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LongobaRdI: "ECCo I PRoSSImI obIEttIvI dELL'azIonE ... - Ancl

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PAG. 3 - Edizione del 8 marzo - n. 30 - IV del 2011EDITORIALEProssimi obiettivi dell’azione sindacaleLa sintesi degli interventi del Presidente Nazionaleai convegni tenutisi nel mese di febbraioUn primo mio commento voglio rivolgerloa quello che è il provvedimento più fresco inmateria di lavoro che il legislatore ha varato: ilcollegato lavoro.Tengo a sottolineare in merito – come anchedesumibile da tutti i nostri documenti ufficialipubblicati – che l’<strong>Ancl</strong> si è sempre espressain maniera assai prudente e sempre senzatoni trionfalistici, ma attenta allo sviluppo dellanormativa. Certo, il testo definitivo non è ilmassimo che ci si attendeva. Ma anche in quelleparti che vengono indicate come innovativee di ammodernamento del diritto del lavoro,l’<strong>Ancl</strong> osserverà con pazienza ed attenzione ilconcreto effetto che si avrà, specie nell’interessedel consulente del lavoro e della suo svolgerequotidianamente la professione.Mentre viene licenziato la bozza di unodei decreti di attuazione delcollegato lavoro – quello suilavori usuranti – osserviamoche lo stesso collegato lavorocomincia a scricchiolare a causadella remissione alla cortecostituzionale di taluni articoliad opera di alcuni Tribunali ea causa della remissione allacorte costituzionale di profili diincostituzionalità ad opera dellacorte di Cassazione.Trionfalismi quindi l’<strong>Ancl</strong> nonne fa, sin quando non si avràun quadro certo e definito diquesto sofferto provvedimentosul lavoro che incide non pocosulle tecniche professionali deiConsulenti del Lavoro.In questo quadro di evidenteincertezza che si protrae datempo insopportabile, a scapitodella nostra professionalità,si aggiunga l’assordantesilenzio che continua adesserci in materie essenziali per il nostro lavoroe per lo sviluppo delle imprese; mi riferiscoall’apprendistato che non funziona e continuerà anon funzionare per come è stato congeniato dallariforma Biagi, mi riferisco ai contratti di inserimentodelle donne, umiliate ed umiliati dalla mancanza diregolamentazione della decontribuzione, e ai tantiistituti contrattuali ancora paralizzati o perlomenoincerti. Se da parte delle maggiori organizzazionidatoriali a carattere nazionale si registrano fondatedoglianze sulla politica del lavoro, la Categorianon può ritenersi estranea alla costruzione di unanuova filosofia di incentivazione dell’occupazionee del mercato del lavoro. In questo medesimoquadro e nella prospettiva prossima futura dellaattività politico sindacale dell’<strong>Ancl</strong>, spero di poterannunciare presto - su iniziativa proprio dell’<strong>Ancl</strong>- la costituzione di un tavolo nazionale conle maggiori sigle sindacali dei lavoratori e deidatori di lavoro per richiedereunitariamente, senza indugi, econ la forza delle maggiori partisociali un immediato e realeprovvedimento di riduzione delcosto del lavoro generalizzato.In quel piano industriale perl’Italia richiesto dal Capo delloStato, è necessaria da subìtouna seria politica di concretoabbattimento del costo dellavoro, che è uno dei più alti inEuropa. Questo fattore negativoche ancora persiste , deprimel’economia, deprime il rilanciodell’occupazione, deprime lefamiglie ed i consumi. L’<strong>Ancl</strong>è fermamente convinta che iltaglio ai costi del lavoro cosìcome anche maggiori sgravifiscali sul salario di produttivitàcostituiscano la terapia primarianecessaria, specie in questomomento di crisi economica:dare respiro alle impresesignifica dare una prospettiva di investimento

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