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Rischio chimico negli ambienti confinati - Dipartimento di ...

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Tabella 2: rischi <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o o esplosione, come e doveCOMEGas da reazioni anaerobiche (metano,idrogeno solforato, ammoniaca,mercaptani...) derivante da materialeorganico stivato o residui <strong>di</strong> lavaggiRistagno <strong>di</strong> gas pesanti e infiammabili(butano, propano) usati come propellentiper prodotti in aerosolNubi <strong>di</strong> polveri <strong>di</strong> varia origine/natura:alimentare (es.: farine, zuccheri, malto,amido), chimica (es.: plastica, resine,detergenti, farmaceutica), metallurgica(es.: alluminio, magnesio), vernici, legnoFormazione <strong>di</strong> atmosfere sovraossigenateper rilascio accidentale ovolontario <strong>di</strong> O 2Formazione <strong>di</strong> atmosfere esplosive perrilascio del gas metano presentenaturalmente in alcune acque <strong>di</strong> faldaDOVEVasche e fosse biologiche, collettorifognari, serbatoi <strong>di</strong> stoccaggio liquami,impianti <strong>di</strong> depurazione, <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong>biogas, in agricoltura, industriaalimentare, trasportiAmbienti interrati o seminterrati privi <strong>di</strong>ventilazioneSilos, serbatoi, gran<strong>di</strong> contenitori <strong>di</strong>stoccaggio nell’industria alimentare,chimica, metallurgica; impianti <strong>di</strong>aspirazione, filtrazione e stoccaggionell’industria del legnoSerbatoi, locali non ventilati, stive,camere iperbariche, nella saldaturaossidrica, industria chimica, siderurgia,ossigeno terapiaSerbatoi o gran<strong>di</strong> contenitori <strong>di</strong>stoccaggio dell’acqua nell’industriachimica, in agricoltura, allevamenti, ecc.Le tabelle, oltre a esemplificare <strong>ambienti</strong> e spazi <strong>confinati</strong>, che per struttura elocalizzazione comportano già con<strong>di</strong>zioni critiche per chi vi operasse, evidenzianocome il fattore <strong>di</strong> rischio determinante sia dato dalle sostanze che possono esserepresenti. In alcuni casi la presenza del gas/vapore può essere in qualche modopreve<strong>di</strong>bile, poiché la sostanza entra a far parte del normale ciclo <strong>di</strong> lavorazione. Inaltre i prodotti che si formano derivano da possibili anomalie o da imprevisti.Di seguito vengono ricordati gli agenti chimici coinvolti nella maggior parte degliincidenti/infortuni rilevati, con la descrizione <strong>di</strong> casi realmente accaduti e breviinformazioni sulle proprietà <strong>chimico</strong>-fisiche e sugli utilizzi.Azoto - N 2Gas incolore, inodore, non infiammabile, non reattivo, non tossico.E’ <strong>di</strong> gran lunga il gas che provoca più infortuni per asfissia, non essendo népercepito il pericolo né avvertita la presenza. La maggior parte dei casi <strong>di</strong> incidenteriportati da EIGA-Assogastecnici (ve<strong>di</strong> bibliografia) riguardano questo gas (14 su 22casi totali). L’azoto, contenuto nell’atmosfera al 78%, è pesante all’incirca comel’aria (d=0.97) e <strong>di</strong> conseguenza non tende né a stratificarsi verso il basso né asfuggire verso l’alto; se è freddo rispetto all’atmosfera ovviamente si accumula inbasso.Un litro <strong>di</strong> azoto liquido, in con<strong>di</strong>zioni normali <strong>di</strong> temperatura e pressione, sviluppa680 litri <strong>di</strong> gas. Questo comporta che in un ambiente <strong>di</strong> 10 m 3 la concentrazione <strong>di</strong>O 2 si riduce al 15%.

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