Non possiamo tacere

La sua missione è praticamente disperata, perché ormai il popolo e i suoi re si sono ribellati
in modo totale a Dio e non intendono retrocedere; ciò nonostante Geremia deve annunciare
ciò che Dio gli ha ordinato, anche se non otterrà il risultato dovuto:
Ger 7: Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti
risponderanno.
Il profeta Ezechiele viene richiamato sulla responsabilità di non tacere di fronte
all’iniquità, ma di far sapere a chi le compie che si tratta di iniquità perché possa ravvedersi:
Ez 3: Mi fu rivolta questa parola del Signore: 17 «Figlio dell’uomo, ti ho posto come
sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai
avvertirli da parte mia. 18 Se io dico al malvagio: “Tu morirai!”, e tu non lo avverti e non
parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio,
morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. 19 Ma se tu avverti
il malvagio ed egli non si converte dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli
morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato. 20 Così, se il giusto si allontana dalla sua
giustizia e commette il male, io porrò un inciampo davanti a lui ed egli morirà. Se tu non
l’avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno
più ricordate, ma della morte di lui domanderò conto a te. 21 Se tu invece avrai avvertito il
giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai
salvato».
Ezechiele non può tacere di fronte alla gravità della situazione:
Ez 9: Mi disse: «L’iniquità d’Israele e di Giuda è enorme, la terra è coperta di sangue, la
città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: “Il Signore ha abbandonato il paese; il
Signore non vede”. 10 Ebbene, neppure il mio occhio avrà pietà e non avrò compassione:
farò ricadere sul loro capo la loro condotta».
Anche Ezechiele deve pronunciare oracoli sulle nazioni al di fuori di Israele. E deve
rivolgersi ai capi del suo popolo con il celebre discorso sui pastori che non si curano del loro
gregge (Ez 34).
Il profeta Daniele e i suoi tre amici, investiti di grande autorità nella corte imperiale
babilonese, devono rifiutarsi di obbedire alle leggi ingiuste dell’Imperatore fino ad essere
condannati a morte e salvati dall’intervento miracoloso di Dio (Dan 3 e 6).
Tra i profeti cosiddetti minori non si può non ricordare Giona, la cui missione fu
interamente extraisraelitica, rivolta esclusivamente alla grande città di Ninive, capitale
dell’odiato regno assiro; le parole rivoltegli da Dio sono semplici ed essenziali:
Gn 1: Alzati, va’ a Ninive, la grande città, e in essa proclama che la loro malvagità è salita
fino a me.
Il risultato ottenuto dalla predicazione di Giona fu sorprendente:
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