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16 gazzetta blocco 2-11.pdf - La Gazzetta del Medio Campidano

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25 settembre 2011 5SANLURI STATO AL VIA IL PROGETTO PER LO STAGNO DI SABAZUSUn’area umida sulla strada <strong>del</strong>l’attrazione turisticaCambia veste lo stagno diSanluri Stato: da area salmastra,quale era in origine, asede di attività agricole e zootecniche,dopo la bonifica ultimatanei primi anni <strong>del</strong> Novecento,a zona di ripopolamentoe cattura, il primo passoper dare vita ad un’oasifaunistica. C’è l’okay <strong>del</strong>laProvincia e <strong>del</strong>la Regione.“L’obiettivo <strong>del</strong> progetto”,spiega il sindaco AlessandroCollu, “è proteggere la faunache ancora popola l’area. Èvero che la maggior parte <strong>del</strong>lostagno è stata prosciugatae bonificata, ma una parte haconservato le caratteristicheoriginarie, proprie di una zonaumida, luogo di migrazione diuccelli acquatici, come i fenicotteri.Inoltre tutta l’area ècircondata da canali e in particolarisituazioni in più puntiritorna lo stagno di una volta.Curando questo aspettopotremmo sicuramente darvita ad un’oasi faunistica, attrazioneper il pubblico visitatore”.Nell’idea <strong>del</strong> primocittadino una Santa Gilla o unMolentargius col marchioLo stagno di Sabazus (foto Fernanda Pinna)campidanese. Oltre due ettaridi superficie dove la faunapresente è ricchissima di uccellie varia in base alle stagionied alla fisiologia deglianimali stessi. Vi trovano ambienteospitale la gru coronata,l’airone bianco, cinerino etarabuso, la poiana, il falcopellegrino, il pollo sultano, ilgheppio, la gallina prataiola.Molto più presenti nell’antichità,erano quasi scomparsiin seguito alla bonifica, mapoi riapparsi in quell’angolo<strong>del</strong> loro habitat naturale. “Unavolta <strong>del</strong>imitati i confini”, aggiungeCollu, “cosa che comunquein parte fanno già icanali che la circondano, masopratutto quando sarà diminuitala pressione venatoria,la fauna varia e vitale, selvaggiae indisturbata, potrà esseredefinita ancora come l’unicoproprietario di questo paesaggio”.<strong>La</strong> frazione di Sanluri Stato,oggi abitata da circa 500 persone,in prevalenza sarde, maanche venete e friulane, dinascita ed origine, nell’antichitàintegrava il reddito <strong>del</strong>lepopolazioni locali attraversola pesca <strong>del</strong>le anguille e laraccolta <strong>del</strong>le piante di giunco,i cui fusti e foglie venivanoutilizzati per la manifatturadi ceste e stuoie. Nel 1831nacque il primo progetto peril prosciugamento di quelloche per tutti era lo stagno diSabazus. I lavori, con alternevicende, furono ultimati nel1913. Il 24 settembre 1919con Regio Decreto, lo Stabilimentoveniva ceduto, in usogratuito per 50 anni, all’OperaNazionale Combattenti.Nei primi anni <strong>del</strong>l’era fascista,quando le idee <strong>del</strong> ritornoalle campagne e quella<strong>del</strong>la battaglia <strong>del</strong> grano cominciavanoa farsi largo, nacquerole prime case sparse nelterritorio, a quell’epoca ormaiquasi completamente bonificato.Il primo passo visibile etangibile di ciò che è oggiSanluri Stato.Santina RavìSARDARACacciatori beffati: ancora polemiche sulla zona di ripopolamentoNon si placa la polemica sulla zona di ripopolamento e catturadi Bruncu Cresia, a Sardara, lungo la provinciale per Villanovaforru.Il rebus se l’area dovrà restare in vita ancora perun solo anno o per sei, come inspiegabilmente riportato in dueverbali <strong>del</strong> Comitato faunistico provinciale, scatena dubbi eperplessità. Intanto il presidente regionale <strong>del</strong>l’associazionevenatoria Caccia Pesca Ambiente, Marco Efisio Pisanu, mentreparla di “beffa da parte <strong>del</strong>le Istituzioni e di mancanza didemocrazia”, in una lettera all’assessore provinciale all’ambienteGiuseppe De Fanti, a tutti i componenti il Comitatofaunistico, al sindaco di Sardara Giuseppe Garau, al presidentecomunale <strong>del</strong>l’Associazione venatoria, Virgilio Sabiu si legge:“Nell’assemblea pubblica tenutasi a Sardara l’11 settembre2009, tra i cacciatori <strong>del</strong> paese e l’Amministrazione Comunale,si era convenuto sulla necessità di sbloccare la Zonadi ripopolamento e cattura istituita nel 2003. Del problema siera interessato anche l’assessore all’Ambiente <strong>del</strong>la Provincia,che si era dichiarato favorevole all’opportunità di apertura<strong>del</strong>la Zona di ripopolamento a partire dal 2010. Contrariamentea quanto promesso, la zona è rimasta chiusa anche perla stagione venatoria 2010/2011".Un mancato accordo che ha spinto i cacciatori, insieme all’Amministrazionecomunale, a dare vita ad un Comitato dicacciatori locali, al cui interno sono presenti tutte le Associazionivenatorie riconosciute. Nel 2010 lo stesso Comitato haprovveduto ad effettuare una raccolta di firme per chiederenuovamente lo s<strong>blocco</strong> <strong>del</strong>la Zona, proponendo in alternativala chiusura di un’altra zona. Le firme furono inviate al sindacodi Sardara e all’assessorato provinciale all’ambiente chepromise lo s<strong>blocco</strong> per la stagione 2011/2012. “Recentementeabbiamo appurato che il Comitato Provinciale Faunistico hachiesto il rinnovo <strong>del</strong>la Zona di ripopolamento e cattura perulteriori sei anni, con conseguenti manifestazioni dei cacciatoridi Sardara contro tale decisione. Il fatto grave sul qualechiediamo il Vostro intervento è che a seguito di rimostranzedei cacciatori, è stato esibito da un componente il Comitatoun altro verbale avente lo stesso numero e la stessa data, mamodificato in alcune dichiarazioni e sulla durata <strong>del</strong> rinnovo<strong>del</strong>la zona: da sei a un anno”. Dunque la richiesta di un intervento,affinché gli “accordi presi nella pubblica assembleavengano rispettati e venga fatta chiarezza sull’increscioso episodiodei due verbali”. (s. r.)PROVINCIAInterpellanza sulla mancata apertura<strong>del</strong>la zona di Bruncu CresiaE la problematica arriva in Consiglio provinciale. I consiglieriFernando Scano, Daiana Cara, Gianni <strong>La</strong>mpis, DarioPiras, Giampaolo Aroffu, Emanuele Lilliu, Nicola Cau, presentanoun’interpellanza. Chiedono di conoscere quali sianoi motivi tecnici che hanno determinato la mancata apertura<strong>del</strong>la Zona di Ripopolamento e Cattura di Bruncu Cresia ricadentenel territorio <strong>del</strong> Comune di Sardara e quali quelliche hanno portato alla stesura di due verbali, differenti traloro nell’indicazione degli anni di rinnovo. L’uno e l’altrofirmato dal segretario e dal presidente <strong>del</strong> Comitato faunistico.I consiglieri chiedono inoltre “Se tutti i componenti <strong>del</strong> ComitatoFaunistico Provinciale siano stati debitamente convocatie, in caso di risposta affermativa, si chiede di fornirecopia <strong>del</strong>le ricevute di avvenuta convocazione. Se esista unaproposta di modifica <strong>del</strong>la Zona di Ripopolamento e Catturadi Campu Cresia di Sardara e, eventualmente, in cosa consistae quale sia la posizione che la Provincia intende assumerein merito”. (s. r.)

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