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2013 05 Luglio 2013 NOTIZIARIO NAZIONALE DIRIGENTI ...

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Dirigenti Scolastici<strong>NOTIZIARIO</strong> <strong>NAZIONALE</strong>N. 04141/ <strong>2013</strong> – <strong>05</strong> <strong>Luglio</strong> <strong>2013</strong>R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO <strong>NAZIONALE</strong> <strong>DIRIGENTI</strong> SCOLASTICI FLCIN PRIMO PIANO01. Informativa al MIUR su VALeS, valutazione, organici,assunzioni e incarichi dei dirigenti scolasticiMANOVRA - MEF – F.P. RAPPORTI STATO - REGIONI – NOTIZIE ESTERO02. La Corte Costituzionale dichiara costituzionalmenteillegittimo l’art. 19 dello Statuto dei lavoratori03. Per un welfare universale. “Il lavoro è discontinuo, lavita NO”, la campagna della FLC Cgil04. Formazione tecnica superiore: le ultime novitàNOTIZIE NAZIONALI<strong>05</strong>. Finanziamenti esami di stato: il 10 luglio incontro alMiur06. Finanziamenti alle scuole: informativa Miur su MOF<strong>2013</strong>/2014 e pagamento ferie ai supplenti07. Organico di fatto docenti e Ata <strong>2013</strong>-2014. Il Miuremana la circolare. Non ci sono risposte all’emergenzaorganici08. Utilizzazioni scuola <strong>2013</strong>-2014: al via la presentazionedelle domande09. Via ai TFA Speciali: ora è necessario riaprire ladiscussione sulle stabilizzazioni e sul sistema direclutamento


SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA11. perdenti posto titolari di ore atipiche Tribunale diPotenza – Sentenza del 26 giugno <strong>2013</strong>12. Dimensionamento nessuna corsia preferenziale per ilpersonale proveniente dall’istituto accorpante - Tribunaledi Potenza – Sentenza n. 648 del 02 aprile <strong>2013</strong>OPINIONI A CONFRONTO: VALUTAZIONE DELLE SCUOLE13. Sistema nazionale di valutazione: pubblicato inGazzetta Ufficiale il regolamento14. Esame finale del primo ciclo: eliminare la provanazionale INVALSINAVIGANDO IN RETE15. Se lo studio allontana il lavoro - di Alba Sasso16. Il diritto all’istruzione in tempo di crisi - Costituzione, educazione escuola pubblica. Alessandro Pace - Articolo 33 n. 5-6/<strong>2013</strong>N.B. PER MOTIVI TECNICI,IL <strong>NOTIZIARIO</strong> <strong>NAZIONALE</strong> E GLI ALLEGATISONO ARCHIVIATI ED ACCESSIBILI SUL SITO REGIONALE FLC LOMBARDIAAl link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• prospetto organici DS <strong>2013</strong>-2014 – richiesta autorizzazione ad assumere etrattenimenti in servizio• pagamento ferie ai supplenti scheda analisi norma in legge di stabilità• pagamento ferie ai supplenti informativa 20 giugno e documento congiunto oo.ss.• circolare ministeriale 18 del 4 luglio <strong>2013</strong> as <strong>2013</strong> 14 adeguamento organici didiritto a situazioni di fatto• nota 6894 del 4 luglio <strong>2013</strong> utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s <strong>2013</strong> 2014presentazione domande• nota 6894 del 4 luglio <strong>2013</strong> utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s <strong>2013</strong> 2014presentazione domande allegati• ipotesi ccni utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s <strong>2013</strong> 2014 del 15 maggio<strong>2013</strong>• Tribunale di Potenza – Sentenza del 26 giugno <strong>2013</strong> perdenti posto titolari di oreatipiche• Tribunale di Potenza – Sentenza n. 648 del 02 aprile <strong>2013</strong> Dimensionamentonessuna corsia preferenziale per il personale proveniente dall’istituto accorpante• DPR 80 del 28 marzo <strong>2013</strong> Gazzetta Ufficiale n. 155 regolamento sul sistemanazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione• Il diritto all’istruzione in tempo di crisi - Costituzione, educazione e scuolapubblica - Alessandro Pace - Articolo 33 n. 5-6/<strong>2013</strong>***********


IN PRIMO PIANO01. Informativa al MIUR su VALeS, valutazione, organici, assunzioni eincarichi dei dirigenti scolasticiLe assunzioni richieste per il2012/14 non assicureranno lacopertura di tutti i postivacanti e disponibili.Nella mattinata di ieri si è svolto presso il MIUR l’incontro di informativa espressamenterichiesto dalla FLC CGIL e dalle altre Organizzazioni Sindacali.Per l’Amministrazione erano presenti al tavolo la dottoressa Palumbo (Direttore Generale dellaDirezione per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia), il dottor Manca (Ufficio IV affarigiuridici) ed il dottor Molitierno (Direzione Generale per il personale della scuola); era inoltrepresente il dottor Previtali (INVALSI) invitato ad illustrare lo stato di attuazione del sistemasperimentale VALeS e la formazione dei dirigenti scolastici di nuova nomina.In apertura di seduta l’Amministrazione ha comunicato che da parte del MIUR è già statainoltrata al MEF la richiesta di autorizzazione ad assumere per i posti di dirigente scolasticovacanti e disponibili nel prossimo anno scolastico. Tale richiesta riguarda un totale di 676 posti,comprensivi dei 112 trattenimenti in servizio che i Direttori Generali di vari USR hannoautorizzato, e consentirà l’immissione in ruolo di 564 idonei del concorso concluso lo scorsoanno, ai quali si aggiungeranno, per i posti già autorizzati per il corrente anno scolastico2012/13, i 355 idonei della Lombardia che sono in attesa dell’esito della sentenza.Come FLC abbiamo fatto rilevare che i trattenimenti in servizio in presenza di vincitoridell’ultimo concorso che aspettano l’assunzione (nelle regioni con posti vacanti inferiori a quellimessi a bando) sottraggono ulteriori posti per le immissioni. I trattenimenti in servizio, pereffetto della legge 122/2010, se autorizzati sono equiparati alle immissioni in ruolo.Abbiamo inoltre chiesto di procedere ad una revisione dei posti assegnati alle regioni con ilbando di concorso in modo da spostare i posti autorizzati da sette regioni nelle quali gli idoneidel concorso sono inferiori alle regioni nelle quali ci sono posti vacanti e disponibili e legraduatorie degli idonei non sono esaurite.La ripartizione dei 2386 posti effettuata dal bando di concorso è stata determinata da unaanalisi che si è dimostrata errata anche per i successivi processi di dimensionamento. Già oraci sono regioni con posti che resteranno vacanti e con idonei del concorso che non potrannoessere assunti, con il conseguente ricorso a reggenze che danneggiano il buon funzionamentodelle scuole autonome.Prima di affrontare il sistema sperimentale VALeS, l’Amministrazione ha voluto precisare chead oggi lo schema di Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione, pur essendo statoregolarmente registrato alla Corte dei Conti, non ha compiuto il suo iter e non è stato ancorapubblicato sulla G.U.; pertanto non può essere ancora utilizzato. Le Direzioni Generali del MIURaspettano indicazioni in proposito e l’indirizzo politico del Ministro anche con riferimento allerisorse necessarie alla sua attuazione ed alla assunzione dei dirigenti tecnici necessari.Il dottor Previtali ha illustrato lo stato di attuazione del progetto sperimentale VALeS: haparlato delle logiche generali del progetto tendente al miglioramento e non a stabiliregraduatorie fra scuole, delle linee guida, dell’apprezzamento mostrato già in fase iniziale conoltre 1000 richieste di partecipazione, della stretta interconnessione tra la valutazione dellascuola e quella del Dirigente, della scansione temporale riguardante la realizzazione delprogetto sperimentale nel prossimo anno scolastico. Ha fornito anche dati e modalità dellaformazione dei neo Dirigenti scolastici, sia relativi al corrente anno scolastico sia al prossimo.


Come FLC CGIL abbiamo fatto rilevare che collegare la valutazione del Dirigente a quella dellascuola è fuorviante oltre che improprio; abbiamo poi aggiunto che qualsiasi progetto divalutazione del Dirigente deve tener presente quanto previsto nell’articolo 20 del CCNLdell’Area V.Per quanto riguarda la formazione dei neo DS, oltre a lamentare l’assoluta mancanza diinformativa al riguardo, abbiamo sottolineato l’eccessivo, e spesso inutile, carico di lavoro a cuisono stati sottoposti i neo Dirigenti. Siccome le materie su cui confrontarsi sulla valutazione deiDS sono tante (da quelle contrattuali a quelle di merito e di attuazione) abbiamo chiesto unaggiornamento del confronto con incontro specifico su VALeS, Valutazione dei dirigentiscolastici e formazione dei dirigenti neo assunti (per la quale abbiamo chiesto anche unarendicontazione delle spese sostenute, dell’origine delle risorse finanziarie utilizzate e delmonitoraggio sull’apprezzamento da parte dei partecipanti).L’Amministrazione si è impegnata a convocare a breve un apposito incontro.Sulle operazioni relative al conferimento e mutamento degli incarichi dirigenziali, abbiamosottolineato come, in mancanza di un apposito Contratto Integrativo Nazionale e per effetto delD.Lgs. 150/09 (decreto Brunetta) sia aumentata a dismisura la discrezionalità, che spessosconfina nell’arbitrio, dei Direttori Generali; non c’è omogeneità nelle varie regioni; manca latrasparenza; i criteri alla base delle procedure sono assolutamente generici, quando non sonodel tutto assenti, e non sempre vengono illustrati alle OO.SS. in appositi incontri diinformativa.Le decisioni dei Direttori in diverse regioni non assicurano che i dirigenti duramentedanneggiati dai processi di dimensionamento negli anni passati possano vedere ridotto ildisagio in cui svolgono il loro lavoro.Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• prospetto organici DS <strong>2013</strong>-2014 – richiesta autorizzazione ad assumere etrattenimenti in servizio***********MANOVRA - MEF – F.P. - RAPPORTI STATO - REGIONI – NOTIZIE ESTERO02. La Corte Costituzionale dichiara costituzionalmente illegittimo l’art.19 dello Statuto dei lavoratoriPer la CGIL è una sentenza di granderilevanza per le relazioni sindacali eindustriali.L’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori è illegittimo nella parte che esclude dallarappresentanza sindacale aziendale (Rsa) le associazioni sindacali che, “pur non firmatarie


di contratti collettivi applicati nell’unità produttiva, abbiano comunque partecipato allanegoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell’azienda”.La decisione della Consulta, pronunciata ieri, è arrivata dopo un ricorso della Fiom contro laFiat. La Consulta “ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 19, 1° c. lett. b) dellalegge 20 maggio 1970, n. 300”.La questione di legittimità costituzionale era stata sollevata e rimessa alla Consulta daitribunali di Torino, Modena, Vercelli, a seguito dei ricorsi Fiom, fuori dalle Rsa per non averfirmato il contratto aziendale della Fiat, che richiama proprio l’articolo 19 della legge 300 del1970. Il sindacato aveva sollevato il contrasto con gli articoli 2, 3 e 39 della Costituzione,ovvero la lesione del principio solidaristico, la violazione del principio di uguaglianza e di quellodi libertà sindacale.“La decisione della Consulta, infatti, - sottolinea la CGIL -ripristina le condizioni affinché isindacati rappresentativi dei lavoratori e delle lavoratrici possano far valere il loro diritto allacontrattazione e alla presenza nei luoghi di lavoro con propri delegati e delegate”. Lademocrazia sindacale è il presupposto fondamentale per esercitare pienamente le libertàsindacali, la libertà di scelta dei propri rappresentanti e per tutelare al meglio le condizioninormative ed economiche del lavoro in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i comparti.La sentenza rafforza, altresì “i principi e le regole stabiliti nel recente accordo firmato da CGIL,CISL, UIL e Confindustria in materia di democrazia e rappresentanza, che deve trovareanaloghe intese con tutte le associazioni imprenditoriali”.***********03. Per un welfare universale. “Il lavoro è discontinuo, la vita NO”, lacampagna della FLC Cgil -Intervista a Domenico PantaleoArticolo 33 n. 5-6/<strong>2013</strong>Con lo slogan “Il lavoro è discontinuo, la vita NO”, la FLC CGIL ha lanciato unacampagna per un welfare universale. Che cosa si propone concretamente?Vogliamo estendere le protezioni sociali all’insieme delle diverse condizioni di lavoro nei settoridella conoscenza e, più in generale, alle nuove generazioni.Questo significa rafforzare il diritto allo studio, garantire a tutte le lavoratrici e a tutti ilavoratori con contratti precari all’interno dei settori della conoscenza (scuola, università,ricerca, formazione) quegli ammortizzatori sociali che assicurino alle persone un reddito tra uncontratto e l’altro e che accompagnino i processi di stabilizzazione.Il lavoro e la qualità del lavoro, la necessità di strumenti efficaci di welfare, la cancellazionedella precarietà per le lavoratrici e per i lavoratori nei nostri comparti devono tornare ad esseretemi centrali perché nessuna persona deve essere messa di fronte all’alternativa tra lavoro ediritti.


Come si integra lo strumento del “reddito minimo” con gli ammortizzatori sociali giàesistenti?Attualmente esistono nel nostro paese degli ammortizzatori sociali e strumenti di sostegno alreddito (cassa integrazione, Aspi, mini-Aspi, una tantum ecc.) carenti e non universalistici, chenon coprono efficacemente l’insieme del mondo del lavoro, tutte le forme di precariato e chi èin cerca di un lavoro. Per queste ragioni devono essere profondamente riformati. Prioritario èprevedere un “reddito minimo” che garantisca – prima di tutto – l’accesso al sapere, chesostenga coloro che hanno un basso salario, i disoccupati e le famiglie povere, insomma unostrumento minimo di protezione sociale come esiste negli altri paesi europei. I nuovi poveri,oggi, non coincidono più soltanto con coloro che sono disoccupati, ma – come accade anchenei nostri comparti – è povero anche chi ha un lavoro. Basti pensare ai precari dell’università,degli enti di ricerca, della scuola, ma anche a lavoratori – come i collaboratori scolastici – chehanno, sì, un rapporto a tempo indeterminato, ma uno stipendio di 1.000 euro al mese…Bisognerebbe tornare allo spirito della Costituzione, a quell’articolo 36 che recita: “Il lavoratoreha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni casosufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.Ma oggi il lavoro non c’è e quando c’è è precario. Il lavoro, veicolo fondamentale diemancipazione, di libertà, è diventato solo mortificazione della dignità e delle competenze,ripagato con bassi salari e sfruttamento. Istituire un reddito minimo è tanto più importante sesi pensa che nei prossimi anni – come ci dicono le statistiche –non sarà facile dare a tutti unlavoro (che sarebbe l’obiettivo ideale) e non si può lasciare le persone sole senza reddito.Serve, come rivendicato dalla Cgil, un piano del lavoro che consenta la rapida creazione dellavoro coniugandolo con un grande progetto di benessere sociale e di sostenibilità ambientale.La prima condizione è difendere il lavoro che c’è e per questa ragione bisogna trovare lerisorse per la cassa integrazione in deroga, per gli esodati e per estendere i contratti disolidarietà.La riforma Fornero sulle pensioni deve essere rivista stabilendo una maggiore flessibilità per ilpensionamento in modo da aprire possibilità di lavoro per i giovani. La possibilità per ilavoratori prossimi alla pensione – anche nei settori pubblici – di scegliere il part-time, perfavorire l’ingresso di giovani è una buona idea. Però non si può accettare un’ulteriore riduzionedei trattamenti pensionistici già fortemente ridotti dall’estensione a tutti del sistemacontributivo e dal blocco della rivalutazione.In questi anni, la crisi ha colpito pesantemente anche i lavoratori stranieri e si espande ilfenomeno di abbandono dell’obbligo scolastico da parte dei loro figli. è importante il dibattitoattuale per garantire la cittadinanza ai bambini nati nel nostro paese e daremo pieno sostegnoalle proposte della neo Ministra Cécile Kyenge per questa battaglia di civiltà che ha visto la FLCsempre in primo piano.Come si lega questa campagna al dibattito aperto dalla Cgil a novembre con ilseminario sui giovani “Adesso e domani. Percorsi, emozioni e diritti di unagenerazione”?La campagna della Cgil propone l’istituzione di un reddito minimo (la Youth guarantee) per igiovani che studiano, per quelli che hanno un lavoro precario, per quelli che l’hanno perso, perquelli in cerca di prima occupazione, per i Neet (giovani che non studiano e non lavorano).L’accesso al sapere oggi viene ostacolato in tutti i modi: aumento delle tasse universitarie,borse di studio negate anche a chi risulta “idoneo”, mancanza di alloggi per i fuori sede, ecc.Il diritto all’apprendimento come diritto universale, come bene comune è oggi fondamentale,tanto più ora che si vuole privatizzare tutto, che tutto è mercificato. Da questo punto di vistasono tante le iniziative che abbiamo preso e continueremo a prendere.La FLC vuole mantenere e stringere i rapporti col movimento degli studenti, con le tanteassociazioni attive su questo fronte rafforzando la rete che oggi mette al primo punto il welfareuniversale garantito alle nuove generazioni, la cancellazione della prec- arietà, il Piano dellavoro che la Cgil ha messo in campo. Il tema del lavoro non può essere affidato solo almercato e da questo punto di vista trovo del tutto incomprensibile che il governo Letta continuiesattamente sulla strada dei governi precedenti – Berlusconi e Monti – quando pensa che illavoro si crea soltanto attraverso la flessibilità e quindi agendo sull’offerta e non viceversa sulladomanda. L’obiettivo strategico per il Paese deve essere quello di creare buona e pienaoccupazione.


Il Piano del lavoro della Cgil indica quali sono i campi di innovazione che concorrono acambiare radicalmente la società e il modo di vivere, le nuove opportunità di lavoro chepresentano un grande salto qualitativo: il lavoro che produce beni comuni, che garantiscebenessere alle persone, il lavoro attento all’ambiente, ai bisogni culturali, al miglioramentodella qualità della vita nelle città, alla mobilità urbana.è nel benessere sociale che bisogna investire perché su questo ruota la possibilità di creare iposti di lavoro del futuro e migliorare la qualità della vita delle persone.Noi crediamo che occorra costruire un ponte ideale con le nuove generazioni, che la FLC e laCgil debbano oggi fare della condizione giovanile e della necessità di dare una risposta alladisperazione di tante ragazze e ragazzi la loro priorità.Sono convinto che avremo un autunno molto caldo all’interno delle scuole e delle universitàperché oggi la condizione giovanile è peggiorata e se il governo non dà risposte saremo, noidella FLC Cgil, in prima fila con i lavoratori della conoscenza e con i giovani nelle lotte.Senza una vasta iniziativa sociale non si potrà cambiare pagina rispetto alle politichedell’austerità che hanno massacrato la parte più debole del Paese salvaguardando renditefinanziarie e speculazione.Quali sono le richieste che la Flc Cgil avanza al “rinnovato” governo appenainsediato? E quali potranno essere realisticamente le proposte accolte da unesecutivo composto in gran parte da coloro durante i cui governi precedenti sonocomparse le più svariate forme di lavoro precario?Sono molto pessimista sulla possibilità che questo governo possa produrre i reali cambiamentiche servono al Paese per risollevarlo dalla disperazione sociale. Sono evidenti le contraddizionie le fragilità di una coa- lizione con le stesse forze politiche che sono state responsabili dellademolizione del sistema di istruzione, di formazione e ricerca. Non mi pare che ci sia alcunsegnale di novità e il Governo delle larghe intese va in direzione opposta alla domanda dinovità espressa dal voto. Comunque noi valuteremo il merito delle risposte per definire i nostricomportamenti.Quali sono i problemi e i comparti della conoscenza su cui occorre intervenire piùurgentemente?I problemi da risolvere in tutti i settori della conoscenza sono molti e tutti urgenti.La FLC ha avanzato alcune richieste e priorità precise sulle quali attendiamo delle risposte. Sesarà confronto o conflitto dipenderà dalle ri- sposte che avremo a partire dalla necessità diristabilire corrette relazioni sindacali.La prima questione è quella di invertire la tendenza al disinvestimento, non basta che dicano“non tagliamo più”, oggi occorrono risorse ulteriori. Occorrono 4 miliardi l’anno di investimentiaggiuntivi per allineare il nostro paese alla media europea che equivale a circa 1,25 di punti diPil.Il secondo punto è come si risponde al tema occupazione. A luglio scadono migliaia di contrattinei settori della ricerca. Crediamo che il primo atto del governo Letta debba essere la prorogadei contratti a termine in tutta la pubblica amministrazione. Più in generale serve un piano distabilizzazione che riveda la modalità con cui vengono definiti gli organici.La FLC ha formulato proposte precise, nella scuola ad esempio, per spostare una quotaconsistente dall’organico di fatto all’organico di diritto che permetterebbe di recuperare unaquota consistente di assunzioni a tempo indeterminato. Ci sono emergenze che riguardano ilpersonale Ata, i docenti inidonei e gli istituti ex pareggiati musicali che non possono piùattendere e che richiedono immediate risposte.Va stabilito che nelle università e negli enti di ricerca le assunzioni a tem-po determinatoavvengano con un unico contratto, superando tutte le tipologie anomale, accompagnato da unsistema di valutazione che permetta la trasformazione a tempo indeterminato anche attraversonormative contrattuali. Occorre un piano straordinario di reclutamento di ricercatori perallineare il nostro Paese alla media europea facilitando la possibilità di attingere risorse daigrandi progetti comunitari.Terza cosa. Occorre intervenire su tutto il sistema delle infrastrutture: vanno messi insicurezza tutti gli edifici scolastici e occorre dotarli di palestre, di laboratori, di biblioteche.L’idea oggi in voga, che la qualità e il miglioramento della scuola dipenda solo dai docenti, èsbagliata.Per quanto riguarda la ricerca e l’università c’è la necessità d’investire per garantire una


migliore integrazione tra didattica e ricerca, una reale sinergia con i territori, una maggioreintegrazione tra istituti di ricerca pubblici e atenei e una riorganizzazione seria della rete diricerca del nostro Paese.Quarto punto. C’è bisogno di rinnovare i contratti nazionali: non è possibile che i contrattisiano fermi ancora al 2009; il problema degli adeguamenti salariali; la parificazione dei dirittifra precari e non dev’essere uno dei temi fondamentali; aggiornare le normative contrattuali el’organizzazione del lavoro in tutti i comparti della conoscenza ai cambiamenti avvenuti e aquei grandi obiettivi che intendiamo raggiungere: innalzamento a 18 anni dell’obbligoscolastico; apprendimento lungo tutto l’arco della vita; la cancellazione dell’assurda leggeBrunetta che ha introdotto un sistema autoritario, gerarchico all’interno delle scuole edell’università e sta determinando delle ripercussioni negative sulla contrattazione decentrata.E le emergenze non finiscono qui...Il tema della democrazia nei luoghi della conoscenza è un’altra priorità. Non possono essereluoghi dove qualcuno comanda e tutti gli altri obbediscono. Se i luoghi della conoscenza nontornano ad essere comunitari, se tutte le persone con le loro competenze, sensibilità,professionalità, culture non possono interagire tra di loro, non ci sarà un miglioramento.Occorrerebbe cancellare completamente alcune delle controriforme della Gelmini che hannoprodotto solo disastri. Rivedere tutto il sistema di valutazione delineato da Anvur e Invalsi, afavore di un sistema che serva a migliorarsi, non a mettere in competizione le persone e lestrutture.Inoltre, la governance dell’intero sistema dell’istruzione è passata ormai dalle mani del Miur aquelle del Mef (Ministero economia e Finanza). Dovrebbe essere invece l’intero governo adassumersi la responsabilità di indicare le politiche attraverso un coordinamentointerministeriale perché il tema dell’istruzione e della formazione è centrale per il paese e oggidiscutere di istruzione significa discute- re di politiche industriali, di welfare, di innovazione e dicittadinanza.Il Miur è un’entità sempre più marginale rispetto a scelte che vengono costruite altrove. Senzauna regia gene- rale e un rafforzamento delle competenze nel Miur non si possono tenereinsieme tutte le questioni di cui abbiamo parlato.***********04. Formazione tecnica superiore: le ultime novitàSintesi degli interventi nazionali eregionali degli ultimi mesi.Grandi manovre" riguardo alla formazione tecnica superiore e, più in generale, all'istruzionetecnica e professionale.Andiamo con ordine.Le novità a livello nazionaleGli ultimi atti del governo MontiNegli ultimi mesi del Governo Monti, il MIUR, aveva dato una forte spinta per la costituzionedei cosiddetti poli tecnico-professionali previsti dal Decreto del Presidente del Consiglio deiMinistri del 25 gennaio 2008 concernente "la riorganizzazione del Sistema di istruzione e


formazione superiore e la costituzione degli Istituti tecnici Superiori". Inoltre erano statesottoscritte una serie di protocolli di intesa, tra cui quello con il CNR, precedentementecommentato su questo sito.Le audizioni del Ministro Carrozza alle Commissioni ParlamentariIl 27 giugno scorso, nella replica davanti alle Commissioni riunite (VII) del Senato dellaRepubblica e della Camera dei Deputati sulle linee programmatiche del suo dicastero, ilMinistro Carrozza ha ribadito l’impegno a valorizzare gli Istituti tecnici Superiori (ITS)attraverso il rafforzamento delle “loro capacità di connessione con le filiere produttive delterritorio in una dimensione nazionale e internazionale, con il coinvolgimento delle Parti sociali,soprattutto di categoria, le imprese, i collegi e gli ordini professionali, le camere di commercio,le istituzioni di ricerca e formative.”Il Ministro ha elencato quattro piste di lavoro:1. sviluppare la capacità degli ITS di connettersi alle reti per la ricerca industriale, direalizzare interventi formativi nell’ambito di filiere complementari attraverso lainterconnessione tra filiere formative, filiere protettive, cluster tecnologici, politecnologici, anche con la partecipazione delle amministrazioni centrali competentiper materia;2. avviare progetti pilota attraverso accordi con i fondi interprofessionali per laformazione continua dei lavoratori, ai fini della loro riconversione eriqualificazione professionale con riferimento all’innovazione tecnologica;3. realizzare tirocini all’estero allo scopo di formare tecnici superiori con solidecompetenze riferite all’internazionalizzazione dei mercati;4. avviare progetti pilota per realizzare progetti di apprendistato di terzo livello.Precedentemente in sede di presentazione delle linee programmatiche il ministro avevasottolineato come una delle priorità del suo ministero sarebbe stato quello di "rafforzare gliIstituti Tecnici Superiori in una dimensione multiregionale e in una visione coerente con ilbisogno dei cluster."Per comprendere questo passaggio dell'intervento dl Ministro Carrozza occorre ricordare che ilDecreto Interministeriale 7 febbraio <strong>2013</strong>, con le quali sono state emanate le linee guidasull'istruzione tecnica e professionale, prevede quanto segue:1. entro il 31 dicembre 2015 le Regioni adottano gli atti per modificare o integrare laprogrammazione degli ITS in modo che in ogni regione vi sia un solo ITS per ciascunambito in cui si articolano le aree tecnologiche2. nella programmazione <strong>2013</strong>/2015 degli ITS, sono considerati prioritari iprogrammi di intervento multiregionali, volti a valorizzare le complementarietà trale filiere produttive dei territori interessati. A tal fine è prevista l'adozione di un pianonazionale per la programmazione multiregionale da condividere mediante un accordoin sede di Conferenza Stato Regioni.Cluster tecnologiciInoltre l' Avviso per lo sviluppo e il potenziamento di cluster tecnologici nazionaliemanato dalla Direzione Generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca del MIUR(DD 257 del 30 maggio 2012, integrato dal DD 414 del 12 luglio 2012) prevedeva che:• ogni Progetto da finanziare avrebbe dovuto ricomprendere uno specifico interventoper la realizzazione di attività di formazione per ricercatori e/o tecnici di ricercacoerenti con le tematiche di ricerca previste dal progetto, estesa alla capacità dimanagement dell'innovazione, di nuova imprenditorialità e di gestione di strutture eprogrammi complessi, anche attraverso la valorizzazione dell'istruzione tecnicoprofessionalesino al livello post-secondario, il cui costo complessivo fosse non


inferiore al 10% dei costi del progetto di ricerca pena l'inammissibilità della domanda(circa un milione di euro per circa 40 progetti, per totale di 40 milioni di eurocirca)• gli specifici percorsi formativi avrebbe dovuto avere durata non superiore a quellaprevista per il progetto di ricerca e non inferiore a 12 (dodici) mesi ed essereesclusivamente finalizzati allo sviluppo di conoscenze e abilità tecniche specifiche nelsettore considerato.Le graduatorie dei Progetti sono stati pubblicati nel dicembre scorso (DD 18 del 14 dicembre2012). Al momento non si hanno notizie né delle attività formative dei cluster approvati, nédell'Accordo in sede di Conferenza Stato Regione sugli indirizzi della programmazionemultiregionale degli ITS.Il documento del CNEL del 22 maggio <strong>2013</strong>Il Consiglio nazionale per l'Economia e il Lavoro (CNEL) è intervenuto sull'argomento conun documento di "osservazioni e proposte" approvato lo scorso 22 maggio dal titolo“Promozione dell’Istruzione e della Formazione Tecnica Superiore”. Interessante neldocumento del CNEL l'individuazione di una serie di criticità che limitano fortemente l'azionedegli ITS:• Diffidenza tra i partner coinvolti. Ciò porta a pretendere dalle istituzioni pubblichequali la Scuola, di operare e/o di accollarsi costi che istituzionalmente non possonosostenere• "I finanziamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche non sono garantiti neltempo e nel prosieguo del progetto"• "Il nuovo canale formativo spesso viene percepito come un ripiego per chi nontrova lavoro, non riesce negli studi universitari o vuole semplicemente trovare uncanale per trovare occupazione"• disomogeneità degli allievi in entrata.Il Parere del Consiglio di Stato sullo schema di decreto relativo al riconoscimento dei creditiformativi tra ITS e UniversitàInfine il Consiglio di Stato ha espresso parere positivo con numerosi osservazioni sulloSchema di decreto del Ministro dell'Istruzione recante regolamento per la disciplina delriconoscimento dei crediti formativi universitari, a norma dell’articolo 14, commi 2 e 3, dellalegge 30 dicembre 2010, 240 (Parere 1591 del 29/03/<strong>2013</strong>). Come è noto il comma 3 dellaLegge 240/10 stabilisce che con decreto siano definiti i criteri per il riconoscimento deicrediti acquisiti dallo studente a conclusione dei percorsi realizzati negli Istituti TecniciSuperiori (ITS) nell’ambito dei progetti attuati con le università attraverso le cosiddettefederazioni contemplate dall’art. 3 della medesima Legge 240/10. Interessante notare lafrase conclusiva del parere "In conclusione, può esprimersi parere favorevole all’ulteriore corsodello schema di decreto, con le osservazioni di cui ai punti precedenti e con invitoall’Amministrazione ad una scrupolosa attività di vigilanza sulla corretta applicazione delledisposizioni dell’esaminato schema di regolamento."Ricordiamo che su questo schema di decreto il 20 dicembre 2012 la Conferenza StatoRegioni con aveva espresso parere negativo.Le azioni delle RegioniSegnaliamo gli interventi più significativi in atto in questo momento in alcune regioni.LombardiaCon delibera 125 del 14 maggio <strong>2013</strong> la Giunta Regionale della Lombardia ha approvato le“Linee guida per la realizzazione degli interventi di Istruzione Tecnica Superiore per il triennio


<strong>2013</strong>/2015”. La delibera ha due allegati: uno relativo alle "Linee guida per la realizzazionedegli interventi di istruzione tecnica superiore (ITS)" (Allegato A), l'altro relativo alle "Lineeguida per la realizzazione degli interventi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)".Le risorse mobilitate sono le seguenti:Regione LombardiaRisorse finanziarie per interventi di Istruzione Tecnica Superiore per il triennio<strong>2013</strong>/2015 (DGR 125/13)Risorse stataliRisorse regionaliTotale risorse perinterventoITS 7.302.090,46 3.690.627,14 10.992.717,60IFTS 1.108.2<strong>05</strong>,00 8.232.461,50 9.340.666,50Totale 8.410.295,46 11.923.088,64 20.333.384,10Emilia RomagnaIl 22 aprile <strong>2013</strong> la Giunta Regionale dell'Emilia Romagna ha approvato la delibera 497 aventeper oggetto: "Rete politecnica regionale. Approvazione del Piano triennale della formazionesuperiore <strong>2013</strong>/2015 e delle procedure di attuazione".L'offerta formativa della rete politecnica è costituita, oltre che dai percorsi ITS e IFTS,anche da percorsi di Formazione Superiore per il conseguimento dei certificati di qualificaProfessionale o di certificati di Competenze di cui al Sistema Regionale delle Qualifiche - Leggeregionale 12/2003. Tali percorsi devono avere la durata di almeno 300 ore.I percorsi IFTS e i percorsi di formazione superiori sono finanziati in base alle norme eprocedure definite dall'avviso pubblico allegato alla delibera (Allegato C). La scadenza per lapresentazione della richiesta di finanziamento era fissata per il 6 giugno scorso.Per l'annualità <strong>2013</strong> sono stanziate le seguenti risorse:• Percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e di FormazioneSuperiore: 6 milioni di euro provenienti dal POR FSE 2007/13 Asse Capitale Umano• Attività delle fondazioni ITS: 2,7 milioni di euro di risorse regionali e € 1.256.976,49di risorse nazionali.Regione CampaniaLa giunta Regionale della Campania con delibera 83 del 14 marzo <strong>2013</strong> ha approvato e "Lineeguida per la costituzione dei poli formativi tecnico-professionali in Campania".Occorre segnalare in premessa che le linee guida chiariscono che "il riconoscimento dei politecnico-professionali nell'ambito dell'offerta formativa della Regione Campania, non generaalcun diritto dei soggetti proponenti a ricevere finanziamenti e/o contributi". In altre parole ifinanziamenti sono concessi solo in riferimento all’attivazione di specifichemacrotipologie di azioni di seguito elencate:• Adeguamento dei laboratori degli istituti tecnici e professionali e altri interventi dellariforma dell’istruzione tecnica e professionale• Poli tecnico professionali di filiera• Istituti Tecnici Superiori (ITS)


• Modelli innovativi di alternanza scuola, formazione e lavoro.Le azioni specifiche sono le seguenti, alcuni delle quali non direttamente afferenti allaFormazione Tecnica Superiore:Regione CampaniaLinee guida per la costituzione dei poli formativi tecnico-professionali in Campania(DGR 83/13)AzioneRisorse(in euro)Numero destinatariLO SPAZIO PER APPRENDERELaboratori e professioni dell’apprendimento.La scuola 12h.8.000.000Il lavoro in Piazza 2.000.000 1.000FORMANDO SI APPRENDEPercorsi formativi in alternanza e in apprendistato25.000.000 2.500MAESTRI IN BOTTEGAProgetto per l’apertura di Botteghe Scuola e per la7.500.000 750diffusione di Mestieri per giovani apprendisti.CAMPANI …EPiani Multiregionali2.500.000VIAGGIANDO S’IMPARA 5.000.000Totale 50.000.000Le risorse provengono dalla terza riprogrammazione del Piano di Azione e Coesione(misure anticicliche).Con successivo decreto dirigenziale 150 del 17 maggio <strong>2013</strong>, ben 42,5 milioni di euro dei 50milioni della delibera 83/13 sono stati canalizzati per la costituzione dei poli tecnicoprofessionali. Con il medesimo decreto dirigenziale 150/13 è stato emanato l'avviso per lapresentazione della manifestazione di interesse per la costituzione dei Poli tecnico professionalinella Regione Campania.Regione CalabriaCon delibera 29 del 28 gennaio <strong>2013</strong> la Giunta Regionale della Calabria ha deciso di realizzareun Piano di intervento regionale, di durata triennale, per la costituzione, a partire dall’anno<strong>2013</strong>, di Poli tecnico - professionali riferiti alla filiera turistica nella sua complementarietàcon quella dell’agribusiness.Il Piano di intervento è stato emanato con decreto dirigenziale 4271 del 20 marzo <strong>2013</strong>. Inparticolare è precisato che in questa prima fase i Poli tecnico - professionali dovranno essere


proposti da Istituti tecnici e Istituti professionali presso i quali funzionano gli indirizzi correlatialle filiere Turistica e dell’Agribusiness. E' prevista la costituzione di minimo 3 massimo 5Poli tecnico-professionali nel settore Turismo. I costituendi Poli dovranno prevederenell’ambito del proprio Piano triennale, la programmazione di Azioni rivolte allo sviluppo dicompetenze trasversali alle filiere di riferimento dei Poli e di Azioni rivolte a svilupparecompetenze dirette alla filiera di riferimento dei Poli. Le risorse complessivamentedisponibili sono pari ad € 13.000.000,00, ivi comprese le risorse per la realizzazione delleazioni di monitoraggio e valutazione, rivenienti dalla terza riprogrammazione del Piano diAzione Coesione (misure anticicliche).Con successivo atto, il Decreto Dirigenziale 8274 del 31 maggio <strong>2013</strong>, è stato emanatol'avviso pubblico con relativi allegati per la costituzione dei poli tecnico-professionali. Qui ilPiano Triennale e gli allegati.***********NOTIZIE NAZIONALI<strong>05</strong>. Finanziamenti esami di stato: il 10 luglio incontro al MiurLa Flc chiede ed ottiene un incontro perdirimente la questione interpretativa suicompensi (max 3) dovuti al commissariointerno impegnato su più classi.Ieri 4 luglio in occasione di un incontro di informativa con la Direzione del Bilancio del Miurabbiamo sollecitato nuovamente http://www.flcgil.it/scuola/esami-di-stato-chiesta-lacorrezione-della-nota-sulla-retribuzione-dei-commissari-interni-in-piu-classi.flcuna nota diprecisazione al fine di chiarire quanto è dovuto al commissario interno impegnato su piùclassi.La questione è nota: ci sono due note ministeriali entrambe emanate dal Dipartimento per gliordinamenti, ma in contraddizioni tra loro. La prima risale al 2007 (7230) e prevede uncompenso per ogni classe (fino a 3) e non per commissione. La seconda (7321/2012) alcontrario afferma che la retribuzione spetta solo nel caso di più commissioni e non dellastessa.Un ‘ assurdità dal momento che in questi anni non sono intervenute modifiche normative in talsenso.Infatti la Direzione Generale del Bilancio da noi interpellata ci ha confermato che glistanziamenti previsti dalla legge di riforma n. 1/2007 sugli esami di Stato sono stati calcolatiprevedendo più compensi laddove il commissario interno è impegnato in più classi.E cioè coerentemente a quanto stabilisce la nota del 2007.Pertanto la riunione del 10 luglio tra la Direzione del Bilancio e la Direzione per gliOrdinamenti servirà a chiarire gli esatti termini della questione, in tempo utile per l’invio deifondi alle scuole il cui monitoraggio è previsto per il prossimo 15 luglio.***********


06. Finanziamenti alle scuole: informativa Miur su MOF <strong>2013</strong>/2014 epagamento ferie ai supplentiConfermato l’invio dei soldi alle scuole per ilpagamento delle ferie ai supplentiOggi 4 luglio si è svolto un incontro di informativa al MIUR sui seguenti punti all’ordinedel giorno:1. ipotesi ripartizione risorse per MOF <strong>2013</strong>/20142. economie personale comandato a.s. 2011/20123. nota informativa alle scuole sul pagamento delle ferie ai supplentiInformativa del MIURSul primo punto il Miur ci ha sottoposto un’ipotesi di assegnazione di fondi MOF <strong>2013</strong>/2014 chericalca il taglio e i criteri di ripartizione già stabiliti dall’Intesa del febbraio <strong>2013</strong>.La nostra posizionePositivo che il MIUR, come sollecitato dalla FLC, voglia inviare tempestivamente lacircolare sulla ripartizione del MOF. Ciò è fondamentale per evitare tutti i gravi ritardiche ci sono stati quest’anno nel determinare la consistenza del Fondo, legata alla risoluzionedella questione circa il pagamento degli scatti di anzianità in seguito all’Intesa separata che laFLC non ha firmato.Adesso che il danno irreparabile (taglio a regime del 25%) è stato compiuto occorremettere le scuole nelle condizioni di iniziare subito la contrattazione a inizio annoscolastico <strong>2013</strong>/2014.La riunione è stata aggiornata ad una data successiva, dal momento che alcuneorganizzazioni sindacali si sono riservate un ulteriore approfondimento sull’ipotesi di ripartoproposta dal MIUR.Sul secondo punto il MIUR ci ha comunicato che le economie ammontano a 26.000 euro e,come stabilisce il CCNL, saranno inviate alle scuole ad incremento del FIS <strong>2013</strong>/2014.Riguardo le assegnazioni dell’anno scolastico 2012/<strong>2013</strong>, anch’esse decurtate dall’Intesasepara sugli scatti di anzianità, il MIUR ha proposto di rivederne i parametri. Infatti, pereffetto dei tagli operati dalle diverse finanziarie è diminuito il numero dei comandati.La nostra posizioneAnche in questo caso ci siamo detti favorevoli all’invio tempestivo delle economie e allaveloce sottoscrizione dell’Intesa per pagare il lavoro svolto dal personale comandato,cercando di ridurre al massimo l’impatto dei tagli.Tuttavia poiché non è stato fornito un quadro esatto del personale comandato la riunione dioggi è stata aggiornata a mercoledì 17 luglio alle ore 9.30.


In quanto al terzo punto e cioè il pagamento delle ferie ai supplenti il MIUR ci hasottoposto una bozza di circolare che ricalca l’informativa che ci era stata fornita loscorso 20 giugno.La bozza della nota indica chiaramente che per i supplenti brevi e saltuari – siadocenti che ATA – ci sono i finanziamenti in misura tale da garantire la copertura delpagamento delle ferie maturate.Per quanto riguarda invece le ferie del personale con contratto fino al 30 giugno silimita a dire che il pagamento è di competenza del MEF. Per questa tipologia di personale(docenti e ATA) va inviata la comunicazione alle Ragionerie territoriali, che curano i pagamenti,poiché le somme relative sono da imputare ai capitoli di bilancio del MEF.La nostra posizioneL’emissione della nota è un fatto positivo anche se è tardiva rispetto all’esigenze deilavoratori e delle scuole che hanno diritto di conoscere nei tempi dovuti le decisioni presedell’amministrazione.Per quanto ci riguarda e, in tal senso abbiamo proposto di modificare la nota in questione,deve essere chiaro che il MEF deve garantire il pagamento delle ferie a docenti e ATAnominati fino al 30 giugno sulla base della semplice comunicazione delle scuole.Il MIUR si è riservato di valutare le nostre richieste di precisazioni prima di procedere allastesura definitiva della nota.Segnaliamo, inoltre, che quest’anno la Ragioneria non ha ancora inviato alle scuole latabella annuale per il calcolo delle ferie dei supplenti. Fino allo scorso anno il MEFmetteva a disposizione delle scuole un tabulato che veniva riempito con un elenco deinominativi da retribuire. In questo caso le scuole – già stremate dal lavoro di questi giorni oltreche dalle disfunzioni del sistema NoiPA – sono costrette a fare un provvedimento diliquidazione per ciascun dipendente da retribuire dalle RTS.Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• pagamento ferie ai supplenti scheda analisi norma in legge di stabilità• pagamento ferie ai supplenti informativa 20 giugno e documento congiunto oo.ss.***********07. Organico di fatto docenti e Ata <strong>2013</strong>-2014. Il Miur emana lacircolare. Non ci sono risposte all’emergenza organiciil Ministro Carrozza deve assumersi le proprieresponsabilità. Accolte alcune delle richiestesindacali, rimane la necessità di organico afronte dell’aumento degli alunni e dellerichieste di tempo scuola.Il MIUR ha emanato la circolare18 del 4 luglio <strong>2013</strong> riguardante le indicazioni per lacostituzione dell'organico di fatto di tutto il personale docente, educativo e ATA per ilprossimo anno scolastico <strong>2013</strong>-2014. Nell’incontro avuto il 2 e 3 luglio scorso la FLC CGIL


aveva presentato diverse richieste di modifica ed integrazione alla bozza iniziale, richieste chein parte il MIUR ha positivamente accolto.Rimane il giudizio complessivo negativo sulla circolare perché non dà adeguate risposteper garantire le necessità delle scuole per quanto riguarda sia il diritto allo studio che lafunzionalità del servizio né sul versante del personale docente, né su quello del personaleeducativo fortemente penalizzato dall’attuazione di parametri previsti dall’art. 20 del DPR n.81/09, né sugli Ata.Abbiamo ricordato al Ministro Carrozza lunedì scorso che è necessario dare risposteconcrete alle emergenze della scuola a partire dalla stabilizzazione degli organici e alladefinizione di un piano pluriennale di immissioni in ruolo come elaborato in "La scuola vincein quattro mosse".Segnaliamo alcuni aspetti positivi contenuti nella circolare e richiesti dalla FLC CGIL.Organico docenti• Previsto l’obbligo a garantire l'insegnamento dell'ora alternativa alla religionecattolica.• Richiamato il rispetto delle norme sulla sicurezza e dei parametri sul numero deglialunni per classe di cui al DPR n. 81/09.• Evidenziata la necessità che le dotazioni previste per la scuola dell'infanzia nonsiano utilizzate su altri gradi di scuola anche per far fronte alle continue dismissioni delservizio da parte dei comuni.• Vanno assicurate le risorse necessarie a garantire il mantenimento dell'orario dilezione dell'anno precedente nella scuola primaria (le 30 ore anche nelle classiquarte e quinte laddove sono state ridotte nel diritto) “riassegnando” i risparmiderivanti dal calcolo generalizzato del tempo scuola a 27 ore nelle stesse scuole.• Prevista (analogamente a quanto già scritto nelle CM n. 10/13 sul diritto) la garanziache nella scelta della seconda lingua straniera nella secondaria sia di primo chedi secondo grado non debba comportare la trasformazione delle cattedre da internead esterne, non debba creare esubero né nella scuola né in ambito provinciale e,questo, “neanche in prospettiva”.• Si ricorda che le cattedre oltre le 18 ore vanno costituite “esclusivamente” quandonon è possibile farlo a 18 ed il pacchetto orario disponibile non arrivi “almeno a 15 ore”.• Confermata la dotazione organica attuale nei CTP, visto che l’avvio del CPIA è previstaper il 2014-2015.• Viene ricordato l'obbligo ad attivare l'ufficio tecnico in tutti gli istituti tecnici(settore tecnologico) e professionali (settore industria ed artigianato) in presenzadi esubero nel ruolo degli ITP (nel caso in cui non sia stato possibile farlo già neldiritto).Organico educatori• Per le dotazioni organiche del personale educativo, pesantemente colpitodall'applicazione rigida dei parametro del DPR n. 81/09, la circolare prevede che in fasedi adeguamento dell'organico di diritto al fatto si debba garantire la funzionalità delservizio e che, comunque, va garantita quantomeno la stessa dotazione di fattodello scorso anno.Organico Ata• Per i DSGA saranno impartite ulteriori istruzioni alla luce del quadro che emergerà aconclusione delle operazioni di mobilità che saranno pubblicate il giorno 30 luglio


prossimo. In ogni caso, laddove il combinato effetto dei tagli dovuti al dimensionamentoe quelli derivanti dall'applicazione della legge n. 183/2011 (scuole sottodimensionateche non potranno più avere il DSGA titolare) ha già determinato lo scorso anno esuberoo lo determinerà nell’anno prossimo, i soprannumerari rimarranno in servizio nellescuole dove hanno prestato servizio nel 2011-2012 (cosi come previsto nell'ipotesi diCcni sulle utilizzazioni). Nel caso in cui non ci sia esubero o questo siaquantitativamente inferiore alle scuole sottodimensionate, la contrattazione regionaledovrà definire i criteri con cui queste saranno “abbinate” ad altra scuola, fermorestando il riassorbimento prioritario dell’esubero.• Nella fase di adeguamento dell'organico di diritto al fatto sarà garantito l'aumentodell’organico dei collaboratori scolastici nella misura necessaria a coprire in tutte lesedi e plessi l'orario di funzionamento della scuola nel rispetto degli obblighi contrattuali(quindi “almeno” una unità per plesso/sede), cosi come per il personaleamministrativo nelle scuole particolarmente complesse, cosi come per il personaletecnico ai fini della sicurezza nell'utilizzo dei laboratori.• Per il personale assistente tecnico va garantito, inoltre, il rispetto di quanto prevedeil Ccnl, con particolare riguardo alla manutenzione delle apparecchiature nei laboratori.Ciò vuol dire che l’orario settimanale (36 ore) va ripartito tra assistenza durante le oredi laboratorio (min 24 max 30) e manutenzione.della strumentazione (max12 min. 6).• Infine, nell’adeguamento dell’organico di diritto alle situazioni di fatto, si dovrà tenereconto della presenza di personale Ata inidoneo o con mansioni ridotte (siacollaboratore, che amm.vo, che tecnico) autorizzando un ulteriore posto in deroga nellescuole dove, questo personale, sia presente dalle due/tre unità in su, oppure comunquenelle scuola dove sia presente una sola unità di quel profilo.Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• circolare ministeriale 18 del 4 luglio <strong>2013</strong> as <strong>2013</strong> 14 adeguamento organici didiritto a situazioni di fatto***********08. Utilizzazioni scuola <strong>2013</strong>-2014: al via la presentazione delledomandePubblichiamo le scadenze e i modelli per lapresentazione delle domande di utilizzazionee assegnazione provvisoria.Come preannunciato nell’ultimo incontro il MIUR ha pubblicato la nota 6894 del 4 luglio <strong>2013</strong>con la quale si trasmette l’ipotesi di CCNI. Nella nota sono definite le scadenze per lapresentazione delle domande di utilizzazione e assegnazione provvisoria per consentire l’avvioregolare dell’anno scolastico, in attesa della sottoscrizione definitiva del contratto.Queste le scadenze:• dal 10 al 20 luglio personale docente della scuola dell’infanzia e primaria (lerelative domande vanno presentate esclusivamente tramite la modalità istanze online);


• entro il 25 luglio personale docente della scuola di I e II grado, personaleeducativo e docenti di religione cattolica;• entro il 12 agosto personale ATA.Fatta eccezione per la scuola dell’infanzia e primaria, le cui domande saranno presentate online(e per le quali saranno date ulteriori istruzioni tecnico-operative), tutte le altre istanzedovranno essere presentate utilizzando i modelli cartacei allegati.Le domande di utilizzazione devono essere indirizzate all’Ufficio territorialmente competentedella provincia di titolarità per il tramite del dirigente scolastico dell’istituto di servizio.Le domande assegnazione provvisoria e di utilizzazione in altra provincia devonoessere presentate direttamente all’Ufficio territorialmente competente della provincia richiestae, per conoscenza, all’Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità.Le domande di utilizzazione e di assegnazione provvisoria degli insegnanti di religionecattolica devono essere presentate alle Direzioni Regionali competenti (vale a dire alleDirezioni Regionali nel cui territorio è ubicata la Diocesi richiesta).Il personale interessato a produrre domanda anche per diverso ordine di scuola è tenuto arispettare la data di scadenza del proprio ordine di appartenenza.La documentazione e le certificazioni da allegare alle domande devono essere prodotte inconformità a quanto riportato nell’articolo 9 del CCNI relativo alla mobilità, sottoscritto in data11 marzo <strong>2013</strong> e nell’art. 4 della relativa O.M. 9 del 13 marzo <strong>2013</strong>.La trasmissione agli USR dell’ipotesi di CCNI ha lo scopo di consentire per tempo l’avvioanche del confronto in ambito regionale (in particolare sul piano delle disponibilità e su altriaspetti previsti nell’ipotesi di contratto), fermo restando che la sottoscrizione a livello regionaledi accordi dovrà seguire la conclusione dell’iter del CCNI.Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• nota 6894 del 4 luglio <strong>2013</strong> utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s <strong>2013</strong>2014 presentazione domande• nota 6894 del 4 luglio <strong>2013</strong> utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s <strong>2013</strong>2014 presentazione domande allegati• ipotesi ccni utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s <strong>2013</strong> 2014 del 15 maggio<strong>2013</strong>***********09. Via ai TFA Speciali: ora è necessario riaprire la discussione sullestabilizzazioni e sul sistema di reclutamento


Quasi pronto il Decreto per lapresentazione delle domande. Chiestoun immediato intervento normativo persanare le esclusioni.In attesa della pubblicazione del Decreto sui TFA speciali, si è tenuto un incontro al MIUR peranalizzare il provvedimento ministeriale per la presentazione delle domande.Ci è stata illustrata una prima bozza nella quale si conferma l'attivazione per tutti gliinsegnamenti (inclusi gli ITP e Strumento musicale) e l'eliminazione della provapreselettiva paventata dal Ministro Profumo.Dal momento della pubblicazione di questo provvedimento decorreranno i 30 giorni perpresentare al domanda via web attraverso le istanze on-line.I requisiti richiesti sono pubblicati a questo indirizzo.Per quanto riguarda la distribuzione dei candidati nei vari anni accademici, come previstodal regolamento, la FLC CGIL ha proposto si utilizzi l'anzianità di servizio che sarà dichiaratanella domanda, senza ulteriori complicazioni o prove pseudo selettive.Restano aperte le questioni relative all'inserimento dell'anno in corso ai fini dellapartecipazione, della possibilità di organizzare i corsi per un triennio (essendo saltato l'a.a.2012/13) e la possibilità di valutare anche servizi prestati nello stesso anno scolastico inpiù insegnamenti diversi.Nessuna di tali questioni può essere risolta con il provvedimento organizzativo e pertanto laFLC CGIL ha richiesto un impegno del Ministro per una ulteriore modifica delregolamento che sani tali anomalie, chiudendo definitivamente la fase transitoria.Una volta approvato il nuovo provvedimento si potranno riaprire i termini per accogliere lenuove domande. La FLC CGIL mantiene l'impegno di vigilanza sull'esigibilità delleprocedure.La FLC CGIL ritiene che per parlare di formazione iniziale e reclutamento ci voglia la materiaprima: i posti per le stabilizzazioni.È necessario perciò che ora che si apra al più presto col Ministero l'interlocuzione sul sistemadi reclutamento e sul piano di stabilizzazioni per dare adeguata risposta alle legittimeaspettative sia di coloro che sono già nelle graduatorie (ad esaurimento e concorsuali) sia dicoloro che hanno affrontato e affronteranno i percorsi di abilitazione ordinari e speciali.***********SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA11. perdenti posto titolari di ore atipiche Tribunale di Potenza –Sentenza del 26 giugno <strong>2013</strong>Criteri di individuazione dei perdentiposto titolari di ore atipiche: i docenti


devono confluire in una graduatoria unicaper la successiva individuazione dellesoprannumerarietà.Il ricorso riguarda l’attribuzione delle cosiddette “ore atipiche”. Un docente di A013 avevacontestato l’operato dell’Amministrazione scolastica nella formazione dell’organico di diritto perl’a.s. 2012/13 lamentando la mancata attribuzione delle ore di “Scienze integrate” disponibilipresso un istituto tecnico (ad indirizzo amministrazione, finanza e marketing) viceversaattribuite alla classe di concorso A060, risultando soprannumerario.La decisione dell’USR è in contrasto con la C.M. n. 2320 del 29/13/2012, che invece dispone,in caso di insegnamenti atipici afferenti a più classi di concorso, la formazione di unagraduatoria unificata, all’interno della quale il ricorrente occupava una posizione di migliorfavore. Il Giudice ha accolto in pieno il ricorso e ha condannato l’Amministrazione alpagamento delle spese legali.Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• Tribunale di Potenza – Sentenza del 26 giugno <strong>2013</strong> perdenti posto titolari di oreatipiche***********12. Dimensionamento nessuna corsia preferenziale per il personaleproveniente dall’istituto accorpante - Tribunale di Potenza – Sentenzan. 648 del 02 aprile <strong>2013</strong>Criteri di formulazione delle graduatorienell’ambito dei processi didimensionamento della retescolastica: non esiste nessuna corsiapreferenziale per il personale provenientedall’istituto accorpante.Il ricorso riguarda l’attribuzione della titolarità al personale Ata (nella fattispecie di uncollaboratore scolastico) per effetto del dimensionamento scolastico, sulla base dellaprocedura prevista dall’art. 47 del CCNI sulla mobilità.All’interno di un singolo dimensionamento che aveva riguardato, tra l’altro, i due IstitutiComprensivi di Marsicovetere e di Corleto, l’AT di Potenza aveva riconosciuto una priorità alpersonale già dipendente dell’I.C. di Marsicovetere, erroneamente considerato come scuola“principale” e accorpante.Detta corsia preferenziale è risultata in netto contrasto con il tenore dell’art. 47, che invecedispone la redazione di un’unica graduatoria comprendente tutto il personale ausiliario di tuttele scuole coinvolte nel “singolo dimensionamento”. Il Giudice ha riconosciuto la fondatezza delricorso.


Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• Tribunale di Potenza – Sentenza n. 648 del 02 aprile <strong>2013</strong> Dimensionamentonessuna corsia preferenziale per il personale proveniente dall’istituto accorpante***********OPINIONI A CONFRONTO: VALUTAZIONE DELLE SCUOLEContinuiamo con la rubrica di confronto sulla valutazione delle scuole e dei dirigenti.È più di un anno che la discussione va avanti, avevamo cominciato lo scorso anno conle posizioni della FLC e della struttura di comparto nazionale dei Dirigenti ScolasticiFLC.Il documento delle associazioni (notiziario 008/<strong>2013</strong>) ha di fatto riaperto ladiscussione. Negli ultimi notiziari abbiamo riportato alcuni interventi : Carlini -Previtali - Sistito – De Anna – Roman – Checchi - G. Fracassi – A. Valentino –Dacrema – Vertecchi – Fanti – Reffieuna – Intravaia – Tiriticco -Abbiamo pubblicato nei numeri precedenti il Dossier FLC CGIL su valutazione scuolafebbraio_<strong>2013</strong> aggiornato ed il regolamento sul sistema di valutazione definitivo.Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO I SEGUENTI DOCUMENTI:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3826• Dossier_FLC_CGIL_su_valutazione_scuola_febbraio_<strong>2013</strong>• RegolamentoValutazioneMarzo<strong>2013</strong> testo definitivo• documento-associazioni-la-valutazione-un-tema-cruciale-un-impegno-condiviso• direttivo flc cgil del 29 aprile <strong>2013</strong> odg La scuola non fa differenze ma fa ladifferenza***********13. Sistema nazionale di valutazione: pubblicato in Gazzetta Ufficiale ilregolamentoLa FLC continuerà a chiedere la modificadi questa norma.E' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 155 di ieri 4 luglio <strong>2013</strong>, il DPR 80 del 28 marzo<strong>2013</strong>. Si tratta del regolamento licenziato dal Consiglio dei ministri, dopo le dimissioni delgoverno, sul sistema nazionale di valutazione. La FLC CGIL ha da sempre contestato nelmetodo e nel merito questa norma e ha avviato una raccolta firme per modificarne icontenuti.


Chiediamo alla ministra Carrozza di avviare quel confronto e quella riflessione che più volte hadichiarato di voler fare sui temi della valutazione: c'è necessità di affrontare questodelicatissimo tema con il mondo della scuola tutto.Nei prossimi giorni pubblicheremo delle schede di approfondimento aggiornate.Consulta il nostro vademecum sulla valutazione.Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• DPR 80 del 28 marzo <strong>2013</strong> Gazzetta Ufficiale n. 155 regolamento sul sistemanazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione***********14. Esame finale del primo ciclo: eliminare la prova nazionale INVALSILe scuole scendono in campo.Prosegue la raccolta firme della FLCCGIL.Pubblichiamo un documento dell'istituto Don Milani di Genova dove si mettono in evidenza lecontraddizioni di una prova unica generalizzata al termine del primo ciclo di istruzione e dellanecessità di includere e sopratutto gli studenti con bisogni educativi speciali.E' molto importante che le scuole scendano in campo con propri documenti e prese diposizione; la FLC sostiene da tempo che quella prova vada tolta perché crea confusione travalutazione di sistema e valutazione degli alunni, perché ha effetti distorsivi sull'esito diun percorso pluriennale di studio e perché altera l'equilibrio tra esaminatori ed esaminandi. Perquesta ragione ha predisposto un appello sul quale ha raccolto e continuerà a raccogliere lefirme.____________________Gentili Ministre Carrozza e Kyenge,Gentile dott. Rossi Doria,Lettera apertaal Ministro dell’Istruzione Prof.ssa M. C. Carrozzaal Sottosegretario Dott. M. Rossi Doria del MIURal Ministro dell’Integrazione C. KyengeVorremmo raccontarVi una storia, tra le tante, che evidenzia una grave contraddizione nelpercorso formativo delle alunne e degli alunni con “bisogni educativi speciali”.


Amina, chiamiamola così, ha sedici anni. E’ arrivata pochi mesi fa dal Marocco e dopo un brevesoggiorno in un’altra città è approdata a Genova e si è iscritta alla nostra scuola, la Don Milani.Ad accompagnarla la mamma e uno zio, che quotidianamente le rinfaccia di doverlamantenere. Perché Amina non ha un papà; o meglio, ce l’aveva, ma è andato via tanti anni fa.Non è semplice la storia di Amina, che nel giro di un mese è finita in una comunità con ilfratellino. Non è facile, e somiglia a quella di tanti altri ragazzini che ogni anno arrivano nellenostre scuole e che accogliamo. Non perché siamo buoni, perché siamo insegnanti. E abbiamoaccolto anche Amina, che se il primo giorno si guardava intorno spaurita, nel giro di qualchesettimana ha alzato la testa e mostrato a tutti il suo sguardo fiero. “Voglio studiare”, ci hadetto. “Voglio andare all’Università”. E via con i libri e i quaderni, il mediatore, il PianoDidattico Personalizzato redatto e attuato accuratamente dal consiglio di classe, i corsi diitaliano come seconda lingua, i contatti con gli educatori della comunità. E i compagni, chesubito l’hanno coinvolta in ogni attività e invitata alle feste, a uscire, a scoprire un mondo a leisconosciuto. Amina non si è persa di animo. Ha capito che in Italia aveva una possibilità diriscatto, che la scuola poteva darle gli strumenti adatti e che il suo sogno, quello di laurearsi,avrebbe potuto realizzarsi. In pochi mesi ha affrontato l’italiano, ha studiato inglese, si èimpegnata con la matematica, ha raggiunto appieno tutti quegli obiettivi minimi che lanormativa prevede in questi casi, perché, come insegnanti, conosciamo bene quello chedobbiamo o non dobbiamo fare quando arriva un alunno “di altra cittadinanza”.Li chiamiamo così, perché “straniero” a noi non piace, ci ricorda troppo la definizione che ne dàDon Milani: “Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nelvostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressida un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.Amina, però, nel suo tortuoso percorso ha commesso un grave errore. Imperdonabile. Si èpermessa di arrivare in Italia ad un’età e con studi che corrispondono all’ultimo anno dellemedie. E non va bene. Ha commesso lo stesso errore di tanti nostri alunni scappati dalleguerre, dalla fame e da situazioni davvero difficili. Non va bene perché quella normativa che cipermette di prendere un alunno in qualsiasi periodo dell’anno, di inserirlo in terza, diindividualizzare il suo percorso di apprendimento, di favorire il plurilinguismo e l’inclusione, è lastessa normativa che ci incatena quando l’alunno neo arrivato deve affrontare l’esame di terzamedia. Nessuna prova differenziata, nessuna misura dispensativa, nessuna valutazionepersonalizzata. Riteniamo questo ingiusto. Ingiusto perché abbiamo illuso Amina, le abbiamofatto capire che con un percorso formativo personalizzato avrebbe raggiunto buoni risultati,l’abbiamo incoraggiata ogni giorno e fatto comprendere che l’impegno porta al successoscolastico per poi metterla di fronte a un baratro, l’esame di licenza media, che non prevede lapossibilità di effettuare prove differenziate coerenti con il percorso progettato per lei. Che cosaavremmo dovuto fare? Dirle “I grandi sforzi che hai fatto non sono serviti… ti abbiamo presa ingiro… non hai fatto abbastanza…? O cos’altro ? Durante l’esame Amina ha scritto un tema didue pagine, in cui ha rispettato la consegna, sapendo comunicare le proprie emozioni eriflessioni; poi, però, è stata costretta ad affrontare completamente da sola la prova nazionaleInvalsi. Ha dovuto analizzare un intero racconto e rispondere a domande in cui era previstoche sapesse trovare il sinonimo e il contrario di parole come “grossolano” e “irascibile” ointerpretare espressioni come “ rugginoso borbogliare”, “piccolo strepito”, “brontolio metallico”.E allora che fare ? Noi vogliamo rispettare le leggi, ma quali leggi ? La recente normativa(Direttiva del 27/12/2012) che rafforza la tutela dei diritti di alunne e alunni con bisognieducativi speciali e chiede alle scuole di predisporre “Piani didattici personalizzati” oppure lanormativa che regola la valutazione degli alunni (DPR 122/2009) negli scrutini finali enell’esame di licenza applicando criteri uniformi e standardizzati indipendentemente da ogniconsiderazione di svantaggio sociale e linguistico ?Il nostro impegno professionale per l’eguaglianza e l’inclusione, opportunamentesollecitato dalla Direttiva ministeriale del dicembre scorso, è inesorabilmentevanificato da valutazioni standardizzate al termine dei “piani didatticipersonalizzati”. Le stesse prove Invalsi, collocate all’interno dell’esame conclusivo dellascuola secondaria di primo grado, acuiscono la contraddizione tra la volontà di personalizzare ipercorsi di apprendimento e la realtà di una valutazione uguale per tutti, quindi nonpersonalizzata.Presi in questa contraddizione non ci resterebbe che trasgredire una Norma:


• o la Normativa, dalla legge 517/77 alla recente Direttiva, che ci chiede di personalizzareper includere• o le Norme (DPR 122 e Prove Invalsi) che ci costringono a valutare tutti allo stessomodo, escludendo così i non adeguati agli standard.Noi insegnanti ogni giorno lavoriamo con persone che credono in noi e nelle quali crediamo.Perché Khadim, Karen, Daniel, Ibrahim, Emra, Asako li guardiamo negli occhi. Non ci possiamopermettere di essere contradditori e di deludere le loro aspettative, per altro da noi alimentatecon i “piani didattici personalizzati”..Gentili Ministre Carrozza e Kyenge,gentile Sottosegretario Rossi Doria,Vi chiediamo di intervenire per risolvere al più presto la contraddizione che esistenella Normativa. Perché a pagarne il prezzo, pesante, sono loro, le alunne e gli alunni chehanno la “colpa” di essere svantaggiati per motivi economici, sociali e linguistici. Perché, comedice don Milani, “non c’è nulla di più ingiusto che fare parti uguali fra diseguali”.***********NAVIGANDO IN RETE15. Se lo studio allontana il lavoro - di Alba SassoSconforto è la parola che forse definisce meglio lo stato d'animo di chi si ferma ad analizzare iprovvedimenti per l'occupazione varati dal governo. Una misura in particolare salta subito agliocchi, e ferisce nel profondo: la proclamazione, di fatto, dell'inutilità degli studi. I posti dilavoro previsti infatti sarebbero riservati a giovani privi di titoli di studio come il diploma, eovviamente la laurea. Ci si sarebbe aspettati che il premier Letta dichiarasse che questa è unamisura del tutto parziale e ancora insufficiente, dedicata soltanto a chi ha di meno e a chi partecon meno chances.Sottolinearlo nella presentazione del piano sarebbe stato almeno un atto di chiarezza. Maquesto avrebbe mostrato in modo esplicito i limiti di questa misura. Il problema infatti ètragicamente molto più vasto e riguarda i giovani tutti. Certo i cosiddetti neet, giovani che nonstudiano e non lavorano, sono gli invisibili, le fasce più deboli e più colpite che alimentano inmisura significativa quel 40% di disoccupazione giovanile che pesa come un macigno su ognipossibile futuro per il nostro paese. Ma la strategia di Europa 2020,che pure si occupa colprogetto "Youth on the move" e con l'iniziativa "Opportunità per i giovani" di questo specificotarget, si pone come obbiettivo l'individuazione di percorsi che favoriscano il ritornoall'istruzione e alla formazione. Cresce un paese che non garantisca una solida istruzione dibase, qualifiche e diplomi?Cresce un paese che è fanalino di coda in Europa per il numero dei suoi laureati, il 21% nellafascia 25/34 anni, a fronte della media europea del 35,8%, mentre l'Europa ci chiede diportare al 40% questa percentuale entro i12020? Ogni lavoro, anche quello che può apparire ilmeno qualificato, ha bisogno oggi di maggiori conoscenze e competenze. In questi anni l'operadi impoverimento del sistema dell'istruzione pubblica è stata sistematica e ha lasciato feritedolorose, forse difficilmente sanabili.Ora si proclama ufficialmente che chi ha passato tanti anni a studiare, specializzarsi, formarsiprofessionalmente ed intellettualmente ha buttato via il suo tempo, i libri non servono. E sitratta di una decisione che pare sposarsi perfettamente con una tendenza che negli ultimi anniha ridotto la scuola pubblica ad un sistema ferito e depotenziato, tenuto su dall'ostinazione edall'amore per la scuola di generazioni di insegnanti e studenti che in quei valori continuano acredere. Questa decisione del governo si inserisce poi in una generale tendenza all'abbandonodelle facoltà universitarie. E' da qualche anno che diminuiscono le immatricolazioni


all'università. E certo numeri chiusi e sbarramenti vari non aiutano. Crollano le facoltàumanistiche, in particolare. Cioè quei luoghi della cultura in cui si è formata l'identità dellanazione moderna, in cui vien custodita la memoria storica e letteraria di un intero paese. Negliultimi 20 anni la riduzione di oltre il 25% delle iscrizioni nelle facoltà umanistiche è un dato chedovrebbe far paura a tutti. Sembra quasi il trionfo di una inconsistente banalità, dilagata perònella cultura delle classi dirigenti, quella secondo cui con la cultura "non si mangia".Laddove invece tutta la storia di questi anni dimostra clamorosamente il contrario, la nostraindustria culturale ha continuato a primeggiare nonostante tutto, e a rappresentare una voceimportante del Pil nazionale. Ma anche le facoltà scientifiche conoscono una flessionedrammatica, destinata a pesare negativamente sul futuro economico e produttivo del nostropaese. E alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, soprattutto a quelli maggiormente preparati equalificati e iperspecializzati, per la cui preparazione e qualificazione si è investito, non resteràche emigrare, anzi scappare. Agli altri, a quelli meno "schizzinosi", ai "cervelli che non possonofuggire", per trovare lavoro non resterà che coltivare l'ignoranza, in un paese che non sa o nonvuole invece coltivare le intelligenze e la creatività. Per fare scelte diverse sarebbe bastatoascoltare i rettori, gli insegnanti, gli studenti, per capire lo stato comatoso in cui versa il nostrosistema di istruzione ed individuarne le criticità proprio in rapporto al mondo del lavoro. Cheavrebbe bisogno sempre di più per crescere di figure di alto profilo culturale e professionale.Costerebbe troppo un piano per il lavoro dei giovani tutti? Che si occupi del disagio edell'eccellenza, che non dimentichi che è il sapere a produrre vantaggio economico, sociale ecivile, capace di creare collegamenti e sinergie tra istruzione, formazione , lavoro ancheattraverso incentivi alla ricerca e all'innovazione rivolti alle imprese? Forse sarebbe statonecessario non rinviare bensì cancellare l'acquisto degli F35, peraltro dismessi dagli Stati uniti,per avere gli indispensabili finanziamenti per coprire ampiamente un progetto più forte ecoraggioso, senza andare a racimolare risorse dal Fondo di funzionamento universitario o daiFondi europei, sottraendoli alle regioni che già utilizzano su obiettivi analoghi. Scegliere èdifficile, ma è l'unica strada per governare.***********16. Il diritto all’istruzione in tempo di crisi - Costituzione, educazione escuola pubblica. Alessandro Pace - Articolo 33 n. 5-6/<strong>2013</strong>Alessandro Pace è professore emerito di Diritto costituzionale nella Facoltà di giurisprudenzadell’Università “La Sapienza” di Roma.Il diritto allo studio non è materia di pareggio di bilancio. E` un principiocostituzionale che ha natura programmatica e non può essere modificato con leggiordinarie.Gli scarsi investimenti in istruzione e i discutibili finanziamenti alle scuole privateRelazione al Convegno nazionale FLC CGIL sul tema «Per un governo democraticodella scuola», Roma, 15 e 16 gennaio <strong>2013</strong>.Due sono le opzioni, per giunta tra loro antitetiche, che, per risolvere il problema del dirittoall’istruzione nel tempo di crisi, si prospettano alle forze politiche e al legislatore (1). La primaconsiste nell’ulteriore progressiva riduzione, sia nella legge di stabilità sia con provvedimentiamministrativi, dei finanziamenti alla scuola pubblica.Deve invece escludersi che, a vantaggio degli equilibri di bilancio, si possano disattendere leconquiste, compiute in passato, a favore del diritto allo studio tramite provvedimenti legislativi.Ed infatti se il legislatore ordinario revocasse precedenti misure favorevoli al diritto allo studio,si porrebbe in controtendenza rispetto al principio fondamentale secondo il quale «LaRepubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica» (art. 9Cost.), che, proprio perché ha natura programmatica, mentre non è assistito da rimedigiustiziali in caso di omissioni da parte del legislatore, costituisce però la causa efficiente per ladeclaratoria d’incostituzionalità delle leggi che esplicitamente lo contraddicono, non potendo,per definizione, le leggi ordinarie operare in senso contrario alle norme programmatiche (2).


Il che significa che tutte le leggi che pongano in essere misure o indirizzi contrari ai precettidell’art. 9 Cost., dovranno superare, per essere ritenute legittime, uno stretto scrutinio dirazionalità/ragionevolezza. La seconda opzione è che dalla crisi nella quale si dibatte la scuolapubblica si può uscire solo guardando in avanti. Tale opzione prende atto e si muove alla lucedelle note considerazioni contenute nel Rapporto 2012 «Education at a Glance» dell’Ocse,secondo cui durante la recessione globale, i differenziali nelle remunerazioni tra chi haconseguito un diploma universitario e chi ha raggiunto un livello inferiore d’istruzione non solosono rimasti sostanziali ma si sono persino accentuati, e secondo cui i contribuenti ottengonoun sano ritorno dai fondi pubblici utilizzati per aiutare coloro che scelgono di seguire la viadegli studi universitari.A sostegno di questa seconda opzione c’è del resto, ancora una volta, la perentoriaenunciazione di principio dell’art. 9 Cost., la quale, imponendo alla Repubblica di promuoverelo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, coinvolge in tale impegno tutte le suepossibili articolazioni: lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e finanche gli enti pubblici nonterritoriali (3).Ciò nondimeno dal Rapporto «Education at a Glance» del 2011 risulta che, rispetto agli altriPaesi dell’Ocse, l’investimento italiano in istruzione è più basso anche a parità del numero distudenti. Inoltre dal «focus Ocse» emerge chiaramente che l’Italia è contraddistinta non soloda bassi investimenti nella formazione e nell’istruzione ma anche da carenti meccanismi divalutazione delle performances degli istituti educativi.Ciò costituisce una condanna per l’insensibilità culturale di chi, negli ultimi anni, ha operatotagli lineari alle risorse finanziarie dello Stato in materia di istruzione, nella convinzione chetutti i capitoli di bilancio abbiano la stessa importanza per l’Italia sia dell’oggi che del domani:una convinzione puramente economicistica del tutto errata, perché sottrarre oggi prezioserisorse finanziarie all’istruzione pubblica significa pregiudicare l’arricchimento culturale e lepotenzialità della ricerca scientifica e tecnologica dei prossimi vent’anni.Il che implica, a sua volta, una responsabilità nei confronti delle generazioni future, che daproblema filosofico (4) è divenuto ormai un problema di diritto costituzionale (5), il quale,come tale, dovrebbe coinvolgere tutti i governanti attuali e non solo gli “uomini di Stato” (6).Un problema che, dopo il dilagante anarco-liberismo di questi ultimi anni, impone, in questotempo di crisi, una effettiva rivalutazione del principio di solidarietà (7).I TEMI AFFRONTATI NELLA RELAZIONE (IN ALLEGATO)Gratuità e obbligo scolasticoContenuto del diritto all’istruzioneIl diritto all’istruzione: situazione giuridica soggettiva o valoreIl diritto dei privati di istituire (e gestire) scuoleAl link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL <strong>NOTIZIARIO</strong> INALLEGATO:http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3982• Il diritto all’istruzione in tempo di crisi - Costituzione, educazione e scuolapubblica - Alessandro Pace - Articolo 33 n. 5-6/<strong>2013</strong>***********

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