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L’editoriale di Rodolfo Casentini<br />
Molti tifosi oramai con addosso il patentino<br />
di Allenatore, di Direttore Sportivo, di<br />
Presidente, di Agente Fifa, di esperti di finanza,<br />
davano la Lazio praticamente<br />
quasi spacciata nello stadio Olimpico non<br />
di Roma ma di Torino contro i granata. Io<br />
invece, come lo sono da sempre, guardo<br />
sempre all’ottimismo e mai al pessimismo<br />
e quindi ero fiducioso che la Lazio<br />
giocasse senza timori reverenziali e<br />
senza pensare alle numerose assenze<br />
pesanti che purtroppo la rosa in questo<br />
momento <strong>del</strong> campionato, deve subire.<br />
La mia fiducia però non viene solo dall’amore<br />
per questa squadra, ma anche<br />
dalla consapevolezza che quest’anno si<br />
è di nuovo ricreato quel gruppo unito che<br />
permise per esempio a Pioli di cavalcare<br />
il campionato fino alla terza posizione finale.<br />
Ma l’unità di un gruppo non nasce<br />
per caso, si costruisce con il lavoro, con<br />
la fatica, con il rispetto che si guadagna<br />
sul campo, sia quello d’allenamento, che<br />
quello <strong>del</strong>le partite. Ed ecco quindi che<br />
Inzaghi umilmente e senza sfarzi, ha saputo<br />
costruirsi quell’unità di gruppo che<br />
gli ha permesso di formare un unico<br />
corpo e far remare tutti verso la stessa direzione<br />
che è la rientrata in Europa, magari<br />
anche quella che conta davvero. Per<br />
fare questo però Simone Inzaghi ha capito<br />
che bisognava credere in un progetto<br />
di gioco, in un sistema di allenamento, in<br />
una riconquista <strong>del</strong>le mete perdute. I<br />
molti giovani presenti nella rosa, per molti<br />
tifosi, rappresentava un grande problema<br />
e nessuna garanzia , per cui da subito, si<br />
sono buttati sul pessimismo cosmico cominciando<br />
la solita litania depressiva con<br />
le classiche frasi stantie e talmente inflazionate<br />
da renderle sbiadite di loro. Tutto<br />
per alimentare una convinzione di inadeguatezza<br />
che però non aveva fondamento<br />
su nessun pilastro reale. La Lazio<br />
questa estate si è data una vera e propria<br />
sverniciata fino allo strato più fondo per<br />
poi ripennellare gli strati lucenti e puliti<br />
<strong>del</strong>la nuova pelle. Una pelle giovane,<br />
fatta da gente che ha fame e che vuole<br />
arrivare ad essere qualcuno nel mondo<br />
<strong>del</strong> calcio. Inzaghi, un altro che ha molta<br />
fame e ha molto amore per la Lazio ha<br />
saputo fin qui, connubiare questi ingredienti<br />
e ne ha tirato fuori una miscela positiva,<br />
dove pochi senatori sono al centro<br />
a creare equilibrio e i giovani a dare<br />
quella verve e quella incoscienza e serenità<br />
che permette poi di poter esprimersi<br />
sul campo in maniera costruttiva<br />
raccogliendo i risultati sperati anche<br />
con qualche rimpianto per quello che<br />
poteva essere e non è stato. In questi<br />
giovani c’è molta presenza locale, fatta<br />
da calciatori che sono cresciuti nel nostro<br />
vivaio, chi partendo proprio dagli<br />
inizi e chi venendo strada facendo.<br />
L’Academy <strong>del</strong>la Lazio ha prodotto in<br />
questi ultimi anni, giovani calciatori che<br />
la prima squadra ha potuto sfruttare a<br />
pieno consapevole dei loro mezzi e<br />
<strong>del</strong>le loro qualità. E’ non è un caso che<br />
quest’anno proprio con Inzaghi, anch’esso<br />
proveniente dall’allenare la primavera<br />
biancoceleste, dopo 9 partite la<br />
Lazio ha fatto già esordire 4 giocatori<br />
suoi ( Prce, Strakosha, Lombardi, Murgia)con<br />
due di questi 4 ( Murgia e Lombardi)<br />
con un gol già sulle spalle. Se poi<br />
ai 4 nuovi aggiungiamo Cataldi e Keita<br />
(anch’essi in rete) che già da un paio<br />
d’anni sono nella rosa <strong>del</strong>la prima squadra,<br />
ecco che i giocatori a Kilometro<br />
zero, tanto per usare una terminologia<br />
gastronomica, diventano 6 con 4 giocatori<br />
già in gol. Per non parlare poi di altri<br />
giocatori locali che stanno facendo<br />
esperienza nella cadetteria e cioè Palombi<br />
e Germoni alla Ternana, Guerrieri<br />
al Trapani, Crecco all’Avellino. Una fiocina<br />
di baldi giovanotti che sono fioriti<br />
proprio da questa Academy che qualcuno<br />
si sforza quasi quotidianamente di<br />
spacciare per inesistente o addirittura<br />
per pura invenzione. L’Academy Bob<br />
Lovati esiste e si vedono i risultati, e<br />
mano mano si potenzia sempre di più<br />
con elementi di esperienza come per<br />
esempio Tommaso Rocchi allenatore<br />
dei ragazzi <strong>del</strong> 2004 freschi vincitori tra<br />
l’altro <strong>del</strong> derby capitolino. Purtroppo va<br />
molto di moda per accaparrarsi i consensi,<br />
dire che l’Academy presentata in<br />
quel 26 maggio 2014,in realtà non è<br />
mai esistita. Io mi permetto di precisare<br />
che fino ad oggi ancora non c’è traccia<br />
fisica <strong>del</strong>le strutture aggiuntive che dovranno<br />
sorgere all’interno <strong>del</strong> centro<br />
sportivo di Formello, ma l’Academy funziona<br />
bene, vive alla grande, ha persone<br />
qualificate e brave in tutte le categorie<br />
giovanili. E mi permetto ancora di evidenziare<br />
come sia molto importante che<br />
ci siano i giocatori con i loro esordi in<br />
massima serie A testimoniarne la vera<br />
esistenza e non fittizia come qualcuno<br />
scrive e strilla. In campo non ci vanno<br />
certo le palazzine ospitalità, oppure la foresteria,<br />
o la Biblioteca, oppure ancora il<br />
refettorio o la scuola. Certo averle funzionanti<br />
migliorerebbe ancora di più la situazione<br />
e permetterebbe ai giovani<br />
<strong>del</strong>l’Academy un salto ancora più avanti,<br />
ma sostenere che l’Academy non esiste<br />
ed è pura fantasia per intascare i soldi,<br />
è veramente negare un’evidenza dei fatti<br />
che sta li sul campo, nei gol fatti da questi<br />
ragazzi, nei punti raccolti dalla Lazio<br />
in classifica con il loro contributo. Ovvio<br />
che per quanto riguarda le strutture<br />
sopra elencate e presentate due anni e<br />
mezzo fa, si è in forte ritardo e bisognerebbe<br />
cominciare ad essere concreti<br />
anche li, ma questo non deve poter essere<br />
lo spunto per non dare merito a un<br />
settore giovanile che è primo nel Ranking<br />
di categoria e che molti club europei<br />
e mondiali, ci invidiano. La correttezza<br />
d’informazione d’altronde non è il pezzo<br />
forte <strong>del</strong>la comunicazione romana<br />
sponda laziale e quindi ecco che questi<br />
ritardi sull’inizio dei lavori, fa si che tale<br />
comunicazione approfitti per impastare e<br />
creare una situazione che non rispecchia<br />
la realtà e la verità, che come ripeto<br />
da tanto tempo, spesso è la più semplice<br />
ma la più difficile da accettare. Le regole<br />
che regolano una società quotata in<br />
borsa parlano chiaro, una voce in bilancio<br />
non può essere scritta priva di concretezza,<br />
ovvero non la si può inventare<br />
così tanto per far risultare un movimento.<br />
Tutto deve essere motivato e per certe<br />
voci, deve essere supportato da documentazione<br />
a suffragio concreto. La<br />
voce in bilancio che spesso viene contestata<br />
è la famosa voce dove si scrive di<br />
vari acconti dati alla Snam Sud, società<br />
controllata da Lotito, che è l’azienda incaricata<br />
di svolgere i lavori <strong>del</strong>le strutture<br />
dentro Formello come da progetto Academy<br />
presentato. Questa voce in questi<br />
anni è comparsa più volte fino a portare
tali acconti alla somma di 4 milioni di euro<br />
circa versati dalla Lazio alla Snam Sud.<br />
Tale voce è sempre annualmente controllata<br />
dalla Consob , la quale una volta certificata<br />
la concretezza di tale voce con<br />
l’eventuale regolarità accertata, approva il<br />
bilancio dichiarando così la piena legittimità<br />
di tale operazione. Molti non credono<br />
a tutto ciò? Bene nessun problema, prendetevela<br />
con la Consob allora e non con<br />
chi scrive in bilancio senza nasconderla<br />
per nulla, tale voce. Se pensate che la<br />
Consob sia collusa con Lotito, fate una<br />
bella denuncia, portando le prove a supporto<br />
e tutto si chiarirà davanti agli organi<br />
competenti. E non fatevi ingannare da chi<br />
spavadalmente dice che Lotito o la Lazio<br />
fino ad ora non ha fatto mai passi legali per<br />
tutelarsi dalle accuse scritte , andando cosi<br />
implicitamente a dire che è tutto vero per<br />
quel famoso detto che dice “ chi tace acconsente”,<br />
spesso le accuse poi col tempo,<br />
si smontano da sole senza dover star dietro<br />
a tutte le mosche che per un attimo,<br />
fanno sentire il ronzio <strong>del</strong>le loro ali. Quindi<br />
se tutto questo non c’è, se tutto è solo deduzione<br />
e convinzione personale, allora<br />
per favore, non sentenziate, non giudicate<br />
e non accusate, rimanete in silenzio oppure<br />
limitatevi alla vostra esclusiva opinione<br />
personale. Ovvio che per certi<br />
comunicatori e quant’altro sarebbe difficile<br />
da spiegare ai loro seguaci, come si può<br />
rendere merito positivo a una società che<br />
per natura secondo loro, non ha possibilità<br />
di averne di questi meriti. Questa società<br />
può solo far male, può solo far affondare la<br />
Lazio, può solo affossare tutto ciò che è affossabile<br />
di biancoceleste. Quindi la conseguenza<br />
logica qual è? Semplice,<br />
continuare a impastare la stessa pizza,<br />
con gli stessi ingredienti, consapevoli di incontrare<br />
il gradimento <strong>del</strong> gusto che oramai<br />
ben sperimentato, si vende<br />
praticamente a occhi e orecchie be chiuse.<br />
L’ Academy c’è , la nostra Gioventù Biancoceleste<br />
esiste e si sta esaltando, e al<br />
vero tifoso importa molto di più questo<br />
<strong>del</strong>la palazzina costruita un anno prima o<br />
tre anni dopo. Al tifoso mascherato da tale<br />
invece, interessa molto di più la palazzina<br />
perché con quest’ultima, si può sempre<br />
avere quei consensi che sono vitali per<br />
certe persone che altrimenti, sarebbero relegate<br />
in un anonimato triste e spernacchiato.<br />
I nostri giovani sono il nostro futuro,<br />
la Lazio vuole costruirci sopra il futuro, bisognerebbe<br />
applaudire a questa linea di<br />
veduta e invece si scrivono libri e sceneggiature<br />
da film di fantascienza, tanto al<br />
giorno d’oggi, si legge di tutto e si compra<br />
di tutto quindi….
Più & Meno<br />
PIÙ...<br />
TUTTO: Una Lazio decimata offre una grande<br />
prestazione fatta di sacrificio e tecnica sul<br />
campo di una squadra che aveva affettato finanche<br />
la roma. I ragazzi hanno dato tutto.<br />
Meritavano la vittoria. Ma il segnale è evidente:<br />
la rosa è competitiva.<br />
IMMOBILE: Sesto gol. Da cineteca. Le parole<br />
sono superflue.<br />
CAMBI: Sotto di un gol Simone Inzaghi innesta<br />
la marcia giusta con cambi sontuosi.<br />
TIFOSI: All'Olimpico granata sembrava di<br />
stare a Roma. I 500 se ne tornano a casa orgogliosi.<br />
Della Lazio e di se' stessi.<br />
MENO:<br />
ADDIZIONALE: Inconcepibile la sua chiamata<br />
da rigore per il braccio involontario di Parolo.<br />
Aboliteli questi essere inutili e dannosi.<br />
KEITA: Bello de casa aspetto i tuoi gol.<br />
PUNTI: Tra Bologna e Torino ne mancano<br />
quattro. Leggetevi la classifica...
Torino - Lazio 2 - 2<br />
Le Pagelle<br />
MARCHETTI 6: Incolpevole sul gol , ma rimane<br />
incerto su alcune situazioni diciamo, tranquille.<br />
BASTA 6: rientrava dopo un infortunio e non è<br />
stato incisivo e puntuale come potrebbe<br />
WALLACE 6,5: attento e pulito in molti interventi,<br />
riesce a limitare molto belotti e l’attacco granata.<br />
HOEDT 6,5: stesso discorso fatto per wallace con<br />
in più la pulizia d’impostazione <strong>del</strong> gioco.<br />
PATRIC 7: cresce di partita in partita e questo<br />
deve è da monito a chi lo ha subito giudicato scarso.<br />
CATALDI 6,5: si trova meglio al centro rispetto<br />
alla mediana laterale di inizio partita.<br />
PAROLO 6,5: corre tanto e sul rigore non si può<br />
tagliere il braccio solo per far contento Giacomelli.<br />
LULIC 6: corre molto ma sbaglia anche molto, ma<br />
alla fine il suo contributo lo da smepre.<br />
ANDERSON 6,5: comincia in sordina poi cresce<br />
e incanta con le sue giocate che fruttano il gol<br />
IMMOBILE 6,5: si vede poco e soffre forse i fischi,<br />
ma al momento giusto, il fiuto <strong>del</strong> gol c’è.<br />
KEITA 6: 60 minuti di buon calcio dove però c’è la<br />
macchia <strong>del</strong> gol mangiato clamorosamente.<br />
DJORDJEVIC 6: si mette al servizio <strong>del</strong>la causa<br />
Lazio e pressa tanto. finalmente ne parliamo bene.<br />
MURGIA 7: com’è enrato ha scosso la squadra<br />
sottoscrivendo anche il gol <strong>del</strong> vantaggio. Daje Ale<br />
PRCE 6: esordio in serie A positivo, resta tranquillo<br />
e aiuta la difesa con i suoi interventi di testa.<br />
INZAGHI 7: tutti danno fritto per lui e lui incarta la<br />
aprtita a Sinisa. meritava la vittoria.
Post<br />
Torino - L<br />
INZAGHI<br />
“ Chiaramente quando prendi<br />
un goal al 92’ su un rigore che<br />
forse non c’era c’è un po’ di<br />
rammarico. Mi spiace soprattutto<br />
per i ragazzi perchè<br />
avremmo meritato la vittoria;<br />
nelle ultime partite con Bologna<br />
e Torino abbiamo raccolto<br />
due punti e probabilmente ne avremmo dovuti<br />
raccogliere sei. Mi dispiace per i ragazzi che avevano<br />
preparato molto bene la partita, ma sono<br />
sicuro che giocando così raccoglieremo molto.<br />
Oggi eravamo in grandissima emergenza, ma<br />
penso che per un allenatore sia di grandissimo<br />
orgoglio veder giocare così bene i calciatori che<br />
pure non hanno giocato da tanto. Spiace, però<br />
sono comunque orgoglioso <strong>del</strong>la prova dei ragazzi.<br />
Adesso rientriamo per preparare la partita<br />
con il Cagliari. Ai ragazzi non sto regalando<br />
nulla, loro si fanno trovare pronti: sono contento<br />
perché affrontare il Torino con 6 assenze non<br />
era facile, tanto di cappello ai miei ragazzi. Diciamo<br />
che l’avevamo preparata in questo modo:<br />
volevamo stare ben compatti, raccolti, ma al di<br />
là di tutto siamo stati molto bravi perché abbiamo<br />
concesso molto poco al Torino. Forse abbiamo<br />
peccato un pochino sul primo goal, però<br />
ci prendiamo la prestazione perchè sappiamo<br />
che giocando così ne perderemo poche. Penso<br />
che il fallo sia da rigore quando ci sia la volontarietà<br />
<strong>del</strong> tocco di mano: certo l’addizionale ha<br />
avuto molta personalità a fischiare quel tipo di<br />
rigore al 92’. Contrariamente all’episodio contro<br />
il Milan, dove il tocco di Radu era molto largo,<br />
oggi il rigore non c’era: in questa partita gli episodi<br />
non ci sono stati favorevoli, forse in qualche<br />
altra partita ci saranno favorevoli e<br />
vinceremo. Sono comunque soddisfatto perché<br />
ho una squadra molto giovane che mi segue,<br />
pure oggi nell’emergenza. Ero fiducioso, negli<br />
ultimi giorni abbiamo lavorato con grandissima<br />
intensità: l’unico neo di questa giornata sono i<br />
mancati 3 punti che oggi avremmo sicuramente<br />
meritato.”<br />
PRCE<br />
“Vi ringrazio<br />
per i complimenti.<br />
Sono<br />
felice per<br />
l’esordio, ma<br />
sono arrabbiato<br />
per il par<br />
e g g i o<br />
all’ultimo minuto, abbiamo<br />
perso due punti. Non voglio<br />
commentare le decisioni arbitrali,<br />
il mio compito è giocare<br />
e fare bene in campo. La settimana<br />
scorsa è toccato a noi,<br />
oggi tocca a loro. Questo è il<br />
calcio. Voglio ringraziare la<br />
società ed il mister, che dalla<br />
Croazia mi ha preso e mi ha<br />
dato la possibilità di giocare in<br />
Serie A. Sono soddisfatto di<br />
aver giocato dopo i tanti problemi<br />
che ho avuto, il mio cellulare<br />
ancora squilla per le<br />
tante chiamate. Torino non mi<br />
porta bene. Contro i granata<br />
abbiamo perso una finale Scudetto<br />
ai rigori con la Primvera”.
Partita<br />
azio 2 - 2<br />
MURGIA<br />
“È arrivata<br />
questa palla<br />
da Felipe Anderson<br />
in<br />
area di rigore,<br />
fortunatamente<br />
ero<br />
libero. Ho<br />
visto questa palla e la prima<br />
cosa che ho pensato è stata di<br />
dare una bella frustata perchè<br />
in porta c’era una leggenda<br />
<strong>del</strong> calcio. Quando ho visto la<br />
palla entrare non sapevo che<br />
fare, è stata un’emozione straordinaria<br />
quando ho visto tutti<br />
i compagni che mi venivano<br />
ad abbracciare e panchina e<br />
tifosi che esultavano tutti. Ovviamente<br />
avrei preferito che<br />
questo gol ci desse la vittoria,<br />
però abbiamo fatto una<br />
grande partita ed ora ci concentreremo<br />
subito per mercoledì.<br />
Dedico il gol, oltre che<br />
alla mia famiglia, alla mia ragazza<br />
e al mio procuratore,<br />
ovviamente anche al mister<br />
Inzaghi. È lui che mi ha lanciato<br />
e mi ha seguito passo<br />
dopo passo dagli allievi,<br />
quindi devo tanto a lui ed al<br />
suo staff che mi stanno tanto<br />
vicini e anche alla squadra<br />
che sa aiutare noi giovani“.<br />
Mihajlovic<br />
“Questa partita<br />
ha dimostrato<br />
che se il Torino<br />
fa il Torino può<br />
battere chiunque<br />
e se non lo fa<br />
può perdere con<br />
chiunque. Nel<br />
primo tempo abbiamo<br />
fatto bene, nel secondo la<br />
Lazio ha messo 4 punte mettendoci<br />
in difficoltà. Ci siamo abbassati<br />
troppo, siamo andati in<br />
difficoltà e grazie a tifosi e la nostra<br />
voglia di non mollare mai abbiamo<br />
pareggiato. Non sono<br />
contento <strong>del</strong> secondo gol preso su<br />
palla inattiva. Stiamo dando continuità<br />
ai risultati, dobbiamo imparare<br />
a gestire la partia, se ci<br />
riusciremo potremo fare un bel<br />
salto in avanti. Il Cambio modulo<br />
<strong>del</strong>la Lazio? Sappiamo che davanti<br />
hanno giocatori pericolosi, come<br />
Keita, Immobile, Anderson, Parolo.<br />
Insomma sono una squadra di<br />
tutto rispetto, bisogna dare meriti<br />
anche agli avversari. Anche noi<br />
abbiamo messo una squadra offensiva,<br />
tutte e due volevamo vincere<br />
la gara. La gente sono sicuro<br />
che si sarà divertita, vorrei ringraziare<br />
i tifosi che ci hanno sostenuto<br />
e ci hanno fatto raggiungere<br />
il pareggio. Oltre lo spirito battagliero<br />
giochiamo bene, siamo il<br />
secondo attacco. Siamo una<br />
squadra offensiva, con una mentalità<br />
offensiva e abbiamo giocatori<br />
forti, ma con giovani che<br />
devono crescere.”
Più & Meno<br />
PIÙ:<br />
APPLAUSI: Per questa Lazio che asfalta<br />
il Cagliari. Prova sontuosa senza sbavature.<br />
Con questo spirito si può sognare.<br />
FELIPE ANDERSON: Gol da cineteca<br />
che sostanzia una partita da urlo. Top<br />
player.<br />
GABARRON: Ma chi diceva che Basta<br />
non aveva riserve si sarà convinto che<br />
questo Patric è di un'altra categoria?<br />
BIELSA: Grazie Loco. Il tuo rifiuto la nostra<br />
vittoria.<br />
MENO:<br />
DESERTO OLIMPICO: Per il televideo<br />
c'erano 2.500 spettatori. Chiaro errore.<br />
Comunque non si superavano i 10.000.tifosi.<br />
La verità è che hanno vinto i contestatori.<br />
Ormai il tifoso laziale da stadio si<br />
è praticamente estinto. Peccato.
Lazio - Cagliari 4 - 1<br />
Le Pagelle<br />
MARCHETTI 6,5: salva su un colpo di testa ravvicinato ma è ancora<br />
incerto sulle uscite e bloccate di cross facili.<br />
PATRIC 7: il ragazzo continua la fase di miglioramento tattico e<br />
partecipa più convinto alla manovra.<br />
WALLACE 6,5: ordinato nella marcatura, qualche sbavatura sugli<br />
anticipi su Borriello che gli costa l’ammonizione.<br />
HOEDT 7: il ragazzo sta crescendo enormemente e ha un piede<br />
sinistro preciso nei lanci verso gli esterni che fanno male alle<br />
difese e permettono un veloce uno contro uno.<br />
RADU 6,5: compito non difficile ma si vede che ci tiene a questa<br />
Lazio e tiene a portarla di nuovo in Europa, quella che conta.<br />
PAROLO 6 : è affaticato e prende pure una botta che lo limita. gli<br />
negano un rigore netto e lascia il posto a Murgia a metà ripresa.<br />
CATALDI 6,5: da lui ci si aspetta qualcosa in più perchè le capacità<br />
tecniche le ha. stasera ha comunque giocato ordinato.<br />
LULIC 6,5: corre moltissimo e sbaglia però qualche passaggio di<br />
troppo, ma il suo contributo complessivo è smepre importante.<br />
ANDERSON 8: partita sontuosa fatta di concretezza tecnica, aiuto<br />
ai compagni, diligenza tattica e gol da fenomeno.<br />
IMMOBILE 8: non era al meglio ed è stato intelligente a gestirsi.<br />
ma anche così è stato devastante per i sardi.<br />
KEITA 7: se reggesse tutti e 90 minuti sarebbe perfetto, però<br />
regge 60-65 ma li fa bene e il suo fare fa sempre male agli avversari<br />
di turno che si affannanoa cercare di prenderlo..<br />
MURGIA 6: 25 minuti a centrocampo a dare sostanza e aiuto ai<br />
compagni. il ragazzo cresce e il futuro indubbiamente è tutto suo.<br />
LOMBARDI 6,5: è un’attaccante che attacca la profondità molto<br />
bene e si rende pericoloso in due occasioni. va benissimo così.<br />
LEITNER 6: gioca 15 minuti e fa vedere che acquisendo tattica e<br />
fiato, può giocare e rendere dentro questa rosa.<br />
ALL. INZAGHI 8: e per fortuna che non era un’allenatore pronto<br />
per la serie A!! gioco arioso con variazioni tattiche semplici ma<br />
efficaci. non osiamo immaginare quando Inzaghi “ imparerà a<br />
fare l’allenatore in serie A” cosa potrà fare. Speriamo solo che lo<br />
faccia ancora con la Lazio.
Visita <strong>del</strong>la squadra alla cittadina laziale colpita dal Terremoto. Un pensiero<br />
per questa gente a cui i giocatori hanno regalato un giorno fatto di sorrisi<br />
e di conforto. Tanti bambini giocosi e felici hanno ripagato i calciatori di<br />
tanto amore con la loro voglia di vivere e di ricominciare.
di Arianna Michettoni
La Lazio arriva ad Amatrice mercoledì 19 Ottobre, che è da poco passato mezzogiorno.<br />
Manda i suoi calciatori a passeggiare tra l’ineluttabilità <strong>del</strong>la fine, dove non c’è verso in<br />
cui voltare la faccia: tutt’intorno alla “zona rossa” è impresso il messaggio <strong>del</strong> fato, una<br />
forza invincibile ed inarrestabile che distribuisce e toglie senza soluzione di continuità.<br />
Ma che, per quanto potente, trova nella forza dei bambini un valoroso rivale: ve ne sono<br />
un centinaio ad attendere i biancocelesti, lì nella scuola immediatamente costruita dopo<br />
il sisma – a dimostrazione <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong>la didattica come valore formativo. E i bambini,<br />
nonostante tutto, ridono – quasi a farsi burla <strong>del</strong>le difficoltà, nell’innocenza fanciullesca<br />
che farà da traino alle generazioni future: sorridono alla mascotte Skeggia che<br />
distribuisce gadget e regalini in ogni aula, sorridono ai calciatori – meno calciatori e più<br />
uomini, oggi – che firmano autografi ed immortalano il momento che anticipa la fiducia<br />
di un ritorno ad un’apparente normalità. Proprio fuori dal comprensorio scolastico, scelto<br />
come simbolo di rinascita, viene poi realizzata la foto ufficiale <strong>del</strong>la stagione <strong>2016</strong>/2017:<br />
dallo scatto sarà creato un poster il cui ricavato verrà devoluto al Comune di Amatrice.
Quel che resta poi è la testimonianza: di solidarietà biancoceleste e di uno scorcio di<br />
terribile realtà vicina ad ognuno di noi. È un sentimento che Simone Inzaghi riesce a trasformare<br />
in parole: «Sicuramente abbiamo fatto una piccola cosa per questi bambini che<br />
hanno perso tanto. A volte si vedono i telegiornali, ma forse sarebbe meglio sensibilizzare<br />
davvero venendo qui. Così veramente ci rendiamo conto cosa sia successo. Ho<br />
visto bambini che sorridevano ma comunque hanno perso persone care. Sono contento<br />
per quello fatto, anche se per poco, siamo riusciti a fare felici tante persone. Bisogna<br />
venire qui per rendersi conto davvero. A volte ci prendiamo troppo sul serio, nel calcio,<br />
nella vita. A tanti farebbe bene venire qui. Fa molto più effetto. Ripeto, bisogna toccare<br />
con mano la situazione per capire davvero cosa hanno passato queste persone.» L’importanza<br />
di legare l’identità <strong>del</strong>la Lazio e di Amatrice sta, in ultimo, nell’intrinseco significato<br />
di unità: non importa quanto grande sia lo svantaggio, insieme si affronta ogni<br />
partita. Ed insieme, comunque vada, si vince.
di Alessandro Cagnetti<br />
Ore 8. Stazione Termini. Treno per Torino Porta Nuova. Si parte verso l’Olimpico granata «Grande<br />
Torino» lasciando una Roma ancora assonnata e annuvolata. Dopo qualche ora di un viaggio che<br />
scorre via come un bicchiere d’acqua arriviamo a Torino io e mio cognato Francesco, in una capitale<br />
sabauda che ci accoglie fredda e piovosa (annamo bene pensiamo, già la gara è dura figuriamoci<br />
con questo tempo). Ci viene a prendere il mitico Mauri Rules insieme alla sua compagna.<br />
Il tempo di vedere il pullman <strong>del</strong>la Lazio dirigersi verso lo stadio e mangiare qualcosa e poi dritti<br />
nel settore ospiti dove incontriamo un altro centinaio di laziali. Alle 15 saremo 600 e sarà un tifo<br />
memorabile. Dei 98 minuti che dura la gara almeno 85 sono scanditi dai cori e dagli incitamenti<br />
<strong>del</strong> nostro settore. Ma quale Olimpico granata, sembra di stare all’Olimpico di Roma, Curva Nord.<br />
E pensare che la gara si mette subito male con un Toro solo difesa e contropiede che ci sorprende<br />
con un’azione che poteva essere letta meglio è forse l’unico errore <strong>del</strong>la difesa. Fa male vedere<br />
questa ingiustizia e siamo tutti incazzati soprattutto quando Keita spreca come un pivellino un<br />
gol facile facile. Non possiamo perdere, né tantomeno mollare. E infatti la Lazio non molla, noi<br />
nemmeno, e nel secondo tempo il Toro non esiste più ed è una sinfonia biancoceleste grazie<br />
anche ai cambi di un chirurgico Simone Inzaghi. Prima il pareggio con il gioiello di Immobile, fischiatissimo<br />
dalla Maratona perché temutissimo (e avevano ragione) e poi il sorpasso <strong>del</strong> gioiellino<br />
Murgia con un abile colpo di testa. Stiamo vincendo a Torino e il settore ospiti tracima. Manca<br />
poco, e nel recupero l’addizionale si inventa un rigore che «sentenza antilazio» Ljaic (e con questo<br />
sono cinque i gol alla Lazio) trasforma (certo Marchetti non para mai un rigore eh…). È pareggio,<br />
ottimo alla vigilia, non così alla fine. Peccati di giovinezza anche se il braccio è di Parolo, un veterano.<br />
Peccato, ma la prestazione c’è ed è quello che conta vista l’emergenza (senza cinque titolari<br />
sarebbe stata impossibile per tutti). Torniamo a Roma orgogliosi <strong>del</strong>la Lazio e di noi stessi.<br />
La Lazio c’è ed i suoi tifosi pure. Forza ragazzi. Noi con la voce voi con il cuore.
I Precedenti<br />
di Arianna Michettoni<br />
Il match con il Sassuolo è una sfida assai recente: i biancocelesti e i neroverdi si sono affrontati<br />
all’Olimpico per tre volte: il <strong>23</strong> Febbraio 2014, il 5 Ottobre 2014 ed il 29 Febbraio <strong>2016</strong>.<br />
Nell’ultimo precedente è possibile tracciare l’inizio <strong>del</strong>la parabola discendente <strong>del</strong>la Lazio di<br />
Pioli: i biancocelesti allora ottavi in classifica cercavano il sorpasso proprio sulla formazione<br />
emiliana; la partita terminò però con un secco 0 – 2: la Lazio si rivelò incapace di ribaltare<br />
l’iniziale svantaggio ad opera di Berardi su rigore, poi il raddoppio di Defrel nel secondo tempo<br />
terminò di fatto il match. Meglio nei due incontri antecedenti: le due formazioni hanno fissato<br />
il punteggio sul 3 a 2 in entrambe le occasioni. Nell’Ottobre 2014 Mauri, Djordjevic e Candreva<br />
hanno portato la vittoria ai biancocelesti, annullando la doppietta di Berardi. Ancor più viva<br />
e scoppiettante fu la partita di Febbraio 2014: i primi 45’ si chiusero con la Lazio avanti su<br />
goal di Radu; poi, nel secondo tempo, un vivace botta e risposta – Floccari al 72’, Klose al<br />
74’, Floro Flores al 79’ ed infine Candreva all’ 83’ – consegna i tre punti ai biancocelesti.<br />
Le Statistiche<br />
Sono 12 in totale le marcature realizzate nei precedenti tra le due formazioni, in sostanziale<br />
parità: 6 per parte. La Lazio, che ha sempre trovato la via <strong>del</strong> goal contro il Sassuolo (una<br />
media di due reti a partita), ha perso per la prima volta tra le mura amiche proprio nell’ultima<br />
gara disputata allo Stadio Olimpico. Le statistiche confermano l’ostica reputazione neroverde:<br />
il Sassuolo ha segnato almeno un goal per 7 partite consecutive, sempre in rete anche nelle<br />
trasferte di questa stagione. Vi è però, contestualmente, una certa fragilità difensiva nella formazione<br />
emiliana: è infatti la squadra più colpita nel primo quarto d’ora di gioco. Il Sassuolo<br />
è anche la formazione che ha subito più goal sugli sviluppi di calcio d’angolo in questo campionato;<br />
d’altra parte la Lazio è la squadra che ha segnato più reti di testa in questo inizio di<br />
stagione (marcature realizzate tutte con calciatori diversi). Tuttavia dall’inizio <strong>del</strong> <strong>2016</strong> il Sassuolo<br />
ha mancato il goal in trasferta una sola volta, sul campo <strong>del</strong>la Juventus. E le ultime cinque<br />
vittorie interne <strong>del</strong>la Lazio sono arrivate senza subire goal.
SPECIALE<br />
di Marco Pizzolorusso<br />
PRIMAVERA<br />
Andrea Bonatti<br />
È una Lazio primavera punto zero quella di Andrea Bonatti, 33 anni e vice di Menichini a Salerno l’anno<br />
scorso. Si è aperto un nuovo ciclo e Tare ha scelto la strada <strong>del</strong>la gioventù anche nella panchina <strong>del</strong>la Primavera.<br />
Ma chi è Andrea Bonatti? È un allenatore giovane le cui doti peculiari risiedono nel suo essere carismatico<br />
e sempre pronto ad accogliere le novità tattiche che si dovessero appalesare. Il suo è un<br />
temperamento forte ed ha abbracciato con entusiasmo l’avventura con la Primavera biancoceleste. Mente<br />
e fisico sono i suoi poli di attrazione, lui che ha cominciato come preparatore atletico sa bene quanto sia<br />
importante allenarsi bene. «Mens sana in corpore sano» come dicevano i nostri avi…Bonatti ha cominciato<br />
alla grande sia il campionato che la Coppa Italia. Nella prima competizione vanta 4 vittorie 1 pareggio ed 1<br />
sola sconfitta (con il Napoli in campo neutro, quando il Fersini era ancora chiuso per i lavori sul manto erboso),<br />
numeri che hanno portato i biancocelesti al secondo posto in classifica a due punti dal battistrada<br />
Verona. Nessun proclama, ma con un Rossi che segna con una puntualità impressionante (siamo arrivati<br />
a 11…) puntare alle final eight non sembra impossibile. Stesso buon inizio in Coppa Italia dove sono state<br />
regolate Ternana e Napoli (entrambe in casa ed ai supplementari), vittorie che hanno proiettato la Lazio<br />
agli ottavi <strong>del</strong>la competizione. Chiudiamo con alcune parole rilasciate a Lazio style radio nei giorni scorsi;<br />
in pratica il Bonatti pensiero è concentrato tutto qui:<br />
«Non so se sono bravo a fare l’allenatore, non so se diventerà il mio lavoro, ma lo faccio per le emozioni<br />
che mi dà. Per questo la mia partecipazione è totale e spero che i ragazzi assorbano questa mentalità<br />
dando il massimo. In 18 gare, <strong>del</strong>le 60 che ho disputato, i miei ragazzi hanno segnato negli ultimi minuti<br />
di gioco: questa situazione ti dà un trasporto emotivo particolare. E’ un risultato che si ottiene lavorando<br />
in allenamento, per questo ringrazio i miei ragazzi per come si applicano».
FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />
FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />
FRASCHETTA DA I FRATELLI
Pensieri, Parole e Opinioni dei tifosi <strong>del</strong>la Lazio
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