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settimanale aquile del 23 - 30 ottobre 2016

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L’editoriale di Rodolfo Casentini<br />

Molti tifosi oramai con addosso il patentino<br />

di Allenatore, di Direttore Sportivo, di<br />

Presidente, di Agente Fifa, di esperti di finanza,<br />

davano la Lazio praticamente<br />

quasi spacciata nello stadio Olimpico non<br />

di Roma ma di Torino contro i granata. Io<br />

invece, come lo sono da sempre, guardo<br />

sempre all’ottimismo e mai al pessimismo<br />

e quindi ero fiducioso che la Lazio<br />

giocasse senza timori reverenziali e<br />

senza pensare alle numerose assenze<br />

pesanti che purtroppo la rosa in questo<br />

momento <strong>del</strong> campionato, deve subire.<br />

La mia fiducia però non viene solo dall’amore<br />

per questa squadra, ma anche<br />

dalla consapevolezza che quest’anno si<br />

è di nuovo ricreato quel gruppo unito che<br />

permise per esempio a Pioli di cavalcare<br />

il campionato fino alla terza posizione finale.<br />

Ma l’unità di un gruppo non nasce<br />

per caso, si costruisce con il lavoro, con<br />

la fatica, con il rispetto che si guadagna<br />

sul campo, sia quello d’allenamento, che<br />

quello <strong>del</strong>le partite. Ed ecco quindi che<br />

Inzaghi umilmente e senza sfarzi, ha saputo<br />

costruirsi quell’unità di gruppo che<br />

gli ha permesso di formare un unico<br />

corpo e far remare tutti verso la stessa direzione<br />

che è la rientrata in Europa, magari<br />

anche quella che conta davvero. Per<br />

fare questo però Simone Inzaghi ha capito<br />

che bisognava credere in un progetto<br />

di gioco, in un sistema di allenamento, in<br />

una riconquista <strong>del</strong>le mete perdute. I<br />

molti giovani presenti nella rosa, per molti<br />

tifosi, rappresentava un grande problema<br />

e nessuna garanzia , per cui da subito, si<br />

sono buttati sul pessimismo cosmico cominciando<br />

la solita litania depressiva con<br />

le classiche frasi stantie e talmente inflazionate<br />

da renderle sbiadite di loro. Tutto<br />

per alimentare una convinzione di inadeguatezza<br />

che però non aveva fondamento<br />

su nessun pilastro reale. La Lazio<br />

questa estate si è data una vera e propria<br />

sverniciata fino allo strato più fondo per<br />

poi ripennellare gli strati lucenti e puliti<br />

<strong>del</strong>la nuova pelle. Una pelle giovane,<br />

fatta da gente che ha fame e che vuole<br />

arrivare ad essere qualcuno nel mondo<br />

<strong>del</strong> calcio. Inzaghi, un altro che ha molta<br />

fame e ha molto amore per la Lazio ha<br />

saputo fin qui, connubiare questi ingredienti<br />

e ne ha tirato fuori una miscela positiva,<br />

dove pochi senatori sono al centro<br />

a creare equilibrio e i giovani a dare<br />

quella verve e quella incoscienza e serenità<br />

che permette poi di poter esprimersi<br />

sul campo in maniera costruttiva<br />

raccogliendo i risultati sperati anche<br />

con qualche rimpianto per quello che<br />

poteva essere e non è stato. In questi<br />

giovani c’è molta presenza locale, fatta<br />

da calciatori che sono cresciuti nel nostro<br />

vivaio, chi partendo proprio dagli<br />

inizi e chi venendo strada facendo.<br />

L’Academy <strong>del</strong>la Lazio ha prodotto in<br />

questi ultimi anni, giovani calciatori che<br />

la prima squadra ha potuto sfruttare a<br />

pieno consapevole dei loro mezzi e<br />

<strong>del</strong>le loro qualità. E’ non è un caso che<br />

quest’anno proprio con Inzaghi, anch’esso<br />

proveniente dall’allenare la primavera<br />

biancoceleste, dopo 9 partite la<br />

Lazio ha fatto già esordire 4 giocatori<br />

suoi ( Prce, Strakosha, Lombardi, Murgia)con<br />

due di questi 4 ( Murgia e Lombardi)<br />

con un gol già sulle spalle. Se poi<br />

ai 4 nuovi aggiungiamo Cataldi e Keita<br />

(anch’essi in rete) che già da un paio<br />

d’anni sono nella rosa <strong>del</strong>la prima squadra,<br />

ecco che i giocatori a Kilometro<br />

zero, tanto per usare una terminologia<br />

gastronomica, diventano 6 con 4 giocatori<br />

già in gol. Per non parlare poi di altri<br />

giocatori locali che stanno facendo<br />

esperienza nella cadetteria e cioè Palombi<br />

e Germoni alla Ternana, Guerrieri<br />

al Trapani, Crecco all’Avellino. Una fiocina<br />

di baldi giovanotti che sono fioriti<br />

proprio da questa Academy che qualcuno<br />

si sforza quasi quotidianamente di<br />

spacciare per inesistente o addirittura<br />

per pura invenzione. L’Academy Bob<br />

Lovati esiste e si vedono i risultati, e<br />

mano mano si potenzia sempre di più<br />

con elementi di esperienza come per<br />

esempio Tommaso Rocchi allenatore<br />

dei ragazzi <strong>del</strong> 2004 freschi vincitori tra<br />

l’altro <strong>del</strong> derby capitolino. Purtroppo va<br />

molto di moda per accaparrarsi i consensi,<br />

dire che l’Academy presentata in<br />

quel 26 maggio 2014,in realtà non è<br />

mai esistita. Io mi permetto di precisare<br />

che fino ad oggi ancora non c’è traccia<br />

fisica <strong>del</strong>le strutture aggiuntive che dovranno<br />

sorgere all’interno <strong>del</strong> centro<br />

sportivo di Formello, ma l’Academy funziona<br />

bene, vive alla grande, ha persone<br />

qualificate e brave in tutte le categorie<br />

giovanili. E mi permetto ancora di evidenziare<br />

come sia molto importante che<br />

ci siano i giocatori con i loro esordi in<br />

massima serie A testimoniarne la vera<br />

esistenza e non fittizia come qualcuno<br />

scrive e strilla. In campo non ci vanno<br />

certo le palazzine ospitalità, oppure la foresteria,<br />

o la Biblioteca, oppure ancora il<br />

refettorio o la scuola. Certo averle funzionanti<br />

migliorerebbe ancora di più la situazione<br />

e permetterebbe ai giovani<br />

<strong>del</strong>l’Academy un salto ancora più avanti,<br />

ma sostenere che l’Academy non esiste<br />

ed è pura fantasia per intascare i soldi,<br />

è veramente negare un’evidenza dei fatti<br />

che sta li sul campo, nei gol fatti da questi<br />

ragazzi, nei punti raccolti dalla Lazio<br />

in classifica con il loro contributo. Ovvio<br />

che per quanto riguarda le strutture<br />

sopra elencate e presentate due anni e<br />

mezzo fa, si è in forte ritardo e bisognerebbe<br />

cominciare ad essere concreti<br />

anche li, ma questo non deve poter essere<br />

lo spunto per non dare merito a un<br />

settore giovanile che è primo nel Ranking<br />

di categoria e che molti club europei<br />

e mondiali, ci invidiano. La correttezza<br />

d’informazione d’altronde non è il pezzo<br />

forte <strong>del</strong>la comunicazione romana<br />

sponda laziale e quindi ecco che questi<br />

ritardi sull’inizio dei lavori, fa si che tale<br />

comunicazione approfitti per impastare e<br />

creare una situazione che non rispecchia<br />

la realtà e la verità, che come ripeto<br />

da tanto tempo, spesso è la più semplice<br />

ma la più difficile da accettare. Le regole<br />

che regolano una società quotata in<br />

borsa parlano chiaro, una voce in bilancio<br />

non può essere scritta priva di concretezza,<br />

ovvero non la si può inventare<br />

così tanto per far risultare un movimento.<br />

Tutto deve essere motivato e per certe<br />

voci, deve essere supportato da documentazione<br />

a suffragio concreto. La<br />

voce in bilancio che spesso viene contestata<br />

è la famosa voce dove si scrive di<br />

vari acconti dati alla Snam Sud, società<br />

controllata da Lotito, che è l’azienda incaricata<br />

di svolgere i lavori <strong>del</strong>le strutture<br />

dentro Formello come da progetto Academy<br />

presentato. Questa voce in questi<br />

anni è comparsa più volte fino a portare

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