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Agorà Agosto/Settembre n. 8/2016

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La scorsa domenica 18 settembre è ufficialmente<br />

ripartita in Italia la stagione della caccia: circa<br />

620.000, secondo dati Ispra, i cacciatori italiani.<br />

Lav denuncia il fatto che saranno quasi mezzo<br />

miliardo gli animali selvatici che, in tutta Italia,<br />

possono essere legalmente uccisi ogni anno<br />

nel corso della stagione venatoria, tra la terza<br />

domenica di settembre e il 31 gennaio. Un numero<br />

ricavato dai dati analizzati dalla Lav, con<br />

riferimento a quattro regioni campione, per<br />

le quali è stata effettuata l’analisi dei calendari<br />

venatori, dei carnieri giornalieri e stagionali<br />

e del numero di cacciatori abilitati: Veneto,<br />

10.350.000; Lombardia, 84.892.034; Toscana,<br />

37.740.000; Sicilia, 30.780.000.<br />

La stagione venatoria <strong>2016</strong>/17 si caratterizza<br />

per le seguenti novità:<br />

- il continuo contenzioso tra Stato e Regioni<br />

presso la Corte Costituzionale, a causa dei ripetuti<br />

tentativi di aggiramento delle disposizioni<br />

venatorie nazionali, laddove con alcune leggi<br />

regionali si è tentato di aprire la caccia nei parchi<br />

o a specie protette (Trentino-Alto Adige), di<br />

affidare a privati, anziché al personale pubblico<br />

di vigilanza, il controllo di alcune specie faunistiche<br />

al di fuori dell’attività venatoria e senza<br />

l’impiego di agenti pubblici di vigilanza (Liguria,<br />

Veneto, Toscana), o di eludere le regole sulla<br />

caccia specialistica da praticare in via esclusiva<br />

a seconda dell’opzione per l’anno in corso;<br />

- l’introduzione dell’obbligo, stabilito di recente<br />

dopo una procedura di indagine comunitaria,<br />

di annotare sul tesserino venatorio ciascun<br />

capo immediatamente dopo ogni abbattimento,<br />

per prevenire mancato rispetto del numero<br />

complessivo (“carniere”) di esemplari di “selvaggina”<br />

cacciabile giornalmente per ciascuna<br />

specie;<br />

- il foraggiamento dei cinghiali per “fidelizzarli”<br />

alle zone di caccia è divenuto reato (art. 7 legge<br />

221/2015);<br />

- la destrutturazione e il drastico calo del personale<br />

di vigilanza venatoria, attraverso la messa<br />

in mobilità forzata verso altre amministrazioni,<br />

di centinaia di guardiacaccia delle polizie provinciali<br />

(a seguito dei tagli di personale imposti<br />

dalla legge di Stabilità 2015) , nonché il surreale<br />

assorbimento di circa 7000 addetti del Corpo<br />

Forestale nell’Arma dei Carabinieri a partire dal<br />

prossimo 1 gennaio 2017 (d. lgs. 177/<strong>2016</strong>).<br />

“Vedremo di nuovo cacciatori in azione in stagni<br />

e lagune pronti a puntare contro anatre selvatiche<br />

come alzavole, germani e marzaiole, ma<br />

anche nei boschi all’inseguimento di colombacci<br />

e ghiandaie - denuncia il Wwf - nonostante<br />

le evidenze scientifiche e le normative europee<br />

che non consentono la caccia nel periodo di<br />

fine estate, nel nostro paese si continua ad autorizzare<br />

l’uccisione di animali selvatici proprio<br />

quando questi sono più vulnerabili”. Di sovente,<br />

poi, “oltre al danno si concretizza anche la beffa<br />

perché alla strage di migliaia di animali dichiarati<br />

cacciabili dalle regioni bisogna aggiungere<br />

il disturbo alle specie non cacciabili e le numerose<br />

uccisioni ‘accidentali’ (molte specie possono<br />

essere confuse) o, peggio, veri e propri episodi<br />

di bracconaggio”.<br />

A tutto questo, “in Italia si aggiunge anche un<br />

deficit di controlli, sempre più scarsi e, quindi,<br />

inefficaci, per la prevenzione e la deterrenza<br />

rispetto ai reati venatori - stigmatizza il Wwf<br />

- situazione in peggioramento anche a causa<br />

dei vari ‘riordini’ che interessano le polizie provinciali<br />

e il Corpo forestale dello Stato”. Lazio e<br />

Marche avranno la stagione venatoria più lunga,<br />

dal 1 settembre al 9 febbraio 2017. Inoltre “altre<br />

Regioni continuano ad escogitare ‘escamotage’<br />

per impedire ricorsi alle associazioni ambientaliste<br />

- dice il Wwf - è il caso della Toscana che ha<br />

approvato la preapertura con un provvedimento<br />

last minute con soli due giorni d’anticipo dal<br />

via libera alle doppiette”.<br />

Anche se è impossibile calcolare il numero reale<br />

degli animali uccisi dalla caccia autorizzata, “a<br />

causa delle falle nel sistema venatorio, si stima<br />

che sotto i colpi delle doppiette potranno essere<br />

abbattuti in tutta la stagione venatoria decine di<br />

milioni di animali: una mattanza compiuta dai<br />

circa 700 mila cacciatori italiani (ovvero poco<br />

più dell’1% della popolazione italiana, in diminuzione<br />

nel numero e in aumento per età media)”.<br />

La stragrande maggioranza degli italiani<br />

è invece contraria alla caccia, come dimostra<br />

una recente indagine eurispes secondo la quale<br />

il 68% degli italiani si schiera contro l’attività<br />

venatoria.<br />

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