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tenuta ai fumi, un requisito determinante per porte resistenti ... - Epc.it

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TENUTA AI FUMI, UN REQUISITODETERMINANTE PER PORTERESISTENTI AL FUMOUna norma che ingenera <strong>per</strong>pless<strong>it</strong>à e dubbi, ma che può portarea nuovi orizzonti progettuali in prevenzione incendiIng. Alberto Mazza, consulente in sicurezza antincendioLa norma tecnica UNI EN 1634 - 3è in dir<strong>it</strong>tura d’arrivo.È stata recep<strong>it</strong>a dall’UNI, ora deveessere “inser<strong>it</strong>a” nell’ordinamentodella sicurezza antincendionazionale; come? Con <strong>un</strong>o o piùdecreti che la “accetteranno” e,quindi, indicheranno come e dovele <strong>porte</strong> classificate <strong>per</strong> resistenzaal fumo, dovranno essere impiegatenelle attiv<strong>it</strong>à soggette alla prevenzioneincendi e, com<strong>un</strong>que,ov<strong>un</strong>que si abbia necess<strong>it</strong>à di esse<strong>per</strong> garantire sicurezza controi rischi che il fumo può portare allasalute ed alla v<strong>it</strong>a delle <strong>per</strong>soneche ne possono essere coinvolte.La prassi: <strong>un</strong> gruppo di lavoro interministeriale,o del Ministero dell’Interno,<strong>per</strong> le sole attiv<strong>it</strong>à soggettea prevenzione incendi, a<strong>per</strong>toa Tecnici dei settori interessati,sarà chiamato ad elaborare <strong>un</strong> testoda sottoporre al C.C.T.S. e,quando da esso approvato, daportare a Bruxelles <strong>per</strong> riceverel’accettazione della CommissioneEuropea; tornare <strong>per</strong> l’esame finaledegli Organi legislativi ministerialie, infine, con la firma delministro, gi<strong>un</strong>gere alla pubblicazionesulla Gazzetta Ufficiale.Intanto, si può incominciare adesaminare e la norma tecnica equelle che saranno le conseguenzeche la sua adozione potrà portaresul mercato. La norma ha loscopo di descrivere <strong>un</strong> metodo <strong>per</strong>la determinazione delle <strong>per</strong>d<strong>it</strong>e difumo freddo e caldo da <strong>un</strong> lato all’altrodi <strong>un</strong> insieme porta nellecondizioni di prova specificate.Come si svolge la prova?Per simulare il passaggio a tem<strong>per</strong>aturaambiente di “<strong>fumi</strong> freddi”da <strong>un</strong> ambiente ad <strong>un</strong> altro, separatida <strong>un</strong> muro, nel quale è ricavato<strong>un</strong> vano, sul quale insiste <strong>un</strong>aporta (Fig. 1):Figura 1.Simulazionedi passaggioa tem<strong>per</strong>aturaambientedi “<strong>fumi</strong> freddi”a) si utilizza <strong>un</strong>a camera di cubaturanota con <strong>un</strong> fronte dotatodi <strong>un</strong>a “bocca” sulla qualesi va ad installare la portada provare;b) la fessura tra la parte inferioredella porta e la soglia può esseresigillata;c) <strong>un</strong> dispos<strong>it</strong>ivo meccanico insufflae fa circolare l’aria all’internodella camera <strong>per</strong> raggi<strong>un</strong>gere emantenere <strong>un</strong>a pressione internacostante su<strong>per</strong>iore a quellaesterna di 10 Pa e 25 Pa (e/odaltra pressione intermedia sceltadal produttore);ANTINCENDIO giugno 200687


TENUTA AI FUMIDELLE PORTEd) stabilizzata la pressione si rilevala <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a in volume di aria(quella che sfugge <strong>per</strong> la non<strong>per</strong>fetta <strong>tenuta</strong> della porta) <strong>per</strong><strong>un</strong> tempo di 2 minuti primi.e) la prova viene effettuata a tem<strong>per</strong>aturaambiente e la <strong>per</strong>d<strong>it</strong>aviene misurata, <strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong>adelle pressioni di riferimento, in2 prove condotte con la port<strong>ai</strong>nstallata in ciasc<strong>un</strong>o dei suoi2 lati (lato A e lato B);f) il Tasso di <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a totale Qspeca ∆ P viene espresso m 3 /h ; siaggi<strong>un</strong>ge il Flusso di <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a lineareQl a ∆ P (che è ilQspec/lo sviluppo in metri del<strong>per</strong>imetro di contorno del tel<strong>ai</strong>odella porta con esclusione dellal<strong>un</strong>ghezza della soglia) cheviene espresso i m 3 /h/m;g) i valori di Qspec e Q,“tabellati”<strong>per</strong> i lati e <strong>per</strong> le pressioni,esprimono la Classe Sa di <strong>tenuta</strong>della porta a <strong>fumi</strong> a tem<strong>per</strong>aturaambiente.La prova può essere effettuata<strong>per</strong> verificare la <strong>tenuta</strong> a tem<strong>per</strong>aturaambiente ed a “<strong>fumi</strong> caldi”, intal caso l’apparecchiatura di provae l’installazione della porta campionesono identiche,h) si effettua la prova <strong>per</strong> la <strong>tenuta</strong><strong>ai</strong> <strong>fumi</strong> freddi come <strong>ai</strong> p<strong>un</strong>tiprecedenti, quindi si attua <strong>un</strong>secondo ciclo di provei) la fessura tra la parte inferioredella porta e la soglia non vienesigillata,j) entra in f<strong>un</strong>zione <strong>un</strong> generatoredi calore che riscalda l’ariaad <strong>un</strong>a tem<strong>per</strong>atura di 200°C(detta Media) e, stabilizzatecontemporaneamente la tem<strong>per</strong>aturae la pressione nei valoridi 10 Pa, 25 Pa e 50 Pa(e/o altra pressione intermediascelta dal produttore); si effettuanole prove: <strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong>apressione sul lato A della porta;<strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong>a pressione sullato B della porta (sono necessari2 campioni) e, sempre <strong>per</strong>ciasc<strong>un</strong>a prova, si rilevano:k) i valori del Tasso di <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a to-Schema 1<strong>per</strong> SaN° della Lato esposto Tem<strong>per</strong>atura Tasso totale di <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a Flusso di <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a lineare Ωprova alla pressione ΩQspec m 3 /h Ql m 3 /h/m Ω10 Pa Ω 25 Pa 10 Pa 25 Pa Ω1 Lato A Ambiente Ω Ω Ω Ω Ω2 Lato B Ambiente Ω Ω Ω Ω Ω<strong>per</strong> la SmN° della Lato esposto Tem<strong>per</strong>atura Tasso totale di <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a Flusso di <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a lineare ΩProva alla pressione ΩQspec m 3 /h Ql m 3 /h/m Ω10 Pa 25 Pa 50 Pa 10 Pa 25 Pa Ω1 Lato A Ambiente Ω Ω Ω Ω Ω Ω2 Ω Lato B Ambiente Ω Ω Ω Ω Ω Ω3 Ω Lato A Media Ω Ω Ω Ω Ω Ω4 Ω Lato B Media Ω Ω Ω Ω Ω ΩNota:Il flusso di <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a lineare può essere facilmente calcolato ricordando che è Ql = Qspec/”l<strong>un</strong>ghezza di a<strong>per</strong>tura” (sviluppo in metri del <strong>per</strong>imetrodi contorno del tel<strong>ai</strong>o della porta che, <strong>per</strong> le prove “a caldo” deve comprendere anche la fessura tra la parte inferiore dell’anta e lasoglia).88ANTINCENDIO giugno 2006


TENUTA AI FUMIDELLE PORTEtale Qspec a ∆ P espressi inm 3 /h ed i valori del Flusso di<strong>per</strong>d<strong>it</strong>a lineare Ql a ∆ P espressoin m 3 /h/m vengono “tabellati”ed esprimono la Classe Smdi <strong>tenuta</strong> della porta a tem<strong>per</strong>aturaambiente e <strong>per</strong> <strong>fumi</strong>“caldi”.Chiaramente le norma descrivele condizioni di realizzazione dell’apparecchiaturadi prova, comemon<strong>it</strong>orare i parametri, come condizionarei campioni, come condurrela prova (ad es. <strong>per</strong> pressionee <strong>per</strong> depressione), eccetera,eccetera; <strong>per</strong> le conoscenze pratichee l’impiego dei risultati l’essenzialeè quello riportato e concentratonelle “tabelle di classificazione”(schema 1).All’atto pratico, spesso, l’incendioinizia (Figura 2) all’interno di<strong>un</strong> ambiente (3) con <strong>un</strong>a fase “dicova” nella quale <strong>un</strong>a parte delmateriale combustibile (f), innescata,sviluppa, con ridotto apportodi ossigeno, <strong>un</strong>a combustionesenza fiamma (pirolisi), scaldandola massa del materiale stesso conemissione gas nocivi tra i quali, piùpesante dell’aria, il monossido dicarbonio CO.Questo può “viaggiare”, scenderel<strong>un</strong>go i vani verticali (scala)e, insinuandosi sotto le <strong>porte</strong>, raggi<strong>un</strong>gereanche ambienti lontani(2) ed aggredire, subdolamente<strong>per</strong>ché freddo e non avvertibile, le<strong>per</strong>sone, specie se immerse nelsonno.Quando l’incendio divampa (Figura3) l’ambiente è saturo di fiamme,il calore ed i <strong>fumi</strong> caldi chepremono (la pressione interna èaumentata) si possono diffondere,invadere il vano scale, e propagarsinei piani su<strong>per</strong>iori.Raffreddandosi <strong>fumi</strong> e gas si abbassano,si possono insinuare sinoad ambienti ass<strong>ai</strong> lontani (6) e,<strong>un</strong><strong>it</strong>i <strong>ai</strong> componenti tossici, aggredirele <strong>per</strong>sone, specie se non allertate.Nella fase finale (Figura 4) ilcombustibile residuo termina dibruciare in povertà di ossigeno esprigiona ancora calore e gas nocivianche pesanti, come il famigeratoCO, che può tornare a seguirela via prim<strong>it</strong>iva o, riscaldato,aggredire anche più in alto.Il tutto può essere accentuato inSe56C34f12jFigura 2 - Fase iniziale di <strong>un</strong> incendioANTINCENDIO giugno 2006 89


TENUTA AI FUMIDELLE PORTEno prima, con e dopo i <strong>fumi</strong>.A questo p<strong>un</strong>to, poiché parliamodi <strong>porte</strong> e chiusure destinate ad assicurare<strong>un</strong>a separazione protettivacontro l’incendio, è necessarioricordare i requis<strong>it</strong>i tipici delle <strong>porte</strong><strong>resistenti</strong> al fuoco già integratenella legislazione e nelle regoletecniche vigenti.Per ciò riportiamo laTabella di classificazione <strong>per</strong>E 15 20 30 45 60 90 120 180 240EI 15 20 30 45 60 90 120 180 240EW 20 30 60ove, dato <strong>per</strong> scontato il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong>di “stabil<strong>it</strong>à meccanica” già contraddistintodalla lettere R,– la lettera E indica la “<strong>tenuta</strong>” <strong>ai</strong>gas caldi durante il tempo diprova;– la lettera I indica l’“isolamento”termico <strong>per</strong> la durata del tempodi prova;– la lettera W indica il contenimentodell’“irraggiamento termico”<strong>per</strong> la durata del tempodi prova; (da Decisione dellaCommissione del 3 maggio2000, attuazione della direttiva88/106/CEE, rif. A norme EN13501-2; EN 1334-1).Oggi i disposti che indicano laclassificazione minima di <strong>porte</strong> daporre a chiusura di vani, e l<strong>un</strong>go levie d’esodo c<strong>it</strong>ano, esclusivamente,i requis<strong>it</strong>i REI od RE, con valorivariabili da 15 a 120.Ora, <strong>per</strong>ò, abbiamo a disposizionegli altri due requis<strong>it</strong>i: l’S (Saed Sm) ed il W.Riprendiamo la via d’esodo di riferimento,la scala, illustrata nellaFigura 5.Nel disegno gli accessi al vanoscala sono esemplificati con <strong>porte</strong>vetrate (è stata omessa la necess<strong>it</strong>àa ricorrere alla “doppia porta”cost<strong>it</strong>uente “filtro a prova di fumo”,spesso richiesta).Quali sono le condizioni ipotizzabilidi esercizio necessario in casodi emergenza?Proponiamo <strong>un</strong>a condizione cheSe56C34f12jFigura 4 - Fase finale dell’incendioANTINCENDIO giugno 2006 91


TENUTA AI FUMIDELLE PORTEdovrebbe essere dichiarata indispensabile,assoluta:le vie d’esodo, particolarmente icorridoi, atri, ecc. che adduconoalle scale di evacuazione in emergenza,devono avere <strong>un</strong> caricod’incendio pari a zero (nullo).E, di fatto, escluse eccezioni diedifici esistenti e poche altre eccezioni,quelli che sono “<strong>per</strong>corsiprotetti” <strong>ai</strong> vari piani e, in ultimo, alpiano di evacuazione, già dovrebberorispettare questa regola.Quali sono gli eventi che devonoessere contenuti dalle <strong>porte</strong>?(7) le fiamme, l’incendio diretto (maquesto, se il carico d’incendioè nullo, può essere solo <strong>per</strong> effettodi <strong>un</strong> flash over o di combustibilepresente occasionalmente;quindi, può paventarsisolo <strong>per</strong> <strong>un</strong> tempo decisamentelim<strong>it</strong>ato)(8) il fumo (caldo o freddo) ed i gas(freddi a caldi)(9) il caloreQuindi:– il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong> I <strong>per</strong> <strong>un</strong> tempo contenuto,– il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong> E <strong>per</strong> <strong>un</strong> tempo prol<strong>un</strong>gato{da tener presente chela “<strong>tenuta</strong> <strong>ai</strong> gas caldi” avviene<strong>per</strong> azione di guarnizioni termoespansive,poste anche trala parte inferiore delle ante e lasoglia, che, <strong>un</strong>a volta intervenute,salvo <strong>un</strong>a man<strong>tenuta</strong> aggressionediretta di fiamma,mantengono il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong> e “sigillano”la porta <strong>per</strong> tempo ancheass<strong>ai</strong> elevato (120, 180’)}– il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong> S: Sa “da sub<strong>it</strong>o”, e<strong>per</strong> ciò non può che auspicarsil’impiego di sistemi di <strong>tenuta</strong>inferiore tra sotto anta porta esoglia o<strong>per</strong>anti non solo “a caldo”(guarnizioni termoespansive),ma “a freddo”, esempio leguarnizioni in estrusi di gommao plastica tra le ante e con il tel<strong>ai</strong>o,e guarnizioni automatiche“a scatto” inferiori alle ante), <strong>per</strong><strong>un</strong> Sm “in tempo prol<strong>un</strong>gato”(vedi E).Ma se il vano scala, ma anche glistessi <strong>per</strong>corsi d’esodo quali i corridoi,ecc., sono ventilati naturalmenteod” in emergenza” (vedi fig. 5) (econ ciò si possono ev<strong>it</strong>are i “filtri a789Figura 5 - Schema di protezione di <strong>un</strong>a via di esodo92ANTINCENDIO giugno 2006


TENUTA AI FUMIDELLE PORTEprova di fumo”) ed il <strong>per</strong>corso vieneutilizzato <strong>per</strong> tempo lim<strong>it</strong>ato (il tempodi trans<strong>it</strong>o veloce in esodo) {<strong>un</strong>esempio eclatante è la scala di sicurezzaesterna; ma lo è anche <strong>un</strong>ascala interna protetta} quanto si possonorivedere, calcolare e “calibrare”i parametri che sovrintendono(7), (8) e (9) ? Il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong> W quantopuò “giocare” <strong>per</strong> assicurare incolum<strong>it</strong>àa coloro che, passando davantila chiusura, specie in <strong>un</strong> ambientedeb<strong>it</strong>amente ventilato (e quindiraffreddato) non vengono espostialla radiazione calorica se non<strong>per</strong> <strong>un</strong> tempo ridotto? {vedi fig. 5 ,(9)} Di fronte ad <strong>un</strong>a regola che preveda<strong>un</strong>a scala “a prova di fumo”,con “filtri a prova di fumo” con due<strong>porte</strong> REI 120, può sembrare blasfemoindicare, <strong>per</strong> la stessa scala,se dotata di <strong>un</strong> sistema di ventilazionein emergenza in grado di assicurare30 ricambi volume ambientetotale/ora, e con ambientiadiacenti alle <strong>porte</strong>, sino a distanzadei prossimi sezionamenti antincendio,con carico di incendio nullo,e, magari, ventilati anche essi,solo <strong>porte</strong>, singole, I30EW60 più Sm(x). Ma, calcoli, es<strong>per</strong>ienze e provealla mano, è così assurdo?Lo stato dell’arte è l’applicazioneragionata al caso della conoscenzaaggiornata della scienza e delle tecnologieaccertate del settore; è attiva,dinamica, evolutiva; non puòridursi alla mera applicazione delleregole tecniche garant<strong>it</strong>e da <strong>un</strong> decreto.Il progettista può aprire nuovie più certi orizzonti <strong>per</strong> la sicurezz<strong>ai</strong>n prevenzione incendi; lo sviluppodelle norme tecniche di prodotto,dei sistemi, delle tecnologie,lo supportano.Gli studi dei moti dei gas e dei <strong>fumi</strong>,derivati dalle es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong> lostudio degli apparecchi e dei sistemidi ventilazione ed evacuazionedi <strong>fumi</strong> e calore, offrono riferimentiessenziali <strong>per</strong> progettare gli impiantidi EFC e valutare il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong> Sm su<strong>requis<strong>it</strong>o</strong> I. Lo sviluppo, la propagazionedel calore ed il suo smaltimento<strong>per</strong>mettono di progettare i sistemidi sezionamento “calibrati” sullenecess<strong>it</strong>à effettive di protezionetemporale delle <strong>per</strong>sone (e dei benie delle strutture) che debbano esserneriparate, quindi valutare il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong>I ed il <strong>requis<strong>it</strong>o</strong> W. Oggi sipuò progettare <strong>un</strong> sistema che <strong>un</strong>iscala protezione passiva (sezionamentoselettivo con <strong>porte</strong> con requis<strong>it</strong>iE,I,W,S) alla protezione attiva(ventilazione <strong>per</strong> controllo edevacuazione dei reflui nocivi da incendioestesa, possibilmente, a tuttala rete delle vie d’esodo).IL REGISTRO DELL’ANTINCENDIOUno strumento indispensabile <strong>per</strong> redigereil documento obbligatorio <strong>per</strong> le attiv<strong>it</strong>à soggettealle procedure autorizzative previste dal D.P.R. 37/98.Ed<strong>it</strong>ore <strong>Epc</strong> Libri, III ed. maggio 2004.Autori S. Marinelli, D. Matteucci.La presenza della seconda consentedi “alleggerire” l’onere dellaprima (riducendo l’ostacolo al traffico,il costo, la facil<strong>it</strong>à a danneggiamenti);il costo è compensativo, l’attaccabil<strong>it</strong>à<strong>per</strong> messa fuori efficienzaè inferiore. Si è part<strong>it</strong>i dall’esamedi <strong>un</strong>a norma tecnica di prova di <strong>un</strong>prodotto, e si è arrivati a sistemi disicurezza integrati; da <strong>un</strong> <strong>requis<strong>it</strong>o</strong>a nuove prospettive progettuali.La ricerca e l’evoluzione sono ragioni<strong>per</strong> <strong>un</strong>a prevenzione basatasempre più su <strong>un</strong>a scienza specifica,responsabile e qualificata, piuttostoche su <strong>un</strong>a statica e passivaapplicazione di déjà vu; e, nel tempo,necessariamente, anche il legislatoredovrà prenderne atto.Ai Progettisti e Tecnici di settore:regolo… e mat<strong>it</strong>a.Il volume, concep<strong>it</strong>o <strong>per</strong> responsabili e addetti <strong>ai</strong> servizidi prevenzione e sicurezza, imprend<strong>it</strong>ori e professionistiin genere, è corredato dal software “Regant”, l’<strong>un</strong>ico sul mercato checonsente di creare e gestire il registro dell’antincendio. In questa terza edizionecompletamente rinnovato nella struttura e aggiornato con le ultime normative tecniche,il programma si rivela estremamente flessibile ed adattabile alle esigenzedi ciasc<strong>un</strong> utente.Di grande rilievo la parte riguardante le maschere, i filtri e le <strong>porte</strong> tagliafuocoche secondo la norma tecnica UNI EN 1634 – 3 orm<strong>ai</strong> in dir<strong>it</strong>tura d’arrivo, risultanoessere fondamentali <strong>per</strong> garantire sicurezza contro i rischi che il fumo puòapportare alla salute ed alla v<strong>it</strong>a delle <strong>per</strong>sone implicate in <strong>un</strong> incendio.Per acquistare il libro con lo sconto del 10% v<strong>ai</strong> su www.insic.<strong>it</strong>oppure contatta il Servizio Clienti <strong>Epc</strong> Libri tel. 06 33245277fax 0633111043 – libri@epclibri.<strong>it</strong>ANTINCENDIO giugno 2006 93

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