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Geo_3_Il_Mondo

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<strong>Geo</strong> 3 <strong>Il</strong> <strong>Mondo</strong><br />

L'agricoltura, da un'attività quasi esclusivamente di sussistenza, si è<br />

trasformata in uno dei motori economici più importanti del paese. Le<br />

attività agricole si sono sviluppate soprattutto nelle terre orientali<br />

tropicali. In queste regioni parte delle foreste originarie sono state<br />

rimosse per far spazio alle coltivazioni.<br />

Attualmente Bolivia è uno dei principali esportatori mondiali di soia,<br />

molta della quale di origine transgenica. Esporta inoltre sorgo,<br />

zucchero, cotone, girasole, sesamo ed altre oleaginose. La maggior<br />

parte di questi prodotti verranno poi destinati dagli importatori per<br />

l'alimentazione animale.<br />

Nelle aree tropicali si coltiva anche il riso, la coca, la manioca, il mais,<br />

il banano (e la sua variante ricca in amidi, commestibile dopo cottura,<br />

nota come platano) e moltissimi altri prodotti.<br />

Dalle foreste si estraggono il caucciù e la noce del Brasile, di cui la<br />

Bolivia è, nonostante il nome, il principale esportatore mondiale.<br />

L'allevamento più diffuso è quello dei bovini, sia nelle estese savane<br />

tropicali, come nei pascoli andini. Numerosi anche gli ovini, caprini e<br />

suini. Molto importante l'allevamento di volatili (polli) che vengono<br />

anche esportati ad alcuni paesi limitrofi. L'allevamento dei camelidi,<br />

come il lama e la vigogna, è frequente in isolate aree andine.<br />

L'itticoltura viene praticata principalmente nell'area del lago Titicaca,<br />

con specie introdotte, come le trote. In fase di sperimentazione<br />

l'allevamento nelle aree tropicali di un grosso pesce frugivoro della<br />

famiglia dei serrasalmidea (la stessa del piraña), localmente noto come<br />

pacù.<br />

Data l'importanza che ha gradualmente acquisito nelle esportazioni<br />

boliviane, il settore agroindustriale viene considerato quasi intoccabile<br />

ed esente dalle applicazioni delle normative nazionali. Nonostante<br />

questo, le attività agroindustriali contrariamente da quanto<br />

propagandato, generano scarsi benefici al paese, con pochi e precari<br />

posti di lavoro, vaste aree sottoposte ad erosione e un possibile cambio<br />

climatico locale con un futuro forte impatto negativo.<br />

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