segnalazioni ma per esempio le specie figurate in Sacco(1895: pp. 30, 31, tav. II, figg. 41-46; 1904: pag. 125, tav.XXV, fig. 24) e riferite a varietà <strong>di</strong> M. cochleata mi sembranouna o più specie <strong>di</strong>verse. Naturalmente non ho“scoperto” niente <strong>di</strong> nuovo, già lo stesso Sacco (1895:pag. 30) affermava: ”Il tipo proviene dal Piacenziano <strong>di</strong>Volterra; nella Collezione Brocchi se ne conservano 10 esemplarifra loro abbastanza sim<strong>il</strong>i. Quantunque gli esemplarisempre rotti nell’apertura non permettano l’esame dei caratteriessenziali delle Mesalia, tuttavia credo potervi riferire laforma in esame, pur riconoscendo che essa si avvicina ad alcunevere Turritella, così per esempio alla T. capensis Kraus.È specie sommamente variab<strong>il</strong>e, anzi alcune forme che consideroora come sue varietà potrebbero forse esser specie <strong>di</strong>stinte.Le è molto affine, se pure è specificamente <strong>di</strong>stinguib<strong>il</strong>e,l’elveziana M. clathrata (Bast.), a cui credo si ranno<strong>di</strong> la T.cingulata Grat. var. minor Grat. Ne è probab<strong>il</strong>mente una derivazionel’attuale M. varia (Kien.) pure sommamente variab<strong>il</strong>ee <strong>di</strong> cui alcune varietà sono affinissime a varietà (p. e.var. percinctulina) <strong>di</strong> M. cochleata, tanto che la <strong>di</strong>stinzionespecifica delle forme viventi dalle foss<strong>il</strong>i in esame non è talorafac<strong>il</strong>e, né forse molto naturale”.Segnalata anche per <strong>il</strong> Pleistocene inferiore <strong>di</strong> MonteMario (Conti, 1864). Attualmente <strong>il</strong> genere, con sei possib<strong>il</strong>i<strong>di</strong>verse specie e/o sottospecie, è confinato lungole acque costiere del Sud del Portogallo, Sud Spagna,coste occidentali me<strong>di</strong>terranee, Isole Canarie e coste occidentalidel Nord Africa, coste occidentali della Turchia.(Demir, 2003; Squires & Saul, 2007).Attualmente in Me<strong>di</strong>terraneo, secondo quanto riportatoin CLEMAM, viene considerata presente solo la specieMesalia varia (Kiener, 1844) = Mesalia brevialis (Lamarck1822: Turritella) sensu auct. Dubbiosamente anche Mesaliamesal Deshayes, 1843 viene inserita tra i sinonimi <strong>di</strong>M. varia. C’è però qualcosa da capire meglio perché inbase ad un lavoro <strong>di</strong> Marchè Marchad (1981) M. brevialise M. mesal sono considerate due specie <strong>di</strong>verse, <strong>di</strong>stinguib<strong>il</strong>iper la <strong>di</strong>versa protoconca ed ornamentazione,ve<strong>di</strong> ad esempio quanto figurato anche da Giannuz-Figura 3. Mesalia opalina da www.alboranshells.com.zi-Savelli et al. (1997). Altre mesalie sono presenti inAtlantico lungo le coste africane, tra queste la Mesaliaopalina (Adams & Reeve 1850), specie che non vive inMe<strong>di</strong>terraneo, anche se talvolta sembra esservi stata ritrovata,forse trasportata da pescherecci operanti inAfrica occidentale. Le altre specie <strong>di</strong> cui ho trovato notiziacuriosando su internet sono Mesalia freytagi vonMaltzan, 1884, Mesalia flammifera flammifera Locard, 1897e Mesalia flammifera simplex Locard, 1897.A questo punto una domanda nasce spontanea: ammettendoche M. cochleata abbia <strong>di</strong>scendenti nella fauna attuale,a quale specie è correlata? Ad occhio sembrerebbeMesalia freytagi von Maltzan, 1884, per <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o dei primigiri carenati, per la forma generale e per <strong>il</strong> colore, maquesta è solo una mia impressione da verificare.RingraziamentiDivagazioni intorno alla Mesalia cochleata (Brocchi, 1814), la mini turritella del Pliocene toscanoDesidero ringraziare Franco Gubbioli per l’autorizzazioneall’ut<strong>il</strong>izzo delle sue immagini dal sito www.alboranshells.com.Figura 2. Mesalia cochleata da “La Vigna” San Gimignano (SI)Pliocene A: 17 mm. B: 15 mm.BibliografiaBrocchi G., 1814. Conchiologia foss<strong>il</strong>e subapennina. StamperiaReale, M<strong>il</strong>ano, 1-2, 712 pp., 16 tavv.Chirli C., 1997. Malacofauna pliocenica toscana. Vol. 1, SuperfamigliaConoidea, tip. B.M.B., Firenze, XII + 129 pp., 29 tavv.Chirli C., 2006. Malacofauna pliocenica toscana. Vol. 5, Caenogastropoda.Color Print, Firenze, 144 pp., 46 tavv.Conti A., 1864. Il monte Mario ed i suoi foss<strong>il</strong>i subapennini. Tip.Cesaretti, Roma, 57 pp.Demir, M. 2003. Shells of Mollusca collected from the seas ofTurkey. Turkish Journal of Zoology, 27: 101-140.Giannuzzi-Savelli R., Pusateri F., Palmeri A. & Ebreo C.,1997. Atlante delle conchiglie marine del Me<strong>di</strong>terraneo. Volume2 (Caenogastropoda, parte 1). E<strong>di</strong>zioni La Conchiglia, Roma,258 pp.17
ContributiFigura 4. Varie specie <strong>di</strong> Mesalia da www.alboranshells.com. A. Mesalia mesal (Deshayes, 1843). 51 mm, W. Sahara. B. Mesaliamesal (Deshayes, 1843). 34 mm, Alboran Sea. C. Mesalia cf. brevialis (Lamarck, 1822). 30 mm, W. Sahara. D. Mesalia freytagi vonMaltzan, 1884. 22 mm, W. Sahara. E. Mesalia flammifera simplex Locard, 1897, 29 mm, W. Sahara. F. Mesalia flammifera flammiferaLocard, 1897, 35 mm, W. Sahara.18