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Prof. Natalino Valentini - diocesi.rimini.it

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1. L’errore della reciproca negligenzaCi lim<strong>it</strong>iamo qui ad osservare che l’incomprensione e la scarsa conoscenza dellacultura teologica slavo-russa, da parte cattolica, tranne poche eccezioni, giunge finoalle soglie del decreto del Concilio Vaticano II sull’ecumenismo, Un<strong>it</strong>atisRedintegratio (1964). Per la prima volta, dopo quasi un millennio caratterizzato dacontroversie dogmatiche, reciproche scomuniche e negligenze, la Chiesa cattolica harichiamato il valore dottrinale del “principio di complementarietà” tra Chiesad’Oriente e d’Occidente 1 . Da quel momento non sono mancate all’interno dellacultura teologica cattolica esperienze significative di riscoperta del patrimoniosapienziale e spir<strong>it</strong>uale della “Chiesa indivisa” del primo millennio.Contemporaneamente prendevano avvio rare ma significative esperienze di vera epropria scoperta e prima conoscenza di alcune “pietre miliari” dell’ortodossia slava edel pensiero religioso russo, seppure riservando una privilegiata attenzione alversante artistico, spir<strong>it</strong>uale ed ecclesiale, meno a quello teologico e ancor meno aquello filosofico 2 .Sulla cultura slava ortodossa in generale, e sul pensiero religioso russo, in particolare,hanno gravato molto a lungo persistenti pregiudizi e malintesi reciproci. Nonostantele lucide intuizioni di Vjačeslav Ivanov che per primo aveva sollec<strong>it</strong>ato la coscienzacristian<strong>it</strong>à a tornare a «respirare con i due polmoni», (metafora recuperata con vigoresoprattutto dal magistero di papa Giovanni Paolo II), il cammino da compiere inquesta direzione è ancora agli inizi, non privo certo di vecchi e nuovi ostacoli ereciproci pregiudizi. Di fatto, fino ad una ventina di anni fa, la conoscenza dellacultura religiosa slava in Italia è stata coltivata soprattutto da ristette cerchie di1 Precisa infatti il Decreto conciliare: «Nell’indagare la ver<strong>it</strong>à rivelata in Oriente e in Occidentefurono usati metodi e prospettive diversi per giungere alla conoscenza e alla confessione delle realtàdivine. Non fa quindi meraviglia che alcuni aspetti del mistero rivelato siano talvolta percep<strong>it</strong>i inmodo più adatto e posti in miglior luce dall’uno che non dall’altro, cosicché si può dire allora chequelle varie formule teologiche non di rado si completino, piuttosto che opporsi», ConcilioVaticano II, Un<strong>it</strong>atis Redintegratio, § 17.2 Accanto al perseverante e qualificato servizio formativo e accademico svolto da lungo tempo dalPontificio Ist<strong>it</strong>uto Orientale di Roma, va ricordata l’azione pionieristica intrapresa da alcuni teologi<strong>it</strong>aliani, penso in particolare all’opera di padre Divo Barsotti (il suo primo scr<strong>it</strong>to sull’argomento:Cristianesimo Russo è del 1948). Un mer<strong>it</strong>o speciale va inoltre riconosciuto all’Associazione«Russia Cristiana», che diede v<strong>it</strong>a all’omonima rivista, poi diventata «L’Altra Europa» e da alcunianni «La Nuova Europa»; collegata all’ed<strong>it</strong>rice “La Casa di Matriona”; tra le prime realtà culturaliin Italia a proporre la traduzione di documenti, saggi e opere di primaria importanza sull’ortodossiae la spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à russa. Di segu<strong>it</strong>o, altre significative esperienze ecumeniche sono state intrapresedalla Comun<strong>it</strong>à Monastica di Bose (anche con la loro casa ed<strong>it</strong>rice “Qiqajon” che osp<strong>it</strong>a unaspecifica collana dedicata alla “spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à ortodossa”) che ha dato avvio a un’intensa opera diincontro, confronto e conoscenza reciproca. Inoltre, alcune case ed<strong>it</strong>rici <strong>it</strong>aliane hanno scelto diproporre nel loro catalogo soprattutto testi riguardanti la cultura teologica e spir<strong>it</strong>uale ortodossarussa (si pensi in particolare alle Edizioni Lipa del “Centro Aletti” di Roma, ma anche a collanespeciale delle Edizioni Paoline, EDB, ecc.). tra gli ultimi contributi che offrono una sintesi di questoprogressivo avvicinamento della cattolic<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana alla cultura ortodossa si veda A. Cazzago, IlCristianesimo orientale e Noi. La cultura ortodossa in Italia dopo il 1945, Jaca Book, Milano 2007.

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