12.07.2015 Views

anzio - il Caffè

anzio - il Caffè

anzio - il Caffè

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

BIDONI POLITICILatina ratifica la “variante di fatto” sui terreni avvelenati a Borgo Montello ancora classificati come agricoli al Cataston. 250 - dal 27 settembre al 10 ottobre 2012 11Dopo la discarica, arriva pure l’inceneritoreVicinissimo a Nettuno, nell’areadove sono sepolte montagne dirifiuti tossici, nocivi e pericolosi.Anzio e Nettuno che dicono?Roberto LessioStavolta rischia grosso davvero quel che restadel vecchio e incantevole scenario del fiumeAstura. Dopo l’ecobomba della discarica, alMontello si prospetta un mega forno per bruciarei rifiuti. Si possono costruire un termoinceneritoree un impianto di trattamento meccanicobiologicodi rifiuti (TMB) abbinato alla produzionedi CDR (combustib<strong>il</strong>e da rifiuti) in zonaclassificata agricola dal Piano regolatore generaledi Latina? Evidentemente no. A tutto c'è rimedio:da un lato si sono preparate le carte perl'agognata “bonifica della discarica S zero”, previaricerca di bidoni contenenti rifiuti industriali,tossici e nocivi; dall'altro sono stati prodotti altriatti che - con la “scusa” della sacrosanta bonifica,finanziata come al solito con un bel pacco disoldi pubblici – hanno determinato anche una“variante di fatto” della destinazione d’uso nonsolo dei terreni agricoli su cui si trova tutta la discarica,ma anche di quelli “contermini”, cioèconfinanti.PRONTA LA NUOVA SERVITÙQuesti ultimi, guarda caso, potrebbero esseregli stessi terreni che nel frattempo le due societàche gestiscono <strong>il</strong> sito della bomba ecologica, Indecoed Ecoambiente, hanno acquistato per realizzarvii due tipi di impianti suindicati: uno perpreparare <strong>il</strong> materiale da bruciare e l'altro perbruciarlo, anziché reimmettere in circolazionecarta, cartone, plastica, metalli e così via, generandomagari introiti al Comune.Una volta approvata la variante di Pianoregolatore generale (che per leggecompete al Consiglio comunale), laservitù e <strong>il</strong> relativo impatto ambientalesaranno resi definitivicon tanti saluti e baci per lapopolazione residente, a cuisi continua a promettere lasoluzione del problema. Maandiamo per ordine.COME T’IMPACCHETTOLA VARIANTETutto nasce dalla delibera n.289 del 5 giugno scorso approvata,all’unanimità dei presenti, dalla Giuntacomunale di Latina. L’oggetto della delibera,“Complesso impiantistico di smaltimento,trattamento, recupero e valorizzazione dei rifiuti”,almeno nelle dichiarazioni ufficiali, dovrebbeessere quello di perimetrare l’intera area delladiscarica stessa per limitarne la proliferazione.Nel testo della delibera infatti si riconosconoSCAVI IN S ZERO, PERCHÉ NON CERCARE ACCANTO?Ad agosto le ruspe a caccia di fusti tossici. Di sicuro vene sono lì affianco, nella discarica 2 B (ora coperta)Conla delibera 259a giugno hanno sdoganatola nuova spartizionedi Montello:fabbrica di Cdr einceneritoreuna serie di questioni che datempo Il <strong>Caffè</strong> ha documentato:1) È stato <strong>il</strong> Comune diLatina, proprio con la discaricaoggi denominata S zero,ad aver dato la stura alla servitùambientale e all’inquinamentoconclamato che interessal’intera zona; 2) Sono state una seriedi ordinanze regionaliad aver determinato quella servitù(alcune firmate da Bruno Landi,tra le quali la 215 del 1990 per ladiscarica 2B per rifiuti industriali,tossici e nocivi accanto alla S zero);3) Queste ordinanze avrebberodeterminato una “variante difatto” (la Giunta comunale scriveproprio così) di tutti i terreni agricoliinteressati (ma proprio tutti) eche ancora oggi sono classificati alCatasto con destinazione “seminativo”e “bosco ceduo”. Dunque nonsi tratterebbe altro che di fotografareciò che è avvenuto nel corso deglianni, prenderne atto e approvarela relativa variante di Piano regolatore.2 BIDONI CON UNA FAVAMa la delibera 289 della Giunta Di Giorgi diceanche ben altro. Intanto precisa <strong>il</strong> fatto che laOLTRE 20 ANNI FALe cronache sugli intrighi politico-affaristici checrearono <strong>il</strong> disastro ambientale a Montello.Oggi un nuovo capitolo frutto di quello scempioche continua a piegare i politici pontiniLa legge tagliata per farele ennesime sanatorieLa legge attuale (Codice ambientale), cosìcome modificata dal Decreto Legislativo n. 205del 2010, stab<strong>il</strong>isce che una volta approvati iprogetti da parte della Regione attraverso laConferenza dei servizi, quellʼapprovazione sostituiscead ogni effetto visti, pareri, autorizzazionie concessioni di organi regionali, provincialie comunali; inoltre tale approvazione costituisce,ove occorra, variante allo strumento urbanisticoe comporta la dichiarazione di pubblicaut<strong>il</strong>ità, urgenza ed indifferib<strong>il</strong>ità dei lavori…Se poi alla Conferenza, commentiamo noi, partecipanoproprio quei funzionari che con la loronegligenza e <strong>il</strong> loro disinteresse hanno determinatouna situazione <strong>il</strong>legittima, con <strong>il</strong> nuovo progettosi sana tutto. Due sanatorie con la stessadecisione: arrivederci e grazie.Regione Lazio nel frattempo ha approvato larealizzazione di un impianto per <strong>il</strong> trattamentomeccanico-biologico dei rifiuti, produzione diCDR e compost (terriccio), presentato dalla societàEcoambiente; società amministrata oggiproprio da Bruno Landi, ex Presidente della Regione,e controllata dal Comune di Latina attraversola Latina Ambiente.Anche qui aggiungiamo noi la parte di informazioneche manca in delibera: <strong>il</strong> terreno agricolodove dovrebbe sorgere l’impianto, oltre 14ettari (foglio 15, particella n. 56) è stato acquistatoda Ecoambiente nell’ottobre del 2008, mentrela chiusura della Conferenza dei servizi che neha approvato <strong>il</strong> progetto (a firma del solito Ing.Gian Mario Baruchello) c’è stata a fine luglio2009. Tempi veloci quindi, come sempre in questicasi.CHE DICE IL CONSIGLIO COMUNALE?Ma tra le prescrizioni dell’autorizzazione regionale,al primo punto, c’è proprio quella del rispettodelle vigenti norme anche in materia ed<strong>il</strong>izia,le quali non contemplano realizzazioni delgenere in zona agricola.Per questo con una bella “variante di fatto” sirisolve <strong>il</strong> problema. Il Consiglio comunale di Latinadi tutto questo sa qualcosa, visto che solo aquell’organo compete l’approvazione definitiva?E dov’è, se c’è, l’atto di indirizzo che autorizzavaEcoambiente a procedere?ARRIVA L’INCENERITOREDELLA INDECOInoltre la stessa delibera dellaGiunta comunale specifica che purela Indeco ha presentato presso laRegione Lazio un progetto per costruirein zona un termoinceneritoredi rifiuti con recupero di energia;così la Giunta comunale ha deciso diprocedere e recepire le stesse “variantidi fatto” intervenute nello strumentourbanistico, con la redazione di ungrafico di perimetrazione della zonainteressata da tutti gli impianti “ivicomprese le istanze in corso”; quindianche Indeco può dormire sonni tranqu<strong>il</strong>li.Insomma, cercando qua e là fantomatici bidoni,<strong>il</strong> “bidone” vero per la popolazione di BorgoMontello e Bainsizza, lo stanno per fabbricareproprio dentro <strong>il</strong> Comune di Latina. E i Comunivicini di Anzio e Nettuno che diranno?I terreni della discarica S zero a nome dei primi gestori di Nettuno: a che titolo Latina ha cercato i fusti tossici coi soldi pubblici?Sito intestato ai vecchi padroni. Ma paga <strong>il</strong> ComuneLa discarica è attività industrialeeppure l’area risulta “bosco ceduo”:<strong>il</strong> Comune gli ha chiesto la relativatassa come a tutte le altre aziende?all’Ambiente del Comune di LatinaFabrizio Cir<strong>il</strong>li, anche nel corso delL’Assessorecosiddetto “Tavolo della trasparenza” del20 settembre scorso sulla questione della cacciaai bidoni tossici nella discarica a Montello ha ribaditoche «c’è qualcuno che intenzionalmentesta facendo confusione» sull’intera vicenda. Giudizioche condividiamo: basta intendersi su chiFABRIZIO CIRILLIVicesindaco di Latinala sta creando. Perché, tra l’altro, i terreni doveè situata discarica S zero nel sito di Borgo Montello,al Catasto risultano appartenere ai vecchiproprietari, Andrea Proietto e Umberto Chini (titolaridella Pro.Chi., società gestrice originariadella discarica stessa). Dunque non è chiaro aquale titolo <strong>il</strong> Comune di Latina è intervenutoper cercare i bidoni su dei terreni che, sempre alCatasto di Latina, tutt’oggi sono classificati comebosco ceduo (alberi che si possono tagliaree far ricrescere per poi tagliarli di nuovo). Sullacarta quindi risulta che in quel posto ci dovrebbeessere una perenne fonte energetica rinnovab<strong>il</strong>e,<strong>il</strong> legno, ed invece degli alberi (letteralmente)non c’è neanche l’ombra. Ma anche tutti gli altriterreni limitrofi, sui quali nel corso degli anni sonostati realizzati tutti gli invasi della stessa discarica(nessuno escluso) gestiti attualmente siada Ecoambiente che da Indeco, sempre per <strong>il</strong>Catasto (e di conseguenza probab<strong>il</strong>mente ancheper l’Erario) non sono altro che dei semplici terreniin coltivazione. Della montagna di soldi realizzaticon quella montagna di rifiuti, nei relativipassaggi di proprietà, non c’è alcuna traccia. Pertutti gli enti interessati quello era ed è solo terrenoagricolo tutt’oggi perfettamente coltivab<strong>il</strong>e. Eai cittadini e alle (altre) imprese aumentanol'Imu.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!