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Simmetrie, teorema di Noether e particelle - Gruppo IV

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1 <strong>Simmetrie</strong> e <strong>teorema</strong> <strong>di</strong> <strong>Noether</strong>L’analisi delle simmetrie <strong>di</strong> un sistema fisico è una strategia molto utile per identificare leequazioni del moto del sistema sotto stu<strong>di</strong>o. Si può definire il concetto <strong>di</strong> simmetria delleequazioni del moto nel seguente modo:Una simmetria è una trasformazione delle variabili <strong>di</strong>namiche q(t), indotta eventualmenteda una trasformazine del parametro t,t −→ t ′ = f(t)q(t) −→ q ′ (t ′ ) = F(q(t),t) (1)che lascia invarianti in forma le equazioni del moto.Poichè le equazioni del moto sono invarianti in forma, esse ammettono le stesse soluzioni enon si può stabilire se siamo nel “vecchio sistema <strong>di</strong> riferimento” o nel “nuovo sistema <strong>di</strong>riferimento”, che quin<strong>di</strong> sono da trattare sullo stesso piano, senza che uno <strong>di</strong> essi possa essereidentificato come privilegiato. Un test per verificare se una trasformazione è una simmetriafà uso dell’azione. Se l’azione è invariante sotto la trasformazione (1)S[q ′ ] = S[q] (2)a meno <strong>di</strong> termini <strong>di</strong> bordo (che non mo<strong>di</strong>ficano le equazioni del moto lagrangiane) allora latrasformazione è una simmetria, perchè le equazioni dedotte dal principio <strong>di</strong> minima azionesono le stesse in forma, essendo ottenibili da azioni identiche.Per simmetrie <strong>di</strong> Lie, cioè simmetrie che <strong>di</strong>pendono in modo continuo da alcuni parametri,si può <strong>di</strong>mostrare il <strong>teorema</strong> <strong>di</strong> <strong>Noether</strong> che afferma che:Per ogni parametro continuo del gruppo <strong>di</strong> simmetria esiste una carica conservata, o, perteorie <strong>di</strong> campo, una conservazione locale espressa tramite una equazione <strong>di</strong> continuità.Dimostriamo questo <strong>teorema</strong> per una generale teoria <strong>di</strong> campo che include come sottocasoanche sistemi con un numero finito <strong>di</strong> gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> libertà. In<strong>di</strong>chiamo con x µ le coor<strong>di</strong>nate spaziotemporalie collettivamente con φ(x) i campi <strong>di</strong>namici. Una trasformazione <strong>di</strong> simmetria che<strong>di</strong>pende da un parametro α può essere descritta dax ′ µ−→x ′µ = f µ (x,α)φ(x) −→ φ ′ (x ′ ) = F(φ(x),x,α) (3)dove per definizione si ottiene la trasformazione identità per α = 0. Le trasformazioniinfinitesime (con parametro α ≪ 1) si possono scrivere nel seguente modoδ α φ(x) ≡ φ ′ (x) − φ(x) = αG(φ(x),x) (4)con un’opportuna funzione G ottenibile dalla F in (3). Ora per provare che esiste unagrandezza conservata associata a questa simmetria, esten<strong>di</strong>amo la trasformazione <strong>di</strong> simmetriaad una trasformazione più generale con parametro α(x) non più costante ma funzionearbitraria <strong>di</strong>pendente dal tempo e dallo spazioδ α(x) φ(x) ≡ φ ′ (x) − φ(x) = α(x)G(φ(x),x) (5)1


In generale questa trasformazione non sarà più una simmetria, ma possiamo certamenteaffermare che l’azione si trasforma nel seguente modo∫δ α(x) S[φ] = d n x ∂ µ α(x)J µ (6)a meno <strong>di</strong> termini <strong>di</strong> bordo (integrali <strong>di</strong> derivate totali). Infatti, se pren<strong>di</strong>amo il caso <strong>di</strong>α costante sappiamo che l’azione deve essere invariante perchè per ipotesi abbiamo unasimmetria. Ora la corrente J µ è la corrente che sod<strong>di</strong>sfa l’equazione <strong>di</strong> continuità associataalla conservazione <strong>di</strong> una carica. Per vederlo usiamo le equazioni del moto, che rendono nullala variazione dell’azione sotto qualunque trasformazione (principio <strong>di</strong> minima azione) e inparticolare sotto le trasformazioni con parametro locale descritte in (5)∫0 = δ α(x) S[φ] =∫d n x ∂ µ α(x)J µ = −d n x α(x)∂ µ J µ =⇒ ∂ µ J µ = 0 (7)dove abbiamo integrato per parti ed usato l’arbitrarietà della funzione α(x) per dedurrel’equazione <strong>di</strong> continuità. Questo tipo <strong>di</strong> simmetrie <strong>di</strong> Lie sono dette simmetrie rigide osimmetrie globali ed hanno associate una carica conservata Q∫Q =d 3 xJ 0 (8)Queste cariche sono conservate perchè possiamo calcolare∫ddt Q =∫d 3 x∂ 0 J 0 = −d 3 x∂ i J i = 0 (9)dove si è assunto che le componenti spaziali della corrente vadano a zero in modo sufficientementeveloce così da annullare il termine <strong>di</strong> bordo.Le simmetrie <strong>di</strong> Lie in cui il parametro è una funzione arbitraria del tempo (e dello spazio)sono dette simmetrie locali o simmetrie <strong>di</strong> gauge. Il metodo precedente non permette <strong>di</strong>ottenere nessuna equazione <strong>di</strong> continuità perchè ora la variazione dell’azione è sempre zero,per qualunque parametro locale e senza usare le equazioni del moto. La presenza <strong>di</strong> simmetrielocali ci <strong>di</strong>ce che le variabili <strong>di</strong>namiche che stiamo usando sono ridondanti, perchè con unatrasformazione <strong>di</strong> gauge possiamo mo<strong>di</strong>ficare arbitrariamente l’evoluzione temporale <strong>di</strong> unaopportuna combinazione delle variabili <strong>di</strong>namiche, combinazione la cui evoluzione non èevidentemente fissata dalle equazioni del moto.Questi due tipi <strong>di</strong> simmetria sono esemplificati negli esempi seguenti.2 Particella non relativisticaConsideriamo il caso <strong>di</strong> una particella non relativistica libera. Ci proponiamo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>arnel’invarianza per trasformazioni generate dal gruppo <strong>di</strong> Galileo, ottenendo le corrispondenticariche conservate, come garantito dal <strong>teorema</strong> <strong>di</strong> <strong>Noether</strong>.Pren<strong>di</strong>amo le coor<strong>di</strong>nate cartesiane della particella x i (t) ∈ R 3 come variabili <strong>di</strong>namiche.Poichè la metrica euclidea è data da δ ij , la posizione degli in<strong>di</strong>ci in alto o in basso è ininfluente.2


L’azione è data dall’ integrale temporale della lagrangiana, che per una particella liberacoincide con la sua energia cinetica∫S[x i (t)] = dt m 2 ẋi ẋ i (10)e le equazioni del moto sono ottenute minimizzando l’azioneδS[x]δx i (t) ≡ −mẍi = 0 . (11)Traslazioni spaziali: La trasformazione delle variabili <strong>di</strong>namiche per traslazioni spaziali èdata daδx i (t) = a i (12)con a i vettore infinitesimo costante; abbiamo usato la definizione δx i (t) ≡ x ′i (t) − x i (t)che collega le variabili <strong>di</strong>namiche trasformate con le vecchie variabili <strong>di</strong>namiche. Si verificaimme<strong>di</strong>atamente che sotto (12) l’azione è invarianteδS[x] = 0 (13)quin<strong>di</strong> la trasformazione (12) è una simmetria: poichè l’azione è invariante le equazioni delmoto sono invarianti in forma.Usiamo ora il metodo <strong>di</strong> <strong>Noether</strong> per trovare le cariche conservate. Esten<strong>di</strong>amo le trasformazioniin (12) a trasformazioni più generali <strong>di</strong>pendenti da un vettore a i (t) <strong>di</strong>pendente daltempo.δx i (t) = a i (t) . (14)L’azione non sarà più invariante ed infatti un calcolo esplicito produce∫δS[x] = dt }{{} mẋ i ȧ i . (15)p iIl termine che moltiplica ȧ i identifica la carica conservata: il momento lineare p i . Per provarnela conservazione è sufficiente usare le equazioni del moto, che implicano che δS = 0 per ognivariazione ed in particolare per una variazione della forma (14). Integrando per parti edusando l’arbitrarietà delle funzioni a i (t) si deduce che p i = mẋ i è conservato∫∫0 = δS[x i (t)] = dt p i (t)ȧ i (t) = − dt ṗ i (t)a i (t) =⇒ ṗ i (t) = 0 (16)Dunque il momento lineare p i = mẋ i è conservato durante l’evoluzione del sistema comeconseguenza dell’invarianza traslazionale nello spazio.Traslazione temporale: Anche una traslazione temporale è un’invarianza del sistema. Setrasliamo il tempo <strong>di</strong> una grandezza infinitesima ǫe se richie<strong>di</strong>amo che la funzioni x i (t) siano funzioni scalarit → t ′ = t − ǫ (17)x i (t) → x ′i (t ′ ) = x i (t) (18)3


allora l’azione è invariante. Esprimiamo questa trasformazione delle variabili <strong>di</strong>namiche intermini della variazione δx i (t) ≡ x ′i (t) − x i (t), con funzioni valutate in termini della stessavariabile t,δx i (t) = x ′i (t) − x i (t) = x ′i (t) − x i (t) + x ′i (t ′ ) − x ′i (t ′ )= x ′i (t) − x ′i (t ′ ) + x ′i (t ′ ) − x i (t)} {{ }=0= (t − t ′ )ẋ ′i (t ′ ) = ǫ ẋ i (t) (19)relazione valida a meno <strong>di</strong> termini <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne ǫ 2 . Usando una funzione arbitraria ǫ(t)δx i (t) = ǫ(t)ẋ i (t) (20)possiamo verificare l’invarianza ed ottenere <strong>di</strong>rettamente la carica conservata. Infatti variandol’azione sotto le trasformazioni (20) otteniamo∫∫δS[x] = dt mẋ i ∂ t (ǫẋ i ) = dt [ ∂ ( ǫmt2 ẋi ẋ i) + ˙ǫ m 2 ẋi ẋ i] ∫= dt ˙ǫ ( m2 ẋi ẋ i) (21)} {{ }Edove abbiamo trascurato termini <strong>di</strong> bordo (le derivate totali). Da questo calcolo possiamodedurre imme<strong>di</strong>atamente due cose:(i) se ǫ è costante allora ˙ǫ = 0 e quin<strong>di</strong> δS[x] = 0, per cui la trasformazione corrispondenteè una simmetria.(ii) Usando le equazioni del moto (δS = 0) ed integrando per parti deduciamo che Ė =0, quin<strong>di</strong> l’energia cinetica E = m 2 ẋi ẋ i è conservata come conseguenza dell’invarianza pertraslazioni temporali.Rotazioni spaziali: Per rotazioni spaziali le coor<strong>di</strong>nate si trasformano nel seguente modoδx i = ǫ ijk ω j x k (22)dove il vettore ω i descrive una rotazione infinitesima. Considerando subito ω i come funzionearbitraria del tempo otteniamo∫δS[x] = dt ˙ω i ǫ} ijk x{{ j mẋ k}(23)(⃗r×⃗p) i ≡L iDi nuovo, per ω i costante si ha una simmetria. Le corrispondenti cariche conservate sono letre componenti del vettore momento angolare L i .Trasformazioni galileiane proprie: In<strong>di</strong>chiamo con trasformazioni galileiane proprie le trasformazionitra due sistemi <strong>di</strong> riferimento inerziali in moto relativo con velocità relativa costantev i . La trasformazione sulle variabili <strong>di</strong>namiche è data quin<strong>di</strong> daδx i = v i t (24)e procedendo come in precedenza, cioè estendendo i parametri della trasformazione a funzioniarbitrarie del tempo, si calcola a meno <strong>di</strong> termini <strong>di</strong> bordo∫δS[x] = dt ˙v ( i mẋ i t − mx i)(25)} {{ }G i4


da cui si deduce che per v i costanti si ha una simmetria a cui corrisponde la conservazionedel vettore G i = mẋ i t −mx i , come si può facilmente verificare usando le equazioni del moto.Per concludere, abbiamo visto come all’invarianza della particella libera non relativisticasotto le trasformazioni del gruppo <strong>di</strong> Galileo, un gruppo <strong>di</strong> Lie a 10 parametri, corrispondono10 grandezze conservate.3 Particella relativisticaStu<strong>di</strong>amo ora un principio d’azione che descriva la propagazione <strong>di</strong> una particella relativistica,che per definizione deve essere consistente con l’invarianza per trasformazioni <strong>di</strong> Lorentze, più in generale, <strong>di</strong> Poincaré. Stu<strong>di</strong>eremo quattro descrizioni equivalenti in alcune dellequali, si farà uso anche <strong>di</strong> simmetrie <strong>di</strong> gauge.(I) Consideriamo la descrizione del moto della particella come visto da un sistema <strong>di</strong>riferimento inerziale con coor<strong>di</strong>ante cartesiane x µ = (x 0 ,x i ) = (t,x i ). Per semplicità abbiamoposto c = 1. Consideriamo come variabili <strong>di</strong>namiche le funzioni posizione x i (t). Imponendol’invarianza dell’azione per trasformazioni <strong>di</strong> Lorentz garantisce l’invarianza relativistica.Questa richiesta si può realizzare utilizzando il tempo proprio θ, che per un moto infinitesimoè dato da dθ = √ dt 2 − dx i dx i = dt √ 1 − ẋ i ẋ i . Quin<strong>di</strong> l’azione∫ ∫ √S I [x i (t)] = −m dθ = −m dt 1 − ẋ i (t)ẋ i (t) (26)con m massa della particella è automaticamente invariante per trasformazioni <strong>di</strong> Lorentz (e<strong>di</strong> Poincarè). Inoltre nel limite non relativistico (ẋ i ) 2 ≪ 1 questa azione riproduce l’azionedella particella non relativistica. Le equazioni del moto sono ottenute dal principio <strong>di</strong> minimaazione⎛ ⎞δS I [x i d] = 0 =⇒ ⎝√mẋi ⎠dt1 − ˙⃗x˙⃗x= 0 . (27)Le simmetrie rigide sono quelle generate dal gruppo <strong>di</strong> Poincarè. Non ci sono simmetrie <strong>di</strong>gauge e le tre variabili <strong>di</strong>namiche sono tutte “fisiche”.(II) La formulazione precedente è corretta, ma esteticamente sarebbe preferibile trattarele coor<strong>di</strong>nate spaziali x i e la coor<strong>di</strong>nata temporale x 0 ≡ t in un modo più simmetrico. Sarebbequin<strong>di</strong> preferibile usare quattro variabili <strong>di</strong>namiche, le x µ , ma una <strong>di</strong> loro, o più in generaleuna loro combinazione, dovrà essere ridondante affinchè si possa avere l’equivalenza conl’azione precedente: questo è possibile se ci sono simmetrie locali (dette anche simmetrie <strong>di</strong>“gauge”). Questo si può fare nel seguente modo: in<strong>di</strong>chiamo con x µ (τ) le variabili <strong>di</strong>namicheche descrivono la linea <strong>di</strong> mondo percorsa dalla particella. Il parametro τ è semplicemente unparametro temporale arbitrario che parametrizza la linea <strong>di</strong> mondo della particella. L’azioneche cerchiamo è geometricamente sempre la stessa, proporzionale al tempo proprio, e prendela forma∫S II [x µ (τ)] = −m dτ √ −ẋ µ ẋ µ (28)dove ora ẋ µ = ddτ xµ . Le equazioni del moto sonoδS II [x µ ] = 0 =⇒5ddτ⎛ ⎞⎝√ mẋµ ⎠ = 0 (29)−ẋµẋ µ


Le simmetrie rigide sono quelle generate dal gruppo <strong>di</strong> Poincarèδx µ (τ) = ω µ νx ν (τ) + a µ (30)dove δ µ ν+ω µ ν = Λ µ ν identifica una trasformazione <strong>di</strong> Lorentz infinitesima e questo garantisceche il modello sia relativistico. In aggiunta c’è anche una simmetria <strong>di</strong> gaugeδx µ = ξ(τ)ẋ µ (τ) (31)dove il parametro infinitesimo ξ(τ) che genera la simmetria è locale, cioè <strong>di</strong>pende arbitrariamentedal parametro temporale τ. Sotto le trasformazioni generate dalla (31) l’azione èinvariante a meno <strong>di</strong> termini <strong>di</strong> bordo∫δS II [x µ ] = dτ d ( )ξLII ∼ 0 (32)dτdove L II è la lagrangiana (l’integrando in (28)). Questa simmetria locale corrisponde geometricamentead una riparametrizzazione della linea d’universoτ −→τ ′ = f(τ)x µ (τ) −→ x ′µ (τ ′ ) = x µ (τ) (33)che per trasformazioni infinitesime τ ′ = τ − ξ(τ) si riduce alla (31) (i matematici chiamanoquesta simmetria un <strong>di</strong>ffeomorfismo della linea <strong>di</strong> mondo). Questa simmetria <strong>di</strong> gauge è necessariaper mostrare l’equivalenza con la formulazione I. L’equivalenza della formulazione IIcon la formulazione I è ottenibile operando una trasformazione <strong>di</strong> gauge (una riparametrizzazionedella linea d’universo) per fissare una delle variabili <strong>di</strong>namiche, cioè per “fissare ilgauge”. Infatti si può imporre la con<strong>di</strong>zione (“scelta del gauge”)x 0 (τ) = τ (34)cosicchè la variabile x 0 (τ) non è piu <strong>di</strong>namica: la sua evoluzione temporale è stata fissatadalla scelta del gauge. Questo riproduce l’azione I.(III) Una terza formulazione è tramite l’uso <strong>di</strong> un “campo <strong>di</strong> gauge”, cioè <strong>di</strong> una variabile<strong>di</strong>namica la cui trasformazione <strong>di</strong> gauge contiene la derivata del parametro <strong>di</strong> simmetria locale(detto anche parametro <strong>di</strong> gauge). Nel caso specifico si usa il campo <strong>di</strong> gauge e(τ) dettoeinbein (dal tedesco “una gamba”) e l’azione è data da∫S III [x µ (τ),e(τ)] = dτ 1 2 (e−1 ẋ µ ẋ µ − em 2 ) (35)La simmetria locale prende la formaδx µ = ξẋ µδe =d (ξe) (36)dτche <strong>di</strong>fatti comporta δS III = ∫ dτ ddτ (ξL III) ∼ 0. Si noti che il campo <strong>di</strong> gauge e contiene laderivata del parametro locale ξ. Le simmetrie globali sono le ovvie trasformazioni <strong>di</strong> Poincarèδx µ (τ) = ω µ νx ν (τ) + a µδe = 0 (37)6


Le equazioni del moto sonoδS[x,e]δe(τ)= 0 −→ e −2 ẋ µ ẋ µ + m 2 = 0 (38)δS[x,e]δx µ (τ) = 0 −→ ddτ (e−1 ẋ µ ) = 0 (39)Per mostrare l’equivalenza con la formulazione II, risolviamo l’equazione algebrica (38) assumendoche l’einbein e sia <strong>di</strong>verso da zero e quin<strong>di</strong> invertibilee = ± 1 m√−ẋµẋ µ (40)Sostituendo questa relazione in S III si ottiene[S III x µ (τ),e(τ) = ± 1 √ ] ∫−ẋµẋ µ = ∓mmdτ √ −ẋ µ ẋ µ (41)Scegliendo la soluzione con e > 0 si riottiene la formualzione II. La presenza dell’altrasoluzione è un segnale dell’esistenza delle anti<strong>particelle</strong>. Inoltre l’azione III è superiore alleprecedenti in quanto include anche il caso <strong>di</strong> particella senza massa, basta porre m = 0nell’azione.(<strong>IV</strong>) Infine passiamo ad una quarta formulazione, equivalente alle precedenti ma utileper la quantizzazione canonica. È la formulazione hamiltoniana∫S <strong>IV</strong> [x µ (τ),p µ (τ),e(τ)] = dτ(p µ ẋ µ − e )2 (pµ p µ + m 2 )dove x µ sono le coor<strong>di</strong>nate della particella nello spazio-tempo, p µ i momenti coniugati ed el’einbein. La simmetria <strong>di</strong> gauge può essere scritta nella formaδx µ = ζp µδp µ = 0(42)δe = ˙ζ (43)sotto cui δS <strong>IV</strong> = ∫ dτ ddτ [ζ 2 (p2 −m 2 )] ∼ 0. Eliminando i momenti p µ tramite le loro equazionidel moto algebricheδS <strong>IV</strong>δp µ= ẋ µ − ep µ = 0 =⇒ p µ = e −1 ẋ µ (44)si ottiene la formulazione III (ed anche la simmetria <strong>di</strong> gauge è riprodotta con la relazioneζ = eξ).QuantizzazionePer quantizzare la particella relativistica conviene scegliere la formulazione <strong>IV</strong> e sfruttarela simmetria <strong>di</strong> gauge per fissare il gauge e = 1 (con<strong>di</strong>zione possibile a meno <strong>di</strong> ostruzionitopologiche, trascurabili nel presente contesto). La quantizzazione è ottenuta elevando le7


variabili <strong>di</strong>namiche classiche (x µ ,p ν ) ad operatori lineari (ˆx µ , ˆp ν ) agenti su uno spazio <strong>di</strong>Hilbert H e con regole <strong>di</strong> commutazione dedotte dalle parentesi <strong>di</strong> Poisson classiche{x µ ,p ν } PP= δ µ ν −→ [ˆx µ , ˆp ν ] = i¯hδ µ ν (45)Uno vettore arbitrario dello spazio <strong>di</strong> Hilbert |φ〉 ∈ H non descrive in generale uno statofisico perchè occorre ricordarsi della equazione del moto del campo <strong>di</strong> gauge, p µ p µ + m 2 = 0.Questa equazione è usata come vincolo che seleziona gli stati fisici del sistema(ˆp µˆp µ + m 2 )|φ〉 = 0 (46)Nel gauge e = 1 l’hamiltoniana è proporzionale al vincolo H = 1 2 (p2 + m 2 ) (evidente dalla(42)) e la corrispondente equazione <strong>di</strong> Schroe<strong>di</strong>nger su stati fisici (che sod<strong>di</strong>sfano la (46))<strong>di</strong>ventai¯h ∂ |φ〉 = Ĥ|φ〉 = 0 (47)∂τe <strong>di</strong>ce che lo stato fisico |φ〉 è in<strong>di</strong>pendente da τ. La corrispondente funzione d’onda φ(x) =〈x µ |φ〉 che descrive lo stato fisico è dunque in<strong>di</strong>pendente dal parametro temporale τ e sod<strong>di</strong>sfala (46) che riconosciamo come l’equazione <strong>di</strong> Klein Gordon(−¯h 2 ∂ µ ∂ µ + m 2 )φ(x) = 0 (48)Dunque l’equazione <strong>di</strong> Klein Gordon è stata ottenuta quantizzando la particella relativistica.Ci si riferisce a questa quantizzazione come alla “prima quantizzazione” perchè questaequazione è reinterpretata come una teoria classica <strong>di</strong> un campo scalare relativistico cheviene poi quantizzato (per cui si parla della quantizzazione <strong>di</strong> teorie <strong>di</strong> campo classiche come<strong>di</strong> “seconda quantizzazione”). Reintroducendo la velocità della luce c con considerazioni<strong>di</strong>mensionali l’equazione <strong>di</strong> Klein Gordon si scrive nel modo(∂µ ∂ µ − µ 2) φ(x) = 0 (49)dove µ = mc¯hrelativistica.è l’inverso della lunghezza d’onda Compton λ = ¯h mcassociata alla particella8

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