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dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13 Ed<br />
egli disse loro: «<strong>Non</strong> esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14 Lo interrogavano<br />
anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «<strong>Non</strong> maltrattate e<br />
non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». (Lc 3)<br />
Il suo richiamo molto severo era rivolto soprattutto ai potenti di Israele:<br />
7<br />
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere!<br />
Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8 Fate dunque un frutto degno<br />
della conversione, 9 e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per<br />
padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10 Già la<br />
scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene<br />
tagliato e gettato nel fuoco. 11 Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che<br />
viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi<br />
battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12 Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà<br />
il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». (Mt 3)<br />
Giovanni è giunto a proclamare apertamente le esigenze della giustizia anche di fronte<br />
all’autorità politica, il re Erode, ben noto per le sue malvagità (cfr Lc 19,1); il Battista ha<br />
fatto questo pur sapendo che gli sarebbe costato molto caro:<br />
3<br />
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a<br />
causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo. 4 Giovanni infatti gli diceva: «<strong>Non</strong> ti è<br />
lecito tenerla con te!». 5 Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché<br />
lo considerava un profeta. (Mt 14)<br />
Proprio l’opposizione al re sarà la causa del martirio di Giovanni: egli ha dato la sua vita per<br />
richiamare l’autorità civile alla giustizia (“<strong>Non</strong> ti è lecito”), cioè all’obbedienza alla legge<br />
morale stabilita da Dio riguardante il matrimonio e la famiglia. E in questo martirio si è<br />
realizzata al massimo grado la sua vocazione di profeta e di precursore, in quanto è stato<br />
chiamato a precedere il Messia persino sulla strada del sacrificio della vita, come ha fatto<br />
notare Gesù ai suoi discepoli:<br />
10<br />
Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve<br />
venire Elia?». 11 Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. 12 Ma io vi dico:<br />
Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno<br />
voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». 13 Allora i<br />
discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista. (Mt 17)<br />
Gesù ha fatto capire che era ed è necessario per tutti ascoltare colui che richiama all’umiltà e<br />
alla giustizia volute da Dio, come condizioni basilari per la vita degli uomini, mentre chi si<br />
rifiuta di fare questo chiude la porta a Dio stesso:<br />
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