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Redazione a cura del Centro Studi Soratte - Direttore

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uscire dal suo trombone, e, quindi, il suo originale mododi suonare; oppure l’espressione prungòmetro, dettaper manifestare la sua poca stima nei confronti diqualche persona; oppure gnistincòvich, riferita alla reliquiadi San Nonnoso, un piccolo osso, preso dallostinco <strong>del</strong> nostro patrono, che giace nella tomba postasotto la cripta <strong>del</strong> duomo di Freising. Se, <strong>del</strong>la banda,era il primo trombone di accompagnamento, con gliamici Mazziere si dilettava a suonare anche la fisarmonica.La sua figura era singolare: piccolo e magro,con i capelli neri e lisci abbassati dalla brillantina, evidenziava,con il suo passo claudicante, un handicap,che non gli impedì di affrontare la vita. Infatti, mise sufamiglia e, per mantenerla, fece il muratore - insieme alpadre Fiore -, come se non avesse nessun impedimentofisico: potremmo dire che Umberto era un “falsovalido”. Poi lasciò questo lavoro pesante perché fu assunto,con la quota degli invalidi, presso il Ministero<strong>del</strong>la Difesa, a Roma. Umberto Cenci è rimasto nelcuore dei membri <strong>del</strong>la banda per il suo impegno costante.Quando ero allievo ed andavo ad imparare ilsolfeggio, Mazzierosky era uno degli insegnanti: aprivai locali <strong>del</strong>la scuola di musica alle 4 <strong>del</strong> pomeriggio e lichiudeva alle 7. Questo servizio l’ha svolto gratuitamenteper tanti anni, anzi per sempre, fino a quando lasalute gli ha permesso di frequentare la sua amatabanda.Stradario. Via di Porta Sant’Edisto.Intitolata così nel 1931 perché conduce allaPorta omonima. Nel passato una parte era chiamataVia dei Pozzi e terminava in Piazza dei Pozzi, con duepozzi ed alcune piante, dove poi fu costruita la molaDe Julis. Oggi la via parte da Piazza Vittorio Emanuelee conduce direttamente alla seconda porta <strong>del</strong> paese.Lungo questa via, nei sotterranei <strong>del</strong> palazzo che ospitavala bettola comunali e le carceri, fu costruito allafine <strong>del</strong> 1800 il Cisternone che doveva servire a sopperirealle esigenze idriche <strong>del</strong> paese. La Porta si presentacome una costruzione rinascimentale con grossicunei disposti a raggiera. La data <strong>del</strong> 1891, incisa sullachiave di volta <strong>del</strong>l’arco, ricorda i lavori di restaurocompiuti in quell’anno. E’questo è il lato in cui le murapresentano il loro aspetto più antico, mostrando unatecnica assai rozza in blocchetti di calcare irregolarmentetagliati, in alcuni punti lasciati quasi allo statonaturale e cementati con malta assai porosa e friabile.Appaiono rialzate in diversi tempi e rinforzate specialmentenegli angoli e nelle zone superiori, con inserti dilaterizi. Vi si aprono frequenti feritoie incorniciate datravetti <strong>del</strong>la stessa pietra.L’angolo di Williama <strong>cura</strong> di William SersantiRUBRICA RELIGIOSA: UN MONDO SENZAGESÙA <strong>cura</strong> di Oreste Malatesta“Per la prima volta, per la prima voltadopo Gesù, noi abbiamo visto, sotto i nostri occhi, noistiamo per vedere un nuovo mondo sorgere; una societànuova formarsi; la società moderna, il mondomoderno; un mondo, una società costituirsi, o, almeno,assemblarsi, nascere e ingrandirsi dopo Gesù, senzaGesù. E ciò che è più tremendo, amico mio - non bisognanegarlo – è che ci sono riusciti. E’ ciò che vi ponein una situazione tragica, unica. Voi siete i primi deimoderni a vivere in un mondo dopo, senza e controGesù”. Charles Peguy, da Veronica. Dialogo <strong>del</strong>lastoria con l’anima carnale.Regolamento di Polizia Urbana <strong>del</strong> Comunedi Sant’Oreste. Articolo 68. Accatastamentodi legna e di altro materiale infiammabilenei cortili.E’vietato accatastare o tenere accatastate allo scopertonei cortili circondati da fabbricati da più di due lati,legna, paglia e qualsiasi altra materia di facile accensione,se non adottando le cautele che, caso per casoil Sindaco riterrà di dover prescrivere.Toponimi. Cerqueto. Nel 1543 “vocaboloCerqueto”, nel 1445 “vocabolo Cerqueti”. Locazioneenfiteutica dei beni nel territorio di S.Edisto “in contrada Querqueto, fatta dal monastero diS. Paolo 1458.”La forma dissimilata da una base*cerqua è predominante in tutto il territorio.A Fiera i San Nonnosu«Caru bardàsciu, a fiera i San Nonnosu,‘na vòta atèra gròssa e tantu bèlla:mo ‘nvece atè checcòsa i vergognosu,nun c’è um pollastru né ‘na callinèlla!».Cusintu predicava ‘na vecchjettacu sàngue che bulliva pa gran ràbbia«Mo tròvi areché u càmmiu da porchettao ‘che pucinu seccu drent’a gàbbia!».Quellu ch’ha dittu sarrà pure veru,pe’carità, nun vògghjo fà ‘na guèrra,però io vi dirràgghjo ‘stu penzieru:se ògghje ‘n zi commatte più ca tèrrae c’hanno tutti u pòstu lì all’uffici,e bèstje chi e guèrna, zì Tommasu?Difatti sò aremasi quattro micia ghj ghjó fò; ècco aresòrtu u casu!A stòria du curtèllu da potature(da una favola di Pietro Biancini, detto Pietrùcciu)«Ner ‘46 sò statu ordinatu ladda Cerinu (u pate): daallora sò statu sèmpre ‘n zaccòccia i Pietru e n’àgghjofatti d’innèsti! Ci sò statu sèmpre, quanno sò servitu: pe’‘ppizzutà i bastoni, pe’temperà l’àpisi, pe’‘ffettà u pane:3

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