<strong>Guida</strong> ai servizi delle aree naturali e protette del LazioIL BOSCO DI PALUDENelle zone dove il suolo rimane allagato permolti mesi l’anno, è presente una delle formazionivegetazionali più caratteristiche <strong>della</strong><strong>Riserva</strong>. Si tratta di un bosco formato da alberiche vivono quasi sempre con la base delfusto e delle radici completamente immersenell’acqua. È possibile addentrarsi in questoparticolare ed affascinante ambiente, percorrendoil sentiero che porta alla Fornace(Sentiero n. 1), costituito da un apposito camminamentorialzato. Gli alberi più comuni ecaratteristici di questo ambiente sono il Salicebianco (Salix alba) e l’Ontano nero (Alnusglutinosa), entrambe tipicamente pioniere inquanto riescono a crescere in ambienti poveridi nutrienti, come appunto quello dei depositialluvionali presenti nella <strong>Riserva</strong> a valle dell’abitatodi Nazzano. Gli ontani possiedonotubercoli radicali che contengono microscopicifunghi con cui vivono in simbiosi, i qualiassimilano l’azoto atmosferico, che altrimentinon potrebbe essere trovato in quantità sufficientenel terreno dove questi alberi vivono. Ilnome scientifico del genere di questa pianta(Alnus) deriva dal celtico “Al” e “Han” che vuoldire “vicino alle acque”.BOSCAGLIA ALVEARELungo le rive è presente una comunità di specielegnose più a diretto contatto con la corrente,adattate al disturbo meccanico dellepiene del fiume. La specie dominante è ilBosco umido (a.l.)Salice rosso (Salix purpurea) con strutturaarbustiva, i cui rami venivano usati per fare leceste. È inoltre presente il Salice ripaiolo(Salix incana), anch’essa una pianta pionieracon una particolre capacità di fissare i terreniin cui si insedia, e il Salice delle capre (Salixcaprea). Il valore naturalistico di questa fasciadi vegetazione è notevole, poichè costituisceuno degli ultimi complessi a boscaglia alvearelungo il basso corso del <strong>Tevere</strong>.BOSCO RIPARIALEQuesta tipo di bosco si distribuisce lungo unafascia parallela alla boscaglia alveare, su sedimentimeno soggetti al disturbo determinatodalla corrente del fiume.La specie dominante è il Pioppo bianco(Populus alba) le cui foglie, grazie ad un’impercettibilepeluria sulla pagina inferiore, presentanodei riflessi argentati o biacastri.Insieme a questa pianta, troviamo il Salicebianco (Salix alba) e, in minore percentuale, ilPioppo nero (Populus nigra). Talvolta in questotipo di bosco è presente l’Olmo (Ulmusminor) e qualche altra specie arborea più tipicadi altre fasce boscose <strong>della</strong> <strong>Riserva</strong>.FORESTA DECIDUA MESOFILANella <strong>Riserva</strong> sono presenti lembi residui <strong>della</strong>foresta planiziale a Farnia (Quercus robur) eCarpino bianco (Carpinus betulus), localizzatilungo i tratti meno trasformati delle rive. Piùcomunemente questo tipo di comunità è rap-Salice bianco (a.l.)18
<strong>Riserva</strong> <strong>Naturale</strong> Nazzano <strong>Tevere</strong>-<strong>Farfa</strong>presentata da piccoli nuclei di Farnia, allineatilungo i limiti interpoderali o i solchi di drenaggiodei coltivi in via di abbandono <strong>della</strong>sponda sinistra. Pressocchè annientata oggi,ha sicuramente conosciuto una più vastaestensione nella zona pianeggiante sulla sinistraidrografica (Piano di Nazzano e confluenzacon il <strong>Farfa</strong>), connettendosi un tempo conle formazioni boschive simili presenti nellepianure <strong>della</strong> costa tirrenica.FORESTA MISTA A CADUCIFOGLIETERMOFILEAppartengono a questo tipo di bosco moltespecie di alberi, definite “caducifoglie” perchéperdono le foglie durante la stagione invernale,e “termofile” in quanto vivono in ambienticon clima piuttosto caldo.È il tipo di bosco più esteso nel territorio <strong>della</strong><strong>Riserva</strong>, caratterizzato dalla presenza di speciequali il Cerro (Quercus cerris), la Roverella(Quercus pubescens), il Carpino nero (Ostryacarpinifolia), l’Olmo comune (Ulmus minor),l’Orniello (Fraxinus ornus), alcuni Aceri (Aceropalus, Acer campestre, Acer monspessulanum) el’albero di Giuda o Siliquastro (Cercis siliquastrum).Quest’ultima specie è ben visibile inprimavera grazie alle sue infiorescenze caratteristicheed estremamente affascinanti, di colorfucsia, che compaiono prima delle foglie.È una pianta che proviene dalle regioni orientalimediterranee e dall’Asia minore. La suapresenza massiva nella <strong>Riserva</strong> costituisce unapeculiarità in quanto, pur essendo una piantadi foresta semi-steppica, ha trovato in questoterritorio alcuni siti caratterizzati da substratosabbioso e argilloso, ed una topografia particolarecome quella delle zone di erosione del<strong>Tevere</strong>, idonei alle sue esigenze ecologiche.D’altra parte, nei lembi più maturi di questotipo di bosco, si osserva una crescita rigogliosadi Edera (Hedera helix), favorita invece dalclima umido e mite di alcune zone di quest’areaprotetta. Occasionalmente in questa formazionevegetazionale è presente la Carpinella(Carpinus orientalis) e, su siti acclivi o alla basedelle rupi, il Bagolaro (Celtis australis).FORESTA A SCLEROFILLE SEMPREVERDICon il termine “sclerofille” si indicano pianteche presentano particolari adattamenti chepermettono loro di vivere in ambienti moltocaldi, generalmente con foglie piccole, spesse,cerose e con pochi “stomi” in modo da limitarela traspirazione e quindi la perdita di acqua.“Sempreverdi” sono le piante che rimangonoverdi anche nella stagione invernale, in quantoproducono le nuove foglie durante l’anno enon in una particolare stagione.In prossimità delle scarpate dei terrazzi lungola riva destra del <strong>Tevere</strong> si incontrano lembiresidui <strong>della</strong> macchia mediterranea a Leccio(Quercus ilex), Lentisco (Pistacia lentiscus),Lillatro (Phyllirea latifolia) e Stracciabrache(Smilax aspera), il cui nome è più che appropriato,visto che le sue spine ad uncino siagganciano ai vestiti!Presso la scarpata di Monte San Pietro, dettaRipa Bianca, è presente il Rosmarino(Rosmarinus officinalis), la cui presenza in questazona è di grande interesse documentario,in quanto rappresenta una delle popolazionidell’area mediotirrenica.QUALCHE CENNO SUGLI ARBUSTI...Nella <strong>Riserva</strong> sono presenti molte specie arbustiveche, specialmente in primavera ravvivanodi colori il paesaggio. Fra queste ricordiamo,soprattutto per il loro colore vivace, le duespecie di ginestre: quella comune (Spartiumjunceum) e la ginestra dei carbonai (Cystus scoparius).Si possono distinguere molto facilmenteosservando i loro rami.Infatti quelli <strong>della</strong> ginestra dei carbonai presentanocinque angoli ben evidenti, mentrequelli <strong>della</strong> ginestra propriamente detta,hanno la sezione rotonda, tanto da assomigliarea quelli dei giunchi (da questo particolarederiva il nome latino <strong>della</strong> specie “junceum”).I rami <strong>della</strong> ginestra dei carbonai venivanoutilizzati per fare delle scope per pulire i fornia legna prima di mettere il pane a cuocere,vista la loro scarsa infiammabilità. Inoltre lefascine di questa pianta venivano utilizzate19