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Che cos'è il Papa.P<br />
Anche lasciate da parte le intemperanze<br />
e le inesattezze di linguaggio, emerge<br />
oggi un fatto: il Papa è considerato<br />
da molti come un «dotto» che<br />
parla in base alla sua intelligenza, alla<br />
sua mentalità, alla sua indole, alle informazioni<br />
avute, alle preferenze personali<br />
(per quanto rispettabili). Su di<br />
lui — stando alla maniera con, cui ci<br />
si esprime a suo riguardo — premono<br />
molti influssi ed egli si equilibra o cede,<br />
secondo che l'opportunità gli suggerisce.<br />
Il Papa sarebbe perciò un uomo<br />
con vaste possibilità d'influsso sul<br />
mondo, un manovratore delle «forze<br />
cattoliche», una potenza da temere o<br />
da esaltare soprattutto perché è l'unica<br />
che si possa appellare «alla coscienza».<br />
Come e perché questo succeda,<br />
viene quasi da tutti taciuto.<br />
tuità, del valore e della natura del sacro<br />
Primato del Romano Pontefice e<br />
del suo infallibile Magistero, il santo<br />
Concilio la propone di nuovo a tutti<br />
i fedeli perché sia fermamente creduta<br />
» (Cost. Lumen gentium, 18).<br />
« II Collegio o corpo episcopale non<br />
ha autorità, se non lo si concepisce insieme<br />
col Pontefice Romano, successore<br />
di Pietro, quale suo capo, ed integra<br />
restando la sua potestà di Primato<br />
su tutti, sia Pastori che fedeli. Infatti<br />
il Romano Pontefice, in forza del suo<br />
ufficio, cioè di Vicario di Cristo e Pastore<br />
di tutta la Chiesa, ha su questa<br />
una potestà piena, suprema e universale,<br />
che può sempre esercitare liberamente<br />
» (Ih., 22).<br />
« In questa Chiesa di Cristo, il Sommo<br />
Pontefice, come successore di Pie-<br />
posseduto dal Sommo Pontefice a vantaggio<br />
del Popolo di Dio; chi lo giudica<br />
senza tener conto dell'assistenza<br />
divina che il Papa — e solo il Papa —<br />
gode. Qui non si tratta di «pietismi»<br />
o di semplicismi: si tratta di fede, e<br />
perciò di oggettività e di realtà. Non<br />
è davvero intelligente né fondato in<br />
teologia o in conoscenze bibliche chi<br />
giudica il Papa col solo metro naturale<br />
e terreno !<br />
INDICAZIONI CONCILIARI<br />
PRATICHE<br />
II Vaticano II aveva in programma<br />
di trattare dei Vescovi, continuando<br />
quel discorso che il Concilio precedente<br />
aveva dovuto troncare dopo avere<br />
parlato del Papa. Tuttavia il Vaticano<br />
«Se il Signore darà a me vita lunga e modo di essere prete di qualche profitto<br />
nella Chiesa, voglio che si dica di me, e me ne glorierò, più di qualunque<br />
titolo, che sono stato un sacerdote di fede viva, semplice, tutto di un<br />
pezzo col Papa, e per il Papa, sempre, anche nelle cose non definite, anche<br />
nei più minuti modi di vedere e di sentire».<br />
Giovanni XXIII, dal «Giornale dell'anima»<br />
Ma per un cattolico il Papa è tutto<br />
questo, è solo questo, è esattamente<br />
questo?<br />
Rispondiamo trascrivendo qualche<br />
testo del Vaticano II.<br />
« Questo sacrosanto Sinodo, sull'esempio<br />
del Concilio Vaticano primo,<br />
insegna e dichiara che Gesù Cristo, Pastore<br />
eterno, ha edificato la santa Chiesa<br />
e ha mandato gli Apostoli come Egli<br />
stesso era stato mandato dal Padre, e<br />
volle che i loro successori, cioè i Vescovi,<br />
fossero nella sua Chiesa pastori<br />
sino alla fine dei secoli. Affinchè poi lo<br />
stesso Episcopato fosse uno e indiviso,<br />
propose agli altri Apostoli il beato Pietro<br />
e in lui stabili il principio e il fondamento<br />
perpetuo e visibile dell'unità<br />
della fede e della comunione. Questa<br />
dottrina della istituzione, della perpe-<br />
16 —<br />
tro, a cui Cristo affidò,, perché li pascesse,<br />
le sue pecore ed i suoi agnelli,<br />
è per divina istituzione rivestito di una<br />
potestà suprema, piena, immediata e<br />
universale, a bene delle anime. Egli<br />
perciò, essendo stato costituito Pastore<br />
di tutti i fedeli, per promuovere sia<br />
il bene comune della Chiesa universale,<br />
sia il bene delle singole Chiese, detiene<br />
la suprema potestà ordinaria su<br />
tutte le Chiese » (Decreto ChristUS<br />
Dominus, 2).<br />
Di qui (anche trascurando altre citazioni,<br />
come quella sulla infallibilità<br />
papale contenuta nella Lumen gentium,<br />
25) appare evidente che non vede<br />
il Papa nella giusta luce chi dimentica<br />
che egli è Vicario di Gesù Cristo,<br />
investito di autorità su tutta la Chiesa;<br />
chi scorda il carisma particolare<br />
II ha chiari riferimenti ai doveri del<br />
cattolico nei confronti del Papa. Il più<br />
esplicito è quello sull'obbligo di sottostare<br />
al suo magistero, anche quando<br />
non è infallibile. Se ne parla nella Costituzione<br />
dogmatica sulla Chiesa (numero<br />
25), dove leggiamo: « I Vescovi,<br />
quando insegnano in comunione col<br />
Romano Pontefice, devono essere da<br />
tutti ascoltati con venerazione quali testimoni<br />
della divina e cattolica verità;<br />
e i fedeli devono accettare il giudizio<br />
del loro Vescovo dato a nome di Cristo<br />
in cose di fede e morale, e aderirvi<br />
con religioso rispetto. Ma questo religioso<br />
rispetto di volontà e di intelligenza<br />
lo si deve in modo particolare<br />
prestare al magistero autentico del Romano<br />
Pontefice, anche quando non parla<br />
ex cathedra, così che il suo supremo