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2008 - Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

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<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong><strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>“Coloro che stabiliscono le politichesanitarie ed i ricercatori me<strong>di</strong>ci devonofar capire meglio al pubblico che non sipuò mai essere sicuri <strong>di</strong> niente”Geoffrey RoseRelazioneSanitaria<strong><strong>20</strong>08</strong>http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>


PREMESSA ALLA RELAZIONE SANITARIA ANNO <strong><strong>20</strong>08</strong>La relazione <strong>di</strong> questo anno <strong><strong>20</strong>08</strong> cade a trent’anni dalla nascita del Servizio SanitarioNazionale ed è, quin<strong>di</strong>, una buona occasione per effettuare il consueto bilancio annuale tenendoconto <strong>di</strong> un orizzonte più vasto.La mia valutazione è che il SSN, al <strong>di</strong> là degli innegabili risultati sanitari che haconseguito, è stato uno dei più importanti strumenti concreti che ha indotto la popolazione <strong>di</strong>questo Paese, a considerarsi parte <strong>di</strong> una Repubblica.Per quanto riguarda la nostra regione, il <strong><strong>20</strong>08</strong> è stato il primo anno in cui si èsperimentata la sospensione dell’obbligo delle quattro vaccinazioni imposte per legge nazionale(vaccinazioni contro la poliomielite, il tetano, la <strong>di</strong>fterite e l’epatite b) ai nuovi nati.Il buon risultato <strong>di</strong> questo esperimento, che ha visto un’adesione immutata delle famigliealle vaccinazioni non più obbligatorie, evidenzia come sia possibile un rapporto ormai adulto e nonpaternalistico fra servizio sanitario e citta<strong>di</strong>ni e che è possibile procedere per convincimentocomune su ciò che è utile fare e non per imposizione <strong>di</strong> “chi sa”.Questo è dunque il nostro contributo locale e regionale a questo all’anniversario del SSN.Nel 1993 un referendum abrogò le competenze del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) edelle Unità Sanitarie Locali (USL) nel campo del controllo e della prevenzione ambientale.A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tanti anni, <strong>di</strong> fronte a problemi <strong>di</strong> inquinamento (specie aereo) sempre piùpreoccupanti nella nostra area geografica e <strong>di</strong> fronte ad un allarmante vuoto <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong>intervento abbiamo ritenuto necessario recuperare un’iniziativa <strong>di</strong> proposte da fare (in accordocon l’ARPA) alla collettività per fronteggiare questo complesso fattore <strong>di</strong> rischio per la salute.Abbiamo così messo a punto, nel <strong>20</strong>07, un pacchetto <strong>di</strong> proposte realistiche permigliorare la qualità dell’aria a <strong>Verona</strong> e nei comuni limitrofi.Le nostre proposte non sono (finora) state messe in atto (in realtà non ci aspettavamotanto) ma l’interesse con cui sono state accolte e <strong>di</strong>scusse dalla città ci induce a ritenere chealmeno il risultato <strong>di</strong> condurre la <strong>di</strong>scussione su temi concreti sia stato raggiunto.Particolarmente critica è la situazione della Casa Circondariale dove il sovraffollamento èormai giunto a livelli tali da configurare un vero rischio sanitario.<strong>Verona</strong>, agosto <strong>20</strong>09.Il Direttore del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>dott. Massimo Valsecchi


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>ANNO <strong><strong>20</strong>08</strong>61 IL CAMPO DI INTERVENTO Pag. 11.1 Caratteristiche geografiche Pag. 11.2 La struttura produttiva nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Pag. 11.3 La popolazione Pag. 21.4 La mortalità Pag. 41.4.1 La mortalità generale Pag. 41.4.2 La mortalità infantile Pag. 81.4.3 La mortalità evitabile Pag. 91.5 Invali<strong>di</strong> civili Pag. 92 L’AMBIENTE URBANO Pag. 132.1 Inquinamento atmosferico Pag. 132.2 Assetto territoriale Pag. 172.3 Collettività Pag. 222.3.1 Disagio abitativo Pag. 222.3.2 Popolazione carceraria Pag. 272.3.3 Controlli piscine Pag. 283 ALIMENTAZIONE Pag. 293.1 Approvvigionamento dell’acqua potabile Pag. 293.2 Sicurezza alimentare Pag. 313.2.1 Sicurezza alimentare e percezione del rischio Pag. 323.2.2 Tossinfezioni alimentari Pag. 333.2.3 Controlli ufficiali su alimenti destinati al consumo umano Pag. 343.3 Vigilanza e controllo su prodotti alimentari Pag. 353.4 Encefalopatia spongiforme bovina (BSE) Pag. 423.5 Tracciabilità dei prodotti <strong>di</strong> origine animale Pag. 433.6 Latte Pag. 433.7 Uova e sottoprodotti Pag. 434 LE MALATTIE INFETTIVE Pag. 454.1 Vaccinazioni Pag. 454.2 Malattie infettive Pag. 494.3 Profilassi internazionale Pag. 53


5 LE MALATTIE CRONICO DEGENERATIVE Pag. 575.1 Fattori <strong>di</strong> rischio legati agli stili <strong>di</strong> vita Pag. 575.2 Alimentazione Pag. 645.3 Promozione dell’attività fisica Pag. 665.4 Screening oncologici Pag. 736 INCIDENTI Pag. 796.1 <strong>Prevenzione</strong> degli incidenti stradali Pag. 796.2 Controllo sulle patenti <strong>di</strong> guida Pag. 826.3 Incidenti domestici Pag. 867 LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Pag. 897.1 Contesto Pag. 907.2 Infortuni sul lavoro Pag. 907.3 Le malattie professionali nell’<strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> Pag. 947.4 Politiche <strong>di</strong> prevenzione, vigilanza e promozione della salute Pag. 957.5 Interventi <strong>di</strong> vigilanza nelle aziende Pag. 967.6 La promozione della salute negli ambienti <strong>di</strong> lavoro formazione Pag. 1008 IL MONDO ANIMALE Pag. 1038.1 Dimensione produttiva Pag. 1038.2 Vigilanza e ispezioni Pag. 1048.3 Malattie infettive ed infestazioni Pag. 1068.4 Benessere animale negli allevamenti Pag. 1108.5 Randagismo Pag. 1118.6 Colombi in città Pag. 1148.7 Ratti e insetti Pag. 1159 IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Pag. 1199.1 Promozione ed educazione alla salute Pag. 1199.1.1 Progetti a livello locale Pag. 1199.1.2 Progetti a livello nazionale Pag. 1<strong>20</strong>9.1.2 Progetti a livello regionale Pag. 1229.2 Servizi/Uffici del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> Pag. 1239.3 Costi Pag. 126


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>1 IL CAMPO DI INTERVENTO O1.1 CARATTERISTICHE GEOGRAFICHEL’Azienda ULSS n. <strong>20</strong> comprende 36 Comuni:Boscochiesanuova, Buttapietra, Castel d'Azzano, Cerro Veronese, Erbezzo, Grezzana,Roverè, San Martino Buon Albergo, <strong>Verona</strong>, Selva <strong>di</strong> Progno, Velo Veronese, Ba<strong>di</strong>aCalavena, S. Mauro <strong>di</strong> Saline, Vestenanova, S. Giovanni Ilarione, Tregnago, Mezzane, 36 COMUNIIllasi, Cazzano <strong>di</strong> Tramigna, Montecchia <strong>di</strong> Crosara, Roncà, Monteforte, Soave,Colognola ai Colli, Lavagno, Cal<strong>di</strong>ero, Belfiore, San Bonifacio, Arcole, Albaredo, Cologna Veneta,Pressana, Roveredo <strong>di</strong> Guà, Veronella, Zimella, San Giovanni Lupatoto. Confina a nord con ilTrentino Alto A<strong>di</strong>ge e comprende l'area dei monti Lessini intersecata, da ovest ad est, daquattro vallate: Val Pantena, Val Squaranto, Val D'Illasi, Val D'Alpone, fino al confine orientalecon la Provincia <strong>di</strong> Vicenza.Include la fascia pedemontana e collinare e la prima parte <strong>di</strong> pianura, attraversata dalfiume A<strong>di</strong>ge, estendendosi a sud, a ridosso del confine con la Provincia <strong>di</strong> Vicenza, fino acomprendere la zona <strong>di</strong> Cologna. L'estensione complessiva è <strong>di</strong> Kmq. 1.065,61.L'altitu<strong>di</strong>ne varia dai 1.118 metri sul livello del mare del Comune <strong>di</strong> Erbezzo ai 38 <strong>di</strong>Buttapietra. La maggior parte della popolazione risiede negli agglomerati urbani dei trentaseicomuni costituenti l'ULSS. Di questi, oltre a <strong>Verona</strong>, che conta più <strong>di</strong> 260.000 abitanti, solo SanBonifacio, Castel D'Azzano, Grezzana, San Martino Buon Albergo e San Giovanni Lupatotosuperano la soglia dei 10.000 residenti.L’Azienda ULSS <strong>20</strong>, con i suoi 470.877 assistiti, è la più popolosa della Regione Veneto.1.2 LA STRUTTURA PRODUTTIVA NELLA PROVINCIA DI VERONANella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> le imprese registrate alla Camera <strong>di</strong> Commercio nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sonopari a 100.284 -0,4% rispetto all’anno precedente, +0,2% se si esclude il settore agricolo. Leimprese attive sono pari a 90.924.Graf. 1.2/1: Provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>: Incidenza delle Imprese registrate alla CCIAA <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> – anno <strong><strong>20</strong>08</strong>n° imprese: 100.128, n° unità locali: 115.240Trasporti e attivitàServizi15,8%Altro4,4%Agricoltura e Pesca18,9%ausiliarie 3,7%Alberghi e ristoranti5,3%Industria12,8%Commercio<strong>20</strong>,9%Costruzioni 16,2%1


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Dal 1998 al <strong><strong>20</strong>08</strong> la trasformazione della struttura produttiva veronese è caratterizzatadalla <strong>di</strong>minuzione del peso (numero aziende) del settore agricolo (-2,7%), dell’industria (-2%) edel commercio (dal 22,2% al <strong>20</strong>,9%). In considerevole aumento, invece, il peso delle imprese <strong>di</strong>costruzioni (dal 10,9% nel 1998 al 16,2% nel <strong><strong>20</strong>08</strong>) e dei servizi (da 12,7% a 15,8%).Il tessuto produttivo è composto prevalentemente da piccole e me<strong>di</strong>e imprese. Secondodati ISTAT 1 il 99% delle unità economiche nell’industria, commercio e servizi (con l’esclusionedelle imprese agricole) occupano meno <strong>di</strong> 50 addetti (che occupano il 73,5% <strong>di</strong> addetti), Le gran<strong>di</strong>imprese pur essendo numericamente minoritarie (lo 0,8% delle unità locali) occupano il 26,5% deltotale (84 mila addetti).Un fenomeno che nel <strong><strong>20</strong>08</strong> si consolida nella nostra provincia è quelloAUMENTO DEGLIdell’impren<strong>di</strong>toria straniera. Gli impren<strong>di</strong>tori extracomunitari risultano 11.568 <strong>di</strong> cuiIMPRENDITORI3.848 (pari al 2,4% del totale delle persone iscritte nel registro delle imprese) sonoSTRANIERInati nei paesi UE, mentre 7.7<strong>20</strong> (il 4,7 %) provengono da paesi extra UE.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong>, rispetto all’anno <strong>20</strong>07, gli impren<strong>di</strong>tori extracomunitari sono aumentati del4,9% (+362 persone).I settori produttivi dove esercitano sono, in or<strong>di</strong>ne, le costruzioni (2.343 impren<strong>di</strong>tori), ilcommercio al dettaglio (1.890 impren<strong>di</strong>tori), il manifatturiero (882 impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> cui 261 nelsettore del tessile - abbigliamento, i trasporti (734 impren<strong>di</strong>tori).Gli occupati in totale nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> nell’ anno <strong>20</strong>07 (ultimo dato <strong>di</strong>sponibile)erano 398.000 (394.000 nell’anno <strong>20</strong>06). In percentuale l’aumento è stato pari al 1%. Il tasso <strong>di</strong>occupazione 2 è rimasto stabile al 66,9%. Mentre si riduce il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione passato al3,4% (4% del <strong>20</strong>06). Il dato è significativamente al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> quello nazionale (6,1% nel <strong>20</strong>07). I398.000 occupati risultano impiegati in larga maggioranza nel settore dei servizi e del commercio(62,3%), nell’industria (33,7%), e nell’agricoltura (4%).1.3 LA POPOLAZIONEPIÙ ANZIANI PIÙGIOVANISi registra un incremento della percentuale degli anziani (soggetti <strong>di</strong> età superiore ai65 anni) che è pari al <strong>20</strong>.4% del totale. È confermata la tendenza all’aumento dellafascia <strong>di</strong> età inferiore ai 15 anni, pari al 14.2% del totale.Tab.1.3/1: Caratteristiche demografiche della popolazione residente nei comuni della ULSS n. <strong>20</strong>: nuovinati, numero decessi dei residenti, totale iscritti all’anagrafe, iscritti con età inferiore a 15anni, superiore a 65 e 75 anni e loro percentuale sul totale della popolazione, residenti con etàsuperiore ai 100 anniNATI DECESSI RESIDENTI INF. 15 % > 65 % > 74 % > 100<strong>20</strong>04 4.527 3.887 451.088 62.195 13.8 89.426 19.8 46.672 9.4 72<strong>20</strong>05 4.490 4.068 454.838 63.610 13.9 91.116 <strong>20</strong> 47.773 9.6 72<strong>20</strong>06 4.434 3.949 458.444 64.361 14 92.846 <strong>20</strong>,2 49.039 10,7 82<strong>20</strong>07 4.605 3.948 463.312 65.956 14.2 91.295 19.7 47.621 10.3 74<strong><strong>20</strong>08</strong> 4.652 * 470.877 66.769 14.2 96.123 <strong>20</strong>.4 51.404 10.9 96* dato non ancora <strong>di</strong>sponibile1 Cfr. archivio ASIA (Registro statistico delle unità locali delle imprese). Ultimo dato <strong>di</strong>sponibile: anno <strong>20</strong>06.2 Il tasso <strong>di</strong> occupazione è dato dal rapporto fra il numero degli occupati e la popolazione con un’età maggiore <strong>di</strong> 15 anni.2


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>La tabella seguente evidenzia come il numero <strong>di</strong> stranieri residenti nel Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> sia incostante aumento arrivando a raggiungere il 13% della popolazione.Tab n. 1.3/2: Stranieri residenti nel comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>STRANIERI PRESENTIPOPOLAZIONERESIDENTE TOTALE% DI STRANIERI SULLAPOPOLAZIONE31.12.<strong>20</strong>04 21.140 259.068 8,231.12.<strong>20</strong>05 23.166 259.830 8,931.12.<strong>20</strong>06 25.802 260.718 9.931.12.<strong>20</strong>07 30.970 264.191 11.731.12.<strong><strong>20</strong>08</strong> 34.465 265.368 13.0Le fasce d’età più rappresentate degli straneri residenti a <strong>Verona</strong> sono quelle dei giovaniadulticon un progressivo incremento dei nuovi nati (v. piramide).Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> - Distribuzione percentuale dellapopolazione residente per sesso e classe <strong>di</strong> etàComune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> - Distribuzione percentuale dellapopolazione residente straniera per sesso e classe <strong>di</strong> etàIl grafico n. 1.3/1 illustra l’andamento degli assistiti, della sola città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, con etàsuperiore ai cento anni. È un in<strong>di</strong>catore sintetico che consente <strong>di</strong> apprezzare l’entità delfenomeno <strong>di</strong> allungamento della speranza <strong>di</strong> vita (che privilegia per altro, come si può ben vedere,quasi esclusivamente le femmine nei confronti dei maschi).Graf.:1.3/1: Numero <strong>di</strong> residenti nel Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> con età uguale o superiore ai cento anni58784 619126 7313428265 6 4 63833 35 339 107 8416387406403494358101990199119921993199419951996199719981999<strong>20</strong>00<strong>20</strong>01<strong>20</strong>02<strong>20</strong>03<strong>20</strong>04<strong>20</strong>05<strong>20</strong>06<strong>20</strong>07<strong><strong>20</strong>08</strong>Maschi Femmine3


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Come si può notare dal grafico 1.3/2 nel periodo dal 1984 al <strong>20</strong>07 l’età me<strong>di</strong>a alla morte èaumentata <strong>di</strong> 8.7 anni (da 71.4 a 80.1). Ciò sta a significare che in questo periodo storico ogni treanni solari la popolazione “ha guadagnato” me<strong>di</strong>amente un intero anno <strong>di</strong> vita.Graf. 1.3/2: Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>: età me<strong>di</strong>a alla morte80,174,975,276,076,577,078,177,579,078,478,178,578,172,6 72,572,472,972,973,873,773,675,375,071,41984198519861987198819891990199119921993199419951996199719981999<strong>20</strong>00<strong>20</strong>01<strong>20</strong>02<strong>20</strong>03<strong>20</strong>04<strong>20</strong>05<strong>20</strong>06<strong>20</strong>07La tabella seguente evidenzia le interruzioni volontarie <strong>di</strong> gravidanza (IVG) nell’ULSS<strong>20</strong>.Tab.1.3/3: Interruzioni volontarie <strong>di</strong> gravidanza nell’<strong>Ulss</strong> <strong>20</strong>N. CASI DI DONNE CON N. CASI DI DONNE CON N. CASICITTADINANZA ITALIANA CITTADINANZA STRANIERA TOTALI<strong>20</strong>03 303 (45%) 368 (55%) 671<strong>20</strong>04 340 (46%) 393 (54%) 733<strong>20</strong>05 298(42%) 417 (58%) 715<strong>20</strong>06 286(47%) 327(53%) 613<strong>20</strong>07 259 (45%) 314 (55%) 573<strong><strong>20</strong>08</strong> 272 (42%) 372 (58%) 644L'entità del fenomeno è particolarmente accentuata nel caso <strong>di</strong> donne con citta<strong>di</strong>nanzastraniera che, nonostante costituiscano una ridotta percentuale della popolazione complessiva,danno ragione <strong>di</strong> più del 50% <strong>di</strong> tutte le IVG.1.4 LA MORTALITÀ1.4.1 LA MORTALITÀ GENERALEVENETOLa popolazione del Veneto continua a godere <strong>di</strong> buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute, migliori che inpassato. Si conferma il processo <strong>di</strong> progressiva crescita della durata della vita me<strong>di</strong>a: la stimadella speranza <strong>di</strong> vita alla nascita è pari a 78.9 anni per gli uomini e a 84,6 anni per le donne,superiori ai corrispondenti dati me<strong>di</strong> italiani pari rispettivamente a 78,6 e 84,1. (ISTAT In<strong>di</strong>catoridemografici febbraio <strong><strong>20</strong>08</strong>).4


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Nel Veneto nel <strong>20</strong>07 sono stati registrati circa 43.000 decessi. Il <strong>20</strong>00 èstato il primo anno in cui il numero <strong>di</strong> decessi nelle femmine ha superato quello nei SI VIVE DI PIÙmaschi.Il numero massimo <strong>di</strong> decessi (43496) si è registrato nel <strong>20</strong>03, mentre nell’annosuccessivo si è riscontrato il minimo (41384). Tale dato evidenzia l’effetto sulla mortalità dellastraor<strong>di</strong>naria ondata <strong>di</strong> calore del <strong>20</strong>03, con un recupero nell’anno successivo.Graf. 1.4.1/1: Numero <strong>di</strong> decessi per sesso e anno dal <strong>20</strong>00 al <strong>20</strong>07. Residenti in VenetoIl numero annuo <strong>di</strong> decessi ha mostrato oscillazioni contenute, soprattutto seCALA IL TASSOraffrontato alle mo<strong>di</strong>fiche che invece si sono evidenziate nella popolazione: dal <strong>20</strong>00DI MORTALITÀal <strong>20</strong>07 il numero assoluto <strong>di</strong> abitanti è aumentato del 6% (da 4.485.045 nel <strong>20</strong>00 a4.773.554 del <strong>20</strong>07), la proporzione <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong> età superiore o uguale a 65 anni èpassata dal 17,8% del <strong>20</strong>00 al 19,4 del <strong>20</strong>07.Ciò è dovuto al fatto che i tassi <strong>di</strong> mortalità specifici per età, nel pur relativamente breveperiodo considerato, sono generalmente in calo; in alcune fasce <strong>di</strong> età la <strong>di</strong>minuzione èconsistente.In particolare i tassi <strong>di</strong> mortalità sono in calo in tutte le fasce <strong>di</strong> età tra i 15 e gli 84 anni,sia nei maschi che nelle femmine.Nelle fasce <strong>di</strong> età 15-29 e 30-44 anni in entrambi i sessi il calo della mortalità si verificaprincipalmente a metà del periodo considerato (anni <strong>20</strong>03-<strong>20</strong>04). Si tratta soprattutto dellariduzione della mortalità da incidente stradale, verificatasi nel periodo a cavallo dell’introduzionedella “patente a punti”.In termini assoluti le <strong>di</strong>minuzioni più rilevanti sui tassi specifici <strong>di</strong> mortalitàsono avvenute in entrambi i sessi nei soggetti <strong>di</strong> età 65-74 e 75-84 anni. In questo IN CALO LAcaso si tratta principalmente della riduzione <strong>di</strong> mortalità per malattie del sistema MORTALITÀ PERcircolatorio.MALATTIE DELNell’ultimo periodo si apprezza anche un calo della mortalità nella fascia <strong>di</strong> SISTEMAetà più avanzata (85 anni e oltre) in entrambi i sessi.CIRCOLATORIO E PERLe principali cause <strong>di</strong> morte sono le malattie del sistema circolatorio e le TUMORIneoplasie che giustificano il 70% circa dei decessi.La mortalità per malattie del sistema circolatorio è in <strong>di</strong>minuzione Il tassostandar<strong>di</strong>zzato <strong>di</strong> mortalità dal <strong>20</strong>00 al <strong>20</strong>07 è calato <strong>di</strong> circa il <strong>20</strong>% in entrambi i sessi.5


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf 1.4.1/2: Tasso standar<strong>di</strong>zzato <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> mortalità per malattie del sistema circolatorio dal <strong>20</strong>00 al<strong>20</strong>07 nei maschi e nelle femmine; residenti in Veneto. Tassi per 100.000 persone.Le principali con<strong>di</strong>zioni morbose tra le malattie del sistema circolatorio sono le malattieischemiche del cuore e le malattie cerebrovascolari. La mortalità per car<strong>di</strong>opatie ischemiche è inlieve calo nei maschi e sostanzialmente stazionaria nelle femmine. La mortalità per <strong>di</strong>sturbicerebrovascolari invece è in decisa <strong>di</strong>minuzione sia nei maschi che nelle femmine.Anche la mortalità per tumore tra i residenti in Veneto è in riduzione, pur in modomeno evidente rispetto a quella per malattie del sistema circolatorio. Dal <strong>20</strong>00 al <strong>20</strong>07 il tassostandar<strong>di</strong>zzato <strong>di</strong> mortalità per tumore è calato <strong>di</strong> circa il 15% nei maschi e <strong>di</strong> circa il 6% nellefemmine.Graf 1.4.1/3: Tasso standar<strong>di</strong>zzato <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> mortalità per tumori dal <strong>20</strong>00 al <strong>20</strong>07 nei maschi e nellefemmine residenti in Veneto. Tassi per 100.000 persone.I principali tumori tra le cause <strong>di</strong> morte sono il tumore maligno del polmone, il tumoremaligno del colon-retto e il tumore maligno del fegato nei maschi e il tumore maligno dellamammella, il tumore maligno del colon-retto e il tumore maligno del polmone nelle femmine.(estratto da La mortalità in Veneto dal <strong>20</strong>00 al <strong>20</strong>07analisi dal registro regionale delle cause <strong>di</strong> morte CRRC-SERBollettino informativo del Sistema Epidemiologico Regionale del Veneto - n.1, maggio <strong>20</strong>09 pp.2-4)Dal 1996, anno in cui si è verificato il maggior numero <strong>di</strong> decessi (260 eventi tra iresidenti nel Veneto), la mortalità per AIDS è nettamente e rapidamente <strong>di</strong>minuita: 149 decessinel 1997, 69 nel 1998, fino a oscillare tra i <strong>20</strong> e i 25 decessi annui dopo l’anno <strong>20</strong>00. (dati delServizio Epidemiologico Regionale del Veneto).6


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf 1.4.1/4: Casi e decessi incidenti per AIDS in residenti nella Regione Veneto, per annoULSS <strong>20</strong>Anche nell’ULSS <strong>20</strong> i tumori e le malattie del sistema circolatorio causano da soli il 70%delle morti. Nonostante una tendenza al calo le cause <strong>di</strong> morte legate al sistemacar<strong>di</strong>ocircolatorio restano al primo posto.Tab.1.4.1/1: Mortalità generale per gran<strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> cause nella popolazione dell'ULSS <strong>20</strong><strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07ICAUSEMalattie infettive eparassitarieN°DECESSITASSOGREZZON°DECESSITASSOGREZZON°DECESSITASSOGREZZON°DECESSITASSOGREZZO46 10,2 49 10,8 26 5,7 26 5.5II Tumori 1.184 262,5 1301 286,1 1.298 282,8 1265 268.6IIIMal. ghiandole endocrine edella nutriz.119 26,4 117 25,7 1<strong>20</strong> 26,1 137 29.1V Disturbi psichici 109 24,2 134 29,5 123 26,8 131 27.8VI Mal. del sistema nervoso 112 24,8 125 27,5 139 30,3 140 29.7VII Mal. del sistema circolatorio 1.523 337,6 1542 339,1 1.504 327,7 1.507 3<strong>20</strong>.0VIIIMal. dell'apparatorespiratorio266 59,0 315 69,3 252 54,9 265 56.2IX Mal. dell'apparato <strong>di</strong>gerente 164 36,4 155 34,1 179 39,0 152 32.2XMal. apparato genitourinario53 11,7 61 13,4 47 10,2 59 12.5XVII Traumatismi e avvelenamenti 105 23,3 102 22,4 100 21,8 111 23.6XVII Incidenti stradali 56 12,4 35 7,7 49 10,7 31 6.6XX Suici<strong>di</strong> 33 7,3 22 4,8 28 6,1 26 5.5Altro 117 25,9 110 24,2 84 18,3 98 <strong>20</strong>.0Totale 3.887 861,7 4.068 894,6 3.949 860,5 3.948 838.47


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf. 1.4.1/5: Mortalità totale per gruppi <strong>di</strong> cause. Frequenza relativa ULSS <strong>20</strong> Anno <strong>20</strong>0738,2326,70,63,5 3,3 3,53,81,52,80,8 0,7Mal. infettive eparassitarieTumoriMal. ghiandoleendocrine e dellanutrizioneDisturbi psichiciMal. del sistemanervosoMal. del sistemacircolatorioMal. dell'apparatorespiratorioMal. dell'apparato<strong>di</strong>gerenteMal. apparatogenito-urinarioTraumatismi eavvelenamentiesclusi incidentiIncidenti stradaliSuici<strong>di</strong>1.4.2 LA MORTALITÀ INFANTILEPer quanto attiene invece i dati recuperabili dalle schede <strong>di</strong> morte è emerso nuovamenteun elemento interessante relativamente alla mortalità infantile degli stranieri come si puòevincere dalla tabella seguente.Tab. 1.4.2/1 Bambini residenti nell’ULSS <strong>20</strong> morti entro l’anno <strong>di</strong> vita – <strong>20</strong>05-<strong><strong>20</strong>08</strong>39761311710ItalianiStranieri<strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Il 40% dei bambini deceduti nel <strong><strong>20</strong>08</strong> entro l’anno <strong>di</strong> età è straniero. Non è possibile fareun’analisi corretta del dato visto che non si conosce il numero preciso dei nati stranieri nell’ULSS,ma è verosimile supporre che sia alquanto inferiore a quello dei nati italiani. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong>, adesempio, nel comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> il numero dei nati con citta<strong>di</strong>nanza straniera per nascita è statopari al 27% <strong>di</strong> tutti i nati (dati Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>).8


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf.1.4.2/1: Tasso complessivo <strong>di</strong> mortalità infantile in nati da madri iscritte all’anagrafe assistitidell’ULSS<strong>20</strong> (% per 1.000 nati)3,52,83,43,72,83,24,42,83,6<strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>1.4.3 MORTALITÀ EVITABILESono considerate evitabili quelle cause <strong>di</strong> morte che si potrebbero ridurre in manieraconsistente o ad<strong>di</strong>rittura eliminare con adeguati interventi <strong>di</strong> prevenzione, cura e riabilitazione.La mortalità evitabile è quin<strong>di</strong> un in<strong>di</strong>catore correlato con le abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita, con lo statodell’ambiente in cui si vive e si lavora, con la stessa efficacia del servizio sanitario.Può essere utilizzato per in<strong>di</strong>viduare le cause che determinano gli eventi consentendo <strong>di</strong>approntare adeguati interventi preventivi.Tab.1.4.3/1: Mortalità evitabile prevenibile con gli screening oncologici ULSS <strong>20</strong> (numeri assoluti)<strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07Cancro mammella 107 95 111 97 106Cancro colon103(M 63 – F 40)106(M 59 – F47)115(M 62 – F 53)126(M 72 – F 54)115(M59 – F 56)Cancro collo utero 3 3 3 4 2Tab. 1.4.3/2: Mortalità evitabile ULSS <strong>20</strong> (numeri assoluti)<strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>♂ ♀ Tot ♂ ♀ Tot ♂ ♀ Tot ♂ ♀ Tot ♂ ♀ TotIncidenti stradali 44 12 56 30 5 35 41 8 49 26 5 31HIV 12 3 15 9 5 15 5 2 7 4 2 6Overdose 0 0 0 1 0 1 7 0 7 4 0 4Intossic.monossido <strong>di</strong> carbonio 0 0 0 3 2 5 0 1 1 0 0 0 0 1 1Infortuni sul lavoro 13 7 7 6 101.5 INVALIDI CIVILINel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state effettuate 15.260 visite e sono pervenute 16.568domande.La riorganizzazione della segreteria ed una più corretta informazione al pubblico inmerito ai benefici correlati alla Legge 104/92 ed ai requisiti per ottenere tali benefici hannodeterminato una cospicua <strong>di</strong>minuzione delle istanze riferite a tale legge (oltre 1.<strong>20</strong>0 domande inmeno). Questo oltre ad assicurare un risparmio <strong>di</strong> almeno 50.000 € per la nostra ULSS ha evitatoche gli utenti si sottoponessero a visite inutili.9


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab. 1.5/1: Visite <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà civile.Sede <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Sede <strong>di</strong> Colognola ai Colli TotaleInvali<strong>di</strong> civili 5.994 1.930 7.924Legge 104/92 4.444 1.511 5.955Legge 68/99 832 317 1.149Comm. provinciale ciechi 233 - 233Commissione sordomuti 7 - 7Totale 11.510 3.758 15.260Permane l’apprezzamento da parte dell’utenza relativamente alla possibilità <strong>di</strong> consegnarele domande d’invali<strong>di</strong>tà presso le se<strong>di</strong> dei <strong>di</strong>stretti, le se<strong>di</strong> dei Patronati e delle Associazioni <strong>di</strong>categoria, oltre che nelle se<strong>di</strong> storiche. I tempi <strong>di</strong> attesa sono aumentati in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 30 gg.Questo è da ascriversi alla scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci specialisti esperti ed anche allelimitazioni imposte dall’applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni Regionali che regolamentano rigidamente lemodalità <strong>di</strong> effettuazione delle sedute <strong>di</strong> commissione.Graf. 1.5/1: Invali<strong>di</strong>tà civile: visite effettuate dal <strong>20</strong>00 al <strong><strong>20</strong>08</strong>16.81914.29915.2609.6909.11010.004 10.26411.6687.451<strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>La fascia <strong>di</strong> popolazione maggiormente rappresentata è quella tra i 76 e gli 80 anni.In tale fascia <strong>di</strong> età fra le patologie più frequentemente riscontrate come causad’invali<strong>di</strong>tà, oltre a quelle car<strong>di</strong>ovascolari ed osteoarticolari, significativa è la percentuale (29%)rappresentata dal deterioramento cognitivo senile dal grado iniziale a quello grave.Circa il 73% del campione esaminato è stato riconosciuto invalido civile con percentuale pari osuperiore al 74%, il 22.4% circa è stato riconosciuto invalido con percentuale inferiore al 74% e il2.5% non è stato riconosciuto invalido civile.Graf. 1.5/2.: Visite invali<strong>di</strong>tà civile: esito dei controlli29,022,4 22,0 22,42,5 1,6I.A. 100% 74%-99% 34%-73%


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Dei soggetti sottoposti a visita ai sensi della L. 68/99 circa il 50% è stato riconosciutocollocabile mentre il 28.1% dei casi è stato riconosciuto non idoneo al lavoro.Continua l’applicazione della L. 09.03.06 n. 80 art. 6 co. 3 bis, che prevede un iteraccelerato per l’accertamento dell’invali<strong>di</strong>tà civile nei pazienti oncologici. La norma sancisce chel’accertamento debba essere effettuato entro 15 gg. dalla data <strong>di</strong> presentazione della domanda eche abbia imme<strong>di</strong>ata efficacia. Effettuare le visite me<strong>di</strong>co-collegiali entro i termini previsti èrisultato quasi impossibile se si tiene conto dei carichi <strong>di</strong> lavoro, dei limiti temporali impostidall’istruttoria delle pratiche e dalle modalità <strong>di</strong> comunicazione dell’invito a visita, inoltre icalendari mensili delle sedute <strong>di</strong> commissione vengono pre<strong>di</strong>sposti il mese precedente e gli inviti avisita vengono inviati agli interessati circa <strong>20</strong> giorni prima della data della seduta <strong>di</strong> commissione.Alla fine del <strong><strong>20</strong>08</strong> il tempo me<strong>di</strong>o intercorrente tra la presentazione della domanda el’effettuazione della visita era pari a circa un mese.VISITE FISCALIL’entrata in vigore della Legge 133/08 contempla l’obbligo <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> visita fiscale pertutti i <strong>di</strong>pendenti pubblici assenti per malattia anche per un solo giorno.Questo ha comportato un incremento esponenziale delle richieste, nell’ ultimo trimestre<strong><strong>20</strong>08</strong>, pari ad oltre il 400%. Complessivamente rispetto allo scorso anno (la normativa è entrata invigore a fine giugno <strong><strong>20</strong>08</strong>) l’incremento è stato pari a circa il 100% (n. richieste pervenute: 10.124a fronte delle 5290 del <strong>20</strong>07). Stante l’elevato carico <strong>di</strong> lavoro a fronte dell’esiguità dell’organicome<strong>di</strong>co, non incrementabile a causa dei vincoli <strong>di</strong> spesa imposti all’<strong>Ulss</strong>, la percentuale <strong>di</strong> visiteeffettuate è estremamente esigua e pari al 18%.L’analisi dell’andamento conferma, alla luce delle valutazioni statistiche effettuate neglianni precedenti, l’assoluta inefficacia <strong>di</strong> tale attività, rilevandosi un’esigua percentuale <strong>di</strong> “nonconferma della prognosi”.Questo non per incuria o incapacità dei me<strong>di</strong>ci fiscali, ma per obiettive <strong>di</strong>fficoltà acontestare l’operato dei colleghi me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale per i seguenti motivi:- nella maggior parte dei casi non sono emersi motivi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare <strong>di</strong>agnosi e prognosi;- i casi dubbi dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>agnostico, generalmente si ascrivono a patologie <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficileobiettivazione (cefalee, coliche addominali, vertigini ecc);- i casi dubbi dal punto <strong>di</strong> vista prognostico necessitano dell’effettuazione <strong>di</strong> accertamentispecialistici la cui esecuzione richiede spesso tempi più lunghi della prognosi stessa e va a gravaresull’attività specialistica dell’ULSS.Inoltre l’esito degli accertamenti specialistici effettuati non è stato significativamentepositivo, come verificato da una sperimentazione effettuata negli scorsi anni.La visita fiscale <strong>di</strong> conseguenza ha solo effetti deterrenti, e alla fine l’unico INEFFICACIArisultato apprezzabile è la verifica della presenza del lavoratore a casa nelle fasce DELLE VISITEorarie previste. È pertanto inaccettabile e sconveniente, sia in termini FISCALIetico/professionali che economici, che venga utilizzato un me<strong>di</strong>co per svolgere taletipo <strong>di</strong> attività.11


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<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>2 L’AMBIENTE URBANOOPREMESSALa popolazione che vive nelle città è sempre più numerosa: all’inizio del <strong>di</strong>ciannovesimosecolo era il 5%, nel <strong>20</strong>07 è più del 50%.In Europa circa il 75% della popolazione vive in aggregati urbani <strong>di</strong> una certacomplessità.3/4 DELLE PERSONEVIVONO IN CITTÀLa salute della popolazione urbanizzata rappresenta, quin<strong>di</strong>, un problema daconsiderare in modo specifico sia per numero <strong>di</strong> persone coinvolte sia per le ricadute maggioriche hanno i determinanti <strong>di</strong> salute positivi o negativi. Questi fattori possono esplicare i loroeffetti nelle varie forme <strong>di</strong> aggregazione con varia intensità a seconda delle <strong>di</strong>mensioni edell’organizzazione delle città.In questa chiave vanno interpretati alcuni argomenti <strong>di</strong> questa relazione che riguardano:− l’ambiente fisico (qualità dell’aria, con<strong>di</strong>zioni climatiche, strumenti urbanistici);− l’ambiente costruito (<strong>di</strong>sagio abitativo, traffico, funzioni urbane);− l’ambiente sociale (comportamenti in<strong>di</strong>viduali e stili <strong>di</strong> vita collettivi, immigrazione,<strong>di</strong>suguaglianze <strong>di</strong> salute legate a <strong>di</strong>suguaglianze sociali).2.1 INQUINAMENTO ATMOSFERICODalle conoscenze scientifiche attuali emerge sempre più precisamente che la cattivaqualità dell’aria respirata incide in modo significativo sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute dellaL’INQUINAMENTOpopolazione esposta. Non si tratta solo <strong>di</strong> effetti acuti che compaiono per esposizioniATMOSFERICOa breve termine agli inquinanti atmosferici ma anche <strong>di</strong> effetti che si instaurano ACCORCIA LA VITAlentamente nel tempo provocando patologie croniche e conseguenze a lungo terminesulla salute. Secondo l’OMS l’esposizione al particolato fine accorcia in me<strong>di</strong>a la vita <strong>di</strong> ognipersona all’interno dell’Unione Europea <strong>di</strong> 8.6 mesi e i valori salgono per l’Italia a 9 mesi <strong>di</strong> vita nel<strong>20</strong>00(Comunicato stampa dell’OMS europeo EURO/08/05 Berlino, Copenhagen, Roma, 22 giugno<strong>20</strong>05.) L’OMS afferma esplicitamente che una riduzione dei correnti livelli <strong>di</strong> inquinamentoatmosferico, specialmente quello dovuto al traffico, porterebbe benefici sostanziali alla saluterespiratoria dei bambini, soprattutto <strong>di</strong> quelli più suscettibili (Effects of air pollution onchildren’s health and development A review of the evidence WHO Europe <strong>20</strong>05).In generale le zone maggiormente inquinate sono quelle in prossimità <strong>di</strong> strade trafficatee <strong>di</strong> industrie insalubri. Nell’area urbana in cui si concentra la popolazione e siCALO DELLE PMverifica una maggior esigenza <strong>di</strong> mobilità autoveicolare, stando ai dati ARPAV, il 51%10A VERONAdelle polveri PM 10 è generato dal traffico. Nella nostra realtà costituiscono fontisicuramente rilevanti anche alcune industrie <strong>di</strong> grosse <strong>di</strong>mensioni, l’aeroportoV.Catullo <strong>di</strong> Villafranca e le autostrade che attraversano il territorio spesso in stretta contiguitàcon quartieri residenziali. L'appartenere a categorie suscettibili può potenziare gli effettiavversi sulla salute, ad esempio è stato osservato che i bambini che vivono in prossimità <strong>di</strong> stradetrafficate presentano un rischio più elevato <strong>di</strong> sviluppare malattie respiratorie. Stando ai dati<strong>di</strong>ffusi dall’ARPAV, struttura cui compete il monitoraggio giornaliero dell’aria, nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong>nella città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> si sono verificati 89 superamenti nella postazione <strong>di</strong> Corso Milano e 83 inquella <strong>di</strong> Cason del limite giornaliero <strong>di</strong> 50 µg/m 3 <strong>di</strong> PM 10 , valore che non dovrebbe esseresuperato più <strong>di</strong> 35 volte l’anno. Come comunicato dall’ARPAV la me<strong>di</strong>a annuale <strong>di</strong> PM 10 nellapostazione <strong>di</strong> Corso Milano è stata pari a 42 µg/m 3 e a 40 µg/m 3 al Cason a fronte <strong>di</strong> un valorelimite annuale <strong>di</strong> 40 µg/m 3 mentre nel <strong>20</strong>07 i valori erano pari rispettivamente a 52 µg/m 3 e 47µg/m 3 . Si registra pertanto una <strong>di</strong>minuzione sia del numero dei superamenti che dei valori delle13


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>me<strong>di</strong>e annuali <strong>di</strong> PM 10. La notevole riduzione del numero <strong>di</strong> superamenti rispetto agli anniprecedenti è in buona parte ascrivibile al numero <strong>di</strong> giorni <strong>di</strong> precipitazione che è stato nel <strong><strong>20</strong>08</strong>pari a 97, superiore quin<strong>di</strong> alla me<strong>di</strong>a annua <strong>di</strong> circa 80 giorni (Aria la qualità dell’aria in provincia e nelcomune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> <strong><strong>20</strong>08</strong>). In generale, tuttavia, si ritiene opportuno che i dati analitici degli inquinantiatmosferici vengano valutati in riferimento ai provve<strong>di</strong>menti adottati al fine <strong>di</strong> ridurrel’inquinamento atmosferico. Sempre nella postazione <strong>di</strong> Corso Milano si sono registrati valori me<strong>di</strong>annui pari a 2 µg/m 3 <strong>di</strong> benzene e a 0.7 ng/m 3 <strong>di</strong> Benzo(a)Pirene.Graf. 2.1/1:Numero <strong>di</strong> superamenti del limite giornaliero <strong>di</strong> 50 µg/m 3 PM 10 .Postazione <strong>di</strong> Corso Milano - <strong>Verona</strong>222<strong>20</strong>415989<strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>All’inquinamento atmosferico è attribuibile una quota rilevante <strong>di</strong> morbosità acuta ecronica, come confermato da recenti stu<strong>di</strong> epidemiologici nazionali che includono anche città delVeneto, e una <strong>di</strong>minuzione della speranza <strong>di</strong> vita dei citta<strong>di</strong>ni che vivono in aree con livelli <strong>di</strong>inquinamento elevato.Tra questi il MISA2, metanalisi italiana degli stu<strong>di</strong> sugli effetti a breve terminedell’inquinamento atmosferico nel periodo 1996-<strong>20</strong>02 in 15 città italiane per un totale <strong>di</strong> più <strong>di</strong>nove milioni <strong>di</strong> abitanti, (Biggeri A, Bellini P, Terracini B. Meta-analisys of the Italian stu<strong>di</strong>es onshort-term effects of air pollution. Epidemiol Prev <strong>20</strong>04; 28 (4-5) suppl: 1 – 100), ha evidenziatoun aumento della mortalità giornaliera per tutte le cause naturali collegato a<strong>di</strong>ncrementi della concentrazione degli inquinanti atmosferici stu<strong>di</strong>ati (in particolareNO 2 0.6%; CO 1.2%; PM 10 0.31%). Tale rilievo riguarda anche la mortalità per causecar<strong>di</strong>orespiratorie e la ricoverabilità per malattie car<strong>di</strong>ache e respiratorieLo stu<strong>di</strong>o sulle 13 città italiane (Martuzzi M,Mitis F,Iavarone I,Serinelli M. Health impactof PM10 and ozone in 13 Italian cities. <strong>20</strong>06. World Health Organization Regional Office forEurope) conclude che l’inquinamento atmosferico ha un largo impatto sulla salute nelle cittàitaliane. Nel periodo compreso tra il <strong>20</strong>02 ed il <strong>20</strong>04, in me<strong>di</strong>a 82<strong>20</strong> morti all’anno(corrispondenti al 9% della mortalità per tutte le cause <strong>di</strong> morte -escluso gliincidenti- nella popolazione al <strong>di</strong> sopra dei 30 anni), sono risultati attribuibili aconcentrazioni <strong>di</strong> PM 10 superiori a <strong>20</strong> µg/m 3 FATTORE, tenendo in considerazione anche glieffetti a lungo termine.Stu<strong>di</strong> recenti in<strong>di</strong>viduano nell’esposizione all’inquinamento atmosferico un fattore <strong>di</strong>rischio emergente per le malattie car<strong>di</strong>ovascolari: infatti le evidenze presenti inletteratura suggeriscono un’associazione tra esposizione all’inquinamento atmosfericoe l’insorgenza <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari, con particolare riguardo alla car<strong>di</strong>opatia ischemica.In particolare, è stato evidenziato:• associazioni tra esposizione ad elevati livelli <strong>di</strong> particolato atmosferico e <strong>di</strong>minuzionedella frequenza car<strong>di</strong>aca e aumento della coagulabilità sistemica;EFFETTI ACUTIINQUINAMENTOATMOSFERICODI RISCHIO PER LEMALATTIECARDIOVASCOLARI14


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>• associazione significativa tra incremento della concentrazione <strong>di</strong> PM2,5 nelle oreprecedenti l’evento e il rischio <strong>di</strong> infarto miocar<strong>di</strong>co acuto, insieme ad una forte ciclicitàstagionale, con aumento dell’incidenza <strong>di</strong> infarto miocar<strong>di</strong>co nel periodo <strong>di</strong>cembre-maggio;• in soggetti con pregresso infarto miocar<strong>di</strong>co acuto, è stato <strong>di</strong>mostrato che l’incidenza <strong>di</strong>nuovi ricoveri ospedalieri per patologie car<strong>di</strong>ovascolari (re-infarto, angina, aritmie oscompenso car<strong>di</strong>aco) era associata in maniera statisticamente significativa con i livelliatmosferici giornalieri <strong>di</strong> inquinanti;• è stata riscontrata una maggiore incidenza <strong>di</strong> aritmie gravi in concomitanza <strong>di</strong> aumentateconcentrazioni <strong>di</strong> inquinanti atmosferici in pazienti sottoposti ad impianto/portatori <strong>di</strong>defibrillatore automatico;• incremento del rischio <strong>di</strong> morte precoce dovuto all’inquinamento da traffico stradale inpersone affette da insufficienza car<strong>di</strong>aca: l’aumento del 15-30% si verifica soprattuttonella fascia <strong>di</strong> 100 metri attorno alle strade locali e sembra correlato con le emissioniprimarie dei motori <strong>di</strong>esel più che a quelle secondarie.Viceversa i decrementi dei livelli <strong>di</strong> inquinamento atmosferico si traducono in miglioramenti dellecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute: una riduzione delle concentrazioni <strong>di</strong> PM 2,5 è associata ad un ridotto rischio<strong>di</strong> mortalità (totale, car<strong>di</strong>ovascolare, da cancro del polmone), un aumento dell’aspettativa <strong>di</strong> vita euna migliore prognosi a lungo termine dei soggetti affetti da insufficienza car<strong>di</strong>aca.Dai dati scientifici <strong>di</strong>sponibili sembra emergere quin<strong>di</strong> un ruolo dell’inquinamentoatmosferico nei confronti della morbilità car<strong>di</strong>ovascolare anche se sussistono ancora dellelimitazioni legate sia alla tipologia degli stu<strong>di</strong> condotti (es. <strong>di</strong>fficoltà nel quantificareesattamente l’esposizione) sia ai meccanismi biologici <strong>di</strong> azione delle particelle (<strong>di</strong>mensioni,composizione, massa) che richiedono ulteriori approfon<strong>di</strong>menti.Sulla base <strong>di</strong> queste considerazioni il <strong>Dipartimento</strong> ha richiamato l’attenzione delleAmministrazioni Comunali e Provinciale sulla necessità <strong>di</strong> adottare un piano organico <strong>di</strong> interventoper ridurre l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici, in<strong>di</strong>viduandoprioritariamente le zone a maggior rischio. In conformità a quanto evidenziato dall’OMS sirichiede non tanto <strong>di</strong> adottare interventi emergenziali quanto <strong>di</strong> progettare azioni strutturali epermanenti secondo le in<strong>di</strong>cazioni fornite dalla Comunità Europea per lo sviluppo dei piani <strong>di</strong>azione <strong>di</strong> qualità dell’aria.Una concretizzazione molto importante <strong>di</strong> queste azioni a livello locale è rappresentatadall’accordo tra pubbliche amministrazioni della provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> per la redazionedel Piano <strong>di</strong> Azione e Risanamento della Qualità dell’Aria, siglato in data 19 <strong>di</strong>cembre PIANO DI<strong><strong>20</strong>08</strong>. L’accordo prevede un coor<strong>di</strong>namento tecnico-scientifico e organizzativo tra i AZIONE Ecomuni dell’area metropolitana <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. L’Amministrazione provinciale, il RISANAMENTO<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> dell’ULSS <strong>20</strong> e l’università <strong>di</strong> Trento, facoltà <strong>di</strong> DELLA QUALITÀIngegneria Civile e Ambientale, al fine <strong>di</strong> definire, con modalità coerenti e con<strong>di</strong>vise, DELL’ARIAobiettivi e azioni finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria nel comunecapoluogo e in quelli dell’area metropolitana. I primi risultati dell’attività del comitato tecnicosaranno presentati alla citta<strong>di</strong>nanza a settembre <strong>20</strong>09.Resta comunque il fatto che per le esposizioni a breve termine non si può escludere che incon<strong>di</strong>zioni particolarmente critiche sia necessario ricorrere alla possibilità <strong>di</strong> adottareprovve<strong>di</strong>menti d’emergenza. Ci si riferisce in particolare ai gravi picchi d’inquinamento (valori <strong>di</strong>PM 10 >150 µg/m 3 ) che in genere si verificano in concomitanza con con<strong>di</strong>zioni meteoclimatiche cheostacolano la <strong>di</strong>spersione degli inquinantiNel sito del <strong>Dipartimento</strong> http://prevenzione.<strong>Ulss</strong><strong>20</strong>.verona.it/relsan.html, sono reperibiliulteriori informazioni sugli effetti sanitari dell’esposizione all’inquinamento atmosferico e sulleprecauzioni comportamentali da adottare nelle situazione critiche conseguenti ad elevateconcentrazioni <strong>di</strong> inquinanti invernali (PM 10 ) o estivi (O 3 ).15


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>OTTO PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA DEL COMUNE DI VERONAPremessa:Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, l’inquinamento dell’aria costituisce un realeproblema sanitario per la città. Secondo i nostri calcoli la cattiva qualità dell’aria che respiriamocomporta ogni anno a <strong>Verona</strong> la morte prematura <strong>di</strong> circa 10-90 persone per effetti acuti cheintervengono entro 4 giorni dai picchi <strong>di</strong> inquinamento; lo stu<strong>di</strong>o dell’APAT del <strong>20</strong>06 ha stimatoche in Italia il 9% della mortalità totale (per i > <strong>di</strong> 30 anni esclusi gli incidenti) è attribuibileall’inquinamento atmosferico (concentrazioni <strong>di</strong> PM 10 superiori a <strong>20</strong> µg/m 3 ) per effetti a lungotermine. Al <strong>di</strong> là della <strong>di</strong>minuzione della quantità <strong>di</strong> vita, è certamente ben presente uncomplessivo peggioramento della qualità dello stato <strong>di</strong> salute della popolazione (specie <strong>di</strong> quellainfantile, anziana e <strong>di</strong> quella sofferente <strong>di</strong> patologie croniche) che abita la nostra zona.Si tratta, con ogni evidenza, <strong>di</strong> una situazione che caratterizza tutta la pianura padana,che è destinata a prolungarsi nel tempo, per la quale non esiste una soluzione miracolosa e,neanche, una serie <strong>di</strong> soluzioni miracolose ma, proprio per questo, è necessario che vengano messein atto simultaneamente tutte quelle soluzioni che, assieme, possono contribuire a contrastarequesto fenomeno.È da queste premesse che abbiamo in<strong>di</strong>viduato, sulla base <strong>di</strong> quanto abbiamo letto e vistonella letteratura più recente, una serie <strong>di</strong> otto proposte per la città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> che, a vario titolo,possono contribuire ad un progetto organico <strong>di</strong> miglioramento dell’aria della città e costituire cosìuna proposta al nuovo progetto <strong>di</strong> piano coor<strong>di</strong>nato della città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e dei comuni dell’arealimitrofa che verrà messo a punto dall’Università <strong>di</strong> Trento.PROPOSTAla trattazione dettagliata delle proposte è consultabile nella relazione sanitaria del <strong>20</strong>07http://prevenzione.<strong>Ulss</strong><strong>20</strong>.verona.it/relsan.html,1. risparmio energetico costituisce la possibilità più rilevante e praticabile <strong>di</strong> ridurre ilconsumo <strong>di</strong> combustibili fossili in città e <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire così l’inquinamento aereo e la spesaeconomica <strong>di</strong> gestione del riscaldamento e raffrescamento urbano.2. La nostra ULSS si sviluppa in un’area che <strong>di</strong>verse ricerche episo<strong>di</strong>che condotte in passatohanno <strong>di</strong>mostrato essere interessante dal punto <strong>di</strong> vista dello sfruttamento <strong>di</strong> fontigeotermiche . È, quin<strong>di</strong>, necessario che vengano assunte iniziative congiunte da parte deivari enti interessati per approfon<strong>di</strong>re la concreta possibilità che questa forma <strong>di</strong> energia siasfruttata per ridurre il fabbisogno energetico <strong>di</strong> combustibili fossili della città.3. La metanizzazione degli automezzi è sicuramente un piccolo, utile tassello che va versola <strong>di</strong>rezione giusta. Ci sembra <strong>di</strong> grande interesse il programma attivato dalla provinciaautonoma <strong>di</strong> Bolzano <strong>di</strong> promuovere l’installazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stributori domestici <strong>di</strong> metano(minicompressori per il rifornimento <strong>di</strong> metano) per l’autotrazione privata, ottenendo così siain netto vantaggio ambientale sia il coinvolgimento dei citta<strong>di</strong>ni con un sensibile risparmio neicosti <strong>di</strong> acquisto dei carburanti. Attualmente le installazioni risultano essere circa 250 intutta la regione Trentino A.A. ed un’ altra settantina nel resto d’ Italia.4. L’allontanamento dal centro <strong>di</strong> alcuni gran<strong>di</strong> attrattori <strong>di</strong> traffico (e<strong>di</strong>fici scolastici,fiera,…) contribuirebbe a decongestionare il traffico nella zona centrale della città e arendere più accessibili questi punti nevralgici con i sistemi <strong>di</strong> trasporto pubblico.5. la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> funzionalità del grande parco merci ferroviario retrostante la stazione <strong>di</strong> PortaNuova costituisce una grande occasione <strong>di</strong> riqualificazione della città e delle sue imme<strong>di</strong>ate16


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>periferie che si sviluppano a ridosso <strong>di</strong> questa area. La nostra proposta è che gran parte <strong>di</strong>questa area sia utilizzata per ottenere un grande parco urbano alberato che contribuiscaa mitigare la bolla termica della città e che costituisca un collegamento per percorsi pedonalie ciclabili dalla periferia alla città.6. Un miglioramento complessivo della qualità dell’aria è ottenibile, realisticamente, con la messain campo <strong>di</strong> molti miglioramenti parziali. Uno <strong>di</strong> questi potrebbe essere la sperimentazione daorganizzare assieme alla popolazione interessata <strong>di</strong> un quartiere periferico perrimodellarne la mobilità in modo tale da favorire l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> aggregazione e <strong>di</strong>sviluppo <strong>di</strong> una mobilità alternativa agli automezzi.7. L’uso delle biciclette come mezzo <strong>di</strong> locomozione in città si è <strong>di</strong>mostrato in molti centriuna carta vincente per abbattere fortemente il traffico veicolare a motore. Si tratta <strong>di</strong> farra<strong>di</strong>care il concetto <strong>di</strong> bicicletta non come mezzo <strong>di</strong> svago ma come mezzo <strong>di</strong> trasportopreferenziale da utilizzare entro percorsi urbani o suburbani <strong>di</strong> almeno cinque chilometri.Perché questa modalità <strong>di</strong> trasporto si possa espandere è necessario che sia definita una reteorganica <strong>di</strong> percorsi ciclabili che connetta ogni punto dell’abitato.8. Abbiamo tenuto come ultimo punto quello dell’attivazione <strong>di</strong> un capace sistema <strong>di</strong>trasporto pubblico <strong>di</strong> massa che deve costituire lo scheletro portante attorno al qualesviluppare gli altri interventi descritti. <strong>Verona</strong> sconta su questo punto un forte ritardo anchenei confronti <strong>di</strong> città limitrofe non solo <strong>di</strong> analoghi agglomerati europei e questo sarà il banco<strong>di</strong> prova <strong>di</strong> una reale volontà <strong>di</strong> cambiamento dello stile <strong>di</strong> vita della città.2.2 ASSETTO TERRITORIALETUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEGLI AMBIENTI APERTI/CONFINATI E ASPETTITERRITORIALICon i nuovi Livelli <strong>di</strong> assistenza pubblicati nel DPCM del 23/04/08 sono statedefinite le nuove aree <strong>di</strong> intervento della prevenzione collettiva che comprendono anche latutela della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e confinati. In particolare il puntoB3 riconferma l’obbligo <strong>di</strong> una valutazione igienico sanitaria degli strumenti <strong>di</strong> regolazione epianificazione urbanistica.Il contributo <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>partimento nelle fasi <strong>di</strong> concertazione e partecipazionerichieste dalla nuova legge regionale urbanistica (LR 11/04 Norme per il governo delterritorio - art. 5) e nella redazione della VAS (redazione del rapporto ambientale - art. 4)si è concentrato principalmente nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> nella partecipazione alla <strong>di</strong>scussione delPTCP (Piano territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento provinciale) e del PTRC (Piano territorialeregionale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento).È stata seguita la fase preliminare partecipando a numerosi incontri, portando uncontributo informativo sulle problematiche sanitarie e sui principali determinati cheinfluenzano la qualità urbana e territoriale. Se da un lato si riscontra una sostanzialecon<strong>di</strong>visione degli obiettivi e un approccio alla pianificazione che accentua l’importanzadella qualità ambientale ed urbana, dall’altro la programmazione territoriale richiedel’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> azioni concrete e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori. È cioè necessario testare nel corso deglianni gli interventi previsti, ma soprattutto determinare per i singoli interventi obiettiviquantificabili ed azioni appropriate. Nel Piano provinciale e nel Piano regionale, ad esempio,non sono in<strong>di</strong>viduate le percentuali <strong>di</strong> trasporto da trasferire sul sistema pubblico e sullamobilità alternativa (ciclopedonale), ciò che rende impossibile la valutazione dell’impatto <strong>di</strong>questo strumento.17


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Anche altri aspetti <strong>di</strong> governo del territorio restano ancora problematici inparticolare la compatibilità degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi e degli allevamenti con residenzeINDUSTRIE nei contesti urbanizzati/consolidati. Queste problematiche vanno considerateALLEVAMENTI E non solo nella fase <strong>di</strong> pianificazione ma vanno anche in<strong>di</strong>viduati correttivi e tuteleABITAZIONI per migliorare quanto già realizzato.In questi casi si ritiene opportuno verificare con continuità che non si verifichinotrasformazioni <strong>di</strong> questi inse<strong>di</strong>amenti tali da costituire un peggioramento della qualitàdell’ambiente o un aumento <strong>di</strong> rischio per l’area inse<strong>di</strong>ativa.Tra i vari aspetti che riguardano gli ambiti collettivi, in questi ultimi anni, acquisitauna particolare rilevanza la questione della ubicazione delle strutture della prima infanzia afronte delle continue evidenze scientifiche della vulnerabilità dei bambini all’inquinamentoambientale.Gli enti preposti alla pianificazione territoriale possono incidere sostanzialmente sullaqualità <strong>di</strong> quelle aree urbane che si sono spesso sviluppate in modo caotico dando luogo ad unaserie <strong>di</strong> fattori negativi per la salute ed il benessere delle persone. Elementi <strong>di</strong> designnell’ambiente artificiale, quali tracciati stradali, uso del territorio, sistema dei trasporti ecollocazione degli impianti ricreativi, parchi e e<strong>di</strong>fici pubblici sono tutte componenti chepossono incoraggiare o scoraggiare una vita attiva.Si tratta in sostanza <strong>di</strong> fissare <strong>di</strong>rettive generali ed azioni pratiche per raggiungereguadualmente questi obiettivi:• favorire nella pianificazione generale zone multifunzionali con servizi e luoghiraggiungibili a pie<strong>di</strong> senza particolare fatica (800 metri da un capo all’altro);• pianificare una rete <strong>di</strong> percorsi con piste ciclabili per facilitare gli spostamenti <strong>di</strong>attraversamento con questo sistema <strong>di</strong> trasporto; in<strong>di</strong>viduare aree a traffico limitatodove sia preferibile muoversi a pie<strong>di</strong> e in bicicletta;• realizzare marciapie<strong>di</strong> e fasce pedonali larghi, piacevoli con attrezzature checonsentano la sosta e la fruizione sociale (panchine, zona alberate, fontane e giochid’acqua, ecc);• ridurre la velocità nelle aree a vocazione residenziale con interventi che limitano lavelocità e con porte <strong>di</strong> ingresso o per l’accesso ai quartieri o delle aree a prevalentemovimento ciclopedonale;• favorire negli attraversamenti delle strade a forte percorribilità, realizzare spazi <strong>di</strong>sosta dove i pedoni possono sostare mentre attraversano;• incentivare oltre gli standard <strong>di</strong> legge le aree ver<strong>di</strong>, gli spazi per il gioco e lasocializzazione, gli impianti al chiuso (palestre, piscine ecc) per l’attività fisica;• in<strong>di</strong>viduare i bisogni della collettività e gli ostacoli ad una migliore qualità della vita;• <strong>di</strong>ffondere la cultura del movimento e della cura degli spazi collettivi comprese lestrade dove devono essere eliminate le situazioni critiche per la sicurezza.PIANO DEL VERDENella definizione degli strumenti urbanistici generali si rileva come tra gli aspettimaggiormente trascurati nella presentazione dei nuovi piani vi siano il “piano del verde” e ilconcetto <strong>di</strong> “standard” <strong>di</strong> qualità degli spazi. In particolare sembra ancora carente l’approccionormativo nell’inserire nei sistemi urbani in relazione alle loro specificità, una dotazione chesuperi le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> standard degli anni 60 (fabbisogno numerico, mq/ab).18


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>È necessario dare risposta agli effettivi deficit del territorio e utilizzare il sistemadel verde come strumento <strong>di</strong> miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita della popolazione e <strong>di</strong>regolazione microclimatica degli ambiti urbani e raffrescamento delle città per mitigarel’isola <strong>di</strong> calore e per migliorare la fruibilità degli spazi anche nel periodo estivo.Interessante la recente proposta dei piani del verde del comune <strong>di</strong> Milano in cui sonoprevisti 70 km <strong>di</strong> percorsi lineari pedonali e ciclabili nel verde come sistema <strong>di</strong> innervaturanel tessuto urbanoTrovare lo spazio per piantare500.000 alberi per migliorare laqualità ambientale. Costruzione <strong>di</strong>una rete verde che colleghi tutti glispazi aperti <strong>di</strong> milanoIl verde come in<strong>di</strong>catore della qualitàurbana: trattiene le polveri sottili,assorbe CO2, produce ossigeno eraffresca l’ambienteper garantire unacittà più sana e vitaleSi riscopre una “milanocittà d’acqua”,Una rete <strong>di</strong> percorsi pedonali eciclabili va a innervare <strong>di</strong> verdel’intero tessuto urbano determinandocirca 70 km <strong>di</strong> sistemi lineari nelverdeLa campagna <strong>di</strong>venta luogo <strong>di</strong>bellezza dove è piacevole viverePiano del verde della città <strong>di</strong> MilanoPIANO DELLA MOBILITÀÈ necessario affrontare il tema dei percorsi ciclopedonali in<strong>di</strong>viduando una rete, una“ossatura” <strong>di</strong> mobilità nel territorio con <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> funzionalità (spostamenti casalavoro,casa scuola, svago, fruizione dei servizi, ecc). Questa esigenza è sentita soprattutto in ambitourbano e nelle zone 30 nelle quali si verifica la sovrapposizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti componenti <strong>di</strong>traffico.È importante anche definire i no<strong>di</strong> <strong>di</strong> interscambio tra i veri sistemi <strong>di</strong> mobilità (parcheggiscambiatori, piano del trasporto pubblico, mobilità alternativa) <strong>di</strong>sincentivando l’uso del mezzoprivato a motore nel sistema urbano.Alcuni recenti piani come quello <strong>di</strong> Venezia-Mestre e Bolzano puntano anche allapromozione dell'immagine della bicicletta come status symbol della libertà cercando <strong>di</strong> stimolareanche le fasce sociali più reticenti come gli adolescenti e i giovani.19


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Obiettivo finale è aumentare la mobilità in bicicletta passando dall'8-10% al <strong>20</strong>-25% <strong>di</strong>riferimento europeo, offrendo al ciclista situazioni sicure, protette e confortevoli visto che neicentri urbani il 50% degli spostamenti copre una <strong>di</strong>stanza inferiore ai 4 chilometri.LA MAPPA DELLE PISTE CICLABILI NELCOMUNE DI VENEZIAIl piano Urbano della Mobilità si può intendere unaevoluzione del Piano Urbano del Traffico ed èdescritto all’articolo 22 della legge del 24 novembre<strong>20</strong>00, numero 340, che così recita:“Al fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i fabbisogni <strong>di</strong> mobilità dellapopolazione, assicurare l’abbattimento dei livelli <strong>di</strong>inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzionedei consumi energetici, l’aumento dei livelli <strong>di</strong>sicurezza del trasporto e della circolazionestradale, la minimizzazione dell’uso dell’automobileprivata e la moderazione del traffico, l’incrementodella capacità <strong>di</strong> trasporto, l’aumento dellapercentuale <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni trasportati dai sistemicollettivi anche con soluzioni <strong>di</strong> car pooling e carsharin e la riduzione dei fenomeni <strong>di</strong> congestionenelle aree urbane, sono istituiti appositi piani urbani<strong>di</strong> mobilità (Pum) intesi come progetti del sistemadella mobilità comprendenti l’insieme organico degliinterventi sulle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto pubblicoe stradali, sui parcheggi <strong>di</strong> interscambio, sulletecnologie, sul p arco veicoli, sul governo delladomanda <strong>di</strong> trasporto attraverso la figura delmobility manager, i sistemi <strong>di</strong> controllo e regolazionedel traffico, l’informazione all’utenza la logistica ele tecnologie destinate alla riorganizzazione della<strong>di</strong>stribuzione delle merci nelle città.”L’altro aspetto importante è lo stu<strong>di</strong>o, l’analisi e l’incentivazione della mobilità pedonale.Spesso gli stu<strong>di</strong> e le realizzazioni europee (ma anche recentemente italiane) hanno stu<strong>di</strong>ato erealizzato mo<strong>di</strong>fiche strutturali all’interno degli ambiti urbani solo per prevenire l’incidentalitàstradale.“Ad oggi manca un approccio preventivo nella pianificazione che determini unapianificazione delle città secondo un nuovo modello, della intermodalità, che metta al centrol'uomo e gli spostamenti a pie<strong>di</strong>, in bicicletta e il trasporto pubblico, anziché l'automobile e lacontinua meccanizzazione <strong>di</strong> ogni movimento. “Professor Philip James, docente della London School of Hygiene e a capo dell’International Obesity Task ForceGià il PUM (piano urbano della mobilità) pone le basi per un cambiamento <strong>di</strong> tendenzarispetto al PUT (piano urbano del traffico) ma sicuramente è necessaria una maggioreconsapevolezza nelle scelte sulla mobilità.<strong>20</strong>


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>MANUALEUn lavoro sicuramente ambizioso, con l’obiettivo <strong>di</strong> essere un supporto tecnico alleamministrazioni e agli uffici tecnici comunali, è il prodotto <strong>di</strong> una attività <strong>di</strong> collaborazione tra il<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> prevenzione dell’ULSS<strong>20</strong> e il <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> urbanistica dell’I.U.A.V. (IstitutoUniversitario <strong>di</strong> Architettura <strong>di</strong> Venezia). Verso fine del <strong>20</strong>09 si prevede la realizzazione <strong>di</strong> unmanuale <strong>di</strong> buone pratiche e <strong>di</strong> suggerimenti per “L’In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> soluzioni urbanistiche,qualitative e quantitative per stili <strong>di</strong> vita attiva”: in particolare lo stu<strong>di</strong>o in corso <strong>di</strong> realizzazioneconcentra l’attenzione sulla connessione tra i miglioramenti strutturali in ambito urbano a favoredella ciclopedonalità e il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita in termini <strong>di</strong> salute dellapopolazione. Infatti lo scopo è incentivare gli interessi delle amministrazioni locali sulla necessità<strong>di</strong> migliorare e trasformare il territorio in modo da favorire un cambiamento dei comportamenti edegli stili <strong>di</strong> vita in favore <strong>di</strong> una ciclopedonalità <strong>di</strong>ffusa sul territorio.ESEMPI DI PERCORSI RIPROGETTATI IN FAVORE DI UNA PEDONALITÀ DIFFUSA E PROMOZIONEDELL’USO DELLA BICICLETTAVIA BETTELONI A VERONATratto <strong>di</strong> un percorso (da Montorio al centro <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>) riprogettato recentemente nel quartiere<strong>di</strong> Borgo Venezia in<strong>di</strong>viduato come percorso principale per bici/pedoniInterventi <strong>di</strong> moderazione del traffico con restringimento della sede stradale e percorsiper i veicoli a zig-zag, definizioni <strong>di</strong> ambiti separati per veicoli a motore bici e pedoni, incrocirialzati e cuscinetti presso l’ingresso alla scuola elementare G. CarducciATTRAVERSAMENTO DI FRONTEALLA SCUOLA ELEMENTARE“CARDUCCI” CON RIALZAMENTOA CUSCINOTTO PER MODERARELA VELOCITÀ E ALLARGAMENTOZONA CON SOSTA PEDONALE21


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>SISTEMAZIONE DELLA SEDESTRADALE E SENSO UNICO CONSEPARAZIONE DEI DIVERSILIVELLI DI MOBILITÀ:AUTO, PISTA CICLABILE,PEDONIINCROCI STRADALI CONMIGLIORAMENTO DEGLIATTRAVERSAMENTI PEDONALI,ZONE DI SOSTA AVANZATE INMODO DA VISUALIZZARE INSICUREZZA L’ARRIVO DEI VEICOLI,ANCHE PER I BAMBINI;RIALZAMENTO LEGGERO DELLAZONA INCROCIO, INSERIMENTO DIINSERTI DI PAVIMENTAZIONE ESEGNALETICA PER MODERARE LAVELOCITÀ;INSERIMENTO DI ELEMENTI DIPROTEZIONE E DI ISOLE VERDI PERUN MIGLIORAMENTO COMPLESSIVODELLA QUALITÀ URBANA.2.3 COLLETTIVITÀ2.3.1 DISAGIO ABITATIVOGli interventi <strong>di</strong> contrasto all’insalubrità delle abitazioni sono stati effettuati seguendo lemodalità concordate con il Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e riportate dal “Protocollo d’intesa per ilmiglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio abitativo”. Questo progetto prevede, quando siin<strong>di</strong>viduano nell’ambiente abitato problematiche igienico-sanitarie pregiu<strong>di</strong>zievoli per la salute,una serie <strong>di</strong> azioni finalizzate alla loro eliminazione.22


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab. 2.3.1/1: Disagio abitativo: Sopralluoghi effettuati dai Tecnici della <strong>Prevenzione</strong> nelle abitazioniAnnoNumeroabitazioni visitateNumero abitazionicon fattori d’insalubrità<strong>20</strong>04 786 462<strong>20</strong>05 1.093 478<strong>20</strong>06 295 159<strong>20</strong>07 464 77<strong><strong>20</strong>08</strong> 662 228Nella maggior parte dei casi il sopralluogo è stato richiesto dall’interessato a finicertificativi. In una cinquantina <strong>di</strong> casi i sopralluoghi sono stati generati dasegnalazioni <strong>di</strong> enti o <strong>di</strong> privati. In questo caso la richiesta <strong>di</strong> intervento è stata UMIDITÀ NELLEeffettuata da associazioni, operatori sanitari, forze dell’or<strong>di</strong>ne o privati che CASE MAGGIORevidenziano gravi situazioni <strong>di</strong> degrado abitativo o igienico. L’umi<strong>di</strong>tà è uno dei RISCHIO DImaggiori inconvenienti che si verificano nelle abitazioni <strong>di</strong> scarsa qualità ed in genere MALATTIEsi accompagna alla proliferazione <strong>di</strong> muffe. Per questo motivo l’organizzazione RESPIRATORIEmon<strong>di</strong>ale della Sanità, nell’emanare recenti linee guida sulla qualità dell’aria internaagli e<strong>di</strong>fici, ha incominciato proprio da questo problema. L’umi<strong>di</strong>tà favorisce la proliferazione <strong>di</strong>funghi e batteri ed è responsabile <strong>di</strong> un rischio aggiuntivo <strong>di</strong> sviluppare sintomi asmatici emalattie respiratorie pari al 75%. L’importanza del clima interno alle abitazioni risiede proprio nelfatto che qui vi trascorrono molte ore anche i soggetti più vulnerabili (bambini, persone conproblemi <strong>di</strong> salute).Le strategie messe in atto con il protocollo sul “Disagio abitativo” costituiscono quin<strong>di</strong> unpasso avanti importante nella prevenzione delle malattie e nella promozione della salute.Dalle rilevazioni effettuate nel comune capoluogo emerge che 1/3 circa delle abitazionivisitate presentano problematiche igienico-sanitarie legate soprattutto a carenze2 CASEimpiantistiche e alla presenza <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà. Per quanto riguarda gli impianti questiINABITABILIpossono costituire un pericolo reale per la sicurezza e l’incolumità dei residenti (v.intossicazioni da CO) mentre l’umi<strong>di</strong>tà assume maggior rilievo per l’insorgenza <strong>di</strong> malattia.Rispetto agli anni scorsi si sono riscontrate un numero minore <strong>di</strong> abitazioni con gravissimecarenze igienico-sanitarie cioè tali da richiederne la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> inabitabilità (2 a fronte <strong>di</strong>26); è sperabile che questo rappresenti una tendenza stabile alla riduzione <strong>di</strong> quei fenomenispeculativi che portavano ad affittare abitazioni fatiscenti.Stando ai dati raccolti si evidenzia tuttavia ancora una scarsa attenzione alle problematiche <strong>di</strong>qualità, igiene e sicurezza delle abitazioni.In tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sono anche da ricordare quei casi che non sono strettamente legati afattori economici o culturali ma che si verificano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> malattiepsichiatriche o <strong>di</strong> grave <strong>di</strong>sadattamento. Queste situazioni comportano spesso DISAGIOproblematiche igieniche che si ripercuotono anche sulla collettività in quanto si SOCIALE Eaccompagnano a gravissime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado igienico-sanitario e sociale. Le PSICHIATRICOcon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio psichiatrico e sociale si manifestano con estrema trascuratezzapersonale e dell’abitazione, convivenza con animali <strong>di</strong> vario tipo e importanti infestazioni dablatte. Tutto ciò ha richiesto una complessa gestione dei singoli casi.Da un punto <strong>di</strong> vista igienico i principali problemi sono stati:• accumulo <strong>di</strong> rifiuti nell’abitazione e rilevante incuria igienica;• abitazioni fatiscenti sia per gli aspetti strutturali che impiantistici; in alcuni casi mancavanole utenze (acqua, luce elettrica, gas) o i servizi igienici;• deposizione <strong>di</strong> rifiuti anche all’esterno dell’abitazione con interessamento degli appartamentidei vicini o degli spazi comuni.23


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Accanto a questi aspetti esistono gravi problemi <strong>di</strong> relazione <strong>di</strong> questi soggetti con familiari e/ovicini. Inoltre è quasi sempre critico il rapporto con le istituzioni, in quanto spesso viene rifiutatal’assistenza e più ancora gli interventi <strong>di</strong> controllo, tanto che è <strong>di</strong>fficile accedere all’abitazione.Cionon<strong>di</strong>meno è stato spesso possibile superare questi <strong>di</strong>nieghi insistendo nella richiesta conpazienza, utilizzando un atteggiamento non giu<strong>di</strong>cante e aperto al <strong>di</strong>alogo, tornando più volte ecoinvolgendo amici o altre persone <strong>di</strong> fiducia riconosciute come “non minacciose”. È evidente chein questi casi gli usuali provve<strong>di</strong>menti sanzionatori (multe) o autoritativi (or<strong>di</strong>nanze) non risolvonoalcun problema o forse aggravano la situazione dal punto <strong>di</strong> vista relazionale e sociale.Inoltre è particolarmente critico il coor<strong>di</strong>namento della gestione dei casi, dato anche ilgran numero <strong>di</strong> soggetti coinvolti: familiari, proprietari dell’appartamento, vicini,INEFFICACIA <strong>di</strong>stretti sanitari, servizi sociali della ULSS e del comune, servizi <strong>di</strong> salute mentale,DELLE PROCEDURE me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia, amministratori <strong>di</strong> sostegno, polizia municipale ecc.BUROCRATICHE Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> casi delicati dal punto <strong>di</strong> vista etico e con problematicheSTANDARD generalmente non gestibili con le procedure standard dell’ufficio. Oltre ad effettuareun sopralluogo per la verifica degli inconvenienti igienici nell’abitazione e ad in<strong>di</strong>care iprovve<strong>di</strong>menti igienici del caso; si è anche provveduto ad attivare il <strong>di</strong>stretto sanitario eattraverso quest’ultimo gli altri soggetti coinvolgibili <strong>di</strong> volta in volta.PROCEDURE Tenendo conto delle principali criticità riscontrate stando alla nostra esperienza èINTEGRATE possibile migliorare l’intervento nei confronti <strong>di</strong> queste persone attraverso leseguenti modalità:• in caso <strong>di</strong> rifiuto <strong>di</strong> una presa in carico sociale e/o psichiatrica da parte del soggettopotenziare l’intervento a domicilio, trovare il modo <strong>di</strong> entrare in casa e costruirepazientemente una relazione con questi soggetti “<strong>di</strong>fficili”;• gestire con accuratezza il coor<strong>di</strong>namento fra i soggetti istituzionali coinvolti in<strong>di</strong>candosempre esplicitamente, nel corso della UVMD, il nome del coor<strong>di</strong>natore e la perio<strong>di</strong>cità dellarevisione della situazione.• utilizzare quando necessario strumenti come l’amministrazione <strong>di</strong> sostegno e l’assistenzadomiciliare piuttosto che proceder con provve<strong>di</strong>menti autoritativi;• nei casi non altrimenti risolvibili (ma come ultima risorsa) istituzionalizzare il soggetto inambiente protetto.ASPETTI EDILIZINel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state circa 1400 le richieste <strong>di</strong> parere preventivo finalizzato allarealizzazione <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>lizie. Nelle varie tipologie <strong>di</strong> intervento sono ormai prevalenti leristrutturazioni, le trasformazioni e i cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso a fronte <strong>di</strong> nuove realizzazioni(soprattutto in alcuni comuni della provincia).Queste situazioni confermano la tendenza a richiedere approfon<strong>di</strong>mento e valutazione<strong>di</strong>screzionali a maggior contenuto tecnico più che pareri generici. Questo comporta anche tempimaggiori nella fase <strong>di</strong> istruttoria, in un panorama normativo (spesso datato se non ad<strong>di</strong>ritturacontrad<strong>di</strong>ttorio) che non sempre agevola la valutazione dell’intervento e l’espressione del parere.Con l’introduzione della possibilità <strong>di</strong> autocertificazione prevista dal DPR 380/01 moltidegli interventi <strong>di</strong> carattere residenziale vengono autocertificati dal tecnico progettista,tuttavia dovrebbero essere meglio definite le procedure con gli enti locali e i servizi tecnici deicomuni per favorire l’emersione <strong>di</strong> parametri <strong>di</strong> valutazione più rispettosi della qualità degliinterventi.24


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Questa meto<strong>di</strong>ca comporterebbe un maggior vantaggio per l’utenza e uno snellimentodelle procedure, riservando la nostra valutazione a casi più complessi che richiedono un’analisitecnico <strong>di</strong>screzionale approfon<strong>di</strong>ta.I recenti riferimenti legislativi (Decreto Legislativo 19 agosto <strong>20</strong>05 integrato con ilD.Lgs 311/06, n. 192 in "Attuazione della <strong>di</strong>rettiva <strong>20</strong>02/91/CE relativa alren<strong>di</strong>mento energetico nell'e<strong>di</strong>lizia") e una nuova consapevolezza del problema ESIGENZA DIambientale stanno lentamente introducento nuove definizioni dei regolamenti locali e AGGIORNAMENTO<strong>di</strong> linee guida nei nuovi strumenti urbanistici per affrontare in maniera più articolata DELLE NORMEgli aspetti e<strong>di</strong>lizi anche sotto il profilo del risparmio energetico e della qualità ALLE NUOVEambientale. A fronte <strong>di</strong> tali aspetti, soprattutto in caso <strong>di</strong> valorizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici TECNOLOGIEpreesistenti, rimangono aperti alcuni no<strong>di</strong> interpretativi tra<strong>di</strong>zionalmente <strong>di</strong>competenza dei servizi <strong>di</strong> igiene e<strong>di</strong>lizia delle ASL. In particolare è necessario approfon<strong>di</strong>re letematiche riguardanti i nuovi ambienti <strong>di</strong> lavoro e le nuove tecnologie e<strong>di</strong>lizie (pareti tecnologicheventilate, vani interrati, coibentazioni e salubrità degli ambienti, ecc) in modo da aggiornare lenorme <strong>di</strong> riferimento alle nuove emergenti tecnologie.Nel territorio dell’ULSS<strong>20</strong> sono stati presentati alcuni progetti soprattutto <strong>di</strong> tipologia<strong>di</strong>rezionale e commerciale con soluzioni tecnologiche innovative ma ancora sperimentali. Purtropposono ancora pochi gli interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale o <strong>di</strong> tipo collettivo sociale (<strong>di</strong>ristrutturazione o nuova costruzione) che adottano criteri legati al risparmio energetico e almiglioramento del comfort abitativo.ATTIVITÀ COMMISSIONE TECNICA PROVINCIALE PER L’ATTIVITÀ DI CAVANel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state esaminati dalla Commissione circa <strong>20</strong> progetti <strong>di</strong>ampliamento o apertura <strong>di</strong> nuove cave nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. Il lavoro della commissione, cheesprime un parere vincolante per l’autorizzazione regionale e che comprende un rappresentantedelle tre ULSS della provincia, risulta essere gravato da una responsabilità che supera il meroapproccio tecnico in quanto, allo stato attuale dall’emanazione della L.R. 44 del 1982, la RegioneVeneto non ha ancora prodotto un Piano regionale dell’attività <strong>di</strong> cava.Sono pochi i comuni che hanno approntato uno stu<strong>di</strong>o approfon<strong>di</strong>to per <strong>di</strong>sciplinare egovernare nel territorio <strong>di</strong> competenza le aree destinate all’attività <strong>di</strong> cava. Significative sonocomunque le criticità presentate dai comuni, che riguardano principalmente problemi <strong>di</strong> carattereambientale (ad esempio l’intorbi<strong>di</strong>mento delle acque della zona del parco naturale delle cascate <strong>di</strong>Molina, la polvere o il rumore) e le problematiche connesse al traffico pesante <strong>di</strong>attraversamento dei centri abitati.In questo contesto il ruolo del rappresentante istituzionale delle ULSS è non solo quello<strong>di</strong> esprimere una parere circa la presenza <strong>di</strong> eventuali rischi per la salute ma anche <strong>di</strong>salvaguardare i bisogni della popolazione e della qualità della vita rappresentando la necessità <strong>di</strong>prevedere e valutare gli impatti <strong>di</strong> questi interventi.SCUOLELe scuole e le collettività costituiscono ambiti particolarmente delicati sotto molti aspettie per questo sono oggetto <strong>di</strong> particolari tutele anche dal punto <strong>di</strong> vista igienico-sanitario Nel<strong><strong>20</strong>08</strong> al Servizio Igiene e Sanità pubblica sono stati chiesti 6 pareri preventivi per l’apertura<strong>di</strong> scuole (esclusi gli asili nido – v. avanti).25


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>È inoltre continuata l’attività <strong>di</strong> sorveglianza sulle scuole esistenti, in collaborazionecon i <strong>di</strong>stretti sanitari, con le <strong>di</strong>fficoltà dovute alla riduzione del personale de<strong>di</strong>catoall’interno dei <strong>di</strong>stretti e delle carenze <strong>di</strong> organico anche all’interno dell’Ufficio IgieneE<strong>di</strong>lizia. Sono stati effettuate anche verifiche a seguito <strong>di</strong> esposti presentati da genitori odal personale delle scuole.ASILI NIDOUn <strong>di</strong>scorso a parte meritano gli asili nido e le altre strutture per la prima infanzia. Ilmutato quadro sociodemografico (aumento delle famiglie con un piccolo numero <strong>di</strong>ASILI NIDO: componenti, lavoro per entrambi i genitori) ha determinato un maggior fabbisognoREQUISITI E <strong>di</strong> servizi per la prima infanzia da parte delle famiglie. Per questo molti soggettiMODALITÀ DI pubblici e privati hanno previsto l’attuazione <strong>di</strong> strutture apposite mentre la leggeAUTORIZZAZIONE regionale 22/<strong>20</strong>02 e la DGRV 84 del 16.1.<strong>20</strong>07 hanno fissato i requisiti e lemodalità <strong>di</strong> autorizzazione e accre<strong>di</strong>tamento delle strutture pubbliche e private.Il trend <strong>di</strong> crescita <strong>di</strong> queste strutture (che si registra da qualche anno) è continuato ancheper il <strong><strong>20</strong>08</strong>; al Servizio Igiene e Sanità Pubblica sono stati chiesti 9 pareri preventivi perl’apertura <strong>di</strong> asili nido. I progetti presentati nella maggior parte rappresentano unaAUMENTA ILevoluzione favorevole rispetto al passato stante anche la presenza <strong>di</strong> chiariNUMERO DELLEparametri <strong>di</strong> riferimento nella citata normativa.STRUTTUREInoltre sono state attivate le due commissioni per l’autorizzazione all’esercizio aisensi della legge 22/<strong>20</strong>02 (per il Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e per i rimanenti Comunidell’ULSS); sono state svolte 8 visite <strong>di</strong> verifica e in 4 casi è stata rilasciatal'autorizzazione.Purtroppo negli ultimi anni si è verificato un fenomeno <strong>di</strong> segno opposto per quantoriguarda le strutture del territorio; in particolare sono state ispezionate una decina <strong>di</strong>strutture che fungevano da nido senza averne le caratteristiche dal punto <strong>di</strong> vistaCHIUSA UNAe<strong>di</strong>lizio ed igienico: nella maggior parte dei casi il problema maggiore eraSTRUTTURArappresentato dall’assenza <strong>di</strong> un’area scoperta e della collocazione in aree inadatteperché ubicate in zone <strong>di</strong> scarsa qualità con presenza <strong>di</strong> sorgenti inquinanti sotto il profiloacustico e atmosferico.Questo fatto pone un problema generale <strong>di</strong> pianificazione <strong>di</strong> queste strutture, cheINDIVIDUAZIONE devono essere in grado <strong>di</strong> garantire l’assenza <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> rischio per la saluteDELLE AREE nell’età in cui la vulnerabilità è maggiore e assicurare la <strong>di</strong>sponibilità dell’areaIDONEE scoperta in quanto il movimento (necessario in tutte le età) nei bambinirappresenta un fattore fondamentale per la salute, per una crescita armonica eper l’acquisizione <strong>di</strong> corretti stili <strong>di</strong> vita.In alcuni casi le irregolarità rilevate hanno richiesto la chiusura della struttura: ciriferiamo in particolare ad una struttura per l’infanzia collocata in un’area a ridosso <strong>di</strong> unastrada ad elevato traffico autoveicolare e quin<strong>di</strong> non idonea a causa delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>inquinamento atmosferico ed acustico.Su questa valutazione si è trovato il pieno accordo con le Amministrazioni comunale eregionale e la chiusura è stata programmata con tempi che tenessero conto delle esigenze deibambini ospitati e delle loro famiglie.26


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>2.3.2 POPOLAZIONE CARCERARIACASA CIRCONDARIALE DI MONTORIOIl sovraffollamento rimane il problema principale della Casa Circondariale <strong>di</strong> Montorio.Per <strong>di</strong> più la popolazione detenuta da alcuni anni progressivamente cresce <strong>di</strong> numero,problema questo comune alle varie Case Circondariali presenti sul territorionazionale.DI NUOVONel sopralluogo del giugno <strong><strong>20</strong>08</strong> erano presenti 755 detenuti, a fronte <strong>di</strong> SOVRAFFOLLAMENTOuna capienza regolamentare <strong>di</strong>chiarata <strong>di</strong> 557 e <strong>di</strong> una capienza tollerabile <strong>di</strong> 841.Va rilevato però trattarsi <strong>di</strong> capienze teoriche calcolate rispetto alla totalità delle camere;nella realtà 25 camere al maschile erano chiuse per lavori in corso e così pure 15 camere alfemminile per carenza <strong>di</strong> personale <strong>di</strong> sorveglianza femminile.L’affollamento peggiora ulteriormente in relazione alla presenza <strong>di</strong> detenuti ai quali variservata una camera a sé per motivi <strong>di</strong> sicurezza o sanitari o sociali quali la presenzatemporanea <strong>di</strong> mamme con bambini piccoli. Le camere, <strong>di</strong> 12 mq più il servizio igienico,risultano così <strong>di</strong> frequente occupate da 4 persone. La con<strong>di</strong>zione generale è inoltre aggravatadal fatto che le camere stesse sono in vari casi ingombre da letti inutilizzati.Graf. 2.3.2/1: Presenze negli anni8007507006506005505004504001998 <strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Con l’entrata in vigore del DPCM 1.4.<strong><strong>20</strong>08</strong>, si completa il trasferimentodell’assistenza sanitaria dal Ministero <strong>di</strong> Giustizia al SSN, attività già parzialmente incarico all’ULSS <strong>20</strong>-<strong>Dipartimento</strong> delle Dipendenze che da alcuni anni si occupa della cura eriabilitazione dei detenuti con <strong>di</strong>pendenze patologiche e del coor<strong>di</strong>namento fra gliinterventi intramurari e territoriali.Dall’inizio del <strong><strong>20</strong>08</strong> è stata estesa l’offerta attiva <strong>di</strong> vaccinazione anti-epatite B,oltre che ai tossico<strong>di</strong>pendenti, anche a tutti gli HBV negativi, con una quota trascurabile <strong>di</strong>rifiuti. Le <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> alcuni specialisti, non più sostituiti, inducono incremento deitrasferimenti all’ospedale per visite e controlli perio<strong>di</strong>ci, con conseguenti risvolti sullasicurezza e aggravi <strong>di</strong> spesa.Nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> un detenuto, entrato da poche ore, si è suicidato. Inpassato, fra gli eventi critici legati alla con<strong>di</strong>zione detentiva, un sospetto suici<strong>di</strong>o nel CASI DI SUICIDIO<strong>20</strong>05 <strong>di</strong> un detenuto presente da tempo; due decessi ascrivibili a suici<strong>di</strong>o nel <strong>20</strong>01,27


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>uno dei quali da poco entrato. Si rileva la mancata in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> camere <strong>di</strong> accoglienza per inuovi giunti. Tuttavia una particolare attenzione viene rivolta ai nuovi entrati all’atto della primavisita e, nel caso vengano rilevati atteggiamenti/sintomi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne psichiatrico, è previsto uncolloquio con lo psichiatra in genere entro il giorno successivo.2.3.3 CONTROLLI PISCINESono proseguiti i controlli sulle piscine da parte dell'Azienda unità sanitaria, con i relativiprelievi, secondo i criteri in<strong>di</strong>cati dalla Direzione Regionale.In assenza <strong>di</strong> normativa specifica sono stati effettuati controlli con frequenza inferiorerispetto agli anni precedenti, verificando in particolare l’esistenza del piano <strong>di</strong> autocontrollo e,soprattutto, la corretta gestione degli impianti.Le piscine aperte al pubblico rappresentano 7 complessi con piscine solo scoperte, 5complessi misti, cioè con piscine coperte e scoperte, 3 con sole piscine coperte e uno con piscine“convertibili”.In totale sono stati effettuati circa 50 controlli chimici e altrettanti microbiologici suacque <strong>di</strong> piscina, oltre agli abituali controlli sull’acqua <strong>di</strong> alimentazione.Nell’insieme i controlli hanno evidenziato parametri chimici alterati con una frequenzainferiore rispetto agli anni precedenti, e le anomalie sono sempre risultate <strong>di</strong> entità modesta eprevalentemente relative a un tasso <strong>di</strong> cloro lievemente superiore a quello raccomandato; gliesami microbiologici sono risultati alterati in un solo caso, in una piscina priva del dosatoreautomatico del cloro, con un limitato numero <strong>di</strong> frequentatori.La maggiore responsabilizzazione dei gestori, prevista dall’Accordo Stato – Regioni e dalla“Disciplina interregionale” sembra aver comportato un miglioramento della qualità dell’acqua edella sicurezza nelle piscine. In effetti la vigilanza sulle piscine richiede soprattuttocollaborazione e senso <strong>di</strong> responsabilità da parte dei gestori; senza queste la sorveglianzasarebbe <strong>di</strong> limitata efficacia, considerando la mancanza <strong>di</strong> sanzioni concrete e <strong>di</strong> facileapplicazione.In collaborazione con il Servizio <strong>di</strong> Fisiopatologia Respiratoria e l’Istituto <strong>di</strong> Igienedell’Università <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> è stata condotta una indagine sui frequentatori delle piscine coperte,allo scopo <strong>di</strong> valutare i rischi presenti “nell’ambiente piscina” per la trasmissione <strong>di</strong> malattiecausate da microrganismi (es. micosi, verruche) e anche come ambiente che possa interferiresull’andamento <strong>di</strong> altre malattie sia cutanee che respiratorie.I primi risultati <strong>di</strong> questa ricerca - che prevede anche l’analisi dei vari parametri chimici emicrobiologici dell’acqua <strong>di</strong> balneazione – hanno evidenziato un rischio dermatologico per ifrequentatori delle piscine, rappresentato da un aumento della prevalenza <strong>di</strong> tinea e <strong>di</strong> verruche,tuttavia non in relazione con le abitu<strong>di</strong>ni igieniche delle persone. Inoltre, sempre neifrequentatori abituali, è stato evidenziato un aumento dei volumi polmonari, mentre è ancora infase <strong>di</strong> analisi il rapporto tra frequenza in piscina e patologia respiratoria <strong>di</strong> tipo allergico.28


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>3 ALIMENTAZIONEE3.1 APPROVVIGIONAMENTO DELL’ACQUA POTABILEL’acqua è un patrimonio della comunità da preservare ed è commisurato alla possibilitàdella risorsa <strong>di</strong> rigenerarsi: l’utilizzo a scopo potabile è prioritario rispetto agli altri usi e vagarantito.L’acqua destinata al consumo umano deve considerarsi alimento quin<strong>di</strong> la qualità ed ilvalore nutrizionale vanno garantiti.Nella città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> abbiamo la fortuna <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> riserve d’acqua in quantitàadeguata, con caratteristiche <strong>di</strong> qualità e con una rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione efficiente e controllata.Si rende, in ogni caso, necessario coor<strong>di</strong>nare gli sforzi <strong>di</strong> tutti gli enti interessati affinché siaerogata acqua controllata dal punto <strong>di</strong> vista batteriologico e chimico.L’attività <strong>di</strong> controllo si svolge attraverso la collaborazione con i Sindaci deiACQUA DI BUONAComuni, con i gestori degli acquedotti, con l’Autorità d’Ambito Territoriale OttimaleQUALITÀ(AATO), con i privati che ancora non hanno possibilità <strong>di</strong> essere serviti dalla reteacquedottistica. L’AATO e l’Ente gestore nella propria programmazione si adoperano perraggiungere l’obiettivo che tutta la popolazione sia servita da acquedotto.La Società Acque Veronesi con deliberazione dell’AATO n. 1 del 4 febbraio <strong>20</strong>06 è statain<strong>di</strong>viduata quale gestore del servizio idrico integrato nel territorio dei Comuni dell’AreaVeronese, con avvio della gestione del nuovo servizio idrico integrato della città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e deicomuni veronesi a partire dal 1 marzo del <strong>20</strong>07.Generalmente l’acqua, per la città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, è fornita attraverso la reteacquedottistica senza necessità <strong>di</strong> clorazione. Tale pratica è riservata solamente aitratti in manutenzione straor<strong>di</strong>naria e solo per il tempo necessario a garantirne lasicurezza batteriologica.SENZA CLOROTab. 3.1/1: Consumi <strong>di</strong> acqua e impianti a <strong>Verona</strong> e in LessiniaQuantità <strong>di</strong> acquaImpianti<strong>Verona</strong> m 3 /anno erogati 39.739.841Lessinia m 3 /anno erogati 3.227.229Centrali 21Pozzi 60Stazione <strong>di</strong> pompaggio 49Estensione rete Totale 1.600 kmL’attività <strong>di</strong> vigilanza e controllo del SIAN, sommata ai controlli interni degli enti gestoridegli acquedotti, consente <strong>di</strong> esprimere un giu<strong>di</strong>zio largamente favorevole sulla nostra situazione.Per quanto concerne invece il restante territorio, la fornitura <strong>di</strong> acqua per il consumoumano, oltre che dalla Società Acque Veronesi, è stata garantita anche da altri gestori oppure èattinta da pozzi privati.29


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab. 3.1/2: Fornitura dell’acqua per il consumo umano nei Comuni dell’ULSS<strong>20</strong>*COMUNEGESTORE ACQUEDOTTOPRINCIPALE**GESTOREACQUEDOTTOSECONDARIOPOPOLAZIONE AL1/1/<strong><strong>20</strong>08</strong>(demo.istat.it)STIMA %POPOLAZIONE SERVITADA ACQUEDOTTOAlbaredo d’A<strong>di</strong>ge Acque Veronesi 5.336 67,4%Arcole Acque Veronesi 6.076 56,4%Ba<strong>di</strong>a Calavena Acque Veronesi COVISE 2.612 75,4%Belfiore 2.957 0%Bosco Chiesa Nuova Acque Veronesi 3.613 100%Buttapietra Acque Veronesi 93,7%Cal<strong>di</strong>ero Comune 6.873 100%Castel d’Azzano Molteni SpA 11.415 36,4%Cazzano <strong>di</strong> Tramigna Acque Veronesi 1.471 86,6%Cerro Veronese Acque Veronesi 2.395 95,8%Cologna Veneta Acque Veronesi 8.476 67,8%Colognola ai Colli Comune COVISE 8.002 100%Erbezzo Acque Veronesi 785 99,7%Grezzana Acque Veronesi 10.685 100%Illasi Comune COVISE 5.229 100%Lavagno Comune 7.<strong>20</strong>6 100%Mezzane <strong>di</strong> Sotto Comune 2.189 100%Montecchia <strong>di</strong> Crosara Acque Veronesi 4.457 94,1%Monteforte d’Alpone Acque Veronesi 8.275 90%Pressana Acque Veronesi 2.486 69,4%Roncà Acque Veronesi 3.611 91,6%Roverè Veronese Acque Veronesi 2.153 100%Roveredo <strong>di</strong> Guà Acque Veronesi 1.565 64.3%San Bonifacio Acque Veronesi 19.571 77,9%San Giovanni Ilarione Acque Veronesi 5.146 84,7%San Giovanni Lupatoto Acque Veronesi 23.177 97,1%S. Martino B.A. Acque Veronesi 13.607 95%San Mauro <strong>di</strong> SalineAcque VeronesiAcquedotto del “Buso”564 100%Selva <strong>di</strong> Progno Comune COVISE 977 96,9%Soave Acque Veronesi 6.847 91,4%Tregnago Comune COVISE 4.912 97,7%Velo Veronese Acque Veronesi 800 91,1%<strong>Verona</strong> Acque Veronesi 264.191 98,2%Veronella Acque Veronesi 4.265 64,8%Vestenanova Acque Veronesi 2.664 99,7%Zimella Acque Veronesi 4.864 66,6%* I dati percentuali relativi alla popolazione servita da acquedotto sono da considerarsi parziali e comunque stimati.**Gestore secondario = l'acqua viene fornita al Comune e questi gestisce la rete fino alle utenze.30


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Ovviamente la nostra attenzione va mirata anche alle persone che bevono acqua noncontrollata, che spesso viene attinta da falde superficiali tramite vecchi pozzi.La rete acquedottistica è stata oggetto <strong>di</strong> controlli e monitoraggi mirati nellazona <strong>di</strong> S. Giovanni Lupatoto per il parametro cromo esavalente, per un inquinamentodella falda evidenziato in alcuni pozzi privati. Nella rete acquedottistica non si sonoriscontrati problemi al riguardo.CONTAMINAZIONIS. GIOVANNILUPATOTOL’attività del SIAN è rivolta a controllare gli Enti Gestori affinché la fornitura <strong>di</strong> acquaal consumo umano avvenga nel rispetto dei parametri <strong>di</strong> sicurezza previsti dalla normativa. Icampionamenti “<strong>di</strong> vigilanza”, effettuati sulla base <strong>di</strong> programmi annuali, secondo i criteri stabilitidalla normativa, si sommano così a quelli cosiddetti interni degli Enti Gestori; contribuiscono agarantire quanto più efficacemente possibile la tempestiva in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> rischioal fine <strong>di</strong> tutelare la salute pubblica, assicurando una valutazione completa della qualità dell’acqua.Tab. 3.1/3: Prelievi acqua potabile per controllo e vigilanza anno <strong><strong>20</strong>08</strong>PrelieviNumeroIrregolari alla analisichimicaIrregolari alla analisimicrobiologicaDa acquedotto 642 18 25Da pozzi privati e da stabilimenti e/olaboratori125 14 14Totale 767 32 39Le irregolarità microbiologiche si riferiscono a presenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori (Escherichia coli,Enterococchi, Pseudomonas aeruginosa) che richiedono indagini e il più delle volte interventi <strong>di</strong>clorazione o <strong>di</strong> manutenzione e pulizia straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tratti <strong>di</strong> acquedotto o <strong>di</strong> pozzi privati. Perl’acqua della rete acquedottistica le irregolarità chimiche generalmente sono limitateall’eccedenza <strong>di</strong> cloro. Per l’acqua attinta da pozzi privati sono state evidenziate alcune nonconformità correlate alla presenza <strong>di</strong> nitriti e/o nitrati eccedenti i limiti <strong>di</strong> legge. Sono stateinoltre evidenziate non conformità correlate a singoli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> contaminazione da tensioattivi e<strong>di</strong>serbanti.Il progressivo passaggio della gestione <strong>di</strong> piccole realtà acquedottistiche ad AcqueVeronesi ne ha facilitato la mappatura, il controllo e la manutenzione degli impianti con unmiglioramento dei flussi informativi nell’analisi dei pericoli e nell’adozione <strong>di</strong> misure preventive e,in caso <strong>di</strong> non conformità, <strong>di</strong> interventi correttivi.3.2 SICUREZZA ALIMENTARELa sicurezza alimentare è legata a un concetto <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alimenti la cuisalubrità è un prerequisito in<strong>di</strong>spensabile ed essenziale; ma sicurezza alimentare è anche lapossibilità <strong>di</strong> accesso fisico ed economico al cibo per tutti in ogni momento e comprende anche lasicurezza nutrizionale, ossia la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alimentazione equilibrata e acqua potabile.Per l’OMS, nutrizione adeguata e salute sono da considerarsi <strong>di</strong>ritti umani fondamentali,correlati l’uno all’altro. Cibi contaminati o non conservati correttamente possono costituirefattori <strong>di</strong> rischio e causare malattia, così come un’alimentazione squilibrata o scorretta puògenerare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne o vere e proprie patologie.Il ruolo degli organi sanitari e delle istituzioni ha avuto e sta vivendo un’evoluzione,passando dal controllo ispettivo allo sviluppo <strong>di</strong> una politica sanitaria integrata e orientata a unsistema <strong>di</strong> qualità a garanzia del <strong>di</strong>ritto alla salute. La sanità pubblica e la moderna igiene che in31


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>passato era soprattutto declinata in compiti <strong>di</strong> vigilanza, polizia e sanzioni si trova <strong>di</strong> fronte a unanuova sfida.Le norme a tutela del consumatore si basano infatti su un approccio integrato allasicurezza alimentare da parte <strong>di</strong> tutti coloro che partecipano alla lunga e complessa catena che vadalla produzione primaria, alla lavorazione, trasporto, preparazione, commercializzazione econsumo degli alimenti: “from farm to fork” ovvero dal campo alla tavola.Ogni anello della catena alimentare ha un ruolo: i produttori hanno la responsabilitàprimaria per quanto concerne la sicurezza degli alimenti; le autorità competenti (fra cui il SIANe i Servizi Veterinari) hanno compiti <strong>di</strong> monitoraggio e devono far rispettare tali responsabilità.Attraverso i nuovi Regolamenti Comunitari del cosiddetto “Pacchetto Igiene”, tutti gli StatiMembri hanno gli stessi criteri riguardo l’igiene della produzione degli alimenti e quin<strong>di</strong> i controlli<strong>di</strong> natura sanitaria vengono effettuati secondo i medesimi standard su tutto il territorio dellaComunità Europea. I principi generali sui quali verte la nuova legislazione comunitaria sono:• controlli integrati lungo tutta la catena alimentare;• interventi basati sull’Analisi del Rischio;• responsabilità primaria dell’operatore del settore per ogni prodotto da lui realizzato,trasformato, importato, commercializzato o somministrato;• rintracciabilità dei prodotti lungo la filiera;• consumatore come parte attiva della sicurezza alimentare.3.2.1 SICUREZZA ALIMENTARE E PERCEZIONE DEL RISCHIODa un’indagine <strong>di</strong> Eurobarometro (<strong>20</strong>06) condotta nell’Unione Europea sulla percezione deirischi per la salute da parte dei consumatori, emerge una percezione positiva dei consumatori sulcibo: è naturale associarlo al gusto e al piacere e scegliere sulla base <strong>di</strong> qualità, prezzo e gusto;raramente ci si impensierisce sui rischi o malattie legate all’alimentazione.Il consumatore si preoccupa più per i pericoli dovuti a fattori esterni, su cui ha poco onessun controllo, che per i rischi associati al proprio comportamento o abitu<strong>di</strong>ni alimentari: peresempio, sebbene l‘obesità sia subito in<strong>di</strong>cata come rischio legato al cibo, pochi si preoccupano <strong>di</strong>ingrassare.Gli Italiani sono tra i consumatori europei più preoccupati: i nuovi virus, i pestici<strong>di</strong>, gliOGM e la carenza <strong>di</strong> igiene nel trattamento e conservazione del cibo nei ristoranti sono letematiche che più li impensieriscono. Si è convinti che il livello igienico a casa propria sia miglioree l’impossibilità <strong>di</strong> controllare cosa succede nelle cucine dei locali pubblici genera timore.L’ansia è spesso conseguenza del risalto me<strong>di</strong>atico <strong>di</strong> problematiche connesse allasicurezza degli alimenti, che ha già provocato in passato nei consumatori reazioni irrazionali,sovra<strong>di</strong>mensionate e mo<strong>di</strong>fiche delle abitu<strong>di</strong>ni alimentari.Da un’altra indagine realizzata dalla Regione (Piano Triennale Sicurezza Alimentare <strong>20</strong>02-04) è risultato che il consumatore veneto tende ad aumentare la propria percezione del rischioall’aumentare del livello <strong>di</strong> manipolazione dell’alimento percepito (es. quantità <strong>di</strong> sostanzead<strong>di</strong>zionate; lontananza dall’alimento dalle sue caratteristiche naturali, quali gusto, consistenza ecolore; lunghezza della catena produttore-consumatore). Inoltre, più elevato è il grado <strong>di</strong>controllo percepito (es. esperienza personale, autoproduzione, lettura delle etichette, rapporto<strong>di</strong> fiducia col commerciante, garanzie <strong>di</strong> controllo fornite dal produttore o dal riven<strong>di</strong>tore) emaggiore è la sensazione che tale prodotto sia più sicuro <strong>di</strong> altri.È opportuno evidenziare che nella Comunità Europea, il livello <strong>di</strong> sicurezza degli alimenti èmolto elevato e non esistono pericoli significativi nell'acquisto <strong>di</strong> singoli prodotti o nel loroconsumo equilibrato. Le eventuali preoccupazioni possono essere legate alla comparsa <strong>di</strong> nuovipericoli microbiologici o chimici non sempre facilmente preve<strong>di</strong>bili.32


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>3.2.2 TOSSINFEZIONI ALIMENTARILe tossinfezioni alimentari sono patologie legate al consumo <strong>di</strong> alimenti, nella maggiorparte dei casi con quadro clinico <strong>di</strong> lieve entità, per lo più senza reliquati. Come notoNESSUNAla maggior parte dei casi collegati a tossinfezioni è segnalata come spora<strong>di</strong>ca, ma inTOSSINFEZIONErealtà spesso è frutto <strong>di</strong> una catena <strong>di</strong> trasmissione che si interrompe percircostanze fortuite e raramente sfocia in un’epidemia. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> non sono statiregistrati casi <strong>di</strong> tossinfezioni alimentari nel nostro territorio.Nell’ambiente domestico si produce circa la metà (se non oltre) degli eventi epidemici <strong>di</strong>tossinfezioni alimentari, però il consumatore minimizza i rischi quoti<strong>di</strong>ani e sopravvaluta invece leemergenze. La maggior parte delle malattie trasmesse da alimenti deriva da <strong>di</strong>sattenzioni enegligenze degli stessi consumatori nella manipolazione e conservazione domestica.Le infezioni da salmonella rappresentano la principale causa <strong>di</strong> epidemie, tuttavia negliultimi anni il numero <strong>di</strong> salmonellosi notificate si è ridotto notevolmente, tale <strong>di</strong>minuzione èascritta alle migliorate con<strong>di</strong>zioni igieniche <strong>di</strong> produzione degli alimenti e alle relative misure <strong>di</strong>controllo. In ogni caso, come riportato nell’ultima relazione dell’Autorità Europea per la SicurezzaAlimentare (EFSA), la Salmonella rimane la causa più frequente <strong>di</strong> focolai <strong>di</strong> tossinfezionealimentare anche nella Comunità Europea, seguita dalle tossinfezioni <strong>di</strong> origine virale e daCampylobacter.La legge del 23 agosto 1993 n. 352, integrata dal DPR. 14 luglio 1996 n. 376ISPETTORATOha reso obbligatoria l’istituzione all’interno delle Aziende ULSS degli IspettoratiMICOLOGICOmicologici, con funzione <strong>di</strong> vigilanza, controllo e certificazione <strong>di</strong> commestibilità perquanto riguarda i funghi epigei freschi spontanei. Anche nel nostro Ispettoratooperano ispettori in possesso dell’attestato <strong>di</strong> micologo ed iscritti nei registri regionali enazionali.Attualmente l’attività <strong>di</strong> controllo e certificazione dei funghi prima della immissione incommercio è svolto presso il Centro Agroalimentare, via Sommacampagna n. 63/D <strong>Verona</strong>; iprivati raccoglitori per autoconsumo possono invece fare controllare i funghi nei giorni <strong>di</strong>Lunedì e Mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 11.00 nel periodo giugno-novembre presso la sededell'ex Arsenale Militare <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> si sono registrati tre casi <strong>di</strong> intossicazione da funghi, <strong>di</strong> cui duehanno richiesto il ricovero in ospedale e attivazione dell’Ispettorato Micologico. In 3 CASI DIun caso l’intossicazione è stata provocata dalla scorretta mondatura <strong>di</strong> un fungo INTOSSICAZIONEnormalmente commestibile dopo cottura (Agrocybe aegerita) consumato da una DA FUNGHIpersona già defedata. Gli altri due casi sono relativi al consumo <strong>di</strong> piccoli funghipraticoli (verosimilmente Psatirella sp.) da parte <strong>di</strong> bambini <strong>di</strong> qualche anno <strong>di</strong> età, sfuggiti alcontrollo dei genitori. Tutti i tre casi segnalati fortunatamente si sono risolti con esitofavorevole.Ogni anno si rilevano in Italia numerosi casi <strong>di</strong> intossicazioni, a volte mortali, correlati alconsumo <strong>di</strong> funghi freschi spontanei. Alla base degli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> intossicazione da funghi sievidenziano spesso alcune circostanze:• consumo <strong>di</strong> funghi raccolti da privati;• sottovalutazione delle severe conseguenze correlate al consumo <strong>di</strong> funghi noncommestibili;• mancata consultazione dell’Ispettorato Micologico - servizio gratuito offerto ai privati.Altro aspetto da evidenziare è che le manifestazioni determinate dai funghi tossicispesso mimano sindromi influenzali e come tali vengono erroneamente trattate, con pericolosoritardo nell‘impostazione della terapia adeguata33


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>3.2.3 CONTROLLI UFFICIALI SU ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANOIl “Pacchetto Igiene” (Regolamenti CE sull’igiene dei prodotti alimentari) sta mutandoil modo <strong>di</strong> operare dei servizi che si occupano <strong>di</strong> controllo ufficiale, che si basa sull’analisi delrischio, intendendo il rischio come la probabilità che un pericolo si realizzi e/o si manifesti eprovochi l’insorgenza <strong>di</strong> un evento indesiderato (malattia).Da ciò deriva una pianificazione dell’attività <strong>di</strong> controllo ufficiale (ispezione, verifica,AUDIT e campionamenti <strong>di</strong> alimenti) che tiene conto del tipo <strong>di</strong> alimento, dello stabilimento edella tipologia <strong>di</strong> utenza (fasce più deboli) ed è impostata sulla base <strong>di</strong> una sud<strong>di</strong>visione inclassi <strong>di</strong> rischio: categorizzazione del rischio. Gli stabilimenti <strong>di</strong> produzione, trasformazione e<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> alimenti sono classificati in modo da:• determinare la frequenza dei controlli sulla base <strong>di</strong> elementi oggettivi;• valutare utilizzando parametri omogenei.L’attività <strong>di</strong> controllo ufficiale si esplica tanto sugli ambienti dove a qualsiasi titolovengono trattati alimenti (stabilimenti <strong>di</strong> produzione alimenti e bevande, mense, ristoranti,bar, laboratori <strong>di</strong> gastronomia, supermercati, chioschi, commercio ambulante, mezzi <strong>di</strong>trasporto derrate alimentari, depositi all’ingrosso, ecc.) che sulle materie prime o prodottofinito.Tali attività sono caratterizzate da interventi programmati annualmenteCONTROLLI (categorizzazione del rischio e Piano Regionale Integrato dei Controlli <strong>20</strong>07-<strong>20</strong>10,PROGRAMMATI PRIC, redatto conformemente a quanto <strong>di</strong>sposto dagli art. 41 e 43 del RegolamentoCE n.882/<strong>20</strong>04) che ne definiscono la natura e la frequenza per assicurare che ilcontrollo sia proporzionato all'obiettivo perseguito e rappresentativo della realtà delterritorio.A fianco delle attività <strong>di</strong> controllo programmate ci sono quelle <strong>di</strong> iniziativa eCONTROLLI NON conseguenti segnalazioni da parte <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, rete sanitaria, soggetti pubblici,PROGRAMMATI uffici doganali, operatori del settore alimentare.Infine l’attività <strong>di</strong> controllo può essere conseguente all’attivazione della rete <strong>di</strong>allerta comunitaria, ossia quella procedura co<strong>di</strong>ficata che garantisce rapi<strong>di</strong>tà dellecomunicazioni e dei provve<strong>di</strong>menti da adottare se un alimento rappresenta grave rischio perla salute.In base alla nuova normativa comunitaria, sono previsti la registrazione o ilriconoscimento delle strutture <strong>di</strong> produzione, lavorazione, deposito, <strong>di</strong>stribuzione, ven<strong>di</strong>ta esomministrazione <strong>di</strong> alimenti: ogni operatore del settore alimentare è tenuto a farsiDIA Eregistrare in un’anagrafe regionale informatizzata, con l’attribuzione <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ceREGISTRAZIONInumerico identificativo regionale. L’anagrafe consente <strong>di</strong> avere informazioni rapiderisultando particolarmente utile come strumento <strong>di</strong> conoscenza della realtà territoriale e <strong>di</strong>pianificazione nell’attività <strong>di</strong> vigilanza.Con la legge 19 <strong>di</strong>cembre <strong>20</strong>03, n. 41, la Giunta Regionale del Veneto ha <strong>di</strong>sposto che gliaccertamenti sanitari e quin<strong>di</strong> il relativo "libretto sanitario" per il personale addetto allaproduzione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sostanze alimentari, siano sostituiti da misure <strong>di</strong> autocontrollo e percorsiformativi/informativi professionali. L’Azienda ULSS <strong>20</strong> tramite il SIAN ha ottenuto ilriconoscimento dalla Regione per gli interventi <strong>di</strong> formazione professionale per il personaleaddetto alla produzione e ven<strong>di</strong>ta delle sostanze alimentari per n. 80 corsi <strong>di</strong> formazione. Talicorsi si svolgono presso le aule <strong>di</strong>dattiche dell'Ospedale <strong>di</strong> Marzana e dell'Ospedale <strong>di</strong> S.Bonifacio.34


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>3.3 VIGILANZA E CONTROLLO SU PRODOTTI ALIMENTARII dati sotto riportati illustrano alcune attività svolte dal SIAN nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong>.Tab. 3.3/1: Attività ispettiva del SIAN – Anno <strong><strong>20</strong>08</strong>ATTIVITÀTOTALEIspezioni SIAN 688Provve<strong>di</strong>menti amministrativi (sanzioni, sequestri, <strong>di</strong>ssequestri, or<strong>di</strong>nanze perrimozione inconvenienti igienici o per cessata attività)1<strong>20</strong>Indagini <strong>di</strong> Polizia Giu<strong>di</strong>ziaria 2Tab. 3.3/2: Campionamenti <strong>di</strong> alimenti del SIAN – Anno <strong><strong>20</strong>08</strong>IRREGOLARIETICHETTATURAPRESENTAZIONEIRREGOLARIANALISI FISICAIRREGOLARIANALISICHIMICAIRREGOLARIANALISIMICROBIOLOGICACAMPIONIREGOLARITOTALECAMPIONICampionamenti <strong>di</strong> alimentivari, prodotti <strong>di</strong>gastronomia, <strong>di</strong>etetici,ecc.2 0 7 26 544 579Le non conformità riscontrate all’analisi microbiologica hanno riguardato soprattutto presenza <strong>di</strong>elevate cariche batteriche in: prodotti <strong>di</strong> salumeria confezionati e pronti al consumo, prodottipronti <strong>di</strong> gastronomia; prodotti artigianali <strong>di</strong> pasticceria, paste fresche <strong>di</strong> pastificiartigianali; insalate pronte al consumo ovvero prodotti ortofrutticoli <strong>di</strong> IV gamma. IRREGOLARITÀPer prodotti ortofrutticoli <strong>di</strong> IV GAMMA si intendono quelli pronti all’uso, ossiafrutta e ortaggi freschi che vengono lavati, tagliati, confezionati in sacchetti o film plastico ovaschette, così da risultare pronti per il consumo. Sono la IV forma <strong>di</strong> commercializzazione dopogli alimenti freschi interi (I GAMMA), le conserve (II GAMMA), i surgelati (III GAMMA). Gliortaggi precotti sono invece classificati quali prodotti ortofrutticoli <strong>di</strong> V GAMMA.Le non conformità all’analisi chimica hanno riguardato principalmente la presenza inprodotti ortofrutticoli <strong>di</strong> residui <strong>di</strong> sostanze fitosanitarie non consentite o eccedenti i limiti <strong>di</strong>legge. Sono state anche rilevate non conformità <strong>di</strong> etichettatura, relativamente al contenuto inoli vegetali <strong>di</strong> patatine confezionate e al contenuto in grassi e lattosio <strong>di</strong> pane <strong>di</strong> produzioneartigianale.Tutte le citate non conformità sono state oggetto <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti amministrativi openali come previsto dalla normativa e/o <strong>di</strong> indagini finalizzate a rimuoverne le cause.RISTORAZIONE PUBBLICAL’affermazione <strong>di</strong> un nuovo stile <strong>di</strong> vita, generato da una molteplicità <strong>di</strong> fattori sociali,economici, culturali, compresi l’inserimento della donna nel mondo del lavoro, il poco tempo libero<strong>di</strong>sponibile e il <strong>di</strong>ffondersi <strong>di</strong> brevi pause, ha inciso fortemente sulla tipica abitu<strong>di</strong>ne italiana <strong>di</strong>pranzare a casa ed è aumentata l’abitu<strong>di</strong>ne a consumare i pasti altrove, con una crescita delconsumo nelle mense aziendali e scolastiche. Appare evidente secondo l’ISTAT (Indagine35


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quoti<strong>di</strong>ana”Anno <strong>20</strong>05) che il luogo in cui si consuma ilpranzo riflette fasi ed età <strong>di</strong>verse del ciclo della vita. I bambini tra 3 e 10 anni mangiano molto frequentemente nelle mense scolastiche:- 62,4 % (3 - 5 anni)- 29,1 % (6 e 10 anni) Gli uomini in età lavorativa sono tra i maggiori fruitori dei servizi <strong>di</strong> ristorazione fuoricasa:- più del 40 % dei maschi (tra i 25 - 34 anni) <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> pranzare abitualmente inmensa, ristorante, bar, trattoria o sul posto <strong>di</strong> lavoro. Il maggior numero <strong>di</strong> persone che consuma abitualmente il pranzo a casa è nella fascia <strong>di</strong>età più avanzata:- più del 90 % con età oltre 60 anni.La percentuale <strong>di</strong> chi consuma il pranzo nei ristoranti e/o nelle trattorie e nei bar ècresciuta nel tempo: dal 3,2 % del 1993 si è arrivati nel <strong>20</strong>05 al 5,4 % (dato nazionale),attestandosi in Veneto sul 7,2 %.Ogni giorno, un italiano su cinque consuma almeno un pasto presso mense aziendali,scolastiche, universitarie, caserme, istituti vari, ospedali, centri sociali, ecc. Se1 SU 5 IN MENSAconsideriamo poi i consumi presso pubblici esercizi quali bar, ristoranti, fast-food,autogrill, almeno un italiano su tre consuma un pasto giornaliero, fuori casa.C’è un <strong>di</strong>ffondersi <strong>di</strong> break lunch ovvero spuntini veloci e vicini al posto <strong>di</strong> lavoro che siriflette anche come domanda/offerta <strong>di</strong> tipologia <strong>di</strong> esercizi pubblici con servizio <strong>di</strong>verso daquello tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> alcuni anni fa. Anche nella nostra realtà veronese si è assistito a unincremento <strong>di</strong> bar con estensione dell’attività tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> prodottigastronomici da banco a prodotti <strong>di</strong> gastronomia precotti congelati all’origine o pronti o dariscaldare (tipo pastasciutte, minestre, piatti unici o insalate); questo fenomeno appare comeevidente segnale <strong>di</strong> una nuova ristorazione veloce in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un cambiamento delle abitu<strong>di</strong>ni.Le mense sociali, ospedaliere e scolastiche hanno un interesse sanitario prioritario poichéle loro utenze appartengono a fasce della popolazione più deboli sia per età (bambini e anziani)che per particolari con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute o <strong>di</strong> status sociale (ospedalizzazione, assistenza incomunità, ecc) con esigenze <strong>di</strong>etetico nutrizionali <strong>di</strong>verse e con un’elevata entità numerica deipasti prodotti (a tavola ogni giorno sono 2,7 milioni gli utenti delle mense scolastiche, 250 mila gliutenti ospedalizzati, 180 mila quelli delle caserme e 48 mila delle carceri).Rilevanti sono non solo gli aspetti <strong>di</strong> sicurezza alimentare (correlati ad aspetti tecnologici<strong>di</strong> produzione e organizzazione del servizio dalle materie prime al personale alle strutture edattrezzature), prerequisito <strong>di</strong> qualità, ma anche quelli <strong>di</strong>etetico nutrizionali, merceologici,sensoriali e <strong>di</strong> servizio.DIETE SPECIALIUn aspetto delicato nella ristorazione collettiva sono le <strong>di</strong>ete speciali, ovvero l’erogazione<strong>di</strong> pasti con valenza <strong>di</strong>etoterapica. Per <strong>di</strong>ete speciali si intendono tabelle <strong>di</strong>etetiche ad personamelaborate in risposta a particolari esigenze cliniche <strong>di</strong> alcuni utenti e a richieste <strong>di</strong> esclusione <strong>di</strong>alimenti per ragioni etico-religiose o ideologiche.36


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>RISTORAZIONE ETNICALa ristorazione etnica è un modo <strong>di</strong> produrre, conservare, somministrare alimenti ebevande secondo modalità tipiche <strong>di</strong> una popolazione.−−Il mercato dei prodotti alimentari con connotazioni etniche si <strong>di</strong>vide in:prodotti <strong>di</strong> base per consumatori stranieri;prodotti per consumatori italiani, influenzati da quelli originalmente etnici.Secondo i dati più recenti, il mercato è <strong>di</strong>stribuito in due segmenti, quello dellaristorazione e quello retail (ven<strong>di</strong>ta al dettaglio) della GDO (Grande Distribuzione Organizzata).Il consumo <strong>di</strong> cibi etnici confezionati e offerti dalla GDO occupa tuttora una partemarginale nell'universo del dettaglio alimentare, mentre, come confermano i dati statistici, èsoprattutto la ristorazione commerciale a determinare l'aumento della conoscenza della cucinastraniera, in particolare fra i giovani.In Italia la crescita <strong>di</strong> ristoranti etnici, attualmente si attesta sull’8% del totale in cuidominano i cinesi, seguiti da giapponesi, in<strong>di</strong>ani e africani.Nonostante si mantenga una preferenza per i ristoranti <strong>di</strong> cucina italiana e gli snack bar,anche a <strong>Verona</strong> c’è una tendenza ad aprire nuove attività <strong>di</strong> ristorazione etnica e il <strong><strong>20</strong>08</strong> haconfermato l’incremento <strong>di</strong> esercizi pubblici <strong>di</strong> produzione-ven<strong>di</strong>ta, tanto che il SIAN hacollaborato alla realizzazione <strong>di</strong> un percorso formativo per immigrati regolari. LaCATERINGfinalità del corso era formare persone interessate ad aprire un servizio <strong>di</strong> cateringmultietnico sul territorio. Il percorso, sud<strong>di</strong>viso in moduli, ha previsto unaformazione specifica e tecnica attraverso la collaborazione <strong>di</strong> enti pubblici e privati riconosciutiaffinché l’immigrato possa venire a conoscenza dei servizi che il territorio offre.Le nuove attività <strong>di</strong> ristorazione hanno comportato talvolta alcuni problemi (emissioni <strong>di</strong>odori dalle attività artigianali <strong>di</strong> produzione, orari <strong>di</strong> esercizio, inquinamento acustico, sicurezza eigiene degli alimenti nelle varie fasi della produzione) e <strong>di</strong> gestione delle segnalazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagiodei citta<strong>di</strong>ni connesse a fattori più <strong>di</strong>sparati (comportamenti antigienici in pubblica via, <strong>di</strong>sturbodella quiete pubblica). In esito a tali verifiche sono stati emessi provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> sospensione e/ochiusura dell’attività.Fra la ristorazione <strong>di</strong> tipo etnico l’apertura <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong> Kebab, ha evidenziato latendenza soprattutto fra i giovani consumatori verso nuove tipologie <strong>di</strong> fast food, in alternativa aprodotti locali tra<strong>di</strong>zionali (panino, pizza, pia<strong>di</strong>na) con cambiamento delle preferenze e delleabitu<strong>di</strong>ni alimentari.Assieme al fenomeno della globalizzazione dei consumi, c’è il <strong>di</strong>ffondersi sia <strong>di</strong> una maggioreconoscenza <strong>di</strong> prodotti alimentari caratteristici <strong>di</strong> altri Paesi che <strong>di</strong> comportamenti alimentarialternativi a quelli tipici del nostro Paese, stimolando una domanda sempre più <strong>di</strong>fferenziata eorientata verso cucine extra-nazionali. Ciò è più <strong>di</strong>ffuso tra le nuove generazioni, con consumo <strong>di</strong>alimenti non propriamente me<strong>di</strong>terranei quali il “sushi”, la “bistecca argentina”, specialità orientalie altri tipici del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo quali il “Kebab”, il cous cous, o altri fast food giàimportati come moda da alcuni anni da oltre Oceano o più recentemente come gli happy hour in cuivengono serviti snack e stuzzichini.MULTIETNICOGLOBALIZZAZIONE DEL MERCATO: IMPORTAZIONE E ESPORTAZIONE PRODOTTI ALIMENTARI E OGGETTIDESTINATI AL CONTATTO CON ALIMENTIIl SIAN nel <strong><strong>20</strong>08</strong> ha eseguito controlli sanitari per gli Uffici Doganali del Ministero dellaSanità su prodotti alimentari e oggetti destinati al contatto alimenti importati provenienti dapaesi non appartenenti alla Comunità Europea, effettuando campioni per analisi <strong>di</strong> laboratoriomirate.37


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Si è notato un’intensificazione delle richieste <strong>di</strong> certificazioni rilasciate dal SIAN daparte <strong>di</strong> grosse aziende del nostro territorio produttrici <strong>di</strong> alimenti per l’esportazione in paesiextracomunitari.ALLERTA COMUNITARIAIl SIAN fa parte del sistema <strong>di</strong> allerta comunitaria cui partecipano gli stati membri dellaComunità Europea e che, attraverso il Ministero e le Regioni, opera per la verifica e il controllodei casi segnalati <strong>di</strong> un rischio <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto per la salute umana dovuto ad alimenti omangimi. L’impiego <strong>di</strong> strumenti informatici quali trasmissione <strong>di</strong> notizie via e-mail e usoquoti<strong>di</strong>ano della rete per la visione delle situazioni <strong>di</strong> allerta comunitarie ha velocizzato esemplificato l’intervento degli operatori.A livello locale, i casi <strong>di</strong> allerta in cui è stato coinvolto il SIAN sono stati 46, hanno46riguardato tipologie <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> alimenti e oggetti destinati al contatto con alimenti siaALLERTE<strong>di</strong> provenienza nazionale che da paesi comunitari ed extracomunitari ecommercializzati sul nostro territorio. Il SIAN ne ha verificato e accertato il ritiro dal circuitocommerciale.PROGETTO REGIONALE FAS “FITOSANITARI-AMBIENTE-SALUTE”FAS è il nuovo sistema regionale <strong>di</strong> gestione Fitosanitari Ambiente Salute che garantisceil corretto impiego dei prodotti fitosanitari per tutelare la salute delle persone e l’ambiente.Le ispezioni nelle aziende agricole sono state effettuate in collaborazione con il Servizio<strong>di</strong> Igiene e Salute Pubblica. Sono proseguiti gli interventi con nuove ispezioni in 56 aziendeagricole che hanno comportato l’emissione <strong>di</strong> 28 prescrizioni. La maggior parte delle56 ISPEZIONIinfrazioni rilevate durante le verifiche ispettive sono riconducibili a una scarsaPER FITOFARMACIattenzione nella gestione e nell’uso <strong>di</strong> prodotti fitosanitari; in quattro aziende nonerano presenti <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduali, mentre in quin<strong>di</strong>ci aziende agricolei prodotti fitosanitari non erano conservati con adeguate misure <strong>di</strong> sicurezza. Il registro deifitosanitari pur presente non era aggiornato nelle registrazioni in nove aziende agricole, aevidenza del fatto che molti agricoltori ancora non si <strong>di</strong>mostrano sensibili all’uso <strong>di</strong> talestrumento.Tab.3.3/3: Controlli del SIAN sull’impiego <strong>di</strong> prodotti fitosanitari– Anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Controllo sull’impiego <strong>di</strong>prodotti fitosanitari alivello <strong>di</strong> utilizzatoriMANCATA APPLICAZIONETOTALEMANCANZADELLE MISURE DI INAPPROPRIATETOTALEISPEZIONIREGISTROSICUREZZA PERCONDIZIONI DIPRESCRIZIONI AZIENDETRATTAMENTI PREVENIRE I RISCHI DI CONSERVAZIONEAGRICOLECHI USA IL PRODOTTO9 4 15 28 56Sono proseguiti i controlli presso le Riven<strong>di</strong>te Prodotti Fitosanitari e sono stateispezionate e verificate positivamente n. 7 riven<strong>di</strong>te, con effettuazione <strong>di</strong> un campione <strong>di</strong> unprodotto fitosanitario. L’attività <strong>di</strong> controllo ha previsto anche la verifica <strong>di</strong> conformità <strong>di</strong>etichette (10 controlli), imballaggi (10 controlli) e schede <strong>di</strong> sicurezza (10 controlli): non sonostate riscontrate irregolarità.38


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>All’interno del progetto regionale FAS è stato avviato il sottoprogetto “Florovivaismo”che ha coinvolto le Aziende ULSS <strong>20</strong> <strong>Verona</strong>, ULSS 22 Bussolengo, ULSS 13 Mirano, ULSS 19Adria. Le attività svolte hanno compreso sopralluoghi conoscitivi presso aziendeflorovivaistiche situate nel territorio della Regione al fine <strong>di</strong> poter verificare la PROGETTOsituazione strutturale delle aziende e il comportamento degli operatori in base alle FLOROVIVAISMO<strong>di</strong>verse tipologie produttive e commerciali (fiori, verdura, piante ornamentali, ecc).Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> il SIAN dell’Azienda ULSS <strong>20</strong> ha controllato 5 aziende sul proprio territorio.FUNGHIL’attività <strong>di</strong> controllo e certificazione ai fini commerciali <strong>di</strong> specie commercializzabili <strong>di</strong>funghi freschi spontanei e coltivati è un servizio dovuto alle aziende che acquistano ecommerciano funghi spontanei anche provenienti dall’estero, prevalentemente da paesidell’Europa dell’Est. L’attività è svolta nel periodo giugno – novembre da micologi specializzatipresso il Centro Agroalimentare.È attivo, sempre nel periodo in<strong>di</strong>cato, anche un ulteriore servizio, gratuito, <strong>di</strong> consulenzamicologica svolto a favore dei privati raccoglitori che chiedono perizie micologicheMICOLOGInel dubbio che i funghi raccolti non siano commestibili o ad<strong>di</strong>rittura tossici eSPECIALIZZATIvelenosi. Quest’ultima attività è svolta nei locali dell’Arsenale messi a <strong>di</strong>sposizionedal Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, dalle ore 9.00 alle ore 11.00, nel periodo Giugno-Novembre e in altri perio<strong>di</strong>su richiesta.Di seguito sono riportati i dati <strong>di</strong> tale importante servizio rivolto alla prevenzione delleintossicazioni da funghi da citta<strong>di</strong>ni non esperti.Tab. 3.3/4: Attività <strong>di</strong> consulenza micologica – Anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tipologia attivitàN. interventiAnno <strong>20</strong>04N. interventiAnno <strong>20</strong>05N. interventianno <strong>20</strong>06N. interventianno <strong>20</strong>07N. interventianno <strong><strong>20</strong>08</strong>kg funghi ispezionati 55.594 121.386 95.353 90.948 67.943perizie autoconsumo perprivati518 678 488 215 190Il SIAN viene attivato anche su richiesta degli Ospedali per consulenza micologica in casi<strong>di</strong> sospetta intossicazione alimentare da ingestione <strong>di</strong> funghi. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> si sono registrati tre casi<strong>di</strong> intossicazione da funghi, <strong>di</strong> cui due hanno richiesto il ricovero in ospedale, dovesuccessivamente è stato allertato l’Ispettorato Micologico.LAST MINUTE MARKETIl progetto Last Minute Market (LMM) prevede la raccolta e il recupero <strong>di</strong> pasti ealimenti invenduti e/o non consumati da destinare a strutture <strong>di</strong> accoglienza sociale peraumentare l’accessibilità a cibi sani <strong>di</strong> gruppi socialmente svantaggiati e ridurre lospreco <strong>di</strong> alimenti; LMM è stato promosso da Facoltà <strong>di</strong> Agraria Università Bologna,SIAN e <strong>Dipartimento</strong> <strong>Prevenzione</strong> AULSS <strong>20</strong> <strong>Verona</strong>, avviato sperimentalmente nel<strong>20</strong>05 e poi proseguito negli anni seguenti.CONTRO LO SPRECORecenti ricerche hanno evidenziato che in termini <strong>di</strong> fatturato l’1 – 1.5% dei prodottialimentari in commercio rimane invenduto per varie ragioni e deve essere eliminato. Ciò comportaun costo <strong>di</strong>retto per la struttura che tratta il prodotto, ma anche un ulteriore costo per la39


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>collettività per le conseguenze ambientali negative causate dall’inquinamento prodotto dalleoperazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione.Una percentuale molto elevata (oltre il 90%) dei prodotti buttati può essere recuperataper il consumo. Di ciò che si recupera circa il 70% può essere destinato al consumo umanocontribuendo così a trasformare lo spreco in risorsa.I cibi recuperati e garantiti sotto il profilo igienico sanitario da protocolli concordati conl’Azienda ULSS sono donati ai bisognosi promuovendo così un’azione tipicamente <strong>di</strong> sviluppo (auto)sostenibile locale, con ricadute positive a livello ambientale, economico e sociale.Il sistema offre beni e servizi e nel contempo <strong>di</strong>ffonde valori etici. Il progetto avviatosperimentalmente nel <strong>20</strong>05 è proseguito nel <strong><strong>20</strong>08</strong> con la raccolta e il recupero <strong>di</strong> alimentidestinati a strutture <strong>di</strong> accoglienza sociale.LASTMINUTEMARKETIl SIAN ha provveduto a validare i protocolli igienico sanitari adottati dalle associazioniONLUS per la gestione <strong>di</strong> movimentazione e consumo dei prodotti recuperabili, garantendo inquesto modo anche formalmente e ufficialmente a chi usufruisce del cibo raccolto alleamministrazioni e all’opinione pubblica che il cibo che viene <strong>di</strong>stribuito non è materiale <strong>di</strong> scartoma cibo che risponde completamente agli standard <strong>di</strong> sicurezza e qualità vigenti.14.800 PASTIRECUPERATIOltre al recupero <strong>di</strong> beni nelle gran<strong>di</strong> catene <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione il SIAN ha supportato ilComune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> nel recupero dei pasti non consumati nelle mense collettive (scuole).Nel <strong>20</strong>07/<strong><strong>20</strong>08</strong> con il progetto LMM a <strong>Verona</strong> sono stati recuperati 9.218,45 kg <strong>di</strong>alimenti pari a 14.800 pasti <strong>di</strong>stribuiti nelle strutture <strong>di</strong> accoglienza sociale.40


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab. 3.3/5: Progetto “La mensa oltre la scuola” Anno scolastico <strong>20</strong>07 – <strong><strong>20</strong>08</strong>Quantità(kg)%Primo 4.868,16 53%Secondo 1.491,63 16%Contorno 1.490,95 16%Secon<strong>di</strong>piatti16%Contorni16%Pane 15%Frutta evarie 0%Frutta e varie 7,90 ~ 0,09%Pane 1.359,81 15%Totale(9.218,15 kg)9.218,15 100,00%Primi piatti53%Nel corso dell’anno scolastico <strong>20</strong>07/<strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati effettuati controlli microbiologici su41 campioni <strong>di</strong> matrici alimentari, 21 prelevati dalle mense scolastiche e <strong>20</strong> dalle mense delle case<strong>di</strong> accoglienza. Non è stata riscontrata alcuna irregolarità all’analisi.Graf. 3.3/1: Attività <strong>di</strong> controllo sul progetto Last Minute Market. Anno scolastico <strong>20</strong>07/<strong><strong>20</strong>08</strong>21 21<strong>20</strong> <strong>20</strong>81311<strong>20</strong>022Mense Sopralluoghi Campioni alimenti AnalisimicrobiologicaregolareAnalisimicrobiologicheirregolariRaccomandazioniSIANATTIVITÀ DI FORMAZIONECon la legge 19 <strong>di</strong>cembre <strong>20</strong>03, n. 41, la Giunta Regionale ha deliberato che gliaccertamenti sanitari e quin<strong>di</strong> il relativo "libretto sanitario" (LISA) per il personale addetto allaproduzione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sostanze alimentari, siano sostituiti da misure <strong>di</strong> autocontrollo e percorsiformativi professionali che devono essere organizzati da enti riconosciuti. Il SIAN èCORSIstato incaricato dalla Regione, tramite la ULSS <strong>20</strong>, <strong>di</strong> svolgere questa attività <strong>di</strong>ALIMENTARISTIformazione professionale con gestione dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>dattico e organizzativodei corsi sostitutivi dei libretti sanitari come eventi accre<strong>di</strong>tati per n. 80 corsi <strong>di</strong> formazionedella durata <strong>di</strong> 3 ore da concludersi entro il 31.12.<strong>20</strong>09. Tali corsi si svolgono presso le aule<strong>di</strong>dattiche dell'Ospedale <strong>di</strong> Marzana e dell'Ospedale <strong>di</strong> S. Bonifacio.Nell’ambito della ricerca sanitaria finalizzata della Regione Veneto Evidence BasedPrevention che monitorizza gli effetti dell’abolizione del LISA si è evidenziato che a fianco alladrastica riduzione del numero dei LISA rilasciati e <strong>di</strong> conseguenza dell’onere lavorativo, non èstato registrato alcun effetto negativo sull’andamento delle tossinfezioni alimentari.È proseguita la formazione a carattere pratico, svoltasi anche nel precedenteanno, per cuochi e personale addetto alle mense su aspetti <strong>di</strong> educazionegastronomica, educazione nutrizionale e normative sulla sicurezza e la qualitàFORMAZIONE CUOCHI41


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>nutrizionale, con particolare attenzione ai regimi <strong>di</strong>etetici speciali per soggetti affetti daceliachia, allergie e intolleranze alimentari in genere. Nell’anno scolastico <strong>20</strong>07/<strong><strong>20</strong>08</strong> sono statirealizzati dei laboratori <strong>di</strong> formazione per i cuochi dei 29 ni<strong>di</strong> gestiti del Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, conuna ricaduta complessiva su 1.300 piccoli utenti.3.4 ENCEFALOPATIA SPONGIFORME BOVINA (BSE)L’attività per il controllo della BSE si è svolta anche durante l’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> applicando inmodo sempre più puntuale i sistemi <strong>di</strong> sorveglianza attiva e passiva.La sorveglianza attiva prevede la ricerca della malattia e la descrizione dellasituazione epidemiologica me<strong>di</strong>ante l'esecuzione <strong>di</strong> test "rapi<strong>di</strong>" su tutti i bovini sottoposti amacellazione regolare <strong>di</strong> età superiore a 30 mesi e su tutti i bovini sottoposti allamacellazione speciale d'urgenza, alla macellazione <strong>di</strong>fferita o morti in stalla oNESSUNAdurante il trasporto. Dal 1/1/09 a seguito dei dati favorevoli negli animali morti laPOSITIVITÀricerca e stata prescritta solo sui capi con più <strong>di</strong> 48 mesiQuesta è stata eseguita in macelli ed allevamenti del territorio per 868 esamicomplessivi nessuno dei quali ha dato esito positivo.Di seguito si riportano alcuni dati del centro <strong>di</strong> referenza nazionale che descrivono lasituazione italiana per quanto concerne i test eseguiti e i casi positivi rilevati che come si puònotare sono drasticamente calati anche rispetto all’anno precedente.Tab. 3.1/1: Casi <strong>di</strong> BSE in Italia anni <strong>20</strong>06 - <strong><strong>20</strong>08</strong>N. FocFoccumDataprelievoDataconfermaCategoria *RazzaData <strong>di</strong>nascita **RegioneOrigine<strong><strong>20</strong>08</strong> 1/<strong><strong>20</strong>08</strong> 142 17/09/<strong><strong>20</strong>08</strong> 26/09/<strong><strong>20</strong>08</strong> reg.mac frisona 34892 Lombar<strong>di</strong>a Italy<strong>20</strong>07<strong>20</strong>061/<strong>20</strong>07 140 12/01/<strong>20</strong>07 24/01/<strong>20</strong>07 reg.mac frisona 01/07/1997 E. Romagna Italy2/<strong>20</strong>07 141 26/01/<strong>20</strong>07 07/02/<strong>20</strong>07 morta piemontese 01/10/1992 Piemonte Italy01/<strong>20</strong>06 133 08/02/<strong>20</strong>06 21/02/<strong>20</strong>06 mac.<strong>di</strong>ff. frisona 21/01/<strong>20</strong>01 Lazio Italy02/<strong>20</strong>06 134 04/04/<strong>20</strong>06 14/04/<strong>20</strong>06 reg.mac frisona 12/07/1997 Lombar<strong>di</strong>a Italy03/<strong>20</strong>06 135 25/05/<strong>20</strong>06 07/06/<strong>20</strong>06 reg.mac romagnola 01/12/1999 E. Romagna Italy04/<strong>20</strong>06 136 26/06/<strong>20</strong>06 06/07/<strong>20</strong>06 mac.<strong>di</strong>ff. frisona 02/06/1999 Lombar<strong>di</strong>a Italy05/<strong>20</strong>06 137 21/07/<strong>20</strong>06 03/08/<strong>20</strong>06 reg.mac frisona 17/01/1996 Lombar<strong>di</strong>a Italy06/<strong>20</strong>06 138 16/08/<strong>20</strong>06 25/08/<strong>20</strong>06 reg.mac frisona 08/12/<strong>20</strong>00 Lombar<strong>di</strong>a Italy07/<strong>20</strong>06 139 25/10/<strong>20</strong>06 06/11/<strong>20</strong>06 reg.mac bruna 01/07/1992 Sicilia ItalyREG.MAC. = animale sottoposto a Regolare Macellazione;MAC.DIFF. = animale sottoposto a Macellazione <strong>di</strong>fferita (presenza <strong>di</strong> sintomatologia non specifica alla visita premacellazione);MORTA= animale morto in allevamento o durante il trasporto.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati effettuati n° 140 campioni <strong>di</strong> mangime, per la ricerca <strong>di</strong> eventualifarine animali, tutti con esito negativo.L’anagrafe bovina è ormai a pieno regime e si sta implementando quella ovicaprinaquesto consente <strong>di</strong> controllare tutti gli spostamenti <strong>di</strong> animali con interessanti risvolti inmerito alla tracciabilità e alle informazioni da fornire al consumatore (nello spirito del Reg.C.e.e. 178/02)42


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>3.5 TRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALEDurante la normale attività <strong>di</strong> vigilanza sugli esercizi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio è stataverificata la tracciabilità dei prodotti <strong>di</strong> origine animale. Gli operatori sanitari hanno controllatose ogni prodotto riportava correttamente le informazioni al consumatore previste dall’attualenormativa.In particolare le carni bovine ed avicole, devono riportare il paese <strong>di</strong> nascita dell’animale,quello dove l’animale è stato allevato e/o ingrassato, dove è stato macellato ed infine sezionato einfine un numero che permetta <strong>di</strong> risalire all’animale singolo o al gruppo <strong>di</strong> animali. oall’allevamento <strong>di</strong> provenienza.Anche i prodotti ittici devono riportare in<strong>di</strong>cazioni simili: sistema <strong>di</strong> pesca in mare o inacque interne (fiumi, laghi, ecc.), sistema <strong>di</strong> allevamento, zona <strong>di</strong> mare <strong>di</strong> provenienza, paese <strong>di</strong>allevamento o <strong>di</strong> pesca in acque interne, denominazione scientifica che segua il prodotto fino aldettaglianteSi è potuto constatare che gli esercenti si sono prontamente adeguati agli obblighi dellanormativa, fornendo al consumatore le in<strong>di</strong>cazioni previste.3.6 LATTEL’attività <strong>di</strong> controllo del latte viene svolta me<strong>di</strong>ante il controllo <strong>di</strong> alcuni parametri:valori del latte “conforme” carica batterica (< 100.000 per ml) cellule somatiche (< 400.000per ml) in quanto solo il latte che rispetta tali parametri può essere destinato al consumo<strong>di</strong>retto (latte alimentare). Tale attività <strong>di</strong> controllo per ogni produttore (stalla), vieneeseguita <strong>di</strong> routine da ogni azienda <strong>di</strong> trasformazione nel proprio piano <strong>di</strong> autocontrollo,avvalendosi <strong>di</strong> laboratori autorizzati.L’entrata in vigore del Pacchetto Igiene (REG. CE 853/<strong>20</strong>04) prevede che vengautilizzato come materia prima, esclusivamente il “latte conforme”, senza la possibilità <strong>di</strong>utilizzare quello “non conforme” per i formaggi a lunga stagionatura.Nel territorio dell’ULSS sono presenti 18 caseifici sui quali sono stati eseguiti n. 66interventi.Anche nel <strong><strong>20</strong>08</strong> è proseguita l’attività <strong>di</strong> controllo sulle aflatossine. Gli 87campioni effettuati dal servizio cui vanno aggiunti i campioni obbligatoriamente NESSUNAeseguiti nel piano <strong>di</strong> autocontrollo delle aziende hanno dato esito negativo.AFLATOSSINAA seguito della D.G.R. n. 2950\<strong>20</strong>05 si va consolidando la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>rettada parte dei produttori <strong>di</strong> latte fresco me<strong>di</strong>ante appositi <strong>di</strong>stributori (BANCOLAT) <strong>di</strong>slocatinel territorio <strong>di</strong> competenza, che vengono sottoposti ad attività <strong>di</strong> vigilanza (<strong>di</strong>stributoripresenti n° 18). Notevole è l’attenzione verso questo prodotto e quin<strong>di</strong> anche il legislatore haprovveduto ad in<strong>di</strong>rizzare in maniera più incisiva la ricerca dei patogeni maggiormenterilevanti (OM 10 <strong>di</strong>cembre <strong><strong>20</strong>08</strong>, obbligo <strong>di</strong> bollitura prima del consumo)3.7 UOVA E OVOPRODOTTISul territorio sono presenti due industrie per la produzione <strong>di</strong> ovoprodotti sottoposteal controllo costante del veterinario ufficiale designato. Sono stati lavorati 765 milioni <strong>di</strong>uova ed eseguiti n. 45 campionamenti senza registrare non conformità.43


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>44


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>4 LLE MALATTIE INFETTIVEE4.1 VACCINAZIONIDal 1° gennaio <strong><strong>20</strong>08</strong> ha trovato attuazione la Legge Regionale n° 7 del 23 marzo <strong>20</strong>07, cheprevede la sospensione dell’obbligo per le vaccinazione “per tutti i nuovi nati dal 1° gennaio <strong><strong>20</strong>08</strong>”(http://www.consiglioveneto.it/crvportal/leggi/<strong>20</strong>07/07lr0007.html). Per effetto <strong>di</strong> tale leggeregionale “le vaccinazioni continuano a costituire livello essenziale <strong>di</strong> assistenza esono offerte attivamente e gratuitamente dalle aziende unità locali socio-sanitarie VACCINAZIONI NON(ulss), restando inserite nel calendario vaccinale dell’età evolutiva, approvato e PIÙ OBBLIGATORIEperio<strong>di</strong>camente aggiornato dalla Giunta Regionale, in conformità agli in<strong>di</strong>rizzicontenuti nel Piano nazionale vaccini.”Si riba<strong>di</strong>sce, quin<strong>di</strong>, come l’unico cambiamento riguar<strong>di</strong> “la motivazione” che portaall’offerta delle vaccinazioni: semplicemente, questo fondamentale intervento <strong>di</strong> prevenzioneviene effettuato perché è <strong>di</strong>mostrato che le vaccinazioni sono il modo più sicuro ed efficace perprevenire le malattie infettive.Per quanto riguarda i vaccini contro polio, <strong>di</strong>fterite, tetano ed epatite B, la sospensionedell’obbligo non ha influito negativamente sulle coperture regionali che risultano,invece, leggermente migliorate: si è passati dal 94,4% dei nati nel secondo semestre AUMENTO DELLAdel <strong>20</strong>07, al 95,1% dei nati nel primo semestre del <strong><strong>20</strong>08</strong>.COPERTURANella nostra ULSS le coperture vaccinali si sono mantenute a livelli elevati VACCINALEper il vaccino esavalente, che comprende le quattro vaccinazioni ex-obbligatorie. Sideve precisare che manca un esatto confronto con le coperture degli anni precedenti, poiché inpassato la copertura era calcolata all'età <strong>di</strong> 24 mesi; dallo scorso anno per ottenere un controllopiù preciso le coperture vengono calcolate sui singoli semestri alla scadenza dei semestri stessi.Tab. 4.1/1: Tabella riepilogativa delle coperture vaccinali.Vaccino Copertura regionale me<strong>di</strong>a Copertura ULSS <strong>20</strong>Esavalente 1° dose nati 2° semestre <strong><strong>20</strong>08</strong> 95,0 98,5Esavalente 2° dose nati 1° semestre <strong><strong>20</strong>08</strong> 95,1 98,4Esavalente 3° dose nati 2° semestre <strong>20</strong>07 94,4 95,7Pneumococco nati <strong><strong>20</strong>08</strong> 93,8 96,4Meningococco C nati <strong><strong>20</strong>08</strong> 91,5 96.9MPR nati 2° semestre <strong>20</strong>07 82,8 95,4Varicella nati 2° semestre <strong>20</strong>07 77,3 91,5Polio nati <strong>20</strong>02 95,6 95,1Difterite – tetano nati <strong>20</strong>02 90,3 85,0MPR 2° dose nati <strong>20</strong>02 87,2 73,5HPV nate 1996 80,4 73,5Meningococco C nati 1993 78,8 75,7dTp nati 1993 63,6 2,7Varicella nati 1993 6,2 3,3Sono, invece, migliorate notevolmente le coperture per due importanti vaccinazionifortemente raccomandate, cioè contro meningococco C e pneumococco, e si è confermata a livelli45


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>elevati l'adesione alla vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia, a confermare ancora che la<strong>di</strong>stinzione tra vaccinazioni obbligatorie e facoltative è sostanzialmente priva <strong>di</strong> rilievo.Ad un confronto con la me<strong>di</strong>a regionale, i dati della nostra ulss evidenziano una coperturapiù elevata per le vaccinazioni somministrate nei primi due anni <strong>di</strong> età, contro una più bassacopertura per le vaccinazioni <strong>di</strong> richiamo somministrate intorno ai sei anni (4° dose polio e <strong>di</strong><strong>di</strong>fterite-tetano, 2° dose MPR) conseguenza soprattutto <strong>di</strong> un ritardo nella somministrazioni dei"richiami". Infine la bassa percentuale <strong>di</strong> vaccinati con dTp tra i quin<strong>di</strong>cenni è dovutaprincipalmente a problemi nella registrazione informatizzata delle dosi <strong>di</strong> richiamo con il vaccinocombinato <strong>di</strong>fterite-tetano-pertosse per adolescenti.Nel corso dell'anno è iniziata la campagna <strong>di</strong> vaccinazione delle ragazze do<strong>di</strong>cenni controil virus HPV: questa vaccinazione è iniziata in ritardo, rispetto a quanto programmato, per lanotevole richiesta <strong>di</strong> vaccinazione con il vaccino antimeningococco C, a causa delNUOVAtimore che si era <strong>di</strong>ffuso nella popolazione dopo il focolaio epidemico comparso inVACCINAZIONEprovincia <strong>di</strong> Treviso alla fine del <strong>20</strong>07. L'adesione alla vaccinazione contro il papillomavirus è stata <strong>di</strong> circa l'80% delle ragazze invitate; entro la fine dell'anno è stato possibilecompletare il ciclo vaccinale nel 73 % delle ragazze appartenenti alla coorte 1996.COUNSELLING E FORMAZIONENel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> è stata conclusa la formazione al counselling in ambito vaccinale nei<strong>di</strong>stretti Socio Sanitari dell’ULSS, con la realizzazione <strong>di</strong> tre corsi nei mesi <strong>di</strong> gennaio efebbraio.Come per il passato, le figure professionali coinvolte sono state: Assistenti Sanitarie,Vigilatrici d’Infanzia, Infermieri, Me<strong>di</strong>ci Igienisti, Me<strong>di</strong>ci Vaccinatori e Pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> Famiglia.Il corso è stato globalmente apprezzato specie per le sue caratteristiche innovative <strong>di</strong>contenuti e nelle modalità <strong>di</strong> conduzione.Al termine dei corsi, alcune ULSS hanno avanzato la richiesta <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong>perfezionamento: in effetti per affrontare le situazioni più impegnative potrebbe essereopportuno preparare un nucleo <strong>di</strong> persone alle quali affidare il compito <strong>di</strong> seguire i casi piùcomplessi. Si sta valutando se possano essere realizzati dei corsi <strong>di</strong> formazione a <strong>di</strong>stanza (FAD)anche per questi temi. Sono stati chiesti alla Direzione Regionale per la <strong>Prevenzione</strong>l’autorizzazione e un finanziamento per la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> alcuni corsi FAD sulle principaliconoscenze sulla buona pratica nelle attività vaccinali e sulla conoscenza delle controin<strong>di</strong>cazionialle vaccinazioni e sul trattamento delle reazioni avverse: nei prossimi anni la partecipazione a talicorsi <strong>di</strong> formazione dovrà costituire un requisito in<strong>di</strong>spensabile per tutti gli operatori dei servizivaccinali della Regione.QUALITÀLa Direzione Regionale per la <strong>Prevenzione</strong> da alcuni anni ha affidato al <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong><strong>Prevenzione</strong> della ULSS <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> il coor<strong>di</strong>namento del gruppo <strong>di</strong> lavoro che sviluppa unprogetto relativo al Miglioramento della qualità dei servizi vaccinali, gruppo che è formatoprincipalmente da rappresentanti del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> e del Servizio Qualitàdell’ULSS <strong>20</strong>.46


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Grazie alla collaborazione con i responsabili per l'attuazione della Legge Regionale22/<strong>20</strong>02 <strong>di</strong> ciascuna ULSS, nel corso del <strong>20</strong>07 era stata completata l'autovalutazione dellesingole se<strong>di</strong> vaccinali, focalizzando l'attenzione sui requisiti specifici dell'ambulatorio perl'attività vaccinale. Questa operazione si è resa utile non solo per la rilevazione delle criticità <strong>di</strong>ciascuna azienda, ma anche per favorire la fase <strong>di</strong> Autorizzazione prevista dalla legge regionale22/<strong>20</strong>02.Tuttavia, per verificare l’effettiva vali<strong>di</strong>tà del modello <strong>di</strong> non obbligatorietà ha unamodesta importanza l’adeguatezza dei locali e delle attrezzature mentre risulta strategico ilmonitoraggio della copertura vaccinale: pertanto è necessario attuare un sistema <strong>di</strong> “supporto”delle Aziende nelle quali non vengano raggiunti risultati sod<strong>di</strong>sfacenti.Sulla base <strong>di</strong> queste considerazioni il gruppo <strong>di</strong> lavoro ha preparato e proposto alla AMBULATORI<strong>di</strong>rezione Regionale un "Progetto <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t" o visita <strong>di</strong> verifica.VACCINALIPoiché l’in<strong>di</strong>viduazione degli interventi <strong>di</strong> supporto appropriati per ciascuna realtà “PROGETTO DInon possono prescindere da un’analisi del caso, può risultare opportuno effettuare un AUDIT”sopralluogo in determinati contesti al fine <strong>di</strong> rilevare quali siano le criticità e comesia necessario agire nel tentativo <strong>di</strong> trovare soluzioni efficaci: tale controllo si configura secondoil modello <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t, cioè un processo <strong>di</strong> verifica sistematico e documentato per conoscere evalutare, con evidenza oggettiva, se quanto avviene in un'organizzazione è conforme adeterminati criteri definiti e presi come riferimento, e per comunicare i risultati <strong>di</strong> questoprocesso a chi ha richiesto l’au<strong>di</strong>t.L’au<strong>di</strong>t deve seguire un metodo co<strong>di</strong>ficato e approvato a livello regionale, e non deve avereil carattere <strong>di</strong> un’indagine ispettiva, ma <strong>di</strong> un confronto fra pari, una revisione oggettiva delprocesso vaccinale in un definito ambito territoriale, organizzativo, epidemiologico, economico esociologico.L’essenza <strong>di</strong> tale operazione non è l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> problemi, ma soprattutto ladefinizione <strong>di</strong> possibili soluzioni.Per effettuare tale ricognizione è necessaria un’analisi dei processi che consideri i variaspetti del sistema, identificando modalità <strong>di</strong> misurazione della qualità degli stessi al fine <strong>di</strong>identificare quali siano i punti <strong>di</strong> debolezza da gestire.Avendo già effettuato un’analisi dei processi nella fase <strong>di</strong> preparazione all’autorizzazione,è stato possibile evidenziare alcuni aspetti che potessero da una parte approfon<strong>di</strong>re i requisiti <strong>di</strong>qualità già in<strong>di</strong>viduati nella fase <strong>di</strong> autorizzazione, dall’altra indagare aspetti nonprecedentemente valutati, ma importanti ai fini della comprensione delle realtà specifiche.MORBILLONel corso dell’anno passato nella nostra ULSS sono stati segnalati soltanto due casiconfermati <strong>di</strong> morbillo, mentre altri tre casi segnalati come sospetti non sono statiSOLOconfermati dal test sierologico. Si tratta <strong>di</strong> due persone adulte: una insegnante <strong>di</strong>2 CASIDI MORBILLOscuola elementare <strong>di</strong> 29 anni e una commessa <strong>di</strong> un negozio <strong>di</strong> articoli da regalo, delcentro città, dell'età <strong>di</strong> 31 anni.Questi pochi casi confermano come questa malattia infettiva sia quasi scomparsa nellefasce più giovani, per effetto della vaccinazione, e ormai non sia più una patologia pe<strong>di</strong>atrica ma<strong>di</strong> competenza del Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Generale, comportando talvolta <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi.La copertura all’età <strong>di</strong> 18 mesi registrata quest’anno è risultata del 95%, mentre in alcunearee raggiunge punte del 98%,47


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Questi dati confermano i livelli elevati registrati negli anni passati, tuttavia mettono inevidenza un sensibile anticipo per quanto riguarda l'età della somministrazione; livelli così elevatiin passato si raggiungevano solo dopo il compimento del secondo anno.Invece risulta inferiore alla me<strong>di</strong>a regionale la copertura per la seconda dose <strong>di</strong> MPRall'età <strong>di</strong> sei anni: a questa seconda dose non viene assegnata la stessa attenzione riservata allaprima, lo conferma anche la bassa copertura del richiamo della dose <strong>di</strong> dT o dTp alla stessa età.Esiste la tendenza a somministrare oltre i sei anni queste dosi <strong>di</strong> richiamo, mettendo ilsecondo piano il rispetto rigoroso dei tempi <strong>di</strong> somministrazione. Sarà cura dei servizi vaccinaliprestare una attenzione maggiore a rispettare i tempi consigliati anche per queste vaccinazioni.INFLUENZALa vaccinazione antinfluenzale nella popolazione <strong>di</strong> età >65 anni negli ultimi quattro anniaveva registrato una riduzione progressiva rispetto a quella raggiunta nella campagna del <strong>20</strong>02,pur mantenendosi su livelli buoni, superiori al 70%.Se alla vaccinazione offerta dal servizio pubblico si aggiunge la quota <strong>di</strong>stribuita dallefarmacie territoriali è probabile che la copertura complessiva sia rimasta sempre sopra il 75%,percentuale in<strong>di</strong>cata come obiettivo dal Ministero della Salute.Tuttavia, come mostra il grafico sottostante, nel corso dello scorso anno la percentualedelle persone vaccinate, pur rimanendo ad un livello significativamente inferiore a quelloraggiunto nel periodo <strong>20</strong>03 – 06, manifesta un lieve incremento rispetto all’anno precedente:questa quota rappresenta probabilmente un livello ormai consolidato, che potrà aumentarequalora si manifestasse il rischio <strong>di</strong> una nuova pandemia.Graf. 4.1/1: Vaccinazione antinfluenzale: percentuale <strong>di</strong> persone <strong>di</strong> età ≥65 anni, vaccinate dal serviziopubblico nei <strong>di</strong>stretti sanitari dell’ulss n° <strong>20</strong>.67,0% 68,0%74,8%80,1% 78,5% 78,6% 76,1%71,6% 72,1%32,0% 35,7% 40,0% 55,0%1996 1997 1998 1999 <strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>La campagna vaccinale, come negli anni scorsi, si è svolta prevalentemente presso gli stu<strong>di</strong>dei Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Generale e, in misura minore, nei servizi vaccinali.È molto probabile che la modesta gravità delle ultime epidemie influenzali abbia indottomolte persone a non ricorrere alla vaccinazione, soprattutto le coorti dei nuovi 65enni ai quali lavaccinazione veniva offerta gratuitamente per la prima volta, rendendo meno convincentel’attività <strong>di</strong> informazione da parte dei Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia.48


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Ormai viene considerato quasi inevitabile che entro breve emerga un ceppovirale nuovo, contro il quale la popolazione in generale sarà scarsamente protetta, IN ARRIVOceppo virale in grado, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> causare una nuova classica epidemia <strong>di</strong> influenza. In UN NUOVOogni caso è fondamentale tenere presente che, per tutti, la vaccinazione resta il CEPPO VIRALEmezzo più efficace <strong>di</strong> prevenzione: stu<strong>di</strong> recenti sembrano <strong>di</strong>mostrare che i beneficipiù importanti riguardano le persone affette da patologia a carico dell’apparato car<strong>di</strong>ocircolatorio.Graf. 4.1/2: andamento delle epidemie <strong>di</strong> influenza dal <strong>20</strong>02-03 al <strong>20</strong>07-08: incidenza/10.000.160,0140,01<strong>20</strong>,0100,080,060,040,0<strong>20</strong>,00,042 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18settimane <strong>di</strong> sorveglianza<strong>20</strong>03-04 <strong>20</strong>04-05 <strong>20</strong>05-06 <strong>20</strong>06-07 <strong>20</strong>07-08 <strong><strong>20</strong>08</strong>-09[NB: la 1° settimana <strong>di</strong> gennaio <strong>di</strong> ogni anno corrisponde al numero “1” sulle ascisse].I dati relativi alla campagna antinfluenzale confermano, come del resto anche per altremalattie prevenibili con vaccino, quanto sia importante una corretta ma soprattutto continuainformazione sui possibili rischi e sulle complicazioni delle malattie infettive.Il lieve aumento registrato nell’adesione da parte della popolazione <strong>di</strong> età >65 anni èconfermato da un significativo aumento anche presso le altre fasce <strong>di</strong> popolazione per le quali èraccomandata la vaccinazione, in particolare gli operatori sanitari, per i quali l'incremento è statosuperiore al <strong>20</strong>%.4.2 MALATTIE INFETTIVEINFLUENZA AVIARIANel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> è progressivamente <strong>di</strong>minuita l’attenzione verso questa malattiacausata dal virus AH5N1 che era stata considerato come il più probabile can<strong>di</strong>dato a scatenareuna nuova pandemia: nell’arco <strong>di</strong> tempo compreso tra il <strong>20</strong> giugno e il 9 <strong>di</strong>cembre, l’OMS avevariportato solamente due casi in Indonesia nei primi giorni <strong>di</strong> settembre. Nel mese <strong>di</strong> maggio èstato segnalato il primo caso <strong>di</strong> influenza aviaria in Bangladesh.Il numero totale <strong>di</strong> casi riportati nel corso dell’intero anno è stato inferiore a quelloriportato negli anni precedenti: 42 casi, con 31 decessi, riportati prevalentemente in Indonesia,Egitto, Viet Nam e Cina. Alla fine dell’anno il numero complessivo totale <strong>di</strong> casi registrati dal<strong>20</strong>03 risulta <strong>di</strong> 393 casi confermati e 248 decessi.49


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>L’OMS continua a raccomandare <strong>di</strong> non limitare i viaggi verso aree colpite da influenzaaviaria H5N1, inclusi gli stati che segnalano casi associati <strong>di</strong> infezione umana; non raccomandaneppure uno screening ai viaggiatori al rientro dalle aree colpite. L’OMS continua, invece, araccomandare ancora ai viaggiatori che si recano negli stati colpiti, <strong>di</strong> evitare contatti conambienti ad alto rischio, in particolare i mercati dove si vendono animali vivi. Infatti il <strong>di</strong>rettocontatto con pollame infetto, o con superfici e oggetti contaminati dai loro escrementi, èconsiderato la principale via <strong>di</strong> infezione umana: il rischio <strong>di</strong> esposizione è considerato massimonelle fasi <strong>di</strong> macellazione, sezionamento e preparazione per la cottura.TUBERCOLOSINel corso degli ultimi <strong>di</strong>eci anni nella nostra Regione nel complesso si è registrato un calodella TBC <strong>di</strong> circa il <strong>20</strong>%: da un lato è stata evidenziata una riduzione tra la popolazione in<strong>di</strong>gena,dall'altro un incremento <strong>di</strong> casi tra la popolazione immigrata.I dati rilevati durante il <strong>20</strong>07 nell’<strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> avevano evidenziato un complessivo calo dellesegnalazioni <strong>di</strong> questa malattia, e si ipotizzava una possibile carenza nella segnalazione dellamalattia.Alla fine dell’anno era stata deliberata anche nella nostra ULSS l’istituzione delDispensario Funzionale, che prevede la collaborazione del reparto <strong>di</strong> Malattie Infettive delPoliclinico per la parte clinica, mentre per l’attività territoriale del Servizio Pneumotisiologico <strong>di</strong>Marzana e del Servizio Igiene e Sanità Pubblica con i Distretti Sanitari <strong>di</strong> Base.AUMENTO CASIDI TBCNel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> si è registrato tuttavia un notevole aumento dei casi segnalati,passando da una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 60 casi per anno ad un picco <strong>di</strong> 87 casi: questo, oltre ad unvero aumento della frequenza della malattia stessa, potrebbe essere anche un primorisultato del Dispensario Funzionale, cioè <strong>di</strong> una più attenta e accurata notifica della malattia. Ciòincoraggia a perfezionare la collaborazione tra le Unità Operative coinvolte delle due Aziendesanitarie, quella Ospedaliera e quella territoriale.Il numero complessivo <strong>di</strong> casi segnalati nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> nell’ULSS <strong>20</strong> conferma unasostanziale stabilità del numero dei casi con tendenza alla riduzione negli ultimi anni per lapopolazione veronese. Per la popolazione immigrata, invece, si nota un incremento dei casi,marcato nell’ultimo anno, mentre negli anni precedenti l’andamento era stato più irregolare.Colpisce, infatti, l’irregolarità nell’andamento della malattia negli ultimi quattro anni, conaumenti e riduzioni della malattia, sia per quanto riguarda la popolazione immigrata che lapopolazione in<strong>di</strong>gena. Questo potrebbe far pensare ad una sottonotifica dei casi per incompletoiter <strong>di</strong>agnostico o scarso utilizzo del servizio sanitario da parte della popolazione immigrata.Sulla base dei dati ISTAT riferiti al 1° gennaio <strong><strong>20</strong>08</strong>, possiamo stimare che la popolazioneimmigrata - regolare e non - rappresenti circa il 9,5% della popolazione totale del Veneto e <strong>di</strong><strong>Verona</strong>. L’incidenza della TB nella popolazione immigrata, pur con variazioniMAGGIOREconsistenti da un anno al successivo, risulta sempre notevolmente più elevata rispettoINCIDENZAalla popolazione autoctona, mantenendosi anche per questo anno ad un livello superioreNEGLI IMMIGRATI<strong>di</strong> oltre venti volte rispetto alla popolazione veronese, con una incidenza stimataintorno a 137/100.000, sostanzialmente analoga a quella registrata nel <strong>20</strong>06.Si registra poi una frequenza nettamente maggiore tra i maschi, con rapporto M/F pari a2:1 (59 M e 28 F), più evidente tra gli immigrati (43 M e 18 F). Per quanto riguarda il paese <strong>di</strong>origine, la maggior parte dei casi sono immigrati da tre soli paesi: Romania (<strong>20</strong> casi), Marocco (18casi), In<strong>di</strong>a (10 casi).50


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf. 4.2/1: Veneto: incidenza della tubercolosi tra i veneti “in<strong>di</strong>geni” e tra gli immigrati569497456410401350324300279277273741011<strong>20</strong>142 1461771962352562162681996 1997 1998 1999 <strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06in<strong>di</strong>geniimmigratiSi deve segnalare inoltre che per quasi una decina <strong>di</strong> casi non è stato completato il flussodei dati, prevalentemente relativi a notifiche <strong>di</strong> persone ricoverate presso struttureappartenenti ad altre aziende ULSS. Questa incompletezza dei dati dovrebbe essere superatanel tempo, con il perfezionamento dell’attività del Dispensario Funzionale.Graf 4.2/2: ULSS <strong>20</strong>: incidenza della tubercolosi tra i veronesi “in<strong>di</strong>geni” e tra gli immigrati.<strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>In<strong>di</strong>geni 33 33 31 19 34 15 <strong>20</strong> 26Immigrati 17 34 30 34 25 45 26 61Nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong>, rispetto agli anni precedenti, è stato riscontrato un numero maggiore<strong>di</strong> casi in persone che avevano avuto contatto con un in<strong>di</strong>viduo malato: ad esempio, un bambino <strong>di</strong>5 mesi figlio <strong>di</strong> una donna ammalata, immigrata dal Marocco; un giovane in<strong>di</strong>ano il cui padre erastato malato <strong>di</strong> TBC tre anni prima; due italiani, il figlio (8 anni) e il marito <strong>di</strong> una donna rumenaammalata <strong>di</strong> TBC polmonare; un in<strong>di</strong>viduo originario del Marocco riscontrato durante lo screeningeffettuato in seguito alla <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> TBC in un familiare; un gruppo <strong>di</strong> quattro giovani immigrati51


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>dal Marocco che vivevano nella stessa abitazione; lo screening ai conviventi <strong>di</strong> un ragazzonigeriano (19 anni che frequentava una scuola professionale) ha permesso <strong>di</strong> evidenziare altri trefamiliari positivi che sono stati posti in chemioprofilassi.Tutti questi dati sottolineano in modo evidente come la TBC sia una malattia che richiedeuna <strong>di</strong>agnosi tempestiva, perché sono sempre più frequenti i casi <strong>di</strong> infezione nei contatti chepossono sviluppare la malattia negli anni successivi o che necessitano <strong>di</strong> trattamento preventivo.Pertanto è sempre più una malattia che coinvolge tutti gli operatori della sanità, inparticolare i Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Generale che devono porre questa patologia tra le possibili<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziali, nelle patologie polmonari ed extra-polmonari, soprattutto quando i pazientisono persone originarie da paesi che presentano una elevata incidenza della malattia, anchequando il loro ingresso in Italia risale ad alcuni anni prima. Infatti, attuare gli interventiterapeutici e soprattutto le misure preventive nelle persone immigrate è spesso <strong>di</strong>fficile ancheper l’utilizzo non adeguato dei servizi sanitari da parte degli immigrati stessi.MENINGITI BATTERICHENel corso dell’anno è stato registrato un numero lievemente superiore <strong>di</strong> casi complessivi<strong>di</strong> meningiti batteriche rispetto all’anno precedente,L’epidemia <strong>di</strong> meningite registrata alla fine del <strong>20</strong>07 nel trevigiano ha avuto notevoleripercussione anche nella nostra ULSS. È scattata una elevata richiesta <strong>di</strong> vaccinazione in granparte della popolazione, soprattutto per le fasce più giovani, mentre la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> vaccinoveniva limitata dall’esigenza <strong>di</strong> vaccinare più rapidamente la popolazione residenteNESSUNA nelle ULSS dove erano comparsi i casi <strong>di</strong> meningite meningococcica.MENINGITE DA Nel corso dell’anno nella nostra ULSS sono state vaccinate oltre <strong>20</strong>.000 persone conMENINGOCOCCO C il vaccino contro il meningococco C.Per favorire una più rapida immunizzazione della popolazione più giovane, è stataapprovata una mo<strong>di</strong>fica del calendario vaccinale regionale, con l’inserimento <strong>di</strong> una ulteriorecoorte per la vaccinazione contro il meningococco C all’età <strong>di</strong> sei anni, oltre a quelle già previste al13° mese e al 14° anno.Tab. 4.2/1: Tabella riassuntiva dei casi <strong>di</strong> accertata o sospetta sepsi o meningite batterica <strong><strong>20</strong>08</strong>Età Sesso Residenza Diagnosi Ag eziologico Esito75 a M <strong>Verona</strong> Meningite batterica Non Identificato guarigione17 a F <strong>Verona</strong> Meningite con sepsi Meningococco B guarigione44 a M Velo Veronese Meningite batterica Pneumococco guarigione72 a M <strong>Verona</strong> Meningite batterica Haemophilus I. guarigione5 a M <strong>Verona</strong> Meningite batterica Non Identificato guarigione4 a F <strong>Verona</strong> Meningite batterica Meningococco B guarigione16 a F S. Giovanni Lup Meningite meningococcica Meningococco B guarigione42 a M <strong>Verona</strong> Meningite tubercolare tbc guarigione49 a M Roncà Meningite batterica Listeria guarigione79 a F S. Giovanni Lup Meningite batterica Pneumococco guarigione52


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>La tabella evidenzia come quest’anno nella maggior parte dei casi sia statoidentificato il microrganismo responsabile della malattia e come nessun caso <strong>di</strong> NESSUN DECESSOmeningite batterica sia stato causato dal meningococco <strong>di</strong> tipo C, che avevaprovocato l'epidemia nelle altre province del VenetoAnche per quest’anno fortunatamente tutti i casi <strong>di</strong> questa temuta malattia hanno avutoesito in completa guarigione.4.3 PROFILASSI INTERNAZIONALEPRESTAZIONINel <strong><strong>20</strong>08</strong> si è registrato un lieve calo del numero <strong>di</strong> persone che si sono rivolteall’ambulatorio Vaccinazioni Internazionali per richiedere informazioni e/o sottoporsi avaccinazioni.I viaggi e le migrazioni, infatti, risentono notevolmente degli eventi internazionali e dellasituazione economico-sociale del Paese.Graf. 4.3/1: N° <strong>di</strong> accessi all’ambulatorio Vaccinazioni Internazionali.6.399 6.4025.7905.5985.8405.6165.2534.9293.974<strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Analizzando i dati delle vaccinazioni effettuate negli ultimi anni, si evidenzia che le dosi<strong>di</strong> vaccino antifebbre gialla somministrate nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono circa il <strong>20</strong>% in meno <strong>di</strong> quelle degli anniprecedenti. Di fatto questa vaccinazione, una volta effettuata, conferisce una protezione permolti anni (30-35 anni) e il richiamo dopo <strong>di</strong>eci anni è effettuato solo ai viaggiatori <strong>di</strong>retti in Paesiche la richiedono obbligatoriamente.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> peraltro è continuata l’epidemia <strong>di</strong> febbre gialla iniziata nel 2° semestre <strong>20</strong>07in sud America (Brasile, Bolivia, Paraguay); l’OMS nell’annuale pubblicazione “International Traveland Health” raccomanda la vaccinazione ai viaggiatori che si recano in aree a rischio per febbregialla, includendo molti stati del Brasile, della Bolivia e il Paraguay, che prima erano consideratinon a rischio.53


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab. 4.3/1: Vaccinazioni effettuate per la protezione dalle seguenti malattie - anni <strong>20</strong>00-08.Anno F. Gialla EpatiteA EpatiteB EpA+B Tifo Meningite Altre Totale<strong>20</strong>05 1.361 2.162 429 1.259 1.979 125 824 8.141<strong>20</strong>06 1.254 1.961 374 937 1.749 86 701 7.062<strong>20</strong>07 1.125 1.878 330 867 1.697 106 952 6.955<strong><strong>20</strong>08</strong> 896 1.795 3<strong>20</strong> 793 1.601 254 1.237 6.896La vaccinazione antimeningococcica (vaccino tetravalente o C coniugato) (254) è stataeffettuata ai viaggiatori <strong>di</strong>retti in zone con epidemie in corso e ai pellegrini <strong>di</strong>retti alla Mecca,dove è richiesta obbligatoriamente.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> ai viaggiatori che soggiornano in ambienti rurali specialmente dell’Africa o cheeffettuano trekking è stata somministrata la vaccinazione antirabbica (106), per la prevenzione<strong>di</strong> questa malattia letale; per i viaggiatori <strong>di</strong>retti prevalentemente in Austria e in alcune aree delFriuli è stata somministrata la vaccinazione anti-TBE (78) per la prevenzione dell’encefalite damorso <strong>di</strong> zecche. Entrambe queste vaccinazioni nella tabella sono inserite nella voce “altre”.MALARIANegli ultimi 5 anni i casi <strong>di</strong> malaria nella nostra ULSS, così come in ambito Regionale, sono<strong>di</strong>minuiti rispetto agli anni precedenti. Lo stesso andamento si registra a livello nazionale. Ildecremento dei casi registrati nel <strong>20</strong>07 rispetto al 1999 è stato del 43% nella nostra ULSS e del46% nel Veneto.Graf. 4.3/2: casi <strong>di</strong> malaria notificati nel Veneto e nell’ULSS <strong>20</strong> dal 1993 al <strong><strong>20</strong>08</strong>.1993199419951996199719981999Veneto 137 174 224 223 <strong>20</strong>2 269 267 228 236 170 173 155 154 169 144 146ULSS <strong>20</strong> 24 22 22 30 33 48 42 33 45 30 31 27 22 19 18 19<strong>20</strong>00<strong>20</strong>01<strong>20</strong>02<strong>20</strong>03<strong>20</strong>04<strong>20</strong>05<strong>20</strong>06<strong>20</strong>07<strong><strong>20</strong>08</strong>Dall’analisi delle schede <strong>di</strong> notifica dei residenti della nostra ULSS risulta che i casi <strong>di</strong> malariariguardano quasi esclusivamente immigrati (16 su 19), che rientrano nei loro Paesi <strong>di</strong> origine pervisitare i familiari (9 in Nigeria, 3 in Senegal, 2 in Ghana e 2 in Costa d’Avorio). Di questi 1 caso hariguardato una bambina <strong>di</strong> 3 anni, nata in Italia, che ha soggiornato circa 40 giorni in Costa d’Avorio,paese <strong>di</strong> origine, insieme ai genitori e due sorelle. È stata colpita da malaria da P. falciparum e isintomi sono insorti 16 giorni dopo il rientro in Italia.54


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>I genitori con le figlie si erano rivolti al nostro ambulatorio prima della partenza ed eranostati vaccinati e informati sulle norme <strong>di</strong> prevenzione della malaria e sui farmaci da assumere per lachemioprofilassi. Dalla scheda <strong>di</strong> notifica <strong>di</strong> malaria della bambina risulta che la chemioprofilassi conmeflochina era stata interrotta al rientro in Italia e che durante il soggiorno erano stati utilizzatisaltuariamente repellenti, ma mai la zanzariera.A tal proposito consideriamo che più dei due terzi dei casi <strong>di</strong> malaria riguar<strong>di</strong> stranieri che siammalano sia poco dopo il viaggio <strong>di</strong> immigrazione in Italia sia soprattutto nei successivi viaggi <strong>di</strong>ritorno nel proprio paese d’origine per far visita a familiari e amici.I bambini figli <strong>di</strong> immigrati nati in Italia, che si recano in zone endemiche sono più a rischio <strong>di</strong>sviluppare una malaria grave in quanto privi <strong>di</strong> immunità.Dalla nostra statistica emerge che tre casi <strong>di</strong> malaria hanno riguardato italiani: 1 missionarioche viveva da circa 3 anni in Mozambico e non aveva usato farmaci o mezzi <strong>di</strong> protezione meccanicaper la prevenzione della malattia; 1 infermiere che ha soggiornato un mese in Togo in una missione,che riferisce saltuario uso <strong>di</strong> repellenti; 1 impren<strong>di</strong>tore che ha soggiornato 6 mesi in Tanzania perlavoro, che come unica prevenzione riferisce <strong>di</strong> “aver dormito saltuariamente protetto dallazanzariera.In 18 casi <strong>di</strong> malaria segnalati nel <strong><strong>20</strong>08</strong> il ceppo in causa è stato il P. falciparum, che è il piùpericoloso in quanto può causare la malaria cerebrale e in 1 caso il P. malariae, in uno studentesenegalese <strong>di</strong> 16 anni che aveva visitato il proprio paese <strong>di</strong> origine; è stato curato con clorochina.Tab. 4.3/2: Casi <strong>di</strong> malaria in residenti della <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> sud<strong>di</strong>visi per tipo <strong>di</strong> viaggiatoriTipologie <strong>di</strong>ViaggiatoriImmigrati-Rientro inPatria<strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>33(5 bambini)26(4 bambini)19(1 bambino)22(6 bambini)14(1 bambino)14 1416(1 bambino)Missionari/Volontari 9 4 8 2 5 4 3 2Lavoratori 0 0 4 1 1 0 0 1Turisti 3 0 0 2 2 1 1 0Totale 45 30 31 27 22 19 18 19Nessuno dei soggetti che si è ammalato ha eseguito la chemioprofilassi antimalarica durante ilsoggiorno in zone endemiche o l’ha eseguita in modo incompleto (Tab. 4.3.2); solo 3 persone hanno<strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> aver usato saltuariamente mezzi <strong>di</strong> protezione meccanica (repellenti, zanzariera).A talproposito ricor<strong>di</strong>amo che nel <strong><strong>20</strong>08</strong> si è verificato un decesso per “terzana maligna” da P. falciparum inun italiano che aveva soggiornato 6 mesi all’estero per motivi <strong>di</strong> lavoro. Non abbiamo notizie se avevausato mezzi <strong>di</strong> prevenzione nei confronti <strong>di</strong> questa malattia.Pur evidenziando una certa <strong>di</strong>minuzione dei casi <strong>di</strong> malaria negli ultimi anni, la maggior <strong>di</strong>questi riguarda immigrati, o soggetti che vivono, per motivi <strong>di</strong> lavoro o missione, per lunghi perio<strong>di</strong> inzone a rischio. Per gli immigrati, in particolare, potrebbe giocare un ruolo importante la scarsapercezione del rischio <strong>di</strong> malaria, la non conoscenza dell’esistenza <strong>di</strong> centri/ambulatori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina deiviaggi, le <strong>di</strong>fficoltà economiche per il pagamento dei ticket per le vaccinazioni e l’acquisto <strong>di</strong> farmaciper la profilassi.ATTIVITÀ SCIENTIFICHE DEL CENTRO/PROGRAMMA DI RIFERIMENTO REGIONALEIl Centro/Programma <strong>di</strong> Riferimento Regionale nel <strong><strong>20</strong>08</strong> ha, tra l’altro, realizzato le seguentiattività scientifiche:• stesura <strong>di</strong> una Newsletter “Una finestra sul mondo”, a cadenza mensile, <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>tematiche su patologie infettive e tropicali emergenti nel mondo. Questa pagina è utilizzatainoltre per inserire i report sulle principali epidemie nel mondo e segnalare convegni e corsi <strong>di</strong>55


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>formazione sul tema. Principale obiettivo <strong>di</strong> questa News è <strong>di</strong> favorire una rete <strong>di</strong> professionisti,costituita da igienisti, infettivologi, tropicalisti, me<strong>di</strong>ci e pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> base, operatori sanitari, chesi occupano <strong>di</strong> salute internazionale con l’obiettivo <strong>di</strong> sviluppare temi relativi al counselling previaggio,alle visite post-viaggio, alla formazione e alla cooperazione. Le news sono reperibili neisiti: http://www.regione.veneto.it/channels; http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/viagnews.html,www.epicentro.iss.it• il 3° Convegno per i Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Generale, i Pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> Libera Scelta, i farmacisti sul tema“Viaggiare in Salute” in collaborazione con la società scientifica nazionale SIMVIM (<strong>Verona</strong>, 24maggio <strong><strong>20</strong>08</strong>);• il Corso <strong>di</strong> formazione a <strong>di</strong>stanza (FAD) per gli operatori sanitari degli ambulatori per iViaggiatori Internazionali sui “Rischi non infettivi nei viaggiatori” nel periodo novembre-<strong>di</strong>cembre<strong><strong>20</strong>08</strong> e conclusione con una giornata <strong>di</strong> lezione frontale in aula, a <strong>Verona</strong>, 16 <strong>di</strong>cembre <strong><strong>20</strong>08</strong>.Questo corso sarà replicato nel <strong>20</strong>09 per consentire la partecipazione <strong>di</strong> tutti gli operatoriinteressati;• stesura del Report sulla malaria nel Veneto, anni <strong>20</strong>02-06 per la <strong>di</strong>ffusione ai Servizi <strong>di</strong> Sanitàpubblica e agli ambulatori Viaggiatori Internazionali regionali;• aggiornamento dell’opuscolo “Viaggiare in salute” da illustrare e offrire ai viaggiatori negliambulatori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina dei viaggi regionali.Ha inoltre portato a conclusione il Progetto <strong>di</strong> follow up al ritorno dal viaggio, per gli anni<strong>20</strong>07-08, in collaborazione con gli ambulatori Viaggiatori Internazionali regionali. Al progetto, checonsiste in un’indagine telefonica a un campione <strong>di</strong> viaggiatori che accedono agli ambulatori, hannoaderito varie Aziende <strong>Ulss</strong> regionali. L’indagine effettuata negli anni <strong>20</strong>05-06 e <strong>20</strong>07-08 haconsentito <strong>di</strong> intervistare un notevole numero <strong>di</strong> viaggiatori (2486 interviste) raccogliendo datisignificativi sull’adesione alla chemioprofilassi antimalarica e sulla tollerabilità ed effetti collateralidei farmaci utilizzati. I primi risultati <strong>di</strong> tale indagine sono stati pubblicati sul Giornale Italiano <strong>di</strong>Me<strong>di</strong>cina Tropicale, vol. 12, n. 1-4 gennaio-<strong>di</strong>cembre 07 e i dati sull’indagine completa sono statipresentati agli operatori sanitari che si occupano <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina dei viaggi nell’incontro in aula del corsoFAD sui “Rischi non infettivi nei viaggiatori”.Nel sito del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> e in quello regionale, è possibile visionare e stamparegli opuscoli informativi e le relazioni dei convegni relativi alla me<strong>di</strong>cina dei viaggi:http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it; http://www.regione.veneto.it/channels.INFORTUNIContinua la collaborazione, iniziata nel 1999, con il Centro <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Stu<strong>di</strong>o Italianorischio Occupazionale da HIV dell’Ospedale L. Spallanzani <strong>di</strong> Roma. L’attività consiste nellacompilazione <strong>di</strong> schede specifiche, con l’in<strong>di</strong>cazione delle modalità <strong>di</strong> infezione (punture da ago olesioni da altri oggetti taglienti, contaminazioni muco-cutanee con sangue e/o materiali biologici, ecc.),dei mezzi <strong>di</strong> protezione usati, dei dati relativi al follow up, che prevede controlli dei markersdell’epatite B e C a 6 settimane, 3 mesi, 6 mesi dopo l’infortunio e, per l’HIV, a 12 mesi.Dei 602 casi <strong>di</strong> operatori seguiti per il follow up in questi 9 anni, non si è registrata nessuncaso <strong>di</strong> siero-conversione per i markers dell’epatite e per l’HIV, a conferma del basso rischio <strong>di</strong>trasmissione <strong>di</strong> queste malattie.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati, inoltre, controllati e seguiti per il follow-up 132 soggetti non<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> strutture ASL che hanno subito infortunio con esposizione accidentalmente arischio biologico; questi soggetti sono stati sottoposti a vaccinazione antitetanica e antiepatite B;il successivo follow up a 6 mesi ha dato esito negativo.56


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>5 LLE MALATTIE CRONICO DEGENERATIVEE5.1 FATTORI DI RISCHIO LEGATI AGLI STILI DI VITAL’OMS stima che tre stili <strong>di</strong> vita non salutari spieghino, nei Paesi europei più sviluppati,quasi il 50% delle malattie negli uomini e il 25% nelle donne. Il “Rapporto <strong>20</strong>02 sulla salute nelmondo” dell’OMS in<strong>di</strong>ca il tabagismo, la scorretta alimentazione (con il sovrappeso e/o l’obesità el’ipercolesterolemia) e la sedentarietà come i principali fattori <strong>di</strong> rischio per lo sviluppo <strong>di</strong>malattie non trasmissibili, quali la malattia coronarica, gli accidenti cerebrovascolari, il <strong>di</strong>abete <strong>di</strong>tipo 2, alcune forme <strong>di</strong> cancro, l’osteoporosi e altre patologie.TABAGISMOIl fumo <strong>di</strong> tabacco provoca più decessi <strong>di</strong> alcol, AIDS, droghe, incidenti 90% DEIstradali e omici<strong>di</strong> messi insieme. Circa 85 mila persone all’anno in Italia muoiono per TUMORI AIcause collegate al fumo: si stima che una quota tra l’85 e il 90% dei tumori dei POLMONI SONOpolmoni sia causata dal fumo. Il tasso grezzo <strong>di</strong> incidenza del tumore ai polmoni per ATTRIBUITI100.000 abitanti è <strong>di</strong> 1<strong>20</strong> nei maschi e 31 nelle femmine. Nel Veneto ci si attende AL FUMOpertanto in un anno l'insorgenza <strong>di</strong> circa 3.300 nuovi casi <strong>di</strong> tumore polmonare, <strong>di</strong> cui2.600 nei maschi e 700 nelle femmine.Da un’indagine dell’ISTAT emerge che in Italia nel <strong>20</strong>07 il 22,1 per cento dellapopolazione <strong>di</strong> 14 anni e più <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> fumare sigarette, sigari o pipa; il 22,5 perIL 22% DEGLIcento si <strong>di</strong>chiara ex-fumatore, mentre il 53,2 per cento <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> non fumare. LaITALIANI FUMAquota dei fumatori è più alta fra gli uomini (28,2 per cento rispetto al 16,5 per centodelle donne). Rispetto al <strong>20</strong>06 si registra una sostanziale stabilità del dato, sia per i maschi siaper le femmine.Dall’indagine multiscopo annuale dell’Istat “Aspetti della vita quoti<strong>di</strong>ana” emerge che lapercentuale <strong>di</strong> fumatori tra la popolazione <strong>di</strong> 14 anni e oltre in Veneto passa dal 29,9% del 1983al <strong>20</strong>,7% del <strong><strong>20</strong>08</strong>, con una flessione <strong>di</strong> circa 9 punti percentuali: tuttavia la <strong>di</strong>minuzione si èregistrata prima del 1993 in quanto negli ultimi anni la percentuale <strong>di</strong> fumatori si è pressochéstabilizzata.Graf. 5.1/1: Fumatori <strong>di</strong> 14 anni e oltre. Veneto e Italia – Anni 1983-<strong><strong>20</strong>08</strong>57


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Nel <strong>20</strong>07 in Veneto sono i ragazzi delle classi più giovani a superare la percentualecomplessiva regionale registrata tra i maschi (24,2%): il 27,5% dei ragazzi tra i 15 e 24 anni e il38,2% dei giovani tra i 25 e 34 anni ha l’abitu<strong>di</strong>ne al fumo. Tra le donne, invece, la maggior<strong>di</strong>ffusione si rileva nella classe tra i 25 e 34 anni (22,2%) e in quella tra i 45 e 54 (18,9%):entrambi i valori sono al <strong>di</strong> sopra del valore me<strong>di</strong>o regionale femminile (14,3%). (estratto da “Le<strong>di</strong>mensioni del tabacco in Veneto” Regione Veneto, luglio <strong>20</strong>09)Graf. 5.1/2: Fumatori <strong>di</strong> 15 anni e oltre per sesso e classe <strong>di</strong> età. Veneto – Anno <strong>20</strong>0715-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+Uomini 27,5% 38,2% 24,1% 23,8% 22,2% 11,9%Donne 13,0% 22,2% 14,6% 18,9% 15,5% 6,4%Tra i progetti nell’ambito della prevenzione del fumo ambientale è stato condotto inVeneto, nel mese <strong>di</strong> ottobre <strong><strong>20</strong>08</strong>, uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tipo osservazionale per stimare la prevalenza <strong>di</strong>persone (conducenti e/o passeggeri) che fumano all’interno delle vetture.A questo proposito, i ricercatori dell’Istituto Tumori <strong>di</strong> Milano, hanno riscontrato cheFUMO IN AUTO l’inquinamento prodotto da una sola sigaretta all’interno dell’abitacolo <strong>di</strong> un’automobiledà luogo ai seguenti risultati:a) con con<strong>di</strong>zionamento in funzione e finestrini chiusi si è registrato un picco dei PM 2,5 ePM 10 <strong>di</strong> circa 500 microgrammi per m 3 (oltre 75 volte il basale per il PM 2,5 e 45 volte per il PM 10 )mentre il PM 1 è arrivato a oltre 300;b) con con<strong>di</strong>zionamento in funzione e finestrino lato fumatore aperto per ¼: Nonostantel’aumentato ricambio d’aria, le concentrazioni delle tre classi <strong>di</strong> polveri fini misurate sonoaumentate fino a 60-80 microgrammi per m 3 , sempre al <strong>di</strong> sopra dei limiti <strong>di</strong> legge;c) con<strong>di</strong>zionamento in funzione e finestrino lato fumatore completamente aperto: leconcentrazioni nei posti posteriori sono aumentate considerevolmente superando anche in questocaso i limiti.In conclusione, nonostante la vettura fosse equipaggiata <strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong>con<strong>di</strong>zionamento dotato <strong>di</strong> filtri antiparticolato, come ormai installato in quasi tutte le vetturemoderne ed in grado <strong>di</strong> abbattere quasi l’80 % delle polveri con un ricambio d’aria notevole (circa6-8 ach o ricambi per ora), le concentrazioni nei se<strong>di</strong>li posteriori hanno raggiunto valori superiorialle soglie <strong>di</strong> legge anche nelle con<strong>di</strong>zioni migliori <strong>di</strong> ventilazione e con il finestrino lato fumatorecompletamente aperto.58


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>L’indagine condotta nel Veneto, cui ha partecipato anche il <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> <strong>di</strong>questa ULSS <strong>20</strong>, ha preso in considerazione un campione <strong>di</strong> vetture che hanno sostato nei due siti<strong>di</strong> osservazione più significativi dei comuni campionati, ossia quegli incroci con o senza semaforo ol’entrata in rotonde con maggior flusso <strong>di</strong> traffico. Il personale dei Dipartimenti <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>ha annotato su una apposita scheda sia le informazioni anagrafiche che le osservazioni relative almezzo e agli occupanti (tipologia <strong>di</strong> vettura, sesso e fascia <strong>di</strong> età del conducente, se il conducentefumava, la presenza <strong>di</strong> passeggeri adulti e se questi fumavano, la presenza <strong>di</strong> bambini a bordo e sei finestrini erano aperti).L’indagine ha evidenziato che nel 7% delle vetture è stata notata almeno una personafumare all’interno. Nell’88% <strong>di</strong> queste era solo il conducente a fumare, nell’8% solo il passeggeroe nel 4% sia il conducente sia il passeggero stavano fumando; inoltre nell’1% in cui si fuma dellevetture erano presenti dei bambini. Gli uomini fumano più delle donne (7,3% verso 4,7%) e fumanosoprattutto i giovani: l’ 8% dei conducenti ha meno <strong>di</strong> 25 anni, il 6,5% dei conducenti ha un’etàcompresa tra i 25 e i 64 anni, e il 2,7% dei conducenti ha più <strong>di</strong> 65 anni.STILI ALIMENTARIIn molti Paesi del mondo sovrappeso e obesità sono aumentati in modoconsiderevole negli ultimi decenni, al punto che, secondo l’OMS, l’obesità è <strong>di</strong>ventataun problema <strong>di</strong> salute pubblica <strong>di</strong> proporzioni epidemiche in tutti i Paesi occidentali, ela sua prevenzione rappresenta un obiettivo prioritario.UNA NUOVAEPIDEMIAIn Italia la quota <strong>di</strong> obesi è in crescita, come in<strong>di</strong>cato nell’indagine multiscopo “Con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> salute e ricorso ai servizi sanitari”dell’ISTAT del <strong>20</strong>05 (pubblicata marzo <strong>20</strong>07). Lamaggioranza delle persone adulte in Italia (52,6%) sono normopeso, più <strong>di</strong> un terzo invece(34,2%) è in sovrappeso e il 9,8% è obeso (cioè circa 4 milioni e 700 mila adulti obesi) con unincremento percentuale <strong>di</strong> circa il 9% rispetto a cinque anni fa. L’incremento dell’obesità èsoprattutto nella popolazione maschile, in particolare nei giovani adulti <strong>di</strong> 25-44 anni e tra glianziani.Con riferimento all’eccesso <strong>di</strong> peso, le prevalenze standar<strong>di</strong>zzate che si registrano nellapopolazione straniera <strong>di</strong> 18-64 anni sembrano complessivamente in linea con quelleANCHE GLIstimate nella popolazione italiana <strong>di</strong> tale fascia d’età, riproducendo le medesimeSTRANIERI<strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> genere: tra i maschi stranieri la quota <strong>di</strong> persone obese raggiunge il9,5% e quella del sovrappeso il 39,2%, per le donne invece la prevalenza delle persone obese siattesta al 7,6% e quella sovrappeso sul 24,9%. Solo quest’ultima fa registrare una <strong>di</strong>fferenzarispetto alle donne italiane in sovrappeso che si stimano essere il 21,9%. Anche questo fattore <strong>di</strong>rischio presenta connotazioni peculiari rispetto al paese <strong>di</strong> provenienza, che lasciano trasparirespecificità dovute non solo a fattori culturali, ma anche <strong>di</strong> status sociale (Salute e ricorso aiservizi sanitari della popolazione straniera residente in Italia – anno <strong>20</strong>05 - ISTAT, 11 <strong>di</strong>cembre<strong><strong>20</strong>08</strong>).L’obesità negli adulti tende a crescere del 9-10% ogni 5 anni, mentre l’obesitàinfantile corre <strong>di</strong> più: in me<strong>di</strong>a del 25% ogni 5 anni (Società Italiana dell’Obesità,<strong><strong>20</strong>08</strong>). Quel che preoccupa maggiormente è dunque l’aumento dell’obesità in etàAUMENTODELL’OBESITÀpe<strong>di</strong>atrica, cui evidenze scientifiche riconoscono (comprendendo età preadolescenzialeNEI BAMBINIe adolescenziale) una forte capacità pre<strong>di</strong>ttiva <strong>di</strong> obesità in etàadulta. In Italia, si valuta che negli ultimi 25 anni la percentuale <strong>di</strong> bambini sovrappeso e obesi siaaumentata 3 volte e continui ad aumentare, con notevoli effetti <strong>di</strong> natura fisica (ad esempiopressione arteriosa alta)59


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>e <strong>di</strong> natura psico-sociale (ad esempio <strong>di</strong>scriminazione sociale).Tali danni alla salute in età pe<strong>di</strong>atrica possono inoltre avere delle conseguenze sulla salutein età adulta. Lo “Stu<strong>di</strong>o multicentrico per la rilevazione della crescita staturo-ponderale edello stato nutrizionale della popolazione infantile del Veneto” del <strong>20</strong>04 ha evidenziato inun campione <strong>di</strong> 12.853 bambini (delle classi terze e quinte elementari nati nel 1995 e nel1993) una notevole tendenza al sovrappeso e all’obesità (tab. 5/1).Tab. 5.1/1: Stu<strong>di</strong>o multicentrico per la rilevazione della crescita staturo-ponderale e dello stato nutrizionaledella popolazione infantile del Veneto (3° e 5° classe, scuola primaria). Obesità e sovrappesorilevazione anno <strong>20</strong>04ANNO DI NASCITA SESSO SOVRAPPESO OBESI19931995maschi 23,14% 5,79%femmine <strong>20</strong>,79% 4,70%maschi 19,07% 6,05%femmine 21,80% 5,59%Graf. 5.1/3: Stu<strong>di</strong>o multicentrico <strong>20</strong>04. Prevalenza sovrappeso e obesità15-18%19-22%23-26%>26%sovrappeso 2-4%5-7%8-10%>10%obesitàAnche fra gli adolescenti, la prevalenza <strong>di</strong> sovrappeso e obesità ha unandamento simile a quello evidenziato nei bambini nel <strong>20</strong>04, come risulta dallarilevazione regionale (<strong>20</strong>06) su stato <strong>di</strong> salute e stili <strong>di</strong> vita dei giovani (HBSC -Health Behaviour in School-aged Children) effettuata in collaborazione coiSIAN delle AULSS del Veneto su 6.744 soggetti (11, 13 e 15 anni ovvero nati nel 1990,1992, 1994).SORVEGLIANZANUTRIZIONALEIN ETÀ EVOLUTIVATab. 5.1/2: Health Behaviour in School-aged Children. Obesità e sovrappeso rilevazione anno <strong>20</strong>06 (11, 13, 15anni)ANNO DI NASCITA SESSO SOVRAPPESO OBESI199019921994maschi 21,4% 3,8%femmine 11,5% 2,9%maschi 21,2% 4,2%femmine 13,1% 1,6%maschi 24,0% 6,2%femmine 17,8% 3,3%60


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Fig. 5.1/4: Health Behaviour in School-aged Children <strong>20</strong>06. Prevalenza sovrappeso e obesità.La stu<strong>di</strong>o più recente <strong>di</strong> sorveglianza nutrizionale è stato OKkio alla Salute,coor<strong>di</strong>nato dal CCM (Centro nazionale per il Controllo e la prevenzione delle Malattie)e dall’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità ed è stato realizzato in collaborazione con leRegioni.ULTIMA INDAGINEI risultati dell’indagine, che si è svolta nel maggio <strong><strong>20</strong>08</strong> sono <strong>di</strong>sponibili online sul sito: www.epicentro.iss.it/okkioallasalute. Lo stu<strong>di</strong>o ha evidenziato, tra l’altro,abitu<strong>di</strong>ni alimentari sfavorevoli per una crescita armonica e pre<strong>di</strong>sponenti all’aumento<strong>di</strong> peso. Nel Veneto, risulta che:• solo 6 bambini su 10 fanno una colazione qualitativamente adeguata;• meno <strong>di</strong> 2 bambini su 10 consuma una merenda adeguata a metà mattina• solo il 2% dei bambini consuma 5 o più porzioni <strong>di</strong> frutta e verdura ogni giorno• ben 5 bambini su 10 consuma delle bevande zuccherate una o più volte al giorno• 4 madri <strong>di</strong> bambini sovrappeso su 10 ritengono che il proprio bambino mangi “il giusto.STILI DI VITAGraf. 5.1/5: OKkio alla Salute <strong><strong>20</strong>08</strong>. Abitu<strong>di</strong>ni alimentari nei bambini <strong>di</strong> 8 e 9 anni.9898827928304150116Bambini che nonfanno colazioneColazione nonadeguataMerenda nonadeguataMeno <strong>di</strong> 5 porzioni<strong>di</strong> frutta e verduraal giornoBibite zuccherate≥ 1 volta al giornoItaliaRegione VenetoSono molto <strong>di</strong>ffuse tra i bambini le attività sedentarie, come il trascorrere molto tempo aguardare la televisione e giocare con i videogiochi, mentre solo 1 bambino su 10 fa un’ora <strong>di</strong>attività fisica per almeno 5 giorni a settimana (attività consigliata dalle linee guidainternazionali).61


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Fig. 5.1/6: OKkio alla Salute <strong><strong>20</strong>08</strong>. Attività fisica e abitu<strong>di</strong>ni sedentarie nei bambini <strong>di</strong> 8 e 9 anni.918948 4933<strong>20</strong>Attività fisica per meno <strong>di</strong> 5giorni a settimana≥ 2 ore al giorno de<strong>di</strong>cate aTV e videogiochiPresenza TV in cameraItaliaRegione/AslLe abitu<strong>di</strong>ni alimentari e l’assunzione <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong>pendono sia dalle scelte in<strong>di</strong>viduali(influenze culturali, preferenze alimentari) che da fattori socioeconomici e ambientali(economicità e <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alimenti, qualità e sicurezza dei prodotti ecc.) eDISUGUAGLIANZE spesso c’è una correlazione fra <strong>di</strong>seguaglianze sociali e scelte alimentari.SOCIALI L’obesità è più <strong>di</strong>ffusa tra le categorie sociali svantaggiate che hanno minorred<strong>di</strong>to e istruzione, oltre che maggiori <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso alle cure. L’obesitàriflette e si accompagna alle <strong>di</strong>seguaglianze, favorendo un vero e proprio circolo vizioso.Gli in<strong>di</strong>vidui che vivono in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sagiate devono far fronte a limitazionistrutturali, sociali, organizzative, finanziarie e <strong>di</strong> altro genere che rendono <strong>di</strong>fficilecompiere scelte adeguate sulla propria <strong>di</strong>eta e attività fisica.SEDENTARIETÀUno degli elementi che influenzano maggiormente l’evoluzione del sovrappeso èrappresentato dalla sedentarietà che caratterizza lo stile <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> molti adulti e bambini.Soprattutto in questi ultimi anni, tale <strong>di</strong>saffezione all’attività fisica è in parte correlabileall’uso eccessivo del mezzo televisivo, i cui messaggi pubblicitari, come rilevato dall’indaginepresentata a Pisa dalla Società Italiana <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria (<strong>20</strong>05), possono indurre ad errori dal punto<strong>di</strong> vista nutrizionale.Nel nostro Paese solo una piccola parte della popolazione adulta pratica attività fisicaUN PAESEsecondo i livelli minimi raccomandati (30 minuti <strong>di</strong> attività moderata almeno 5POCO ATTIVOgiorni/settimana oppure <strong>20</strong> minuti <strong>di</strong> attività intensa 3 o più volte per settimana),anche se i dati relativi all'attività fisica in Italia sono ancora scarsi.Secondo dati ISTAT nel <strong>20</strong>02 solo il <strong>20</strong>% della popolazione praticava con continuità uno opiù sport, mentre il 10% lo praticava saltuariamente; da una ricerca telefonica effettuata nel<strong>20</strong>06 su 1<strong>20</strong>0 anziani (<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Economia - Università <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>) risulta che solo 1/6 deglianziani veronesi pratica livelli sufficienti <strong>di</strong> AF e il 30% si <strong>di</strong>chiara completamente sedentario.Di contro, numerose evidenze scientifiche <strong>di</strong>mostrano gli effetti benefici prodotti sullasalute da un’attività fisica moderata ma regolare. Il semplice camminare ad andatura spe<strong>di</strong>ta per30-60 minuti al giorno per più giorni alla settimana è associato ad una significativaSOLOriduzione dell’incidenza <strong>di</strong> mortalità per malattie croniche. Me<strong>di</strong>ante l'esercizio fisico30 MINUTIpraticato regolarmente è possibile ridurre il rischio <strong>di</strong> tumori anche del 30% e quellodelle malattie coronariche ad<strong>di</strong>rittura del 30-50% e vi è anche una riduzione significativa delrischio <strong>di</strong> molte altre malattie croniche (v. tab. 4.1.2).62


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab.5.1/3: Malattie prevenibili me<strong>di</strong>ante attività fisica regolarepatologie car<strong>di</strong>ovascolariictus cerebri<strong>di</strong>slipidemieobesitàipertensioneinsorgenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete e nei <strong>di</strong>abetici le complicanze del <strong>di</strong>abeteosteoporosideca<strong>di</strong>mento mentale legato all’invecchiamentoalcuni tumori: colon, mammella e probabilmente anche prostata, endometrio e polmoneL’attività fisica, infatti, aiuta a controllare il peso, rallenta l’invecchiamento, riduce lostress, l’ansia e il senso <strong>di</strong> depressione. Per tutti, ma soprattutto per gli anziani, i beneficidell’attività motoria non sono solo <strong>di</strong> natura sanitaria, ma anche sociali (mantenimento anche dopoi sessant’anni <strong>di</strong> un ruolo più attivo nella società) e della comunità (ridotti costi <strong>di</strong> assistenzasanitaria e sociale e promozione <strong>di</strong> una immagine dell’anziano positiva ed attiva).La responsabilità per la scelta <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita salutari non può comunque essere lasciataesclusivamente agli in<strong>di</strong>vidui, ma deve <strong>di</strong>ventare una responsabilità con<strong>di</strong>visa da tutta la comunità.In tal senso le progettualità e le azioni che mirano a orientare gli stili <strong>di</strong> vita dellepersone e a ridurre l’impatto negativo che i comportamenti non salutari possono avere sono daconsiderare un compito prioritario degli interventi <strong>di</strong> prevenzione.La creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> Istituzioni ed Enti che con<strong>di</strong>vidano obiettivi comuni edefiniscano ruoli e modalità <strong>di</strong> azione rappresenta quin<strong>di</strong> un momento fondamentale per potersviluppare interventi che abbiano carattere <strong>di</strong> sostenibilità e continuità (coinvolgimento <strong>di</strong>Istituzione regionali, amministratori locali, scuola, servizi sanitari e sociali, Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinagenerale e Pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> libera scelta, associazioni, strutture aziendali, produttori e reti <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> prodotti alimentari e strutture <strong>di</strong> ristorazione).All’interno dell’attività <strong>di</strong> prevenzione “Guadagnare salute” finalizzata acontrastare le malattie croniche e rendere più facili per i singoli citta<strong>di</strong>ni lescelte <strong>di</strong> salute si inquadra il sistema <strong>di</strong> sorveglianza PASSI (Progressi delleaziende sanitarie per la salute in Italia).Un salto da un sistema che misura esclusivamente la quantità e la qualità delle prestazionisanitarie offerte, a uno che verifichi <strong>di</strong>rettamente i bisogni <strong>di</strong> salute percepiti dei citta<strong>di</strong>ni. Èquesto il cambiamento culturale che sta alla base <strong>di</strong> Passi, progetto promosso dal ministero dellaSalute per monitorare le attività <strong>di</strong> prevenzione sulle maggiori malattie nel nostro Paese.Le informazioni vengono raccolte tramite interviste telefoniche effettuate <strong>di</strong>rettamenteda personale dell’ULSS e riguardano la percezione della salute, gli stili <strong>di</strong> vita ed i comportamentia rischio nel nostro Paese. Grazie alle risposte dei citta<strong>di</strong>ni, si avrà così una fotografiaaggiornata, capillare e continua degli stili <strong>di</strong> vita della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni. Itemi oggetto della sorveglianza sono: rischio car<strong>di</strong>ovascolare, screening oncologici, attività fisica,abitu<strong>di</strong>ni alimentari, consumo <strong>di</strong> alcol, fumo, sicurezza stradale, salute mentale, vaccinazioneantinfluenzale, vaccinazione per la rosolia e incidenti domestici.Il monitoraggio è partito anche nella nostra ULSS nel maggio <strong><strong>20</strong>08</strong>. La partecipazionedell’ULSS allo stu<strong>di</strong>o Passi, unico sistema <strong>di</strong> sorveglianza sui comportamenti in<strong>di</strong>viduali esteso atutto il territorio nazionale e regionale, è importante perché consente un utilizzo dei dati<strong>di</strong>rettamente a livello locale <strong>di</strong> ULSS e Regione, <strong>di</strong> monitorare le mo<strong>di</strong>fiche nel tempo deicomportamenti e <strong>di</strong> valutare l’efficacia delle misure preventive adottate.63


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>5.2 ALIMENTAZIONESono <strong>di</strong> seguito elencate le principali attività del Servizio Igiene Alimenti eNutrizione (SIAN) nell’ambito della prevenzione delle malattie croniche.Il SIAN dal <strong>20</strong>02 è capofila regionale e centro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delle attività <strong>di</strong>prevenzione nutrizionale del programma “Area Tematica Nutrizione” Piani Triennalisicurezza alimentare <strong>20</strong>02/04 e <strong>20</strong>05/07 della Regione Veneto, e del progetto regionale <strong>di</strong>prevenzione dell’obesità, del Piano Nazionale della <strong>Prevenzione</strong> <strong>20</strong>05-<strong>20</strong>07 e <strong><strong>20</strong>08</strong>. Leazioni e i risultati hanno avuto rilevanza nazionale e visibilità al CCM come esempio <strong>di</strong> buonapratica <strong>di</strong> lavoro intersettoriale.Il SIAN ha partecipato al progetto regionale “Tutela del consumatore” (DGRV del28/12/<strong>20</strong>07 n. 4434), con l’obiettivo principale <strong>di</strong> realizzare e/o coor<strong>di</strong>nare attività <strong>di</strong> consulenzanutrizionale presso le scuole, promuovendo il consumo <strong>di</strong> frutta e verdura e <strong>di</strong> alimenti salutariattraverso la <strong>di</strong>stribuzione automatica; nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state coinvolte sul territorio 358 scuole easili nido.RISTORAZIONE COLLETTIVALa ristorazione collettiva è un terreno <strong>di</strong> lavoro per promuovere la sana alimentazionecoinvolgendo Amministrazioni comunali, scuole, famiglie, <strong>di</strong>tte <strong>di</strong> ristorazione, associazioni <strong>di</strong>categoria, volontariato.Molte azioni del SIAN basate sul programma Guadagnare Salute e rendere facili lescelte salutari, sono rivolte alle scuole e agli asili nido per favorire fornitura <strong>di</strong> cibiadeguata secondo le linee guida regionali per il miglioramento della qualitàLINEE GUIDAnutrizionale nella ristorazione scolastica che rappresentano uno standard <strong>di</strong>RISTORAZIONEriferimento anche nella formulazione dei capitolati d’appalto. Alla loro revisione,SCOLASTICAin corso nel <strong><strong>20</strong>08</strong>, ha contribuito il SIAN della AULSS <strong>20</strong>. Con il DDR n.475 del25.10.<strong><strong>20</strong>08</strong> le Linee Guida per la ristorazione scolastica sono state ufficialmente aggiornate eampliate inserendo la trattazione <strong>di</strong> aspetti correlati alla formulazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ete speciali (celiachia,allergie, ecc) e ai capitolati <strong>di</strong> appalto per i <strong>di</strong>stributori automatici <strong>di</strong> alimenti nelle scuole.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> il SIAN ha proseguito col Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> il progetto <strong>di</strong> aggiornamentodei menù e tabelle <strong>di</strong>etetiche degli asili nido che ha portato nel <strong>20</strong>09 alla rie<strong>di</strong>zione dellapubblicazione “L’alimentazione nell’asilo nido per crescere in salute” quale strumento <strong>di</strong>comunicazione con gli operatori dei ni<strong>di</strong>, le famiglie e i pe<strong>di</strong>atri.L’ALIMENTAZIONENELL’ASILO NIDO64


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>È proseguita l’attività <strong>di</strong> consulenza, verifica e validazione dei menù etabelle <strong>di</strong>etetiche della ristorazione scolastica. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati verificati 338 MENSE CONsotto l’aspetto nutrizionale e/o pre<strong>di</strong>sposti i menù <strong>di</strong> 338 mense scolastiche sul MENÙ VERIFICATOterritorio (circa il 70% <strong>di</strong> quelle note). Sono state inoltre effettuate consulenzealle Amministrazioni Comunali sui capitolati d’appalto; verifiche con sopralluoghi sullaqualità nutrizionale dei pasti nonché pareri e/o realizzazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ete speciali (celiachia,intolleranze e allergie alimentari) con adattamento del menù scolastico.Anche nella ristorazione delle strutture residenziali extraospedaliere, viene fornitaconsulenza su aspetti nutrizionali della ristorazione sulla base delle Linee <strong>di</strong>RISTORAZIONEIn<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> cui al Decreto Dirigente Regionale n.381 del 09/08/<strong>20</strong>07, conANZIANIverifiche sulla qualità nutrizionale.PROGETTO TANTE TINTE: LABORATORIO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE INTERCULTURALEÈ proseguito, nell’ambito dell’educazione alla salute, il programma <strong>di</strong> formazione per gliinsegnanti, in sinergia con l’Ufficio Scolastico Provinciale. Sono stati realizzati incontri formativisu educazione alimentare e risvolti culturali, sociali, economici, familiari relativi al cibo. Si èavviata una <strong>di</strong>scussione su progettualità da sviluppare nei <strong>di</strong>versi contesti scolastici conattenzione alle problematiche già riscontrate dagli insegnanti nel corso degli anni e ricerca <strong>di</strong>possibili nuove alleanze.Nell’anno scolastico <strong>20</strong>07/<strong><strong>20</strong>08</strong> hanno partecipato al progetto 7 scuole primarie concoinvolgimento <strong>di</strong> 175 alunni, 3 scuole secondarie primo grado con coinvolgimento <strong>di</strong> 75 alunni.Complessivamente hanno partecipato alla formazione 15 insegnanti.PROGETTO NUTRIVENDINGIl progetto, che utilizza le tecniche del marketing sociale, amplia l’offerta <strong>di</strong>alimenti nei <strong>di</strong>stributori automatici (frutta e verdura, yogurt, prodotti da forno con olioextravergine d’oliva, olio monoseme <strong>di</strong> arachide, <strong>di</strong> mais o girasole e con esclusione <strong>di</strong> grassi<strong>di</strong> cocco e <strong>di</strong> palma, spesso mascherati dalla <strong>di</strong>citura in etichetta grassi vegetali) favorendoscelte nutrizionalmente varie ed equilibrate affiancandosi a un‘attività informativa ecomunicativa volta alla promozione <strong>di</strong> sani stili <strong>di</strong> vita in tema <strong>di</strong> alimentazione e attivitàmotoria. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state coinvolte due scuole con ricaduta su circa 2.500 utenti.GUIDA ALLA SPESAPer favorire un'alimentazione equilibrata è preferibile variare le proprie sceltealimentari, valutando le quantità e orientandosi su porzioni adeguate. Il valore nutrizionale deglialimenti e il calcolo delle porzioni possono essere <strong>di</strong> aiuto nella <strong>di</strong>eta quoti<strong>di</strong>ana. È statorealizzato un piccolo manuale che aiuta a calcolare in base al tipo <strong>di</strong> alimento quanto consumarneal giorno, un'ipotesi <strong>di</strong> spesa settimanale, la stagionalità <strong>di</strong> frutta e verdura, la ripartizione dellecalorie nella giornata. Il documento è <strong>di</strong>sponibile on line sul sito del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>assieme a una clip televisiva realizzata per il rotocalco televisivo dell’AULSS <strong>20</strong> sulla medesimatematica (http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/guida_spesa.html).65


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>EDUCAZIONE ALIMENTARE A SCUOLAAnche nell’anno scolastico <strong>20</strong>07/<strong><strong>20</strong>08</strong> il SIAN ha supportato iniziative <strong>di</strong>dattiche acarattere educativo con il Liceo Scientifico Galilei sulla tematica della globalizzazione deglialimenti. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> è stato inoltre realizzato un seminario <strong>di</strong> educazione alimentare rivolto aigenitori dei bambini iscritti alle scuole Aportiane <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.STILI DI VITA PIÙ SALUTARI PER ALCUNE CATEGORIE DI PAZIENTIIl SIAN ha collaborato con il reparto <strong>di</strong> Pneumofisiologia <strong>di</strong> Marzana per promuovere stili<strong>di</strong> vita più salutari, compatibili con la loro patologia, in pazienti con broncopneumopatia cronicaostruttiva (BPCO).Il SIAN ha realizzato insieme al SISP un programma <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vitasalutari (alimentazione e attività motoria) rivolto a operatori e pazienti <strong>di</strong> un Centro <strong>di</strong>Salute Mentale (CSM).5.3 PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICAI PROGRAMMI REGIONALE E NAZIONALE DI LOTTA ALLA SEDENTARIETÀSono proseguite anche nel <strong><strong>20</strong>08</strong> le attività del progetto veneto <strong>di</strong> promozione dell’attivitàfisica la cui conduzione è stata affidata al <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> (DP) della <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong>; ilprogetto, iniziato nel <strong>20</strong>02 ed ampliato nell’ambito del II Piano Triennale SISP <strong>20</strong>05/7, è tuttorain corso ed è stato riconfermato con finanziamenti <strong><strong>20</strong>08</strong>/10.I principali risultati conseguiti negli anni <strong>20</strong>02/7 sono stati il coinvolgimento <strong>di</strong> 19 ulss su21 e la realizzazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> attività “minime” in tutte o nella maggior parte delle <strong>Ulss</strong>partecipanti:• formazione iniziale <strong>20</strong>04: 15 <strong>Ulss</strong>;• incontri perio<strong>di</strong>ci con i referenti <strong>di</strong> progetto e formazione permanente: 7;• progetti locali finanziati: 23 progetti in 13 <strong>Ulss</strong>;• progetti nelle singole <strong>Ulss</strong> senza finanziamento specifico: 29 progetti in 13 <strong>Ulss</strong>;• insegnanti <strong>di</strong> educazione fisica formati: 277;• materiali realizzati in collaborazione con GSK: opuscolo per il MMG; opuscolo per ipazienti; manuale corso pilota <strong>di</strong> formazione; stu<strong>di</strong>o sull’AF negli anziani veronesi; manualiCortina Ed “L’attività fisica nella III età” e “La promozione dell’attività fisica nella III eIV età”;• campagna per l’uso delle scale invece dell’ascensore, con produzione <strong>di</strong> manifesti edépliant;• realizzazione del sito web.I principali risultati conseguiti nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati:Formazione (personale SISP e DP; altro personale ULSS; insegnanti; operatori dei comuni;associazioni; altro) Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> si è conclusa la realizzazione, nelle ULSS regionali, della campagna<strong>di</strong> formazione per gli operatori della prevenzione e i MMG (v. avanti); inoltre è iniziata unacollaborazione con la Scuola <strong>di</strong> Formazione in Me<strong>di</strong>cina Generale per la formazione dei futurime<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia.66


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Stipula <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> e collaborazioni con i principali stakeholdersÈ proseguita la collaborazione con altri progetti regionali del piano triennale SISP eSIAN (sana alimentazione; progetto car<strong>di</strong>ovascolare; prevenzione degli incidenti; progettourbanistica) e con i principali stakeholders: Amici della Bicicletta; associazioni <strong>di</strong> volontariato;associazioni <strong>di</strong>abetici e car<strong>di</strong>opatici; <strong>di</strong>abetologie, car<strong>di</strong>ologie, geriatrie, psichiatrie; comuni,università.Promozione dell’AF me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> comunitàÈ proseguita la campagna <strong>di</strong> marketing sociale per la promozione dell’AF, in particolareattraverso la riorganizzazione del sito web e la realizzazione della newsletter perMMG e altri operatori sanitari.AZIONI DIInoltre sono proseguiti i progetti locali <strong>di</strong> intervento sui determinanti PROMOZIONEurbanistici dell’AF e la convenzione con la Facoltà <strong>di</strong> Architettura <strong>di</strong> Venezia per INTEGRATEl’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> linee guida urbanistiche che favoriscano scelte <strong>di</strong> vita attiva; nel<strong><strong>20</strong>08</strong> è stata iniziata la realizzazione <strong>di</strong> un manuale su queste tematiche destinato ai tecnicicomunali - in corso <strong>di</strong> stampa, uscita prevista per l’autunno <strong>20</strong>09.Proseguono anche i contratti con laureati in Scienze Motorie e in Scienze Psicologichecome consulenti per la realizzazione <strong>di</strong> progetti in ambito regionale e locale (gruppi <strong>di</strong> cammino,attività <strong>di</strong> counseling, marketing sociale ecc.) come pure le azioni <strong>di</strong> promozione dell’attività fisicanei bambini (interventi nelle scuole e promozione <strong>di</strong> cammino e bicicletta sul percorso casascuola)e negli adolescenti.Si è concluso con la premiazione dei vincitori il concorso per la progettazione <strong>di</strong> interventi<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica ambientale per la promozione dell’AF nella vita quoti<strong>di</strong>ana dei bambiniCONCORSO(concorso “Piccoli citta<strong>di</strong>ni per gran<strong>di</strong> strade”), tramite azioni <strong>di</strong> riqualificazioneBAMBINIdello spazio urbano. Al concorso hanno partecipato 19 progetti, prevalentemente suiniziativa <strong>di</strong> scuole ma anche <strong>di</strong> ULSS, comuni, comitati citta<strong>di</strong>ni, associazioni locali, protezionecivile. Per i comuni minori è risultato vincitore il progetto “Percorsi colorati” del Comune <strong>di</strong>Montecchio maggiore. Per i comuni maggiori ha vinto un progetto presentato da due associazionirappresentative dei quartieri Veronetta e Porto San Pancrazio in sinergia con il Comune <strong>di</strong><strong>Verona</strong>, le circoscrizioni interessate e altre associazioni. Il progetto verte sulle proposte <strong>di</strong> unnuovo percorso ciclopedonale utilizzando un tratto ferroviario <strong>di</strong>messo (v. anche alla pag webhttp://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/scuola_pie<strong>di</strong>.html).Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> è iniziato il finanziamento <strong>di</strong> 14 nuovi progetti <strong>di</strong> promozione dell’attività fisica(coor<strong>di</strong>nati dall’ULSS <strong>20</strong>) nelle ULSS. Sono inoltre proseguite le iniziative <strong>di</strong> gruppo,gratuite o a prezzi calmierate, destinate soprattutto agli anziani e ai portatori <strong>di</strong> 14 NUOVImalattie croniche: gruppi <strong>di</strong> cammino (ulss 3, 4, 6, 7, 9, 15, 17, 18, 19, <strong>20</strong>, 22); PROGETTIginnastica per anziani (ulss 1, 4, 6, 7, 8, 9, 14, 15, 18, <strong>20</strong>, 21 – in quest’ultima anche NELLE ULSSper anziani con morbo <strong>di</strong> Parkinson); ginnastica e cammino per <strong>di</strong>abetici (ulss 3, 6, 7,8, 9, 14, 15, 16, 18, <strong>20</strong>); cammino per portatori <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> rischio car<strong>di</strong>ovascolare (ulss 9, 15,17); attività fisica per pazienti psichiatrici (ulss 18, <strong>20</strong>, 22).È proseguita la realizzazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e progetti locali <strong>di</strong> promozione del cammino e dellabicicletta. Rientrano in questo settore <strong>di</strong> attività alcuni progetti pilota nella ULSS <strong>20</strong> (lo “Stu<strong>di</strong>oWave”, il “Pedala che ti passa” e il progetto per pazienti psichiatrici - v. avanti Attività ULSS<strong>20</strong>).Collaborazione con i MMG, per realizzare una adeguata formazione e potenziare ilcounseling in<strong>di</strong>viduale sull’attività fisica in ambulatorio (sia con i soggetti sani che con i portatori<strong>di</strong> patologia cronica): nel <strong>20</strong>07/8 sono state realizzate le seguenti iniziative:67


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>• Campagna regionale <strong>di</strong> formazione <strong>20</strong>07/8 in collaborazione con GSK e con la ScuolaRegionale <strong>di</strong> Formazione in Me<strong>di</strong>cina Generale (ulss 1, 2, 3, 4, 6, 8, 12, 15, 17, 18, 19, <strong>20</strong>,21, 22, per complessivi 19 eventi formativi): si è conclusa a <strong>di</strong>cembre <strong><strong>20</strong>08</strong> con larealizzazione, in due anni, <strong>di</strong> 19 eventi che hanno coinvolto 962 operatori sanitari <strong>di</strong> cui724 MMG. Per dare continuità alla formazione è stata anche realizzata una newsletter (3numeri realizzati a <strong>di</strong>cembre <strong><strong>20</strong>08</strong>), inviata a 960 operatori sanitari tra cui circa 500MMG. Inoltre nell’ambito della campagna formativa 459 MMG hanno risposto ad unquestionario che indagava sui comportamenti e sulla percezione del me<strong>di</strong>co riguardo allapossibilità <strong>di</strong> promuovere l’attività fisica nel lavoro ambulatoriale.• Realizzazione <strong>di</strong> materiali informativi in collaborazione con GSK: manuale “La promozionedell’attività fisica nella III età”, Cortina ed.; manuale “La promozione dell'attività fisicanella terza e quartà età”, Cortina ed.; opuscoli sintetici per i MMG e per gli anziani;ricerca a cura del prof Dario Olivieri. Questi ed altri materiali (testi scritti e video)realizzati per i MMG sono <strong>di</strong>sponibili alle pag webhttp://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/medgen_attmot.html ,http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/materiali_attmot.html ehttp://video.ulss<strong>20</strong>.verona.it/index.html• Collaborazione con i MMG nell’ambito del progetto regionale <strong>di</strong> prevenzionecar<strong>di</strong>ovascolare primaria (ulss 4, 9, 17) e secondaria (2, 4, <strong>20</strong>, Azienda Ospedaliera <strong>di</strong><strong>Verona</strong> – prevenzione delle reci<strong>di</strong>ve nei pazienti con infarto del miocar<strong>di</strong>o e insufficienzacar<strong>di</strong>aca).• Progetto pilota per potenziare la collaborazione dei MMG allo screening sanitario deisoggetti partecipanti ai corsi <strong>di</strong> ginnastica per anziani (ulss <strong>20</strong>)<strong>Prevenzione</strong> del <strong>di</strong>abete e progetto obiettivo regionale. È iniziata nel <strong><strong>20</strong>08</strong> unacollaborazione del DP con la commissione regionale per le attività <strong>di</strong>abetologiche sui temi dellaprevenzione del <strong>di</strong>abete e delle sue complicanze me<strong>di</strong>ante l’AF. Il 12 e 13 <strong>di</strong>cembre <strong><strong>20</strong>08</strong> si ètenuta a <strong>Verona</strong> la Prima conferenza regionale sul <strong>di</strong>abete, in vista della stesura del progettoobiettivo per la gestione integrata del <strong>di</strong>abete nella Regione Veneto.Il DP ULSS <strong>20</strong> è <strong>di</strong>ventato capofila del progetto nazionale <strong>di</strong> promozione dell’AF, checoinvolgerà (nell’ambito del programma Guadagnare Salute) le regioni Piemonte, EmiliaPROGETTORomagna, Marche, Lazio e Piemonte oltre ad alcune ASL <strong>di</strong> altre regioni. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> èNAZIONALEstata completata la pianificazione delle attività, la cui realizzazione è prevista per il<strong>20</strong>09/10.Ulteriori dettagli sui 2 progetti sono <strong>di</strong>sponibili sul sito web del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong><strong>Prevenzione</strong> ULSS <strong>20</strong> http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/att_motoria.html.LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA NELL’ULSS <strong>20</strong>Monitoraggio dei livelli <strong>di</strong> attività fisica Il monitoraggio dei livelli <strong>di</strong> attività fisica èstato effettuato anche nella ulss <strong>20</strong> me<strong>di</strong>ante lo stu<strong>di</strong>o Passi e lo stu<strong>di</strong>o HBSC (v. 1. Premessa).Inoltre il comportamento degli anziani veronesi è stato indagato me<strong>di</strong>ante 1<strong>20</strong>0 intervistetelefoniche (risultati alla pag webhttp://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/docs/AttivitaMotoria/Materiali/Attivita_fisica_anziani_veronesi.pdf).Per i bambini invece è stato utilizzato un questionario sulla quantità <strong>di</strong> AF praticata per glialunni e le famiglie <strong>di</strong> 2 Istituti Comprensivi (IC 15 e <strong>20</strong>) del comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>: in totale leschede compilate sono state 468; i dati <strong>di</strong> uno dei due Istituti (nell’altro l’elaborazione è ancorain corso) riguardavano 267 ragazzi e hanno evidenziato che spesso i genitori tendono asottovalutare il68


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>problema obesità mentre i bambini desidererebbero una maggior <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazi per giocaree <strong>di</strong> opportunità <strong>di</strong> fare sport.Formazione e informazione Nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati realizzati: iniziative <strong>di</strong>formazione per la scuola dei MMG; incontri formativi per i walking leader dei gruppi <strong>di</strong> cammino;corso <strong>di</strong> Igiene della laurea specialistica in “Attività motoria preventiva ed adattata”, presso laFacoltà <strong>di</strong> Scienze Motorie; piano <strong>di</strong> formazione per MMG e operatori <strong>di</strong> sanità pubblica;partecipazione al convegno Passi per illustrare i dati regionali sull’attività fisica; realizzazione a<strong>Verona</strong> del convegno su “Guadagnare salute” e la prima conferenza regionale sul <strong>di</strong>abete, cuihanno partecipato numerosi operatori della <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong>; convegno sulla mobilità sostenibileorganizzato dagli Amici della Bicicletta.Stipula <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> e collaborazioni con i principali stakeholders (costruzione della rete)Anche nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono proseguite anche a <strong>Verona</strong> le collaborazioni con stakeholder quali: Amicidella Bicicletta, associazioni ambientaliste e <strong>di</strong> volontariato, associazione <strong>di</strong>abetici, centri anziani,associazioni <strong>di</strong> quartiere, Lega tumori; Cooperativa LADEFAV (insegnanti <strong>di</strong> educazione fisica);<strong>di</strong>stretti sanitari, <strong>di</strong>abetologia, car<strong>di</strong>ologia (Borgo Trento e San Bonifacio), geriatria, psichiatria;comuni della <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> e in particolare, per il comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, Settori Decentramento, ServiziSociali, Ambiente; università <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> (Facoltà <strong>di</strong> Scienze Motorie; cattedre <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologia,Malattie del Metabolismo, Psichiatria, Geriatria della Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina); Università della IIIEtà (comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>) e Università per anziani Auser; Scuola Regionale <strong>di</strong> Formazione inMe<strong>di</strong>cina Generale; Federazione Me<strong>di</strong>ci Sportivi Italiani; Centro Regionale per la Tutela Sanitariadelle Attività Sportive.Promozione dell’AF me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> comunità La campagna <strong>di</strong> marketing socialeper la promozione dell’AF è stata ulteriormente intensificata nel <strong><strong>20</strong>08</strong>; sono stati realizzatimateriali cartacei, una newsletter elettronica e video <strong>di</strong>ffusi attraverso le TV locali perpubblicizzare le attività. Sul sito web sono state inserite nuove pagine su: le iniziative e lestrutture dove praticare AF (http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/attmot_territoriovr.html); igiovani e il movimento (http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/giovani_attmot.html); le newslettersull’AF (http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/attmot_news.html).Altre iniziative dell’intervento <strong>di</strong> comunità sono state:Conferenze sull’AF (v. avanti); partecipazione ad eventi (marcia per <strong>di</strong>abetici; allestimentosul lunga<strong>di</strong>ge Attiraglio <strong>di</strong> un gazebo con <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiale informativo e possibilità <strong>di</strong>sottoporsi a test fisico con Optojump); prosecuzione della campagna scale.La collaborazione con consulenti laureati in Scienze Motorie e Scienze Psicologiche èstata utilizzata anche per numerose attività dell’ulss <strong>20</strong> (gruppi <strong>di</strong> cammino, promozionedell’attività fisica nei bambini e negli anziani, marketing sociale ecc.)INIZIATIVE ORGANIZZATE DI ATTIVITÀ FISICAI corsi <strong>di</strong> attività motoria per anziani in palestra in 7 comuni dell’<strong>Ulss</strong> (progetto “La salutenel Movimento”) sono proseguiti anche nel <strong><strong>20</strong>08</strong>, coinvolgendo in totale 1408 persone. Le attivitàdei corsi e i controlli me<strong>di</strong>ci sono stati condotti in collaborazione con i comuni e con la Facoltà <strong>di</strong>Scienze Motorie.69


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf. 5.3/1: Partecipanti ai corsi nei Comuni <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, San Martino Buon Albergo e Castel D'Azzano148913591002962126711571033928150 148143173 173 174 170132136919369 704<strong>20</strong>1\02 02\03 03\04 04\05 05\06 06\07 07\08 08\09<strong>Verona</strong>02\03 03\04 04\05 05\06 06\07 07\08 08\09S. Martino C. AzzanoGraf. 5.3/2: Partecipanti ai corsi nei Comuni <strong>di</strong> Grezzana, Soave, Cal<strong>di</strong>ero e S. Giovanni Lupatoto84 82781001048388109846157 57384632401122 191003\04 04\05 05\06 06\07 07\08 08\09GrezzanaSoave05\06 06\07 07\08 08\09Cal<strong>di</strong>eroS Giovanni LupATTIVITÀ PER DIABETICIdal <strong>20</strong>00 sono attivi corsi <strong>di</strong> ginnastica in palestra per <strong>di</strong>abetici nell’ambito del progetto“La salute nel Movimento”; è però modesta la partecipazione, con 37 iscritti nel <strong><strong>20</strong>08</strong> al 9° anno<strong>di</strong> attività. Sono quin<strong>di</strong> state programmate altre iniziative per coinvolgere fasce più ampie <strong>di</strong>pazienti.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> l’intervento sui <strong>di</strong>abetici è <strong>di</strong>ventato autonomo, coor<strong>di</strong>nato, presso la DivisioneMalattie del Metabolismo dell’Università, da una laureata in Scienze Motorie a tempo pieno;iniziative in corso: gruppo <strong>di</strong> cammino; gruppo <strong>di</strong> bicicletta (Pedala che ti passa); ginnastica inpalestra (sta<strong>di</strong>o; II circoscrizione; Fac. Scienze Motorie, in tutto circa 100 pazienti); corsosperimentale <strong>di</strong> fitness; counseling sui pazienti effettuato dagli operatori della <strong>di</strong>abetologia;formazione sull’AF dei me<strong>di</strong>ci specializzan<strong>di</strong>; collaborazione con l’associazione <strong>di</strong>abetici;conferenze per i pazienti; eventi e manifestazioni po<strong>di</strong>stiche promozionali, con misurazionegratuita della glicemia.“LA CITTÀ CHE CAMMINA” E ALTRI GRUPPI DI CAMMINOI corsi <strong>di</strong> AF per anziani coinvolgono circa 1500 persone l’anno, numero notevole mainsufficiente rispetto al bacino d’utenza (circa 70.000 anziani) ed il numero <strong>di</strong> palestre èinsufficiente rispetto ai bisogni; inoltre l’attività in palestra ha un costo (benchéGRUPPIcontenuto) per l’utente. È stato quin<strong>di</strong> necessario proporre anche altre modalità <strong>di</strong>DI CAMMINOmovimento, in particolar modo il cammino e la bicicletta, che sono attivitàsocializzanti, facili da inserire nelle abitu<strong>di</strong>ni quoti<strong>di</strong>ane, prive <strong>di</strong> costi per gli utenti e a bassoimpatto organizzativo, anche per la possibilità <strong>di</strong> addestrare alcuni soggetti interni al gruppocome conduttori o “walking leader” formando gruppi <strong>di</strong> cammino almeno parzialmente autogestiti.70


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> il progetto “La città che cammina”, che ha coinvolto il DP, il Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> ela Facoltà <strong>di</strong> Scienze Motorie, ha visto l’attivazione <strong>di</strong> nuovi gruppi <strong>di</strong> cammino nei centri anzianidelle circoscrizioni (a Palazzina, Quinto e S. Bernar<strong>di</strong>no). Come sempre, i gruppi sono stati guidatiinizialmente da un insegnante <strong>di</strong> educazione fisica e si è provveduto poi all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>conduttori all’interno dei gruppi che gradualmente ne hanno assunto la conduzione. Sono inoltrestate programmate uscite <strong>di</strong> cammino estive per gli anziani dei corsi in palestra. Le presenze nel<strong><strong>20</strong>08</strong> sono state sod<strong>di</strong>sfacenti, con 30 o più persone in alcuni gruppi (es. Poiano e PortoS.Pancrazio) e un totale <strong>di</strong> circa <strong>20</strong>0 persone coinvolte. Attualmente i gruppi e il numero me<strong>di</strong>odei partecipanti sono:1. S. Toscana: 15 persone2. Biondella: 8 persone3. Chievo: 10/15 persone4. Porto San Pancrazio: 10 persone5. S. Lucia/Golosine: 10/12 persone6. Montorio: 8 persone7. Ca<strong>di</strong>david: 45 persone8. Poiano: 5 persone9. Tombetta: <strong>20</strong> persone10. Massimo d’Azeglio: 26 persone11. Quinzano: 15 persone12. Quinto: 6/10 persone13. Palazzina: 10/15 persone14. Castel d’Azzano: 40 persone15. Piazza Isolo: 10 persone (ancora in via <strong>di</strong> sviluppo)16. Gruppo Università (c/o facoltà Scienze Motorie)L’attività <strong>di</strong> cammino è stata anche proposta ai pazienti psichiatrici del Centro <strong>di</strong> SaluteMentale <strong>di</strong> Borgo Roma: iniziata nel <strong>20</strong>06, prosegue positivamente tuttora; buona lacollaborazione del personale del Centro per la riuscita dell’iniziativa, che ha coinvolto 17 pazientie 14 operatori. Proseguono inoltre i gruppi <strong>di</strong> cammino in altri comuni: Albaredo (15 persone),Buttapietra (25), Castel D’Azzano (100).Altre iniziative <strong>di</strong> AF sono presenti in alcuni centri anziani: incontri <strong>di</strong> ballo (S. Toscana,Chievo, Golosine, Biondella, Poiano) e ginnastica dolce (S. Toscana, Parona, Golosine, Biondella,Porto S. Pancrazio).Il progetto “Pedala che ti passa” è proseguito anche nel <strong><strong>20</strong>08</strong> grazie alla collaborazionecon gli Amici della Bicicletta: sono state organizzate uscite infrasettimanali, <strong>di</strong> 2-3 ore, peranziani, <strong>di</strong>abetici e portatori <strong>di</strong> altre malattie croniche. Le uscite del <strong><strong>20</strong>08</strong> (sia nell’ambienteurbano che extraurbano, lungo “percorsi ver<strong>di</strong>” <strong>di</strong> interesse naturalistico) sono state 7, da aprilea giugno, e hanno interessato 41 persone; le attività continuano nel <strong>20</strong>09.Tab. 5.3/1: Progetto “Pedala che ti passa”. Numero uscite in biciclettaAnno N. uscite N. persone coinvolte<strong>20</strong>06 30* 10<strong>20</strong>07 6 30<strong><strong>20</strong>08</strong> 7 41<strong>20</strong>09 (prime uscite) 7 41*le uscite del <strong>20</strong>06 facevano parte dell’intervento per lo stu<strong>di</strong>o sui <strong>di</strong>abeticiProgetti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. In alcuni casi sono stati effettuati progetti per stu<strong>di</strong>are piùapprofon<strong>di</strong>tamente l’efficacia del cammino e dell’AF nel mo<strong>di</strong>ficare i parametri metabolici e71


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>funzionali. Concluso lo stu<strong>di</strong>o sui <strong>di</strong>abetici (che aveva evidenziato una riduzione della terapiaanti<strong>di</strong>abetica nel 27% dei soggetti che avevano partecipato ad un programma <strong>di</strong> cammino,bicicletta e counseling sull’AF fisica), nel settembre del <strong>20</strong>07 hanno avuto inizio le attività delprogetto WAVE (gruppo <strong>di</strong> cammino guidato per anziani associato a incontri <strong>di</strong> gruppo perpromuovere la sana alimentazione). Nei 21 partecipanti alla prima fase (lo stu<strong>di</strong>o è ancora in corsocon un nuovo gruppo <strong>di</strong> 25 persone) i miglioramenti statisticamente significativi sono stati:riduzione <strong>di</strong> trigliceridemia, velocità dell’onda <strong>di</strong> polso carotido-femorale (in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rigi<strong>di</strong>tà dellearterie), a<strong>di</strong>posità totale e addominale; incremento della forza degli arti inferiori (<strong>di</strong>namometria);miglioramento dei test funzionali (tempo <strong>di</strong> cammino su 400 m, chair stand e one leg). I risultatiin<strong>di</strong>cano che una AF aerobica moderata è in grado <strong>di</strong> migliorare significativamente nelle donneanziane sane la trigliceridemia, il compenso glico-metabolico, la rigi<strong>di</strong>tà vascolare, la composizionecorporea, la funzione muscolare e la performance fisica.Poiché il feedback <strong>di</strong> pazienti e operatori del Centro salute mentale coinvolti nell’attività<strong>di</strong> cammino è stato molto positivo quest’ultimo è stato esteso ad altri utenti con un protocollo <strong>di</strong>ricerca sui pazienti psichiatrici (PHYSICO), uno stu<strong>di</strong>o più elaborato che prevede il reclutamento<strong>di</strong> circa 300 soggetti.PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA A LIVELLO INDIVIDUALE E DI GRUPPOAnche nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati organizzati numerosi incontri con la popolazione anziana perinformare sui benefici derivanti da uno stile <strong>di</strong> vita attivo e su come inserire correttamente l’AFnella vita quoti<strong>di</strong>ana (presso i centri anziani dei quartieri <strong>di</strong> borgo Milano, S. Bernar<strong>di</strong>no,Montorio, S. Maria in Stelle, Palazzina, Quinto, Quinzano; in provincia a Ba<strong>di</strong>a Calavena, Belfiore eMadonna <strong>di</strong> Dossobuono).Altre iniziative comprendono: 7 lezioni all’università della terza età del comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>su vari argomenti connessi ai benefici <strong>di</strong> una regolare AF e <strong>di</strong> uno stile <strong>di</strong> vita sano;partecipazione alla giornata del cuore per i car<strong>di</strong>opatici e al convegno degli Amici della Bicicletta.Sono inoltre continuate le iniziative <strong>di</strong> promozione dell’AF nel bambino, particolarmenteimportanti in quanto nell’età evolutiva il movimento è in<strong>di</strong>spensabile per la conquista <strong>di</strong>competenze fondamentali come autostima, capacità <strong>di</strong> apprendere e <strong>di</strong> socializzare, rispetto delleregole, autonomia, agilità e forza, e contribuisce anche a prevenire l’obesità e molte altremalattie. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> il DP ha concluso il concorso “Piccoli citta<strong>di</strong>ni per gran<strong>di</strong> strade” organizzandola cerimonia <strong>di</strong> premiazione dei vincitori (v. avanti intervento sui determinanti ambientali).È proseguito il coinvolgimento delle scuole me<strong>di</strong>ante varie iniziative: 1. partecipazione alleiniziative <strong>di</strong> “Maggio scuola” 2. questionario sulla quantità <strong>di</strong> AF nella vita quoti<strong>di</strong>ana in 2 IstitutiComprensivi (v. sopra monitoraggio dell’AF); 3. incontri con genitori e insegnanti <strong>di</strong> alcune scuole;4. collaborazione con il progetto regionale “Più sport a Scuola”; 5. supporto a iniziative <strong>di</strong>promozione del cammino sul percorso casa-scuola, tra cui:• il “Pe<strong>di</strong>bus”, una proposta <strong>di</strong> accompagnamento guidato a scuola per incentivare glispostamenti a pie<strong>di</strong> e scoraggiare l’uso dell’auto (7 scuole elementari tra cui leMassalongo, le Giuliari, le Fracazzole, le Milani, le Maggi e le Cesari – circa 180 bambinicoinvolti); altre scuole partiranno con il Pe<strong>di</strong>bus nel <strong>20</strong>09;• il progetto “Miglia ver<strong>di</strong>” in cui è stato proposto alle classi 4° e 5° elementari <strong>di</strong> usaremezzi <strong>di</strong> trasporto ambientalmente compatibili come cammino, bicicletta, autobus, carpooling (oltre <strong>20</strong>00 bambini <strong>di</strong> 28 scuole, che hanno contribuito ad abbassarel’inquinamento atmosferico e ad evitare 2.463 kg <strong>di</strong> CO 2 pari circa al lavoro <strong>di</strong> 1000 alberiper una settimana);• il progetto “Vado a scuola da solo”, che oltre all’azione sui singoli (insegnanti, genitori ebambini) e al cammino in gruppo sui tragitti casa-scuola ha previsto anche la messa insicurezza dei percorsi;72


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>• infine, nelle scuole Zorzi si sta lavorando su una mascotte che viene a scuola a pie<strong>di</strong>.Intervento sui determinanti ambientali della sedentarietà I livelli <strong>di</strong> AF sono fortementeinfluenzati dall’ambiente, che va pianificato e mo<strong>di</strong>ficato in modo tale da facilitare il movimentonella vita <strong>di</strong> tutti i giorni, ad esempio stimolando il cammino e l’uso della bicicletta in alternativaall’auto. Per far ciò è in<strong>di</strong>spensabile intervenire anche sulla struttura del territorio in cui lepersone vivono.È proseguita anche nel <strong><strong>20</strong>08</strong> la collaborazione fra DP, comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e altri comunidell’ULSS <strong>20</strong> (tra cui Boscochiesanuova, Cerro Veronese, San Martino Buonalbergo, Cal<strong>di</strong>ero,Zimella, Veronella), sotto forma <strong>di</strong> consulenze urbanistiche per piani regolatori, pareri e<strong>di</strong>lizisulle scuole e gli e<strong>di</strong>fici per uso collettivo, partecipazione a conferenze <strong>di</strong> servizi e altrecollaborazioni varie.È stato terminato il concorso “Piccoli citta<strong>di</strong>ni per gran<strong>di</strong> strade” (rivolto a adassociazioni, istituzioni e scuole <strong>di</strong> tutto il Veneto) per progetti <strong>di</strong> promozione dell’AF nella vitaquoti<strong>di</strong>ana dei bambini tramite azioni <strong>di</strong> riqualificazione urbanistica (ad es. riappropriazione <strong>di</strong>spazi urbani per il gioco o per gli spostamenti con mezzi non a motore). Hanno concorso 19progetti, 3 dei quali realizzati nell’<strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> (v. anche alla pag webhttp://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/scuola_pie<strong>di</strong>.html).Successivamente è iniziata una collaborazione con il comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> per la sistemazione<strong>di</strong> un’area verde del quartiere S. Pancrazio, con l’in<strong>di</strong>viduazione e sistemazione <strong>di</strong> due percorsi(uno <strong>di</strong> 1 km circa a vocazione sportiva, uno <strong>di</strong> circa 3,5 km a vocazione più ricreativa) oltreall’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> proposte per l’utilizzo dell’area verde per incrementare l’AF nei più giovani.5.4 SCREENING ONCOLOGICIGli screening oncologici si inseriscono nel piano più ampio della lotta contro il cancro chedeve essere condotta su più fronti: l’in<strong>di</strong>viduazione della cause dei tumori, l’eliminazione o lariduzione dell’esposizione a fattori <strong>di</strong> rischio noti, l’in<strong>di</strong>viduazione precoce del cancro me<strong>di</strong>ante loscreening, nonché un miglioramento del trattamento della malattia e delle cure.Gli screening oncologici sono interventi pianificati <strong>di</strong> prevenzione in personeasintomatiche finalizzati all’in<strong>di</strong>viduazione del tumore in una fase precoce della sua storianaturale, in considerazione del fatto che più precoce è la <strong>di</strong>agnosi, tanto più è probabile lapossibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la storia naturale stessa, tramite un trattamento.Sebbene lo screening possa avere effetti benefici ed aumentare i tassi <strong>di</strong> sopravvivenza,esso può anche avere effetti secondari negativi per la popolazione interessata, tra i qualirientrano effetti psico-sociali (come l’ansia), interventi me<strong>di</strong>ci inutili in caso <strong>di</strong> risultati positivierronei, e ritar<strong>di</strong> nell’in<strong>di</strong>viduazione della malattia in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi negative erronee; èfondamentale, pertanto, che un programma <strong>di</strong> screening dei tumori venga proposto a personesane, solo se è stato <strong>di</strong>mostrato che riduce la mortalità specifica connessa alla malattia o ilmanifestarsi della malattia ad uno sta<strong>di</strong>o avanzato, se i vantaggi ed i rischi sono ben noti e se ilrapporto costo-beneficio dello screening è accettabile.Attualmente i test <strong>di</strong> screening che sod<strong>di</strong>sfano tali criteri sono:• lo screening per in<strong>di</strong>viduare le lesioni del collo dell’utero, tramite Pap test;• lo screening per in<strong>di</strong>viduare i tumori del seno, tramite mammografia;• lo screening per in<strong>di</strong>viduare i tumori del colon retto, tramite ricerca del sangue occultonelle feci o indagini endoscopiche del tratto intestinale.73


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Nella nostra ULSS questi tre screening sono attivi già da alcuni anni e molte delle attivitàrelative alla loro organizzazione e coor<strong>di</strong>namento, sono svolte dall’Ufficio <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento degliScreening Oncologici, Ufficio del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> attivato nel <strong>20</strong>05. In particolarequesto ufficio provvede all’attività <strong>di</strong> organizzazione e pre<strong>di</strong>sposizione degli inviti dello screeningmammografico ed alla attività <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento ed organizzazione dello screening del colon rettotramite ricerca del sangue occulto nelle feci; la parte <strong>di</strong> attività si screening del colon rettotramite offerta <strong>di</strong> rettosigmoidoscopia e lo screening della cervice uterina, sono invececoor<strong>di</strong>nati <strong>di</strong>rettamente, rispettivamente dall’Unità Operativa Complessa <strong>di</strong> Gastroenterologia edEndoscopia Digestiva e dalla Ginecologia dell’Ospedale <strong>di</strong> San Bonifacio.Si espongono <strong>di</strong> seguito le attività dei tre screening con i dati relativi agli anni <strong>20</strong>05,<strong>20</strong>06, <strong>20</strong>07 e <strong><strong>20</strong>08</strong>.SCREENING DEL CANCRO DELLA CERVICE UTERINA: PAP TESTLo screening del Cr della cervice uterina, tramite Pap test, è quello attivo da più tempo,essendo avviato dal 1997 per le donne nella fascia d’età 25-64 anni.La popolazione bersaglio in questa fascia d’età è costituita da circa 1<strong>20</strong>.000 donne, chevengono invitate ogni tre anni (quin<strong>di</strong> 40.000 /anno) ad eseguire il test, presso le se<strong>di</strong> <strong>di</strong>strettualie ricevono <strong>di</strong>rettamente a casa la risposta, se negativa.In caso <strong>di</strong> positività all’indagine la donna viene contattata telefonicamente a casa dal callcenter, che ha sede a San Bonifacio, e viene invitata ad eseguire gli accertamenti <strong>di</strong> secondolivello.Tab. 5.4/1: Pap Test - Inviti e Adesioni, anni <strong>20</strong>05 – <strong>20</strong>06-<strong>20</strong>07-<strong><strong>20</strong>08</strong>INVITI AL 1° LIVELLO(PRIMI INVITI,SOLLECITI, FOLLOW UP)DONNETOTALEINVITATE PER LAADESIONI*PRIMA VOLTATASSO DIADESIONEINVITI AL 2° LIVELLOPOSITIVI (POSITIVI AL 1° EFOLLOW UP)ESAMIESEGUITI AL2° LIVELLO**<strong>20</strong>05 38.285 23.028 12.276 53,30% 404 3.610 3.<strong>20</strong>4<strong>20</strong>06 37.348 27.175 13.460 44,44% 392 2.847 2.6<strong>20</strong><strong>20</strong>07 46.778 38.045 16.704 43,9% 436 2.835 2.648<strong><strong>20</strong>08</strong> 42.992 34.299 14.521 42,3% 619 2.549 2.353*Nel corso dell’anno ci sono state 11232 rinunce per esame già eseguito privatamente, già sottocontrollo,isterectomizzate, in gravidanza, non interessate, trasferite, in<strong>di</strong>rizzo errato.Tab. 5.4/2: Tumori identificati negli anni <strong>20</strong>05-<strong>20</strong>06-<strong>20</strong>07-<strong><strong>20</strong>08</strong> allo screening con Pap test<strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Cancri 1 1 1 /TRIAL RANDOMIZZATO DEL TEST MOLECOLARE PER LA RICERCA DELLHPVDal <strong>20</strong>02 l’<strong>Ulss</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, partecipa al trial HPV (stu<strong>di</strong>o multicentrico italiano nuovetecnologie per lo screening del cervicocarcinoma, coor<strong>di</strong>nato dal CPO <strong>di</strong> Torino).Nel corso dell’anno <strong>20</strong>07, nell’ambito <strong>di</strong> questo trial sono state reinvitate a screening3276 donne e vi hanno aderito 2502 (dati già compresi in tabella 5/3). Nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> èproseguita la sorveglianza delle sole donne, aventi biologia molecolare positiva, inserite nel followup <strong>di</strong> secondo livello.74


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>SCREENING DEL CANCRO DELLA MAMMELLALo screening del cancro della mammella è attivo nella nostra ULSS dal luglio 1999, per ledonne in fascia d’età 50 – 69 anni.La popolazione bersaglio in questa fascia d’età è pari a circa 57.000 donne e l’invito alloscreening è previsto ogni due anni, quin<strong>di</strong> la popolazione da invitare è pari a 28.500 donne /anno.Nel novembre del <strong>20</strong>07 i due mammografi del Centro, sono stati sostituiti da due mammografi<strong>di</strong>gitali, che hanno il vantaggio, rispetto ai tra<strong>di</strong>zionali, <strong>di</strong> ridurre la dose ra<strong>di</strong>ante e consentono larielaborazione delle immagini da parte del ra<strong>di</strong>ologo in post processing, per una più accuratagestione dell’esame.Ciascuna donna riceve ogni due anni una lettera personale che invita ad eseguire lamammografia presso le strutture <strong>di</strong> Marzana, per le donne residenti a <strong>Verona</strong> città o nella parteovest del <strong>di</strong>stretto, e San Bonifacio per quelle provenienti dall’est veronese.Se l’esame mammografico non in<strong>di</strong>ca la presenza <strong>di</strong> tumore (referto negativo), irisultati sono comunicati all’interessata me<strong>di</strong>ante lettera personale entro un mese circa dalladata <strong>di</strong> esecuzione della mammografia. Questo tempo è necessario per la particolare modalità <strong>di</strong>lettura delle ra<strong>di</strong>ografie effettuate che oltre ad essere sottoposte, al momento dell’esame, allalettura <strong>di</strong> un Me<strong>di</strong>co Ra<strong>di</strong>ologo vengono viste, successivamente, in cieco da un altro Me<strong>di</strong>coRa<strong>di</strong>ologo (doppia lettura).Se l’esame mammografico è sospetto, la donna viene richiamata ed effettuaimme<strong>di</strong>atamente gli approfon<strong>di</strong>menti necessari per la <strong>di</strong>agnosi: visita senologica, ra<strong>di</strong>ogrammi <strong>di</strong>particolare ed ecografia.Due giorni la settimana è possibile effettuare presso la sede <strong>di</strong> Marzana visitesenologiche urgenti con impegnativa del me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base.Tutte le donne positive per tumore screen detected, sottoposte a trattamento chirurgico hannola possibilità <strong>di</strong> essere seguite nel loro follow up post intervento, annualmente, presso lastruttura <strong>di</strong> Marzana.Tab. 5.4/3: Inviti e Adesioni, anni <strong>20</strong>06 – <strong>20</strong>07 - <strong><strong>20</strong>08</strong>DONNE INVITATE DONNE ESAMINATE TASSO DI ADESIONE CORRETTO<strong>20</strong>06 31.384 15.433 55,2<strong>20</strong>07 18.691* 13.001 76,1<strong><strong>20</strong>08</strong> 21.581 14.080 71,4* l’attivazione delle nuove macchine, assieme alla installazione del nuovo software gestionale, pre<strong>di</strong>sposto dallaRegione Veneto, per tutti i programmi <strong>di</strong> screening e avviato nei primi giorni del <strong><strong>20</strong>08</strong>, sono in gran parte responsabilidella minor quota <strong>di</strong> inviti nel corso del <strong>20</strong>07.Tab. 5.4/4: Tumori identificati negli anni <strong>20</strong>06 – <strong>20</strong>07 – <strong><strong>20</strong>08</strong> allo screening mammografico<strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Tumori <strong>di</strong>agnosticati 106 96 103**In corso <strong>di</strong> trattamento chirurgico 4 lesioni altamente sospette per le quali non è ancora <strong>di</strong>sponibile la <strong>di</strong>agnosidefinitiva.75


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>SCREENING DEL CANCRO DEL COLON-RETTONella nostra ULSS lo screening del colon retto viene fatto con due <strong>di</strong>verse tecniche <strong>di</strong>indagine: la rettosigmoidoscopia (RSS) e la ricerca del sangue occulto fecale (SOF).Lo screening con RSS è stato avviato nell'anno <strong>20</strong>03 e viene proposto per la classe deisessantenni, maschi e femmine <strong>di</strong> tutta l'ULSS <strong>20</strong>, una volta nella vita;SCREENING La popolazione bersaglio è costituita pertanto <strong>di</strong> anno in anno dal numero delleCON RSS persone (maschi e femmine) della classe che compirà i 60 anni nell’anno in corso, laUNA VOLTA prima classe che è stata chiamata è stata quin<strong>di</strong> quella dei nati nel 1943.NELLA VITA Le persone ricevono un invito dall’Unità Operativa Complessa <strong>di</strong> Gastroenterologia edA 60 ANNI Endoscopia Digestiva <strong>di</strong> San Bonifacio, a recarsi presso la sede stessa o pressol’Ospedale <strong>di</strong> Marzana o <strong>di</strong> Tregnago, a seconda del luogo <strong>di</strong> residenza, per effettuareuna rettosigmoidoscopia, il cui materiale <strong>di</strong> preparazione viene ritirato presso i <strong>di</strong>stretti ol’ambulatorio del proprio me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale.In caso <strong>di</strong> esito negativo l’assistito riceve subito al termine dell’esame il relativo referto.In caso <strong>di</strong> esito non negativo, in base ad un proprio protocollo operativo, l’assistito vieneinvitato ad eseguire una colonscopia totale, e qualora ci sia precisa in<strong>di</strong>cazione dalESITOreperto endoscopico, gli assistiti vengono inviati imme<strong>di</strong>atamente per gli accertamentiCOMUNICATOpre operatori alla terapia chirurgica, nella sede scelta dal paziente.SUBITODal novembre <strong>20</strong>02, è inoltre in corso uno stu<strong>di</strong>o multicentrico, denominato S.Co.Re 3,<strong>di</strong> confronto <strong>di</strong> tre meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> screening: ricerca sangue occulto nelle feci,rettosigmoidoscopia, colonscopia totale, per il quale è interessata la popolazione in età 55 – 64anni (al <strong>20</strong>02) dei comuni <strong>di</strong> Arcole, San Bonifacio e Soave.Da agosto del <strong>20</strong>06 è stato avviato lo screening con SOF/FOBT. Questo screening ha unaperio<strong>di</strong>cità biennale ed è proposto alle persone dai 61 ai 69 anni. Tra queste persone non sonoinvitate quelle che hanno già aderito all'esame con RSS. Non sono invitati anche coloro che dallalista degli esenti ticket, risultano affetti da rettocolite ulcerosa e morbo <strong>di</strong> Crohn e alcunepersone delle quali si è riusciti a recuperare l'informazione <strong>di</strong> pregresso cancro intestinale,tramite le SDO (schede <strong>di</strong> <strong>di</strong>missione ospedaliera). Prima dell’invito viene eseguita anche unapulizia delle liste, tramite la collaborazione dei MMG.L'invito viene fatto per zone. Si è partiti dai residenti nel territorio del <strong>di</strong>stretto 4, poisono stati invitati i residenti nei comuni extraurbani dei <strong>di</strong>stretti 3 e poi 2; infine sono statiinvitati i residenti nel comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, sud<strong>di</strong>videndoli in gruppi or<strong>di</strong>nati per iscrizione al Me<strong>di</strong>co<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Generale, seguendo un percorso “a chiocciola”, sulla base della locazione degliambulatori principali dei Me<strong>di</strong>ci.Le persone invitate ricevono una lettera a casa, a firma del Responsabile del Progetto edel proprio MMG, con invito a recarsi presso una delle farmacie del proprio territorio, perritirare il kit <strong>di</strong>agnostico e ricevere tutte le informazioni per produrre il campione <strong>di</strong> feci.L’organizzazione del servizio <strong>di</strong> screening nella città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> ha richiesto alcune peculiaritàproprie che è bene sottolineare; grazie infatti alla collaborazione <strong>di</strong> Federfarma <strong>Verona</strong> edell’Agec, tutte le farmacie territoriali, pubbliche e private, collaborano alla <strong>di</strong>stribuzione dei kit<strong>di</strong>agnostici, garantendo, così, un servizio oltre che qualificato, anche accessibile e comodo perl’utenza.Nella lettera d'invito oltre le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> carattere organizzativo, è richiesto anche <strong>di</strong>comunicare al Coor<strong>di</strong>namento Screening eventuali patologie infiammatorie croniche del colon o76


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>eventuali colonscopie eseguite negli ultimi 5 anni (questo al fine <strong>di</strong> procedere ad esclusionirispettivamente definitive e provvisorie).I campioni <strong>di</strong> feci vengono poi riconsegnati presso le se<strong>di</strong> comunali o <strong>di</strong>strettuali, ovepresenti. Per quanto riguarda il recupero dei campioni, nella città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, la collaborazione dei<strong>di</strong>stretti sanitari <strong>di</strong> base, ha permesso <strong>di</strong> rendere <strong>di</strong>sponibili 7 punti territoriali (compresaMarzana), in cui poter depositare a propria scelta, il campione favorendo così la partecipazione el’adesione della popolazione invitata. Dalle se<strong>di</strong> <strong>di</strong> consegna i campioni sono poi trasportati allaboratorio dell'Ospedale <strong>di</strong> San Bonifacio per l'analisi. Dopo circa un mese e mezzo dall’invito èprevisto un sollecito per coloro che non hanno aderito la prima volta. Nel caso in cui il campione<strong>di</strong>a esito negativo, la persona riceve per posta entro 15 giorni, la relativa comunicazione; qualora,invece, risultasse positivo, l'Ufficio <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> Marzana, dapprima contattatelefonicamente il curante e successivamente l'interessato. Alla persona viene proposto unappuntamento alla colonscopia (esame <strong>di</strong> 2° livello), e contestualmente lo si invita a ritirare l'esito<strong>di</strong> laboratorio, il materiale <strong>di</strong> preparazione intestinale e le informazioni per la colonscopia.L'esito della colonscopia, che, fino a <strong>di</strong>cembre <strong>20</strong>07 veniva eseguita esclusivamentepresso l’Unità Operativa Complessa <strong>di</strong> Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale <strong>di</strong>San Bonifacio, viene consegnato <strong>di</strong>rettamente alla persona al termine dell'esame, mentrel'eventuale referto dell'esame istologico viene consegnato presso l'ufficio <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong>Marzana o presso l'ospedale <strong>di</strong> San Bonifacio, se più comodo, al termine della valutazione del casoclinico effettuata dal gastroenterologo. Tale valutazione consente <strong>di</strong> stabilire anche laperio<strong>di</strong>cità <strong>di</strong> una eventuale ulteriore colonscopia o, nel caso più favorevole il reinserimento nelprogramma <strong>di</strong> screening con SOF, trascorsi 5 anni.Dal <strong>di</strong>cembre dell’anno <strong>20</strong>07 fino a luglio <strong><strong>20</strong>08</strong>, conclusione del primo round <strong>di</strong> screeningcon SOF, le persone risultate positive al sangue occulto e residenti nella città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, hannopotuto eseguire l’approfon<strong>di</strong>mento colonscopico, presso una delle tre Endoscopie Digestivedell’Azienda Ospedaliera (2 <strong>di</strong> Borgo Trento, 1 <strong>di</strong> Borgo Roma). Questa preziosa forma <strong>di</strong>collaborazione tra le due Aziende, inserita a tutti gli effetti nel programma <strong>di</strong> screening, hapermesso <strong>di</strong> migliorare l’adesione alla colonscopia offrendo un servizio più accessibile all’utenza.SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA SOGGETTI A RISCHIO DI CANCRO DEL COLON RETTO FAMILIAREDa gennaio <strong><strong>20</strong>08</strong> è iniziato nell’ULSS<strong>20</strong> con la collaborazione dell’Azienda Ospedaliera ilprogetto <strong>di</strong> sorveglianza endoscopica nei soggetti a rischio <strong>di</strong> cancro del colon retto familiare.Soggetti con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> cancro del colon in età < 60 anni o > 60 anni e con un parente <strong>di</strong> Igrado con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> cancro del colon, vengono invitati a un colloquio in cui viene ricostruitol’albero genealogico dei parenti <strong>di</strong> I grado. I familiari <strong>di</strong> I grado tra i 45 e i 75 anni vengonoinvitati all’esecuzione <strong>di</strong> una colonscopia. Sono stati identificati 294 proban<strong>di</strong>, <strong>di</strong> questi 55avevano una familiarità complessa. I familiari <strong>di</strong> I grado erano 126, <strong>di</strong> cui inclu<strong>di</strong>bili 84. Sonostate fino ad ora eseguite 37 colonscopie, con riscontro <strong>di</strong> 1 persona con adenoma ad alto rischioe 4 persone con adenomi a basso rischio.Tab. 5.4/5: Rettosigmoidoscopia. Inviti e Adesioni, anni <strong>20</strong>05 – <strong>20</strong>06-<strong>20</strong>07-<strong><strong>20</strong>08</strong>INVITI ADESIONI RSS TASSO DI ADESIONE CORRETTO N° COLONSCOPIE<strong>20</strong>05 3.432 1.583 38% 263<strong>20</strong>06 6.007 2.119 43% 370<strong>20</strong>07 7.049 2.434 38.4% 371<strong><strong>20</strong>08</strong> 6.043 2.192 38.2% 38777


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab. 5.4/6: Ricerca del sangue occulto nelle feci: Inviti e Adesioni, anno <strong>20</strong>06-<strong>20</strong>07-<strong><strong>20</strong>08</strong> (il programma èiniziato nell’agosto del <strong>20</strong>06)INVITIADESIONITASSO DI ADESIONECORRETTOPOSITIVI ALLA RICERCA% POSITIVITÀTASSO DIADESIONE ALLACOLONSCOPIA*<strong>20</strong>06 5.339 2.698 52% 179 6,63% /<strong>20</strong>07 17.699 8.776 51,96% 572 6,51% 85,6%<strong><strong>20</strong>08</strong>** 14.251 7.037 52,47% 416 5,91% 91,1%*il tasso <strong>di</strong> adesione si riferisce a colonscopie eseguite all’interno del programma <strong>di</strong> screening; nella quota degliesclusi ci sono persone che riferiscono <strong>di</strong> eseguire l’esame privatamente.** Alla fine <strong>di</strong> giugno del <strong><strong>20</strong>08</strong> si è concluso il primo round. Il secondo round è ripreso a settembre <strong><strong>20</strong>08</strong>: questogiustifica il minor numero d’inviti.Tab. 5.4/7: Lesioni identificate negli anni <strong>20</strong>03-<strong><strong>20</strong>08</strong> con RSS e nel <strong>20</strong>06-<strong><strong>20</strong>08</strong> con SOF<strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>* <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>*RSS RSS RSS RSS RSS RSS SOF SOF SOFCancri 3 5 5 10 10 7 13 44 36Adenomi avanzati (>1cm,istologia villosa, <strong>di</strong>splasia<strong>di</strong> alto grado)38 107 63 103 108 93 68 187 126Adenomi a basso rischio 52 160 132 197 261 219 25 91 59*i dati potranno subire delle mo<strong>di</strong>fiche, in considerazione del fatto, che alcune persone risultate positiveall’esame nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong>, potranno eseguire l’approfon<strong>di</strong>mento nell’anno <strong>20</strong>09.78


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>6 INCIDENTII6.1 PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALIGli incidenti stradali costituiscono per tutti i paesi europei un’effettiva emergenzasanitaria oltre che economica e sociale. Tale emergenza per essere affrontata efficacementenecessita sinergicamente <strong>di</strong> interventi strutturali, normativi ed educativi.Nell’Unione europea circa un incidente su quattro è addebitabile all’abuso <strong>di</strong> alcool e sononon meno <strong>di</strong> 10.000 le persone che muoiono ogni anno in incidenti stradali alcol-correlati. L’UE si èprefissata l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mezzare, entro il <strong>20</strong>10, il numero dei morti sulle strade europee, ossiada 50.000 (nel <strong>20</strong>00) a 25.000, sollecitando gli Stati membri ad adottare misure adeguate alraggiungimento <strong>di</strong> tale obiettivo.Le azioni previste dal programma sono:• rafforzamento dei controlli stradali;• ricorso a nuove tecnologie per la sicurezza;• miglioramento delle infrastrutture stradali;• azioni tese a migliorare il comportamento degli utentiIn Italia l’analisi dell’incidentalità nel lungo termine evidenzia, anche se con qualcheoscillazione, un andamento crescente del numero degli incidenti e dei feriti nel periodo 1991-<strong>20</strong>02. A partire dall’anno <strong>20</strong>03 inizia un trend <strong>di</strong>scendente, attribuibile anche in parte all’entratain vigore del Decreto Legge n. 151 del 27 giugno <strong>20</strong>03 che ha introdotto la patente a punti enuove regole in tema <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce della strada. Ogni anno i morti per incidenti con autoveicoli sonopiù <strong>di</strong> cinquemila e si prevede che nell'anno <strong>20</strong><strong>20</strong> la strada raggiungerà il terzo posto come causa<strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità subito dopo la car<strong>di</strong>opatia ischemica e la depressione maggiore.Tab. 6.1/1:Italia Incidenti stradali, morti e feriti – Anni <strong>20</strong>00-<strong>20</strong>07 valori assoluti (ISTAT Incidentistradali Anno <strong>20</strong>07)INCIDENTI MORTI FERITI INDICE DI MORTALITÀ (A) INDICE DI GRAVITÀ (B)<strong>20</strong>00 256.546 7.061 360.013 2,8 1,9<strong>20</strong>01 263.100 7.096 373.286 2,7 1,9<strong>20</strong>02 265.402 6.980 378.495 2,6 1,8<strong>20</strong>03 252.271 6.563 356.475 2,6 1,8<strong>20</strong>04 243.490 6.122 343.179 2,5 1,8<strong>20</strong>05 240.011 5.818 334.858 2,4 1,7<strong>20</strong>06 238.124 5.669 332.955 2,4 1,7<strong>20</strong>07 230.871 5.131 325.850 2,2 1,6a) L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalità si calcola come rapporto tra il numero dei morti ed il numero degli incidenti, moltiplicato 100;b) L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> gravità si calcola come il rapporto tra il numero dei morti e il numero totale dei morti e feriti, moltiplicato100.Nel <strong>20</strong>07, rispetto al <strong>20</strong>06, si riscontra una <strong>di</strong>minuzione del numero degliincidenti (- 3,0%) e dei feriti (- 2,1%) e un calo più consistente del numero dei morti 14 MORTI(-9,5%).AL GIORNOOgni giorno in Italia si verificano in me<strong>di</strong>a 633 incidenti stradali, che SULLE STRADEprovocano la morte <strong>di</strong> 14 persone e il ferimento <strong>di</strong> altre 893.79


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Nell’analisi delle cause <strong>di</strong> incidente non si rilevano nel <strong>20</strong>07 <strong>di</strong>fferenze notevoli rispettoall’anno precedente.Le prime tre cause <strong>di</strong> incidente sono rappresentate da:• il mancato rispetto delle regole <strong>di</strong> precedenza;• la guida <strong>di</strong>stratta;• la velocità troppo elevata.Lo stato psico-fisico alterato del conducente, pur non rappresentando una percentualeelevata del totale dei casi <strong>di</strong> incidente (3,1%), assume importanza per la gravità degli eventi. Lecause principali che determinano tale con<strong>di</strong>zione sono rappresentate da: ebbrezza da alcool(6.124 casi pari al 68 % della categoria), malore, ingestione <strong>di</strong> sostanze stupefacenti o psicotropee sonno, che con 2.612 casi pesano per il 29%.Nel Veneto nel <strong>20</strong>07 gli incidenti stradali hanno causato 25.327 feriti e 538 vittime <strong>di</strong>cui 88 nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.Tab. 6.1/2: Incidentalità nelle province del Veneto (dati ISTAT)PROVINCE INCIDENTI MORTI FERITIMORTI PER FASCE D’ETÀFERITI PER FASCE D’ETÀ0-29 65 e oltre 0-29 65 e oltre<strong>Verona</strong> 3.533 88 4.872 30 21 1.892 397Vicenza 2.808 86 3.818 29 23 1.483 324Belluno 691 39 971 12 10 335 117Treviso 3.049 113 4.269 30 25 1.575 412Venezia 3.087 77 4.371 15 19 1.487 461Padova 4.230 96 5.639 32 21 2.110 471Rovigo 980 39 1.387 19 5 521 171Veneto 18.378 538 25.327 167 124 9.403 2.353L’aspetto più preoccupante è che un terzo delle vittime sono giovani sotto i 30 anni: gliincidenti stradali rappresentano infatti la prima causa <strong>di</strong> morte nella fascia d'età traPRIMA CAUSA15 e 24 anni.DI MORTE DEINel comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> nel <strong><strong>20</strong>08</strong> si sono verificati 2310 incidenti con il coinvolgimentoGIOVANI<strong>di</strong> 5.592 persone, 15 delle quali sono decedute. Si evidenzia che più della metà dellevittime sono rappresentate dai cosiddetti utenti deboli della strada e cioè ciclisti e pedoni.Questo fatto preoccupante rende necessaria la verifica delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza chedevono essere garantite alle persone che scelgono <strong>di</strong> spostarsi a pie<strong>di</strong> o in bicicletta oltre chedegli eventuali comportamenti scorretti dei conducenti <strong>di</strong> autoveicoli.Tab. 6.1/3: Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. Tipologia delle vittime degli incidenti stradali (dati P.M. <strong>Verona</strong> <strong>20</strong>09)CATEGORIA/ANNO <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Automobilisti 5 7 5 2Moto-scooter 7 14 6 5Ciclisti 1 2 1 5Pedoni 1 0 5 3totale 14 23 17 1580


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Dai dati sull’incidentalità pubblicati dalla Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> emerge inoltre cheun quarto delle persone coinvolte negli incidenti sono <strong>di</strong> nazionalità straniera.Graf. 6.1/1: Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> nazionalità delle persone coinvolte negli incidenti(dati P.M. <strong>Verona</strong> <strong>20</strong>09)4.129ItalianiStranieri1.383Prime 10 nazionalitàRomania 245Sri Lanka 131Marocco 131Moldova 85Germania 75Albania 72Nigeria 68Brasile 66Ghana 52Cina 43Pesantemente sanzionata è la guida in stato <strong>di</strong> ebbrezza alcolica che rappresenta un gravefattore <strong>di</strong> rischio per gli incidenti stradali. Gli incidenti del venerdì e sabato notte, chesoprattutto tra i giovani possono essere correlati con l’abuso <strong>di</strong> alcol e altre sostanze psicotrope,sono pari al 44,6% del totale degli incidenti notturni; analogamente, i morti e i feriti del venerdìe sabato notte rappresentano, rispettivamente, il 44,4% e il 46,5%. Gli incidenti notturni rilevatinegli altri giorni della settimana costituiscono complessivamente il 56,2% <strong>di</strong> tutti gli incidentidella notte.Dal 1998 è attivo nelle ULSS del Veneto il “Programma <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> dei Traumi daTraffico”.La strategia regionale si è sviluppata in iniziative <strong>di</strong> formazione dei tecnici delleautoscuole, corsi <strong>di</strong> miglioramento della guida negli autotrasporti, corsi per tecnici delle aziendeULSS incaricati <strong>di</strong> vagliare i Piani Regolatori Generali locali, <strong>di</strong>ffusione perio<strong>di</strong>ca dei datiepidemiologici relativi ai traumi da traffico, analisi epidemiologica sui fattori <strong>di</strong> rischio dei traumistradali con particolare riferimento all'uso dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza (cinture anteriori eposteriori, seggiolini per bambini, caschi) iniziative <strong>di</strong> formazione nella scuola, rilevazione dell’usodelle cinture <strong>di</strong> sicurezza.Interventi <strong>di</strong> informazione/educazione rivolti ai giovani sono stati attuati incollaborazione con l'Amministrazione Provinciale, il 118 e la Polizia Stradale nelle classi quintedelle scuole superiori <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e provincia. L'obiettivo principale è quello <strong>di</strong> far conoscere aigiovani le <strong>di</strong>mensioni del fenomeno e promuovere la cultura della sicurezza.Nell'ambito del progetto Ulisse, condotto in collaborazione con l'IstitutoSuperiore <strong>di</strong> Sanità, si è constatato che indossare il casco in motocicletta è 100% CON<strong>di</strong>ventata un'abitu<strong>di</strong>ne consolidata. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> nel corso delle rilevazioni mensili IL CASCOeffettuate a <strong>Verona</strong> dai Tecnici della <strong>Prevenzione</strong> del Servizio igiene e sanitàpubblica ULSS <strong>20</strong> è risultato che su un totale <strong>di</strong> 1.700 osservazioni il 100% dei motociclistiportava il casco, confermando i dati già rilevati negli anni recedenti. Rimane elevata anche lapercentuale <strong>di</strong> utilizzo nel centro abitato delle cinture <strong>di</strong> sicurezza sui se<strong>di</strong>li anteriori conpercentuali che variano dall’84 ad all’88%, a seconda della postazione <strong>di</strong> osservazione, su un totale<strong>di</strong> 8.430 veicoli81


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>ALLA GUIDA CONIL CELLULAREcontrollati. Nonostante sia noto che la stanchezza/<strong>di</strong>strazione rappresenti una delleprincipali cause <strong>di</strong> incidenti stradali molte persone continuano a telefonare mentreguidano: nel periodo da aprile a <strong>di</strong>cembre <strong><strong>20</strong>08</strong> si è riscontrato che dal 4 all’8% deiconducenti stavano utilizzando il telefono cellulare.6.2 CONTROLLO SULLE PATENTI DI GUIDACOMMISSIONE MEDICA LOCALE PATENTINegli ultimi anni il numero <strong>di</strong> domande pervenute alla segreteria della commissione èprogressivamente aumentato. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono pervenute 13.584 domande (circa 2.500 domande inpiù rispetto al <strong>20</strong>07).Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state effettuate 11.176 visite.Graf. 6.2/1: Numero visite effettuate dal <strong>20</strong>03 al <strong><strong>20</strong>08</strong> dalla Commissione patenti <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>10.121 10.14110.536 10.504 11.1766.978<strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Permane l’apprezzamento dell’utenza per le modalità <strong>di</strong> prenotazione a mezzo posta ePRENOTAZIONI la possibilità <strong>di</strong> reperire sul sito del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> tutte le informazioniPER POSTA relative alla Commissione Patenti e i modelli per inoltrare la domanda <strong>di</strong> visita me<strong>di</strong>ca.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> i tempi <strong>di</strong> attesa si sono notevolmente ridotti e sono pari a circa 60 gg. IRIDOTTI I TEMPI casi urgenti vengono sottoposti a visita entro massimo 30 giorni.DI ATTESA Continua l’esperienza della sede “satellite” <strong>di</strong> Legnago avviata per agevolare gli utentidell’area della ULSS 21 che richiedevano una maggiore vicinanza territoriale dellaCML ed una riduzione dei tempi <strong>di</strong> attesa. Permanendo a <strong>Verona</strong> l’attività <strong>di</strong> accettazione eprenotazione, con le conseguenti <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> tipo organizzativo (trasferimentoSEDE DI LEGNAGOpratiche da e per Legnago, scarico delle pratiche e gestione degli assenti) il numerodelle visite effettuate è rimasto comunque sempre esiguo (747 pari al 6.6%).Il tentativo <strong>di</strong> istituire anche una sede “satellite” presso l’ULSS 22, al fine <strong>di</strong> agevolarel’utenza, è fallito in quanto non vi è stata <strong>di</strong>sponibilità a fornire alcun tipo <strong>di</strong> collaborazione per82


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>l’attività della segreteria. Si è provveduto anche a richiedere l’intervento dellaMOLTI UTENTIRegione Veneto che, pur ritenendo auspicabile l’assegnazione alle Regioni dellaPRENOTANO MAgestione della materia, ha confermato la competenza dello Stato e la conseguenteNON SIimpossibilità, stante la vigente normativa, <strong>di</strong> apportare variazioni legislativeSOTTOPONGONOrispondenti alle esigenze delle realtà territoriali. Anche quest’anno permane elevatoA VISITAil numero <strong>di</strong> utenti che dopo aver prenotato la visita non effettua gli accertamentiprescritti o non si sottopone alla visita stessa: circa 600 sono state le pratiche archiviate e dellequali è stata data segnalazione alla Prefettura o alla Motorizzazione Civile.Questo ha determinato, come negli anni passati, significativi problemi <strong>di</strong> gestione. Difatto infatti il numero dei visitati è risultato notevolmente inferiore al numero dei prenotati.CML: EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> il 50% del totale delle persone visitate erano soggetti con problemi alcoolcorrelati (5.555).Graf. 6.2/2: Numero utenti visitati in CML dal <strong>20</strong>00 al <strong><strong>20</strong>08</strong> per patologie alcool correlate5.5554.8294.656 4.559 4.6411.7382.1842.6493.013<strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Detto valore è ulteriormente aumentato mantenendo. Tale aumento è daascriversi prevalentemente al numero <strong>di</strong> revisioni per l’art. 186 del C.d.S <strong>di</strong>spostedall’Ufficio territoriale del Governo che è stato pari a <strong>20</strong>17 a fronte <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>circa 1.400 nei precedenti tre anni.I FATTORI DIRISCHIOGraf. 6.2/3: Numero utenti visitati in CML per revisioni per l’art. 186 del C.d.S (guida sotto l’influenzadell’alcol) <strong>di</strong>sposte dall’Ufficio territoriale del Governo <strong>20</strong>05-<strong><strong>20</strong>08</strong>2.0171.4791.5801.402<strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>83


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>La percentuale dei soggetti sottoposti a visita per revisione per guida in stato <strong>di</strong>LA COLLABORAZIONEebbrezza alcolica riconosciuti non idonei dal 1999 al <strong><strong>20</strong>08</strong> è andata progressivamenteCON I SERVIZI<strong>di</strong>minuendo passando dal 26,8 % al 5.2%; circa il 90% <strong>di</strong> tali soggetti ad una secondaTERRITORIALI DIvisita è stato riconosciuto idoneo, per avvenuto miglioramento dei rilievi clinici e <strong>di</strong>ALCOLOGIAlaboratorio a seguito <strong>di</strong> sospensione o rilevante <strong>di</strong>minuzione dell’assunzione <strong>di</strong> bevandealcoliche e nei controlli successivi ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> mantenere nel tempo adeguati stili<strong>di</strong> vita.REVISIONI: NONSi può ipotizzare che il calo registrato, pur necessitando tale dato <strong>di</strong> ulterioriSOLO Iconferme, possa ascriversi al buon risultato prodotto dagli interventi preventiviGIOVANISSIMI.effettuati a <strong>di</strong>versi livelli. Rispetto agli anni precedenti si è assistito ad un’inversione<strong>di</strong> tendenza con percentuali <strong>di</strong> non idoneità maggiori in caso <strong>di</strong> conferma rispetto ai casi <strong>di</strong>revisione, come invece si è osservato in tutti gli anni precedenti. Tale fenomenoIL FATTORE potrebbe ascriversi al fatto che l’aumento del numero dei controlli su stradaUMANO coinvolge soggetti che prevalentemente abusano <strong>di</strong> sostanze alcoliche in modosaltuario.I principali fattori <strong>di</strong> rischio implicati nella genesi <strong>di</strong> un incidente sono ricompresi in tre aree:uomo 70%, ambiente <strong>20</strong>%, veicolo 10%.TROPPO ALCOOL I fattori umani più frequentemente implicati sono l’assunzione <strong>di</strong> alcool e sostanzepsicoattive, i deficit della vista, le malattie cronico generative, i <strong>di</strong>sturbi delcomportamento.Le azioni preventive principali nel settore sanitario comprendono: il miglioramento delle conoscenze epidemiologiche, l’analisi dei principali fattori <strong>di</strong> rischio, l’attività <strong>di</strong> controllo dei fattori <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> natura sanitaria, il potenziamento della attività <strong>di</strong> prevenzione che include la promozione della saluteattraverso l’implementazione <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita sani e la mo<strong>di</strong>fica dei comportamentiinadeguati.Nelle ultime due azioni si inserisce l’attività della CML.La commissione infatti non si limita all'espressione <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> idoneità alla guida maeffettua un’opera <strong>di</strong> educazione sanitaria..GLI INTERVENTIOgni utente visitato riceve informazioni dettagliate circa i danni che l’assunzionePREVENTIVIprotratta ed eccessiva <strong>di</strong> alcool produce su l’organismo umano ed i pericoli connessicon la guida in stato <strong>di</strong> ebbrezza. Coloro che risultano affetti da sindrome da<strong>di</strong>pendenza alcolica o che presentano segni o sintomi da abuso cronico <strong>di</strong> alcool sono avviati aiServizi Territoriali <strong>di</strong> Alcologia per un percorso terapeutico – riabilitativo.Inoltre tutti i reci<strong>di</strong>vi per l’art. 186 del Co<strong>di</strong>ce della Strada (guida in stato <strong>di</strong>I RECIDIVI ebbrezza alcolica), che rappresentano circa il 3% (dato parziale relativo a 4 mesi <strong>di</strong>osservazione), devono frequentare un corso educativo <strong>di</strong> 2/3 giornate, pre<strong>di</strong>spostoappositamente dai Servizi Territoriali <strong>di</strong> Alcologia, incentrato sull’argomento alcool e guida.La collaborazione con i Servizi Territoriali <strong>di</strong> Alcologia si è <strong>di</strong>mostrata proficua e lamaggioranza degli utenti, malgrado l’iniziale <strong>di</strong>sappunto, ha giu<strong>di</strong>cato l’esperienza utile.L’analisi dei dati relativi alle revisioni per alcool ha evidenziato che la guida in stato <strong>di</strong>“ebbrezza alcolica” non è una con<strong>di</strong>zione caratteristica solo dei giovanissimi. Infatti lapercentuale <strong>di</strong> soggetti sanzionati per l’art. 186 con età inferiore ai 25 aa. è pari al 24,5%; il38,8% ha un’ età compresa tra i 25 ed i 35 anni; il 28% un’età compresa tra i 36 e 50 anni; il10,7% è ultracinquantenne.84


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf. 6.2/4:% <strong>di</strong> soggetti visitati in CML per revisione art. 186 – fasce <strong>di</strong> età36,8%24,5%28,0%10,7%< 25 aa 25 - 35 aa 36 - 50 aa > 51 aaUn altro dato interessante, anche se da confermare in quanto parziale perché relativo adun periodo <strong>di</strong> osservazione <strong>di</strong> 4 mesi, riguarda il valore <strong>di</strong> etilometro riscontrato.Solo il 7.6% dei giovani <strong>di</strong> età inferiore ai 25 aa sanzionati per l’art. 186 è risultato avere untasso <strong>di</strong> etilometro >1,5. Valori superiori ad 1,5 sono stati riscontrati più frequentemente nellafascia <strong>di</strong> età > 51 aa.Graf. 6.2/5:% <strong>di</strong> soggetti visitati in CML per revisione art. 186 – fasce <strong>di</strong> età e tasso alcolico>5026,7%30,0%43,3%36 - 5023,8%30,0%46,3%>1,50,81 - 1,525 - 3518,5%35,2%46,3%0,5 - 0,8


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>età maggiormente interessata dal fenomeno, sulla base dei dati in nostro possesso, è quella fra i25-35 anni (39.1%).Graf. 6.2/6:soggetti visitati in CML riconosciuti non idonei nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> numeri assoluti289501542479245529A LC OOL ST U P E FA C E N T I E P I LE SSI A M . C A R D I OV A SC OLA R I D I A B E T E M . SI ST E M A N E R V OSO M A LA T T I E P SI C H I C H E D E FI C I T V I SU S A LT R OL’attività <strong>di</strong> educazione sanitaria e <strong>di</strong> prevenzione, anche se in forma più contenuta, è comunquerivolta anche a tutti gli altri utenti.6.3 INCIDENTI DOMESTICIINTOSSICAZIONI DOMESTICHE DA MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)Gli impianti termici installati nelle nostre abitazioni (caldaie per il riscaldamento,scaldacqua, fornelli a gas, stufe a metano e a legna, …) possono rappresentare un pericolo per lasalute se installati in modo scorretto e/o non sottoposti a controlli perio<strong>di</strong>ci da parte <strong>di</strong> tecniciesperti. Se i gas prodotti dalla combustione non vengono allontanati dall'ambiente e/o non vi è uncostante rinnovo dell'aria nel locale si può verificare la formazione e l'accumulo <strong>di</strong> gas dannosi perla salute delle persone, in particolare il monossido <strong>di</strong> carbonio (CO), gas altamente velenoso che puòprovocare anche la morte.Dai dati raccolti nell'ambito dell'Osservatorio provinciale sulleintossicazioni domestiche da CO, cui partecipano i Servizi Igiene e Sanità Pubblica delle tre ULSSdella provincia, emerge che ogni anno in provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> un numero non trascurabile <strong>di</strong> personesi avvelenano con il CO. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> si sono avuti <strong>20</strong> incidenti che hannocausato l’intossicazione <strong>di</strong> 56 persone, una delle quali è deceduta.86


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf. 6.3/1: Numero <strong>di</strong> persone intossicate da CO nella Provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>86vivim orti54685651625455294337 373042292 3 <strong>20</strong>30 02 31 051 0 11994 1995 1996 1997 1998 1999 <strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Nella maggioranza dei casi gli impianti che hanno causato l’intossicazione presentavanoirregolarità, anche gravi, che si possono far risalire al momento dell’ installazione. Quasicostante è il riscontro <strong>di</strong> insufficiente ventilazione dei locali <strong>di</strong> installazione degli impianti, perridotta <strong>di</strong>mensione o assenza dei fori <strong>di</strong> aerazione necessario per garantire un costante rinnovodell'aria consumata nel processo <strong>di</strong> combustione.Questo fatto pone il problema della qualità del lavoro <strong>di</strong> chi installa gli impianti che forsenon ha abbastanza presenti le conseguenze sanitarie (e infine anche penali) <strong>di</strong> un impianto malfatto. Tale accorgimento è reso ancor più necessario dalle volumetrie sempre più ridotte delleabitazioni e dall'utilizzo <strong>di</strong> serramenti a tenuta che hanno drasticamente ridotto gli scambi <strong>di</strong>aria dei locali con l'esterno. In alcuni casi il foro era stato occluso per evitare che l'aria freddaentrasse nei locali <strong>di</strong> abitazione.Il 50% degli intossicati erano stranieri. Questo fenomeno, già riscontratonegli anni precedenti, si collega al problema della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> case <strong>di</strong> qualità STRANIERI ILaccettabile per queste persone e risulta particolarmente critico se si considera che 50% DEGLIgli stranieri costituiscono a <strong>Verona</strong> il 13% della popolazione. Anche la mancanza <strong>di</strong> INTOSSICATIconoscenza delle problematiche legate all’uso degli impianti rappresenta un fattore<strong>di</strong> rischio per gli stranieri. Infatti 4 degli 11 incidenti che hanno coinvolto gli stranieri sono staticausati dall’uso <strong>di</strong> bracieri in locali chiusi.La prima azione preventiva è quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre all'interno delle abitazioni <strong>di</strong> impiantitermici sicuri. L'utilizzo <strong>di</strong> installatori e manutentori abilitati per l’installazione degli impianti eper le verifiche degli stessi devono <strong>di</strong>ventare abitu<strong>di</strong>ni consolidate <strong>di</strong> tutti gli utilizzatori degliimpianti potenzialmente dannosi. È anche utile che la popolazione abbia le informazioni adeguateper riconoscere i primi sintomi dell'avvelenamento.87


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>88


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>7 LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVOROODIRITTI SALUTE E LAVORONel mercato del lavoro si assiste ad una crescente <strong>di</strong>versificazione delle forme <strong>di</strong>occupazione con l’espansione dei rapporti <strong>di</strong> lavoro temporanei.Il tipo <strong>di</strong> contratto e l’anzianità nell’impresa presentano una correlazione negativa con lasalute sul luogo <strong>di</strong> lavoro. Sempre più la sicurezza del lavoro si <strong>di</strong>mostra essere correlata con laregolarità delle forme <strong>di</strong> lavoro al punto che <strong>di</strong>venta impensabile <strong>di</strong>stinguere il controllo dellasicurezza dal più generale rispetto dei <strong>di</strong>ritti fondamentali del lavoro.LA NUOVA NORMATIVA IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEILUOGHI DI LAVOROL’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> ha visto l’approvazione del Decreto Legislativo n. 81/<strong><strong>20</strong>08</strong> (noto come “TestoUnico”) che rior<strong>di</strong>na e riforma la materia della salute e della sicurezza del lavoro.Gli elementi che maggiormente caratterizzano il nuovo “Testo Unico” riguardano:• l’estensione del campo <strong>di</strong> applicazione a tutti i lavoratori, prescindendo dalla tipologiacontrattuale e dalla esistenza o meno della retribuzione. Si prevedono specifici obblighianche per il lavoro autonomo e per quello svolto nell’impresa familiare;• la valutazione da parte del datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> “tutti i rischi” compresi quelli collegati allostress da lavoro e <strong>di</strong> quelli connessi alle <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> genere, all’età ed alla provenienzada altri paesi, e la messa in atto <strong>di</strong> adeguate misure <strong>di</strong> prevenzione gestionali e tecniche;• la più dettagliata ed in parte innovativa in<strong>di</strong>viduazione delle funzioni e delle responsabilitàdei soggetti della prevenzione nelle imprese e nei cantieri e<strong>di</strong>li;• il rafforzamento dei doveri <strong>di</strong> formazione dei <strong>di</strong>versi soggetti coinvolti, anche tenendoconto dei fenomeni <strong>di</strong> integrazione linguistica;• la particolare attenzione alla sicurezza negli appalti;• la valorizzazione dei modelli <strong>di</strong> organizzazione e gestione aziendali;• il sistema sanzionatorio penale più severo e la sospensione, da parte degli organi <strong>di</strong>controllo, delle attività impren<strong>di</strong>toriali per le violazioni gravi e reiterate;• l’erogazione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> sostegno e finanziamento alle imprese, ai rappresentanti deilavoratori ed agli organismi paritetici (costituiti a iniziativa <strong>di</strong> una o più associazioni deidatori e dei prestatori <strong>di</strong> lavoro);• l’attribuzione agli organismi paritetici <strong>di</strong> un ruolo anche <strong>di</strong> supporto alle imprese nellain<strong>di</strong>viduazione delle migliori misure <strong>di</strong> prevenzione tecniche ed organizzative;• la definizione <strong>di</strong> “responsabilità sociale delle imprese”: integrazione volontaria dellepreoccupazioni sociali ed ecologiche nelle attività commerciali e nei rapporti con le partiinteressate;• la promozione della cultura della salute e della sicurezza a partire dalla Scuola, agenziaformativa per eccellenza;• il nuovo sistema dei soggetti istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle partisociali, alla realizzazione dei programmi <strong>di</strong> intervento secondo priorità.89


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>7.1 CONTESTONella nostra ULSS sono presenti oltre 33.000 <strong>di</strong>tte (3) , su circa 67.000 a livelloprovinciale. Gli infortuni denunciati superano i 12.000 casi, anche se solo 6.<strong>20</strong>0 <strong>di</strong> questi sonoriconosciuti a fini INAIL (anno <strong>20</strong>06). Tutti gli infortuni riconosciuti avvengono in circa 3.000<strong>di</strong>tte. I settori maggiormente interessati dal fenomeno infortunistico sono i Servizi leCostruzioni, la Metalmeccanica ecc.12.000 I comparti maggiormente rappresentati sono in or<strong>di</strong>ne: i Servizi (oltre 14.000 <strong>di</strong>tte),INFORTUNI le Costruzioni con oltre 6.000 <strong>di</strong>tte, il commercio con circa 3.000 <strong>di</strong>tte, seguita dallemetalmeccaniche (oltre 2.000 <strong>di</strong>tte).Nell’ultimo anno in particolare occorre considerare che <strong>di</strong>versi comparti dell’economiaveronese, che precedentemente si erano affermati sui mercati nazionali ed internazionali, hannorisentito più <strong>di</strong> altri dei contraccolpi della crisi che si è abbattuta sul nostro Paese.7.2 INFORTUNI SUL LAVOROIn Italia nel <strong>20</strong>07 il bilancio infortunistico si presenta statisticamente più favorevolerispetto a quello dell’anno precedente. Risultano, infatti, pervenute all’INAIL, alla data <strong>di</strong>rilevazione ufficiale del 30 aprile <strong><strong>20</strong>08</strong>, 912.615 denunce <strong>di</strong> infortuni (circa 15.500 casi in menorispetto al <strong>20</strong>06) con una flessione <strong>di</strong> 1,7 punti percentuali.Gli infortuni mortali denunciati all’INAIL nel <strong>20</strong>07 risultano 1.170 casi, contro i 1.341 del<strong>20</strong>06, con un calo complessivo <strong>di</strong> circa il 10% (il dato <strong>di</strong> 1.170 è ancora provvisorio: il-10% DI MORTIdefinitivo è stimato pari a circa 1.210 casi).SUL LAVORONel periodo <strong>20</strong>01-<strong>20</strong>07 si osserva una contrazione dei casi denunciati pari al 10,8%.NEL <strong>20</strong>07In <strong>di</strong>minuzione nell’Agricoltura (-29%), nell’Industria (-19,8%), mentre si rileva unlieve aumento delle denunce <strong>di</strong> infortunio nei Servizi (+2,7%), complice anche ilsostenuto aumento occupazionale registrato dall’ISTAT per questo settore nel periodoconsiderato (+9,6%).A questi dati ufficiali si aggiungono circa 175.000 (4) infortuni sommersi a causa del lavoronero, quelli occultati in forma <strong>di</strong> malattia o sottoforma <strong>di</strong> infortunio domestico. A queste cifre sisommano l’insorgenza <strong>di</strong> numerose patologie vecchie e nuove o scarsamente denunciate o nonriconosciute <strong>di</strong> origine professionale.In Veneto gli infortuni ogni anno superano i 100.000 casi, con una quota <strong>di</strong> oltre 100mortali e oltre 2.000 invalidanti; le malattie professionali superano i 1.800 casi con una quotarilevante costituita da ipoacusie, patologie articolari e muscolo scheletriche.Nel Veneto nel <strong>20</strong>07 gli infortuni denunciati nel settore industria e servizi sono stati109.915 (nella provincia invece si registrano 22.849 casi).(3) Ditte intese come PAT - per la sola gestione Industria esclusa l’Agricoltura-. L’INAIL assegna al datore <strong>di</strong> lavoro unCo<strong>di</strong>ce Azienda e, per ogni singola sede <strong>di</strong> lavoro o unità locale, il numero della posizione assicurativa territoriale (P.A.T.).Il totale delle PAT non corrisponde però alla somma delle aziende o delle u.l. in quanto esistono situazioni in cui una stessaunità locale può avere <strong>di</strong>verse PAT in relazione ai <strong>di</strong>versi rischi assicurati (ad esempio operai ed impiegati). Alcune aziendeinoltre si avvalgono della facoltà <strong>di</strong> accentrare le posizioni assicurative in una sola PAT, cioè più se<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> unostesso cliente che concentrano la contribuzione (premi, masse retributive…) in un’unica sede. In questo caso tutti i“lavoratori” o addetti stimati delle varie PAT vengono attribuiti alla sede “madre” con possibili <strong>di</strong>storsioni sul calcolo degliin<strong>di</strong>catori.(4) Stima elaborata dall’INAIL su dati ISTAT nell’anno <strong>20</strong>06. Dato in <strong>di</strong>minuzione rispetto al dato <strong>di</strong> <strong>20</strong>0.000 stimato nel<strong>20</strong>04. Secondo l’INAIL tali infortuni si configurano prevalentemente <strong>di</strong> lieve e me<strong>di</strong>a gravità.90


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Sempre nel Veneto nel <strong>20</strong>07 nel settore dell’agricoltura gli infortuni denunciati sono stati5.148 casi (nella provincia si registrano 1.691 casi), con una <strong>di</strong>minuzione rispetto al <strong>20</strong>06 del9,38% (-4,7% nel <strong>20</strong>06).In agricoltura la nostra provincia invece è la più interessata dal fenomeno degli infortunistradali con 71 casi nel <strong>20</strong>07 (59 nel <strong>20</strong>06).I dati esposti, si riferiscono ai casi trattati dall’INAIL per fini assicurativi.In queste statistiche non vengono considerati gli eventi lievi cioè infortuni con prognosiinferiore a tre giorni (franchigia) e gli infortuni occorsi a lavoratori “in nero”.La provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> detiene anche per il <strong>20</strong>07 il primato, in valore assoluto, degliinfortuni denunciati e mortali, nell’industria, servizi e in agricoltura.Negli ultimi sette anni (dal <strong>20</strong>01 al <strong>20</strong>07) tuttavia si registra un calo del 21%CALO DEGLIa fronte del 18% rilevato a livello regionale. Il dato è tanto più significativo se si INFORTUNItiene conto del progressivo incremento, a livello regionale e provinciale, della baseoccupazionale.Rapportando il numero degli infortuni a quello degli occupati (negli anni considerati gliinfortuni sono <strong>di</strong>minuiti e la base occupazionale è cresciuta) la flessione del fenomeno (- 17,1 % inItalia, - 23,2% nel Veneto e - 30,2 % nella nostra provincia) è più consistente rispetto a quellaespressa dalla variazione percentuale dei valori assoluti.Le tipologie <strong>di</strong> attività a maggior rischio <strong>di</strong> infortunio sono la Lavorazione dei metalli(metallurgia), la Lavorazione dei minerali non metalliferi (pietra, marmo, laterizi, ecc.), leCostruzioni (e<strong>di</strong>lizia), l’Agricoltura, la Lavorazione del legno e la Metalmeccanica.Graf. 7.2/1 – Trend degli infortuni denunciati in Italia, Veneto e provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> (in<strong>di</strong>ce <strong>20</strong>01=100)Italia Veneto <strong>Verona</strong>10098,8795,079792,6895,4993,794,4690,7991,8590,6889,1887,6285,59 85,2485,2281,7482,678,9anno <strong>20</strong>01 anno <strong>20</strong>02 anno <strong>20</strong>03 anno <strong>20</strong>04 anno <strong>20</strong>05 anno <strong>20</strong>06 anno <strong>20</strong>07Nonostante una flessione percentuale più significativa, l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> incidenza degli infortuniin provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> si mantiene su valori più elevati rispetto a quelli del Veneto e dell’Italia.Il grafico mostra gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> incidenza per 1.000 occupati nel periodo <strong>20</strong>01-<strong>20</strong>07,avvenuti rispettivamente in Italia, nel Veneto e nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.91


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Se osserviamo nel grafico seguente, nel periodo considerato, il fenomeno infortunisticove<strong>di</strong>amo che esso è caratterizzato da un calo contenuto e progressivo.Tra il <strong>20</strong>01 ed il <strong>20</strong>07 il complesso degli eventi denunciati è <strong>di</strong>minuito in Italia del 10.8%.La flessione è stata più consistente nel Veneto (- 17.4%) e nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> (- 21.1%).Tra le province della nostra regione, quella <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> conta il maggior numero <strong>di</strong> infortuni:22.056 nel <strong>20</strong>07 (5) , pari al <strong>20</strong>,0 % del totale regionale.Graf. 7.2/2: Trend del numero degli infortuni per 1000 occupati in Italia, Veneto e provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>Italia Veneto <strong>Verona</strong>79,476,667,647,463,745,370,661,643,96659,243,162,855,241,657,953,940,455,451,939,3anno <strong>20</strong>01 anno <strong>20</strong>02 anno <strong>20</strong>03 anno <strong>20</strong>04 anno <strong>20</strong>05 anno <strong>20</strong>06 anno <strong>20</strong>07INFORTUNI OCCORSI A LAVORATORI EXTRACOMUNITARINegli ultimi anni la presenza <strong>di</strong> lavoratori stranieri, in prevalenza extracomunitari, è<strong>di</strong>ventata sempre più rilevante. Operano soprattutto in attività a bassa specializzazione.Tra il <strong>20</strong>02 ed il <strong>20</strong>07 il complesso degli eventi denunciati è aumentato del 30,9% inItalia, del <strong>20</strong>,9% nel Veneto e del 10,0% nella nostra provincia (passando da 4.132 infortuni del<strong>20</strong>02 a 4.592 del <strong>20</strong>07). Il tasso <strong>di</strong> incidenza infortunistica negli immigrati è sensibilmente piùelevato <strong>di</strong> quello dei colleghi italiani. La maggiore possibilità <strong>di</strong> subire un infortunio consegue a<strong>di</strong>versi fattori: impiego in attività ad elevata pericolosità, giovane età e scarsa esperienza,problemi <strong>di</strong> comprensione linguistica, situazioni <strong>di</strong> vita extralavorativa che gravano sul benesserepsicofisico (precarietà abitativa, cattiva alimentazione, ecc.).INFORTUNI MORTALIPer dare un’immagine realistica e più aderente alla realtà circa gli infortuni mortalicomplessivi accaduti nell’ULSS <strong>20</strong>, in ambienti <strong>di</strong> lavoro, in<strong>di</strong>pendentemente dalla tutelaassicurata dall’INAIL, <strong>di</strong> seguito <strong>di</strong>amo evidenza anche dei casi valutati dallo SPISAL, che in<strong>di</strong>versi casi (5 casi) non sono stati notificati all’Istituto (es. infortuni accaduti a pensionati ecc.).In totale gli infortuni mortali a conoscenza del servizio ammontano a 15, e comprendonoanche quelli avvenuti in itinere.(5) A questo dato vanno sommati gli infortuni denunciati in Agricoltura che nell’anno <strong>20</strong>07 risultano 1.691 (1850 nel <strong>20</strong>06)92


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Nella Provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> nel <strong><strong>20</strong>08</strong> gli infortuni mortali denunciati (6) all’INAIL e per i qualil’Istituto ha aperto un fascicolo sono stati 22 (7) <strong>di</strong> cui 11 incidenti stradaliNell’ULSS <strong>20</strong>, nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> gli infortuni mortali denunciati all’INAIL sono stati 10 (8) , <strong>di</strong>cui 5 incidenti stradali. Le attività a più alto rischio <strong>di</strong> infortunio mortale sono: i Trasporti, leCostruzioni, l’Agricoltura, la Lavorazione dei minerali non metalliferi e la Lavorazione dei metalli.Considerando tutti gli eventi mortali, gli incidenti stradali (tra i quali si contano anchequelli avvenuti nel percorso casa-lavoro) rappresentano circa il 50 % delle cause <strong>di</strong> decesso. NelVeneto e nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> l’andamento del fenomeno è fluttuante negli anni, con punte <strong>di</strong>aumento in particolare nel <strong>20</strong>03.Graf. 7.2/3- Infortuni mortali denunciati nella Provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e nella ULSS <strong>20</strong> (Fonte: Flussi INAILWEB e provinciali)2513<strong>20</strong>102812352811 13187267<strong>20</strong>62210<strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Infortuni mortali Provincia VR Infortuni mortali ULSS <strong>20</strong>Nella tabella seguente evidenziamo gli infortuni mortali, denunciati e non all’INAILTab. 7.2/1: ULSS <strong>20</strong>: Infortuni mortali <strong><strong>20</strong>08</strong> - Infortuni mortali classificati per comparto e per <strong>di</strong>namicadell’eventoV.a. Comparto Età Dinamica Riconoscimento INAIL1 E<strong>di</strong>lizia 45 Investito da un masso si2 E<strong>di</strong>lizia 59 Rovesciamento mini dumper non denunciato all’INAIL3 Agricoltura 39 Ribaltamento trattore non denunciato all’INAIL4 Agricoltura 79 Ribaltamento trattore non denunciato all’INAIL5 Agricoltura 75 Ribaltamento trattore Si6 Agricoltura 72 Ribaltamento trattore non denunciato all’INAIL7 Agricoltura 61 Ribaltamento trattore No8 Metalmeccanica 22 Schiacciamento (incidente sul luogo <strong>di</strong> lavoro) non denunciato all’INAIL9 Ind. Carta 26 Schiacciamento In accertamento10 Ind-Artigianato n.d Incidente stradale alla guida <strong>di</strong> un camion si11 Ind-Artigianato n.d Incidente stradale in itinere si12 Agricoltura n.d Colpito da pale meccaniche si13 n.d n.d Incidente stradale in itinere no14 n.d n.d Incidente stradale in itinere In accertamento15 n.d n.d Incidente stradale in itinere In accertamento(6) A questi casi si aggiungono i morti per malattie professionali che nell’anno <strong>20</strong>07 (ultimo dato <strong>di</strong>sponibile) sono stati 2(dato INAIL-WEB).(7) Dato non ancora consolidato.(8) Di questi, cinque sono stati riconosciuti come infortuni sul lavoro, tre sono in fase <strong>di</strong> accertamento e due nonriconosciuti (alla data del 02/04/<strong>20</strong>09).93


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>INTERVENTI EFFETTUATI PER INFORTUNIO GRAVE E MORTALENel corso dell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state effettuate dal Servizio 138 inchieste complesse(inchieste che prevedono sopralluoghi in ambienti <strong>di</strong> lavoro e trasmissione <strong>di</strong> rapporti all’AutoritàGiu<strong>di</strong>ziaria), 45 inchieste brevi (senza interventi sul luogo dell’infortunio) e 11 inchieste mortali.In 26 (13,4%) casi delle 194 inchieste portate a termine sono state in<strong>di</strong>viduate responsabilitàpenali per omissione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> prevenzione.7.3 LE MALATTIE PROFESSIONALI NELL’ULSS <strong>20</strong>Dal 1997 le malattie professionali nell’ULSS <strong>20</strong> mostrano un trend calante, ad in<strong>di</strong>careche siamo in presenza <strong>di</strong> un miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni generali <strong>di</strong> prevenzione nei confrontidei fattori <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> tipo fisico e chimico i cui danni sono riconosciuti ed indennizzatidall’Istituto Assicuratore.Il grafico successivo riporta l’andamento della curva delle malattie professionalinell’ULSS n. <strong>20</strong>, preso in esame nell’ambito dell’attività ambulatoriale del Servizio. Comeprecedentemente citato i morti per malattie professionali riconosciuti dall’INAIL che nell’anno<strong>20</strong>07 (ultimo dato <strong>di</strong>sponibile) sono stati due (dato INAIL-WEB).Graf. 7.3/1: ULSS <strong>20</strong> - Malattie professionali segnalate allo SPISAL, nel periodo 1993 – <strong><strong>20</strong>08</strong>284253318256341276241163 1901381611421056195801993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 <strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Malattie Professionali ULSS <strong>20</strong>L’analisi dei casi evidenzia, nel tempo, il calo della patologia u<strong>di</strong>tiva da rumore, che mantienecomunque il primato tra le patologie professionali denunciate, da addebitarsi spesso a con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> lavoro pregresse, relative anche ad alcuni decenni fa.Tab. 7.3/1: Malattie professionali denunciate allo SPISAL anni <strong>20</strong>00-<strong><strong>20</strong>08</strong><strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Ipoacusie 148 76 89 69 72 53 21 38 33Dermatiti 8 19 4 6 8 3 3 6 1Patologie dell’apparato respiratorio 13 9 12 41 11 8 3 2 1Patologie dell’apparato muscoloscheletrico.11 10 14 16 19 25 26 36 38Tumori (escluso mesoteliomi) 5 3 8 1 3 0 3 6 0Mesoteliomi 6 5 8 4 0 4 2 2 4Disturbi da <strong>di</strong>sadattamentoLavorativo (mobbing ecc.)0 0 0 0 7 12 3 5 1Altre 3 4 3 2 8 4 0 0 2Totale 194 126 138 139 128 109 61 95 8094


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Risultano in aumento le patologie dell’apparato muscolo-scheletrico dasovraccarico bio-meccanico sia degli arti superiori (ten<strong>di</strong>niti, sindrome del tunnel MALATTIEcarpale, periartriti), conseguenti ad attività che comportano l’effettuazione <strong>di</strong> EMERGENTImovimenti ripetitivi, sia del rachide (lombosciatalgie, <strong>di</strong>scopatie e spon<strong>di</strong>loartrosi) damovimentazione manuale <strong>di</strong> carichi.Tra le “malattie emergenti” si segnalano, negli ultimi due anni, <strong>di</strong>versi casi <strong>di</strong> patologiepsico-fisiche come stress, sindromi ansioso-depressive, <strong>di</strong>sturbi psicosomatici dovute a una noncorretta organizzazione del lavoro.Continuano le segnalazioni <strong>di</strong> tumori polmonari da amianto (nell’ULSS <strong>20</strong> nel <strong><strong>20</strong>08</strong> ci sonostati quattro casi <strong>di</strong> mesotelioma pleurico) in lavoratori che furono esposti nel passato. Il graficoseguente evidenzia l’andamento dei casi <strong>di</strong> mesotelioma pleurico (neoplasia correlataall’esposizione all’amianto) nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. Va ricordato il lungo periodo <strong>di</strong> latenza <strong>di</strong>questo tipo <strong>di</strong> tumore, 30 anni in me<strong>di</strong>a.Graf. 7.3/2: Casi <strong>di</strong> mesotelioma accertati in Provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> dallo SPISAL: 1997- <strong><strong>20</strong>08</strong>989109115712321997 1998 1999 <strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>7.4 POLITICHE DI PREVENZIONE, VIGILANZA E PROMOZIONE DELLA SALUTENel territorio dell’ULSS <strong>20</strong> sono presenti oltre 33.000 aziende pubbliche e private. Incirca 3.000 <strong>di</strong> esse avvengono oltre 6.000 infortuni. Da un’analisi più accurata emerge che in 286aziende si concentra il 50% degli infortuni mentre sulle restanti gli infortuni si <strong>di</strong>stribuiscono inmaniera casuale.I dati riassuntivi riportati in<strong>di</strong>cano la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare le linee <strong>di</strong> interventodello Spisal in funzione del target aziendale e dell’efficacia dell’azione, come riportato nellatabella seguente.95


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab. 7.4/1: interventi messi in atto sulla vigilanza, promozione della salute e della sicurezza negli ambienti<strong>di</strong> lavoro.TARGET POLITICHE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE VIGILANZAAziende con oltre 9 <strong>di</strong>pendenti perrischio <strong>di</strong> infortuniorischio per la saluteAziende rischio incidente rilevanteAziende con gas tossiciAziende con cancerogeniAziende dai dati ASPPCantieri e<strong>di</strong>liAziende agricoleCooperativePromozione SGS, certificazionesociale, stili <strong>di</strong> vita, coinvolgimentoparti socialiTavolo Prefettizio: coinvolgimentoparti sociali e CPTPromozione cultura, formazionecontrollo socialeTavolo Prefettizio: coinvolgimentoparti sociali, ente bilaterale.Promozione cultura, formazione,Controllo socialeAssociazioni ArtigianiSindacato, Enti BilateraliVigilanza tecnicaVigilanza sul SGSVigilanza su eventoVigilanza cantieri e<strong>di</strong>liContrasto illegalità conINAIL, INPS, DPL, CPTVigilanza trattore a vistae albero cardanicoVigilanza su eventoVigilanza SGSVigilanza tecnica appalti acampione7.5 INTERVENTI DI VIGILANZA NELLE AZIENDENell’ULSS <strong>20</strong> nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong>, le imprese controllate sono state in totale 943 (comprensive<strong>di</strong> 660 imprese e<strong>di</strong>li). Sono stati redatti 400 verbali <strong>di</strong> prescrizioni (211 ad imprese e<strong>di</strong>li). Neisuccessivi sopralluoghi <strong>di</strong> verifica, si è riscontrato la regolarizzazione agli adempimenti previstidalle norme <strong>di</strong> sicurezza.In totale i sopralluoghi effettuati nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati pari a 1.089.Tab. 7.5/1: Attività <strong>di</strong> vigilanza anno <strong><strong>20</strong>08</strong>PRODOTTO SPECIFICA NUMEROImprese E<strong>di</strong>li controllate 660Interventi <strong>di</strong>prevenzioneAziende oggetto <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> prevenzione e vigilanzaprogrammate (escluso az. e<strong>di</strong>li)Aziende controllate per esposti, inchieste infortuni, malattieprof., piani amianto, NIP (escluso az. e<strong>di</strong>li)283Totale interventi 943Verbali redattiTotale verbali contravvenzioni con regolarizzazioneadempimenti400Sopralluoghi effettuati 1.08996


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>EDILIZIAL’e<strong>di</strong>lizia rappresenta il comparto a maggior rischio <strong>di</strong> infortunio grave. Alla presenza <strong>di</strong>gravi problemi <strong>di</strong> sicurezza, si affianca l'espandersi <strong>di</strong> altri fattori sociali come l’impiego <strong>di</strong>manodopera immigrata, più soggetta a rapporti <strong>di</strong> lavoro irregolare, l’utilizzo <strong>di</strong> lavoratoriautonomi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte artigiane, in realtà lavoratori parasubor<strong>di</strong>nati, nella forma <strong>di</strong> appalti e subappaltia cascata.L’azione <strong>di</strong> vigilanza del Servizio nella ULSS <strong>20</strong>, nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> è stata esercitata in 429cantieri. Le unità locali controllate (imprese e<strong>di</strong>li), comprendendo le imprese impiegate ed ilavoratori autonomi in esse presenti, sono state 660.I verbali <strong>di</strong> prescrizione sono stati 211, con le misure <strong>di</strong> prevenzione da adottare,contestati alle imprese e denunciate alle Autorità Giu<strong>di</strong>ziarie.OPERAZIONE CANTIERI SICURIObiettivo: garantire più elevati standard <strong>di</strong> controllo della sicurezza e della regolarità del lavoronel comparto delle costruzioni e<strong>di</strong>li nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.In particolare gli interventi sono stati finalizzati al controllo dei rischi <strong>di</strong> caduta dall’alto, <strong>di</strong>seppellimento e della regolarità del lavoro per il contrasto delle forme in nero e del lavoro grigio;il controllo anche cantieri non notificati se a vista risultano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolo grave; ilcoinvolgimento del Comitato Paritetico Territoriale (CPT), che è stato in<strong>di</strong>cato nei verbali qualeente per gli interventi <strong>di</strong> assistenza alle imprese per la soluzione dei problemi <strong>di</strong> sicurezza, atitolo gratuito.A livello provinciale nel comparto dell’e<strong>di</strong>lizia particolare menzione merita l’iniziativa“Operazione Cantieri Sicuri”, avviata nel <strong>20</strong>06 per iniziativa della Prefettura <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> 9 qualeesperienza provinciale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra Enti.Nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> l’entrata in vigore del nuovo testo unico in materia <strong>di</strong> sicurezza (Dlgs n. 81del 9 aprile <strong><strong>20</strong>08</strong>) ha comportato l’adeguamento degli strumenti <strong>di</strong> vigilanza e la con<strong>di</strong>visione dellanuova <strong>di</strong>sciplina normativa tra gli enti che si occupano <strong>di</strong> vigilanza tecnica.Il risultato conseguito nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> dalle varie amministrazioni pubbliche, sia nel corso<strong>di</strong> interventi coor<strong>di</strong>nati tra Enti sia con riferimento ad interventi singoli (come ARPAV o PoliziaMunicipale) ha portato al controllo <strong>di</strong> 1.210 cantieri 10, dove operavano 1.421 imprese.A questo risultato va aggiunto l’attività non secondaria svolta dalle parti socialiattraverso gli organismi bilaterali, <strong>di</strong> supportare l’azione <strong>di</strong> prevenzione svolta dalle Istituzioni.In provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> l’unico organismo bilaterale operante nell’ambito dell’e<strong>di</strong>lizia, è ilC.P.T. costituito dal Collegio dei Costruttori E<strong>di</strong>li e dalle OO.SS. Tale organizzazione nel <strong><strong>20</strong>08</strong> hasvolto attività <strong>di</strong> supporto tecnico in materia <strong>di</strong> sicurezza in 1.000 cantieri e ha fornitoassistenza a <strong>20</strong>0 imprese.9 La Prefettura <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, attraverso la Conferenza Permanente – Sezione Servizi alla Persona ed alla Comunitàcomposta da Inail, Inps, Direzione del Lavoro Provinciale, <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong>, 21,22, ARPAV, Collegio Costruttori E<strong>di</strong>li, CGIL, CISL,UIL, API, Casartigiani, CNA, UPA, ISPESL, Polizia Municipale del Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.10 In provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, ogni anno, vengono notificati circa 5.000 cantieri dei quali una frazione stimabile nel 50% deicasi, presenta rischio <strong>di</strong> caduta dall’alto o altri rischi mortali.97


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Tab. 7.5/2: Attività <strong>di</strong> vigilanza istituzionale sulla sicurezza in e<strong>di</strong>lizia: anno <strong><strong>20</strong>08</strong>ANNO <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Cantieri ispezionati 1.091 997Imprese interessate alle ispezioni 1.185 1.421Verbali <strong>di</strong> prescrizione (contravvenzione) 547 587Sequestri <strong>di</strong> cantiere 9 0Totale sanzioni per violazione delle norme <strong>di</strong> sicurezza del lavoro € 704.677 915.000,00% raggiungimento obiettivo <strong><strong>20</strong>08</strong> 87 83Tab. 7.5/3: Attività <strong>di</strong> vigilanza <strong>di</strong>stinta per ente.Ispezioni effettuate <strong>di</strong>stinte per Ente <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong><strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> 437 428<strong>Ulss</strong> 21 168 109<strong>Ulss</strong> 22 318 272DPL 48 71Arpav 92 41Polizia Locale <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> 28 76Totale 1.091 997Gli accertamenti relativi alla regolarità del lavoro 11 da parte <strong>di</strong> INPS, INAIL e DPL, per irelativi profili <strong>di</strong> competenza che ha comportato un autonomo lavoro istruttorio aggiuntivo, harilevato che nelle 458 imprese vi erano 46 lavoratori in nero. I contributi evasi (DPL, INPS,INAIL) accertati sono stati pari a 2.901.817,00 euro.Tab. 7.5/4: Attività <strong>di</strong> vigilanza sulla regolarità del lavoro: anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Vigilanza sulla regolarità del lavoronumeroImprese ispezionate 458- regolari <strong>20</strong>7- irregolari 230LavoratoriLavoratori regolari1.270 (solo DPL)Lavoratori irregolari 272Lavoratori in nero 46Sospensione lavori -Tipo accertamento Valore in €Contributi evasi DPL 275.526,00Premi evasi INAIL 115.770,00Contributi evasi INPS 398.626,00Totale 2.901.817,00Sanzioni erogate da DPL Valore in €sanzioni amministrative 253.331,00Maxi sanzione 250.<strong>20</strong>0,00Totale 503.531,0011 Le irregolarità comprendono, per l’INPS, situazioni <strong>di</strong> parziale inadempimento del versamento dei contributi, quali quelleconseguenti ad omessa registrazione a libro paga <strong>di</strong> ore effettivamente lavorate e retribuite (<strong>di</strong>pendente con impiego part-time eutilizzato a tempo pieno) o a ritardata iscrizione <strong>di</strong> lavoratori rispetto alla data <strong>di</strong> inizio dell’attività lavorativa nel cantiere. Leirregolarità per la DPL sono conseguenti alla irrogazione <strong>di</strong> sanzioni amministrative per illeciti omissivi inerenti la mancatacostituzione del rapporto <strong>di</strong> lavoro, compresa la maxisanzione <strong>di</strong> cui all'articolo 36-bis della legge 248/<strong>20</strong>06, mentre per l’INAILle irregolarità riscontrate sono dovute alla mancata denuncia <strong>di</strong> nuovo lavoro e alla mancata tenuta in cantiere dei registripresenze, in particolare all'inizio del periodo degli accertamenti.98


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>I verbali <strong>di</strong> prescrizione contestati per violazione delle norme fondamentali <strong>di</strong> sicurezza(n. 587) corrispondono circa al 50% dei cantieri controllati e ad 1/3 delle imprese.L’Operazione Cantieri Sicuri ha comunque permesso <strong>di</strong> incrementare il controllo delterritorio nei cantieri e<strong>di</strong>li. La tabella documenta infatti come nel corso <strong>di</strong> tre anni siaraddoppiata la percentuale <strong>di</strong> controllo, arrivando al <strong>20</strong> % del totale dei cantieri notificati, madocumenta anche la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> perseguire obiettivi più avanzati senza un incremento dellerisorse Spisal.Conteggiando anche gli interventi <strong>di</strong> assistenza del CPT si arriva a circa il 40% deicantieri notificati.Rispetto alla sicurezza è tuttavia emerso che ancora il 50% dei cantieri non siaadeguatamente protetto rispetto al rischio i caduta dall’alto, come rispetto alla regolarità dellavoro siano presenti situazioni con presenza <strong>di</strong> lavoratori in nero (46).I dati relativi al fenomeno infortunistico nel periodo <strong>20</strong>05 – <strong>20</strong>07 in<strong>di</strong>cano un contestoprovinciale marcato, in maniera importante, dalla riduzione del fenomeno.Fondamentale è anche l’attività <strong>di</strong> controllo svolta dal Registro delle Imprese Artigianedella Camera <strong>di</strong> Commercio finalizzata ad accertare il possesso dei requisiti professionali e <strong>di</strong>in<strong>di</strong>pendenza operativa propri dell’impresa artigiana.Sul piano organizzativo il principale risultato interno ha riguardato la realizzazione <strong>di</strong> unaRete Pubblica <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>: INPS, INPS, Direzione Lavoro, <strong>Ulss</strong>, Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>,Arpav con la con<strong>di</strong>visone delle risorse e l’incrementato dei livelli <strong>di</strong> efficienza. Alla base delsuccesso vi è stata la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> strumenti informatici come l’archivio provinciale dei cantierinotificati e la cabina <strong>di</strong> regia che ha garantito l’operatività del sistema.La strategia socialmente con<strong>di</strong>visa prevede <strong>di</strong> concentrare l’attenzione sui soli pericolimortali e sulla regolarità del lavoro ottenendo un significativo incremento quantitativo del livello<strong>di</strong> controllo del territorio.Le azioni <strong>di</strong> contrasto della clandestinità, dell’irregolarità del lavoro e del rischioinfortunistico sono intrinsecamente collegate e per essere efficaci necessitano, più che <strong>di</strong>collaborazione, <strong>di</strong> lavoro in rete tra le Amministrazioni Pubbliche interessate.Tabella 7.5/5: Attività <strong>di</strong> vigilanza sui cantieri nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>: anni <strong>20</strong>05-<strong><strong>20</strong>08</strong>ULSSnotifiche<strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>Cantieriispezionati% notificheCantieriispezionati% notificheCantieriispezionati% notificheCantieriispezionati<strong>20</strong> 2.498 <strong>20</strong>7 8 2.980 348 12 2.158 437 <strong>20</strong> 2.831 428 1521 1.019 246 24 859 183 21 787 168 21 1.050 109 1022 1.741 126 7 1.416 300 21 1.060 318 30 1.<strong>20</strong>0 272 23Altre- - - - 158 - 187 -AA. *Tot. 5.258 579 11 5.255 831 16 4.005 1.091 27 5.081 997 <strong>20</strong>* DPL, ARPAV, Pol. Municipale VR%AGRICOLTURANel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state controllate complessivamente 79 aziende agricole. Inqueste lo SPISAL ha rilevato problemi <strong>di</strong> sicurezza per mancata presenza <strong>di</strong> protezioni allemacchine ed attrezzature, causa <strong>di</strong> lesioni gravi e permanenti. Le principali carenze riguardavanola mancata protezione: dell'albero cardanico e delle prese <strong>di</strong> forza delle macchine, la protezionedegli organi <strong>di</strong> trasmissione del moto. Altro problema in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> gravità riguardava la mancataprotezione del posto <strong>di</strong> guida del trattore, che ogni anno causa infortuni mortali nella nostraprovincia. Il <strong><strong>20</strong>08</strong> ha visto anche l’avvio dell’operazione “Agricoltura sicura” iniziativa che trova il99


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>sostegno nel tavolo tecnico istituito presso la Prefettura <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e vede la presenza delleorganizzazioni sindacali e datoriali e del nuovo Ente Bilaterale dell’agricoltura nel veronese(ENBIAV), <strong>di</strong> recente costituzione.Nel settore dell’agricoltura si segnala un altro importante risultato raggiunto a livelloregionale, dove nel <strong><strong>20</strong>08</strong> è stato siglato un protocollo d’intesa tra il <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>Regionale, l’INAIL e Veneto Agricoltura che ha come obiettivo l’elaborazione e lastandar<strong>di</strong>zzazione dei percorsi formativi e informativi per le figure dei datori <strong>di</strong> lavoro,responsabili per la sicurezza e nei lavoratori nel settore dell’agricoltura. Il coor<strong>di</strong>namentotecnico è in capo all’<strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.7.6 LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO FORMAZIONELa promozione della salute e del benessere organizzativo negli ambienti <strong>di</strong> lavoro ha ormaiassunto nei paesi industrializzati un’importanza strategica: la creazione d’ambienti <strong>di</strong> lavorosalubri e che stimolano stili <strong>di</strong> vita sani ha ripercussioni positive sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute dellapopolazione lavorativa, comportando una riduzione dei costi per decremento dell’assenteismo,degli infortuni ed un aumento della fidelizzazione dei lavoratori, della produttività, della qualitàdel prodotto, della qualità della vita, ecc..Su questo fronte gli SPISAL della provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> nel <strong><strong>20</strong>08</strong> hanno intrapresoiniziative <strong>di</strong> promozione della salute a livello locale e provinciale in base ai bisogni <strong>di</strong> saluteemersi, in collaborazione con gli enti locali, le amministrazioni pubbliche, le aziende private, ime<strong>di</strong>ci competenti.Nella tabella seguente vengono in<strong>di</strong>cate le attività <strong>di</strong> educazione alla salute ed allasicurezza del lavoro e <strong>di</strong> formazione.Tab. 7.6/1: attività <strong>di</strong> promozione della salute, assistenza, informazione e formazioneProdotto Specifica NumeroProgetti <strong>di</strong> promozione della salute (1°-2 livello)Interventi <strong>di</strong>AssistenzaN. <strong>di</strong>tte: 42N. lavoratori: 405N° interventi <strong>di</strong> assistenza 1.300Interventi <strong>di</strong>In-FormazioneRelazioni a convegni 27Corsi <strong>di</strong>rettamente organizzati da SPISAL 3Docenze in corsi organizzati da SPISAL con altri soggetti (n. ore) 225Figure formate Totale figure formate 765COMUNICAZIONE E NETWORK ISTITUZIONALELa prevenzione degli infortuni su lavoro ed il miglioramento della salute negli ambienti <strong>di</strong>lavoro è processo complesso che deve prevedere prioritariamente il coinvolgimento <strong>di</strong> ampisettori comunitari (governance locale).La strategia messa in campo dal Servizio in particolare in questi ultimi anni prevede ilconfronto ed il coinvolgimento attivo quasi trimestralmente con le Parti Sociali (sindacati,organizzazioni datoriali, Organismi Bilaterali), e con gli Enti ed Istituzioni (Comuni, INAIL, INPS,DPL, Università ecc.) con l’obiettivo <strong>di</strong> definire priorità, obiettivi ed azioni comuni da perseguirea livello locale. Il progetto “Operazione Cantieri Sicuri” e il “Progetto <strong>Verona</strong> Aziende Sicure”rientrano in questa nuova strategia.100


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Il servizio nel <strong><strong>20</strong>08</strong> ha potenziato la comunicazione esterna con i portatori <strong>di</strong> interesseattraverso la promozione <strong>di</strong> network che hanno coinvolto soggetti che a vario titolo possonocontribuire alla prevenzione nei luoghi <strong>di</strong> lavoro. Ha realizzato momenti <strong>di</strong> confronto allargatoorientati all’informazione e formazione sulle novità legislative introdotte nel nuovo Testo Unico.Il confronto (con servizi SPISAL ed altre Istituzioni) è proseguito anche in occasione <strong>di</strong>incontri e convegni (oltre <strong>20</strong> occasioni).Tra gli strumenti utilizzati dal Servizio oltre alle modalità classiche degli incontri,seminari, convegni, insegnamento presso l’ Università <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, troviamo i due siti internet:• sito SPISAL: http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/spisal.html;• sito Regionale Safetynet: www.safetynet.it.PROGETTO "VERONA AZIENDE SICURE"OBIETTIVI• Sviluppare le migliori pratiche, <strong>di</strong> lavoro realisticamente applicabili nel contesto produttivolocale;• Migliorare la gestione aziendale della sicurezza e della partecipazione aziendale in linea conl’impegno <strong>di</strong> Aalborg n 7 sulla salute;• Ridurre il fenomeno infortunistico quale risultato in<strong>di</strong>rettoIl progetto è stato avviato nel <strong>20</strong>05 come risposta ad un problema riscontrato nelterritorio dell’Azienda ULSS <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>: il 50% degli infortuni (ossia oltre 3.000 casi) siverificano in circa 300 aziende pubbliche e private (1% delle aziende assicurate INAIL).L’iniziativa, promossa dal Coor<strong>di</strong>namento dei Servizi per la <strong>Prevenzione</strong> e Igiene eSicurezza Ambienti del Lavoro della Provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> (SPISAL), è stata inserita (fino al <strong>20</strong>07)nel Piano <strong>di</strong> Azione Locale <strong>di</strong> Agenda 21 del Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e da <strong>di</strong>cembre <strong>20</strong>06 anche nel Piano<strong>di</strong> Sviluppo della Salute della Città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> (www.veronainsalute.it).Il lavoro complessivo è attualmente consultabile al seguente in<strong>di</strong>rizzo:http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/azsicure.html101


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>102


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>8 IL MONDO ANIMALEE8.1 DIMENSIONE PRODUTTIVAIL CAMPO D’INTERVENTODall’anagrafe informatizzata del Servizio Veterinario, nel territorio dell’ULSS n. <strong>20</strong>risultano esistere n. 2.805 allevamenti <strong>di</strong> animali <strong>di</strong> tutte le specie da produzione con unapopolazione animale così ripartita:Tab. 8.1/1: Popolazione animaleSpecie animaleNumero capiBovini da riproduzione 31.800Bovini da carne 59.500Ovi-caprini 2.900Equini 1.<strong>20</strong>0Suini 36.000Polli (*) 6.000.000Galline ovaiole (*) 850.000Faraone (*) <strong>20</strong>0.000Tacchini (*) 3.000.000Anatre (*) <strong>20</strong>.000Conigli 170.000Fagiani (*) 45.000Quaglie (*) 400.000Apiari 198Ittiocolture 8(*) Numero animali presenti per ciclo <strong>di</strong> allevamento.Tab. 8.1/2: Statistica macellazioniMacellazione carni rosse Differenza Macellazioni carni bianche DifferenzaCapi <strong>20</strong>07 Capi <strong><strong>20</strong>08</strong> <strong>20</strong>07-<strong><strong>20</strong>08</strong> Capi <strong>20</strong>07 Capi <strong><strong>20</strong>08</strong> <strong>20</strong>07-<strong><strong>20</strong>08</strong>54.323 42.892 -5.649 36.615.683 42.822.696 +6.<strong>20</strong>7.013I dati riportati in tabella evidenziano:• Il numero capi avicoli macellati presso la nostra ULSS è in linea con il dato nazionale che havisto un aumento delle produzioni e dei consumi <strong>di</strong> carni bianche (avicole) vista la scomparsadelle preoccupazioni del consumatore in merito alla paventata “pandemia ↑ CARNI BIANCHEinfluenzale” e al senso <strong>di</strong> tranquillità e fiducia verso il servizio veterinario che ha ↓ CARNI ROSSEmesso in atto misure <strong>di</strong> sorveglianza, monitoraggio e controllo <strong>di</strong>vulgando il piùpossibile l’attività svolta e i risultati ottenuti.• La macellazione <strong>di</strong> animali per la produzione <strong>di</strong> carni rosse si allinea alla tendenza nazionaleche ormai registra una <strong>di</strong>minuzione dei consumi <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> carni.103


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>8.2 VIGILANZA E ISPEZIONIALIMENTINell’ASL le attività che producono e <strong>di</strong>stribuiscono alimenti sono numerose. Su questeattività nel corso dell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> il servizio veterinario ha effettuato interventi <strong>di</strong> vigilanza econtrollo, sud<strong>di</strong>visi come specificato nella tabella che segue.Tab. 8.2/1: Servizio Veterinario: interventi <strong>di</strong> vigilanza e controlloVigilanzan. interventiVigilanza in depositi ingrosso non riconosciuti C.E. 518Vigilanza riven<strong>di</strong>te al minuto 1.390Vigilanza c/o impianti <strong>di</strong> lavorazione carni 312Vigilanza c/o impianti produttrici carne 884Vigilanza c/o impianti M/S/F CE 1.148Vigilanza c/o impianti CE avicunicoli/selvagg. 611Vigilanza c/o impianti CE trasformazione latte e derivati <strong>20</strong>4Vigilanza presso caseifici aziendali 6Vigilanza c/o impianti CE prodotti pesca 170Vigilanza centri imballaggio uova 21Vigilanza impianti prodotti d'uovo 52Vigilanza lavorazione miele e prodotti apicoltura 19Vigilanza pasticceria industriale e pastifici 75Vigilanza e ispezione su strutture agrituristiche 30Vigilanza su ristorazione collettiva 60Vigilanza prodotti in scambi intra ed extra CE 3.011TOTALE 8.511Ispezionen. interventiVisita ispettiva macelli avicoli 611Visita ispettiva macellazione presso agriturismi 39Visita ispettiva in macelli riconosciuti 1.148Visita ispettiva in macelli a capacità limitata 1.604Visita ispettiva laboratori <strong>di</strong> sezionamento riconosciuti 5<strong>20</strong>Visita ispettiva carcasse da macellazione speciale 12Macellazione suini a domicilio 1.112TOTALE 5.046Campionamentin. interventiPiano Nazionale residui in allevamento e macello 938Piano Nazionale residui su alimenti 284Campionamenti 2.215TOTALE 3.437Altre attivitàn. interventiIstruttoria per impianti x riconoscimento CE 1Istruttoria x impianti regolam. legge 283/62 10Certificazioni sanitarie per scambi 29.830Assegnazione prodotti x <strong>di</strong>struzione 97Indagini epidemiologiche a seguito segnalazione 4Provve<strong>di</strong>menti amministrativi o sanzionatori 103Provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Polizia Giu<strong>di</strong>ziaria 11Fatturazione 1.180Gestione emergenze 83TOTALE 31.319104


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>ATTIVAZIONE DEL SISTEMA INFORMATICO PER LE REGISTRAZIONIIl sistema <strong>di</strong> registrazione tramite presentazione <strong>di</strong> una DIA ha sostituito lavecchia autorizzazione sanitaria prevista dall’art.2 della Legge 283/1962.Il sistema informatico SIVE correlato con GesVet viene utilizzato per creareun’anagrafe regionale che, col tempo, dovrebbe <strong>di</strong>alogare con il sistema SIAN NET epermettere una gestione informatica delle pratiche inerenti le registrazioni.DENUNCIAINIZIOATTIVITÀCONTROLLO DELL’ETICHETTATURA DELLE CARNI BOVINENel corso dell’anno le 22 ULSS del Veneto hanno ricevuto incarico dalla Regione <strong>di</strong>eseguire una serie <strong>di</strong> controlli sulle riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carne bovina.Si è trattato <strong>di</strong> un piano sperimentale per il controllo dell’etichettatura delle carni bovineper dare ulteriori garanzie ai consumatori ed anche perché ciò si inquadra negli obblighi dettatidall’Unione Europea in merito alla tracciabilità della carne bovina stessa.La prima fase <strong>di</strong> sperimentazione dell’attività <strong>di</strong> controllo ha visto lacollaborazione tra la Direzione regionale Produzioni agroalimentari e l’Unità <strong>di</strong>Progetto Sanità animale e igiene alimentare.ETICHETTATURAOBBLIGATORIAL’etichettatura obbligatoria è stata introdotta dal <strong>20</strong>02 e prevede, appunto, che ilprodotto venga etichettato in modo da risalire all’animale, all’allevamento, al macello, allaboratorio <strong>di</strong> sezionamento, allo Stato dove il bovino è nato, a quello in cui è stato ingrassato.Ulteriori informazioni possono essere aggiunte solo su base volontaria aderendo alleorganizzazioni <strong>di</strong> categoria in possesso <strong>di</strong> appositi <strong>di</strong>sciplinari.Nel corso del secondo semestre <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati eseguiti 58 controlli.CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIOCon il D.D.R. 292/<strong>20</strong>07 sono state emanate le linee guida per la valutazione del rischiodelle imprese alimentari ai fini del controllo ufficiale.MAGGIORITale decreto rivede le modalità <strong>di</strong> esecuzione del controllo ufficiale deiprodotti alimentari, con l’obiettivo <strong>di</strong> adeguarle alle <strong>di</strong>sposizioni della nuovalegislazione europea.RISCHIMAGGIORICONTROLLII recenti Regolamenti comunitari, noti come “pacchetto igiene”, oltre, infatti, ad averintrodotto <strong>di</strong>verse novità, hanno previsto l’analisi del rischio come fondamento <strong>di</strong> tutta la nuovalegislazione alimentare.Le finalità delle linee guida sono, dunque, quelle <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre un’anagrafe regionaleinformatizzata, che progressivamente riporti l’in<strong>di</strong>cazione del relativo livello <strong>di</strong> rischio e <strong>di</strong>definire dei criteri omogenei per la classificazione delle imprese alimentari in base al livello <strong>di</strong>rischio.Nel corso dell’anno sono state valutate tutte le aziende in possesso <strong>di</strong> riconoscimentocomunitario.105


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>ATTIVITÀ DI ISPEZIONE E VIGILANZAOltre alla attività <strong>di</strong> ispezione <strong>di</strong> tutti gli animali macellati negli impianti autorizzati,anche le industrie alimentari e gli allevamenti vengono perio<strong>di</strong>camente sottoposti a controlli <strong>di</strong>vario tipo a seconda delle esigenze come previsto dal “Libro Bianco” e dal reg. CEE 178/<strong>20</strong>02 cheprevede un controllo <strong>di</strong> filiera <strong>di</strong>stribuito “dal campo alla tavola” finalizzato alla sicurezzaalimentare e alla tracciabilità degli alimenti.Negli allevamenti i controlli mirano innanzitutto all’identificazione degli animali e, inDAL CAMPOun secondo momento, alla verifica dello stato sanitario, del benessere, dell’utilizzo deiALLA TAVOLAfarmaci, dei mangimi e degli eventuali inquinanti ambientali. Nelle industrie alimentarivengono verificati l’aspetto igienico sanitario delle materie prime (comprese quelle provenienti daaltri Stati sia comunitari che extracomunitari), delle lavorazioni, delle strutture e degli impiantie dei prodotti finiti. A completamento dell’attività <strong>di</strong> vigilanza trovano applicazione icampionamenti, mirati o casuali, contemplati nel Piano Nazionale Residui e quelli demandati alleA.ULSS da parte degli uffici periferici del Ministero della Salute.PIANO NAZIONALE RESIDUIHa come finalità quella <strong>di</strong> evidenziare i rischi <strong>di</strong> residui pericolosi per il consumatore neglianimali e nei prodotti <strong>di</strong> origine animale a livello della filiera produttiva (allevamento, macello,stabilimento <strong>di</strong> lavorazione, conservazione) fino al consumo <strong>di</strong>retto.Tale Piano, elaborato dal Ministero della Salute in ottemperanza a quanto previsto dallaU.E. nel “Libro Bianco”, viene applicato dalla Regione secondo la realtà produttiva e zootecnica, <strong>di</strong>ogni A.U.L.S.S..Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati eseguiti 987 esami, con il riscontro due positività.8.3 MALATTIE INFETTIVE ED INFESTAZIONITutelare il patrimonio zootecnico dalle malattie infettive con particolare attenzione perquelle <strong>di</strong> interesse antropozoonosico, rappresenta da sempre uno dei più importanti compiti delServizio Veterinario.INFLUENZA AVIARIAÈ proseguita costantemente l’attività <strong>di</strong> controllo per questa malattia infettiva sulla basedei piani già messi in atto negli anni 1999-<strong>20</strong>03, periodo in cui si era verificato un notevoleinteressamento degli allevamenti e l’eliminazione <strong>di</strong> circa un milione e mezzo <strong>di</strong> capi avicoli.A seguito <strong>di</strong> questa emergenza era stato perfezionato da parte del Centro RegionaleGEO<strong>di</strong> Epidemiologia Veterinaria, un sistema <strong>di</strong> geo-referenziazione del territorio che haREFERENZIAZIONEcomportato l’attribuzione a tutti gli allevamenti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate geografiche per unaDEGLIprecisa identificazione <strong>di</strong> ogni attività produttiva (v. mappa allegata, che con una scalaALLEVAMENTIcosì ridotta da una idea della densità non della singola attività produttiva, infatti sitratta <strong>di</strong> 450 allevamenti avicoli censiti).106


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Anche nel <strong><strong>20</strong>08</strong> questo sistema <strong>di</strong> co<strong>di</strong>fica e <strong>di</strong> monitoraggio ha consentito la sospensionedella vaccinazione, con l’abbattimento dei relativi costi, ed inoltre ha permesso laprogrammazione degli accasamenti, controllata dal Servizio Veterinario, riducendo la RICONVERSIONEpossibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione della malattia grazie alla sincronia delle varie attività DEGLI ALLEVAMENTIdell’allevamento (carico, pulizie, ecc). Inoltre, in caso <strong>di</strong> focolaio, si riducono AVICOLIenormemente i tempi <strong>di</strong> intervento e l’estinzione dello stesso.Prosegue l’attività regionale finalizzata alla riconversione degli allevamenti avicoli in zonead altissima densità e con notevoli problemi <strong>di</strong> impatto ambientale. L’obiettivo <strong>di</strong> questoprogramma è <strong>di</strong> trasformare il volume globale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>biti ad allevamenti avicoli intensivisituati in particolari con<strong>di</strong>zioni ambientali in una cubatura utilizzabile per l’e<strong>di</strong>lizia civile oartigianale (cre<strong>di</strong>to e<strong>di</strong>lizio).ATTIVITÀ SUGLI ANIMALI VIVINel territorio <strong>di</strong> competenza tutti gli allevamenti avicoli sono stati sottoposti ad attività<strong>di</strong> monitoraggio e controllo me<strong>di</strong>ante il prelevamento <strong>di</strong> campioni.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> sono stati eseguiti oltre 5500 esami.107


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>ATTIVITÀ SUI PRODOTTI ALIMENTARITutte le carni sono state sottoposte ad ispezione sanitaria prima durante e dopo lamacellazione.Si è provveduto inoltre a controllare gli esercizi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e produzione compresi quelligestiti da extracomunitari che producono Kebab. In questo ambito viene ormai da alcuni annisvolta attività <strong>di</strong> controllo sia in modo autonomo, sia congiuntamente al Corpo <strong>di</strong> PoliziaMunicipale. Più che per problemi sanitari, in questo tipo <strong>di</strong> esercizi è spesso necessariointervenire a seguito <strong>di</strong> esposti per fattori <strong>di</strong> molestia dovuti al <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> funzionamento dellecappe aspiranti; questi vengono risolti emanando apposite or<strong>di</strong>nanze sindacali che obbligano gliesercenti a far funzionare gli aspiratori durante le operazioni <strong>di</strong> cottura e ad eseguirnel’opportuna manutenzione.MALATTIA DELLA LINGUA BLUE (BLUETONGUE)È una malattia virale dannosa nelle pecore ma che riconosce il bovino come serbatoio delvirus che è trasmesso da vari tipi <strong>di</strong> zanzare (culicoides). La malattia è presente nelle areesubtropicali e da alcuni anni era presente anche nelle regioni meri<strong>di</strong>onali italiane. Grazie alleazione <strong>di</strong> controllo e vigilanza non ha mai interessato i nostri allevamenti. Nel corso del <strong>20</strong>06 inalcuni paesi del Nord Europa (paesi Bassi, Francia ecc.) si sono rilevati alcuni focolai <strong>di</strong> unavariante (BTV8) che si è <strong>di</strong>mostrata più aggressiva per il bovino. Nel corso del <strong>20</strong>07 si è assistitoad una grande <strong>di</strong>ffusione nel Nord Europa e conseguentemente a seguito delle massicceimportazioni <strong>di</strong> animali da ristallo, necessari per i nostri allevamenti, è stata rilevata la presenza<strong>di</strong> soggetti positivi al sierotipo BTV8. I servizi nel <strong><strong>20</strong>08</strong> hanno effettuato il controllo deglianimali nelle stalle e alla macellazione che ha portato al rilievo dell’infezione in allevamento <strong>di</strong>bovini nel comune <strong>di</strong> Buttapietra collegata ad un focolaio primario, in una stalla <strong>di</strong> vacche da latte,nel comune <strong>di</strong> Isola della Scala.ZECCHENei territori collinari e montani sempre più frequenti sono le segnalazioni da parte <strong>di</strong>citta<strong>di</strong>ni della presenza <strong>di</strong> questi parassiti. Nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> è sono state rilevate ancorainfestazioni in animali al pascolo, sia domestici che selvatici.Il pericolo è rappresentato dalla trasmissione <strong>di</strong> alcune malattie anche gravi all’uomo(Malattia <strong>di</strong> Lyme, Encefaliti Trasmissibili, Babesia ecc.). Pertanto è continuato il progetto <strong>di</strong>ricerca in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, l’Università <strong>di</strong>Padova e il Corpo Forestale dello Stato che prevede la raccolta e l’identificazione delle zecche inalcuni siti della Val d’Illasi e delle valli limitrofe con il controllo sierologico degli animali chepascolano nei siti <strong>di</strong> raccolta. Il progetto ha evidenziato la presenza delle infezionisummenzionate che saranno oggetto <strong>di</strong> ulteriori approfon<strong>di</strong>menti.LEISHMANIOSILa leishmaniosi canina è oggetto da parte <strong>di</strong> questo servizio <strong>di</strong> monitoraggio dal 1995.Causata da Leishmania infantum è una parassitosi importante in campo veterinario ed un problema<strong>di</strong> sanità pubblica. (v. mappa).108


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Fig. 8.3/1: Sieroprevalenza della leishmaniosi nell’area <strong>di</strong> monitoraggio2,6%1%Infezionerilevata3,5%INSERIRE allegato 3 MAPPA LEI.L’attività <strong>di</strong> ricerca svolta nel <strong>20</strong>04-<strong>20</strong>05, in collaborazione con le Amministrazioni deiComuni dell’est veronese, ha evidenziato la presenza in forma autoctona del parassita hacomportato azioni <strong>di</strong> educazione sanitaria rivolte alla popolazione, in particolare ai proprietari deicani, e il massiccio coinvolgimento dei veterinari liberi professionisti che in prevalenza seguono glianimali d’affezione.Continua inoltre il monitoraggio entomologico dell’insetto vettore del parassita, ilFlebotomo, e lo stu<strong>di</strong>o del comportamento biologico e della <strong>di</strong>ffusione nel territorio. Anche nel<strong><strong>20</strong>08</strong> si è confermata la <strong>di</strong>ffusione della malattia nella Valle <strong>di</strong> Cazzano <strong>di</strong> Tramigna, delpromontorio verso la Val d’AlponeALTRE MALATTIE INFETTIVELa Regione Veneto è stata <strong>di</strong>chiarata dalla U.E. ufficialmente indenne daleucosi bovina e brucellosi, relativamente al patrimonio bovino.Nel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong>, a seguito dei controlli effettuati, numerosi allevamentihanno evidenziato le caratteristiche per l’attribuzione della qualifica <strong>di</strong> allevamentoufficialmente Indenne da I.B.R. (Rinotracheite Bovina Infettiva), con notevolevantaggio per il patrimonio bovino soprattutto delle zone pedemontane.Iniziate nel 1998 in collaborazione con la sezione <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> dell’IstitutoBOVINIINDENNI DALEUCOSI,BRUCELLOSI,I.B.R.Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie proseguono le ricerche negli allevamenti enell’ambiente della zona montana per la valutazione della prevalenza della paratubercolosi e perspecifici piani <strong>di</strong> risanamento.109


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>APICOLTURAIl settore apicoltura sta vivendo un momento <strong>di</strong> particolare <strong>di</strong>fficoltà, parecchi apiariregistrano la scomparsa <strong>di</strong> alcune famiglie per patologie non ancora ben chiare (cosiddettasindrome da spopolamento). La Varroa, la Peste America e una forma <strong>di</strong> parassitosi AETHINATUMIDA, sottoposta in ambito comunitario alla notifica obbligatoria DEC.SINDROME DA82/894/CE, sono patologie importanti. Mantengono un ruolo <strong>di</strong> rilievo le infezioniSPOPOLAMENTOvirali e gli interventi <strong>di</strong> vigilanza e <strong>di</strong> educazione sanitaria svolti dai me<strong>di</strong>ci veterinarie dall’esperto apistico risultano essere sempre più importanti.8.4 BENESSERE ANIMALE NEGLI ALLEVAMENTILa sensibilità verso il mondo animale porta sempre più l’attenzione alle modalità <strong>di</strong>allevamento e trasporto volte ad assicurare un maggior benessere degli animali, in ottemperanzaa quanto <strong>di</strong>sposto dal D.Lvo 146/<strong>20</strong>01. Sono stati sottoposti a ispezione e vigilanza tutti gliallevamenti, <strong>di</strong> vitelli, suini e galline ovaiole, presenti sul territorio.Inoltre, negli stabilimenti <strong>di</strong> macellazione, vengono verificate giornalmente le con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> benessere degli animali durante il trasporto e la macellazioneTotale allevamenti controllati n° 98In applicazione del REG. CEE 01/<strong>20</strong>05 che regolamenta il trasporto degli animali vivi ilservizio ha proseguito l’attività <strong>di</strong> formazione per i conducenti/guar<strong>di</strong>ani con il rilascio degliappositi attestati.ISPEZIONI COMUNITARIENel corso dell’anno l’intero servizio veterinario è stato interessato da tre ispezionicomunitarie riguardanti rispettivamente:• Anagrafe bovina;• Modalità <strong>di</strong> smaltimento dei rifiuti <strong>di</strong> origine animale;• Influenza aviaria.EDUCAZIONE SANITARIAIl Servizio ha organizzato convegni in<strong>di</strong>rizzati agli allevatori per trattare <strong>di</strong> problematicherelative alla monticazione degli animali, alla profilassi delle malattie infettive e dareCONVEGNI PER GLI compiute informazioni sulla tracciabilità nella produzione primaria (reg. CEEALLEVATORI 178/<strong>20</strong>02) Particolare riguardo è stato posto nella informazione ed educazionesanitaria degli allevatori per l’applicazione <strong>di</strong> tutte le misure <strong>di</strong> biosicurezza ebenessere animale.Prosegue l’attività <strong>di</strong> formazione dei Me<strong>di</strong>ci Veterinari in collaborazione con l’IstitutoZooprofilattico delle Venezie, con il SIVEMP (Sindacato me<strong>di</strong>ci veterinari), con l’Università <strong>di</strong>Me<strong>di</strong>cina Veterinaria Padova e con l’Or<strong>di</strong>ne dei Me<strong>di</strong>ci Veterinari della Provincia.In collaborazione con il SIAN è continuata l’attività <strong>di</strong> formazione del personale addettoalla preparazione e ven<strong>di</strong>ta dei prodotti alimentari previsti dalla normativa regionale insostituzione del libretto <strong>di</strong> idoneità sanitaria.110


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>8.5 RANDAGISMORANDAGISMO FELINOUn articolato impianto legislativo nazionale e regionale vieta il maltrattamento e tutelal’esistenza dei gatti liberi sul territorio, prevedendo sanzioni amministrative e penali per itrasgressori (Legge 189/<strong>20</strong>04 che mo<strong>di</strong>fica il Co<strong>di</strong>ce Penale).Al Servizio Veterinario Multizonale (SVM) è affidato il compito <strong>di</strong> tutelare la salute deglianimali, controllarli demograficamente con le sterilizzazioni, conciliare l’igiene dell’ambiente eproteggere la popolazione dalle malattie potenzialmente trasmesse dai gatti.È una funzione complessa che talvolta registra situazioni estreme, dai tentativi <strong>di</strong>avvelenare gli animali a zoomania <strong>di</strong> persone socialmente fragili, che vivono in condominicircondati da un numero esagerato <strong>di</strong> gatti semiliberi ed in precarie con<strong>di</strong>zioni igieniche.Graf. 8.5/1: flusso mensile dei gatti liberi catturati curati e sterilizzati (nel <strong>20</strong>07-<strong><strong>20</strong>08</strong>)1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12Anno <strong>20</strong>07 63 57 72 19 28 55 28 <strong>20</strong> 34 54 41 58Anno <strong><strong>20</strong>08</strong> 63 54 55 66 38 28 9 11 46 58 38 36Il flusso degli interventi segue l’andamento dell’anno precedente, con alcune flessionidovute a carenza <strong>di</strong> operatori tecnici addetti alle catture, compensate parzialmente dai volontarireferenti delle colonie.Sono stati catturati e condotti a visita ambulatoriale e sterilizzazione chirurgica n°502gatti provenienti da 78 <strong>di</strong>verse colonie censite dal SVM in collaborazione con i volontari gattofilie le amministrazioni comunali. Tutti i gatti sterilizzati vengono tatuati nella superficie internadell’orecchio, a Dx con le ultime due cifre dell’anno ed il numero progressivo <strong>di</strong> interventi, a Sxcon ULSS <strong>20</strong>.La provenienza è stata da 58 colonie del Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, 2 da Arcole, 2 daBoscochiesanuova, 1 da Cerro Veronese, 3 da Grezzana, 1 da Lavagno, 7 da San Giovanni Lupatoto,2 da San Martino Buon Albergo e 2 da Tregnago. Dal censimento delle colonie prese in carico 36sono risultate formate da 1-5 soggetti, 22 formate da 6-10 soggetti, 17 da 11-<strong>20</strong> soggetti e 3 da21- 50 soggetti. Sono pertanto prevalenti le microcolonie <strong>di</strong> nuova formazione, frequentementeprovocate da abbandono <strong>di</strong> gatte gravide in aree pubbliche <strong>di</strong> nuova urbanizzazione; mentre lecolonie storiche sono più stabili e sotto controllo da parte delle associazioni protezionistiche.Le colonie <strong>di</strong> gatti randagi vengono seguite da un folto gruppo <strong>di</strong> volontari tesserati (n°227) che si attengono alle linee guida elaborate dal SVM, per assicurare la tutela dei gatti liberie l’igiene dei luoghi dove sono presenti le colonie.111


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>RANDAGISMO CANINOIl SVM effettua le catture dei cani liberi vaganti sul territorio <strong>di</strong> tutta la Provincia <strong>di</strong><strong>Verona</strong>, in attuazione <strong>di</strong> una Convenzione tra l’Azienda ULSS <strong>20</strong> e le Aziende ULSS 21 e 22.Con il progressivo pensionamento degli operatori tecnici <strong>di</strong>pendenti, addetti alla catturadei cani, ed il blocco delle assunzioni <strong>di</strong> personale specifico, le catture vengono integrate in orario<strong>di</strong>urno e notturno da delegati dell’Associazione San Francesco, come previsto dall’art. 6 dellaLegge Regionale Veneta 28 <strong>di</strong>cembre 1993 n° 60. Il flusso mensile delle catture è riportato nelseguente grafico.Graf. 8.5/2: Flusso mensile catture <strong>di</strong> cani randagiGen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov DicAnno <strong>20</strong>07 91 57 74 43 47 69 57 78 54 59 56 81Anno <strong><strong>20</strong>08</strong> 68 75 52 62 52 70 84 103 65 68 92 83In totale sono stati catturati 874 cani, 494 nel territorio dell’Azienda ULSS <strong>20</strong>, 129 nelterritorio dell’Azienda ULSS 21 e 251 nel territorio dell’Azienda ULSS 22. Si è notato unprogressivo aumento delle catture <strong>di</strong> cani randagi non identificati, attribuendo il fenomeno a<strong>di</strong>verse fattori: impatto delle Or<strong>di</strong>nanze e Regolamenti locali che impongono nuovi adempimenti aipossessori degli animali, <strong>di</strong>sagio socioeconomico, negligenza nella custo<strong>di</strong>a.Graf. 8.5/3: attività presso il canile sanitario anni <strong>20</strong>07/<strong><strong>20</strong>08</strong>presenze al 31/12 n°sterilizzatimortiadottatiriscattatientrati0 100 <strong>20</strong>0 300 400 500 600 700 800 900112


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>La movimentazione cani nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> in<strong>di</strong>ca un incremento delle catture (+ 108) el’incremento dei riscatti il 46,<strong>20</strong>% degli entrati. È un in<strong>di</strong>catore che misural’efficienza dell’anagrafe canina e ci posiziona ai vertici <strong>di</strong> risultato a livello regionale “CERCOCASA”:e nazionale. Le adozioni sono state il 51,7% degli entrati. Il successo delle adozioni è AUMENTANO LEdeterminato dall’impegno dei volontari e dalla vetrina informatica “ Cerco casa “ dove ADOZIONIsono pubblicate le foto dei nuovi cani entrati, consultabile nel sitohttp://prevenzione.<strong>Ulss</strong><strong>20</strong>.verona.it/canile_sanitario.html.Sono <strong>di</strong>mezzati rispetto al <strong>20</strong>07 i decessi, appena 21 comprese le 8 eutanasie <strong>di</strong> soggettiincurabili ed incrementate le sterilizzazioni, avendo inserito su in<strong>di</strong>cazione regionale anche i cani<strong>di</strong> sesso maschile, prevalenti nelle catture rispetto alle femmine, pari a 526 maschi e 348femmine.Con delibera n° 76 del 27/02/<strong><strong>20</strong>08</strong> è stata regolamentata la presenza dei volontaripresso il canile sanitario in totale 8 persone presenti a turnazione e coor<strong>di</strong>nati dal dott. GiancarloBattaglino, me<strong>di</strong>co pe<strong>di</strong>atra pensionato, già <strong>di</strong>pendente dell’Azienda Ospedaliera <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.I volontari svolgono a titolo gratuito importanti attività per il benessere dei cani, quali lamovimentazione, il controllo comportamentale, la guida nelle visite del pubblico e nelle adozioni.Il Canile Sanitario è un osservatorio epidemiologico che interessa la ricerca scientifica, inparticolare il Laboratorio <strong>di</strong> Parassitologia dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, con il qualecollaboriamo per l’identificazione delle micosi e parassitosi trasmissibili.PATOLOGIE DI INTERESSE ZOONOSICOSono stati eseguiti n° 150 controlli ematologici <strong>di</strong> cani catturati nelle zone a rischio a Suddella Provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, per la ricerca <strong>di</strong> Dirofilaria imitis riscontrando n° 11 positivi. I prelieviper la ricerca <strong>di</strong> Leishmania infantum sono stati 345 dei quali solo n° 1 soggetto è risultatopositivo al test sierologico <strong>di</strong> immunofluorescenza con tasso pari allo 0,28% in netta riduzionerispetto al 4,47% riscontrato nell’anno <strong>20</strong>07.MALATTIE PARASSITARIESono stati prelevati ed inviati al laboratorio <strong>di</strong> parassitologia dell’Istituto Zooprofilattico<strong>di</strong> Padova 50 campioni <strong>di</strong> feci per la ricerca <strong>di</strong> enteroparassiti, in soggetti con sintomatologiaintestinale caratterizzata dall’emissione <strong>di</strong> feci scarsamente formate e/o striate <strong>di</strong> sangue, <strong>di</strong>questi 18 cani sono risultati parassitari da Guar<strong>di</strong>a intestinalis, 4 <strong>di</strong> Ascari<strong>di</strong>, 5 <strong>di</strong> Trichiuri<strong>di</strong> e 2<strong>di</strong> Capillaria. In un caso <strong>di</strong> parassitosi intestinale è stato fatto l’isolamento contestuale <strong>di</strong> E..Coli,Coronavirus e Parvovirus con decesso del soggetto <strong>di</strong> giovane età malgrado le terapie.Il monitoraggio delle micosi cutanee è stato eseguito con la tecnica del brushing,prelevando il pelo a 16 cani randagi catturati, che presentavano lesioni riferibili a funghi patogeni,risultati tutti negativi. da due cani infestati da pulci è stato isolato un campione positivo aRickettsia felis.Il benessere degli animali ospitati nel canile è garantito da una <strong>di</strong>eta bilanciata, dallasuperficie ampia dei box, dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> una area verde alberata de<strong>di</strong>cata alla sgambatura,dalla pulizia dei box giornaliera domeniche comprese e dal lavaggio dei piazzali e stabulari.È stato possibile installare apparecchiature revisionate <strong>di</strong>messe dalle sale operatoriedell’Ospedale <strong>di</strong> San Bonifacio, migliorando i protocolli <strong>di</strong> assistenza clinica e chirurgica, conpossibilità <strong>di</strong> applicare le conoscenze ed esperienze acquisite dai me<strong>di</strong>ci veterinari nei corsi <strong>di</strong>aggiornamento continuo.113


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Con il finanziamento regionale per la sterilizzazione dei cani e gatti randagi è statoacquistato un analizzatore ematochimico, utile per il monitoraggio in preanestesia e clinicame<strong>di</strong>ca.8.6 COLOMBI IN CITTÀSi ritiene che i colombi <strong>di</strong> città (Colomba livia) provengano dalle zone agricole, dovevenivano allevati prevalentemente per finalità alimentari.Si sono poi ben ambientati nelle città, trovando <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> cibo, luoghi <strong>di</strong>ni<strong>di</strong>ficazione e l’assenza <strong>di</strong> antagonisti, <strong>di</strong>ventando sinantropi, cioè conviventi con le persone, dellequali non hanno alcun timore.Giuri<strong>di</strong>camente, ai sensi dell’art.1 della Legge 27/12.1977 n° 968 sulla tutela della fauna,sono considerati “ patrimonio in<strong>di</strong>sponibile dello stato”.La Regione Veneto con DGR n° 272 del 06/02/<strong>20</strong>07 <strong>di</strong>spone all’art.5 dell’Allegato A “ IlSindaco, ai sensi del D.Lgs. 267/<strong>20</strong>00, per la tutela della salute e dell’igiene pubblica e del decorourbano, su conforme parere e su proposta del Servizio Veterinario dell’Azienda ULSS <strong>di</strong>competenza, può <strong>di</strong>sporre interventi sulle popolazioni <strong>di</strong> animali sinantropi in libertà, compreso lacattura ed, ove necessario, la eventuale soppressione, allo scopo <strong>di</strong> monitorare lo stato sanitario<strong>di</strong> dette popolazioni, controllarne le nascite, e <strong>di</strong> risolvere eventuali problemi igienico-sanitari daessi creati”.Il Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, a seguito della proposta del Servizio Veterinario Multizonalemotivata dal peggioramento sanitario e dai danni provocati dall’eccessiva proliferazione <strong>di</strong>colombi in alcune zone del centro urbano, ha intrapreso nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> la somministrazione aivolatili <strong>di</strong> mangime antifecondativo.Il controllo numerico della popolazione <strong>di</strong> colombi inurbati è stato effettuato con lasomministrazione <strong>di</strong> granaglie <strong>di</strong> mais contenente 800ppm <strong>di</strong> nicarbazina, farmaco già utilizzatocome cocci<strong>di</strong>ostatico nell’allevamento avicolo intensivo, poi <strong>di</strong>messo per gli effetti indesideratiantifecondativi.Personale della Cooperativa Sociale “ Il Samaritano “ <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, ha <strong>di</strong>stribuito il mangimeantifecondativo nelle zone in<strong>di</strong>viduate dal CDR Ambiente del Comune <strong>di</strong> concerto conil Servizio Veterinario Multizonale, ha registrato il numero <strong>di</strong> soggetti che loassumevano (circa 30 gr. a capo), raccolto e pesato il residuo, per evitare assunzionida parte <strong>di</strong> avifauna <strong>di</strong>versa dai colombi.COLOMBISi ottiene un’azione terapeutica contro i cocci<strong>di</strong>, infezione da protozoi rilevata con leanalisi <strong>di</strong> laboratorio sui colombi catturati e un effetto inibente della ovulazione,reversibile dopo 15 gg <strong>di</strong> sospensione del trattamento.AZIONI DICONTROLLONUMERICO DEIIl risultato atteso, rilevato in molte altre città italiane, è <strong>di</strong> una riduzione del 30-70%degli effettivi già alla fine della prima stagione <strong>di</strong> trattamento, con allontanamento e<strong>di</strong>sgregazione delle colonie dei soggetti giovani, alla ricerca <strong>di</strong> nuove aree dove le prospettive <strong>di</strong>riproduzione sono migliori (Newton I. -1998 Population Limitation in Birds. Academic Press Ltd).Il programma del Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> proseguirà anche nell’anno <strong>20</strong>09 in 18 siti del centrourbano.Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> il SVM ha fatto 41 sopralluoghi nel Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> per verificare lecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e <strong>di</strong> nutrizione dei volatili, rilevando un calo <strong>di</strong> soggetti giovani e <strong>di</strong>fficoltànelle catture.114


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Sono stati catturati nei mesi <strong>di</strong> gennaio-febbraio e novembre-<strong>di</strong>cembre n° 74 soggetti,dai quali sono state prelevati campioni <strong>di</strong> feci e <strong>di</strong> sangue per accertamenti analitici, poi liberati.Alcuni soggetti, catturati in Via Ba<strong>di</strong>le (zona cimitero ebraico), in Piazza San Zeno, in ViaBarana (zona Porta Vescovo) e in Piazza Brà Borgo erano parassitati da Pseudolynchia canariensis,mosca ematofaga dei colombi. Nessun colombo catturato era infestato da Argasi<strong>di</strong> o zecche molli.Tutti i soggetti catturati sono stati poi liberati dopo il prelievo.I dati <strong>di</strong> laboratorio confermano una con<strong>di</strong>zione sanitaria migliorata rispetto all’anno<strong>20</strong>07, con riduzione o negatività analitica per ricerche <strong>di</strong>rette dell’agente batterico (Salmonella-Campylobacter) in linea con quanto osservato nei controlli fisici sui colombi, dati sicuramente damettere in relazione con l’intervento <strong>di</strong> controllo demografico attuato nel Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.8.7 RATTI E INSETTIIl personale tecnico assegnato al SVM ha assicurato anche nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> le <strong>di</strong>sinfezioni,<strong>di</strong>sinfestazioni e derattizzazioni in tutte le se<strong>di</strong> ospedaliere, <strong>di</strong>strettuali e amministrativegestite dall’Azienda ULSS <strong>20</strong> in orario or<strong>di</strong>nario ed in pronta <strong>di</strong>sponibilità nelle urgenze.Da <strong>di</strong>cembre dell’anno <strong>20</strong>05 le Aziende ULSS hanno <strong>di</strong>messo gli oneri degli interventi <strong>di</strong><strong>di</strong>sinfestazione e derattizzazione, <strong>di</strong> competenza delle Amministrazioni Comunali. È statonecessario assicurare una transizione graduale e la continuità dei trattamenti contro le zanzare ei ratti. Con il Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> ed AMIA SPA l’Azienda ULSS <strong>20</strong> ha sottoscritto un Protocollod’Intesa il 30 maggio <strong>20</strong>06, nel quale sono definite competenze, obiettivi e strumenti operativi.Agli altri Comuni è stata data l’opportunità <strong>di</strong> avvalersi delle prestazioni <strong>di</strong> AMIA SPA ogestire in proprio i servizi, tramite personale <strong>di</strong>pendente o appalti.Il SVM del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> ha assicurato il necessario supporto tecnico perl’organizzazione dei servizi, la tipologia <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> ed attrezzature e la consulenza per i capitolati<strong>di</strong> appalto, oltre al monitoraggio degli infestanti e le prove <strong>di</strong> efficacia.La maggioranza dei Comuni ha attivato il servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfestazione e/o derattizzazionenelle aree pubbliche (30 Comuni su 36) L’Az. ULSS <strong>20</strong> effettua la stima dei livelli <strong>di</strong> interventonecessari per il territorio, convalida il calendario dei trattamenti ed esegue il monitoraggio degliinfestanti finalizzato alle verifiche <strong>di</strong> efficacia e ri-orientamento delle procedure <strong>di</strong> prevenzione.In particolare sono state mo<strong>di</strong>ficate le procedure <strong>di</strong> derattizzazione,RAT DISPENSERescludendo i trattamenti a spaglio, pericolosi per animali <strong>di</strong>versi dai ratti,privilegiando il sistema <strong>di</strong> controllo tramite rat-<strong>di</strong>spenser o tane artificiali, nellequali solo i ratti possono entrare ed alimentarsi con le esche. Aver implementato questo nuovosistema <strong>di</strong> lotta ci ha consentito <strong>di</strong> anticipare quanto previsto dall’Or<strong>di</strong>nanza del Ministero dellaSalute 18 <strong>di</strong>cembre <strong><strong>20</strong>08</strong> sull’utilizzo <strong>di</strong> esche o <strong>di</strong> bocconi avvelenati.SISTEMA DI CONTROLLODEI RATTI TRAMITETANA ARTIFICIALE115


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Nel Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> a <strong>di</strong>cembre <strong><strong>20</strong>08</strong> si è concluso il programma <strong>di</strong> estensione a tutto ilterritorio urbano del sistema <strong>di</strong> esca derattizzante accessibile solo ai muri<strong>di</strong>, come previsto nelProtocollo d’Intesa, assicurando un complesso sistema <strong>di</strong> controlli che prevede la ricarica del rat<strong>di</strong>spenser dopo 10gg se il consumo alto, dopo <strong>20</strong> gg se il consumo è me<strong>di</strong>o, dopo 30 gg se ilconsumo è scarso e dopo 40 gg se il consumo è nullo. Dopo alcuni controlli con consumo nullo lepostazioni <strong>di</strong> rat <strong>di</strong>spenser vengono ritirate o ridotte. A <strong>Verona</strong> gli interventi sono eseguiti dadue operatori <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> AMIA SPA de<strong>di</strong>cati a tempo pieno, attrezzati e specializzati.A seguito dei focolai <strong>di</strong> Chikungunya verificatesi la scorsa estate nelle Province <strong>di</strong>Ravenna, Rimini e Cesena e nell’anno <strong><strong>20</strong>08</strong> dei focolai <strong>di</strong> West Nile Disease nelle Province <strong>di</strong>Rovigo, Venezia e Padova, la Regione Veneto ha richiesto alle Aziende ULSS una mappatura deiComuni infestati da Aedes albopictus, insetto vettore dei virus delle citate malattie.Il monitoraggio è stato eseguito da maggio a ottobre dal Servizio Veterinario Multizonaleutilizzando postazioni <strong>di</strong> ovitrappola, costituite da un recipiente cilindrico <strong>di</strong> colore nero,contenente acqua ed una lamina <strong>di</strong> legno, dove vengono attirate le zanzare a depositare le uova.MONITORAGGIO DELLAZANZARA TIGRE CONOVITRAPPOLALe lamine <strong>di</strong> legno sono state ritirate dopo 7-10 gg, esaminate presso il SVM per laricerca <strong>di</strong> uova deposte, i risultati poi riportati su una tabella aggiornata in tempo reale e visibilenella pagina web http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/monitoraggio_aedes.html .Dei 36 Comuni dell’Az. ULSS <strong>20</strong> n° 18 sono risultati indenni, n° 4 con bassa infestazione en° 14 con infestazione elevata, come in<strong>di</strong>cato nella cartina, che rappresenta in rosso l’areacomprendente <strong>Verona</strong> e Comuni contermini fortemente infestati, una zona pedemontanainterme<strong>di</strong>a a bassa infestazione e l’Est Veronese fino al Colognese fortemente infestato.MONITORAGGIO PER LAZANZARA TIGRE NEICOMUNI ULSS <strong>20</strong>116


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>In 22 Comuni, dove l’infestazione è me<strong>di</strong>o-alta, vengono eseguiti interventi programmatiantilarvali e adultici<strong>di</strong> mirati nei principali focolai posti in aree pubbliche.Nelle aree private a rischio <strong>di</strong> proliferazione <strong>di</strong> zanzare sono stati invitati i residenti adeseguire trattamenti preventivi e <strong>di</strong> emergenza, come in<strong>di</strong>cato nei depliant <strong>di</strong>stribuiti presso iDSSB, i Comuni, interventi ra<strong>di</strong>otelevisivi, annunci pubblicitari e siti web dell’Az. ULSS<strong>20</strong> e deiComuni.L’andamento dell’infestazione è <strong>di</strong>rettamente proporzionale alla temperatura me<strong>di</strong>a edalla piovosità, nella realtà è molto più importante la prima, in quanto se non piove la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>acqua è comunque garantita in modo artificiale.• ll ciclo biologico e <strong>di</strong>rettamente proporzionale all’incremento <strong>di</strong> temperatura ed acqua• Lo sviluppo ottimale è con temperatura me<strong>di</strong>a è tra i <strong>20</strong> e 25 °C• Sotto i 18°C <strong>di</strong> TM l’ovodeposizione rallenta per arrestarsi con TM < <strong>di</strong> 15°C, anche conlivelli <strong>di</strong> piovosità consistenti• La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> acqua è un fattore limitante per la Culex ma non per Albopictus117


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>118


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>9 IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONEE9.1 PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE9.1.1 PROGETTI A LIVELLO LOCALEPROGETTO “FARMACIA AMICA DELL’ALLATTAMENTO MATERNO”L’idea <strong>di</strong> una “Farmacia Amica dell’Allattamento Materno” si basa su <strong>di</strong> un lavoro condotto con unapproccio <strong>di</strong> rete tra madri, ostetriche, pe<strong>di</strong>atri e farmacisti, in contatto continuo e impegnati asostenere l’inizio, l’esclusività e la durata dell’allattamento materno. I punti essenziali del progetto sono:la formazione dei farmacisti, l’allestimento <strong>di</strong> uno spazio de<strong>di</strong>cato all’allattamento all’interno dellefarmacie e la promozione dell’immagine della mamma che allatta.L’iniziativa “Farmacia amica allattamento materno” lanciata dall’associazione IL MELOGRANO con ilsostegno del Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e dell’AGEC ha coinvolto tutte le 13 Farmacie del territorio comunale,con ovvie implicazioni per la rete dei Servizi della Az. ULSS <strong>20</strong>. Lo SPES ha promosso una serie <strong>di</strong>incontri coinvolgendo il Responsabile dei Distretti Sanitari, Servizio Farmaceutico, Azienda Ospedalierae Corso <strong>di</strong> Laurea in Ostetricia, il Responsabile Consultori Familiari e il Responsabile dell’Ospedale Amicodei Bambini <strong>di</strong> S.Bonifacio (BFHI) per valutare le possibili sinergie con tutti gli attori coinvolti, compresii Pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> Famiglia, l’Or<strong>di</strong>ne dei Farmacisti, i Responsabili delle Farmacie Comunali, Federfarma, gruppi<strong>di</strong> auto-aiuto <strong>di</strong> Mamme, per stabilire le possibili sinergie tra strutture <strong>di</strong>verse, prevedendo la<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> idoneo materiale cartaceo con<strong>di</strong>viso per agevolare le madri nell’ ottenere sostegno.L’iniziativa, avviata localmente, sta riscuotendo un estremo interesse su tutto il territorio nazionale.PROGETTO OSPEDALE AMICO DEI BAMBINI – OMS/UNICEF (BABY FRIENDLY HOSPITAL INIZIATIVE- BFHI) E COMUNITÀ AMICA DEI BAMBINI PER L’ALLATTAMENTO MATERNO (BABY FRIENDLYCOMMUNITY INIZIATIVE - BFCI)Sono proseguite le attività <strong>di</strong> supporto all’iniziativa presso l’Ospedale <strong>di</strong> San Bonifacio e nelterritorio. L’azienda è stato invitata a partecipare ad una ricerca a livello nazionale è stato in<strong>di</strong>viduato il<strong>di</strong>stretto n. 4 come sede per la sperimentazione. La ricerca (a cluster) verrà avviata nel <strong>20</strong>09 e siconcluderà nel <strong>20</strong>12, e prevede 9 aziende soggetti <strong>di</strong> Intervento e 9 <strong>di</strong> Controllo [Biella, Verbania,Sondrio, Milano Ds 4, Milano Abbiategrasso, Milano Magenta, Mantova, San Bonifacio (VR), Bassano D.G.(VI), Pordenone, Trieste Muggia, Bologna San Lazzaro, Cesena, Forlì, Massa Carrara, Ancona, Roma B,Oristano].La ricerca è condotta dal Centro Collaborativo dell’OMS per la Salute Materno Infantile dell’IRCCSBurlo Garofolo <strong>di</strong> TS in partnership con l’UNICEF Italia e l’ASL Città <strong>di</strong> Milano, e prevede l’attuazione <strong>di</strong>7 passi per il sostengo dell’allattamento al seno e della genitorialità nel territorio. L’obiettivo OMS è <strong>di</strong>raggiungere almeno il 50% <strong>di</strong> prevalenza dell’ allattamento esclusivo al 6° mese. (il tasso del <strong>di</strong>stretto 4è intorno al 30%, il miglioramento atteso con la ricerca è <strong>di</strong> circa 10 punti)1. Definire una politica aziendale per l’allattamento al seno e farla conoscere a tutto il personale2. Formare tutto il personale per attuare la politica aziendale3. Informare tutte le donne in gravidanza e le loro famiglie sui benefici e sulla praticadell’allattamento al seno4. Sostenere le madri e proteggere l’avvio e il mantenimento dell’allattamento al seno5. Promuovere l’allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi compiuti, l’introduzione <strong>di</strong> adeguatialimenti complementari oltre i 6 mesi e l’allattamento al seno prolungato6. Creare ambienti accoglienti per favorire la pratica dell’allattamento al seno7. Promuovere la collaborazione tra il personale sanitario, i gruppi <strong>di</strong> sostegno e la comunità locale119


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>9.1.2 PROGETTI A LIVELLO NAZIONALECAMPAGNA NAZIONALE GENITORIPIÙNel <strong>20</strong>06 la Regione Veneto ha lanciato il Progetto “GenitoriPiù - Campagna per la promozionedella salute nei primi anni <strong>di</strong> vita - <strong>Prevenzione</strong> attiva e vaccinazioni”, coor<strong>di</strong>nata dall’Ufficio <strong>di</strong>Promozione della Salute del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> dell’ Azienda ULSS <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. Il progettovede la collaborazione attiva dell’UNICEF e della FIMP, e ha ottenuto il patrocinio <strong>di</strong> tutte le principaliSocietà Scientifiche e Associazioni Professionali attive nel percorso nascita. A fine del <strong>20</strong>07, visto ilsuo carattere innovativo, il progetto è <strong>di</strong>ventato per iniziativa del Ministero della Salute una “CampagnaNazionale”. Tutto il territorio nazionale è stato coinvolto: hanno aderito al <strong>di</strong>segno completo delleattività 13 Regioni (Veneto - capofila, Friuli Venezia Giulia, Piemonte,Valle D’Aosta, Liguria, EmiliaRomagna, Abruzzo, Umbria, Molise, Lazio, Puglia, Calabria, Sardegna) e le due principali AziendeSanitarie milanesi (ASL Milano e ASL Milano 2) Il progetto sia avvia a conclusione e il Convegno <strong>di</strong><strong>Verona</strong> il 25/26/27 Giugno <strong>20</strong>09 è rivolto a fare il punto sul lavoro svolto, con lo scopo <strong>di</strong> trarrein<strong>di</strong>cazioni su quali nuovi obiettivi e con quali metodologie orientare le energie nel prossimo futuro.GLI OBIETTIVI E LE AZIONI DELLA CAMPAGNAObiettivo concreto della Campagna è la promozione sinergica <strong>di</strong> 7 azioni su 7 priorità <strong>di</strong> salute nelpercorso nascita a partire dal periodo periconcenzionale fino ai primi anni <strong>di</strong> vita. Inizialmente connessecon la messa a regime del Nuovo Calendario Vaccinale nel Veneto e con il superamento dell’obbligovaccinale a partire dall’1 gennaio <strong><strong>20</strong>08</strong>, queste azioni sono imperniate sulla valorizzazione dellecompetenze genitoriali, e sod<strong>di</strong>sfano due criteri fondamentali:- riguardano obiettivi <strong>di</strong> salute prioritari per i bambini e la comunità- sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrata efficaciaLe azioni promosse, infatti, rispondono alle principali cause <strong>di</strong> morte o malattia che colpiscono ibambini, ma soprattutto costituiscono un robusto patrimonio <strong>di</strong> salute per loro e per la comunità, e sono:1. l’assunzione <strong>di</strong> acido folico nel periodo periconcezionale – per ridurre il rischio <strong>di</strong> malformazioni, inparticolare della spina bifida;2. l’astensione dal fumo in gravidanza e nei luoghi frequentati dal bambino – per i numerosi danni<strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti dovuti al fumo <strong>di</strong> tabacco e all’esposizione al fumo passivo, oltre alle nascite <strong>di</strong>bambini prematuri e sottopeso;3. l’allattamento al seno esclusivo nei primi sei mesi <strong>di</strong> vita – ormai in<strong>di</strong>scusso capitale <strong>di</strong> salute nelbreve e lungo periodo, per i bambini e per le stesse madri;4. la posizione supina nel sonno – per la riduzione del rischio <strong>di</strong> SIDS (morte in culla);5. l’utilizzo <strong>di</strong> appropriati mezzi <strong>di</strong> protezione in auto - per proteggere dai traumi della strada masoprattutto per una cultura della sicurezza più in generale;6. le vaccinazioni – contro le tante malattie infettive presenti, sempre insi<strong>di</strong>ose e non ancoradebellate;7. la lettura precoce ad alta voce – per una migliore qualità dello sviluppo affettivo e cognitivo.Queste azioni vedono necessariamente i genitori come attori principali: gli operatori e il sistemasanitario non possono sostituirsi ma possono (e devono) fare molto, fornendo informazioni e soprattuttosostegno appropriato. Vengono promosse tutte insieme perché sono fortemente intrecciate fra <strong>di</strong> loro,semplificano i percorsi <strong>di</strong> promozione e fanno riferimento ad un concetto comune: migliorare la capacitàdei genitori <strong>di</strong> prendersi cura della salute dei propri piccoli. Le campagne <strong>di</strong> promozione alla saluteinfatti dovrebbero essere finalizzate a rinforzare modelli comportamentali e stili <strong>di</strong> vita o a proporne <strong>di</strong>nuovi, sempre nel rispetto delle libertà in<strong>di</strong>viduali e della cultura dei <strong>di</strong>versi gruppi sociali. Ilcoinvolgimento parallelo delle famiglie (campagna mass-me<strong>di</strong>atica) e degli operatori (percorsoformativo) costituisce pertanto un elemento fondamentale del progetto.1<strong>20</strong>


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>ALCUNI DATI: IL LAVORO FATTO E PRIMI RISULTATIIl lavoro, si è svolto su quattro assi: 1) la promozione con la popolazione, 2) l’organizzazione <strong>di</strong>reti, 3) la formazione degli operatori 4) la valutazione.Complessivamente gli aspetti più rilevanti hanno riguardato:1) Promozione massme<strong>di</strong>atica (spot tv nelle tv regionali e locali, forme <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> pubblicità per il grandepubblico), con<strong>di</strong>visione, realizzazione e <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong> supporto per i genitori in formacartacea, il sito www.genitoripiu.it. Qualche dato:- 9 spot TV (due complessivi e uno per ogni singola azione), e rispettive versioni ra<strong>di</strong>o, con ilcontributo <strong>di</strong> Amanda Sandrelli e Blas Roca Rey. Trasmessi e commentati ad “Uno Mattina” e innumerosi network locali, sia televisivi che ra<strong>di</strong>ofonici;- 1.<strong>20</strong>0.000 brochure per le famiglie, pari a tutti i nati <strong>di</strong> due anni in tutta Italia, <strong>di</strong>stribuite sia nelleregioni aderenti (625.500 copie), che in tutte le altre, che pur non applicando tutte le attività <strong>di</strong>progetto, si sono comunque impegnate nella <strong>di</strong>stribuzione dei materiali (574.500 copie);- 14.<strong>20</strong>0 poster <strong>di</strong>stribuiti a cura della Federazione Italiana Me<strong>di</strong>ci Pe<strong>di</strong>atri (FIMP) a tutti gli oltre7.000 pe<strong>di</strong>atri italiani- calendari da inserire nei libretti pe<strong>di</strong>atrici, stampati localmente dalle Regioni aderenti secondospecifici programmi locali (per il Veneto oltre 10.000 copie, pari ai nati <strong>di</strong> due anni)- ulteriore materiale cartaceo (brochure e poster) <strong>di</strong>stribuito in tutti i punti <strong>di</strong> incontro UNICEFItaliani (con il coinvolgimento <strong>di</strong> pressoché tutti i Comitati Provinciali)- sito web www.genitoripiu.it, con due versioni <strong>di</strong>sponibili: un Sito Regionale (per la Regione delVeneto) con pagine de<strong>di</strong>cate ad ogni singola Provincia veneta, un Sito Nazionale con pagine de<strong>di</strong>catead ogni singola Regione aderente alla Campagna (in progressiva crescita, attualmente vede 300accesi/ e 900 pagine visitate al giorno). Particolarmente visitate le pagine con le domande frequenti(FAQ) su Acido Folico e Vaccinazioni2) La costruzione <strong>di</strong> reti si è concretizzata nella promozione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>alogo a tutti i livelli: traprofessionisti del percorso nascita <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong>verse (in particolare area Ginecologica Ostetrica,Pe<strong>di</strong>atrica e <strong>di</strong> Igiene Pubblica), tra articolazioni dei sistemi sanitari regionali e locali (in particolare trala <strong>Prevenzione</strong> e l’ Area Materno-Infantile), tra le Regioni e il Ministero del Welfare per la con<strong>di</strong>visionedelle buone pratiche.Unanime in sede <strong>di</strong> analisi qualiquantitativa, la valutazione positiva delle Regioni aderenti sull’occasionecreata dalla Campagna <strong>di</strong> mettere in comunicazione Servizi talora <strong>di</strong>stanti e poco orientati allacollaborazione: un vero elemento innovativo e un significativo risultato <strong>di</strong> processo, utilizzabile nelfuturo.3) La formazione degli operatori si è rivelata strategica, un articolato ed efficace processo <strong>di</strong>formazione a cascata a livello nazionale, supportato da strumenti come il Manuale “Materialeinformativo per gli operatori”, <strong>di</strong> particolare successo grazie anche alla riuscita ricerca <strong>di</strong> un consensoscientifico sui punti più controversi (Obiettivo: fornire informazioni corrette ed omogenee alle famiglie,spesso <strong>di</strong>sorientate da messaggi contrad<strong>di</strong>ttori), attraverso la realizzazione <strong>di</strong>:- una formazione nazionale (1 incontro a Bologna per il Nord, 2 a Roma per il Centro e il Sud) per circa<strong>20</strong>0 formatori <strong>di</strong> tutte le Regioni aderenti, con successivo coinvolgimento a cascata <strong>di</strong> formatorilocali fino agli operatori a contatto con le famiglie (in via <strong>di</strong> completamento in tutte le Regioniaderenti con un’attesa <strong>di</strong> oltre <strong>20</strong>.000 operatori formati);- un Manuale “Materiale informativo per gli operatori”, stampato localmente in tutte le regioniaderenti e <strong>di</strong>sponibile on-line;- un pacchetto formativo completo, <strong>di</strong>sponibile per la riproduzione della formazione4) È stato costruito un importante impianto valutativo. I dati sono stati rilevati a più livelli: dalleesperienze già maturate dalle Regioni fino alla informazione della popolazione, anche attraverso il121


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>sistema “Passi”, nonché all’analisi delle conoscenze e degli atteggiamenti degli operatori, prima e dopo laformazione. Sistema <strong>di</strong> raccolta finora mancante e <strong>di</strong>somogeneo sul territorio nazionale.Il lavoro svolto dal <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Economia e Statistica dell’Università Ca’ Foscari <strong>di</strong> Venezia, harichiesto la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> monitoraggio che oltre ai dati raccolti rimane oggi a<strong>di</strong>sposizione come strumento e knowhow: sarà possibile monitorare nel tempo i comportamenti <strong>di</strong> salutenei primi anni <strong>di</strong> vita a livello nazionale. I dati aggiornati sullo stato dell’arte per ogni singola azioneverranno forniti a fine progetto (luglio <strong>20</strong>09).9.1.3 PROGETTI A LIVELLO REGIONALEPROGETTO GENITORIPIÙ – LIVELLO REGIONALE (REGIONE CAPOFILA - AREA SALUTE MATERNOINFANTILE)Dopo avere ideato, promosso e concluso al 31.12.07 la Campagna GenitoriPiù nella RegioneVeneto, ed aver ricevuto l’incarico dal Ministero della Salute <strong>di</strong> estenderla a livello nazionale (paragrafoprecedente), la Regione Veneto prosegue anche in qualità <strong>di</strong> Regione aderente alla campagna NazionaleGenitoriPiù, sempre con il Coor<strong>di</strong>namento del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - Ufficio Promozione dellaSalute (a partire dall’Agosto <strong>20</strong>07) nella promozione <strong>di</strong> sette azioni sinergiche per la salute nei primianni <strong>di</strong> vita.Le attività <strong><strong>20</strong>08</strong> si sono concentrate sulla capillare <strong>di</strong>ffusione dei messaggi alla popolazione (inparticolare il materiale cartaceo), la formazione a cascata degli operatori, l’avvio della valutazione. circa170 formatori formati (<strong>di</strong> 21 aziende <strong>Ulss</strong> e 2 Aziende Ospedaliere) in 3 eventi formativi regionali.Alcuni dati sulla formazione:- n° 3 incontri formativi <strong>di</strong> 8 ore per formatori regionali (circa 170 formatori formati provenienti datutte e 21 le Aziende ULSS e le 2 Aziende Ospedaliere <strong>di</strong> PD e VR), in previsione della formazione<strong>di</strong> almeno il 50% dei 3.500 operatori presenti nel percorso nascita (PLS, operatori dei Punti nascita,dei Consultori Familiari, dei Servizi vaccinali, ostetriche dei <strong>di</strong>stretti), per una durata compresa damin 4.00 ore a max 8,30 ore per ogni evento locale;- La valutazione ha visto l’avvio della somministrazione randomizzata in tutta la regione <strong>di</strong> questionariper i neogenitori alla 1° vaccinazione. Raccolti a cura del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Economia e Statisticadell’Università <strong>di</strong> Cà Foscari <strong>di</strong> VeneziaMateriale <strong>di</strong>vulgativo e formativoMateriale <strong>di</strong>vulgativoper i futuri eneogenitori- pieghevole- poster- calendario (allegato allibretto sanitario del bambinoconsegnato nei punti nascita)Materiale formativoper gli operatoricoinvolti:- manualeMATERIALE INFORMATIVOCAMPAGNA GENITORIPIÙ122


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>9.2 SERVIZI/UFFICI DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONEIl <strong>Dipartimento</strong> si articola in sei Servizi che operano nelle aree <strong>di</strong> sanità umana edanimale, e in due Uffici <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong>rettamente dalla Direzione del <strong>Dipartimento</strong>:- Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP);- Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN);- Servizio <strong>Prevenzione</strong> Igiene e Sicurezza negli Ambienti <strong>di</strong> Lavoro (SPISAL);- Servizio <strong>di</strong> igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione etrasporto degli alimenti <strong>di</strong> origine animale e dei loro derivati;- Servizio igiene e sanità animale, igiene della produzione degli allevamenti e delleproduzioni zootecniche;- Servizio Veterinario Multizonale (SVM);- Ufficio <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento degli screening oncologici;- Ufficio <strong>di</strong> Promozione della salute.Fig. 9.2/1 organigramma del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong><strong>Dipartimento</strong><strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>UFFICIO DI DI PROMOZIONEDELLA SALUTEUFFICIO DI DICOORDINAMENTO DEGLISCREENING ONCOLOGICISERVIZIO IGIENE ESANITA’ PUBBLICASISPSERVIZIO IGIENEALIMENTI ENUTRIZIONESIANSERV. PREVENZIONEIGIENE E SICUREZZAAMBIENTI DI DI LAVOROSPISALSERVIZIO IGIENEALIMENTI DI DIORIGINE ANIMALES.VET.SERVIZIO IGIENEE SANITA’ANIMALES.VET.SERVIZIOVETERINARIOMULTIZONALESVMUFFICIOPROFILASSIMALATTIEINFETTIVEUFFICIO IGIENEEDILIZIA EDELLESTRUTTURECOLLETTIVEUFFICIO DI DIMEDICINALEGALEUNITÀFUNZIONALEIGIENEALIMENTIUNITÀFUNZIONALEIGIENE DELLANUTRIZIONEUNITÀOPERATIVA DI DIVIGILANZAUNITÀOPERATIVA DI DISORVEGLIANZAEPIDEMIOLOGICAUNITÀOPERATIVA DI DIIGIENE DELLAVOROPERSONALE DEL DIPARTIMENTOAlbieri Marina, Allegri Davide, Ambrosi Marco,Barotti Patrizia, Benedetti Graziano, Bergamasco Rita, BolcatoIvana, Braga Carla, Broch Natalino (in pensione aprile <strong><strong>20</strong>08</strong>) Burro Paola, Caloini Rosanna, Calovi Carla, Calvetti MariaGrazia, Comin Andrea, D’Agosto Daniele, De Bortoli Graziella, De Togni Flavio, De Vittor Gianluigi, Feltrin Fer<strong>di</strong>nanda,Feltrin Cristina, Gallo Ilaria, Garbin Natalino (deceduto novembre <strong><strong>20</strong>08</strong>), Giacomini Lucia, Lecca Valentina, MaraniGiuseppe, Menegotti Luisa, Molon Marina, Pettenella Massimo, Poli Renato, Rigo Danilo, Ruggeri Clau<strong>di</strong>o, SegneghiMassimo, Tacconi Monica, Veronese Pio Vinicio, Valsecchi Massimo,, Zanella SilvanaUFFICIO DI COORDINAMENTO DEGLI SCREENING ONCOLOGICI(Istituito con delibera aziendale n.618 del 6.7.<strong>20</strong>05).Compito <strong>di</strong> questo Ufficio è costituire un riferimento unico per gli aspetti organizzativi, sia per gliutenti che le strutture dell’ULSS, sviluppare azioni coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> promozione ed informazione allapopolazione, rappresentare un riferimento unico per i programmi <strong>di</strong> collaborazione con i soggetti esterni e leassociazioni.La sede operativa è stata in<strong>di</strong>viduata nell’ospedale <strong>di</strong> Marzana.PERSONALE:Bellorio Daniele, Chioffi Maria Cristina,, Cillari Cinzia, Costa Paolo123


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>UOS SERVIZIO DI PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE (SPES)Con Atto Aziendale <strong><strong>20</strong>08</strong> l’ Ufficio Promozione della Salute è stato inserito all’interno delle UnitàOrganizzative <strong>di</strong> Staff della Direzione del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>, con la denominazione <strong>di</strong> UOSServizio <strong>di</strong> Promozione ed Educazione alla Salute (SPES).Le attività dell’ Ufficio riguardano determinanti <strong>di</strong> salute in buona parte già descritti nelleprecedenti parti e sono articolate per progettiPERSONALE:Brunelli Mara, Campara Paola, Speri LeonardoSERVIZIO IGIENE E SANITÀ PUBBLICA (SISP)Compito <strong>di</strong> questo Servizio è in<strong>di</strong>viduare e contrastare i fattori <strong>di</strong> rischio nell'ambito delle malattieinfettive, dell'igiene urbana, dell'organizzazione urbanistica degli abitati e degli stili <strong>di</strong> vita pericolosi allasalute. Il Servizio si occupa, inoltre, dei problemi me<strong>di</strong>co-legali relativi ai singoli citta<strong>di</strong>ni ed alle strutturesanitarie.PERSONALE:Beltrame Silvana,, Bonomi Anna Li<strong>di</strong>a, Borasco Stefano, Canipari Annalisa, Corbellari Roberto, De Noni Lucia,Faccioli Daniele, Fasoli Mario, Fedele Federica, Ferrari Elisabetta, Innocenti Giuliano, Lauria Andrea, LieraChiara, Manservisi Silvana, Morgante Susanna, Napoletano Giuseppina, Nguyen Thi My Dung, Pernigo Antonella,Piccolo Daniela, Poli Fabrizio, Soardo Lorena, Stoppato Ugo, Tognon Lucrezia, Trevisan Laura,,Urbani Gigliola,Vesentini Antonella, Zanetti Luigi, Zivelonghi GiambattistaSERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE (SIAN)Compito <strong>di</strong> questo Servizio provvedere al controllo sulla qualità e sicurezza degli alimenti, econtrastare i fattori <strong>di</strong> rischio nutrizionale attraverso l'informazione e l'educazione sanitaria dellapopolazione nel suo complesso, nonché attraverso la formazione rivolta a tutto il personale preposto allaproduzione e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> alimenti e bevande.PERSONALE:Cannas Luciano, Chioffi Linda, De Paoli Norma, Eridani Antonio, Ferreri Anna Maria, Guarda Pietro, GudenziFrancesca, Martinelli Donato, Milan Pietro, Montoli Monica, Pozzani Laura, Zambaldo LuigiSERVIZIO PREVENZIONE IGIENE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO (SPISAL)Allo SPISAL sono attribuite le funzioni <strong>di</strong> controllo, vigilanza negli ambienti <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> promozionedella cultura della salute e della sicurezza con l’obiettivo <strong>di</strong> contribuire alla prevenzione delle malattieprofessionali e degli infortuni sul lavoro.PERSONALE:Arcamone Patrizia, Benetti Diego, Bertani Remo, Bonfanti Massimo, Brunetti Loredana, De Togni Giovanni, FerroBruno, Fiorini Cristina, Gobbi Mario, Gomitolo Paolo, Lelli Maria, Marchiori Luciano, Marcolongo Francesco,Mazzoccoli Pietro, Navolta Laura, Peruzzi Manuela, Reginato Giorgio, Rossi Lorella, Rubele Paola, Trotti Marco,Zedde Antonio.SERVIZIO DI IGIENE DELLA PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE,CONSERVAZIONE E TRASPORTO DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE E DEI LORO DERIVATIL'attività del Servizio si espleta nella prevenzione, controlli ed indagini epidemiologiche dellemalattie infettive degli animali da red<strong>di</strong>to e da affezione, in particolar modo rivolte alle malattie emergentitrasmissibili all'uomo (zoonosi); controllo delle filiere produttive (mangimi, farmaci, contaminanti);benessere animale ed igiene degli allevamenti da red<strong>di</strong>to.PERSONALEAvanzini Eugenio, Barbisio Paola, Brenzoni Clau<strong>di</strong>o, Busti Renzo, Cavazza Sergio, Dal Forno Arrigo, Derna Camillo,Lavagnoli Sonia, Micheloni Anselmo, Milia Francesco, Murari Riccardo, Nonis Stefano, Passarini Gastone,Poggiani Roberto, Rinal<strong>di</strong> Aurelio, Ronconi Franco, Seghetto Silvio Silvano, Speri Marina, Tessari Emilio.124


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>SERVIZIO IGIENE E SANITÀ ANIMALE, IGIENE DELLA PRODUZIONE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLEPRODUZIONI ZOOTECNICHEL'attività viene espletata me<strong>di</strong>ante l'ispezione, vigilanza e controllo degli alimenti <strong>di</strong> origine animalee dei suoi derivati nelle fasi <strong>di</strong> macellazione, conservazione, trasformazione, lavorazione, deposito, trasportoe ven<strong>di</strong>ta, in particolar modo rivolte al costante e continuo miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezzaalimentare.PERSONALE:Baetta Cesare,, Benini Nicola, Bonazzi Michela, Cestaro Fabrizio, Comencini Flavio, Facchetti Mario, GuerraGiovanni, Mari Luca, Mattone <strong>di</strong> Benevello Giuseppe, Mazzi Maurizio, Olivi Fiorella, Passarini Gastone, PoliRenato, Ruggeri Clau<strong>di</strong>o, Saccardo Gianluca, Toffali Paolo, Vantini Enzo, Zordan Myriam.SERVIZIO VETERINARIO MULTIZONALE (SVM)Vengono eseguiti i controlli sui lavori appaltati alle Ditte <strong>di</strong> sanificazione sulle aree pubbliche. Sieffettuano interventi <strong>di</strong> raccolta e smaltimento delle carcasse <strong>di</strong> cani e gatti, <strong>di</strong>sinfezione, <strong>di</strong>sinfestazione,derattizzazione <strong>di</strong> interesse privato, applicando il Tariffario Unico Regionale in vigore. Vengono monitorati ifocolai <strong>di</strong> zanzare e lo stato sanitario dell'avifauna <strong>di</strong> città. Si eseguono interventi <strong>di</strong> igiene urbanaveterinaria ed il rilascio dei tesserini per l'alimentazione dei gatti liberi. Il personale è attrezzato eformato per garantire il pronto intervento <strong>di</strong> sanificazione in caso <strong>di</strong> emergenze.PERSONALE:Bertoni Roberto, Bonomi Giuseppe, Brancaleoni Dario, Caliari Giancarlo, Danzi Walter, Faedo Giovanni (fino adaprile <strong><strong>20</strong>08</strong>) Ferrarini Francesco,, Furnari Carmelo, Imperatore Ronaldo, Pagan dè Paganis Andrea, PanatoClau<strong>di</strong>o, Sbardellati Flavio, Tosi Alessandra.IL SITO WEB DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONEIl portale web del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>, si trova all’in<strong>di</strong>rizzohttp://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it. Dal sito è possibile scaricare la modulistica e le informazioniinerenti l’attività <strong>di</strong>partimentale. Nel <strong><strong>20</strong>08</strong> si sono avuti 213.479 visitatori con un totale <strong>di</strong> 649.479pagine visualizzate. Le sezioni più viste sono state le pagine dei cani in adozione, lo Spisal per quantoriguarda il testo unico per la sicurezza sul lavoro, la modulistica e la Me<strong>di</strong>cina Legale.SITO DEL DIPARTIMENTO DIPREVENZIONE – HOME PAGEI visitatori sono prevalentemente del nord Italia. Le prime sette città <strong>di</strong> provenienza sono nell’or<strong>di</strong>ne:Milano, Roma, <strong>Verona</strong>, Padova, Torino, Napoli.125


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>9.3 COSTITab. 9.3/1: Costi del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong>SERVIZI DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Spese <strong>20</strong>07 Spese <strong><strong>20</strong>08</strong>Personale<strong>di</strong>pendente<strong>20</strong>07Personale<strong>di</strong>pendente<strong><strong>20</strong>08</strong>Personale<strong>di</strong>pendente<strong><strong>20</strong>08</strong>-<strong>20</strong>07Ufficio Amministrativo Unico 1.843.391,00 1.716.243,00 37,74 38,30 0,56Servizio Igiene e Sanità Pubblica 4.837.104,00 5.779.878,00 28,53 27,24 -1,29Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione 780.109,00 636.156,00 11,78 11,71 -0,07Servizio <strong>Prevenzione</strong> e Sicurezza Ambienti <strong>di</strong> Lavoro 1.529.036,00 1.459.627,00 19,79 21,15 1,36Servizio Veterinario - Ufficio Coor<strong>di</strong>namento 430,00 1.774,00 - - -Servizio Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti 2.234.818,00 2.153.984,00 16,67 17,00 0,33Servizio Controllo Igiene Alimenti <strong>di</strong> Origine Animale 2.087.084,00 1.925.692,00 19,34 18,03 -1,31Servizio Veterinario Multizonale 1.057.330,00 996.260,00 14,54 13,54 -1,00Ufficio Promozione della Salute 233.553,00 233.553,00 3,28 3,28 -Totale costi <strong>di</strong>retti <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> 14.602.855,00 14.903.167,00 151,67 150,25 -1,42(Servizio abolito - valori dati da ammortamenti, ecc.)Totale costo della produzione A.ULSS <strong>20</strong> 806.646.160,44 816.829.911,64Incidenza & costi <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> 1,81 1,82Graf. 9.3/1: incidenza dei costi del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> sul totale dell’ULSS <strong>20</strong> - anno <strong><strong>20</strong>08</strong>1,82%98,18%126


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Graf. 9.3/2: me<strong>di</strong>a presenze del personale <strong>di</strong>pendente165,29159,77157,57153,17145,49146,87149,35146,48151,67149,24150,251998 1999 <strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 <strong>20</strong>02 <strong>20</strong>03 <strong>20</strong>04 <strong>20</strong>05 <strong>20</strong>06 <strong>20</strong>07 <strong><strong>20</strong>08</strong>L’incremento <strong>di</strong> personale evidenziato dal grafico, nel <strong>20</strong>06, è frutto dell’accorpamentonel <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> un nuovo Ufficio (Educazione alla salute). La dotazione <strong>di</strong> personale è inrealtà in costante <strong>di</strong>minuzione dato che i decessi e i pensionamenti non vengono sostituiti. Neconsegue un progressivo aumento dell’età del personale.Riporto ad esempio la <strong>di</strong>stribuzione in età dei me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>pendenti del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong><strong>Prevenzione</strong> dalla quale si evince come sia del tutto assente la fascia <strong>di</strong> laureati con età inferioreai 46 anni.Graf. 9.3/3: Età dei Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>pendenti presso il <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> ULSS <strong>20</strong> al 31.12.<strong><strong>20</strong>08</strong>322221110 0 0 0 0 00 0 0 000 040 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60127


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>A cura <strong>di</strong>:Silvana ManservisiAndrea CominCristina Feltrin128

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