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ARCHEOMODERNITAS Rivista semestrale di Ineffabili fatti d'Arte nr.1

Il neologismo “ARCHEOMODERNITAS" che intitola la rivista, allude al processo che muove la ricerca artistica nell’ambito della tradizione creativa avvalendosi dell’esempio e dell’afflato del passato ma si connette funzionalmente e organicamente al patrimonio linguistico-espressivo del panorama contemporaneo all’epoca in cui tale processo si produce... www.exstudentiaccademiabellearti.org

Il neologismo “ARCHEOMODERNITAS" che intitola la rivista, allude al processo che muove la ricerca artistica nell’ambito della tradizione creativa avvalendosi dell’esempio e dell’afflato del passato ma si connette funzionalmente e organicamente al patrimonio linguistico-espressivo del panorama contemporaneo all’epoca in cui tale processo si produce... www.exstudentiaccademiabellearti.org

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ARCHITETTURA E RESTAURO<br />

Il restauro <strong>di</strong> un’ala <strong>di</strong> Palazzo, Costantini a Lecce<br />

Il restauro <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> Palazzo Costantini<br />

(XV- XVII sec. con aggiunte posteriori)<br />

(1) prestigioso e<strong>di</strong>ficio padronale nel centro<br />

antico <strong>di</strong> Lecce, svolto dal 1991 al 1993 con<br />

la supervisione della Soprintendenza ai Beni<br />

Culturali, ha posto vari problemi sia d’or<strong>di</strong>ne<br />

meramente tecnico strutturale e conservativo<br />

che <strong>di</strong> natura estetico-artistica e ha<br />

imposto scelte legate alla funzione abitativa<br />

del complesso nonché all’attenta valutazione<br />

dell’evoluzione storica subita dalle varie parti<br />

architettoniche imponendo allo scrivente<br />

non sempre facili e scontate soluzioni tecniche<br />

relative alla rimozione <strong>di</strong> parti incongrue<br />

dell’insieme o alla stabilizzazione <strong>di</strong> materiale<br />

lapideo più o meno ammalorato. L’attuale<br />

stato <strong>di</strong> "salute" del Palazzo a 23 anni dal restauro,<br />

come documenta servizio fotografico<br />

<strong>di</strong> Giovanni Nicolai (Link Appen<strong>di</strong>ce 1) è sicuramente<br />

buono, nonostante le scritte a bomboletta<br />

spry che sporcano in alcuni punti le<br />

pareti al piano stradale e un percettibile invecchiamento<br />

delle superfici lignee più esposte,<br />

mantenendo ben apprezzabile la bellezza<br />

del litostrato delle facciate restaurate mantenendo<br />

la" patina del tempo" sia nelle zone<br />

reintegrate con materiale lapideo sia nelle<br />

parti originali, trattate con opportuni interventi,<br />

lasciate in evidenza(su cui cfr. la relazione<br />

tecnica in Appen<strong>di</strong>ce 2).<br />

Nonostante che dalle foto scattate prima del<br />

restauro dell’ala <strong>di</strong> Palazzo Costantini (tra le<br />

vie Leonardo Prato,via degli Alami e via S.Maria<br />

dei Veterani) le superfici parietali esterne<br />

non sembrassero eccessivamente compromesse,<br />

in realtà sin dalle prime operazioni <strong>di</strong><br />

ampia spicconatura <strong>di</strong> esse si sono presentate<br />

delle ragguardevoli situazioni <strong>di</strong> evidente degrado.<br />

Lo stesso intonaco nascondeva il reale assetto<br />

impe<strong>di</strong>va la lettura completa dello stato <strong>di</strong><br />

conservazione del fabbricato e il reale assetto<br />

iconografico della superficie muraria esterna<br />

quali parti aggiunte al fabbricato e aperture<br />

preesistenti, una delle quali ha permesso <strong>di</strong><br />

Rocco Jimmy Mazziotta<br />

in<strong>di</strong>viduare un vano interrato già esistente<br />

che durante le operazioni del precedente restauro,<br />

risalenti agli anni ’60, era stato utilizzato<br />

come vano <strong>di</strong> scarico del materiale <strong>di</strong><br />

risulta (cfr. Relazione pp.2 e segg.).<br />

Tale scoperta, che ha permesso il recupero <strong>di</strong><br />

detto ambiente me<strong>di</strong>ante l’asportazione dei<br />

detriti presenti al suo interno ha però obbligato<br />

ad una maggiore accortezza nella procedura<br />

<strong>di</strong> rimozione della scala interna, impropriamente<br />

costruita in epoche precedenti,<br />

che impe<strong>di</strong>va <strong>di</strong> fatto la lettura delle fasi <strong>di</strong><br />

aggregazione e il precedente assetto <strong>di</strong> questa<br />

parte <strong>di</strong> Palazzo Costantini non permettendo<br />

la chiara rilevazione del quadro fessurativo e<br />

dell’assetto statico delle strutture murarie.<br />

Data la gravità in cui versava la struttura fondale<br />

e muraria, sia nella parte interrata che in<br />

emergenza, si è provveduto in modo ra<strong>di</strong>cale<br />

a rimuovere la causa del danno (cfr.p.4-6); per<br />

quanto concerne i lastrici solari, risalenti alle<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni operate negli anni Cinquanta<br />

del ‘900 interamente degradati da infiltrazioni<br />

continue, si è ritenuto opportuno riproporre<br />

la stessa tipologia costruttiva con totale rifacimento<br />

degli stessi (cfr.7-8).<br />

Le alterazioni all’assetto originale della porzione<br />

<strong>di</strong> palazzo interessata hanno richiesto il<br />

potenziamento strutturale dei solai e dei setti<br />

murari portanti inserendo opportunamente<br />

staffe <strong>di</strong> aggancio alle putrelle (cfr.8-9). Compiute<br />

le dette operazioni si è passati al montaggio<br />

del collegamento verticale consistente<br />

in una scala elicoidale in c.a.p.(cemento armato<br />

precompresso) che, oltre a garantire la<br />

fruizione dei singoli piani abitabili, ha permesso<br />

<strong>di</strong> irrigi<strong>di</strong>re gli stessi setti murari del<br />

vano scala restituendo l’assetto preesistente<br />

delle aperture esterne. (cfr.p.10).<br />

L’intero perimetro della porzione dell’e<strong>di</strong>ficio<br />

oggetto del restauro è stato interessato dal<br />

consolidamento fondale e dalla deumi<strong>di</strong>ficazione<br />

del parato murario attraverso iniezioni<br />

<strong>di</strong> malte fluide ad<strong>di</strong>tivate a base <strong>di</strong> calce<br />

idraulica e formazione <strong>di</strong> barriera chimica<br />

attraverso microiniezioni capillari <strong>di</strong> resine<br />

silossaniche (cfr.11-13).<br />

Il processo <strong>di</strong> decoesione dei conci lapidei del<br />

parato murario, causato da migrazione per risalita<br />

dei sali igroscopici risultava evidente in<br />

tutta la sua gravità in seguito alla rimozione<br />

dello spesso strato d’intonaco che li ricopriva<br />

fino ad un’altezza <strong>di</strong> m.4.50: per i più malridotti<br />

risultava facile la in<strong>di</strong>viduazione per la<br />

loro successiva sostituzione grazie alle lesioni<br />

evidenti e per l’eccezionale sviluppo del pitting<br />

(cfr.12-15).<br />

Come ultimo intervento ci si è riservati, la parte<br />

relativa agli elementi architettonici <strong>di</strong> particolare<br />

pregio, ovvero: l’intera balaustrata da<br />

mo<strong>di</strong>glioni mensola e balaustrini; gli stipiti e<br />

gli architravi dei finestroni e delle finestre, le<br />

coppie <strong>di</strong> biarchi, la mensola capitello <strong>di</strong> supporto<br />

ai medesimi, le chiavi ornate, i due doccioni<br />

figurati, gli archi barocchi con le relative<br />

balaustrate ed in ultimo il cornicione terminale<br />

(con modanatura jonica).La crosta nera<br />

accumulata nel tempo a causa del traffico, è<br />

stata rimossa attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> impacchi<br />

<strong>di</strong> polpa <strong>di</strong> carta,acqua <strong>di</strong>stillata e ammoniaca<br />

nonché successivi lavaggi con acqua nebulizzata<br />

(cfr.16).<br />

Palazzo Costantini, Lecce, ala interessata dal restauro<br />

allo stato attuale.<br />

Palazzo Costantini, Lecce, ala interessata dal restauro<br />

prima dell’intervento.<br />

Note<br />

1)Su cui si veda: DE SIMONE, Palazzi e case della città <strong>di</strong> Lecce con l’in<strong>di</strong>viduazione dÈloro antichi e moderni<br />

proprietari, folio 1002, ms. coll.XXXII I 136 della Biblioteca Provinciale <strong>di</strong> Lecce (sec. XIX, citato in MICHELE<br />

PAONE, Palazzi <strong>di</strong> Lecce, Congedo ed.Lecce,1979, p. 155<br />

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