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anzio - il Caffè

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n. 250 - dal 27 settembre al 10 ottobre 2012 ECONOMIA15Il leader regionale di Confcommercio e n. 2 di Unioncamere Lazio chiede infrastrutture, accesso al credito e meno burocraziaZottola: imprese forti, nonostante le bancheI punti di forza: l’offertaturistica, PMI innovativee la grande tradizioneagricola e artigianaFrancesco BudaLavoro, crisi, imprese. Possib<strong>il</strong>eche sia tutto nero? Ne abbiamo parlatocon Vincenzo Zottola, personaggiodi indubbio r<strong>il</strong>ievo nel panoramaimprenditoriale della nostra regione.È infatti Presidente di ConfcommercioLazio, Vicepresidente di UnioncamereLazio e Presidente della Cameradi Commercio di Latina. Abbottonatoe cauto, mostra comunque unquadro con buone carte ancora dagiocare per commercianti e imprenditor<strong>il</strong>ocali.Un suo b<strong>il</strong>ancio di questi primitre mesi da presidente di ConfcommercioLazio?«I primi mesi sono stati dedicati allariorganizzazione del sistema amministrativoe all’individuazione delleprincipali azioni da perseguire. Abreve potremo iniziare la fase operativadi r<strong>il</strong>ancio delle politiche di sostegnoe sv<strong>il</strong>uppo per la categoria».In provincia di Roma è concentrato<strong>il</strong> 7,5% di tutte le impreseguidate da stranieri e l'area pontinane ha molte altre, come l'interoLazio: sono una minaccia o un'opportunità?Cosa possono imparareda esse gli imprenditori e i commerciantinostrani?«La ricchezza non solo culturale,ma anche imprenditoriale che dà lapresenza di stranieri è di grande valore.Nella maggior parte dei casi questidimostrano una grande intraprendenzae un fortissimo attaccamentoal proprio lavoro, due qualità da cuiprendere spunto».Alla luce dei tanti disservizi edoglianze dei cittadini e dellabrutta piega che hanno preso moltiservizi di pubblica ut<strong>il</strong>ità (acqua,rifiuti, trasporti in primis),come vede lei certe gestioni?«La spending review attuata dalCOMMERCIOUn buon intervento è quello dei Centri commerciali naturaliGoverno italianorappresenta un’occasioneper i gestoridei servizi di pubblicaut<strong>il</strong>ità, che dovrebberoe devonosottostare a rigideregole di risparmioe controllo di gestione».Senza una seria differenziataporta a porta, la bollettadell'immondizia è in continuoaumento, consalassate soprattutoVINCENZO ZOTTOLAPresidente Confcommercio Lazio, vicepresidente di UnioncamereLazio e presidente della Camera di Commercio di LatinaAgliamministrator<strong>il</strong>ocali chiedo unaraccolta differenziatacon regole chiare econtrolli efficaci etrasparentiper imprese, artigianied esercenti.Per non parlaredelle cartelle pazze...Cosa chiedeteagli amministrator<strong>il</strong>ocali?«Di proporre formulesempre più all’avanguardiaper avviareun percorso virtuosoche porti alla riduzione del rifiutoindifferenziato, con regolechiare e strumenti di fac<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzo.Inoltre è necessario individuare formedi controllo efficaci e trasparenti,che vadano a favore delle imprese edei cittadini».Si può trovare una sinergia tracommercio e mondo agricolo, cheancora vanta molte eccellenze egrandi prodotti nel Lazio?«La vera sinergia può trovarsi soloa partire dalla qualità e dall’integrazione.Il commercio sempre di più sista organizzando per dare spazioall’interno dei propri puntivendita ai grandi prodottidel Lazio, favorendone<strong>il</strong> consumo.D’altro canto i produttoriagricolistanno accelerandoun processo diproduzione all’insegnadei più altistandard di qualità,tenendo conto delleesigenze di commercializzazione.L’enogastronomiarappresentauna delle maggiori potenzialitàdi attrazione turistica e va potenziata».Come far convivere la Grandedistribuzione organizzata, i supermercati,con le produzioni localie le PMI locali?«La Confcommercio si è resa protagonistadi un progetto che va proprioin questa direzione: la creazionee la promozione di Centri CommercialiNaturali, che uniscono insieme ivantaggi della grande distribuzione ele caratteristiche dei piccoli e medicentri urbani. Attraverso di questi,vengono valorizzate le produzioni locali,in quanto esposte nel loro contestonaturale».LATINALa sede della Camera di Commercio. Il Lazio ospita <strong>il</strong> 9,9% delle imprese italianeBoom di export made in Lazio e stranieriL'imprenditoria laziale si internazionalizza,dentro e fuori: sbarca all'esteroe ha un vero boom di aziende guidateda stranieri. Le esportazioni del madein Lazio continuano a crescere, anchese meno della media nazionale. Nelsecondo trimestre 2012 lʼexport laziale– fanno sapere le Camere di commercio- cresce dellʼ1,6 per cento, (8,5 m<strong>il</strong>iardi,<strong>il</strong> 4,4 per cento del totale nazionale).Scende del 5,5 per cento lʼexportdi Roma, mentre va molto meglio nellealtre province, in particolare Latina(+4,2%) e Frosinone. Il principale destinatariodelle merci continua ad esserelʼUe a 27 con <strong>il</strong> 61,7%, poi lʼAsia Orientale(9,2%), i Paesi europei extra UeLe piccole e medie imprese lazialisono schiacciate dalle tassepiù alte d'Italia, rallentate da serviziburocratici pessimi e da infrastruttureferme a 30 anni fa:come fare a non scoraggiarsi e anon mollare tutto?«Rimanendo convinti di rappresentare<strong>il</strong> vero motore di sv<strong>il</strong>uppodell’intero Paese e non perdendo ma<strong>il</strong>a fiducia nelle proprie capacità creativee innovative».Si è rinfocolato <strong>il</strong> dibattito sulpresunto aeroporto civ<strong>il</strong>e a Latina:ma per imprese e commerciantidi Latina e del Lazio non sonoben altre le priorità, a cominciareda strade come la 148 Pontina?«La priorità sono le infrastrutturein senso generale, viarie, ferroviarie,aeroportuali e marittime. Latina disponegià ora di una linea ferroviariadiretta e veloce con Roma e di investimentigià stanziati per l’adeguamentostradale di collegamento conla Capitale. L’aeroporto civ<strong>il</strong>e da unlato e <strong>il</strong> potenziamento della portualitàcommerciale di Gaeta rappresentanodue iniziative molto importantinon solo per la nostra provincia,ma per l’intera economia regionale,capaci di liberarenotevoli potenzialitàinespresse in terminidi trasportomerci e passeggeri».Come leaderdella commerciolaziale, nonchépersona ai verticidel sistema camerale,di cosa è più orgoglioso?«Di poter rappresentare impresevive ed energiche nonostantela crisi economica e di poter essereportavoce delle loro esigenze di crescita».Le tre cose peggiori e che vorrebbecambiare nel suo tripliceruolo di leader dei commerciant<strong>il</strong>aziali e di esponente delle Cameredi commercio?«Il sistema di accesso al credito,una formazione slegata dalle esigenzedi impresa e una burocrazia cheSulgioco d’azzardoche toglie soldiall’economia sana eprovoca usura, stiamosensib<strong>il</strong>izzando icommercianti(8%) e <strong>il</strong> Nord America (6,1%). I prodott<strong>il</strong>aziali più esportati sono: articoli farmaceutici,chimico-medicinali e botanici(57,2 per cento), mezzi di trasporto(15,9 per cento) e apparecchi elettrici(6 per cento). Le imprese di matriceestera continuano ad aumentare e sonol'8,69% a fine giugno, a fronte diuna media nazionale del 7,4%. Ciò èfac<strong>il</strong>mente spiegab<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> gran numerodi imprese straniere presenti su Romae provincia (9,75%). In provincia diLatina la componente straniera è del5,43%, inferiore alla media italiana. Dopola Lombardia, siamo la regione conpiù imprese straniere attive (11,2% deltotale in Italia).rallenta o mette a rischio gli investimentiimprenditoriali».Le tre cose migliori del “sistemaLazio”?«L’articolazione dell’offerta turistica,le PMI maggiormente innovative eall’avanguardia nel mondo e la grandetradizione agricola e artigiana».Cosa la preoccupa di più?«L’assenza di liquidità e la difficoltàdi accesso al credito per le imprese».I commercianti pontini hannofatto un accordo con la Guardia diFinanza per <strong>il</strong> contrasto all'usura.La Consulta nazionale antiusuradice che la causa principale di questapiaga è <strong>il</strong> “gioco” d'azzardo,settore dove <strong>il</strong> Lazioguida la classifica nazionaledella spesapro capite. Spesache nel 2011 ha assorbito<strong>il</strong> 10% deiconsumi totali(quasi 80 mld dieuro) e nei soliprimi sei mesi del2012 ha bruciatoquasi 45 m<strong>il</strong>iardi dieuro. Tutti soldi sottrattiai consumi sani.Chi scommette non compra.Stanno facendo qualcosale imprese e gli esercenti laziali atal proposito?«Sulla scia di quanto sottoscrittoda Confcommercio Latina, stiamoavviando un’azione di sensib<strong>il</strong>izzazioneper i commercianti del Lazio».Come contate di arginare questaenorme spesa dirottata versoun settore senza indotto e che faridurre tutti gli altri consumi?«È un problema ancora in fase distudio e valutazione».

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