16INTERVISTADANIEL ANTONIOLI,UN PROFESSIONISTA PER PASSIONEMondiali wintertriathlonportante il mondo dello sport? “Fin da ragazzino il mio mondoerano i Resinelli, il wintertriathlon mi ha dato la possibilità di giraree conoscere altra gente. Sicuramente è stata un’esperienzamolto formativa. Nel 2005 sono andato anche in Argentina: èstata una bellissima esperienza. Ho creato rapporti che duranoancora adesso: nell’ambiente dello sport, quando condividi lastessa passione, si diventa subito amici”.Corsa, bici e sci, cosa preferisci? “Non c’è una disciplina chepreferisco, il bello è variare. Se dovessi scegliere probabilmentedirei lo sci, ma solo per una questione di ambiente, infatti spessovado anche a fare sci alpinismo. Comunque questo sport mi piacenel suo complesso: se dovessi praticare una sola disciplinami annoierei. Anche l’allenamento, ovviamente, risulta molto varioe pesa meno. In estate faccio anche gare di duathlon (corsa,bici e corsa, ndr), quest’anno ho partecipato ai Mondiali. Mi piaceanche questo sport, ma spesso ti trovi a fare gare in mezzoalla pianura vicino alle città e quindi viene meno la componenteambientale che per me è fondamentale”.Sei uno sportivo metodico e preciso o affronti le gare in manierapiù romantica? “Mi sento un po’ un pioniere del wintertriathlon,in fondo siamo ancora in pochi a praticarlo. E’ chiaroche ho degli allenamenti da seguire, guai se non fosse così, maa volte mi piace anche improvvisare, seguire le mie sensazioni equindi, per una volta, mettere da parte la tabella. Se c’è una bellagiornata sicuramente preferisco andare in Grigna”.Inutile dire che la tua carriera è già ricca di soddisfazioni:“Tra i risultati più importanti ci sono sette titoli italiani consecutividi wintertriathlon e devo dire che non è facile ogni anno ripetersi,anche perché il livello si sta alzando sempre di più, soprattutto incampo internazionale. La scorsa stagione ho vinto la Coppa delMondo, e sono arrivato vicino al Mondiale. Ma il risultato a cuitengo di più è quando vinsi il Campionato del Mondo in Slovacchianel 2005, anche se purtroppo non mi venne riconosciuto. Ioero iscritto come Under 23 e la partenza della nostra categoriaera assieme agli Elite, la categoria massima. Arrivai primo assoluto,ma ufficialmente mi venne riconosciuto solo il titolo mondia-
INTERVISTAle Under 23. Però alla fine non mi importa, anche se il mio nomenon è stato scritto nell’albo d’oro io so che sono arrivato davantia tutti. E’ la vittoria a cui tengo di più perché nessuno se l’aspettava,nemmeno io!”.Per anni sei stato il “Re della Grignetta” con il record di salitadalla chiesetta dei Resinelli alla vetta nella prova del chilometroverticale, poi è arrivato Nicola Golinelli di Rancio,che è riuscito ad abbattere il muro dei 33 minuti (32’45” nel2009): “Molti dicevano che vincevo perché conoscevo bene lasalita, ma la cresta Cermenati è un sentiero che ho percorsopochissime volte. Sicuramente era la gara di casa su una montagnache amo… Si può fare meglio di Golinelli? Secondo me sì.Golinelli quando mi ha battuto non lo conoscevo ancora, ricordoche era spuntato dal nulla. Ora è un amico e a volte ci troviamoper allenarci insieme”.Daniel Antonioli affronta la frazione di corsa ai mondiali di duathlon in Spagnaqualche piccola infrastruttura per valorizzare questo splendidoposto. Una pista di sci di fondo, secondo me, sarebbe importante,penso che la gente la sfrutterebbe molto perché si può raggiungerecomodamente in macchina. La neve non manca. Io misono comprato una motoslitta con cui ogni anno batto una pistapiccolina, un anello di 1,5 chilometri, che per allenarmi funzionabene. Mi piacerebbe farci sciare la gente, anche se ovviamentenon si può fare per questioni burocratiche… A livello turistico,comunque, qualcosina si sta muovendo. Il 20 maggio 2012 arriveràil Giro d’Italia di ciclismo che senza dubbio è un’ottimaoccasione per rilanciare i Resinelli, una vetrina unica. A parte igiorni della corsa, infatti, sono sicuro che la gente tornerà per rifarela salita in bici. Il Giro è sicuramente un’ottima pubblicità”.Come spiegheresti il wintertriathlon a chi non lo conosce?“E’ uno sport che può essere alla portata di tutti (8 km di corsa,15 in bici e 10 di sci di fondo, ndr). E’ la disciplina giusta per chivuole fare uno sport e staccare completamente. E’ molto varioe questo aiuta anche a livello mentale. Adesso per cercare ilmassimo dello spettacolo si gareggia su circuiti multi-lap, maquesto sport è nato con un primo tratto di corsa nel fondo valledove non c’era neve, una seconda frazione di salita in bici perraggiungere la pista di fondo e quindi un’ultima frazione suglisci. Ora è tutto più tecnico. Di recente ho scoperto che esistonoanche delle “catene da neve” per le scarpe! L’aspetto più difficile?Forse andare in bici sulla neve, anche se dipende moltodalle condizioni… sicuramente ci vuole esperienza”.Cosa c’è di speciale nei Resinelli? “La pace che c’è qui non sitrova da nessuna parte. Essendoci cresciuto sono molto legato aquesti posti. E’ sempre un piacere tornarci e un giorno mi piacerebbeportare avanti un’attività in questi luoghi. Magari gestire unrifugio, penso sarebbe la mia vita ideale”.Qualche anno fa hai anche organizzato una gara di wintertriathlonai Resinelli: “L’esperienza è stata positiva perché tantiamici con cui corro sono venuti a vedere la mia casa e sono rimastimolto entusiasti di questo posto. Di contro devo dire che forsesiamo ancora un po’ chiusi, guardiamo con un po’ di diffidenza lenovità. I Resinelli hanno molte potenzialità che andrebbero sfruttate.C’è poco da fare perché l’ambiente fa già molto. Serve soloA breve comincia la stagione: “Ora farò qualche gara di fondo,ma da gennaio comincia la stagione vera e propria. Conla maglia dell’Esercito inseguirò il titolo di Campione italiano,l’ottavo, poi parteciperò alla Coppa del Mondo, una circuito cheè sempre più duro visto che il livello si sta alzando. Quindi cisaranno le prove uniche del Mondiale e dell’Europeo dove mipiacerebbe arrivare sul podio”.E in un futuro più lontano? “Vorrei restare nell’ambiente comeallenatore, c’è già qualche giovane che mi chiede dei consigli:poterli aiutare mi dà una grande soddisfazione. Purtroppo attualmentenon ci sono scuole di wintertriathlon, c’è la squadranazionale ma non ci sono squadre giovanili. Di sicuro è unosport che andrebbe valorizzato maggiormente: se diventassesport olimpico sicuramente le cose cambierebbero in meglio”.E Daniel Antonioli può sicuramente essere un ottimo puntodi riferimento.L’inverno è alle porte e un timido sole fa capolino tra lenuvole che stanno lasciando spazio alle guglie affilate dellaGrignetta. “Quello è il Fungo e la c’è il rifugio Rosalba”. Eccoligli occhi sognanti di un uomo di montagna innamoratodella sua terra.17