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Redazione a cura del <strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> <strong>Soratte</strong> - Direttore responsabile: Francesco Zozi –e-mail: zoziFra@hotmail.com<br />
DISTRIBUZIONE GRATUITA – www.centrostudisoratte.com<br />
N. 137 – <strong>MARZO</strong> <strong>2013</strong><br />
Secondo una recente Legge italiana per «albero monumentale»<br />
si intende (tra gli altri) un albero secolare<br />
tipico, che può essere considerato come raro esempio<br />
di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di<br />
particolare pregio naturalistico. I comuni sarebbero<br />
tenuti a censire gli alberi monumentali in un apposito<br />
elenco alla cui gestione dovrebbe provvedere il Corpo<br />
Forestale dello Stato. L'elenco degli alberi monumentali<br />
d'Italia viene aggiornato periodicamente e<br />
viene messo a disposizione, tramite sito internet,<br />
delle amministrazioni pubbliche e della collettività.<br />
L'abbattimento o il danneggiamento di un albero<br />
monumentale comporta una sanzione da 5.000 a<br />
100.000 euro (ndr)<br />
Festa della Madonna di<br />
Maggio <strong>2013</strong><br />
Il Giardino “de moniche”, senza più scale sta diventando<br />
un anfiteatro... progettista e direttore dei<br />
lavori ... detto Spatuzza.<br />
L’ARBURONE 1<br />
(W.S.)<br />
Un veru Patrimògnu du Paese,<br />
um Monumentu degnu i devuzzione<br />
p’ogni cristjanu, ‘gni Santorestese,<br />
ha sèmpre ‘mperzonatu l’Arburone.<br />
Chisà quante n’ha viste su a Muntagna,<br />
chisà quanti ricòrdi c’ha im memòria<br />
da quann’atèra ciucu, ‘na petagna,<br />
finènt’a ògghje, sìmbulu i ‘sta Stòria.<br />
Noi, cume Essu, Figghj i Questa Ròccia,<br />
cu stessu sàngue callu drent’e vene,<br />
c’emo um penzieru fissu lì a capòccia<br />
e v’u volemo dì, sènza catene:<br />
Provìncia, Forestale, Istituzzioni,<br />
sarvete questa Cèrqua cusì bèlla;<br />
se un giornu a troveremo pennulioni,<br />
scappete via, o vi farremo a pèlla!<br />
1. Grande leccio (Quercus ilex L.) che si trova lungo la salita<br />
che conduce al <strong>Soratte</strong>: per i paesani rappresenta un vero e<br />
proprio monumento naturale.<br />
Il Presidente ed il Comitato<br />
Festeggiamenti Madonna di<br />
Maggio presentano il logo<br />
ufficiale (nella foto). La festa<br />
si terrà Domenica 26 Maggio<br />
<strong>2013</strong>. Calendario raccolta<br />
canne: 17-24 Febbraio e 3<br />
Marzo con appuntamento<br />
ore 7 a Portavalle.<br />
Giorgio ci mancherà, mancherà anche a<br />
questo giornale e mancherà al paese di<br />
Sant’Oreste. Vogliamo ringraziare Giorgio<br />
per aver condiviso con noi la sua<br />
dialettica e la sua intelligenza alzando il livello culturale<br />
di ogni conversazione alla quale prendeva parte, di<br />
ogni convegno o evento culturale a cui partecipava sia<br />
in qualità di moderatore che di relatore, e di ogni giornale,<br />
compreso il nostro, a cui inviava i suoi scritti e le<br />
sue riflessioni. La Redazione del <strong>Soratte</strong> Nostro Nuovo<br />
lo ricorda come fine scrittore, che sapeva far riflettere<br />
ed allo stesso tempo informare mettendo a disposizione<br />
di tutti il frutto dei suoi studi e delle sue ricerche.<br />
Pubblichiamo all’interno il suo ultimo articolo inviatoci<br />
proprio pochi giorni prima della sua scomparsa ed alcuni<br />
ricordi dei suoi tanti amici.<br />
Giorgio ci mancherà e mancherà anche ai lettori del<br />
<strong>Soratte</strong> Nostro Nuovo.<br />
La Redazione<br />
1
PROTAGONISTA.<br />
di Gabriele Sacchi<br />
Stefano (figlio): “Meglio essere aquilone… che un patetico<br />
pagliaccio.”<br />
Mamma: “Sapevo sarebbe stata dura essere madre.”<br />
Stefano: “Scialla… ora, tu non conti più; dopo tanti fallimenti,<br />
sono fiero di me stesso… , dei pensieri più violenti…<br />
che traboccano dal cesso.”<br />
Marco (fratellino): “…Em… mamma?...Cosa sta dicendo<br />
il mio fratellone?”<br />
Stefano: “Tutto bene piccolo… è la mamma che non<br />
vuol capire!...Sono forse un delinquente?”<br />
Papà: “Quante volte ti ho detto di non rivolgerti in quel<br />
modo a tua madre”?<br />
Marco: “ Stefano non è cattivo, vero papà?... Quando<br />
gioco con lui io mi diverto un sacco! Hai visto come è<br />
forte il mio nuovo aereoplanino comandato Stef?”<br />
Mamma: “ Vai in camera tua Marcolino, che la mamma<br />
finisce di parlare col fratellone”.<br />
Stefano: “Io non ho niente da dire. Andiamo Marco”?<br />
Papà: “E’ tutta colpa dei suoi amici se è venuto su così.<br />
Noi l’abbiamo cresciuto con amore, ma quei compagni…<br />
!”<br />
Stefano: “Non parlar male dei miei amici!”<br />
Papà: “Ma sentilo! Ora Giorgio, Cristian e Franco sarebbero<br />
santi”.!<br />
Stefano: “Dovete capirlo una volta per tutte: siamo<br />
giovani… non possiamo rimanere solo in paese, non ha<br />
molto da offrirci, il sociale non ti sballa… e poi… è un<br />
impegno.<br />
Ve lo ripeto… siamo giovani”!<br />
Papà, mamma: “Anche noi lo siamo stati”.<br />
Papà: “Ne io e ne tua madre però ci siamo mai permessi<br />
di contraddire il volere dei nostri genitori… e sul<br />
fatto del sociale… bè”<br />
Mamma: “L’amore l’ho trovato lì”.<br />
Stefano: “Si vede proprio che siete vecchi!...l’amore;<br />
far del bene agli altri; studiare… m m m… ma goditi la<br />
vita!”<br />
Marco: “Stef?...ei Stef?...corri vieni! Ho fatto decollare<br />
l’aereoplanino”!<br />
Papà: “Ragazzo io ti giuro che ce la sto mettendo tutta<br />
per aiutarti: Cellulare; computer; tablet; playstation; la<br />
chitarra elettrica nuova di zecca e le sigarette!...<br />
Si lo sai bene che non sono contento che tu abbia iniziato<br />
a fumare, ma ho accettato lo stesso”!<br />
Mamma: “Per quanto mi riguarda mi sono anche iscritta<br />
a quel… come si chiama”?<br />
Stefano: “Facebook mamma… è un social network”.<br />
Mamma: “Va be quello… volevo, sentirmi giovane<br />
anch’io! Come fate però a passarci tutte quelle ore”?<br />
Marco: “Gli hai dato un bacetto a quella tua amica sulla<br />
foto?<br />
È carina Stef… e quel costume le sta… ”<br />
Papà: “Marco!!!...Fila subito in camera e non permetterti<br />
mai più di accedere al profilo facebook di tuo fratello!!!”<br />
Stefano:”A a a a a a… hai sentito papà? Buongustaio il<br />
piccoletto”!<br />
Mamma: “Ti darei gli occhi miei, per vedere ciò che<br />
non vedi. L’energia, l'allegria, per strapparti ancora<br />
sorrisi. Dirti sì, sempre si e riuscire a farti volare, dove<br />
vuoi, dove sai, senza più quel peso sul cuore. Nasconderti<br />
le nuvole… e quell'inverno che ti fa male”.<br />
Stefano:”Me la cantavi sempre prima di mettermi a<br />
letto. Ora però voi… ”<br />
Papà:”Noi”?<br />
Marco: “Voi non lo capite”.<br />
Nonna: “Stefano vieni qui: la nonna ti recita una delle<br />
sue poesie preferite!<br />
Ama la vita così com'è.<br />
Amala pienamente, senza pretese.<br />
Amala... quando ti amano o quando ti odiano.<br />
Amala, quando nessuno ti capisce, o quando tutti ti<br />
comprendono.<br />
Amala , quando tutti ti abbandonano, o quando ti e-<br />
saltano come un re.<br />
Amala, quando ti rubano tutto, o quando te lo regalano.<br />
Amala, quando ha senso o quando sembra non averlo<br />
nemmeno un po’.<br />
Amala, nella piena felicità, o nella solitudine assoluta.<br />
Amala, quando sei forte, o quando ti senti debole.<br />
Amala, quando hai paura, o quando hai una montagna<br />
di coraggio.<br />
Amala, non soltanto per i grandi piaceri e le enormi<br />
soddisfazioni;<br />
Amala, anche per le piccolissime gioie.<br />
Amala, seppure non ti dà ciò che potrebbe.<br />
Amala, anche se non è come la vorresti.<br />
Amala ,ogni volta che nasci ed ogni volta che stai per<br />
morire.<br />
Ma non amare mai senza amore.<br />
Non vivere mai senza vita”!<br />
Gabriele: “E tu ragazzo… ami davvero questa vita”?<br />
P.S.: Nell’articolo ci sono riferimenti a canzoni di<br />
M.Masini e R.Zero e la trascrizione integrale di un famosissimo<br />
messaggio di Madre Teresa di Calcutta,<br />
che vuole essere il monito per quanti, come il giovane<br />
Stefano, vivono più che la “vita” la “quotidianità”.<br />
* * *<br />
Gabriele in questo brano ci lascia sull’uscio di una porta<br />
facendoci osservare quello che succede all’interno.<br />
Una situazione comune in tante famiglie, questioni che<br />
si ripetono ad ogni generazione anche in un piccolo<br />
paese come Sant'Oreste, ma questa volta sembra che<br />
la nuova generazione viaggi molto più veloce e "rischia"<br />
di perdere contatto con la vecchia. Cosa sta<br />
succedendo? E' giusto che gli adulti per avvicinarsi ai<br />
giovani cerchino loro stessi di "diventare" giovani, magari<br />
connettendosi a Facebook, vestendosi e parlando<br />
come loro; oppure gli adulti dovrebbero fare la parte<br />
dei grandi rischiando di allargare ancora di più il divario?<br />
(ndr)
RICORDIAMO GIORGIO BOARI ORTOLANI CHE CI HA<br />
LASCIATO IL 14 FEBBRAIO ALL’ETÀ DI 66 ANNI.<br />
-----<br />
Il ricordo di Giorgio è stato delineato da Don Guido. Un<br />
ricordo di un uomo di cultura di impegno sociale e spirituale.<br />
Era un frequentatore della compagnia Shalom<br />
di Pian Paradiso. Io lo ricordo con affetto perché mi è<br />
stato vicino condividendo le mie scelte culturali. Giorgio<br />
ha intrapreso una attività di ricerca con serietà e<br />
approfondimento. <strong>Soratte</strong> Nostro usciva anche grazie<br />
al suo impegno, alla sua collaborazione, alle sue inchieste,<br />
ai suoi interventi. Ha presieduto per poco tempo<br />
la Pro Loco. Francesco Zozi.<br />
LE DIMISSIONI DEL PAPA. IL CORAGGIO DI UN UOMO<br />
di gibiò<br />
Non so se dietro la rinunzia di Benedetto XVI ci siano<br />
operazioni di retroscena, né la cosa mi interessa. So<br />
però di apprezzare il coraggio di un uomo che non ha<br />
avuto la resistenza eroica di papa Woityla ed ha scelto<br />
invece la strada percorsa da Celestino V che, il 13<br />
dicembre del 1294, abdicò adducendo motivi analoghi.<br />
Ma quelli erano secoli bui, non paragonabili ai giorni<br />
nostri. Anche per la contemporaneità, però, la scelta di<br />
Benedetto XVI, appare inaudita. Era impensabile che<br />
un Papa, pur gravato da sofferenza fisica e spirituale,<br />
rinunciasse alla sua magnitudo ed al trono e si facesse<br />
da parte, come un uomo qualsiasi. Lui che da biblista,<br />
teologo, esegeta non aveva mai riposto i libri nello<br />
scaffale della libreria e, sin dai tempi della sua nomina<br />
a Vescovo di Freising, ovvero devoto di San Nonnoso,<br />
aveva lavorato per una Chiesa dal grande profilo culturale<br />
e dogmatico, messaggera di pace nel mondo. Il<br />
Vicario di Cristo ha lanciato con i fatti un messaggio:<br />
l’età è un problema serio e ineludibile anche per colui<br />
che, avanti negli anni, è stato caricato del dovere spirituale,<br />
morale e materiale di governare la nave della<br />
fede, ma anche della vita,nelle burrascose acque della<br />
Chiesa e della umanità. Quella di Benedetto XVI non è<br />
stata una fuga:anche un Papa ha il diritto di riconoscere<br />
la sua personale debolezza umana. L’uomo ha capito<br />
i suoi limiti e in piena umiltà ha rinunciato al suo<br />
alto magistero per ritornare al silenzio, ai libri, al chiostro,<br />
per ricercare sempre e di più quella veglia spirituale<br />
permanente, lontana dai frastuoni del trono. Non<br />
un atto di egoismo, ma di eroismo per il bene della<br />
Chiesa che ha bisogno di forze sempre vigorose. Allora,<br />
come non dare ragione a quest’uomo coerente,<br />
responsabile, consapevole del suo dovere ed al tempo<br />
stesso uomo semplice, come me, come voi, ma<br />
coraggioso nella decisione di non nascondere la sua<br />
polvere sotto il tappeto. Quanti dovrebbero seguire il<br />
suo esempio? Quanti sceglierebbero di rinunciare al<br />
potere e alla gloria per lasciare spazio a uomini più<br />
forti anche nella vita di tutti i giorni? Per i credenti il<br />
momento è triste. Da parte mia, la gratitudine verso<br />
Papa Benedetto XVI resta immutata, anzi accresciuta.<br />
Con questo articolo Giorgio ci ha lasciato. Giorgio verrà<br />
ricordato anche Sabato 23 Febbraio a Palazzo Caccia<br />
Canali in occasione del convegno su Santa Romana<br />
previsto alle ore 10.30 (ndr)<br />
GIORGIO, L’UOMO CHE CERCA (Oreste Malatesta)<br />
I miei primi ricordi di Giorgio Boari Ortolani risalgono a<br />
circa cinquant’anni fa, quando, bambino, capitavo<br />
nell’osteria di Piedidorci (suo nonno) per ascoltarlo<br />
suonare la chitarra. Giorgio era un musicista perfezionista,<br />
sempre alla ricerca di miglioramenti: era sempre<br />
insoddisfatto del risultato raggiunto, in vista di un’altra<br />
meta da conquistare. Non gli bastava la chitarra, ha<br />
cominciato a suonare il pianoforte, poi la composizione<br />
ed infine ha suonato anche il basso tuba nella banda.<br />
Poi ho perso di vista Giorgio. Ogni tanto lo incrociavo,<br />
ma ho iniziato a riavere rapporti più serrati con lui da<br />
una decina di anni, da quando, cioè, egli è tornato ad<br />
abitare stabilmente a Sant’Oreste, ove, per vari anni, è<br />
stato un valido presidente della Pro Loco. L’ho frequentato<br />
anche per il nostro comune impegno di collaborazione<br />
con <strong>Soratte</strong> Nostro. In questi ultimi anni, con<br />
Giorgio ho avuto un dialogo franco, anche con alcune<br />
punte di polemica, come documentano i nostri scritti.<br />
L’ho trovato fortemente critico nei confronti della Chiesa<br />
istituzionale e della tradizione cattolica: riteneva che<br />
Dio non potesse avere scelto, come suoi rappresentanti<br />
su questa terra, degli uomini tanto incoerenti e<br />
addirittura malfattori. Io, nei confronti di Giorgio, sento<br />
un po’in colpa, perché, in occasione dei nostri dialoghi<br />
su questi argomenti, non sono stato capace di una testimonianza<br />
(di questo egli aveva bisogno), ma ho<br />
sempre fatto come quando si discute a Portavalle: ho<br />
risposto con battute ad effetto, che avevano più lo<br />
scopo di vincere dialetticamente, che non di trattare<br />
l’altro con amore. La sua delusione per la brutta testimonianza<br />
di noi cristiani, lo aveva spinto a ricercare la<br />
risposta alle tante domande, che la vita gli poneva,<br />
nella filosofia. In particolare Giorgio considerava come<br />
suo grande punto di riferimento il filosofo olandese Baruch<br />
Spinoza. Ma la filosofia gli offriva belle teorie e<br />
non poteva fornire le risposte a quelle questioni esistenziali<br />
cui Giorgio era tanto sensibile. Per questo, da<br />
un anno, aveva ripreso timidamente a percorrere la<br />
strada religiosa. Per me fu una sorpresa vederlo, in<br />
alcune occasioni, alla messa domenicale nella chiesetta<br />
di Pian Paradiso. Venne quasi a giustificarsi: mi disse<br />
che stava lì per accompagnare Cinzia. Poi, però,<br />
capii che c’era qualcosa di più, quando, su <strong>Soratte</strong> Nostro<br />
di agosto, pubblicò un articolo molto favorevole<br />
all’opera della comunità di Shalom di Pian Paradiso.<br />
Quest’estate, Giorgio mi parlò di un incontro franco,<br />
ma positivo avuto con mons. Romano: pur avendo egli<br />
conservato tutte le sue obiezioni e critiche, dovette<br />
ammettere che il Vescovo l’aveva aiutato a cogliere<br />
alcuni aspetti della Chiesa cattolica, che, prima, gli<br />
sfuggivano. Infine a settembre scorso Giorgio mi ha<br />
chiesto di leggere un suo scritto (per un disguido mai<br />
pervenutomi), allo scopo di iniziare con me un dialogo,<br />
tramite e-mail, su alcune sue riflessioni: mi ha confidato<br />
che voleva conoscere il mio parere perché questa<br />
sua ricerca è stata molto sofferta, e apparentemente<br />
senza prospettive certe. Quando, il 14 febbraio, Anna<br />
Balerna, per prima, mi ha comunicato la scomparsa di<br />
Giorgio, alla luce dei fatti esposti, con il pensiero sono<br />
andato all’ultimo respiro della sua vita, all’ultimo istante<br />
della sua esistenza: Gesù è andato a fargli visita, mostrandogli<br />
tutta la bellezza ed il fascino della sua Persona.<br />
Penso che di fronte a tanta limpidezza, non<br />
macchiata e sfigurata dalla brutta testimonianza mia (e<br />
di altri cristiani), Giorgio Gli abbia detto: “Si, sei proprio<br />
Quello che ho sempre cercato e desiderato”<br />
3
IN MEMORIA DI GIORGIO.<br />
Nel Luglio del 1992, Gabriella ed io facevamo il nostro<br />
trasloco a Sant'Oreste. Le cose pesanti venivano portate<br />
all'interno del borgo da un "apetto", mentre quelle<br />
più leggere e delicate le portavamo a mano. Gabriella<br />
aveva tra le braccia uno strano strumento musicale<br />
indiano un "Sitar". Giorgio era seduto sui gradini fuori<br />
Porta Valle, incuriosito dallo strumento ci ha rivolto la<br />
parola, cortese, educato, spiritoso... e' stata la prima<br />
persona che ci ha parlato insieme... E' un flash un'immagine<br />
impressa indelebilmente nei nostri occhi...<br />
Caro Giorgio non ti si può lasciare solo un attimo, che<br />
te ne vai, all'improvviso, e mica si fà cosi'...<br />
RICORDO GIORGIO.<br />
Gabriella e Massimo<br />
Ricordo Giorgio sempre disponibile a venire a Roma<br />
per prendere parte ai convegni da me promossi, da<br />
ultimo quello del 26 Gennaio scorso. In quell’occasione<br />
Giorgio si è prodigato in una interessante relazione sui<br />
rapporti intercorsi tra Sant’Oreste e Roma durante la<br />
seconda guerra mondiale. Giorgio è stato anche molto<br />
attivo nel perorare la causa della mia cittadinanza onoraria<br />
santorestese. Da quel giorno per me tutto è cambiato.<br />
Ringrazio Giorgio per questo e per tutto quello<br />
che ha fatto per Sant’Oreste e per la cultura.<br />
Marco Ciampani<br />
sono la nostra ricchezza; un patrimonio di immenso<br />
valore culturale che va patrocinato, valorizzato, promosso<br />
anche in vista di possibili, positivi esiti di ritorno<br />
economico. Se ci fregiamo dell’espressione<br />
“Sant’Oreste, città d’arte… ” proprio grazie ai tesori che<br />
conserviamo e vogliamo mettere a disposizione di tutti,<br />
è nostro dovere proporci come un paese che sta attento<br />
anche alle sue condizioni generali. Basta vedere<br />
l’armonia ambientale e urbanistica dei paesi umbri o<br />
toscani, all’attenzione che quelle amministrazioni concedono<br />
al decoro dello spazio intraurbano e dei servizi<br />
in generale, per comprendere quanto la meta sia lontana<br />
e che c’è da aumentare gli sforzi per<br />
l’ottimizzazione del paese. Durante i giorni dei vicoli mi<br />
sono intrattenuto con molte persone, locali e non, che<br />
hanno apprezzato le nostre iniziative ma hanno tenuto<br />
anche a mettere in rilievo i tanti punti deboli del paese:<br />
malessere delle strade interne, proliferazione selvaggia<br />
di cavi elettrici sui muri, stato deplorevole di alcuni<br />
palazzi… Per onore di lealtà, aggiungo che i turisti<br />
hanno apprezzato, e molto, il restauro di Palazzo Canali,<br />
il recupero architettonico delle mura castellane e<br />
delle Gallerie, i lavori in corso per la costruzione<br />
dell’Outlet, la scelta strategica per l’ambiente e la tutela<br />
della Riserva, l’Anfiteatro… Insomma, apprezzamenti<br />
sinceri e critiche oneste che dovrebbero faci riflettere<br />
sull’importanza del progetto Sant’Oreste ed, al<br />
tempo stesso, spingerci ad impegnarci di più, ognuno<br />
nel suo specifico, affinché i traguardi possano essere<br />
raggiunti nell’interesse, attuale e futuro, del paese.<br />
Giorgio Boari Ortolani<br />
Riproponiamo un editoriale di Giorgio, allora Presidente<br />
della Proloco, pubblicato sul <strong>Soratte</strong> Nostro<br />
Nuovo nel mese di Ottobre 2006. (ndr).<br />
L’estate santorestese è stata un successo. Un successo<br />
di manifestazioni, di pubblico e di interesse culturale.<br />
Si può e si deve fare meglio, ma intanto portiamoci<br />
a casa questo bel risultato. Proloco e Assessorati<br />
incaricati hanno collaborato con impegnata partecipazione<br />
per le finalità da raggiungere. Il tradizionale e<br />
molto partecipato Giro delle Fonti insieme alla festività<br />
di san Nonnoso, hanno suggellato con piena soddisfazione<br />
di tutti, la fine dell’estate 2006. I distinguo e i particolarismi,<br />
pur legittimi ma preferibilmente non strumentali,<br />
non giovano a nessuno. Dunque, si può collaborare!<br />
Le polemiche e le malevolenze, che fanno<br />
venire l’orticaria a chi scrive, non mi piacciono e poiché<br />
non condivido comportamenti da sceriffo o da ayatollah,<br />
continuo a credere ed a lavorare per dare maggior<br />
impulso alla progettazione ed alla pianificazione di<br />
attività capaci di convogliare nel nostro paese non solo<br />
turismo di massa (e stavolta è stato cospicuo), ma turismo<br />
di qualità ad alto contenuto culturale. Il territorio lo<br />
consente e le nostre ricchezze storico-artistiche lo richiedono.<br />
In quest’ultimo periodo si nota un grande<br />
interesse per il restauro e il recupero, ove non il ritrovamento,<br />
di interessanti siti storico-archeologici. Essi<br />
AZZURRE NOTE (W.S.)<br />
Appena l’orizzonte si spegneva<br />
e il sole illividiva nel tramonto,<br />
nella mia stanza rapido giungeva<br />
un suono caldo, un vivido racconto.<br />
Tu, Giorgio, sopra i tasti spesso chino,<br />
immerso nel crepuscolo silente,<br />
ordivi azzurre note in quel destino<br />
che con te è stato troppo irriverente.<br />
Adesso, nessun suono, solo il gelo<br />
entra dai vetri infranti dalla sorte.<br />
Ma basta sollevare gli occhi al cielo<br />
che canta in cuore un dolce pianoforte.<br />
Il <strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> <strong>Soratte</strong> ringrazia tutti coloro che<br />
hanno contribuito alla realizzazione di questo<br />
numero. I nostri ringraziamenti vanno inoltre a:<br />
<strong>Centro</strong> Raccolta Arcobaleno, Paolo Bertollini, Maria Piante e<br />
Fiori, Bar Pizzeria Da Cipria, Farmacia Buonfantino, Bar<br />
Nonna Rosa, Ristorante Alessandro al Campanile, Macelleria<br />
Cingolani.
Mostre a Palazzo: Personale di Marianna Mariotti<br />
dal 9 Febbraio. Il 9 Marzo alle ore 16 evento dedicato<br />
alla donna raccontata attraverso le opere d’arte, poesie<br />
e musica. Info Proloco: 3898441600.<br />
LIBERA DONNA<br />
di Giovanna Balerna<br />
Donna, sei come una farfalla,<br />
che, di fior in fiore, succhi il nettare d’amore.<br />
Sei come una rosa profumata<br />
ed hai inebriato anche il mio cuore.<br />
La notte ti vedo nei miei sogni<br />
ed il giorno ti vengo a cercare,<br />
ma tu svanisci nell’ombra, come la nebbia,<br />
che io non riesco ad afferrare.<br />
La tua bellezza è come un dolce vento,<br />
che accarezza chi ti passa accanto,<br />
facendolo voltare come d’incanto.<br />
Ma tu, di fiore in fiore, svolazzi silenziosa,<br />
non accorgendoti che ti stai pungendo<br />
con le spine di una rosa.<br />
E non ti accorgi di me, che ti amo tanto:<br />
svanisci sempre come per incanto<br />
UMORISMO EXTRA-METROPOLITANO<br />
- Che regalo farai a tua moglie per<br />
festeggiare i vostri trent’anni di matrimonio?<br />
- Per i nostri trent’anni di matrimonio, porterò mia moglie<br />
alle Maldive?<br />
- Bello! E per i vostri quarant’anni di matrimonio chissà<br />
che le farai?<br />
- Andrò a riprenderla!<br />
>> Sabato 16 Marzo <strong>2013</strong>, alle ore 17.30, presso il<br />
salone di Palazzo Caccia-Canali, verrà presentato il<br />
libro “A piedi scalzi dentro l’anima”, raccolta di versi<br />
di Sergio De Angelis, poeta di origine sabina che da<br />
circa tre anni vive a Sant’Oreste.<br />
RUBRICA RELIGIOSA: IL VOLTO DELLA MADRE<br />
A cura di Oreste Malatesta<br />
“Il primo volto che il bambino vede è quello<br />
della madre, e questo sguardo è decisivo per il suo<br />
rapporto con la vita, con se stesso, con gli altri, con<br />
Dio. Il Bambino Gesù guarda la Madre e lei guarda noi,<br />
quasi a riflettere verso chi osserva e prega la tenerezza<br />
di Dio, discesa in Lei dal cielo e incarnata in quel<br />
Figlio di uomo che porta in braccio.”<br />
Da Maria la mamma di Gesù di Benedetto XVI.<br />
>> Santa Romana sul <strong>Soratte</strong>: Sabato 23 Febbraio<br />
alle ore 10.30 presso Palazzo Caccia Canali incontro<br />
culturale con Marco Ciampani, Lorena Battistoni, William<br />
Sersanti e Francesco Zozi. Alle ore 14.30 pellegrinaggio<br />
naturalistico-religioso alla chiesa rupestre di<br />
Santa Romana con S.Messa celebrata da Don Emanuele.<br />
EFFEMERIDE<br />
Morti: Giorgio Boari Ortolani (66); Pompili<br />
Giuseppe “Zì Peppe” (75);<br />
Paola Campanella (79);<br />
Suor Maria Discipula Crucis. Suor<br />
Discipola (Bianca Manente) aveva 92<br />
anni di età e 71 di professione religiosa.<br />
Ci lascia il 14 Febbraio<br />
deceduta ad Anzio presso la Casa di<br />
Spiritualità.<br />
Caro direttore, leggendo il numero 135 - Gennaio bis<br />
<strong>2013</strong> del Vs giornale online, ho constatato, con molto<br />
rammarico, che nella sezione "Effemeride" non compare<br />
il nome di mia nonna Cenci Giuditta tra le persone<br />
decedute nel mese di Dicembre 2012. Mi auguro che<br />
si tratti di una disattenzione, di una svista non determinata<br />
da motivi strettamente personali. Ritengo che mia<br />
nonna, nativa di Sant'Oreste e una vera e propria santorestese<br />
che teneva molto alle tradizioni del suo paese,<br />
meritava di essere ricordata in un giornale come il<br />
Vostro che è "del paese" al pari delle altre persone<br />
purtroppo decedute nello stesso mese. Vorrei capire la<br />
motivazione della mancata menzione del suo nominativo.<br />
Non posso immaginare che il Vs giornale non conosceva<br />
mia nonna, a meno che la redazione non sia<br />
composta da persone che non conoscono il paese e i<br />
suoi paesani. Concludo dicendo, ma solo per dover di<br />
cronaca, che mia nonna leggeva "<strong>Soratte</strong> Nostro Nuovo"<br />
e nell'ultimo periodo della sua vita ero io stessa<br />
che glielo leggevo. Mi scusi per il mio sfogo. Daniela<br />
Amoretti<br />
Cara Daniela, Ci scusiamo con tutta la famiglia<br />
e con i nostri amici Ulderico e Fausto. Ho partecipato<br />
al funerale commovendomi e portando<br />
le condoglianze del nostro giornale (ndr).<br />
>> Calendarizzazione eventi: Promosso dalla Proloco<br />
il calendario degli eventi curati dalle Associazioni<br />
locali a Sant’Oreste nel corso dell’anno <strong>2013</strong>.<br />
DONNA<br />
di Giovanna Balerna<br />
Donna, in te cresce<br />
la gioia e la dolcezza<br />
e il bel dono di donar la vita.<br />
Tu, donna, ami alla follia<br />
e tante volte non sai di far male,<br />
perché la tua mente, a volte,<br />
è superficiale.<br />
Non pensi a chi ti ama follemente:<br />
tu riesci a scherzare con il cuore<br />
e sai che ciò può dar dolore.<br />
Ma tu ti senti donna,<br />
sai di essere soprannaturale,<br />
perché in te può nascere la vita.<br />
E’questo che ti rende importante<br />
e non lo dimenticare:<br />
questo è il dono che ti ha dato il Signore.<br />
Tu sei l’alba che sorge al mattino<br />
e sei il rosso del tramonto:<br />
sei la cosa più bella che c’è<br />
su questo mondo.<br />
>> Proverbio: Brocchili e predicatori dopo Pasqua<br />
nun so’più boni<br />
5
Sabato 23 Marzo <strong>2013</strong>, alle ore 11.00, presso il<br />
salone di Palazzo Caccia-Canali, verrà presentata al<br />
pubblico la tesi di laurea specialistica “Restauro architettonico<br />
dell’eremo di Sant’Antonio e riqualificazione<br />
paesaggistica del Monte <strong>Soratte</strong>”, curata<br />
da Chiara Garri ed Elena Priori.<br />
ORÒSCUPU I MARZU (W.S.)<br />
Salute. U miéticu ha dittu «Cumìnciono a ‘rrivà e<br />
prima allergie, donca vedete da nun ghj in giru coi<br />
móccili pennulioni: u fazzolettu sèmpre appète!».<br />
Lavoru. Se vi site decisi a mette’ i piantinari da ‘nzalata,<br />
arecordétivi da ‘nnacqualli!<br />
Tiémpu. U ‘stròlicu ha ciarlatu «Marzu è tuttu mattarèllu:<br />
se c’è u sole, pìa l’ombrèllu!».<br />
Amore. Facéviti um mazzòcchju ca mimosa e podarzi<br />
che ‘nnasete cacheccòsa...<br />
Conzigghj. Se ve si sciògghjono e scarpe ‘m mèzz’a<br />
strata, ‘spettete che pàssono quelli che vi stanno derèto:<br />
nun zi sa mai!<br />
Provèrbiu. Quanno canta u mèrulu lì a cèrqua nera,<br />
allegra gioventù, ch’è primavèra!<br />
>> Sul sito web dell’Associazione Culturale “Avventura<br />
<strong>Soratte</strong>” (www.avventurasoratte.com) è possibile consultare<br />
e scaricare il programma “Classi al verde:<br />
Scuola, Parchi e Museo”, una serie di percorsi didattici<br />
di Educazione Ambientale per gli studenti. Si invitano<br />
insegnanti e genitori a darne la massima diffusione.<br />
A CACCHJATELLA<br />
di Elio Paolucci<br />
Se a Pasqua tu voi fa ‘na cosa bèlla,<br />
provà un zapore raru,eccezionale,<br />
allora tì consigghjo a cacchjatella,<br />
Càccia cà l’ògghju, ‘na manciata i sale,<br />
u lèvitu, ‘che òvu, a farineèla,<br />
e l’anisu cu latte( um bòn fiscale);<br />
po’‘fa l’impastu, mettulu li a tièlla<br />
e ‘nforna tuttu quantu l’arzenale.<br />
Quannun’a preparazione atè funita,<br />
e ‘gni pagnòtta è còtta dapertuttu,<br />
si pròpiu prontu pè godetti a vita;<br />
una ne spacchi a volu,calla ,calla,<br />
pe’companagghju l’onza cu preciuttu<br />
e vedrai che u stòmmicu ti balla!<br />
>> Carnevale <strong>2013</strong>: Sfilata di carri e maschere a<br />
Sant’Oreste nei giorni 3-10-12 Febbraio. Evento coordinato<br />
dalla Proloco e delegato all’Associazione Giovani<br />
<strong>Soratte</strong>.<br />
Classe d’asilo 1964-1965-1966 con Suor Discipula<br />
>> Laboratorio di restauro. Promosso dalla Proloco<br />
presso Palazzo Caccia Canali nelle ore di apertura:<br />
sabato e domenica 10.30-12.30 – 15.00-17.00.<br />
I SAPUTONI -- Racconto di Augusto Placidi<br />
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Io nun sapevo che quanno unu ghjva a bità fora u paese<br />
diventava ‘struitu: armenu u stemo vedendo chì a<br />
Santresto quanno atè l’istate. Parecchi paesani frustieri<br />
vengono a passà u mese de ferie in quella casa do<br />
so nati. I primi giorni si vanno braccicanno tutti pe a<br />
contentezza d’arevedelli, dimannono quellu che si fa e<br />
cumo vanno e cose, po se ti metti a sentilli, quasi quasi,<br />
nun l’areconosci da cumo parlonobè e quante cose<br />
hanno imparatu. Se te ci metti a pensà, a noi che stemo<br />
tuttu l’annu cassù, un mugghju i cose ci fugghjono<br />
via, essi invece lumono tuttu, pure l’uoghj de puccie.<br />
Chi hanno fattu sindicu? Quellu… ..u fighju i cosu… .da<br />
razza… - Certo che site stati tonti, cenerono tanti meghjo,<br />
allora mo ci vorria che li ghjssi a dì perché nun fa<br />
sta zitti i munelli u giornu, che io nun pozzo dormì. Macara<br />
doppu si vè a sapè che bita a Roma vicinu a una<br />
remessa i tranvetti. Mo u paese sta messu bè, però<br />
sarria statu meghjo che anzi du cimentu cevono messu<br />
u quatrame. Linne a Portaladentro ci vorrai da portà<br />
via tutta quella munnezza vecchia. Chi u dice magara,<br />
so anni che nun vede u munnezzaru, nun sa nemmenu<br />
se ci sta più. Bisognerai, dicon pure, cagnà tuttu<br />
l’organicu (?) dei diversi enti paesani, falli esse attivi,<br />
senza sapè magara, quellu che questi uffici hanno fattu<br />
in quell’atri undici mesi dell’anno e noi sarissimo<br />
stati a dormì cumo i ghiri e nun ci simo accorti i niente.<br />
‘nsomma fanno i sapienti, ci danno i consighj e chi se<br />
vistu se vistu: tira un po’ i tramontanella, fischiono i fili<br />
e essi se ne vanno a Roma a trovà u callu. Chi aremane<br />
a tribulà? Aretocca a noi! Allora lascetici sta cumo<br />
stemo; a sbaghjà simo boni pure soli. Vorrio un po’<br />
vedè ‘sti frustieri, quellu che so boni a fa: a dì, simo<br />
tanti, a fa pochi. Si staria tantu meghjo se ci farissimo<br />
ogniunu l’affari nostri, invece, unu vo passà sopre<br />
all’atri. Un fattu atè sicuru: a matina quanno ci rizzemo,<br />
simo sempre in doi, unu pe fregà e un atru pe aremanè<br />
fregatu Io nun saccio in quale parte stemo noi che arimanemo<br />
in questi quattro sassi.