13.07.2015 Views

IL CALITRANO N. 26 - Ilcalitrano.it

IL CALITRANO N. 26 - Ilcalitrano.it

IL CALITRANO N. 26 - Ilcalitrano.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>26</strong> n.s. – Maggio-Agosto 2004IN RICORDO DEL PROFESSORVINCENZO DI CARLOincenzo Di Carlo, Enzo per i familiari eVgli amici, era nato a Cal<strong>it</strong>ri il 22 giugno1929 da Costantino Di Carlo e da MariaCristina Toglia (sorella di Vincenzo eMichelino dell’omonimo bar).Primogen<strong>it</strong>o di tre fratelli, è stato pertutti i cugini più giovani un modello daim<strong>it</strong>are per la sua capac<strong>it</strong>à negli studi, lasua generos<strong>it</strong>à, la sua indole espansiva, socievolee sensibile.A soli 22 anni si era laureato con lodein Medicina e Chirurgia all’Univers<strong>it</strong>à diNapoli, sempre dimostrando un non comuneinteresse per il progresso scientificoe tecnologico, tanto da essere diventato redattoredi un’intera pagina che il giornaleROMA dedicava settimanalmente alle nov<strong>it</strong>àche arrivavano dai Paesi che nel dopoguerraesploravano nuove frontiere.Forse fu per questo suo peculiare interesseverso “il progresso”, che scelse dispecializzarsi in Malattie nervose e mentali(campo tuttora aperto a nuove scoperte) epoi di ottenere la libera docenza in Farmacologiaattraverso lo studio e la sperimentazionedi nuove medicine.Fu durante questo periodo dedicato aglistudi accademici, che frequentò più assiduamenteCal<strong>it</strong>ri dove veniva per portareassistenza e consulenza a diversi malati.Chi ha avuto occasione di conoscerloed avere le sue cure ha potuto sperimentarecome lui ne condividesse sub<strong>it</strong>o le ansie ele speranze.L’ingegner Lorenzo Toglia e mio zioGiuseppe Di Carlo (u scialone), entrambisenza figli, erano visibilmente orgogliosidel nipote /docente univers<strong>it</strong>ario, tanto chenon perdevano occasione di unirsi al corodei nostri gen<strong>it</strong>ori per stimolarci a seguirele sue orme. L’intenso desiderio di arricchirela propria esperienza nell’appassionantee stimolante ambiente scientifico degliStati Un<strong>it</strong>i, indussero Enzo ad approf<strong>it</strong>tare,nel 1962, dell’opportun<strong>it</strong>à di poterusufruire di una borsa di studio presso l’Univers<strong>it</strong>àdi Chicago.Può, quindi, ben essere considerato tra iprimi cervelli <strong>it</strong>aliani in fuga, non per necess<strong>it</strong>àeconomiche (com’era in quegli annil’emigrazione da Cal<strong>it</strong>ri e dal Sud), ma perla certezza di meglio realizzarsi, in un Paeseche da sempre investe nella ricerca scientifica“importando”, ancora oggi, tanti giovaniformatisi nelle Univers<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliane.Stabil<strong>it</strong>osi defin<strong>it</strong>ivamente negli USA,da allora “ha trasmesso ad un’infin<strong>it</strong>à dimedici statun<strong>it</strong>ensi che hanno studiatopresso le univers<strong>it</strong>à di ELGIN, CHICAGOe TAMPA non solo il sapere scientifico, masoprattutto la sua passione per la medicina”(così lo hanno ricordato i colleghi dell’Univers<strong>it</strong>ànel necrologio ufficiale a luidedicato, sottolineando, inoltre, la sua rett<strong>it</strong>udinee la sua devozione alla famiglia“che egli considerava il suo più preziosopatrimonio”). Insegnando conduceva ricerche,soprattutto nel campo delle malattieneurodegenerative, i cui risultati sono statispesso pubblicati su importanti rivistescientifiche internazionali e presentati dalui stesso a centinaia di congressi USA,europei e mondiali.A Tampa, dove è improvvisamente decedutoil 27 marzo 2002, era arrivato nel1978 come t<strong>it</strong>olare della Cattedra di Neuroscienzenella Facoltà di Medicina dell’Univers<strong>it</strong>àdella South Florida (USF-COM). In questa c<strong>it</strong>tà aveva anche uno studioprivato per malattie neurologiche, confiliale a St. Petersburg, entrambi oggi gest<strong>it</strong>idalla figlia Rosanna che ha segu<strong>it</strong>o,come neurologa, le orme paterne.Mentre la moglie Annamaria, i figliMaria Cristina, Rosanna, Patrizia, Angela,Robert e Marina e i fratelli Raffaele e Francesco(Franco per i familiari) lo hanno ricordatocon una lapide nella tomba di famigliaa Cal<strong>it</strong>ri, io ho r<strong>it</strong>enuto che, attraverso<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong>, il suo ricordogiungesse anche a tutti coloro che lo hannoconosciuto.Canio Cerreta(da Firenze)N.B. Figli di Cal<strong>it</strong>ri, sparsi per il mondo,che hanno saputo onorare il nostro paesece ne sono altri, soltanto che non siamoa conoscenza delle loro storie. Perché nonprendiamo un impegno serio di segnalareal giornale questi nostri conc<strong>it</strong>tadini?www.cal<strong>it</strong>r<strong>it</strong>radizioni.<strong>it</strong> - UN ANNO DOPOrano i primi, afosi giorni dell’agosto 2003, quando, quasi perEgioco, cominciai a pubblicare su Internet alcune pagine webaventi per oggetto le tradizioni popolari di Cal<strong>it</strong>ri.A distanza di quasi un anno dalla sua comparsa in Internet,www.cal<strong>it</strong>r<strong>it</strong>radizioni.<strong>it</strong> ha superato la soglia delle 6000 vis<strong>it</strong>e.Il risultato consegu<strong>it</strong>o, oltre a numerose e-mail di apprezzamentoed incoraggiamento ricevute dai vis<strong>it</strong>atori, inducono me e lepersone che collaborano a www.cal<strong>it</strong>r<strong>it</strong>radizioni.<strong>it</strong> a far sempre dipiù e meglio.A tal fine, rivolgo un appello a tutti i lettori de “Il Cal<strong>it</strong>rano”,affinché vogliano comunicarci (all’indirizzo e-mail info@cal<strong>it</strong>r<strong>it</strong>radizioni.<strong>it</strong>)notizie o informazioni non ancora pubblicate, o cheintegrino quanto già visibile on line; è possibile anche inviare immaginiin formato dig<strong>it</strong>ale. Per soddisfare le richieste dei discendentidi cal<strong>it</strong>rani residenti oltreoceano, da un mese a questa parte,lo staff di www.cal<strong>it</strong>r<strong>it</strong>radizioni.<strong>it</strong> ha intrapreso la traduzione in linguainglese del s<strong>it</strong>o, così che i contenuti siano fruibili anche da coloroi quali non parlano <strong>it</strong>aliano.Purtroppo, il lavoro procede alquanto a rilento, data la mole diinformazioni da tradurre; credo, tuttavia, che – visto il carattere volontaristicoe gratu<strong>it</strong>o dell’intero progetto – i risultati non potrannonon essere comunque apprezzati.L’obiettivo finale è reperire e diffondere quante più informazionipossibile, per far sì che il vecchio mondo cal<strong>it</strong>rano, scomparsonella realtà della v<strong>it</strong>a, possa splendere ancora nella virtual<strong>it</strong>àdella Rete.Un grazie anticipato a tutti coloro i quali vorranno aiutarci inquesto intento.A. Marco Del Cogliano(responsabile di www.cal<strong>it</strong>r<strong>it</strong>radizioni.<strong>it</strong>)8

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!