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N. 158 - Chiesa di Milano

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GIUGNO 2005IL FOGLIO della PASTORALESOCIALE e del LAVORO <strong>di</strong> MILANO n. <strong>158</strong>SITO INTERNET: www.chiesa<strong>di</strong>milano.it/lavoro - POSTA ELETTRONICA: lavoro@<strong>di</strong>ocesi.milano.itASSEMBLEA CONSUNTIVASabato 2 luglio (ore 9,45 - 14,00)CASTELLETTO DI CUGGIONO, VIA CASTELLETTO 58PremessaLA CHIESAAbbiamo vissuto con trepidazione e con stupore gliavvenimenti che hanno toccato la <strong>Chiesa</strong> Cattolica inquesti ultimi mesi.• Giovanni Paolo II è morto il 2 aprile alle 21,37. E’stato il papa <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> avvenimenti che, in parte, haprovocato lui stesso e, in parte, <strong>di</strong> questi è stato testimoneeloquente che ha sostenuto nel coraggio lepopolazioni <strong>di</strong> tutto il mondo.La storia riprenderà ciò che la cronaca ha lungamentericordato mentre ha suscitato un fenomeno <strong>di</strong>grande commozione a livello mon<strong>di</strong>ale e una grandeattesa. I mezzi televisivi hanno contribuito non pocoa questa visibilità sull’orizzonte internazionale, provocandosegni impensati <strong>di</strong> incontri ai suoi funerali.Sono stati riconosciuti al Pontefice quegli elementi<strong>di</strong> grande spessore morale che hanno caratterizzatole sue scelte: il significato <strong>di</strong> perdono offerto e richiestoa nome <strong>di</strong> tutta la <strong>Chiesa</strong>, la ricerca <strong>di</strong> unaunità nel rispetto delle culture, la presenza nei luoghidei conflitti e della paura e, in particolare,l’impegno per i <strong>di</strong>ritti umani e per la pace.In fondo è sua l’affermazione: “La via della <strong>Chiesa</strong>è l’uomo” nel cammino verso l’uomo vero e unico,Gesù, che accoglie tutti e salva. La strada della<strong>Chiesa</strong> inizia da ogni uomo e donna e s’inerpica suisentieri delle beatitu<strong>di</strong>ni per sostenere le scelte e lefatiche <strong>di</strong> ognuno.E’ stato poi chiamato il Pontefice dei giovani, deilavoratori, dei poveri, dei missionari, dei sofferentipoiché ha sopportato con coraggio la sua progressiva<strong>di</strong>fficoltà a comunicare e a parlare.• Il nuovo papa, Joseph Ratzinger, è stato eletto inbrevissimo tempo e si è chiamato Benedetto XVI.Di lui si sa moltissimo, dal finissimo teologo al custodedella ortodossia. Eppure tutti noi aspettiamogran<strong>di</strong> novità nella conduzione pastorale, poiché haaccompagnato Giovanni Paolo II nei suoi itinerari escelte ed è attento alla realtà umana del nostro tempo.• La 44 a Settimana sociale dei cattolici. Un grandeavvenimento è stato celebrato a Bologna con la “44 aSettimana sociale dei cattolici” dal 7 al 10 ottobre2004, avendo a tema “La democrazia, nuovi scenarie nuovi poteri”. Lungamente preparato da 4 giornate<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in 4 città <strong>di</strong>verse d’Italia, l’incontro è statomolto ricco <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> spunti ma, in conclusione,non si è arrivati a posizioni chiare se non: “Civogliono luoghi <strong>di</strong> ricerca”.La <strong>di</strong>fficoltà e la flui<strong>di</strong>tà della situazione italiana e<strong>di</strong>nternazionale non permettono <strong>di</strong> coagulare obiettivie scelte precise poiché si intravedono le storture o ledeformazioni, ma non si sa, da cattolici, come metteremano e con chi, visto anche il panorama politicofrastagliato.• Siamo stati particolarmente stimolati a ripensaresulla laicità in questo anno che ha avuto <strong>di</strong>verse angolazioni:da quello politico europeo che ha fattoscattare <strong>di</strong>scussioni improbabili <strong>di</strong> persecuzioni o <strong>di</strong>rifiuti <strong>di</strong> fe<strong>di</strong> cristiane nell’ambito della realtà politicaalle <strong>di</strong>scussioni sul ruolo dei cattolici della politicao alla prospettiva nostalgica <strong>di</strong> far risorgere il1


partito dei cattolici fino alle polemiche su quanto la<strong>Chiesa</strong>, nella sua gerarchia possa intervenire neiproblemi <strong>di</strong> scelta elettorale• Sentiremo sempre più spesso parlare del ConvegnoEcclesiale che vedrà unite le Chiese d’Italia a Veronanell’ottobre del 2006. Il tema sarà: “Testimoni <strong>di</strong>Gesù risorto, speranza del mondo”. A un anno emezzo dall'appuntamento centrale del decennio(2001-2010), sono stati definiti i cinque «ambiti <strong>di</strong>impegno del fedele laico» su cui si rifletterà duranteil Convegno: «Vita affettiva, lavoro e vita, fragilità,tra<strong>di</strong>zione, e citta<strong>di</strong>nanza». La traccia <strong>di</strong> riflessioneapprovata dai vescovi accompagnerà il cammino <strong>di</strong>preparazione del prossimo anno pastorale 2005-2006.2. IL MONDOGli avvenimenti umani che ci hanno investito ripropongonole <strong>di</strong>fficoltà che stiamo vivendo da alcuni anni.• E’ continuata la guerra in Iraq e si sta facendo ancoracruenta la situazione dell’Afghanistan.Il terrorismo non smette <strong>di</strong> insanguinare queste duerealtà con una guerra subdola e cruenta che si inasprisce,in particolare, contro persone civili <strong>di</strong> etnie<strong>di</strong>verse.Così il ristabilimento della pace è sempre più lontanoe lo stato <strong>di</strong> tensione continua a premere su unapresenza militare che non riesce a sganciarsi per lasciarei singoli governi in piena autonomia.Alcuni fatti dolorosi <strong>di</strong> sequestro <strong>di</strong> persona hannosviluppato un intenso impegno sulla pace da parte <strong>di</strong>molti citta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> associazioni. Anche nella Comunitàcristiana si è formata una rete <strong>di</strong> interventi e <strong>di</strong>attenzioni che sono spesso sfociati in preghiere eveglie per la vita e la libertà delle persone sequestrate,tutte impegnate su un piano umanitario o <strong>di</strong> informazione.Giovanni Paolo II non ha smesso <strong>di</strong> insistere per soluzioni<strong>di</strong> pace. E’ definitivamente tramontato ognitentativo <strong>di</strong> far passare le guerre come guerra <strong>di</strong> religione.Resta sempre valido conoscere culture e costumi<strong>di</strong> altri popoli ed è sempre valido misurarsicon intelligenza e rispetto con il loro mondo.• L’Europa ha fatto un balzo in avanti il 25 ottobre2004 con l’allargamento ad Est e la firma della Costituzione.Così è passata da 15 a 25 Stati membri,includendo, nella Comunità, altre 10 nazioni, soprattuttodell'ex blocco sovietico: Cipro, Estonia,Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca,Slovacchia, Slovenia e Ungheria.I paesi can<strong>di</strong>dati per un ulteriore allargamento sonoancora in nettissima prevalenza Paesi dell'Est: Albania,Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia,Romania, Serbia Montenegro e Turchia.Sul piano politico e culturale ciò significa, per unverso, il forte riavvicinarsi, dopo la parentesi comunista,della parte dell'Europa orientale a quella centralee per un'altro il conseguente spostamento deiconfini complessivi a Est, ancor <strong>di</strong> più con l'eventualefutura inclusione della Turchia e l'imme<strong>di</strong>atocontatto con i paesi <strong>di</strong> cultura islamica.Gli ultimissimi sondaggi e quin<strong>di</strong> referendum perl’accettazione della Costituzione, da parte dellaFrancia e dell’Olanda, sono risultati negativi. Si pone,così, una battuta d’arresto per ripensare alla Costituzione,compito molto <strong>di</strong>fficile.Non è certo la mancanza del richiamo alle ra<strong>di</strong>cicristiane dell’Europa, tanto care a Giovanni PaoloII, il motivo del <strong>di</strong>saccordo quanto il timore <strong>di</strong> unliberalismo che faccia cadere il sostegno <strong>di</strong> interventistatali legati ad un Welfare attento ai bisognidelle realtà più deboli. Ma sembra anche abbia influitoil timore <strong>di</strong> perdere dei privilegi.• Il conflitto Arabo-Israeliano segna il passo e fasperare in una soluzione che accetti <strong>di</strong> concordarepiani suggeriti a livello internazionale come la RoadMap, <strong>di</strong> origine USA, appoggiata anche da altre nazioni.D’altra parte è sempre <strong>di</strong>fficile trovare accor<strong>di</strong> senon c’è il coraggio <strong>di</strong> buona volontà. Alcuni problemisi stanno risvegliando ancora in Libano nelrapporto con la Siria che ha portato una pacificazione;ormai però si è inse<strong>di</strong>ata da circa 30 anni sul territoriolibanese.• I <strong>di</strong>versi piani finanziari attuati o desiderati <strong>di</strong>mostranole <strong>di</strong>fficoltà della nostra economia e il malessereche stiamo vivendo. Anche le autorità europeesi <strong>di</strong>cono preoccupate dell’andamento chel’Italia sta vivendo con un altissimo debito pubblicoe con un deficit annuale che sta viaggiando al 4-5%.Si vive come se non ci si debba preoccupare dellasoglia massima del 3%, concordata a Maastricht,per mantenere in salute e competitiva l’Europa.L’ISTAT ha pubblicato un documento che registrala situazione della povertà in Italia nel 2003. Le famigliein Italia che vivono in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> povertàrelativa sono 2 milioni 360 mila, pari al 10,6% dellefamiglie residenti, per un totale <strong>di</strong> 6 milioni 786 milain<strong>di</strong>vidui, l’11,8% dell’intera popolazione.La stima dell’incidenza della povertà relativa vieneeffettuata sulla base <strong>di</strong> una soglia convenzionale chein<strong>di</strong>vidua il valore <strong>di</strong> spesa per consumi al <strong>di</strong> sottodel quale una famiglia viene definita “povera” intermini relativi. La soglia convenzionale <strong>di</strong> povertàrelativa per una famiglia <strong>di</strong> due componenti, rappresentatadalla spesa me<strong>di</strong>a mensile procapite, risulta,nel 2003, <strong>di</strong> 869,50 euro, il 5,6% in più rispettoall’anno precedente.Si sono svolte le Elezioni regionali e, in Italia, ilmalessere si sta manifestando in cambiamenti cheimpongono richiami seri sul modo <strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong> governare.Le <strong>di</strong>fficoltà a livello economico si sentonoogni giorno per cui <strong>di</strong>venta <strong>di</strong>fficile mantenere lostile <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> qualche anno fa, anzi sta aumentano iltasso <strong>di</strong> povertà anche per i ceti me<strong>di</strong>.2


3. IL MONDO DEL LAVORO• Il mondo del lavoro vive con grande <strong>di</strong>fficoltà questotempo mentre va <strong>di</strong>ffondendosi un certo malesserenel Nord Ovest.Sono sempre <strong>di</strong> più le aziende che chiudono o si ristrutturanoo si delocalizzano. I motivi possono esserei più <strong>di</strong>versi. Certamente il costo del lavoro èeccessivamente basso nei paesi dell’Est o nei paesiasiatici o emergenti rispetto a quello che viene praticatoin Italia. Eppure, proprio in Italia non si può<strong>di</strong>re che ci sia sovrabbondanza <strong>di</strong> stipen<strong>di</strong> rispetto alcosto della vita. Se si vuol competere a livello <strong>di</strong> salari,bisogna abbassarli fino a proposte impreve<strong>di</strong>bili<strong>di</strong> miseria. Oppure la competizione va affrontatacon la ricerca e il rinnovamento tecnologico che nonsi improvvisa e che ha bisogno <strong>di</strong> tempi lunghi e <strong>di</strong>gran<strong>di</strong> sforzi congiunti delle istituzioni e dei privati.• Ricordo un breve elenco <strong>di</strong> aziende in <strong>di</strong>fficoltàche hanno preso contatti con la Pastorale del Lavoro:l’AlfaRomeo, INA SpA Agenzia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>,Breter <strong>di</strong> Paderno Dugnano, lavoratori dell’ENI, laOMP <strong>di</strong> Proserpio (Como), la Whirpool <strong>di</strong> Cassinetta<strong>di</strong> Biandronno, la Torriani <strong>di</strong> Cologno Monzese.A queste occorre aggiungere la miriade <strong>di</strong> aziendepiccole che, purtroppo, non fanno notizia, e chespesso costituiscono l’indotto <strong>di</strong> aziende gran<strong>di</strong> chesi ristrutturano. Sono le prime che, nella revisionelavorativa, perdono lavoro. Ora anche il mondo artigiano,un tempo così robusto e creativo, soffrendoproprio per la sua frammentarietà in piccolissimeaziende, si trova in <strong>di</strong>fficoltà.• Le gran<strong>di</strong> industrie del settore metalmeccanico etessile, in particolare nell’Ovest milanese. Conl’annuncio della chiusura della «Multimoda», a-zienda <strong>di</strong> Bareggio, nella quale sono occupati 64 <strong>di</strong>pendenti,seguito dalla notizia che la «Piad» <strong>di</strong> Ozzero,con 103 <strong>di</strong>pendenti ha chiesto il concordatopreventivo, continua il calvario del fallimento dellaRimol<strong>di</strong> Necchi <strong>di</strong> Busto Garolfo. Anche la ristrutturazionedella «Abb» <strong>di</strong> Vittuone ha chiuso, magrazie alle responsabilità delle parti contraenti (<strong>di</strong>rigenti,sindacato e i lavoratori) è stata trovata una soluzione<strong>di</strong> collocazione per tutti. Inoltre, la «Manifattura<strong>di</strong> Legnano» e la «Bull» <strong>di</strong> Pregnana Milanesehanno chiesto la cassa integrazione straor<strong>di</strong>nariaper 233 lavoratori. Il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione inquesta parte dell'ovest milanese, nell'area tra Legnano,Magenta e Abbiategrasso, sfiora il 6%, controuna me<strong>di</strong>a provinciale del 4,5%.• In Italia sono 500mila i lavoratori che rischiano<strong>di</strong> perdere il posto <strong>di</strong> lavoro e 3.267 sono le aziendein crisi. A <strong>Milano</strong> e provincia, nel 2004, le assunzionisono cresciute del 31,6%, ma i contratti a-tipici sono passati dal 64,2% del 2002 al 70,4% del2004. Gli avviamenti a tempo indeterminato, invece,sono scesi dal 46,5% al 42,4%. La scivolata delleassunzioni standard è stata frenata solo perchésono raddoppiati i contratti part time, ripartiti equamentetra tempo indeterminato e tempo determinato.Ma, nell’elenco delle me<strong>di</strong>e imprese in <strong>di</strong>fficoltà,nel tessuto italiano sono interessate 1425 aziendecon 100.892 lavoratori a rischio. In Lombar<strong>di</strong>a sono50 con 9976 lavoratori a rischio.• La crisi, che ha investito i settori tessile e metalmeccanicodella Lombar<strong>di</strong>a, tocca ora anche le industriechimico farmaceutiche, della gomma edella plastica. A fine anno, rispetto al primo semestre2004, si registra un maggior ricorso alla mobilità.Cresce anche l’utilizzo della cassa integrazioneor<strong>di</strong>naria. Le cifre confermano il permanere <strong>di</strong> unagrave riduzione delle capacità produttive e <strong>di</strong>minuzionedegli addetti nel settore delle fibre tessili, concigs (cassa integrazione) e mobilità in Montefibre eNylstar (Snia), con rallentamenti produttivi anchenelle fibre cellulosiche ex Novaceta <strong>di</strong> Magenta,oggi Bemberg. In sofferenza anche alcuni compartidelle gomme e delle plastiche con mercati <strong>di</strong> sbocconell’auto, elettrodomestico e prodotti industriali.Dal punto <strong>di</strong> vista territoriale, le province più colpitesono <strong>Milano</strong>, con 22 aziende e 610 lavoratoricoinvolti, e Varese, con 11 aziende in crisi e 226 lavoratori.Seguono Monza e Brianza (10, 369), Legnano-Magenta(9, 522), Bergamo (6, 198), Como(6, 149) e via via gli altri territori, tutti in <strong>di</strong>versamisura colpiti dalla crisi. Dati che confermanol’attualità della questione industriale per la Lombar<strong>di</strong>ae per l’Italia intera. Si attendono provve<strong>di</strong>mentiadeguati.• Sono oltre 660 le aziende in crisi, con 21.301 lavoratoriin cassa integrazione e 6.279 licenziati. Questoil quadro delle pesanti <strong>di</strong>fficoltà delle impresemetalmeccaniche lombarde, <strong>di</strong> ogni tipo e <strong>di</strong>mensione,tracciato dai dati del 16° Rapporto sulle situazioni<strong>di</strong> crisi nel settore metalmeccanico presentatoa <strong>Milano</strong> dalla Fim Cisl Lombar<strong>di</strong>a. “La Lombar<strong>di</strong>asoffre da tempo l'assenza <strong>di</strong> politiche industriali<strong>di</strong> ampio respiro. Gli ammortizzatori socialisono vecchi e non funzionano più. Sempre più metalmeccanicirischiano <strong>di</strong> finire al collocamento senzaprospettive”.• Aumento dei posti <strong>di</strong> lavoro? Oltre alla frantumazionedei tempi <strong>di</strong> lavoro e alle assunzioni a tempiparziali, <strong>di</strong>minuiscono le persone che si <strong>di</strong>chiarano<strong>di</strong>soccupati per sfiducia nelle possibilità <strong>di</strong> un inserimento.Pagano comunque questa situazione ledonne, le persone oltre i 40 anni pur avendo qualitàe competenze e i giovani oltre i 25 che non vedonouna sistemazione. E come possono aumentare i posti<strong>di</strong> lavoro quando il tasso <strong>di</strong> sviluppo è uguale aquello dell’anno scorso se non <strong>di</strong>minuito?• La legge Biagi. Non siamo ancora arrivati a decideresulle prospettive che la riforma Biagi sosteneva.E’stato stralciato il Disegno <strong>di</strong> legge delega, n. 848bis: la legge per gli ammortizzatori sociali che si èresa in<strong>di</strong>spensabile per dare sicurezza sociale alle3


<strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro flessibili. Il <strong>di</strong>segno<strong>di</strong> legge giace da due anni in <strong>di</strong>scussione allacommissione lavoro del Senato. Almeno due ragionifanno dubitare che la legge venga presto approvata:- Nessuno della maggioranza <strong>di</strong> governo ha voglia<strong>di</strong> scoprire le carte in tema <strong>di</strong> articolo 18 (se lo sicancella definitivamente dalla legge 300/1970, siperde la faccia; se si procede, si riaprono le ragionidello scontro).- Il Governo, in un momento in cui ha deciso la riduzionefiscale, non sa come trovare le risorse perfinanziare le pur minime mo<strong>di</strong>fiche in tema <strong>di</strong> indennità<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione (sul piano della previdenza)e in tema <strong>di</strong> istruzione e formazione professionale.Resta inoltre da scrivere lo “Statuto dei lavori o deilavoratori”, <strong>di</strong> cui si parla da anni.I temi posti alla nostra attenzione1. LAVOROL’esperienza <strong>di</strong> questi anni ci ha portati a coglieresempre più il valore del lavoro per ogni adulto. Ognipersona, che ha esperienza, scopre <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>tutt’altro genere, rispetto a 20 anni fa. Infatti il lavorosta assumendo, nell’orizzonte del nostro contesto occidentale<strong>di</strong> società industriale e in particolare <strong>di</strong> societàitaliana, impostazioni e sviluppi <strong>di</strong>versiIl lavoro è trasversale per la nostra vita personale efamiliare, coinvolge la competenza e la capacità operativa,ma nello stesso tempo con<strong>di</strong>ziona i rapporti affettivi,il problema dei figli e della scuola, l’impegno e-ducativo e la ricerca religiosa, la povertà e l’economia,il rapporto tra le nazioni, anzi tra i continenti, e la pace,la sopravvivenza e l’impatto ambientale.• Resta sempre prezioso il compito <strong>di</strong> vivere la propriafede e <strong>di</strong> testimoniarla attraverso lo stile e lescelte, lasciando lo spazio sufficiente e la cor<strong>di</strong>alità<strong>di</strong>sponibile: “adorate il Signore, Cristo, nei vostricuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vidoman<strong>di</strong> ragione della speranza che è in voi. Tuttaviaquesto sia fatto con dolcezza e rispetto, con unaretta coscienza” (1pietro 3,15-16). Il nostro tempoinfatti richiede più testimonianza che parole, più stili<strong>di</strong> vita che oratori. In questa luce bisogna vivere,anche nel tempo del lavoro, la propria fede cristianae la propria vocazione da <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Gesù.Il lavoro, per le sue problematiche e le sue <strong>di</strong>fficoltàe incertezze, ha bisogno <strong>di</strong> persone costruttive e <strong>di</strong>valori che sanno intravedere piste e percorsi, aiutandositra persone responsabili, affinché l’insicurezzae il <strong>di</strong>sagio non portino alla frustrazione ed alla paura.Il salto dalla paura alla violenza è sempre piccoloe facile.• La Parola è in<strong>di</strong>cazione ineliminabile <strong>di</strong> ogni cristianoe quin<strong>di</strong> ci siamo sforzati <strong>di</strong> riprenderla nellesituazioni in cui ci siamo incontrati. Ma, come lavoratori,è necessario che sulla parola ci si soffermiper farci interrogare e per aiutare gli altri ad interrogarsi.Un aiuto importante è la richiesta <strong>di</strong> questoapprofon<strong>di</strong>mento alla Comunità cristiana.• Merita certamente una ricerca coraggiosa la catechesiche tuttavia è già organizzazione e armonizzazionedella Parola del Signore: certamente, comunque,può essere uno strumento prezioso <strong>di</strong> sintesi euna buona carta topografica per identificare il camminopercorso. Per la catechesi è necessario un reciprococontributo che il catechista e il popolo <strong>di</strong>Dio debbono poter offrire sottoponendo fatti e <strong>di</strong>namiche<strong>di</strong> vita che si vivono nella realtà quoti<strong>di</strong>ana.• Essere missionari nel mondo del lavoro non è innanziun moltiplicare iniziative per arrivare agli altriche incontriamo nei luoghi <strong>di</strong> lavoro o per dare unanuova rotta all’economia, al mercato. La qualità cristianadella presenza nel mondo del lavoro è sintesitra i valori <strong>di</strong> Gesù e la collaborazione comune. Infattichi ha preso sul serio la fede, la mette in <strong>di</strong>alogocon tutto ciò che fa parte della sua vita,dall’amicizia ai sol<strong>di</strong>, alle proprietà, ai rapporti coniugali,all’educazione, alla sessualità, all’impegnosul posto del lavoro.• Il progetto missionario, che il nostro Car<strong>di</strong>nale halanciato nella pastorale or<strong>di</strong>naria come coscienza <strong>di</strong>ogni comunità e <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>scepolo, ha posto il problemadella vita del credente sul territorio e negliambiti <strong>di</strong> vita attiva. Per i lavoratori, tra l’altro, propriole aziende sono, da sempre, il luogo della culturacomune, dei criteri economici, delle scelte <strong>di</strong> valorilegati al danaro e alla produzione. La ComunitàCristiana può fare molto, incominciando e quin<strong>di</strong>ponendo spesso il problema della relazionalità tracolleghi, della competenza e della formazione continua.Anche questo fa parte dell’etica del lavoro(basti pensare quanto ci risulti chiaro il problemaqualora lo si affronti, in caso <strong>di</strong> bisogno, in termini<strong>di</strong> sanità, ospedali e me<strong>di</strong>ci). Certamente la ComunitàCristiana così può sostenere e inviare i laici.• “Essere luce” <strong>di</strong>ce Gesù e questa nasce dalla accoglienzadelle beatitu<strong>di</strong>ni. Esse sono linee paradossaliche il Signore ci offre nel visitare un mondoimpaurito, violento e malato. E l’azienda ha bisogno<strong>di</strong> criteri nuovi <strong>di</strong> convivenza e <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità.• Gesù chiede che risplendano le opere buone, masono le scelte, le motivazioni <strong>di</strong> valore, le coerenzeserene e umili. Il Vangelo apre agli spazi ed alla garanzia<strong>di</strong> presenza della paternità del Padre per cui ilcoraggio <strong>di</strong> guardare la nostra vita e quella degli altricome conosciuta, amata e voluta è il nostro nuovomodo <strong>di</strong> vedere la vita.• La testimonianza ha bisogno <strong>di</strong> spazi aperti, deveuscire dai perimetri della parrocchia dove è pur giu-4


sto che vi attecchisca, ma non può <strong>di</strong>menticare cheil mondo degli uomini e delle donne è fuori del sagrato;è là, ovunque lo incontreremo.• La presenza in azienda. Resta sempre primariol’impegno <strong>di</strong> una presenza cristiana nel mondo dellavoro. Il lavoro è occasione <strong>di</strong> testimonianza personalecon i propri compagni, ma costituisce ancheluogo nel quale sono possibili azioni collettive edorganizzate in nome del Vangelo. Collegarsi insiemein una stessa azienda o tra persone <strong>di</strong> unastessa professione porta a momenti <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong>riflessione e <strong>di</strong> ricerca che fanno superare la rassegnazionee l’in<strong>di</strong>vidualismo. Tra cristiani solidarietàe coerenza per educarsi al <strong>di</strong>scernimento <strong>di</strong>ventanouna conseguenza della propria fede. Ci siamo ritrovatiil 13 novembre 2004 con alcuni responsabili <strong>di</strong>gruppi d’azienda per ripensare alle scelte ed agli stili<strong>di</strong> vita nel proprio osto del lavoro. Si sente il bisogno<strong>di</strong> confronto per ricuperare l’entusiasmo.• Il credente vive la professione come scelta e responsabilità.Elemento primo del proprio vivere, da credenti,nel lavoro è la professionalità come competenzae come motivazione. Questo corrisponde anchealle esigenze della nuova economia, poiché sirichiede continuamente formazione permanente,creatività, collaborazione.• La solidarietà oggi è ancora più importante poichéil clima <strong>di</strong> timore e <strong>di</strong> fragilità porta alla chiusura rispettoal mondo ed agli altri. La solidarietà arricchisceed educa nello stesso tempo. Ovviamente, ancorpiù oggi, si richiede l’onestà dei rapporti e non lafurbizia. Allora la solidarietà sa rendere più maturoe profondo il rapporto tra persone, siano colleghi,<strong>di</strong>pendenti o <strong>di</strong>rigenti.• Una presenza particolare che si ritrova spesso in a-zienda è quella dei <strong>di</strong>sabili che hanno raggiunto lapossibilità <strong>di</strong> un lavoro. Essere attenti a loro per accompagnarli,soprattutto all’inizio, facendo scopriree superare quelle sottili forme <strong>di</strong> razzismo che, avolte, si fanno pesanti e si mutano sovente in <strong>di</strong>sprezzo,persecuzione e mobbing. Un convegno a<strong>Milano</strong> (promosso sotto il patrocinio della Regioneil 28 maggio 2005) ha fatto emergere questa forma<strong>di</strong> esclusione sociale che rende invivibile e spessoporta alla <strong>di</strong>sperazione. Ho portato anch’io un miocontributo alla nutrita tavola rotonda che si era postocome tema: “Lavoro: etica e <strong>di</strong>ritti”.2. PARROCCHIASiamo stati invitati dai Vescovi Italiani a riflettere sullaparrocchia per scoprirne il valore e verificarne lavocazione. Per scendere veramente alle ra<strong>di</strong>ci stessedell’evangelizzazione e trasmissione <strong>di</strong> fede da partedella comunità parrocchiale, è, oggi, urgente educare auna coscienza missionaria nuova.Abbiamo così affrontato il tema della parrocchia contutto ciò che comporta tale riflessione sulla vita cristianae nella realtà pastorale. Un fascicolo che hoscritto per le ACLI (una premessa e sei capitoli) haaiutato i circoli ed altre realtà parrocchiali a ripensareai cammini <strong>di</strong> ricerca tra adulti. Alcune riflessioni suldocumento proposto dalla CEI “Volto missionario delleparrocchie in un mondo che cambia” sono statepubblicate anche sul "Foglio della Pastorale del Lavoro"(n. 150) con alcune riletture critiche per approfon<strong>di</strong>reil cammino.3. LA CELEBRAZIONE EUCARISTICAIl programma pastorale prevedeva <strong>di</strong> riflettere sul temadella missione nel suo momento celebrativo. Il celebrareè fondamentale e ci impegnerà molto nella ricercapoiché tocca i vertici del mistero e della contemplazione.Il collegamento con il gesto <strong>di</strong> Gesù, che è totalee che riassume le sue scelte e la sua volontà <strong>di</strong> amorepieno, offre, all’assemblea che crede, la sua presenzatra noi come alimento, come comunione, come forzae dono dello Spirito.Siamo in attesa <strong>di</strong> conoscere i risultati delle 3 gran<strong>di</strong>indagini fatte in Diocesi.Legato al culto si ritrova la riflessione della “festa” odel “Dies Domini”. E’ certo che la domenica è soggettaad un ra<strong>di</strong>cale capovolgimento <strong>di</strong> valori: è commerciale,è turistica, è <strong>di</strong>vertimento, è riempitivo <strong>di</strong> lavoriche non possono essere intermittenti, è continuità <strong>di</strong>impegno sempre più frequente, come esigenza <strong>di</strong> unaincalzante produzione.Si è celebrato un grande congresso Eucaristico a Baririchiamando che: “Senza domenica non possiamo vivere”.4. FORMAZIONE E LAVORO• Abbiamo insistito che si maturasse un nutrito programmaformativo incoraggiando i gruppi, i circoliAcli che si organizzano con interesse, con i sacerdotie con alcuni consigli pastorali decanali e parrocchiali.• Presso la Fondazione Ambrosianeum sono stati proposti,nel mese <strong>di</strong> febbraio, 4 incontri: “Per unanuova cultura del lavoro” ripensando alla luce dellaDottrina sociale della <strong>Chiesa</strong> il Lavoro e la sua realtà.- Il prof. Franco Totaro ha sviluppato il tema “Lapersona ed il lavoro” mentre- il Prof. Giamprimo Cella e l’Ing, Giancarlo Lombar<strong>di</strong>hanno rispettivamente parlato <strong>di</strong> “Flessibilità”e <strong>di</strong> “Impresa”;- infine il Prof. Zaninelli ha concluso con il sempre<strong>di</strong>battuto tema del “Bene comune e Welfare”.Spero che presto i testi si possano trovare sul sitowww.ambrosianeum.it , materiale utile per rileggeree ripensare le proposte offerte e gli spunti <strong>di</strong> ricerca.• Un’opera quanto mai utile per il lavoro, proprio edegli altri, è l’incoraggiare la <strong>di</strong>rezione ed i colleghiper corsi <strong>di</strong> aggiornamento che spesso sono inesistentiper pigrizia o inefficienza. Sono una ricchezza,anche se comportano fatiche e ritmi <strong>di</strong>versi.5


• Nel rinnovo dei contratti <strong>di</strong> lavoro la voce della“formazione” dovrebbe avere un posto rilevante.5. IL QUESTIONARIOAbbiamo sviluppato un’analisi del questionario <strong>di</strong> cuiparliamo a parte e che ci ha permesso <strong>di</strong> ripensare adalcuni temi così come sono stati percepiti.E’ stato un buon lavoro che don Giulio e Lorenzo Cantùhanno cercato <strong>di</strong> analizzare con determinazione.Attività or<strong>di</strong>naria• La Giornata della Solidarietà, celebrata il 30 gennaio,ha ripreso, in corrispondenza con la linea <strong>di</strong> ricercadegli anni scorsi, la grande e sempre problematicaincertezza del posto del lavoro: “Qualità esicurezza nella flessibilità del lavoro, oggi”. Gli Attidel Convegno sono <strong>di</strong>sponibili in ufficio.• La veglia del 1° maggio (30 aprile) si è svolta aMissaglia, avendo come tema Eucaristia e lavoro. Isegni della quoti<strong>di</strong>anità e della responsabilità nelmondo si ritrovano nella celebrazione <strong>di</strong> ogni domenicapoiché hanno sempre bisogno, <strong>di</strong> volta involta, <strong>di</strong> essere rimotivati, ricercati e salvati dallafragilità perché <strong>di</strong>ventino robusti e limpi<strong>di</strong> segni <strong>di</strong>Gesù e della sua presenza.• Continuiamo a scrivere il "Foglio della Pastorale delLavoro" che viene utilizzato da più <strong>di</strong> 1500 persone,inviato anche per email che permette, in caso ci sianecessità o interesse, <strong>di</strong> pubblicare qualche testo sulbollettino parrocchiale o delle Acli, facilmente utilizzabilecopiando e incollando. Può servire a tutti.• Da qualche numero ci siamo impegnati a scriverealcune pagine sulla Dottrina sociale della <strong>Chiesa</strong>,commentando ogni volta una enciclica che i papi,negli ultimi cento anni, ci hanno offerto. Una presentazione<strong>di</strong> carattere storico, a carico del prof. Zaninellie un’analisi del testo, per quanto frammentaria,possono permettere una conoscenza più maturae più agevole. Comunque, su internet, si possonotrovare i numeri arretrati de Il Foglio all’in<strong>di</strong>rizzowww.<strong>di</strong>ocesi.milano.it/lavoro.• Esecutivo. E’ la riunione mensile dei sacerdoti responsabili<strong>di</strong> Zona. Ci sembra un’occasione importante<strong>di</strong> confronto con il lavoro delle zone, poiché èpossibile scambiare spunti e suggerimenti.• Per la Riforma Moratti il Consiglio dei Ministri haapprovato, il 26 maggio scorso, il decreto legislativoper la riforma del secondo ciclo della scuola me<strong>di</strong>asuperiore.Tutte le scuole <strong>di</strong>venteranno licei, moltiplicando lematerie teoriche e ri<strong>di</strong>mensionando quelle tecnichee professionali. Resta la Formazione Professionale,ma anch’essa <strong>di</strong>venta più “scuola” e perde partedelle specificità che l’avevano caratterizzata finora:partendo dal lavoro, dalla applicazione pratica si arrivavaalla teoria, con un accompagnamento personalizzato.In contesti “più familiari” si recuperavanoalla speranza ed al rispetto <strong>di</strong> sé moltissimi ragazzi eragazze, umiliati dalla scuola da cui erano fuggitidopo la terza me<strong>di</strong>a.Mentre tutta la scuola me<strong>di</strong>a superiore è governatadallo Stato, la Formazione Professionale è rimastaalle Regioni; ma queste, ed anche la Lombar<strong>di</strong>a,continuano a ridurre i finanziamenti <strong>di</strong>sponibili.Le iscrizioni si affollano, anche per l’aumento dellarichiesta da parte dei giovani delle famiglie immigrate,ma in una recente comunicazione gli enti <strong>di</strong>Formazione Professionali lombar<strong>di</strong> hanno chiesto lostato <strong>di</strong> crisi: i 1900 docenti della Formazione Professionalelombarda, molti <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, debbono cominciarea pensare <strong>di</strong> cambiare mestiere.L’esperienza della Formazione Professionale rischiacosì <strong>di</strong> chiudersi.• Il Fondo <strong>di</strong> Solidarietà. Le <strong>di</strong>verse risorse, nonmolte in verità (nel 2004 abbiamo avuto a <strong>di</strong>sposizione66.000 €) sono state <strong>di</strong>stribuite prevalentementead alcune persone in gravi <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lavoro(ma per questo è molto attenta SILOE con cui collaboriamo),a Cooperative, specie se il loro impegnoè in<strong>di</strong>rizzato al sostegno <strong>di</strong> persone con han<strong>di</strong>cap eper “Borse-Lavoro” che permettono <strong>di</strong> fare alcunicorsi d’inserimento in attività adatte a persone e-spulse o senza specializzazioni.• La Giornata del Ringraziamento è stata celebratain alcune parrocchie della Diocesi (come risulta dalQuestionario), mentre si è organizzata la Festa degliartigiani il 12 marzo a Seveso, in collaborazionecon l’ACAI.• Incontri sindacali. Quest’anno è continuatol’incontro con il Sindacato delle tre confederazionisul tema: “La persona, la famiglia, l’economia”. Ilprof. Luigi Campiglio ha iniziato a dare alcunispunti che sono stati colti e riproposti con un <strong>di</strong>alogomaturo e <strong>di</strong> ricerca• Le ACLI. Quest’anno stata sviluppata una catechesia <strong>di</strong>versi livelli sulla icona <strong>di</strong> “Gesù che entra aGerusalemme il giorno delle palme”. I circoli hannoricevuto l’impegno <strong>di</strong> ripensare al loro rapporto conla Comunità cristiana e quin<strong>di</strong> con la parrocchia.• Resta sempre il problema della casa che, spesso, <strong>di</strong>ventaun dramma ed alla cui soluzione è necessarioripensare incessantemente. Si giocano il futuro e laserenità <strong>di</strong> molte famiglie.• Servizio alle <strong>di</strong>verse categorie dei lavoratoriI contatti e le collaborazioni ci sono, anche se conritmi lenti. Alcune associazioni hanno un loro sacerdote:Ucid (impren<strong>di</strong>tori-<strong>di</strong>rigenti), Col<strong>di</strong>retti(agricoltori), Acai (artigiani), ACLI (lavoratori <strong>di</strong>pendenti),Apicolf (collaboratrici familiari), Confcooperative.Con il mondo dei Sindacati c’è poi un confronto6


frequente <strong>di</strong> verifica e <strong>di</strong> collaborazione, soprattuttoin quegli ambiti in cui le RSU delle aziende chiedonoattenzione per i problemi, sempre numerosi, <strong>di</strong>esuberi dei posti <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> ristrutturazioni nelleaziende. L’invito che puntualmente giunge per ogniCongresso ( questa è la stagione) permette una partecipazionecalda e accogliente. Veramente si imparamolto. Ho partecipato al congresso UST-Cisl <strong>Milano</strong>(14 aprile 2005), Regionale FUT-CISL Lombar<strong>di</strong>a(trasporti 27 aprile 2005), Regionale FIM-CISL Lombar<strong>di</strong>a 10 maggio 2005), UST-CISL Lecco(12 maggio 2005).• Produzione ed Industria Bellica. E’ stata presentatadal Comitato promotore <strong>di</strong> associazioni pacifiste,sindacati e organizzazioni del mondo cattolico c/o ilConsiglio regionale la raccolta <strong>di</strong> firme per una proposta<strong>di</strong> legge regionale <strong>di</strong> iniziativa popolare cherilanci la L.R. 6/94 sulla riconversione dell’industriabellica in Lombar<strong>di</strong>a. La partecipazione è occasioneper ritrovare persone e gruppi che desiderano profondamentela pace e lottano contro l’industria degliarmamenti.• L’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro.Si sviluppa, soprattutto a Roma, un moltiplicarsi<strong>di</strong> incontri e convegni i cui risultati, semprestimolanti, si ritrovano poi sul sito internet(www.chiesacattolica.it/cci/cei/uffici/unpsl) dell’UfficioNazionale della Pastorale del Lavoro. Circaogni tre mesi avviene l’incontro con gli altri responsabiliregionali della Pastorale del Lavoro italiana.Il MagisteroIncominciamo col segnalare due testi, <strong>di</strong>versi tra loro,ma molto importanti:1. Compen<strong>di</strong>o della dottrina sociale della <strong>Chiesa</strong>, acura del Pontificio Consiglio della Giustizia e dellaPace. Il card. Renato Martino lo presenta così: “Lalettura <strong>di</strong> queste pagine è proposta anzitutto per sosteneree spronare l'azione dei cristiani in campo sociale”.2. Dizionario <strong>di</strong> dottrina sociale della <strong>Chiesa</strong>, vita epensiero, <strong>Milano</strong> 2004, curato da un gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi.Ma anima del lavoro ponderoso è stato il Prof.Sergio Zaninelli. Nella presentazione del volume, sulsito si legge: Ci si è impegnati al “confronto sistematico,non episo<strong>di</strong>co con le scienze sociali. Fatto per laverità un po’ inspiegabile, perché la dottrina della<strong>Chiesa</strong> non rinuncia ad esprimersi su temi estremamenteconcreti, dal lavoro allo sviluppo, alla democrazia,ecc.Nel confronto si dovrebbe verificare un arricchimentoreciproco e sottrarre la dottrina della <strong>Chiesa</strong>all’ambito un po’ astratto, non raramente anche retorico,in cui a volte si trova confinata. Per tale via, i-noltre, si potrà mostrare la sua effettiva incidenza efecon<strong>di</strong>tà, e insieme le prospettive per un suo avanzamento…Sitratta, peraltro, <strong>di</strong> un’opera <strong>di</strong> alta <strong>di</strong>vulgazionee non riservata agli specialisti”.Riportiamo alcuni interventi del magistero <strong>di</strong> quest’ultimoanno:• Interventi <strong>di</strong> Giovanni Paolo II: Lettera apostolica: Il rapido sviluppo (24 gennaio2005) Al corpo <strong>di</strong>plomatico accre<strong>di</strong>tato presso la SantaSede: Quattro sfide per l’umanità. Le sfide postedavanti all’umanità sono: la vita, il pane, la pace,la libertà.• Nota pastorale della CEI con l’invito a ripartiredall’abc del Cristianesimo. Il documento s’intitola:“Questa è la nostra fede” - maggio 2005.• Testi del Car<strong>di</strong>nale Dionigi Tettamanzi: Discorso alla città alla vigilia <strong>di</strong> S. Ambrogio: ilvolto amico e solidale. Il primo "debito": onorare gli impegni presi! -Saluto alla Giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>Milano</strong>-UniversitàCattolica, 13 maggio 2005. Competitività e innovazione: a servizio dell'uomo- SODALITAS (Associazione per lo sviluppodell'Impren<strong>di</strong>toria nel Sociale. <strong>Milano</strong>) -Au<strong>di</strong>torium Assolombarda, 9 maggio 2005. Nel mondo del lavoro, tra <strong>di</strong>fficoltà e speranze,riviviamo l'esperienza dei <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Emmaus- Veglia <strong>di</strong>ocesana dei lavoratori - Missaglia,30 aprile 2005. La nuova Fiera: una "sfida" da assumere conresponsabilità - Inaugurazione del Nuovo PoloFiera <strong>Milano</strong>. Rho-Pero, 31 marzo 2005. Oltre la burocrazia, dentro la legge, attenti allapersona - Incontro con gli amministratori locali. Il valore del lavoro - Convegno "Lavoro e integrazionesociale degli immigrati". <strong>Milano</strong>, Assolombarda,26 novembre 2004. La "Casa della Carità" segno luminoso <strong>di</strong> speranzaper gli ultimi. - Inaugurazione della Casadella Carità "Angelo Abriani".<strong>Milano</strong>, 24 novembre 2004. I commercianti: una grande forza per la Città.Incontro con gli operatori del mondo del commercio- Palazzo Castiglioni, Sala Orlando.19 novembre 2004 Vivere la propria umanità da me<strong>di</strong>ci. Prolusioneal XXIII Congresso Internazionale AMCI. Bari- Teatro Piccinni, 11 novembre 2004. Intervento alla Tavola rotonda per la 44 a SettimanaSociale dei Cattolici Italiani:"I cattolici e lademocrazia". (Bologna - Teatro Arena del Sole,10 ottobre 2004)7


Uno sguardo al prossimo anno pastoraleRiportiamo le due in<strong>di</strong>cazioni del Vescovo:1. Promuovere momenti <strong>di</strong> catechesi sulla DottrinaSociale della <strong>Chiesa</strong> e <strong>di</strong> educazione all’impegno socialee politicoPer aiutare a far sì che tutto questo [servire l’uomo a-gendo per il bene comune] sia vissuto nel segno <strong>di</strong> unrinnovato slancio missionario, chiedo che, preferibilmentenell’anno pastorale 2005-2006, in ogni parrocchia,associazione e gruppo ecclesiale, si proponganomomenti <strong>di</strong> catechesi, <strong>di</strong> riflessione, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> confrontoper risvegliare nei cristiani la coscienza del loroessere “citta<strong>di</strong>ni del mondo”, impegnati a costruirlosecondo il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio.Sul tema della DSC ci sembra importante aiutare leparrocchie a non ridursi a fare 3/4 incontri, quanto afar crescere una nuova <strong>di</strong>mensione morale e sociale, apartire dai principi della DSC.2. Promuovere, a livello <strong>di</strong>ocesano, “eventi straor<strong>di</strong>nari”in “luoghi-simbolo” della vita sociale.Non c’è nessun ambiente <strong>di</strong> vita sociale nel quale alcristiano non sia chiesto <strong>di</strong> essere “sale” e “luce”. Intutti questi luoghi e dentro tutte queste relazioni, lachiamata a essere “anima del mondo a servizio del Regno”si fa più concreta e impellente. Qui la missionarietà<strong>di</strong>venta più urgente, perché proprio qui, nei <strong>di</strong>versiambienti <strong>di</strong> vita professionale e sociale, la scristianizzazioneallarga maggiormente i suoi tentacoli ela società si sforza <strong>di</strong> organizzarsi pubblicamente senzafar riferimento all’ere<strong>di</strong>tà cristiana e, spesso, smarrendoe rinnegando anche gli stessi valori umani.Per richiamare come è proprio in questi “ambienti <strong>di</strong>vita sociale” che la presenza e l’azione dei cristianipossono e devono esprimere tutta la loro carica missionaria,è opportuno pensare e programmare qualchespecifico “momento pubblico” <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> testimonianza,da realizzare in questi stessi “ambienti”.In tale ottica, nell’anno pastorale 2005-2006, cercheremo<strong>di</strong> organizzare, a livello <strong>di</strong>ocesano, qualche “eventostraor<strong>di</strong>nario”, da svolgere secondo le modalità<strong>di</strong> volta in volta più adatte, nei “luoghi-simbolo” <strong>di</strong>qualcuno degli ambiti richiamati: nel mondodell’economia o della politica, dell’assistenza o dellasanità, dello sport o della cultura o della comunicazionesociale. (n. 78)In tema <strong>di</strong> eventi le scelte possono essere le più <strong>di</strong>sparate.Per una nostra <strong>di</strong>scussione proviamo ad offriredelle esemplificazioni:- per il problema <strong>di</strong>soccupazione: un iniziativa inuna fabbrica <strong>di</strong>smessa- sulla trasformazione della società: un momento serio<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o- sul tema domenica-riposo: incontro presso un Centrocommerciale- sul tema volontariato: un raduno delle molte realtàesistenti in <strong>Milano</strong> (città del volontariato).8

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