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2008 - Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

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<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>Obiettivo finale è aumentare la mobilità in bicicletta passando dall'8-10% al <strong>20</strong>-25% <strong>di</strong>riferimento europeo, offrendo al ciclista situazioni sicure, protette e confortevoli visto che neicentri urbani il 50% degli spostamenti copre una <strong>di</strong>stanza inferiore ai 4 chilometri.LA MAPPA DELLE PISTE CICLABILI NELCOMUNE DI VENEZIAIl piano Urbano della Mobilità si può intendere unaevoluzione del Piano Urbano del Traffico ed èdescritto all’articolo 22 della legge del 24 novembre<strong>20</strong>00, numero 340, che così recita:“Al fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i fabbisogni <strong>di</strong> mobilità dellapopolazione, assicurare l’abbattimento dei livelli <strong>di</strong>inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzionedei consumi energetici, l’aumento dei livelli <strong>di</strong>sicurezza del trasporto e della circolazionestradale, la minimizzazione dell’uso dell’automobileprivata e la moderazione del traffico, l’incrementodella capacità <strong>di</strong> trasporto, l’aumento dellapercentuale <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni trasportati dai sistemicollettivi anche con soluzioni <strong>di</strong> car pooling e carsharin e la riduzione dei fenomeni <strong>di</strong> congestionenelle aree urbane, sono istituiti appositi piani urbani<strong>di</strong> mobilità (Pum) intesi come progetti del sistemadella mobilità comprendenti l’insieme organico degliinterventi sulle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto pubblicoe stradali, sui parcheggi <strong>di</strong> interscambio, sulletecnologie, sul p arco veicoli, sul governo delladomanda <strong>di</strong> trasporto attraverso la figura delmobility manager, i sistemi <strong>di</strong> controllo e regolazionedel traffico, l’informazione all’utenza la logistica ele tecnologie destinate alla riorganizzazione della<strong>di</strong>stribuzione delle merci nelle città.”L’altro aspetto importante è lo stu<strong>di</strong>o, l’analisi e l’incentivazione della mobilità pedonale.Spesso gli stu<strong>di</strong> e le realizzazioni europee (ma anche recentemente italiane) hanno stu<strong>di</strong>ato erealizzato mo<strong>di</strong>fiche strutturali all’interno degli ambiti urbani solo per prevenire l’incidentalitàstradale.“Ad oggi manca un approccio preventivo nella pianificazione che determini unapianificazione delle città secondo un nuovo modello, della intermodalità, che metta al centrol'uomo e gli spostamenti a pie<strong>di</strong>, in bicicletta e il trasporto pubblico, anziché l'automobile e lacontinua meccanizzazione <strong>di</strong> ogni movimento. “Professor Philip James, docente della London School of Hygiene e a capo dell’International Obesity Task ForceGià il PUM (piano urbano della mobilità) pone le basi per un cambiamento <strong>di</strong> tendenzarispetto al PUT (piano urbano del traffico) ma sicuramente è necessaria una maggioreconsapevolezza nelle scelte sulla mobilità.<strong>20</strong>

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