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2008 - Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

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<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Accanto a questi aspetti esistono gravi problemi <strong>di</strong> relazione <strong>di</strong> questi soggetti con familiari e/ovicini. Inoltre è quasi sempre critico il rapporto con le istituzioni, in quanto spesso viene rifiutatal’assistenza e più ancora gli interventi <strong>di</strong> controllo, tanto che è <strong>di</strong>fficile accedere all’abitazione.Cionon<strong>di</strong>meno è stato spesso possibile superare questi <strong>di</strong>nieghi insistendo nella richiesta conpazienza, utilizzando un atteggiamento non giu<strong>di</strong>cante e aperto al <strong>di</strong>alogo, tornando più volte ecoinvolgendo amici o altre persone <strong>di</strong> fiducia riconosciute come “non minacciose”. È evidente chein questi casi gli usuali provve<strong>di</strong>menti sanzionatori (multe) o autoritativi (or<strong>di</strong>nanze) non risolvonoalcun problema o forse aggravano la situazione dal punto <strong>di</strong> vista relazionale e sociale.Inoltre è particolarmente critico il coor<strong>di</strong>namento della gestione dei casi, dato anche ilgran numero <strong>di</strong> soggetti coinvolti: familiari, proprietari dell’appartamento, vicini,INEFFICACIA <strong>di</strong>stretti sanitari, servizi sociali della ULSS e del comune, servizi <strong>di</strong> salute mentale,DELLE PROCEDURE me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia, amministratori <strong>di</strong> sostegno, polizia municipale ecc.BUROCRATICHE Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> casi delicati dal punto <strong>di</strong> vista etico e con problematicheSTANDARD generalmente non gestibili con le procedure standard dell’ufficio. Oltre ad effettuareun sopralluogo per la verifica degli inconvenienti igienici nell’abitazione e ad in<strong>di</strong>care iprovve<strong>di</strong>menti igienici del caso; si è anche provveduto ad attivare il <strong>di</strong>stretto sanitario eattraverso quest’ultimo gli altri soggetti coinvolgibili <strong>di</strong> volta in volta.PROCEDURE Tenendo conto delle principali criticità riscontrate stando alla nostra esperienza èINTEGRATE possibile migliorare l’intervento nei confronti <strong>di</strong> queste persone attraverso leseguenti modalità:• in caso <strong>di</strong> rifiuto <strong>di</strong> una presa in carico sociale e/o psichiatrica da parte del soggettopotenziare l’intervento a domicilio, trovare il modo <strong>di</strong> entrare in casa e costruirepazientemente una relazione con questi soggetti “<strong>di</strong>fficili”;• gestire con accuratezza il coor<strong>di</strong>namento fra i soggetti istituzionali coinvolti in<strong>di</strong>candosempre esplicitamente, nel corso della UVMD, il nome del coor<strong>di</strong>natore e la perio<strong>di</strong>cità dellarevisione della situazione.• utilizzare quando necessario strumenti come l’amministrazione <strong>di</strong> sostegno e l’assistenzadomiciliare piuttosto che proceder con provve<strong>di</strong>menti autoritativi;• nei casi non altrimenti risolvibili (ma come ultima risorsa) istituzionalizzare il soggetto inambiente protetto.ASPETTI EDILIZINel corso del <strong><strong>20</strong>08</strong> sono state circa 1400 le richieste <strong>di</strong> parere preventivo finalizzato allarealizzazione <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>lizie. Nelle varie tipologie <strong>di</strong> intervento sono ormai prevalenti leristrutturazioni, le trasformazioni e i cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso a fronte <strong>di</strong> nuove realizzazioni(soprattutto in alcuni comuni della provincia).Queste situazioni confermano la tendenza a richiedere approfon<strong>di</strong>mento e valutazione<strong>di</strong>screzionali a maggior contenuto tecnico più che pareri generici. Questo comporta anche tempimaggiori nella fase <strong>di</strong> istruttoria, in un panorama normativo (spesso datato se non ad<strong>di</strong>ritturacontrad<strong>di</strong>ttorio) che non sempre agevola la valutazione dell’intervento e l’espressione del parere.Con l’introduzione della possibilità <strong>di</strong> autocertificazione prevista dal DPR 380/01 moltidegli interventi <strong>di</strong> carattere residenziale vengono autocertificati dal tecnico progettista,tuttavia dovrebbero essere meglio definite le procedure con gli enti locali e i servizi tecnici deicomuni per favorire l’emersione <strong>di</strong> parametri <strong>di</strong> valutazione più rispettosi della qualità degliinterventi.24

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