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15, 16 e 17 Marzo - Ail

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L’ultimafrontiera9«10 anni fa questo raro sottotipodi LLA Philadelphiapositivo guariva in non piùdel 25-30% dei casi, oggi,grazie all’uso di farmacimirati, la possibilità di guarigionesfiora il 60%, anchegrazie alla combinazionecon procedure di trapianto».presenti numerosi blasti in circolo) omediante agoaspirato midollare che,per evitare qualsiasi sofferenza o disagio,nella grande parte dei Centripediatrici è oggi eseguito in sedazione.Come precedentemente accennato,una delle chiavi dei marcati miglioramentinella prognosi dei bambini affettida LLA risiede nella caratterizzazionefine delle lesioni molecolari tipichedelle cellule leucemiche. Abbiamo,infatti, progressivamente imparato cheesistono forme caratterizzate da alterazioninel numero o nella struttura deicromosomi che si associano a una prognosiparticolarmente favorevole e auna squisita sensibilità ad alcuni farmaciantineoplastici. Nel merito, si pensialle forme con scambio di materiale trai cromosomi 12 e 21, particolarmentesensibili a somministrazioni ripetute diuna molecola che si chiama asparaginasi.Di converso, esistono, in non piùdel 5-7% dei bambini, scambi di materialegenetico come quello che interessai cromosomi 9 e 22 – t(9;22) o cromosomaPhiladelphia – e i cromosomi4 e 11 - t(4;11)- che connotano malattiepiù aggressive, le quali necessitanodi approcci terapeutici intensificati,magari anche di tipo trapiantologico,per ottimizzare la probabilità di guarigione.L’identificazione di queste alterazionimolecolari riveste un ruolo fondamentaleanche dal punto di vista terapeutico,essendo oggi disponibili dellemolecole che agiscono a livello delprodotto della traslocazione inducendola morte selettiva delle cellule che nesono portatrici. Gli inibitori delle tirosinkinasi, una classe di farmaci il cuicapostipite è l’imatinib mesilato,hanno, infatti, rappresentato un puntodi svolta nel trattamento della LLA conil cromosoma Philadelphia. Basti pensareche, mentre solo 10 anni orsonoquesto raro sottotipo di LLA guariva innon più del 25-30% dei casi, oggi, grazieall’uso di questi farmaci molecolarmentemirati, la possibilità di guarigioneè incrementata a valori che sfioranoil 60%, anche grazie alla combinazionecon procedure di trapianto. Pochidubbi che un’altra pietra miliare neiprogressi ottenuti nella cura della LLAdel bambino e dell’adolescente siastata rappresentata dall’implementazionedi quella che si chiama la determinazionedella malattia residua minima,grazie alla quale è oggi possibile,mediante costruzione di sonde molecolarispecifiche per il singolo paziente oall’impiego di anticorpi monoclonali,evidenziare quantità di malattia talmentebasse (anche 1 cellula su100.000) che non sarebbero altrimentitracciabili. In altri termini, la valutazionedella malattia residua minima cipermette, da un lato, di identificareaccuratamente e precocemente queipochi pazienti (8-10%) con malattieresistenti e quindi meritevoli di trattamentiintensificati e, dall’altro, di selezionarei pazienti le cui cellule hannouna particolare sensibilità alla terapia eche, dunque, possono beneficiare ditrattamenti meno impegnativi.Parlando di terapia, giova ricordareche oggi il trattamento dei bambini conLLA si articola secondo schemi moltoben definiti, con tempistiche precisamentecodificate nell’ambito di quelliche vengono chiamati protocolli di diagnosie cura. Questi protocolli di trattamento,della durata complessiva di 2anni, anche in ragione della relativaesiguità del numero di nuovi casi, vengonoelaborati e condotti in ambitointernazionale, elemento che pure hacontribuito significativamente al suc-

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