireper la rimozione dei fattori scatenanti.In questo tipo di cefalee il farmaco (ingenere paracetamolo) ha lo scopo diintervenire al momento sul dolore esulla tensione, non rappresenta quindiuno strumento né risolutivo per larimozione della causa né preventivodegli attacchi successivi (solo in alcunirari casi vengono consigliate curepreventive con particolari farmaci:beta-bloccanti).Dato quindi che si tratta in generedi cefalee ben tollerate che noncompromettono le normali attivitàil ricorso al farmaco spesso non ènecessario: quando necessario però lasua efficacia è tanto maggiore quantopiù precoce è la somministrazione.Indispensabile invece lavorare sullepossibili cause, come il regolarizzarei ritmi di vita (orari di studio,alimentazione, pause di relax, riposonotturno, ecc.). Per quanto riguardale posture scorrette e l’affaticamentovisivo occorre ridurre i tempi dipermanenza davanti al computer,limitare l’uso dei videogiochi per lostress e la contrattura che comportano;rendere più confortevole l’ambientedove si soggiorna a lungo, sia perquanto riguarda l’illuminazione che larumorosità.Certo più difficile, ma ugualmenteindispensabile affrontare leproblematiche conflittuali, sia familiariche scolastiche. In situazioni piùcomplesse (separazioni, lutti, ecc.) puòessere utile un sostegno psicologico.Barbara CantalinoPaolo Sarti vive e lavora a Firenze,insegna alla facoltà di Medicinadell’Università di Firenze. Pediatra difamiglia, si occupa dipreparazione alla nascita nei Consultorie collabora con la PsicoprofilassiOstetrica dell’Università. Consulentedella Regione Toscana per l’educazionesanitaria, si occupa di educazionesessuale nelle scuole a cura del CentroConsulenza Giovani. Fra i suoi libri:“Gravidanza e Puericultura” - ed.Giunti, “Saro Padre” - ed. Giunti e direcente pubblicazione “NeonatiMaleducati” - ed. Giunti-Demetra.l’angolo di ugo pierriil riccioletto biondonello specchietto retrovisoreè un amo nel cuore di un pedoneraccolto sul ciglio violetto della sera***il paravento giapponeseche fa da testiera al nostro letto diprocustemostra seriche scene di campagnabucolici idilli, tenzoni pastoralitenere piante e docili animali***dopo anni ossidabiliuna bionda ossigenatafa danni calcolabilinella regione più labile dei lari:dalla porta accantoun cane d’appartamentolatra a intervalli regolariper gentile concessionedi Francis GrayBartleby traduzione Ugo Pierri


IL LICENZIAMENTO DI ZIGRINO/3La posizione del direttore generale dell’Azienda OspedalieraDobbiamo dar conto ai nostri lettoridella vicenda del licenziamento dellasignora Ida MIser da parte dell’AziendaOspedaliera di Trieste. Più analiticheconsiderazioni sono riportate nel nostroblog hptt//konradblog.blog.kataweb.itCome ricorderete la vicenda era collegataa un sospetto di inquinamento operatoin contrasto con le norme di legge deiresidui di lavorazione del Laboratorioanalisi cliniche dell’Ospedale di Cattinara,sul quale sta indagando la magistraturaa seguito di un esposto (non di unadenuncia) presentato dalla stessa signoraMiser.In proposito avevamo rivoltopubblicamente alcune domande aldirettore generale dell’Azienda, dott.Franco Zigrino, nella sua veste difirmatario della lettera di licenziamento.Cortesemente, l’interpellato ci ha rispostocon una lunga lettera che è integralmentepubblicata sul blog citato.In essa, il dott. Zigrino si diffondepreliminarmente circa le modalitàdi smaltimento dei liquidi residui dilaboratorio, affermando che essi vengonosmaltiti regolarmente, che sono trattatida un depuratore prima di essere immessinella rete fognaria, che tutti i controllieffettuati dall’ACEGAS APS a valle didetto depuratore hanno sempre datoesito negativo per quanto riguarda ognigenere di inquinamento e, ancora, cheil sequestro degli scarichi disposto dallamagistratura e tuttora in corso è dovutoad un’interpretazione errata dell’art.256 comma 5 del codice dell’ambiente,in quanto ai rifiuti in questione nonandrebbe applicata la normativa suirifiuti speciali, trattandosi invece di rifiutiindustriali.Di ciò, come ho già avuto modo discrivere su queste pagine, non possoche prendere atto, augurandomisinceramente che sia correttal’interpretazione del dott. Zigrino e chetutto sia avvenuto nel pieno rispetto dellenormative di legge.Per quanto riguarda il licenziamentodella signora Miser, il direttoregenerale dell’Azienda afferma che lasua denuncia (ma ci risulta trattarsiinvece di un esposto, un atto con cuisi chiede alla magistratura di indagare,avendo solo il sospetto di un reato) si èrivelata “avventata ed infondata”, che ladipendente non aveva mai informato deisuoi dubbi, in nessuna forma, gli organiamministrativi competenti.In conclusione le risposte del dott.Zigrino alle nostre domande sono leseguenti (ma vi invitiamo a verificareil contenuto integrale di domande erisposte sul nostro blog):1.- La Miser non ha espresso allaDirezione Strategica aziendale alcundubbio sulla corretta gestione degliscarichi del Laboratorio; al contrario,ha denunciato l’Azienda dalla qualedipendeva, con slealtà e spirito di rivalsa;2.- nessun inquinamento ha mai,prima o dopo, avuto luogo, posto chei reflui di cui all’indagine sono scaricatiin depuratore e trattati adeguatamente,prima di venir sversati nelle fogne, inperfetta aderenza alla normativa vigente,così come sancito dalla Suprema Corte, eprevia autorizzazione comunale;3.- non ho adottato io, né avrei potutofarlo a norma di regolamento e di D.Lgs.165/2000, il provvedimento disciplinarea carico della Miser; perciò non sussistenella fattispecie incompatibilità alcuna;4.- nell’inconcessa ipotesi che ilGiudice del Lavoro annulli, con sentenzadefinitiva, detto provvedimento, la sig.ra Miser sarà, ovviamente, ripristinata inservizio, con le misure risarcitorie che ilGiudice disporrà;5.- sempre in tale ipotesi - chepresumibilmente avrebbe luogo, dati itempi della Magistratura italiana, bendopo la scadenza del mio incarico, e forseanche dopo quello del mio successore- al dirigente che ha adottato la sanzioneverrà senz’altro posta la questione delleproprie eventuali dimissioni.Questo, nella sostanza, il contenuto dellarisposta del dott. Zigrino.Da noi interpellati, né la signora Miserné il suo legale hanno inteso fornireuna risposta alle considerazioni deldirigente, per questioni di opportunitànella conduzione delle azioni legaliche hanno intrapreso in opposizione alprovvedimento.Quanto a noi, non ci rimane che ribadirela speranza che la visione “innocentista”circa le responsabilità aziendaliaddebitate all’ospedale sia fondata e chequindi le indagini in atto conducano adun proscioglimento degli indagati, inquanto il fatto non sussiste.Del pari, rimaniamo della nostra ideapiù volte espressa che sia del tuttoinopportuno e sproporzionato aquanto è accaduto il provvedimentodi licenziamento che, soprattuttocontrofirmato da uno degli indagati, hail sapore di una ritorsione nei confrontidi una persona che, ricordiamo, nonè responsabile di altro se non di aversegnalato quello che a suo avviso era unaviolazione della legalità. La responsabilitàdelle conseguenze, difatti, è tutta interadei magistrati che hanno tratto le loroprovvisorie conclusioni non sulla basedell’esposto, ma degli accertamenti adesso conseguenti, operati dai carabinieridei NAS e valutati da una pluralità dimagistrati.In questo senso continua a meravigliarciil fatto che nessuna voce (tranneun’interrogazione del consigliere Melz,destinata a rimanere inevasa per la finedella legislatura regionale) si sia levataa difesa di una lavoratrice che si trova abattersi con poteri assai più grandi di lei.Luciano Comida34 <strong>Konrad</strong> marzo 2008


I quaderni dell’erboristaè marzodepurati!Se in inverno hai fatto baldoria,tempo è ora di eliminare ogni scoria.Decotto popolare depurativo:The Wellness & Medical CenterPalestra attrezzata erecentemente rinnovata con vistasul parco naturale triestino,Fumaria officinalisSmilax officinalisArctium lappaTaraxacum officinaleViola tricolorEquisetum arvenseFoeniculum vulgare15 g15 g20 g20 g10 g10 g10gPiscina riscaldata conidromassaggio e percorso KneippMettete un cucchiaio dimiscela in una tazza diacqua fredda e bollite10 minuti. Filtrate.Bevete al mattino a diguno.E per quanti non hanno voglia difare una tisana, si facciano unapasseggiata per i prati!E raccolgano un po’ di giovani gettidi tarassaco, di crescione, foglie efiori di primula, pratoline e fiori divioletta. Li aggiungano poi crudiall’insalata.Potranno così abellire le propriepietanze e apprezzare i rinfrescanti erinvigorenti effetti di queste piantineprimaverili.Saune con zona relax, tepidariume con whirpool riscaldatoCentro Medico con ampia offertadi riabilitazione e fisioterapiaoltre che diete personalizzateabbinate al movimentoEstetica Naturale con trattamenticorpo e massaggi esclusiviDa non perdereil MESE DELL’AYURVEDAofferte marzo 2008per conoscersi,apprezzarsi e migliorarsiAbbonati nell’OASI di AVALON!Tel. 040 327431www.avalonwellness.it


IL film borat visto dalNessuno di quelli che conosco ha mai visto il film,pare che la proiezione sia stata vietataMoschea Centraledi AstanaMi chiamo Giulia e da poco sono tornatadal Kazakistan dove ho svolto unostage presso una ONG che lavora per idiritti dell’infanzia. Sono appassionatadi storia moderna dell’Asia Centrale e didiritti umani. Quando mi si è presentatal’occasione di andare ad Almaty pertre mesi, non ci ho pensato due volte.Vedere un paese di cui avevo sempre esolo letto è stato emozionante. Ho avutol’occasione di vivere e interferire conla realtà del posto, entrare in contattocon persone con vite così diverse dallamia. Del Kazakistan mi attira la sua terraimmensa percorsa in passato da tribùnomadi e poi meta di deportazioni dimassa, in seguito alle quali popoli diversisi sono ritrovati a vivere un accantoall’altro, temendosi e talvolta trovandosiuniti nelle difficoltà presentate daicambiamenti politici ed economici. Vorreipoter capire questa realtà complessa,piena di contrasti, in cui i gruppi nazionalipresenti spesso inneggiano alla concordiae alla convivenza delle loro diversissimeculture e talvolta discriminano chi irussi, chi i kazaki, chi i coreani, ecc. Lamia passione adesso è diventata unamore profondo e un forte desideriodi continuare, di fare tutto il possibileaffinché quello che ho vissuto non sifermi ad un’esperienza di tre mesi.La maggior parte delle persone checonosco, alla notizia che sarei andata inKazakistan, hanno esclamato: “Ah! Borat”.Invece, una volta in Kazakistan, alla miadomanda su cosa pensassero i kazaki diBorat, la risposta è stata: “Chi?!”. Nessunodi quelli che conosco ha mai visto il film,pare che la proiezione sia stata vietata. Ementre gli italiani sanno tutto di Borat eniente del Kazakistan, i kazaki sanno tuttodel Kazakistan, qualcosa dell’Italia (SilvioBerlusconi, l’Eni, Romano Prodi, i Cugini diCampagna, Toto Cutugno, Mastroianni ealcuni suoi film) e niente di Borat.Neanche io so molto di Borat e quindi hodeciso di vedere il famoso film che alcunitrovano geniale e altri eccessivamentevolgare. La mia prima impressione è cheBorat, giornalista kazako interpretato daun comico britannico, ha l’aria tutt’altroche kazaka (i kazaki di solito hannocapelli drittissimi e occhi a mandorla).Per tutta la durata del film, SashaBaron Cohen, così si chiama l’attore, faintendere che il tipico kazako disprezzale donne (fiere prostitute), teme gli ebreie vive quasi da selvaggio al punto da nonsaper utilizzare il gabinetto.Guardando il film non trovavosomiglianze con la realtà se non insuperficie. Mi ha fatto sorridere l’episodioin cui Borat decide di rapire PamelaAnderson per sposarsela. Ad Almaty miraccontavano che un tempo da loro siusava rapire le donne e sposarle. Ci sonoancora forme simili per cui il matrimoniopuò avvenire senza aver chiesto ilconsenso alla famiglia della sposa percui poi è d’obbligo pagare il kalym, ladote. Ma le tradizioni sono sempre moltocomplicate, più che resoconti delleBazarnella pagina seguente:Cattedrale di ZhenkovDoni agli invitati allafine del matrimonio36 <strong>Konrad</strong> marzo 2008


kazakistanpersone che ho conosciuto non possoraccontare.Borat in qualcosa quasi ci azzecca eppurenon si tratta mai del vero Kazakistan. Equesto conferma la mia impressione cheil film si basi su un immaginario paeseidiota e mi chiedo perché Cohen abbiascelto il Kazakistan. Tutte le sue gag sonocostruite sui preconcetti che si hannodei paesi poveri del Sud e dell’Est delmondo. È facile pensare che in certi paesici sia un alto tasso di prostituzione e dialcolismo, che ci siano pregiudizi versocategorie sociali come gli omosessualio gli handicappati, che le case sianobaracche e che ci siano conflitti tra gruppinazionali diversi (non è forse facile chequalcuno ce l’abbia con gli ebrei?). Glistereotipi si basano su mezze verità maiapprofondite e mai vere. Ad Almaty èvero ci sono baracche, bambini sporchiper la strada, ubriachi sui marciapiedi,quartieri quasi al buio e discriminazioni(cisono associazioni civili che lottano controtutto questo, in mezzo a molte difficoltà).Quello che più mi turba è che lagente rimanga impressionata da unpersonaggio inesistente, associato adun paese che invece esiste. E a nessunointeressa sapere cosa sia veramente ilKazakistan, perché a tutti basta quelloche mostra Cohen, basta ridere delkazako e degli americani. E così si sa orache il Kazakistan esiste e fa molto ridere,proprio come l’idea che io ci andassi.Se la gente è disinformata la colpa èdi quelli come Cohen che decidono dipropinare qualsiasi idiozia pur di farridere.Alcuni dicono che Borat almeno hadato visibilità al Kazakistan. Il fatto cheil Kazakistan sia ora sotto l’attenzionedelle maggiori compagnie petrolifereper la sua ricchezza di giacimenti, che nel2007 sia stato candidato alla presidenzadell’OSCE (Organisation for Security andCooperation in Europe) per il 2009 eche sia un membro del SCO (ShanghaiCooperation Organisation) insieme con laRussia, la Cina, l’Uzbekistan, il Kyrgyzstane il Tagikitan, non è riuscito a darglivisibilità ma un assurdo Borat sì.L’idea di smascherare l’ingenuità, ipregiudizi e la crudeltà delle personecon una candid camera è bella ma èanche una grande responsabilità. Boratavrebbe funzionato bene anche se fosseprovenuto da un paese inesistente, lagente gli avrebbe creduto lo stesso.Questo comunque non sarebbe unagrande vittoria.Per me il Kazakistan continua adavere più di cento volti, proprio comei gruppi nazionali che lo abitano. Èmeraviglioso come le sue montagnee i suoi laghi, moderno e ricco comela sua capitale nuova di zecca, bruttocome le grigie e monotone città in stilesovietico, crudele come gli istituti incui ragazzi maggiorenni handicappatisenza famiglia vivono con vecchiettiabbandonati, toccante come Gulnara,innamorata del suo paese ma anchemolto divertita di alcune sue tradizioni,smarrito come molte persone senza unostipendio decente e senza qualcosa incui credere, buffo e nello stesso tempotremendamente interessante come imatrimoni tradizionali.Giulia Panicciarihttp://konradblog.blog.kataweb.itil tuo <strong>Konrad</strong> quotidiano


strangers in the townMatej BabicUno studente da FiumeIncontro con un giovane croatoMatej Babic, originario di Fiume, èuno studente-lavoratore. Iscritto dal2006 alla facoltà di Farmacia, lavoraquasi a tempo pieno del settore dellaristorazione e del cattering.Cosa ti ha portato a venire a Trieste?Questa scelta ha radici lontane. Triestela conosco da quando ero bambino:allora c’era l’usanza di venire a far laspesa in Italia. Ogni volta che passavodavanti all’edificio centrale dell’Universitàrimanevo colpito dall’imponenza dellastruttura e pensavo“Qua verrò a studiarequando sarò grande”.Trieste, oltrea essermisempre piaciuta,rappresentava tantecose: era il luogodove erano venutia vivere tanti mieiamici, la possibilità,dopo il liceo, diandare via di casa.Conoscevi già l’italiano?E’ la mia lingua madre, in quanto miamadre è fiumana. Pensa che quando hofrequentato per un anno l’università aFiume mi sono trovato in difficoltà colcroato.Che lavoro svolgi oggi?Oggi nessuno: sono sul divano! Scherzo.Lavoro nel settore della ristorazione e delcattering.La Croazia dovrebbe entrarenell’Unione europea tra qualche anno.Cosa ne pensi a riguardo?Ti confesso che lo trovo poco probabile:è prematuro. La Croazia dal punto di vistasocio- politico è già pronta da tempo, adifferenza della Bulgaria e della Romaniache, ufficialmente paesi in via di sviluppo,hanno una realtà interna quasi identicaa quella medioevale. Quello che ostacolarealmente la sua entrata è la presenza didinamiche economico-politiche ancorapoco chiare. Dagli anni ‘80 non vieneprogettata una seria politica di sviluppo etutte le attività redditizie, quali il turismoe la gestione delle banche, sono stateprogressivamente privatizzate.Oggi il capitale va, quindi, all’estero enon può essere investito nei settori cheavrebbero più bisogno.Quali sono state e sono le ripercussionidi questo sulla società?A parte il fatto che un giorno,probabilmente, per visitare la spiaggettadella mia infanzia, dovrò pagare un ticketa un francese, il ricco è diventato semprepiù ricco e il povero sempre più povero;di conseguenza c’è un’elite compostadal 10% della società e un restante 90%che non arriva alla fine del mese. Il cetomedio è sparito.L’entrata in Europa allora non potrebbegarantire un progetto economicopiù serio per una crescita interna piùomogenea della Croazia?Per crescere bisogna avere delle basi: laCroazia non ne ha. Il capitale è uscito econtinuerà a uscire.Cambiamo discorso. Nell’immaginariolocale i giovani croati sono moltointraprendenti, autonomi e magarianche un po’ furbi. Cosa ne pensi?Gran parte dei croati a Trieste sonostudenti: ricordati che chi, dei mieiconnazionali, va a studiare all’estero ha lespalle economicamente molto coperte.Io infatti sono un’eccezione. Per questoloro non rappresentano effettivamentela Croazia. Per quando riguarda gli altri,ricondurrei il loro modo di fare a questamassima: “Quando non hai, ti arrangi”.Penso che la necessità renda le personeintraprendenti ed autonome in tutte leculture.Oggi l’Italia è in difficoltà, ma inostri giovani forse appaiono menointraprendenti e più “bamboccioni“...In Italia si stava bene nel dopoguerra:anche oggi in realtà non si soffre la crisiquanto nei paesi vicini. A Belgrado, peresempio, una busta paga media è di 250euro al mese e i prezzi nei supermercatisono simili a quelli italiani. I ragazziitaliani mi sembra piangano un po’ ilmorto: devono rendersi conto che danessuna parte al mondo si sta benequanto si stava negli anni ‘90. Stati comela Germania e la Spagna, avendo avutopolitiche migliori, hanno semplicementeun benessere leggermente più diffuso.Credi quindi che siano “bamboccioni”?Beh, sono sicuramente mammoni. A 40anni sono ancora a casa con i genitori.Dicono che gli stipendi bassi nonpermettono loro di fare altrimenti…Non ci credo. Allora come farei io asostenere a 25 anni un mutuo? Pensache 8 anni fa, quando sono venuto inItalia, avevo più debiti che soldi sul contocorrente.Prima hai accennato a Belgrado. Il17 febbraio il Kosovo ha dichiaratol’indipendenza. Cosa ne pensi?Penso sia positivo che il Kosovo si suaseparato dalla Serbia: al suo interno c’erasolo il 20% di presenza serba. Sarebbestato forse meglio si fosse risolta laquestione con un referendum, come èavvenuto in Cecoslovacchia.Il confine politico, comunque, non segnamai in maniera definitiva il confine socialee culturale di un territorio. Voi lo sapeteora più di ogni altro, dopo che quellovostro con la Slovenia si è dissolto duemesi fa, come neve al sole.Agnese ErmacorabreviL’Annuario BIO 2008Dove si trovaTutto Bio 2008 è in vendita: nelle Librerie Feltrinelli, nei negozi di alimenti biologici, pressol’Editore Egaf Edizioni di Forlì (tel. 0543 473347) e sul sito www.biobank.it sezione bookshopTutto Bio 2008Annuario del biologico14a edizionea cura di Achille Mingozzi e Rosa Maria BertinoBio Bank by Egaf Edizioni304 pagine - 16 euroFormato cm 16,5 x 23,5Stampa a 4 colori su carta ecologica38 <strong>Konrad</strong> marzo 2008Bio Bank. Chi, cosa, come, dove. Dal 1993Bio Bank è la banca dati del biologico italiano, ma anche dell’ecologico e dell’etico.Un’opera iniziata nel 1993 ed aggiornata, anno dopo anno, attraverso i censimenti diretti dimigliaia di operatori. Una banca dati che segue l’evoluzione del settore, registra i cambiamentiin atto, elabora le statistiche Bio Bank e alimenta l’annuario Tutto Bio ed il portale www.biobank.it. I lettori-navigatori possono così conoscere l’altra Italia, quella che ha fatto del “buono, pulito egiusto” la sua bandiera ed il suo operare quotidiano.


PER UN TURISMOSOSTENIBILE... e per non viaggiare con la testa nel sacco del consumismoMentre con la macchina fotograficaa tracolla andavate alla ricerca diun’inquadratura da portare a casa, vi èmai capitato di sentirvi un viaggiatoreimbecille? Di percepire la vostrainadeguatezza a essere parte di quantovedevate? Di costituire la nota stonatain un quadro che, senza di voi, sarebberisultato perfetto?O al contrario: evitate con cura i ristorantie i negozi “per turisti” e andate alla ricercadi un approccio più autentico con larealtà del paese in cui state viaggiando?Tentate di essere un ospite anziché unbarbaro, indebito invasore di spazi altrui?Lo vediamo ogni giorno e non è semplice:sviluppare convivenze sociali, produttivitàeconomica, sistemi energetici chemantengano un’attenzione responsabilee sensibile alle risorse e alla qualità dellavita sul nostro pianeta è un processo insalita, ma necessario.Da un po’ di tempo questi concetti sistanno affermando anche all’internodi un’attività umana apparentemente“innocua” come il turismo. Si è iniziatoperciò a parlare di turismo responsabile,un movimento che prende vita ametà degli anni Novanta, quandovarie associazioni della cooperazioneinternazionale si trovarono a Verona persottoscrivere un documento intitolato“Turismo responsabile: carta d’identitàper viaggi sostenibili”. L’obiettivo erapromuovere un nuovo modo di fareturismo: rispettoso delle comunità locali,riconoscendo la centralità che loro spetta,un’equa distribuzione dei proventi, unbasso impatto ambientale.Questa volontà è divenuta una realtàcondivisa da tante organizzazioni (CISV,MLAL, VIAGGI E MIRAGGI, PINDORAMA,RAM), intenzionate a costruire radicalialternative al turismo di massa “allinclusive” promosso dai grandi touroperator internazionali.Oggi l’enorme affare del turismo ècontrollato da poche multinazionaliche ne traggono giganteschi profitti,lasciando ben poco alle comunità locali,occupando i nativi in ruoli subalternie ignorando, fin dalla costruzionedelle strutture turistiche, gli equilibriambientali: insomma un approccio inqualche modo neocoloniale. Inoltre ilturismo di massa, specialmente nei paesidel Sud del mondo, ha creato situazionisociali svilenti per la dignità dellepopolazioni: accattonaggio (un bambinopuò guadagnare in un giorno più di suopadre in un mese), emigrazioni forzate(gruppi di popolazione possono esserecacciati dai loro luoghi di residenza percreare zone protette), riti tradizionali chevengono mercificati e indeboliscono ivalori cui un popolo si ispira.Ovviamente, è ancor più disprezzabilela pratica del turismo sessuale, dove lapovertà dei nativi accetta lo sfruttamentobarattandolo con un sogno di benesseremai raggiunto.È proprio in contrapposizione a questiapprocci devastanti che il viaggiatoreresponsabile desidera un incontroautentico con le popolazioni ospitanti euna conoscenza diretta della loro cultura,in uno scambio dove l’economia turisticapossa arricchire le comunità del luogovisitato, usando preferibilmente strutturea conduzione familiare, trasporti locali,cibo locale e non importato.L’equoturismo è in lenta, ma continuacrescita: molte persone sfuggono alleprigioni dorate delle artificiose strutturedei resort per immergersi senza tramitiesterni nelle realtà locali. Ciò non attirapiù, come un tempo, solo gli “addetti ailavori” come i membri delle attività divolontariato. Ora il turismo consapevolecoinvolge anche insegnanti, impiegati,operai, studenti, tra cui molte donne,forse più disponibili a confrontarsi senzatanti condizionamenti con le diverseculture e tradizioni.Senza dover andare troppo lontano,anche in Italia si stanno sperimentandoproposte di viaggio responsabile,come andare in Sicilia per escursioni osport, ma anche per conoscere personeinteressanti, impegnate sul fronte dellalegalità, o per visitare le terre espropriatealla mafia e gestite da cooperative socialicome LIBERA, Noe, Placido Rizzotto,.Oppure in Calabria, a Riace, dove conla ristrutturazione di un piccolo borgosi è creato un punto di accoglienza perrifugiati, i “laboratori sociali” realizzatida Pina Sgrò e Domenico Lucano construtture per accogliere i turisti.Varie associazioni organizzano viaggimirati alla sostenibilità: si trovano al sitowww.viaggisolidali.it, dove vengonopromosse iniziative, spesso preceduteda incontri preparatori alla partenza.Per andare non solo a conoscere alcuniprogetti a scopo sociale o ambientale,ma anche per trascorrere una piacevolevacanza di svago con uno spirito diversoe forse con qualche emozione autenticain più.Giulia Amsticihttp://konradblog.blog.kataweb.itil tuo <strong>Konrad</strong> quotidiano39 <strong>Konrad</strong> marzo 2008


eviMostra fotografica di Zafer GalibovNella galleria del Narodni dom diTrieste (v. Filzi 14) espone il fotografobulgaro ZAFER GALIBOV.La mostra si terrà fino al 7 marzo 2008con il seguente orario:lunedì, martedì, giovedì à dalle 10 alle12 e dalle 17 alle 19mercoledì e venerdì à dalle 17 alle 19Organizzano: Fotovideo Trst 80e Associazione per l’arte KONSin collaborazione con la Bibliotecaslovena e degli studi e l’Unione deicircoli culturali sloveni ed il sotegnodell’ageniza turistica Adriatica.net.Il microcredito a TriesteA Trieste la prima esperienza di microcredito ha visto laluce nel giugno 2006, in seguito ad una convenzione tral’Amministrazione comunale e Banca Popolare Etica. Oggiquesta esperienza è una realtà consolidata e funzionante, grazieal serio lavoro di rete che è stato svolto tra i diversi operatori.Finora sono state accolte 11 richieste di intervento, per un totaledi 32.000 euro erogati. Con questo strumento possono essereaiutati singoli cittadini o famiglie,purché residenti a Trieste.Un esempio: Gianni ha un periododi disoccupazione. Si accumulanoPromotore finanziarioAlice PesiriVia Donizetti 5/A,34133 Trieste,tel. e fax 040 638472,cell. 347 2690400,apesiri@bancaetica.itPunti informativiStaranzano (GO)c/o Circolo ACLI,Via De Amicis 10,Natura 2008Referente Fabio GON,tel. 329 9724593,fabio.gon@tiscali.itPordenonec/o “L’altra metà”,Via della Motta,tel. e fax 0434 524228,puntoinformativo-pn@libero.itrate di affitto non pagate. Ora ha un lavoro e, grazie ad unprestito di 5.000 euro, sta rientrando dal debito pregresso,dando un futuro alla moglie e alla loro bambina nata da poco.Per informazioni su come effettuare la richiesta di prestitooccorre rivolgersi all’Unità Territoriale Operativa (UOT) delComune di Trieste alla quale si appartiene. Le domandevengono valutate da una Commissione, in cui siede unrappresentante per ciascuno degli enti promotori: Comunedi Trieste, Circoscrizione locale dei soci di Banca Etica, ACLIprovinciali, Caritas diocesana e Solidarietà Trieste ONLUS.Banca Etica nella regione Friuli Venezia GiuliaLa Lega Italiana Protezione Uccelli presenta NATURA 2008, uncorso di educazione ambientale per far conoscere la fauna, la florae gli ambienti naturali della provincia di Trieste. Saranno illustratele peculiarità degli ecosistemi naturali locali e l’importanza dellaloro tutela anche alla luce delle nuove norme europee per laconservazione della biodiversità.Presso il liceo Oberdan ogni venerdì alle 18 partire dal 14 marzosi terranno 12 incontri tematici. In programma due escursioninelle Riserve naturali regionali di Duino e della Val Rosandraaccompagnati dai guardiacaccia e dalle guardie forestali. E’prevista inoltre la visita del nuovo Centro Didattico Naturalistico diTriesteBasovizza e un’escursione subacquea nella Riserva Naturale Marinadi Miramare. Via Donizetti 5/A,La partecipazione al corso è gratuita. Per la sola visita alla RiservaMarina di Miramare è previsto un contributo per l’accompagnatore.Programma di primaveratel. e fax 040 638472,git.trieste@bancaetica.org,www.bancaetica.org/triesteUdinec/o “Mossoko”,Via Battisti 7,Udine,tel. 0432 294805,socibancaeticaudine@libero.it,www.bancaetica.org/udinec/o AUTOGESVia dei BrazzàPlaino di Pagntel. 0432 5411fax 0432 4051GIT Trieste di Banca Etica14 marzo 2008Presentazione del corso. Seguirà una introduzione agliambienti naturali della provincia di Trieste.(Roberto Valenti - maresciallo forestale).c/o Vicini di CaVia Torino 77, Utel. 0432 4786c/o Comunità dVia G. BonannTolmezzo, Tel.40461, fax 043amministrazionscita.191.it21 marzo 2008Geologia, gli antichi ambienti del carso.(Nevio Pugliese – professore ordinario presso il Dipartimentodi Scienze Geologiche Ambientali e Marine dell’Università degliStudi di Trieste).28 marzo 2008Flora e vegetazione degli ambienti aperti.(Giuseppe Oriolo - naturalista).Per informazioni:e.mail: ilariani@alice.it - tel. 340 7399686.LIPU Sezione di TriesteVia de Guardi 2 - 34143 Triestelipu_trieste@yahoo.it - tel. 328 6951039Visita il sito: www.lipu.itDestina il 5/1000 alla LIPU nella tua dichiarazione dei redditi,firma nella casella “Onlus - sostegno del volontariato...” e trascriviil nostro codice fiscale 80032350482.40 <strong>Konrad</strong> marzo 2008


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Appuntamenti di marzosu www.konradnews.it i vostri annunci di aprile entro il 20 marzoTrieste1 sabato ingresso liberoConferenza mondiale per la PaceIl Centro Studi “Albert Schweitzer” congiuntamentealla Conferenza mondiale delle Religioni per la PaceFVG propongono la conferenza: Il dialogo ecumenicoe interreligioso: quale futuro? Malintesi e idealismi,chiarimenti e scommesse.Relatore mons. AndrèJoos, docente alla pontificia Università Urbaniana(PUU) e alla Pontificia Università Lateranense (PUL) diRoma, e di altri istituti universitari e membro emeritodell’esecutivo del Segretariato per l’Unione dei cristianie del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali.Moderatore: coord. Religioni per la Pace WCRP – FVGClaudio Caramia Alle ore 10.30 nella Chiesa di SanSilvestro in piazzetta S.Silvestro 1. Info 339 6207061,ecumenico@tin.it, http://xoomer.alice.it/alcarami3 lunedì ingresso liberoInstitute of yogic cultureRiapre la segreteria per informazioni e iscrizioni, dallunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30 fino al 21marzo, poi dalle 17 alle 18.30, tel. 040 635718,via San Francesco 34.4 martedìPercezione ed espressione.Corso sulla comunicazione. Se viviamo nel presentearmonizziamo le nostre percezioni con ciò cheesprimiamo. Ass. Espande, ore 20.30, via Coroneo 15.Info 040575648, 3807385996, www.trieste.espande.it.4 martedì ingresso liberoAloe arborescens:la logica del benessere. Incontro con Maurizio DeVonderweid, titolare dell’azienda agricola Il Pucino, alle17.45 alla Farmacia Alla Borsa in Piazza della Borsa12. Info 040 367967.4 martedì ingresso liberoIl cibo: nostra passione e ossessioneIncontro culturale sul tema dell’alimentazione tranormalità e patologia, quando il mangiare ci creadisagio. Conferenza della Dott.ssa Maria Conte,psicologa, alle ore 18 presso lo Studio Integrato“Therapeia” di viale XX Settembre 24.5 mercoledì ingresso liberoCerchio di guarigioneRituale collegato alle fasi lunari con Mariella Grio alleore 19,30 presso l’Ass. Culturale Delfino Blu in via delCoroneo 15. Secondo incontro il 19 marzo.Info 349 2840064.6 giovedì ingresso liberoVita e pedagogia nella Scuola WaldorfPresentazione pratico-artistica delle attività dellascuola alle ore 18 alla Scuola Waldorf di Sgonico44. Ingresso libero. Info 040 661195, 334 9090316,waldorf.trieste@libero.it6 e 10 giovedì e lunedì ingresso liberoI 5 tibetani egli antichi Passi Magici degli Sciamani. Lezionegratuita giovedì 6 marzo alle ore 18 e lunedì 10 marzoalle ore 19.30 all’Associazione Uomo Nuovo in viaCoroneo 15, 1° piano. Info 040 638542.7 venerdì ingresso liberoNecropoliPresentazione del libro “Necropoli” dello scrittoreBoris Pahor e proiezione dell’omonimo documentarioa cura di Giorgio Pilastro e Franco Toso alle ore 18.30al Centro Culturale Veritas in via Monte Cengio 2/1 a.Sarà presente l’autore.7 venerdì ingresso liberoYoga in gravidanzaper il benessere della mamma e del bambino; incontrocon Patrizia Milocchi alle ore 20.30 presso l’Institute ofYogic Culture in via San Francesco 34.Info 040 635718.7 venerdì ingresso liberoCostituzione ayurvedicaVieni a riconoscerti nei 3 Dosha: la costituzioneAyurvedica caratterizza corpo, mente ed emozioniche sono legati in modo inscindibile.Conferenza con il dott. Fabio Basalisco, medicoAyurvedico al Centro Lakshmi in via Milano 35Info 040 362320.7 venerdì ingresso liberoGiacomo Ciamicianchimico triestino e precursore nella ricerca sull’usodell’energia solare. Presentazione del libro: GiacomoCiamician. Chimica, filosofia, energia (BononiaUniversity Press 2007). Saranno presenti gli autori:Marco Ciardi e Sandra Linguerri dell’Università diBologna, alle ore 15 nell’Aula Giacomo Ciamicianall’Università di Trieste in Piazzale Europa7-8 venerdì e sabatoL’equilibrio e la forza dell’animaSeminario con osservazioni e considerazioni di unadisciplina antroposofica con relatore Maurizio Barut,organizzato alle ore 20 dalla Società Antroposoficadi Trieste, via Mazzini 30, I p. Indispensabile laprenotazione. Info Tullio 040 280533, 339 7809778.7-8 venerdì e sabato ingresso liberoYoga: vieni a provare?lezioni dimostrative con gli insegnanti dell’Instituteof Yogic Culture: vestiti comodo e regalati un’ora ditranquillità, venerdì alle 19 o sabato alle 10.30 in viaSan Francesco 34. Info 040 635718.7-8 venerdì e sabatoAyurveda - visite ayurvedicheIl Dott. Fabio Basalisco, neurologo ed esperto inAyurveda, è disponibile per visite secondo l’anticamedicina indiana: L’Ayurveda cura la persona nella suainterezza e non i singoli disturbi. Prenotazioni ed infopresso Centro Lakshmi tel. 040 363220.7-9 da venerdì a domenicaSwami Ramaswarupananda a TriesteTecniche di Pranayama, Mantra e Meditazione.Seminario con Swami Ramaswarupanandaall’Associazione La Noce: ven 7 ore 20 ingresso libero;sab 8 e dom 9 seminario. Info associazionelanoce@yahoo.it, 347 1312034, 339 4310588, via Artisti 7/A.8 sabato ingresso liberoNutrizione naturalePresentazione a cura di Nevio Sgherla del corso diNutrizione Naturale in armonia con l’attuale periodostorico e con le esigenze dell’uomo fisico/eterico/animico/spirituale, alle ore 17.30 presso la sala DeBanfield in via delle Zudecche 1. Info 348 1551267.8 sabatoScuola del Vedere - Accademia Belle ArtiSabato 8 marzo: laboratorio di scultura / modellarel’argilla - a cura di Juan A. Gonano. Sabato 8 marzo:stage breve di pittura e composizione - a cura delmaestro Claudio Feruglio. Scuola del Vedere, viaCiamician 9. Info 040 311885, www.scuoladelvedere.it8-9 sabato e domenicaEnergia universaleSeminario: Livello Base presso Rosa Bianca in viaSan Francesco 1 - I° piano - Trieste. Orario: sabato14.30-18.30, domenica 09-16. Info Loredana cell. 3382788674.8-9 sabato e domenicaPiù gioia e libertà per una nuova vitaSciogliere i nodi emozionali, entrare in contatto con lenostre emozioni nascoste. Un lavoro profondo suglischemi emozionali per risolvere le nostre relazioni.Seminario con Evan Berni Canani terapeuta olisticopresso il Delfino blu in via Coroneo 15. Info 3287352490.8-9 sabato e domenicaStage di sensualità creativa triesteRiscoprire il piacere dei sensi e liberare il corpo. Lasensualità come gioia di vivere, apertura, passione,presenza e spontaneità. Utilizzando strumentiprovenienti dagli insegnamenti di Jodorowsky, dalTantra Yoga e dallo sciamanesimo. Presentazionegratuita sabato 1 marzo alle ore 20,30 da Knulp invia Madonna del Mare 7/A. Info 040 304410, 3492218966, infotiscali@cavalcalatigre.comwww.cavalcalatigre.com9 domenicaArmonizzazione dei chakra.Queste ruote di energia sono punti del corpo in cui vieneelaborata e trasmessa l’energia del corpo influendo suglistati psico-fisici dell’individuo. Uno stage per applicareun’antica scienza orientale al vivere quotidiano. Ass.Espande, dalle 9.30 alle 12.30, via Coroneo 15. Info 040575648, 380 7385996, www.trieste.espande.it.10 lunedìCostellazioni familiariIncontro con la dott.ssa Ylenia Harrison. Costo euro25 per i soci Delfino Blu. Presso l’Associazione in viaCoroneo 15 alle ore 19.30. Info 347 1404116.10 e 24 lunedì ingresso liberoGruppo di auto-aiuto sulla violenzaSi sta formando un gruppo di donne che vuoleritrovarsi per elaborare insieme l’esperienza, vissutao assistita, della violenza, sia essa fisica, sessuale,psicologica o economica. Il gruppo, come ogni altraattività del G.O.A.P., richiede e garantisce riservatezzae tutela della privacy. La partecipazione è gratuita. Infoe richiesta di partecipazione: 040 3478827, CentroAntiviolenza-GOAP via San Silvestro 3/5, www.goap.it11 martedì ingresso liberoOmotossicologia:un ponte tra omeopatia e medicina convenzionale.Incontro con la dott. Maria Luisa Tognon, esperto inomeopatia, alle 17.45 presso la Farmacia Alla Borsa inPiazza della Borsa 12. Info 040 367967.11 martedìInformazioni e creativitàCorso sulla comunicazione. Solo nel “qui e ora” sipossono cogliere le informazioni che ci arrivano dalnostro corpo in relazione all’esterno. Ass. Espande,ore 20.30, via Coroneo 15. Info 040575648,www.trieste.espande.it.11 martedì ingresso liberoTecniche Yoga e gestione dello stressIncontro con Roberto Catalano, alle 19.45 pressoNat_spaziocorti in via Corti 2. Info 040 999000612 mercoledì ingresso liberoPnei: armonia tra mente e corpoIncontro culturale sul tema della correlazione trapsiche e sistema neuroendocrino e immunitario.Conferenza della Dott.ssa Maria Luisa Tognon, medicochilurgo e Dott.ssa Laura Mulich, psicoterapeuta alleore 18 presso lo Studio Integrato “Therapeia” di vialeXX Settembre 24.12 e 26 mercoledì ingresso liberoUna via verso il futuroIncontri attraverso un cammino di ricerca interioree conoscenza del Sè. Incontro alle ore 20 all’ass.culturale La Giostra dell’Arcobaleno in via Brunner 7(prego confermare telefonicamente).Info 335 6499025 Anna.13 giovedì ingresso liberoTheta healingIl processo meditativo in grado di creare cambiamentiattraverso il mantenimento delle onde cerebrali thetaed il recupero di alcune facoltà innate, presso ilDelfino Blu in via Coroneo 15 alle ore 20.30.Info GiulioBarocco 320 6651584, giulio700@inwind.it14 venerdì ingresso liberoSeminario introduttivo gratuitoL’antica conoscenza dell’Enneagramma: unamappa per lo studio del senso nevrotico di indentitàindividuale, relatore dott. Paolo Baiocchi alle ore 15-19presso l’Aula O dell’Università degli Studi di Trieste inpiazzale Europa 1 prenotazione obbligatoria all’IstitutoGestalt Trieste- via Marconi 14. Info 040 369777, fax040 636507, gestalts@tin.it


per questa pubblicità: 340 400093414 venerdìLavoro di gruppo con EftTraumi del passato che tutt’oggi ti affliggono? Conflittie dolori relazionali? Ansia? Con Eft possiamo lasciarliandare. Vieni al Delfino Blu in via Coroneo 15 dalle 20alle 21.30. Info 333 1148364.14 venerdì ingresso liberoLa salute con le pianteConferenza con Ph. D. Francesco Furlan alle ore 19.30al Centro Culturale di Yoga Jñanakanda in via Mazzini30, III p. Info 333 4236902.14-15 venerdì e sabatoCorsi pre e post parto - Maschera NeutraUn weekend sull’espressività del corpo con laMaschera Neutra di Ana Maria Ros, attrice psicologaitalo-argentina presso l’ass. ALMA in via Tor San Piero16/a. Inoltre, sono sempre aperte le iscrizioni ai corsipre e post parto, massaggio neonatale.Info 040 412304.15 sabatoIl codice Disney - la bella e la bestiaA Scuola con Walt - Corso di Crescita Personalemediante i codici delle fiabe disneyane con Natalia eAljaz Vavpetic. Orario: 17-20. Iscrizioni: Ass. DelfinoBlu, via Coroneo 15. Info 333 1148363.15 sabato ingresso liberoRisus paschalisRitiro pasquale guidato da Giovanni Catapano apartire dalle 16 presso il Centro Veritas in via MonteCengio 2/1 a. Info 040 569205,centroveritas@gesuiti.it, www.centroveritas.it15-16 sabato e domenicaReiki Usui I° livelloSeminario di Reiki Usui I° livello presso il CentroStudi e Ricerche Olistiche di via Palestrina 8 a Trieste.Master Maurizio Battistella. Info 338 7592945,www.riversintooceans.it15-16 sabato e domenicaRisvegliare l’energia dei chakraConcetto salute intesoper riequilibrare armonizzareenergeticamente i 7 punti di luce... Seminario dalle ore10 alle 18 sabato e domenica all’ass. culturale Giostraarcobaleno in via Brunner 7. Info 335 6499025 Anna.15-16 sab. e dom. ingresso liberoOffriamo trattamenti gratuiti di:Shiatzu, Naturopatia, Reiki, Massaggio Taj e Olistico,Counseling, Pilates accompagnati da una tazza di tèsab ore 9-20 e dom ore 15-20. Associazione CulturaleLeviedelblu in via San Francesco 15.Info 320 1431175.15-16 sab. e dom.Danza sensibile® con Claude ColdyNascita del movimento vitale. Info giuliobudini@yahoo.it, 329 0662422, Lorenza 339 2245255, digilander.libero.it/manantial. Acconto 40 euro ccp. 61794566 aGiulio Budini e conferma tel. entro 7/3.17 lunedì ingresso liberoL’essere umano: manuale d’istruzioniFrammenti di un insegnamento sconosciuto, letturesceniche di Gurdjieff e Paoletti, alle ore 21 alla Casadella Musica in via Capitelli 3 a Trieste.Info 338 5268597.18 martedì ingresso liberoL’aldilà ed il futuroIncontro con Stelio Semeraro, alle ore 20.30 pressol’Associazione Culturale Delfino Blu in via Coroneo 15.Info 349 2840064.18 martedì ingresso liberoL’arte di farsi capire:la comunicazione interpersonale. Incontro con la dott.Maria Conte, psicologa, alle 17.45 presso la FarmaciaAlla Borsa in Piazza della Borsa 12. Info 040 367967.18 martedìLa voce interioreCorso sulla comunicazione. La parola data cheparte dal centro dell’uomo, espressione della nostracoerenza ed unicità. Ass. Espande, ore 20.30, viaCoroneo 15. Info 040575648, 3807385996, www.trieste.espande.it.19 mercoledì ingresso liberoIl grande Inquisitore, da DostoevskijDa I fratelli Karamazof di Fedor Dostoevskij, monologointegrale recitato dall’attore Gianni Esposito,introduzione di Alessandro Di Grazia. Alle ore 20 allaSocietà Antroposofica in via Beccaria 6.20 giovedì ingresso liberoMeditazione del semedall’insegnamento Steineriano, questa meditazioneviene usata per sollevare il velo di maya (l’illusione”...).Incontro aperto a tutti alle ore 20 (portare un seme diun frutto) all’ass. culturale La Giostra dell’Arcobalenoin via Brunner 7. Info 335 6499025.20 giovedìLo svezzamento del bambinoMini corso teorico-pratico con Nadia Bosull’alimentazione naturale per il tuo bambino, alle ore16-19, da Nat_spaziocorti in via Corti 2. Info e adesioni040 9990006, angela@natdesign.it, 338 5002574.21 venerdì ingresso liberoMeditazione autogestita con i cristalliL’ Associazione Delfino Blu di via Coroneo 15, rimarràaperta con orario da definire per consentire uno spaziodi meditazione. Info 349 2840064.21 venerdì ingresso liberoElementi della jñana: studio e azioneConferenza a cura del Centro Culturale di YogaJñanakanda alle ore 19.30 in via Mazzini 30 III p.Info 333 4236902.21 venerdì ingresso liberoSlovenia. Storia di una giovane...Presentazione del libro “Slovenia. Storia di unagiovane identità europea” di Joachim Hoesler.Introduce Marija Pirjevec; intervengono SergioCanciani, Marta Verginella, Joze Pirievec e PaolaRodari. Alle ore 17.30 Aula Magna Scuola Superioredi Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori - viaFilzi 14 Trieste Evento a cura di Beit casa editrice incollaborazione con Università degli Studi di Trieste(SSLMIT). Info 349 4932804, info@beitcasaeditrice.it,www.beitcasaeditrice.it21 venerdì ingresso liberoIl corpo che canta, che suona, che danzaDanzaMovimentoTerapia. Incontrare sè stessiattraverso le proprie capacità ritmico-espressive,l’ascolto, il suono, il respiro, bioenergetica, gestualità,voce e corpo, movimento libero e creativo, integratoda elementi strutturati di danza sacra e meditativa,etnica e popolare delle culture del mondo. Adatto atutti! Conferenza-incontro ore 20.30, presso Shantiin via Carducci 12. Info ArtLight 040 417119, 3472154583, arleensoundlight@libero.it25 martedì ingresso liberoLa felicitàPresentazione del libro La felicità: raggiungerla emantenerla (Xenia edizioni). Incontro con la dott.Cristina Orel, psicologa e psicoterapeuta, alle 17.45alla Farmacia Alla Borsa in Piazza della Borsa 12.Info 040 367967.27 giovedìL’alimentazione nel bambinoMini corso teorico-pratico con Nadia Bosull’alimentazione naturale per il tuo bambino, dalleore 16 alle 19, da Nat_spaziocorti in via Corti 2.Info e adesioni 040 9990006, angela@natdesign.it,338 5002574.28 venerdì ingresso liberoIncontri di erboristeriaPresentazione del corso Incontri di erboristeria, chesi terrà ad aprile e si concluderà con una passeggiatae pranzo a base di erbe spontanee. Alle ore 20.30presso l’erboristeria La Mandragola in via San Lazzaro20. Info 348 7929369.28 venerdì ingresso liberoSiria e giordania:la culla della civiltà mediterranea: proiezione adissolvenza incrociata di Tullio Conti, alle ore 20.30presso l’Institute of Yogic Culture in via San Francesco34. Info 040 635718.28 venerdì ingresso liberoConversazione gerosolimitanaIncontro con Paolo Rumiz sul suo viaggio in MedioOriente, alle ore 18.30 presso il Centro Veritas in via MonteCengio 2/1 a. Info 040 569205, www.centroveritas.it28 venerdì ingresso liberoDanza sacra indiana Bharata NatyamPer onorare i venti anni dell’inizio della diffusionedi yoga e ayurveda a Trieste da parte di Joytinat,spettacolo di danza sacra indiana con il danzatore edinsegnante Denny Pawell, alle ore 20.15 in via FeliceVenezian 20. Info www.joytinat-trieste.org28 venerdì ingresso liberoIncontro con Boris PahorIl mensile <strong>Konrad</strong> con il Patrocinio dell’Università degliStudi di Trieste organizza nell’Aula Magna della ScuolaSuperiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttoriin via F. Filzi 14, l’incontro con lo scrittore Boris Pahor.Programma: ore 17 - Indirizzo di saluto del Rettoredell’Università degli Studi di Trieste prof. FrancescoPeroni e della prof.ssa Lorenza Rega, Preside dellaScuola Superiore di Lingue Moderne per Interpretie Traduttori. Ore 17.10 - prof.ssa Maria Pirjevec– Università degli Studi di Trieste: Boris Pahor nelpanorama letterario sloveno del Novecento.Ore 17.30 - Walter Chiereghin, della redazione di<strong>Konrad</strong> e Maria Pirjevec intervistano Boris Pahor. Ore19 - dibattito aperto al pubblico. Vedi pag. 14.28-30 da venerdì a domenicaTheta healing dna 1 - 2 baseIl percorso di tipo esperienziale permette di riscoprire leproprie facoltà e di applicare rapidamente le proceduredel Theta Healing, che sono in grado di creare profondicambiamenti su tutti i livelli della nostra vita. Seminarioal Delfino Blu in via Coroneo 15, orario: venerdì 17.30-21.30, sabato e domenica 9.30-18.30. Info GiulioBarocco 320 6651584, giulio700@inwind.it29 sabatoYogacquamarina - suoni nell’acquaAttraverso le onde sonore un’occasione sperimentaledi sentire l’oceano energetico da cui emergiamo. Stagealle ore 20 presso la Piscina Acquamarina, con musicadal vivo. Entrata euro 10,00. Info 040 301100.29 sabatoIl potere della parolaSe la parola nasce dalla coscienza è strumentopotente, diviene tramite di colui che parla. Ma lacomunicazione fra uomini è fatta anche di cuore, gesti,sguardi che non possono essere divisi dalla parola.Seminario con Sauro Tronconi. Info 040575648,3807385996, www.espande.it.29 sabatoPadabyangam riflessologia ayurveda piedeSeminario teorico pratico sui significati profondi,preventivi e terapeutici della riflessologia ayurvedicaper aiutare corpo mente cuore. Previsti dispensa eattestati. Insegnante Gina Maria Visotto di JoytinatYoga Ayurveda, ore 9-13 in via Venezian 20. Info 0403220384 - www.joytinat-trieste.org29-30 sabato e domenicaImparare ad amareNautilo Miglio porta a Trieste le esperienze diDamanhur per utilizzare al meglio le energie vitalisessuali. Seminario di due giorni a pagamento. Info347 4164957, 338 5476506, 339 3627546.L’Incontro! il nostro salone è per teHai qualcosa da dire o da fare, ma non hai lo spazioa disposizione? Bene, l’Incontro affitta il suo grandesalone per le tue conferenze e i tuoi corsi!Info Giacomo De Giosa via San Francesco 34tel. 347 2637990.


Appuntamenti di marzosu www.konradnews.it i vostri annunci di aprile entro il 20 marzoTriesteIncontri con LegambientePuoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle 20 nellasede di via Donizetti, 5/a (presso il punto informativodei soci di Trieste della Banca Popolare Etica).Circolo Verdeazzurro di Legambiente Trieste. Info040 425096, 333 9264187, fax 040 9890553, info@legambientetrieste.it Segui le nostre iniziative su www.legambientetrieste.itIl Linguaggio dei TarocchiCon lo studio degli Arcani analizzeremo assieme, leimmagini, i numeri e il loro significato, percorrendocosì le tappe obbligatorie di ogni esistenza. Infoconsulti e corsi 347 1098771.Associaione Enosis:Yoga e PranayamaLezioni di Yoga e Pranayama secondo l’anticatradizione indo-tibetana, presso Lo Studio, via SanFrancesco 15. Orari: lunedì ore 20; mercoledì ore 20;venerdì 18.30. Info 340 276829, 328 4717996, info@associazione-enosis.itSportello mobbingE’ attivo un punto di ascolto finanziato dalla regioneF.V.G. dove le persone vittime di mobbing sul postodi lavoro possono usufruire di consulenze gratuitedi professionisti. Lo sportello si trova a Trieste, in viaPolonio 5, presso la U.I.L. E’ aperto il lunedì dalle16.30 alle 18.30 e il mercoledì dalle 15.30 alle 18.30.Negli altri orari è attiva una segreteria telefonica. Info040 660994, info@benesserelavoro.itProprietà e benefici del frutto NoniProprietà e benefici del Noni, Elisir del benessere ingenerale. Conferenza con il dottor Riccardo Turcoogni lunedì alle ore 18, presso Tahitian Noni Point invia Concordia 5 (a San Giacomo). Info Marlene 3409284661, www.originalnoni.tkSocietà Antroposofica di TriesteOgni martedì dalle ore 20 alle 21.30 studio apertoa tutti sul testo di Rudolf Steiner “Dell’iniziazione.Eternità e attimo”. Ogni martedì dalle ore 20 alle ore21.30 incontro con la sezione di biodinamica sui testiL’anima della Terra nell’alchimia delle stagioni di WalterCloos e L’eterico di Erenst Marti. Ogni Sabato incontroaperto a tutti con una prima parte di “Introduzioneall’Antroposofia” ed una seconda parte di studiosul testo “La Scienza Occulta”. Tutti le attività in viaMazzini 30 - I p. Info 040 280533, 040 576065.Forma fisica e stile di vita sanoSe siete realmente interessati a mantenere lavostra forma fisica con uno stile di vita sano eun’alimentazione naturale, contattateci: Silvia 3334011016, Riccardo 349 6182398.Distribuzione succo NoniSe ti piace lavorare aiutando il prossimo, hail’opportunità di far conoscere il succo noni e i suoibenefici. Adatto a tutti gli amanti del benessere. Info:Marlène 340 9284661, Giulio 040 369782.Associazione culturale mamayaSempre aperte le iscrizioni ai corsi di: percussioniafricane (djembe - dunun) e danza afrobrasiliana perprincipianti. Per info 349 5720522, info@mamaya.it- www.mamaya.itCorsi di disegno e pittura sensibileriprendono col mese di marzo i corsi di disegno epittura sensibile, serali per adulti e pomeridiani perbambini, condotti dalla pittrice e terapeuta ManuelaMarussi presso l’associazione “Reiki... la via del cuore”in via Marconi 14. Info e adesioni 333 3462198.Massaggio ayurvedicoOttimo contro stress, tensioni, contratture e moltoaltro!... per coccolarsi e riacquistare il buon umore!Prova gratuita!! Su appuntamento: Gea 340 3963345presso Centro Heliathus via Filzi, 6MusicoterapiaCome guarire e riequilibrare corpo, anima e psiche.Il lavoro sul corpo e i suoi organi interni, il sistemanervoso centrale, periferico e neurovegetativo.Riequilibrio delle parti sottili e dei chakra.Consapevolezza, armonizzazione e trasformazionedei vissuti emotivi. Sedute individuali e di gruppo.Info 347 2154583, 040 417119, arleensoundlight@libero.it, ArtLight.Danze irlandesiCorso Danze Irlandesi: dalle “Ceili Dances” le piùantiche danze di gruppo, le “Set Dances” le più diffuseattualmente, alle “Step Dances” le più virtuose, dacui deriva il TipTap e rese famose da spettacoli come“Riverdance & Lord of the Dance”. Ogni martedìdalle ore 19.30 alle 21 presso assoc. Semplicemente,via delle Doccie 22. Info 040 417119, 347 2154583,arleensoundlight@libero.itSensitivaDotata di capacità medianiche ti mette in contattocon la tua parte non risolta offrendoti una chiaveper ritrovare la serenità. Offerta libera. Info cell. 3477498114.Corso di shiatsuDomenica 30 marzo dalle 9 alle 13 iniziamo un nuovopercorso. Questo primo livello è rivolto a tutte lepersone, e darà la possibilità di intraprendere l’interopercorso professionale. La nostra scuola esiste dal1992, ed è riconosciuta dall’APOS (AssociazioneProfessionale Operatori Shiatsu).Per informazioni cell. 333 4691092.Gorizia2 domenicaGli otto stadi dello yogaStudio degli otto mezzi indicati da Patanjali perrealizzare l’unione con il Sè. Corso presso il Centrod’ascensione Sanat Kumara a Ronchi dei Legionari.Orari 9-12 e 14-17. Info Paola 338 6195442.7 venerdì ingresso liberoIn memoria di Eugenio RosmannSul Colle delle Forcate (Carso di Monfalcone -guardando il Colle della Rocca il primo sulla sinistra;per raggiungere il luogo, dopo il parcheggio sulpiazzale della Rocca percorrere a piedi la stradinasterrata sulla sinistra e procedere per un centinaiodi metri) alle ore 15.30 scoprimento di una targain memoria del compianto Eugenio Rosmann sulboschetto di lecci che lui stesso - assieme ad altriamici - ha piantato ed amorevolmente seguito.8 sabato ingresso liberoIl Parco del Carso eil superamento delle frontiere. La Sezione Isontina delWWF organizza il convegno per la tutela ambientale eopportunità di sviluppo economico per la popolazionelocale. Si terrà a Doberdò del Lago con inizio alleore 9.30 e per l’intera giornata presso il Centro visite“Gradina” della Riserva naturale regionale dei laghi diDoberdò e Pietrarossa. Info monfalcone@wwf.itVedi articolo a pag. 15.14-16 da venerdì a domenicaTaiji quan con zhu tiancaiSeminario con Zhu Tiancai di taiji stile Chen a Ronchidei Legionari presso Lucky Sporting Club CorpoLibero e Arti Marziali. Fondamentali venerdì 14 marzo.Sciabola sabato 15 marzo e Tui Shou domenica 16marzo. Lezioni durante la settimana. Per informazionivisita il sito www.taijichen.it o chiama 0481 77773721 venerdì ingresso liberoI 7 poteri Huna, il massaggio sciamanicohawaiano Lomi Lomi Nui e i benefici pratici sulla salutee la bellezza. Conferenza alle ore 20.30 presso Ass.Cult. Sanat Kumara in via S. Lorenzo 98 a Ronchi deiLegionari. Info 347 6255942 Cristian.


a Monfalcone il <strong>Konrad</strong> lo trovi da: il filo di paglia in via Duca D’Aosta 39 - tel. 0481 43164a Ronchi dei Legionari lo trovi da: Il fiore dell’arte in via Carducci 21 - tel. 0481 47554528 venerdì ingresso liberoGerarchia e grande invocazioneUna Via per elevare la coscienza mondiale nella NuovaEra. Conferenza alle ore 21 all’Ass. Cult. Sanat Kumarain via San Lorenzo 98 a Ronchi dei Legionari. Info 3476255942 Cristian.Satya Istituto di YogaA Gorizia: Corsi di yoga evolutivo il lunedì dalle ore 9alle ore 10.30 ed il martedì dalle ore 17,30 alle ore 19.Inizio lunedì 7 aprile 2008. Corso di qigong (ginnasticatradizionale cinese) il giovedì, dalle ore 17.30 alle ore18.30. Inizio giovedì 3 aprile 2008, presso la palestraSpazio via Marega 26 Lucinico. Info 0481 32990. AMonfalcone Corsi di yoga evolutivo, ogni lunedì emercoledì dalle ore 18 alle ore 19.30 e dalle ore 20 alleore 21.30 presso la Casa Albergo di via Crociera 14;inizio mercoledì 2 aprile 2008. Info 0481 32990.L’arte della memoriaLa vera memoria ci consente di avere emozioni e dielaborarle attraverso la nostra esperienza vissuta,avere sentimenti ed idee nuovi e decodificare ilpresente. Il percorso è in 6 incontri a Cormons, i primi5 di lunedì sera con Massimo Bucher, l’ultimo sarà diuna giornata con Sauro Tronconi. 3 marzo Impressioni,emozioni e memoria; 10 marzo Imparare a ricordare:l’apprendimento; 17 marzo Memoria del sogno,memoria della realtà; 31 marzo Intelligenza e memoria;7 aprile Il presente - fra passato e futuro; 20 aprileL’antica sapienza dell’uomo. Info 3404194486, www.trieste.espande.it.Seminario di Qi Gong per la vistaSabato 19 e domenica 20 aprile: Il Qi Gong per lavista, seminario con la guida della prof. DominiqueFerraro presso la palestra Lucky Sporting Club ArtiMarziali di Ronchi dei Legionari.Informazioni: 0481 777737, www.corpolibero.bizCampus estivo per bambiniPresso la palestra Corpo Libero ed Arti MarzialiLucky Sporting Club di Ronchi dei Legionari, stiamopredisponendo il campus estivo per bambini, concorsi di arti marziali, discipline del benessere, giochi.Insegnanti qualificati, ambiente spazioso, area verdeadiacente. Informazioni allo 0481 777737o www.corpolibero.bizPordenone10 lunedì ingresso liberoE se non dipendesse tutto dal DNA?Le nuove scoperte di B. Lipton ci dimostrano che oggila moderna Biologia è avanti rispetto alla MedicinaClassica e che la valenza del DNA nella nostra vitaè da rivedere. Conferenza con C. Cannistraro alleore 20.30 nella sala scuole elementari Romano diVigonovo di Fontanafredda. Info Cinzia 349 2879089.Udine1 sabato ingresso liberoDanni encefalici e tossicità da metalliConferenza dibattito su “Verità scomode e terapiepossibili” con Massimo Montinari, alle ore 15 presso laSala 1 dell’Hotel Internazionale a Cervignano del Friuli.2 domenicaEnergia universaleSeminario di livello avanzato 2 a Udine - CorteSavorgnan 6, alle ore 09.30. Info 0432 25350, info@melitalia.eu - www.mel-italia.eu2 domenicaMov in con Gil NedjariApprofittatene, ci sono ancora pochi posti disponibiliper il seminario di Mov -In, Movimento Integratoreche si terrà dalle ore 9.30 e per tutta la giornataall’Accademia danza del ventre Ma Alilat in viaManiago 4/A. Lavoreremo gioiosamente sul corpo,a contatto con le nostre emozioni, liberandolo daglistereotipi, lasciandolo vivere pienamente la suacondizione ideale. www. mov-in.it Info e prenotazioniGianna 340 2233994, giannashanti@libero.it4 martedìLa Forza delle Costellazioni FamiliariRiconoscere nel sistema familiare l’origine nascostadelle difficoltà di relazione con noi stessi e con glialtri. Ore 20.30 in via Canova 13 a Feletto. Info 3355977306, www.ilmutamento.itda martedì 4 a martedì 18Percorso per l’armonia nella coppiaPercorso integrato per ristabilire l’armonia nellacoppia. Corso con Simonetta Nenz, Psicologa,Psicoterapeuta 320 6658993, da martedì 18 marzoore 20-22 10 incontri in viale Venezia 12 a UdinePresentazioni: martedì 4 marzo alle ore 20.30 in vialeVenezia 12 e martedì 11 marzo nell’Erboristeria Naturae Salute a Pagnacco.6 giovedì ingresso liberoShiva Ratri, la Sacra notte di ShivaLa Scuola Yoga Joytinat di Udine vi invita apartecipare alla cerimonia Hindu di Shiva Ratri.Condivideremo canti, riti, momenti devozionali, inonore a una delle Divinità più importanti del Pantheoninduista. Alle ore 18.30 presso la Sala Yoga del centroDiabasi in viale Tricesimo 103 (sopra la concessionariaFerrari). Info Gianna 340 2233994, giannashanti@libero.it www.diabasi.it6 giovedì ingresso liberoLa digitopressione plantareConferenza aperta a tutti sull’antica arte delmassaggio plantare. Con Milly Bonetty, alle ore 20.45presso l’Associazione Tra Cielo e Terra a Remanzaccoal Posto di Conversazione. Info 349 8901350.7 venerdì ingresso liberoLe grandi risorse dell’Aloe arborescensla mia esperienza di questi anni. Incontro con Mauriziode Vonderweid, produttore e ricercatore alle ore 20.30alla Bioteca in via Villa Glori 41.10 lunedì ingresso liberoSviluppo economico, energie rinnovabilie servizi sociali: come gestirli dalla parte dei cittadini.Incontro con Alessandro Tesini, presidente delConsiglio regionale FVG, alle ore 20.30 alla Bioteca invia Villa Glori 41.11 martedìI profumi e i sapori della primaveraCena vegetariana con Giacomo e Nadia Bo alristorante Arc di Sanmarc di Tricesimo per scoprirele erbe spontanee con un menù d’eccezione marispettoso per la salute.Info e prenotazione 0432 884140.13 mercoledì ingresso liberoSofferenze PsichicheSalute e Bene-Essere, l’approccio olistico nella curapsichica. Conferenza con Marco Bertali - MedicoPsichiatra, Psicologo, formazione in Psicoterapia conindirizzo Psicosintetico e Logoterapico. Autore dellibro “Psichiatria come Medicina dell’Anima”. Alle ore20.30 presso l’Associazione Gem in via Canova 13 aFeletto Umberto.Info 0432 574002, www.nutrivita.it14 venerdì ingresso liberoMassaggio Sciamanico HawaianoI Sette Poteri Huna, il massaggio SciamanicoHawaiano Lomi Lomi Nui e i benefici pratici sullasalute e la bellezza. Conferenza con Duilio La Tegola,dir. tec. centro Diabasi-Udine ed insegnante diMassaggio Hawaiano e Thailandese. Ore 20 pressoil centro di Bio-energetica La Via del guerriero” invia Lung’Ausa 11 a Cervignano. Info Cristiana 3498606782, www.cristianascoppetta.it14 venerdìI corpi sottiliAttraverso l’analisi di aure, chakra e anelli di Reichun’indagine integrata dell’intero sistema corpomente-animache permette di comprendere gli aspettiemozionali, i condizionamenti, i conflitti e le ricadutepsicosomatiche del nostro percorso di vita. Inizio delcorso alle ore 20.30 presso la sede dell’ ass. Waira-aiarin via S. Rocco 2. Info Valter Maestra 329 2303459.14 e 28 venerdì ingresso liberoI sogni... e al di là dei sogniALIGEN presenta: Per chi sogna, per chi non sasognare, per chi vorrebbe ricordarsi e capire ciò cheha sognato... Per chiunque sia interessato ad unviaggio nel mondo del sogno... Incontro alle ore 20.30nella sala conferenze dell’Hotel Continental in viaTricesimo 71. Info 349 3697385 info@aligen.it15 sabato ingresso liberoProprietà e benefici del frutto NoniIl farmacista dottor Riccardo Turco parlerà alle ore15.30 presso il centro di Bio-energetica La Via delGuerriero in via Lung’Ausa 11 a Cervignano www.cristianascoppetta.it. Info Marlene 340 9284661.15-19 da sabato a mercoledìEnergia universaleSeminario Filosofia Orientale I-II-III (16-17-18) dal 15al 19 marzo 2008 presso Enaip di Pasian di Pratodalle ore 11,00 alle ore 17,30. Info 043225350 - info@melitalia.eu - www.mel-italia.eu18 martedì ingresso liberoConferenza introduttiva Tui-naSerata di presentazione del corso di massaggio Tui-na,con Michele Isola, alle ore 20.45 presso l’AssociazioneTra Cielo e Terra a Remanzacco al Posto diConversazione. Info 349 8901350.18 martedìLa Forza delle Costellazioni FamiliariRiconoscere nel sistema familiare l’origine nascostadelle difficoltà di relazione con noi stessi e con glialtri. Ore 20.30 in via Canova 13 a Feletto. Info 3355977306, www.ilmutamento.it21 venerdì ingresso liberoL’alimentazione nelle diverse fasiL’alimentazione nelle diverse fasi della vita: comeetà, stress, crescita spirituale possono cambiare ilritmo digestivo. Incontro con Paola Valdinoci, medicalherbalist alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.27 giovedì ingresso liberoMeditazione con padre MaxIncontri a cadenza mensile con Padre Max, monacodel centro Sat Cit Ananda fondato da Padre AntonyElemitjiian. Percorso di crescita spirituale e meditativa,alle ore 20 presso l’Associazione Tra Cielo e Terra invia Cividale 547. Info 349 8901350.28 venerdì ingresso liberoLa nuova medicina del dottor HamerPerché alcune persone si ammalano ed altre no?Conferenza presso il Centro di Bio-energetica LaVia del Guerriero, alle ore 20 in via Lung’Ausa 11a Cervignano. Info Cristiana 349 8606782, www.cristianascoppetta.it28-30 da venerdì a domenicaArte della parolaLavorare sul testo: la gioia di fare teatro con EnricaDal Zio artista della parola, attrice, clown, terapeuta,alla Scuola Steiner-Waldorf di Borgnano di Cormònspiazza Repubblica 33. Info orari e dettagli 0481 67496.29 sabatoGenitori 0-3 anniCome accogliere e accompagnare il bambino nelviaggio dal mondo spirituale al mondo fisico: lagravidanza, la cura del neonato, l’elemento del calore,l’abbigliamento e l’alimentazione.Con Laura Moro psicologa. Dalle 9.15 alle 12.30 nellaScuola steineriana di Borgnano di Cormòns piazzaRepubblica 33. Info 0481 67496.


Appuntamenti di marzosu www.konradnews.it i vostri annunci di aprile entro il 20 marzoUdine29 sabatoVolontà e consapevolezzaattraverso l’autostima. Seminario con prenotazionedalle 15.30 presso Centro di Bio-energetica La Viadel Guerriero in via Lung’Ausa 11 a Cervignano. InfoCristiana 349 8606782, www.cristianascoppetta.it29 sabato ingresso liberoIncontro con il SufismoLa recita dello Dhikr. Incontro con il Sufi NaqshbandiJamaluddin alle ore 20.30, presso Sala Yoga del centroDiabasi in viale Tricesimo 103. Condivideremo partedelle loro pratiche, dibattito aperto. Info Gianna 3402233994, giannashanti@libero.it - www.sufi.itwww.diabasi.it29 sabato - 30 domenicaEnergia universaleSeminario di Livello Base ed Intermedio 2 sabato ore14.30-18.00, domenica ore 9.00 ore 16.00 pressoEnaip a Pasian di Prato. Info 0432 25350, info@melitalia.eu,www.mel-italia.eu.30 domenicaSe la famiglia s’allarga o si restringeCostellazioni Familiari: saper guardare alletrasformazioni interiori legate a relazioni, nascite,aborti, separazioni, tradimenti, lutti. Via Canova 13 aFeletto orario 9.30-17.30. Info 335 5977306, www.ilmutamento.itSeminario - concerto di EctomusicaSono aperte le iscrizioni per il seminario - concerto:Il respiro del suono, tenuto da Fabio Bottaini il 12 e/o13 aprile alle 15.30 presso il Centro di Bio-energeticaLa Via del guerriero in via Lung’Ausa 11 a Cervignano.Info Cristiana 349 8606782, www.cristianascoppetta.it, www.ectomusica.it, http://www.myspace.com/ectomusicaQi gong e Tai-chiTutti i martedì a partire dal 4 marzo, dalle 20 alle 21,pratica del Qi gong e Tai-Chi con Michele Isola. Info eiscrizioni 349 8901350 Associazione Tra Cielo e Terra aUdine in via Cividale 547.Fuori RegioneSogno e realtàIL Gruppo Culturale Conoscere organizza dueconferenze pubbliche: Che cos’è il sogno, il 29febbraio ed il 4 aprile presso il teatro E. Francesconi diCordignano (TV) Via Vittorio Veneto. Info 0438 553171.Pro palestinaSta riscuotendo successo la carta Bancomatprepagata dedicata a Fair Trade Italia, che sostieneprogetti di commercio equo in Palestina. Si chiama“Dai credito alla pace”. Per ogni carta sottoscritta,un euro viene destinato alle iniziative a favore delledonne palestinesi di Cisgiordania e Gaza. La carta èricaricabile tramite versamento presso qualsiasi bancaitaliana e può essere utilizzata per prelevare e fareacquisti in Italia e all’estero e per effettuare pagamention line. Info e acquisti presso filiali e banchieriambulanti di Banca Etica.Escursioni2 domenica ingresso liberoFra i palazzi e il profumo del caffèUn itinerario storico e letterario, per sentire le vocidella Trieste di ieri e di oggi. Ritrovo alle ore 15 davantialla fontana di piazza dell’Unità d’Italia. Per parteciparetelefonare al 348 7507866 e dare la propria adesione.16 domenica ingresso liberoYoga e naturaCamminata sul Carso triestino con Franco Salvidell’Institute of Yogic Culture. Informazioni e adesionitel. 040 635718.30 domenica ingresso liberoPasseggiare fra rocce e mareUna passeggiata naturalistica alla scoperta delleparticolarità del territorio. Ritrovo alle ore 9.30 nelparcheggio della palestra comunale di Aurisina. Perpartecipare telefonare al 348 7507866 e dare la propriaadesione.30 domenica ingresso liberoYoga e naturaEscursione transfrontaliera con Franco Salvidell’Institute of Yogic Culture. Informazioni e adesionitel. 040 635718.design e naturadesign in naravae15nat_spaziocortiTrieste, via Corti 2 - tel. 040 9990006da martedì a sabato 10-13 e 15.30-19.30info@natdesign.it - www.natdesign.it

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