Nastro Verde: calendario 2009

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I Vertici Militari e della Polizia Capo delle Forze Armate Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio NAPOLITANO Ministro della Difesa: On. Ignazio LA RUSSA Capo S.M. della Difesa: Gen. S.A. (A.M.) Vincenzo CAMPORINI Capo S.M. dell’ Esercito Italiano: Ten. Gen. Fabrizio CASTAGNETTI Capo S.M. della Marina Militare: Amm. Sq. Paolo LA ROSA Capo S.M.dell’ Aeronautica Militare: Gen. S.A. Daniele TEI Comandante Generale dell’ Arma dei Carabinieri: Gen. C. A. Gianfrancesco SIAZZU Comandante Generale della Guardia di Finanza: Gen. C. A. Cosimo D’ARRIGO Capo della Polizia di Stato: Pref. Antonio MANGANELLI COPIA Nº di 999 S. MAURIZIO Riservata a: P R OT E TT O R E D EL L E A R M I N O ST R E Da parte: A cura del Coordinamento Interregionale per il Centro Nord Italia - Sezione regione Veneto “De Muro - Susini” Via P. Calvi, 58 - 36100 Vicenza - Tel. e Fax 0444 304836 - E-mail: nastroverdeveneto@alice.it
Inno d’Italia (di Goffredo Mameli) Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta; dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa. Dov’è la Vittoria? Le porga la chioma; chè schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò Uniamoci, amiamoci; l’unione e l’amore rivelano ai poli le vie del Signore. Giuriamo far libero Il suolo natio: uniti, per Dio, chi vincer si può? Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò Noi siamo da secoli Calpesti e derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi. Raccolgaci un’unica bandiera, una speme: di fonderci insieme già l’ora suonò. Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò Dall’Alpe a Sicilia, dovunque è Legnano; ogn’uom di Ferruccio ha il core e la mano; i bimbi d’Italia si chiaman Balilla; il suon d’ogni squilla i Vespri suonò. Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò Son giunchi che piegano Le spade vendute; già l’Aquila d’Austria le penne ha perdute. Il sangue d’Italia E il sangue Polacco Bevè col Cosacco, ma il cor le bruciò. Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò Il Canto degli Italiani L’Inno è stato scritto nel 1847, dallo studente patriota, allora ventenne, Goffredo Mameli di Genova. Poco dopo è stato musicato a Torino da Michelle Novaro, anch’egli genovese, in un clima di forte fervore patriottico, quando già si sentiva l’imminenza della guerra contro l’Austria, per l’unificazione dell’Italia. Divenne subito il “Canto degli Italiani” ed il 12 ottobre 1946, Inno nazionale della Repubblica Italiana. Il Poeta Goffredo Mameli nasce a Genova il 5 settembre 1827 e già giovanissimo aderisce al pensiero di Mazzini, partecipando alle manifestazioni genovesi e piemontesi. Nel 1848, capitano dei Bersaglieri, è a capo di 300 volontari che combattono gli Austriaci sul Mincio. Dopo l’Armistizio si unisce a Garibaldi e raggiunge Roma, per la causa repubblicana. Il 3 giugno 1849 viene ferito durante la difesa della città dai Francesi ed il 6 luglio muore, in seguito a cancrena sopraggiunta in seguito all’amputazione di una gamba. Riposa nel Mausoleo del Gianicolo. Il Musicista Michele Novaro nasce a Genova il 23 ottobre 1818. Fervente patriota, partecipa alla causa dell’indipendenza, mettendo a disposizione il suo talento artistico. Organizza spettacoli per la raccolta di fondi per le imprese di Garibaldi, riducendosi alla povertà. Muore il 21 ottobre 1885. Riposa nel cimitero di Staglieno. Giuseppe Verdi nel suo Inno delle Nazioni del 1882, scelse il Canto degli Italiani per rappresentare l’Italia, affiacandolo a “Dio Salvi la Regina” e la “Marsigliese”. Era naturale, quindi, che il Canto degli Italiani (detto anche Inno di Mameli e Fratelli d’Italia) venisse scelto come Inno nazionale dalla neonata Repubblica Italiana.
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