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Direttiva sui requisiti strutturali ed organizzativi dei servizi educativi ...

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14-2-2005 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PARTE SECONDA - N. 22 5Ciò non esclude, naturalmente, la possibilità di iniziativeprivate, per le quali è tuttavia necessario stabilire alcuni <strong>requisiti</strong>,anche relativi all’area.L’area <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>ed</strong>ucativi per la prima infanzia deve essereindividuata e localizzata con particolare riguardo alla suaraggiungibilità e qualità ambientale.Lo stesso articolo 25 prev<strong>ed</strong>e inoltre che l’area sia «adeguatamenteprotetta da fonti di inquinamento»: i Comuni provv<strong>ed</strong>erannoa tale protezione anche tramite misure di organizzazioneurbana.In s<strong>ed</strong>e di autorizzazione al funzionamento di <strong>servizi</strong> privati,i Comuni indicheranno le misure, anche di carattere strutturale,necessarie e opportune per ridurre gli effettidell’inquinamento acustico e derivante dal traffico veicolare.Gli spazi interni destinati ai bambini non possono esserecollocati ai piani interrati e seminterrati.Nei piani seminterrati e interrati possono essere collocatisolo locali adibiti a deposito, magazzino, <strong>servizi</strong> igienici e spogliatoiper il personale.Per la definizione di piani, locali fuori terra, seminterrati einterrati si rimanda ai rispettivi regolamenti comunali.Per i <strong>servizi</strong> funzionanti alla data di approvazione del presenteatto, come previsto dalla normativa regionale previgente,non sono considerati piani seminterrati quelli in cui almeno lametà del perimetro di base sia completamente fuori terra e, perla restante parte, il soffitto si trovi in ogni suo punto perimetralea una quota superiore a m. 1,20 rispetto al terreno circostantemisurata sulla linea di stacco dell’<strong>ed</strong>ificio. In questo caso devonoessere adottate e periodicamente verificate le migliori tecnologieper la difesa dall’umidità.1.2 Caratteristiche degli spazi interni <strong>ed</strong> esterni <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong><strong>ed</strong>ucativi, degli arr<strong>ed</strong>i e <strong>dei</strong> giochiGli spazi interni <strong>ed</strong> esterni <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>ed</strong>ucativi per la primainfanzia, gli arr<strong>ed</strong>i <strong>ed</strong> i giochi devono avere caratteristiche talida tutelare e promuovere la salute e il benessere <strong>dei</strong> bambini <strong>ed</strong>egli operatori.Ai sensi dell’art. 27 della legge regionale, la progettazion<strong>ed</strong>egli spazi interni <strong>ed</strong> esterni <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>ed</strong>ucativi per la primainfanzia e la dotazione degli arr<strong>ed</strong>i e <strong>dei</strong> giochi devono tenerepresenti, in tutte le fasi, le finalità <strong>ed</strong>ucative degli stessi.Nell’equipe di progettazione deve essere prevista la partecipazion<strong>ed</strong>i un coordinatore p<strong>ed</strong>agogico o di un professionista inmateria psico-p<strong>ed</strong>agogica, al fine di assicurare le finalità citate.1.3 Sicurezza, igiene e funzionalità dell’ambiente e tuteladel benessere: <strong>requisiti</strong> tecnici degli spazi interni <strong>ed</strong> esterni,degli arr<strong>ed</strong>i e <strong>dei</strong> giochi <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong>Gli spazi interni <strong>ed</strong> esterni <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>ed</strong>ucativi per la primainfanzia devono:– rispettare la normativa urbanistica, <strong>ed</strong>ilizia, igienico-sanitariae di sicurezza, nonché antisismica vigente;– poss<strong>ed</strong>ere e mantenere, anche attraverso la programmazion<strong>ed</strong>i eventuali interventi <strong>ed</strong>ilizi, caratteristiche <strong>strutturali</strong>, impiantistichee di arr<strong>ed</strong>o tali da garantire le finalità di cui alpunto 1.2;– essere preferibilmente articolati su un unico livello;– non essere collocati ai piani interrati o seminterrati, salvoquanto disposto al paragrafo 1.1;– garantire ai bambini un luogo ove sperimentare quotidianamentele proprie competenze e abilità motorie in autonomiao in gruppo, e prev<strong>ed</strong>ere zone di fruizione dello spazio a lorodisposizione sicure rispetto ai fattori di rischio.In attuazione dell’art. 27, commi2e3della legge regionale,i <strong>requisiti</strong> tecnici degli spazi <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>ed</strong>ucativi interni <strong>ed</strong>esterni dovranno fare riferimento a quanto previsto nella Parteseconda “Normativa tecnica per l’<strong>ed</strong>ilizia” del DPR 6 giugno2001, n. 380 “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentariin materia <strong>ed</strong>ilizia” e al Titolo VI “Disposizioni <strong>sui</strong><strong>requisiti</strong> delle opere <strong>ed</strong>ilizie” della L.R. 25 novembre 2002, n.31 “Disciplina generale dell’<strong>ed</strong>ilizia” e successive modifiche.Gli arr<strong>ed</strong>i interni <strong>ed</strong> esterni, le strutture per il gioco e i giochidevono garantire le finalità di cui al paragrafo 1.2.Le esigenze a cui fare riferimento sono:– sicurezza nell’impiego: non è consentito l’utilizzo di arr<strong>ed</strong>i ogiochi che abbiano scabrosità, imperfezione nei tagli e smussi,sia per le parti in laminato che per le parti in legno duro.Gli arr<strong>ed</strong>i e i giochi devono essere tali da scongiurare il verificarsidi eventi traumatici;– benessere respiratorio <strong>ed</strong> olfattivo: i collanti, le vernici <strong>ed</strong> ingenere i prodotti impiegati dovranno essere “atossici”;– sicurezza in caso d’incendio: considerata l’alta concentrazion<strong>ed</strong>i elementi di arr<strong>ed</strong>o in un ambiente che ospita bambini,occorrerà impiegare materiali non tossici, non facilmenteinfiammabili e non producenti gas o vapori derivanti dacombustione. In ogni caso dovranno essere rispettate le normativein materia. In particolare, gli addetti alla prevenzioneincendi dovranno partecipare a corsi di prevenzione incendia “m<strong>ed</strong>io rischio”, così come previsto dal DM 10 marzo1998. I datori di lavoro dovranno, inoltre, prev<strong>ed</strong>ere specificheproc<strong>ed</strong>ure per le eventuali evacuazioni in casod’incendio.Le esigenze di cui ai punti prec<strong>ed</strong>enti devono essere tradott<strong>ed</strong>all’ente gestore pubblico in termini di <strong>requisiti</strong> nei capitolati,per l’acquisto m<strong>ed</strong>iante gare d’appalto o nelle convenzioniper la gestione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong>.Laddove i progetti <strong>ed</strong>ucativi lo prev<strong>ed</strong>ono, può essere consentitol’utilizzo di giocattoli e sussidi anche costruiti nel contestodell’attività laboratoriale, a condizione che detti manufattisoddisfino le esigenze di sicurezza di cui ai punti prec<strong>ed</strong>enti inriferimento ai materiali utilizzati e alle caratteristiche <strong>dei</strong> prodottifiniti.Il progetto <strong>ed</strong>ucativo e la complessiva organizzazione devonoassicurare un utilizzo corretto di arr<strong>ed</strong>i e attrezzature, chetuteli la sicurezza <strong>dei</strong> bambini. Devono inoltre essere favoriti laprogettazione bio-climatica della struttura e la riciclabilità <strong>dei</strong>suoi componenti.1.4 Tabelle dietetiche e pastiLa legge regionale (art. 17, comma 1, lett. e) prev<strong>ed</strong>e chegli enti gestori adottino tabelle dietetiche approvat<strong>ed</strong>all’Azienda Unità sanitaria locale.Il gestore presenta la tabella alla competente Azienda, cheprovv<strong>ed</strong>e all’approvazione entro 30 giorni dal ricevimento dellastessa; il termine rimane sospeso (cioè riprende a decorrer<strong>ed</strong>al momento dell’interruzione) per una sola volta in caso di richiestadi chiarimenti o modifiche alla tabella. Trascorso il terminesenza che l’Azienda Unità sanitaria locale si sia pronunciata,la tabella si intende approvata.La stessa norma prev<strong>ed</strong>e inoltre che l’ente gestore adottiproc<strong>ed</strong>ure d’acquisto che garantiscano il rispetto del DPR 7aprile 1999, n. 128 in materia di alimenti destinati a lattanti ebambini, che diano priorità all’utilizzo di prodotti biologici eche garantiscano l’acquisto esclusivo di prodotti non contenentiorganismi geneticamente modificati. Qualora si tratti di gestorepubblico, questi <strong>requisiti</strong> dovranno essere inseriti nei bandiper l’acquisto di alimenti; in ogni caso l’attestazione circal’assenza di organismi geneticamente modificati nei prodottialimentari dovrà essere fornita al gestore da parte del fornitore.Si ricorda che, per i <strong>servizi</strong> di ristorazione gestiti da enti pubblicio da soggetti privati in regime di appalto o convenzione, è oravigente la L.R. 4 novembre 2002, n. 29 “Norme perl’orientamento <strong>dei</strong> consumi e l’<strong>ed</strong>ucazione alimentare e per laqualificazione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> di ristorazione collettiva”.I pasti devono consentire un’alimentazione diversificata,nel rispetto delle differenze religiose e culturali, e favorire lagraduale introduzione di cibi biologici. I pasti possono essereparzialmente o totalmente prodotti all’esterno della strutturasolo per i bambini di età superiore all’anno e, in tal caso, deve

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