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TERRITORIOOsteoporosi: conoscerla,prevenirla e curarlaOsteoporosi una parola composta da osteo (osso) eporosi (fori, buchi) cioè osso bucherellato. Si trattadi un disordine metabolico dell’osso che conducea perdita della massa ossea e a un deterioramento dellamicroarchitettura strutturale che, a loro volta, portano aun aumento della frag<strong>il</strong>ità ossea e, di conseguenza, a unaumento del rischio di frattura. In verità tutte le ossa sonobucherellate al loro interno, essendo costituite da uno stratoesterno di osso compatto e uno interno di osso poroso.Ciò ha un significato funzionale in natura, per poter garantirebuona resistenza alle sollecitazioni fisiche e pesocontenuto, a beneficio delle richieste corporee per sforzi espostamenti.Lo scheletro è la struttura portante del corpo ed è l’armaturainterna di materiale rigido e minerale, ma non solo.E’ costituito infatti da materiale organico (proteine, tessutoconnettivo) e materiale inorganico (calcio, che è un minerale,cioè duro come pietra).Non deve essere considerato come puro sostegno, tuttavia,perché la sua funzione oltre che di portanza è di depositodel calcio, che è un minerale importantissimo nelle funzioniorganiche, ad esempio nella contrazione muscolare.Il deposito del calcio è proprio come un deposito di contocorrente bancario: si hanno fasi di accantonamento (massimamentenelle prime età della vita) e fasi di stasi e di prelievocostanti nella vita.In vecchiaia prevalgono, per molti motivi che analizzeremo,i prelievi o le perdite. Nel bambino l’osso è molto elastico emeno mineralizzato, nell’adulto è resistente e calcico, nell’anzianoè poroso e demineralizzato, perciò più frag<strong>il</strong>e.Nel bambino è presente in grande quantità la parte elasticacioè cart<strong>il</strong>agine, che conserva capacità di allungamento dell’ossonella crescita (cart<strong>il</strong>agini di accrescimento).La crescita non è più possib<strong>il</strong>e nell’osso adulto; l’osso sen<strong>il</strong>e(in particolare le vertebre) può addirittura modificarsi o accorciarsiper effetto dell’invecchiamento (calo di statura).Esistono due tipi di osteoporosi: quella post-menopausalee quella sen<strong>il</strong>e; la prima interessa la donna dopo la menopausaed è dovuta a calo ormonale; la seconda è fenomenoparafisiologico di invecchiamento in entrambe i sessi.La donna pertanto è soggetta ad ambedue i fenomeni equindi più affetta dalla malattia. In pratica aumenta la frag<strong>il</strong>itàossea e di conseguenza <strong>il</strong> rischio di fratture.L’osso per costituirsi e conservarsi ha bisogno di alcuni elementifissi: <strong>il</strong> calcio, le proteine, <strong>il</strong> sole, la vitamina D, alcuniormoni, <strong>il</strong> movimento fisico.Tra l’altro c’è un costante equ<strong>il</strong>ibrio tra la formazione di nuovoosso e la sua, per così dire, demolizione per ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong>calcio a fini fisiologici, tanto che lo scheletro risulta tutt’altroche struttura fissa, bensì in costante metabolismo.E’ chiaro quindi che quando uno o più fattori costitutivi dell’ossovengono a mancare, si instaura un b<strong>il</strong>ancio negativoe l’organismo non riesce a compensare con la ricostruzionedell’osso la sua costante demolizione.Per diagnosticare l’osteoporosi esistono svariate metodichema la più semplice e affidab<strong>il</strong>e resta la MineralometriaOssea Computerizzata (MOC) disponib<strong>il</strong>e per vari distrettischeletrici.Oggi si ut<strong>il</strong>izza la DEXA (che significa Dual Energy XrayAbsorptiometry) che risulta più affidab<strong>il</strong>e se richiesta nei distrettivertebrale lombare antero-posteriore e femorale dxe sin. E’ inoltre possib<strong>il</strong>e eseguire prelievi di sangue perchiarire la diagnosi e completarla.La terapia sostanzialmente cerca di restituire all’osso i fattoricarenti che hanno determinato l’osteoporosi, ma meglio ditutti agisce la prevenzione, cioè <strong>il</strong> non trascurare tali fattoridurante tutto l’arco della vitaTra i farmaci spiccano i bifosfonati associati a calcio e vitaminaD3 e gli ormoni estrogeni nella donna in menopausa.a cura del Dott. Salvatore Mannino,specialista in Geriatria, Ospedale di Alzano Lombardo15

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