Febbraio-Marzo 2010-www.lavoce.ca18LA VOCE DEL CENTRO SUD D’ITALIA CI INFORMAil caso Di Girolamo e la costituzione italiana calpestatala voce ha il piacere di pubblicare l'intervento dell'avvocatocivilista vittorio Giorgi, che ha già avuto ampia eco sulle colonnedella pubblicazione amica la voce del Centro sudLe pagine dei giornali sono piene - dichiara l'avvocato VittorioGiorgi - di notizie sul "caso Di Girolamo", il senatore eletto nellacircoscrizione estero, dimissionario a seguito di un ordine di arrestodella Magistratura per violazione della normativa elettoralecon l'aggravante mafiosa. Un caso eclatante e preoccupante, cheha giustamente indotto molti (giornalisti, politici e giuristi) achiedere dei correttivi alla legge sul voto all'estero. Damedia apprendiamo che il 3 marzo 2010 è stato presentatoin Parlamento il disegno di legge, "Modifichealla legge 27 dicembre 2001, n. 459, inmateria di voto da parte dei cittadini italianiresidenti all'estero", per abolire ilvoto per corrispondenza e introdurre ilvoto presso le sezioni elettorali istituitenegli Uffici Consolari. Finalmente!Era ora!Il "caso DiGirolamo" non è solo un casogiudiziario, ma anche un casogiuridico e politico. Esso ha, infatti,dimostrato la fallibilità delsistema elettorale e, dunque, dellalegge istitutiva del voto per i cittadiniitaliani residenti all'estero.Esso ha messo in crisi il sistemademocratico ed istituzionale. Unavera bomba. Ah, se la nostra Costituzionepotesse parlare .....Ma tuttoquesto si poteva evitare.Lo potevaevitare il legislatore. Nel 2001, quandoha stabilito le modalità di esercizio delvoto all'estero. Oppure nel 2006, dopo leelezioni. Mi viene, quindi, in mente il mioarticolo "Il diritto di voto degli italiani all'estero.Aspetti storici e giuridici" pubblicato nelgiugno 2006, all'indomani delle elezioni parlamentari.Le prime che hanno visto la partecipazione al voto dei nostri connazionaliresidenti "oltreconfine" (circa 4 milioni) e l'elezione di12 deputati e 6 senatori "oltreconfine". Già allora si evidenziavache il sistema del voto per corrispondenza (l'elettore vota a casapropria e poi si spedisce per posta la scheda voto) non garantisce affattola necessaria segretezza e riservatezza al momento dellavotazione. E che per le sue particolari modalità questo sistema sipresta - purtroppo - a facili condizionamenti, controlli e manipolazioni.Suggerii quindi di far votare gli aventi diritto presso appositiseggi elettorali allestiti all'interno dei Consolati italiani,magari comprendendo anche gli Uffici dei Consolati Onorari. Spiegaipoi che solo in questo modo si sarebbe pienamente attuatoquel principio fondamentale sancito dall'art. 48 della Costituzione:"Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiuntola maggiore età. Il voto è personale ed uguale, libero e segreto.Il suo esercizio è dovere civico". E' il principiosacro della libertà e della segretezza del voto.Perché il voto può essere veramente liberosolo quando è segreto. <strong>La</strong> segretezza delvoto è per il cittadino sia un diritto cheun dovere. Che lo Stato deve garantiree tutelare. Ciò, non solo nell'interessedel singolo cittadino, ma, soprattutto,della nostra Democrazia. Il bene superiore.Arriviamo quindi alla Costituzione.Una Costituzione che èstata violata.Doveva scoppiare il "caso DiGirolamo" per accorgercene?Arriviamo quindi alla Costituzione.Una Costituzione che èstata violata.Doveva scoppiare il "caso Di Girolamo"per accorgercene?E per ricordarci del suo art. 1: "L'Italiaè una Repubblica democraticafondata sul lavoro. <strong>La</strong> sovranità appartieneal popolo, che la esercita nelle formee nei limiti della Costituzione"?.Vittorio Giorgi, avvocato civilista, risiede aCaserta. Esperto nelle questioni storiche-giuridichedell'emigrazione e delle regioni adriatiche orientali. Hafatto l'osservatore alle elezioni presidenziali e parlamentari nellaRepubblica dell'Uzbekistan, per controllare la regolarità dellevotazioni. Nel 2007 il suo articolo sul diritto di voto all'estero havinto il 3° Premio Internazionale Giornalismo Emigrazione.«Authentique cuisine italienne et fruits de mer»Pour un tête-à-tête • un dîner d’affairesun déjeuner conférencereStAUrAntAlex De CiVitA802, boul. des <strong>La</strong>urentides <strong>La</strong>val (Québec) H7G 2V9 tél.: (450) 668-0780 • Fax: (450) 668-9297
DALLA FUGA AL RIMPATRIOil 2009 “Lo scudo fiscale”rapporterà 100 miliardi di euro?Secondo statistiche nel 2001-2003 lo scudo fiscale ebbe per l’Italia un’interessante risultatodi 46 miliardi di euro, di cui 32 regolarizzati .71% è la Svizzera tradizionale il riferimenotitaliano essendo la destinazione più vicina.Per l’anno 2009 si attendono un risultato di 100 miliardi, la previsione meno ottimisticaparte da 60-70, ma secondo gli analisti del mercato (ottimisti) è destinata a crescere sullaspinta di tante pressioni.L’evasione dichiarataIl contribuente che ha aderito allo “scudo fiscale” non ha dovuot dimostrare che gli investimentie le attività finanziarie detenute in paradisi fiscali, sono considerati costituitimediante redditi sottratti alla tassazione italian. Anche gli eredi se hanno dichiarato i benidetenuti all’astero ed hano rimpatriato o regolarizzato avendo presentato unadichiarazione riservata , hanno goduto della preclusione degli accertamenti tributari re -lativi ai redditi del defunto, nel rimpatriare le attività non godono della riservatezza incapo agli eredi.Beni rego<strong>La</strong>rizzatiA titolo di esempio alcune attività possedute all’estero oggetto dello scudo: Somme didenaro: liquidi, azioni quotate o non quotate, obbligazioni, certificati, quote di fondi d’investimento,polizze vita, immobili, oggetti preaiosi, opere d’arte.