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L'ESERCITO PIEMONTESE E NAPOLEONE - Vivant

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delicato incarico 343 ) fu sostituito da Pierre Louis Ginguéné il qualegiunto a Torino fu accolto con entusiasmo dalla fazione liberale 344 .3. L’esercito senza re3.1. Gli accordi della convenzione di Milano e la presa dellacittadellaUno dei desideri principali del nuovo arrivato Brune era conquistare lacittadella di Torino in quanto considerata come valida garanzia controi continui disordini e complotti antifrancesi 345 .Il re, spalleggiato dal suo ministro degli esteri, cercò di ricorrere aldirettorio ma alla fine l’incertezza e la fragilità del suo carattereprevalsero.Il 28 giugno 346 Carlo Emanuele inviò il solito marchese Asinari di SanMarzano a Milano. L’accordo previde l’impegno francese a mantenerela sicurezza delle frontiere piemontesi e della tranquillità interna 347(imponendo la cessazione delle ostilità liguri e delle aggressionicisalpine 348 ) e di concordare la futura restituzione delle piazze diCuneo, Tortona, Cherasco e Ceva 349 , conservando soltanto un piccolopresidio nella cittadella d’Alessandria 350 . In cambio il sovrano343 Ibidem344 Ibidem345 op.cit. pag 79.346 Ibidem347 Ibidem348 Ibidem349 Virgilio Ilari, Ciro Paoletti e Piero Crociani. Storia militare dell’Italia giacobina, vol.I, pag.52.350 Ibidem40

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