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Bollettino CAI Manerbio ottobre 2010

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L’acqua che scorre è costantemente nella poesia il simbolo del tempodella nostra vita, che inesorabilmente scivola via, in ogni attimo mutevoleeppure sempre eguale a chi lo osserva da lontano. E anche per i bambinidi oggi, abituati a televisione e videogiochi, attraversare le pozzanghereo pestarci i piedi rimane uno dei divertimenti più semplici e istintivi.Ma ciò di cui più raramente ci rendiamo conto è l’odore dell’acqua. Forseperché l’olfatto è, nella vita urbana, il più mortificato dei sensi, loteniamo ormai in poco conto. Non siamo più capaci di riconoscere gliambienti dall’odore, un istinto probabilmente importante per lasopravvivenza dell’uomo primitivo. Eppure la prima cosa da cui i nostrisensi percepiscono l’acqua è proprio l’odore. L’atmosfera umida acuisceinfatti la nostra capacità olfattiva e nel momento in cui ci avviciniamoagli ambienti in cui c’è acqua gli odori assumono una intensità particolare.Tutti gli ambienti umidi (sponde di laghi, di fiumi o torrenti) hanno unodore particolare, dovuto non tanto all’acqua stessa ma ai limi dideposizione delle sponde e al tipo di vegetazione; possiamo anchedistinguere l’odore dell’acqua corrente e dell’acqua che stagna.E’ la somma di tutte queste sensazioni che possiamo definire “paesaggiodell’acqua”. Un paesaggio che, contrariamente alla comune accezionelimitata alla percezione visiva, entra in noie costruisce la sua memoriaattraverso tutti i sensi.31

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