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L’editoriale di Rodolfo Casentini<br />
Molti tifosi oramai con addosso il patentino<br />
di Allenatore, di Direttore Sportivo, di<br />
Presidente, di Agente Fifa, di esperti di finanza,<br />
davano la Lazio praticamente<br />
quasi spacciata nello stadio Olimpico non<br />
di Roma ma di Torino contro i granata. Io<br />
invece, come lo sono da sempre, guardo<br />
sempre all’ottimismo e mai al pessimismo<br />
e quindi ero fiducioso che la Lazio<br />
giocasse senza timori reverenziali e<br />
senza pensare alle numerose assenze<br />
pesanti che purtroppo la rosa in questo<br />
momento <strong>del</strong> campionato, deve subire.<br />
La mia fiducia però non viene solo dall’amore<br />
per questa squadra, ma anche<br />
dalla consapevolezza che quest’anno si<br />
è di nuovo ricreato quel gruppo unito che<br />
permise per esempio a Pioli di cavalcare<br />
il campionato fino alla terza posizione finale.<br />
Ma l’unità di un gruppo non nasce<br />
per caso, si costruisce con il lavoro, con<br />
la fatica, con il rispetto che si guadagna<br />
sul campo, sia quello d’allenamento, che<br />
quello <strong>del</strong>le partite. Ed ecco quindi che<br />
Inzaghi umilmente e senza sfarzi, ha saputo<br />
costruirsi quell’unità di gruppo che<br />
gli ha permesso di formare un unico<br />
corpo e far remare tutti verso la stessa direzione<br />
che è la rientrata in Europa, magari<br />
anche quella che conta davvero. Per<br />
fare questo però Simone Inzaghi ha capito<br />
che bisognava credere in un progetto<br />
di gioco, in un sistema di allenamento, in<br />
una riconquista <strong>del</strong>le mete perdute. I<br />
molti giovani presenti nella rosa, per molti<br />
tifosi, rappresentava un grande problema<br />
e nessuna garanzia , per cui da subito, si<br />
sono buttati sul pessimismo cosmico cominciando<br />
la solita litania depressiva con<br />
le classiche frasi stantie e talmente inflazionate<br />
da renderle sbiadite di loro. Tutto<br />
per alimentare una convinzione di inadeguatezza<br />
che però non aveva fondamento<br />
su nessun pilastro reale. La Lazio<br />
questa estate si è data una vera e propria<br />
sverniciata fino allo strato più fondo per<br />
poi ripennellare gli strati lucenti e puliti<br />
<strong>del</strong>la nuova pelle. Una pelle giovane,<br />
fatta da gente che ha fame e che vuole<br />
arrivare ad essere qualcuno nel mondo<br />
<strong>del</strong> calcio. Inzaghi, un altro che ha molta<br />
fame e ha molto amore per la Lazio ha<br />
saputo fin qui, connubiare questi ingredienti<br />
e ne ha tirato fuori una miscela positiva,<br />
dove pochi senatori sono al centro<br />
a creare equilibrio e i giovani a dare<br />
quella verve e quella incoscienza e serenità<br />
che permette poi di poter esprimersi<br />
sul campo in maniera costruttiva<br />
raccogliendo i risultati sperati anche<br />
con qualche rimpianto per quello che<br />
poteva essere e non è stato. In questi<br />
giovani c’è molta presenza locale, fatta<br />
da calciatori che sono cresciuti nel nostro<br />
vivaio, chi partendo proprio dagli<br />
inizi e chi venendo strada facendo.<br />
L’Academy <strong>del</strong>la Lazio ha prodotto in<br />
questi ultimi anni, giovani calciatori che<br />
la prima squadra ha potuto sfruttare a<br />
pieno consapevole dei loro mezzi e<br />
<strong>del</strong>le loro qualità. E’ non è un caso che<br />
quest’anno proprio con Inzaghi, anch’esso<br />
proveniente dall’allenare la primavera<br />
biancoceleste, dopo 9 partite la<br />
Lazio ha fatto già esordire 4 giocatori<br />
suoi ( Prce, Strakosha, Lombardi, Murgia)con<br />
due di questi 4 ( Murgia e Lombardi)<br />
con un gol già sulle spalle. Se poi<br />
ai 4 nuovi aggiungiamo Cataldi e Keita<br />
(anch’essi in rete) che già da un paio<br />
d’anni sono nella rosa <strong>del</strong>la prima squadra,<br />
ecco che i giocatori a Kilometro<br />
zero, tanto per usare una terminologia<br />
gastronomica, diventano 6 con 4 giocatori<br />
già in gol. Per non parlare poi di altri<br />
giocatori locali che stanno facendo<br />
esperienza nella cadetteria e cioè Palombi<br />
e Germoni alla Ternana, Guerrieri<br />
al Trapani, Crecco all’Avellino. Una fiocina<br />
di baldi giovanotti che sono fioriti<br />
proprio da questa Academy che qualcuno<br />
si sforza quasi quotidianamente di<br />
spacciare per inesistente o addirittura<br />
per pura invenzione. L’Academy Bob<br />
Lovati esiste e si vedono i risultati, e<br />
mano mano si potenzia sempre di più<br />
con elementi di esperienza come per<br />
esempio Tommaso Rocchi allenatore<br />
dei ragazzi <strong>del</strong> 2004 freschi vincitori tra<br />
l’altro <strong>del</strong> derby capitolino. Purtroppo va<br />
molto di moda per accaparrarsi i consensi,<br />
dire che l’Academy presentata in<br />
quel 26 maggio 2014,in realtà non è<br />
mai esistita. Io mi permetto di precisare<br />
che fino ad oggi ancora non c’è traccia<br />
fisica <strong>del</strong>le strutture aggiuntive che dovranno<br />
sorgere all’interno <strong>del</strong> centro<br />
sportivo di Formello, ma l’Academy funziona<br />
bene, vive alla grande, ha persone<br />
qualificate e brave in tutte le categorie<br />
giovanili. E mi permetto ancora di evidenziare<br />
come sia molto importante che<br />
ci siano i giocatori con i loro esordi in<br />
massima serie A testimoniarne la vera<br />
esistenza e non fittizia come qualcuno<br />
scrive e strilla. In campo non ci vanno<br />
certo le palazzine ospitalità, oppure la foresteria,<br />
o la Biblioteca, oppure ancora il<br />
refettorio o la scuola. Certo averle funzionanti<br />
migliorerebbe ancora di più la situazione<br />
e permetterebbe ai giovani<br />
<strong>del</strong>l’Academy un salto ancora più avanti,<br />
ma sostenere che l’Academy non esiste<br />
ed è pura fantasia per intascare i soldi,<br />
è veramente negare un’evidenza dei fatti<br />
che sta li sul campo, nei gol fatti da questi<br />
ragazzi, nei punti raccolti dalla Lazio<br />
in classifica con il loro contributo. Ovvio<br />
che per quanto riguarda le strutture<br />
sopra elencate e presentate due anni e<br />
mezzo fa, si è in forte ritardo e bisognerebbe<br />
cominciare ad essere concreti<br />
anche li, ma questo non deve poter essere<br />
lo spunto per non dare merito a un<br />
settore giovanile che è primo nel Ranking<br />
di categoria e che molti club europei<br />
e mondiali, ci invidiano. La correttezza<br />
d’informazione d’altronde non è il pezzo<br />
forte <strong>del</strong>la comunicazione romana<br />
sponda laziale e quindi ecco che questi<br />
ritardi sull’inizio dei lavori, fa si che tale<br />
comunicazione approfitti per impastare e<br />
creare una situazione che non rispecchia<br />
la realtà e la verità, che come ripeto<br />
da tanto tempo, spesso è la più semplice<br />
ma la più difficile da accettare. Le regole<br />
che regolano una società quotata in<br />
borsa parlano chiaro, una voce in bilancio<br />
non può essere scritta priva di concretezza,<br />
ovvero non la si può inventare<br />
così tanto per far risultare un movimento.<br />
Tutto deve essere motivato e per certe<br />
voci, deve essere supportato da documentazione<br />
a suffragio concreto. La<br />
voce in bilancio che spesso viene contestata<br />
è la famosa voce dove si scrive di<br />
vari acconti dati alla Snam Sud, società<br />
controllata da Lotito, che è l’azienda incaricata<br />
di svolgere i lavori <strong>del</strong>le strutture<br />
dentro Formello come da progetto Academy<br />
presentato. Questa voce in questi<br />
anni è comparsa più volte fino a portare