Occorre, quindi, ricercare nuovi percorsi di lavoro in grado di coniugarel’interesse sociale con quello degli investitori privati, occorre sviluppareun modello che sappia rendere sostenibili la componente di costo (moderato)e la capacità delle nostre imprese di realizzare un prodotto in grado disoddisfare il maggior numero di potenziali clienti. Lo sforzo e l’impegnodevono, però, essere corali e per ottenere un risultato vantaggioso è necessarioche siano sostenuti da un quadro normativo di riferimento adeguato.Penso, ad esempio, alla legge urbanistica regionale (L.12/2005)che ha introdotto il principio secondo cui l’edilizia sociale è da intendersicome servizio al cittadino, ed in particolare al piano dei servizi che deveessere redatto dalle Amministrazioni Comunali con l’obiettivo di assicurareuna dotazione globale di aree per attrezzature pubbliche o di interessepubblico, comprese le aree destinate all’edilizia residenziale pubblica.Sul prezzo finale del prodotto edilizio il valore del terreno, in particolarenelle aree metropolitane, rimane la variabile su cui incidere prioritariamenteper abbattere il costo complessivo. E’ indispensabile, pertanto, chele Pubbliche Amministrazioni sperimentino nuovi modelli di partenariatopubblico – privato per l’housing sociale, innovando i modi in cuipuò concretizzarsi il loro apporto. Si tratta, ad esempio, di consentireProgetto di edilizia a basso costo a Colonia.Ristrutturazione e trasformazionedi un quartiere sociale ad opera di ASTOCArchitects and Planners.Foto di Christa Lachenmaier, Köln
al capitale privato di trovare interesse nell’investimento da un lato conuna rapida attuazione del programma e dall’altra definendo premialitàche incentivino la riqualificazione energetica dell’esistente a fronte divantaggi volumetrici trasferibili su interventi di housing sociale. Servono,indiscutibilmente, volontà di raggiungere l’obiettivo, investimentiprogettuali importanti su tutto il processo, risorse ideative fresche nellaconcezione ed utilizzo del sociale in specifici progetti urbani. Ma è anchecompito della filiera delle costruzioni contribuire a innovare sul frontedella progettazione e costruzione di case, l’attenzione sul prodotto casadeve costituire il punto d’incontro dell’attività d’impresa e deve favorireil rilancio delle costruzioni sia nel mercato pubblico che privato. Infatti,il manufatto edilizio deve essere concepito e progettato come un prodottoindustriale a 360 gradi, ossia con una data di fabbricazione, una datadi scadenza, un costo di gestione, utilizzo e manutenzione, un’attenzioneal ciclo di vita (vero perno della sostenibilità), una trasparente esplicitazionedei componenti, un’estrema chiarezza sulle prestazioni e un’offertadi adeguate garanzie. Solo in questo modo, l’industria delle costruzionipotrà realizzare un prodotto diverso, molto meno costoso ed estremamentepiù funzionale. Proprio al fine di fornire un valido contributo che soddisfil’esigenza del mercato e valorizzi il prodotto casa, <strong>Assimpredil</strong> <strong>Ance</strong>,in collaborazione con FederlegnoArredo, Ordine degli Architetti della Provinciadi Milano e IN/ARCH Lombardia, insieme all’Assessorato alloSviluppo del Territorio del Comune di Milano, ha sostenuto e promossoil Bando europeo per la formazione di un Repertorio di progetti per edificiresidenziali ad alte prestazioni e basso costo, denominato HousingContest. Il repertorio dei progetti è un innovativo contributo degli attoridella filiera delle costruzioni, a prescindere dai pensieri legati alle renditeo ai suoli. Imprese e progettisti hanno lavorato insieme per sconfiggerel’inerzia che c’è sul tema della casa di qualità a basso costo, dimostrandonei fatti che le idee migliori non sono necessariamente le più costose edaprendo una nuova stagione all’edilizia a basso costo di nuova concezionee qualità. I risultati confermano la vitalità del settore nella ricercae sperimentazione di crescenti livelli di innovazioni nel prodotto e la richiestapressante di un rinnovamento da parte di tutti; negli oltre 130progetti inseriti nel repertorio emerge l’esigenza di un nuovo approccioanche normativo che operi la sostituzione di regole farraginose che stannoaffaticando senza motivo le nuove costruzioni. Sono convinto che,una volta sciolti i nodi e grazie al lavoro di tutti i soggetti coinvolti, sipotrà dare una risposta concreta al grave problema della scarsità di abitazionisia in affitto, a canone sociale destinate alle fasce più deboli dellapopolazione, sia in vendita, con forme di accesso al mercato come quelledel patto di futura vendita.014_015Claudio De Albertis