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2008 - Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

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<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Prevenzione</strong> - <strong>Ulss</strong> <strong>20</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Relazione Sanitaria anno <strong><strong>20</strong>08</strong>passato era soprattutto declinata in compiti <strong>di</strong> vigilanza, polizia e sanzioni si trova <strong>di</strong> fronte a unanuova sfida.Le norme a tutela del consumatore si basano infatti su un approccio integrato allasicurezza alimentare da parte <strong>di</strong> tutti coloro che partecipano alla lunga e complessa catena che vadalla produzione primaria, alla lavorazione, trasporto, preparazione, commercializzazione econsumo degli alimenti: “from farm to fork” ovvero dal campo alla tavola.Ogni anello della catena alimentare ha un ruolo: i produttori hanno la responsabilitàprimaria per quanto concerne la sicurezza degli alimenti; le autorità competenti (fra cui il SIANe i Servizi Veterinari) hanno compiti <strong>di</strong> monitoraggio e devono far rispettare tali responsabilità.Attraverso i nuovi Regolamenti Comunitari del cosiddetto “Pacchetto Igiene”, tutti gli StatiMembri hanno gli stessi criteri riguardo l’igiene della produzione degli alimenti e quin<strong>di</strong> i controlli<strong>di</strong> natura sanitaria vengono effettuati secondo i medesimi standard su tutto il territorio dellaComunità Europea. I principi generali sui quali verte la nuova legislazione comunitaria sono:• controlli integrati lungo tutta la catena alimentare;• interventi basati sull’Analisi del Rischio;• responsabilità primaria dell’operatore del settore per ogni prodotto da lui realizzato,trasformato, importato, commercializzato o somministrato;• rintracciabilità dei prodotti lungo la filiera;• consumatore come parte attiva della sicurezza alimentare.3.2.1 SICUREZZA ALIMENTARE E PERCEZIONE DEL RISCHIODa un’indagine <strong>di</strong> Eurobarometro (<strong>20</strong>06) condotta nell’Unione Europea sulla percezione deirischi per la salute da parte dei consumatori, emerge una percezione positiva dei consumatori sulcibo: è naturale associarlo al gusto e al piacere e scegliere sulla base <strong>di</strong> qualità, prezzo e gusto;raramente ci si impensierisce sui rischi o malattie legate all’alimentazione.Il consumatore si preoccupa più per i pericoli dovuti a fattori esterni, su cui ha poco onessun controllo, che per i rischi associati al proprio comportamento o abitu<strong>di</strong>ni alimentari: peresempio, sebbene l‘obesità sia subito in<strong>di</strong>cata come rischio legato al cibo, pochi si preoccupano <strong>di</strong>ingrassare.Gli Italiani sono tra i consumatori europei più preoccupati: i nuovi virus, i pestici<strong>di</strong>, gliOGM e la carenza <strong>di</strong> igiene nel trattamento e conservazione del cibo nei ristoranti sono letematiche che più li impensieriscono. Si è convinti che il livello igienico a casa propria sia miglioree l’impossibilità <strong>di</strong> controllare cosa succede nelle cucine dei locali pubblici genera timore.L’ansia è spesso conseguenza del risalto me<strong>di</strong>atico <strong>di</strong> problematiche connesse allasicurezza degli alimenti, che ha già provocato in passato nei consumatori reazioni irrazionali,sovra<strong>di</strong>mensionate e mo<strong>di</strong>fiche delle abitu<strong>di</strong>ni alimentari.Da un’altra indagine realizzata dalla Regione (Piano Triennale Sicurezza Alimentare <strong>20</strong>02-04) è risultato che il consumatore veneto tende ad aumentare la propria percezione del rischioall’aumentare del livello <strong>di</strong> manipolazione dell’alimento percepito (es. quantità <strong>di</strong> sostanzead<strong>di</strong>zionate; lontananza dall’alimento dalle sue caratteristiche naturali, quali gusto, consistenza ecolore; lunghezza della catena produttore-consumatore). Inoltre, più elevato è il grado <strong>di</strong>controllo percepito (es. esperienza personale, autoproduzione, lettura delle etichette, rapporto<strong>di</strong> fiducia col commerciante, garanzie <strong>di</strong> controllo fornite dal produttore o dal riven<strong>di</strong>tore) emaggiore è la sensazione che tale prodotto sia più sicuro <strong>di</strong> altri.È opportuno evidenziare che nella Comunità Europea, il livello <strong>di</strong> sicurezza degli alimenti èmolto elevato e non esistono pericoli significativi nell'acquisto <strong>di</strong> singoli prodotti o nel loroconsumo equilibrato. Le eventuali preoccupazioni possono essere legate alla comparsa <strong>di</strong> nuovipericoli microbiologici o chimici non sempre facilmente preve<strong>di</strong>bili.32

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