11.07.2015 Views

Atti della Presentazione - Fondazione Edison

Atti della Presentazione - Fondazione Edison

Atti della Presentazione - Fondazione Edison

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Umberto QuadrinoBuongiorno a tutti.Grazie di essere intervenuti cosìnumerosi alla presentazione delvolume di Marco Fortis “La crisimondiale e l’Italia” che raccoglieuna serie di articoli di analisi <strong>della</strong> crisi economicain atto, comparsi recentemente su “Il Messaggero”e altre testate. Come Presidente <strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong><strong>Edison</strong> sono onorato di avere insieme a meil ministro Tremonti, l’onorevole Letta, il ProfessorQuadrio Curzio e l’autore del libro, per discuteredi questi temi.La <strong>Fondazione</strong> <strong>Edison</strong> ha da sempre prestatogrande attenzione ai temi del modello di sviluppoitaliano incentrato sull’economia reale, sui distretti.Ed è stata una voce solitaria negli ultimi anni,quando si parlava di declino del modello di sviluppoitaliano basato appunto sui distretti e sullepiccole e medie imprese. E’ stata una voce che siè levata per sostenere ancora la vitalità e l’importanzadel nostro sistema economico e contrastarele affermazioni di coloro che consideravano ormaiin declino il modello del nostro sviluppo,comparandolo a quello di altri Paesi che invece,basandosi sullo sviluppo dell’immobiliare e di unacerta finanza creativa, avevano tassi di svilupposuperiori ai nostri. La storia, al contrario, ci diceche il nostro modello non è affatto morto, ma èancora vivo e vitale nonostante la presente crisieconomica, e che quei paesi che avevano fattotroppo affidamento su ricette di sviluppo“drogato” oggi si trovano in difficoltà più grandi<strong>della</strong> nostra. Quando è scoppiata la crisi, la <strong>Fondazione</strong>ha cercato di capirne le motivazioni, dianalizzarne le conseguenze, e di vedere qualipotevano essere le ripercussioni sul nostro sistemaeconomico, analizzando ancora i punti diforza e di debolezza dell’Italia. Speriamo oggi diottenere attraverso questo dibattito delle informazioniutili sul punto in cui siamo: c’è un generaledesiderio di interpretare i primi sintomi di ripresacome quelli definitivi, anche se il direttore generaledel Fondo Monetario Internazionale Strauss-Kahn ci ammonisce che senza una pulizia neibilanci delle banche non ci sarà una ripresa duratura.La Quaresima è quindi ancora lunga, comeha detto recentemente il professor Tremonti inuna riunione ufficiale del Fondo Monetario.Ma veniamo agli invitati, che non hanno certobisogno <strong>della</strong> mia presentazione.Giulio Tremonti è ministro dell’economia; la suapresenza è importante non solo per il posto cheoccupa nel governo italiano, per il ruolo che giocain molte istituzioni internazionali, dal G8 alFondo Monetario, ma perché è stato forse l’unicoal mondo dei grandi protagonisti dell’economiamondiale a prevedere quello che sarebbe accaduto.Voglio citare due passaggi di previsioni diGiulio Tremonti in periodi non “sospetti”: 1) Corriere<strong>della</strong> Sera del 12 novembre 2006, “Oggi lacrisi immobiliare Usa è molto forte. Le ipotesi sonodue. La prima: il passaggio dal boom allo sboomnon ha causato il collasso perché il sistema finanziarioè bene equilibrato, ha assorbito la crisi epuò ripartire. La seconda è quella di una crisistrutturale tipo 1929. Io spero nella prima ipotesi,ma temo la seconda”. L’11 agosto 2007 sempresul Corriere <strong>della</strong> Sera scriveva Giulio Tremonti “inAmerica si trovano il principio e la fine di una crisipotenzialmente globale. La crisi dell’economiafinanziaria diventa sempre crisi dell’economiareale. La crisi dell’America diventa sempre crisi delmondo. La cosa positiva è che Governi e Autoritàmonetarie, se lo capiscono e lo vogliono, possonoancora intervenire”. Mi sembra che o nonl’hanno capito o non hanno voluto capirlo, perchéè passato un anno e poi è scoppiata la crisi.Quindi, dopo la paura attendiamo da Giulio Tremonti,spero, qualche parola di speranza.Enrico Letta ha sempre seguito con grande attenzionel’economia reale del nostro Paese. E’ statoministro dell’Industria e con Pierluigi Bersani hascritto nel 2004 “Viaggio nell’economia italiana”sui distretti e le piccole e medie imprese, riprendendotemi che ci sono molto cari come <strong>Fondazione</strong><strong>Edison</strong>, e ci ha fatto anche l’onore di unasua prefazione pubblicata nel libro “Industria eDistretti” a cura di Fortis e Quadrio Curzio. Nelcorso di questa crisi è più volte intervenuto, sottolineandol’importanza di mantenere intatta lamacchina produttiva del nostro Paese.Alberto Quadrio Curzio è Presidente del ComitatoScientifico <strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong> <strong>Edison</strong>. Con Fortis inquesti anni ha analizzato molto approfonditamenteil modello del made in Italy, e nel corso diquesta crisi ha insistito sul progetto di emissionedi titoli del debito europeo per promuovere unimportante progetto di sviluppo di opere infrastrutturaliin Europa, progetto che in sede internazionaleTremonti aveva prospettato già rifacendosia Jacques Delors.Alberto Quadrio Curzio modererà il dibattito.Cedo, pertanto, a lui la parola.3<strong>Atti</strong> presentazione libro “La crisi mondiale e l’Italia” ‐ Milano, 27 aprile 2009

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!