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PIANETA TERRA

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parola agli associati<br />

22<br />

Lorenzo Palombi<br />

Managing Director<br />

di BayWa r.e. Italia<br />

Silvia Martone<br />

BayWa r.e., società tedesca che si occupa dello<br />

sviluppo di strutture progettuali, di investimento<br />

e dei servizi di gestione per progetti di energia<br />

eolica sostenibili ed efficienti, opera anche in Italia<br />

attraverso un team con oltre 15 anni di esperienza<br />

nel settore e competenze specialistiche<br />

lungo tutte le fasi, dalla elaborazione del progetto<br />

al suo sviluppo e autorizzazione secondo i<br />

migliori standard di bancabilità, al finanziamento,<br />

all’acquisto, alla realizzazione e alla gestione<br />

operativa di parchi eolici. La società è<br />

inoltre costantemente impegnata nell’acquisizione<br />

di progetti a diversi stadi di sviluppo. Abbiamo<br />

sentito Lorenzo Palombi, Managing<br />

Director di BayWa r.e. Italia.<br />

Tra le attività svolte da BayWa r.e. c’è<br />

anche l’individuazione della tipologia di<br />

finanziamento più adatta a seconda del<br />

progetto. Come si è evoluto il settore eolico<br />

rispetto alle fonti di finanziamento?<br />

Già a partire dalle prime realizzazioni industriali<br />

alla fine degli anni ’90, esaurita l’iniziale fase<br />

prototipale, i parchi eolici hanno dimostrato una<br />

particolare vocazione all’utilizzo dello strumento<br />

del project financing. In Italia, in particolare, negli<br />

ultimi 25 anni si sono finanziati con successo e<br />

buona continuità numerosi impianti eolici, fatta<br />

eccezione di brevi periodi di transizione da un<br />

regime incentivante a un altro. La presenza per<br />

il settore eolico di regimi regolatori che hanno<br />

consentito una elevata prevedibilità e affidabilità<br />

a lungo termine dei flussi di cassa generati, oltre<br />

che la natura capital intensive tipica di questo settore<br />

e lo sviluppo di una tecnologia affidabile,<br />

hanno creato le condizioni affinché il sistema<br />

bancario nazionale ed internazionale investisse<br />

con grande convinzione e professionalità nel finanziamento<br />

in project financing di parchi eolici.<br />

Per impianti eolici di taglia meno grande, ovvero<br />

durante le fasi più acute della crisi finanziaria,<br />

anche lo strumento del leasing è stato ampiamente<br />

utilizzato. Il leasing presenta sicuramente<br />

il vantaggio di avere tempi e costi di strutturazione<br />

più contenuti rispetto al project financing e<br />

una documentazione meno complessa; il principale<br />

limite è rappresentato da una<br />

maggiore rigidità qualora si rendessero<br />

successivamente necessarie modifiche<br />

ai contratti di finanziamento<br />

o si volesse rifinanziare il parco eolico<br />

prima della scadenza del finanziamento<br />

originario. Negli ultimi tempi<br />

grande interesse hanno suscitato i<br />

project bonds o le strutture ibride tra<br />

project bonds e project financing, favoriti<br />

da alcune modifiche normative e<br />

dalla grande liquidità di investitori<br />

istituzionali che desiderano operare in questa<br />

nuova asset class, con il beneficio di avere durate<br />

più lunghe rispetto a quelle tipiche del debito<br />

bancario.<br />

Quali sono le principali criticità riscontrate<br />

sul mercato italiano negli ultimi<br />

anni?<br />

Tra il 2009 e il 2014 la crisi finanziaria mondiale<br />

ha creato enormi difficoltà di accesso al credito,<br />

che risultava sostanzialmente limitato alle realtà<br />

economiche più patrimonializzate, attraverso il<br />

canale delle banche di relazione. In ogni caso, la<br />

minore competizione - numerose banche estere<br />

avevano sospeso o significativamente ridotto<br />

l’erogazione di finanziamenti a nuovi investimenti<br />

nel settore eolico in Italia - e l’elevato<br />

costo della raccolta delle banche italiane avevano<br />

portato a termini e condizioni (in particolare<br />

spread e leva finanziaria) molto penalizzanti,

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