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Bollettino CAI Manerbio ottobre 2010

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SALVARE LE ALPISalvare le Alpi non significa soltanto acquisire la conoscenza dell’ambienteai fini di una salvaguardia e nemmeno assumere la veste del difensore e delcritico. La salvaguardia del paesaggio consiste anche nell’acquisire quellaparticolare sensibilità – che una sensibilità d’animo – che ne consente dicarpirne la intrinseca bellezza per elevarla al concetto di conservazione edifesa. Bisogna essere capaci di “sentire” il paesaggio nei suoi vari elementi,interiorizzarlo e così percepire quale può essere la sua importanzarelativamente al nostro modo di essere. Ritengo importante, pertanto,proporre una serie di riflessioni che ci possono aiutare nell’acquisire quellaparticolare sensibilità che ci fa essere esteti della natura e che, oltre adessere d’ausilio per dare significato alle nostre escursioni, è sicurostrumento per la costruzione di una coscienza di salvaguardia.Propongo di seguito una lettura di Flaminia Montanari riguardante l’acqua.L’acqua è un sottointeso del paesaggio, l’elemento che direttamenterileviamo di meno, ma in realtà più determinante nella nostra percezionedell’ambiente. E’ un tema, inoltre, di grandissima attualità.Quando pensiamo al paesaggio in astratto tendiamo riferirci ad unquadro puramente visivo; mentre se ci vengono alla memoria dellesituazioni, il “paesaggio” che fa loro da sfondo è denso di percezionisensoriali di ogni tipo – i suoni, gli odori, le sensazioni tattili, i gusti:quante volte un odore o un sapore ci richiamano d’improvviso alla menteun ambiente, un episodio o un momento della nostra vita. E di questepercezioni dell’ambiente è l’acqua lì elemento più presente e più ricco.Se immaginiamo un paesaggio di montagna, le prime cose che ci vengonoin mente sono le pareti roccia, i declivi dei prati, lo sfondo seghettato dicime innevate, l’ombra odorosa di resina dei boschi di conifere. Se cipensiamo bene, però, l’elemento che sottende tutto questo paesaggio eche in qualche modo lo costruisce è l’acqua. Non solo perché è l’acqua chelo ha scavato, inciso, che insomma gli ha dato forma attraverso millenariprocessi geologici, ma perché è ancora l’acqua che ne alimenta ogniprocesso vitale, dalla vegetazione alla fauna, è l’acqua che condiziona lacollocazione degli insediamenti umani, che costituisce il presupposto diogni sfruttamento agricolo o industriale.A formare la nostra immagine di ambiente l’acqua entra attraverso tuttele nostre facoltà percettive, impegnando i cinque sensi. Per prima lavista, regalando ai nostri occhi una vasta gamma di sensazioni diverse:innanzitutto la orizzontalità della sua superficie; laddove l’acqua puòfermarsi ed allargarsi in piccoli o grandi specchi, ci dà una impressione dicalma e di distensione; poi la trasparenza, che invita lo sguardo adindagare la sua profondità e a scoprire la natura del fondale: la sabbia, lepietre, le alghe che ci appaiono azzurrate e tremule nell’incresparsi della28

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