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Bollettino CAI Manerbio ottobre 2010

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dell’Aurora, dei Titani, di Eolo, delle Limniadi, delle Naiadi, delle Driadi, delleSirene, dei Coribanti, dei Satiri, dei Fauni, dei Nani,delle Muse, di Ebe, diEgeria etc.A strada terminata, l’ispettore forestale di Brescia, Giulio Angelini, iniziòun’opera di rimboschimento delle coste felicemente riuscita anche conl’apporto di essenze tipicamente mediterranee che qui trovarono un habitatideale.Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale nelle gallerie dellagardesana furono trasferite alcune fabbriche di armi allo scopo di metterle alriparo da un eventuale bombardamento alleato.ITINERARIO.Circa 2 km oltre il centro di Limone del Garda (1 km oltre il termine delpaese), all’uscita delle tre gallerie consecutive dei Fauni, dei Satiri e deiCoribanti, poche decine di metri prima dell’hotel Panorama, sul lato a lago, sitrova un parcheggio posto di fronte ad una lapide che, sull’altro lato dellastrada, ricorda il lavoro dell’ingegnere forestale Giulio Angelini.Lasciata l’auto ci si sposta poche metri verso Limone, si traversa la strada esi imbocca una apertura nel muro di sostegno del suo ciglio.Si sale un sentierino (indicazioni Punta dei Larici e Sentiero del Sole) cheprende leggermente quota nel rado bosco e poi taglia a mezza costa versonord. Seguendo sempre i cartelli indicatori del Sentiero del Sole si attraversaun vallone detritico intervallato da briglie e, raggiunto il versante opposto, siguadagna il poggio panoramico posto a quota 215 metri circa, dove sitrovano due panche e dove il Sentiero del Sole prosegue a destra, mentre lanostra via sale decisamente a sinistra.Si rimonta una dorsale con rada vegetazione puntando alle soprastanti rupiche sembrano sbarrare il cammino e, con breve tratto a mezza costa versodestra, si entra nel canale che incide le rocce della val Remol, vallone chesolca la barriera rocciosa. Si risale il canale con ripidi e stretti tornanti fraqualche roccetta e terreno detritico.Il percorso si svolge dapprima nello stretto colatoio, poi, quando questo siallarga, ne tiene la sinistra orografica e prosegue con tornanti più ampi emeno faticosi, finché ne esce verso destra e con un altro tratto a mezzacosta giunge su una spalla rocciosa che costituisce anche un meravigliosoterrazzo a picco sul lago. Si scende brevemente sul versante opposto dellaspalla entrando nella vertiginosa valle del Larici e, dopo un delicato traversoa mezza costa, si risale su terreno ripidissimo e da non sottovalutaresebbene percorso da sentiero. Continuando la inesorabile salita si continuacon stretti e ripidi tornanti finché, finalmente, quasi all’improvviso, si rientranel bosco, mentre il pendio si fa meno ripido.Si prosegue nella selva arrivando ad un recinto che si costeggiaseguendone il perimetro verso sinistra e poi verso l’alto per tornare infineverso destra e sbucare presso la Bocca dei Larici, dove dal versanteopposto giunge una stradina proveniente da Pregasina. Si prosegue in pianoverso destra lambendo il complesso cascinale di Malga Larici (locale sempreaperto come ricovero di emergenza) ombreggiato da maestosi faggi e pocodopo si giunge alla panoramicissima Punta dei Larici. Panorama ancora piùvasto e completo si ammira imboccando la traccia che si diparte sulla10

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