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BIMESTRALE D'INFORMAZIONE DELL 'AGENZIA DELLE DOGANE

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DALLE REGIONI anno IV numero 2-3VenetoUn modello economico modernoche ricalca antiche vocazioniI distretti industriali e il loro respiro internazionale sono le carte vincenti del sistemaproduttivo della regione. Intervista al Direttore regionale dell’Agenzia delle Doganea cura di Franco Beniamino ToddePasquale De FeliceDirettore regionale per il Venetodell’Agenzia delle DoganeNato in Calabria, Pasquale DeFelice si è laureato in giurisprudenzaa Bari ed è cresciutoprofessionalmente “in dogana”.Nel 1988, ha assunto le funzioni di Capodella Circoscrizione doganale di Fortezza(Bolzano), prima di essere nominato,un anno più tardi, Direttore Compartimentaleper il Trentino Alto Adige e, dal1999, per il Veneto ad interim. Dall’aprile2001 è a capo della Direzione Regionaledi Venezia. È stato anche giudice tributarioe vice presidente della Sezione dellaCommissione Tributaria di I grado diBolzano, oltre che componente del Comitatodirettivo dell’Agenzia. Oggi, anchecome attuale membro del Comitatodi gestione, gli abbiamo rivolto alcunedomande sulla realtà veneta.Quali sono, a suo parere, le vicendestoriche che hanno visto il Venetoprotagonista? Questa regione deve la sua dinamicitàeconomica anche alla particolare collocazionegeografica, nello snodo strategicodel Nord-Est d’Italia, principale puntodi passaggio tra Mediterraneo ed EuropaSettentrionale e Orientale. Abitata giànella preistoria, nell’età del Bronzo (IImillennio a.C.) vide l’insediamento degliEuganei. Successivamente, giunse dall’attualeTurchia il popolo dei “Veneti”, diorigine indoeuropea, dopo la distruzionedi Troia. Allora come oggi, era una popolazionepacifica, interessata a mantenerebuoni rapporti commerciali, a coltivareuna propria lingua ed una forte religiosità.Già nel I millennio a.C. commercializzavanol’ambra, allora ricercatissima,dai Paesi baltici verso gli Etruschi e iGreci. Il loro centro principale era Este, aipiedi dei colli Euganei, ma avevano unacerta importanza anche Padova e Verona,Treviso e Altino, Montebelluna, Asolo e,nella valle del Piave, Mel e Calalzo nelCadore. Latinizzato con l’arrivo della dominazionedi Roma, verso il 200 a.C., sottol’Imperatore Augusto il Veneto entròa far parte dell’Impero col nome DecimaRegio Venetia et Istria. Ma alla cadutadell’Impero fu invaso e saccheggiatoda numerosi popoli barbari. Rifugiatisisulle lagune costiere, i veneti fondarononuovi centri, quali Chioggia, Caorle,Grado e Venezia. Quest’ultima iniziò lasua gloriosa avventura sul mare, e già altempo della prima Crociata (1100 d.C.),con Genova rivale, diviene una grandepotenza marinara. Un fiorente commerciotra l’Oriente (Costantinopoli, Egitto,Terra Santa), l’Italia e il Nord Europa leassicurò ricchezza e prestigio.È il periodo delle leggendarie esplorazioniveneziane? Sì. Marco Polo giunse per primo inCina. I veneziani Giovanni e SebastianoCaboto esplorarono le coste del Nord eSud America, il vicentino Pigafetta accompagnaMagellano nel giro del mondo.Verso il 1500, Venezia era al massimodel suo splendore, seppur continuamenteminacciata da altri Stati europei,gelosi della sua potenza, e dall’ImperoOttomano. Nella famosa battaglia diLepanto, dove la flotta turca fu distruttadefinitivamente, buona parte della navicristiane erano veneziane. Seguì unlungo periodo di pace e prosperità perla Repubblica di S. Marco, fino al XIXsecolo.18 Oltre Frontiera

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