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settimanale aquile del 23 - 30 ottobre 2016

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L’editoriale di Rodolfo Casentini<br />

Molti tifosi oramai con addosso il patentino<br />

di Allenatore, di Direttore Sportivo, di<br />

Presidente, di Agente Fifa, di esperti di finanza,<br />

davano la Lazio praticamente<br />

quasi spacciata nello stadio Olimpico non<br />

di Roma ma di Torino contro i granata. Io<br />

invece, come lo sono da sempre, guardo<br />

sempre all’ottimismo e mai al pessimismo<br />

e quindi ero fiducioso che la Lazio<br />

giocasse senza timori reverenziali e<br />

senza pensare alle numerose assenze<br />

pesanti che purtroppo la rosa in questo<br />

momento <strong>del</strong> campionato, deve subire.<br />

La mia fiducia però non viene solo dall’amore<br />

per questa squadra, ma anche<br />

dalla consapevolezza che quest’anno si<br />

è di nuovo ricreato quel gruppo unito che<br />

permise per esempio a Pioli di cavalcare<br />

il campionato fino alla terza posizione finale.<br />

Ma l’unità di un gruppo non nasce<br />

per caso, si costruisce con il lavoro, con<br />

la fatica, con il rispetto che si guadagna<br />

sul campo, sia quello d’allenamento, che<br />

quello <strong>del</strong>le partite. Ed ecco quindi che<br />

Inzaghi umilmente e senza sfarzi, ha saputo<br />

costruirsi quell’unità di gruppo che<br />

gli ha permesso di formare un unico<br />

corpo e far remare tutti verso la stessa direzione<br />

che è la rientrata in Europa, magari<br />

anche quella che conta davvero. Per<br />

fare questo però Simone Inzaghi ha capito<br />

che bisognava credere in un progetto<br />

di gioco, in un sistema di allenamento, in<br />

una riconquista <strong>del</strong>le mete perdute. I<br />

molti giovani presenti nella rosa, per molti<br />

tifosi, rappresentava un grande problema<br />

e nessuna garanzia , per cui da subito, si<br />

sono buttati sul pessimismo cosmico cominciando<br />

la solita litania depressiva con<br />

le classiche frasi stantie e talmente inflazionate<br />

da renderle sbiadite di loro. Tutto<br />

per alimentare una convinzione di inadeguatezza<br />

che però non aveva fondamento<br />

su nessun pilastro reale. La Lazio<br />

questa estate si è data una vera e propria<br />

sverniciata fino allo strato più fondo per<br />

poi ripennellare gli strati lucenti e puliti<br />

<strong>del</strong>la nuova pelle. Una pelle giovane,<br />

fatta da gente che ha fame e che vuole<br />

arrivare ad essere qualcuno nel mondo<br />

<strong>del</strong> calcio. Inzaghi, un altro che ha molta<br />

fame e ha molto amore per la Lazio ha<br />

saputo fin qui, connubiare questi ingredienti<br />

e ne ha tirato fuori una miscela positiva,<br />

dove pochi senatori sono al centro<br />

a creare equilibrio e i giovani a dare<br />

quella verve e quella incoscienza e serenità<br />

che permette poi di poter esprimersi<br />

sul campo in maniera costruttiva<br />

raccogliendo i risultati sperati anche<br />

con qualche rimpianto per quello che<br />

poteva essere e non è stato. In questi<br />

giovani c’è molta presenza locale, fatta<br />

da calciatori che sono cresciuti nel nostro<br />

vivaio, chi partendo proprio dagli<br />

inizi e chi venendo strada facendo.<br />

L’Academy <strong>del</strong>la Lazio ha prodotto in<br />

questi ultimi anni, giovani calciatori che<br />

la prima squadra ha potuto sfruttare a<br />

pieno consapevole dei loro mezzi e<br />

<strong>del</strong>le loro qualità. E’ non è un caso che<br />

quest’anno proprio con Inzaghi, anch’esso<br />

proveniente dall’allenare la primavera<br />

biancoceleste, dopo 9 partite la<br />

Lazio ha fatto già esordire 4 giocatori<br />

suoi ( Prce, Strakosha, Lombardi, Murgia)con<br />

due di questi 4 ( Murgia e Lombardi)<br />

con un gol già sulle spalle. Se poi<br />

ai 4 nuovi aggiungiamo Cataldi e Keita<br />

(anch’essi in rete) che già da un paio<br />

d’anni sono nella rosa <strong>del</strong>la prima squadra,<br />

ecco che i giocatori a Kilometro<br />

zero, tanto per usare una terminologia<br />

gastronomica, diventano 6 con 4 giocatori<br />

già in gol. Per non parlare poi di altri<br />

giocatori locali che stanno facendo<br />

esperienza nella cadetteria e cioè Palombi<br />

e Germoni alla Ternana, Guerrieri<br />

al Trapani, Crecco all’Avellino. Una fiocina<br />

di baldi giovanotti che sono fioriti<br />

proprio da questa Academy che qualcuno<br />

si sforza quasi quotidianamente di<br />

spacciare per inesistente o addirittura<br />

per pura invenzione. L’Academy Bob<br />

Lovati esiste e si vedono i risultati, e<br />

mano mano si potenzia sempre di più<br />

con elementi di esperienza come per<br />

esempio Tommaso Rocchi allenatore<br />

dei ragazzi <strong>del</strong> 2004 freschi vincitori tra<br />

l’altro <strong>del</strong> derby capitolino. Purtroppo va<br />

molto di moda per accaparrarsi i consensi,<br />

dire che l’Academy presentata in<br />

quel 26 maggio 2014,in realtà non è<br />

mai esistita. Io mi permetto di precisare<br />

che fino ad oggi ancora non c’è traccia<br />

fisica <strong>del</strong>le strutture aggiuntive che dovranno<br />

sorgere all’interno <strong>del</strong> centro<br />

sportivo di Formello, ma l’Academy funziona<br />

bene, vive alla grande, ha persone<br />

qualificate e brave in tutte le categorie<br />

giovanili. E mi permetto ancora di evidenziare<br />

come sia molto importante che<br />

ci siano i giocatori con i loro esordi in<br />

massima serie A testimoniarne la vera<br />

esistenza e non fittizia come qualcuno<br />

scrive e strilla. In campo non ci vanno<br />

certo le palazzine ospitalità, oppure la foresteria,<br />

o la Biblioteca, oppure ancora il<br />

refettorio o la scuola. Certo averle funzionanti<br />

migliorerebbe ancora di più la situazione<br />

e permetterebbe ai giovani<br />

<strong>del</strong>l’Academy un salto ancora più avanti,<br />

ma sostenere che l’Academy non esiste<br />

ed è pura fantasia per intascare i soldi,<br />

è veramente negare un’evidenza dei fatti<br />

che sta li sul campo, nei gol fatti da questi<br />

ragazzi, nei punti raccolti dalla Lazio<br />

in classifica con il loro contributo. Ovvio<br />

che per quanto riguarda le strutture<br />

sopra elencate e presentate due anni e<br />

mezzo fa, si è in forte ritardo e bisognerebbe<br />

cominciare ad essere concreti<br />

anche li, ma questo non deve poter essere<br />

lo spunto per non dare merito a un<br />

settore giovanile che è primo nel Ranking<br />

di categoria e che molti club europei<br />

e mondiali, ci invidiano. La correttezza<br />

d’informazione d’altronde non è il pezzo<br />

forte <strong>del</strong>la comunicazione romana<br />

sponda laziale e quindi ecco che questi<br />

ritardi sull’inizio dei lavori, fa si che tale<br />

comunicazione approfitti per impastare e<br />

creare una situazione che non rispecchia<br />

la realtà e la verità, che come ripeto<br />

da tanto tempo, spesso è la più semplice<br />

ma la più difficile da accettare. Le regole<br />

che regolano una società quotata in<br />

borsa parlano chiaro, una voce in bilancio<br />

non può essere scritta priva di concretezza,<br />

ovvero non la si può inventare<br />

così tanto per far risultare un movimento.<br />

Tutto deve essere motivato e per certe<br />

voci, deve essere supportato da documentazione<br />

a suffragio concreto. La<br />

voce in bilancio che spesso viene contestata<br />

è la famosa voce dove si scrive di<br />

vari acconti dati alla Snam Sud, società<br />

controllata da Lotito, che è l’azienda incaricata<br />

di svolgere i lavori <strong>del</strong>le strutture<br />

dentro Formello come da progetto Academy<br />

presentato. Questa voce in questi<br />

anni è comparsa più volte fino a portare


tali acconti alla somma di 4 milioni di euro<br />

circa versati dalla Lazio alla Snam Sud.<br />

Tale voce è sempre annualmente controllata<br />

dalla Consob , la quale una volta certificata<br />

la concretezza di tale voce con<br />

l’eventuale regolarità accertata, approva il<br />

bilancio dichiarando così la piena legittimità<br />

di tale operazione. Molti non credono<br />

a tutto ciò? Bene nessun problema, prendetevela<br />

con la Consob allora e non con<br />

chi scrive in bilancio senza nasconderla<br />

per nulla, tale voce. Se pensate che la<br />

Consob sia collusa con Lotito, fate una<br />

bella denuncia, portando le prove a supporto<br />

e tutto si chiarirà davanti agli organi<br />

competenti. E non fatevi ingannare da chi<br />

spavadalmente dice che Lotito o la Lazio<br />

fino ad ora non ha fatto mai passi legali per<br />

tutelarsi dalle accuse scritte , andando cosi<br />

implicitamente a dire che è tutto vero per<br />

quel famoso detto che dice “ chi tace acconsente”,<br />

spesso le accuse poi col tempo,<br />

si smontano da sole senza dover star dietro<br />

a tutte le mosche che per un attimo,<br />

fanno sentire il ronzio <strong>del</strong>le loro ali. Quindi<br />

se tutto questo non c’è, se tutto è solo deduzione<br />

e convinzione personale, allora<br />

per favore, non sentenziate, non giudicate<br />

e non accusate, rimanete in silenzio oppure<br />

limitatevi alla vostra esclusiva opinione<br />

personale. Ovvio che per certi<br />

comunicatori e quant’altro sarebbe difficile<br />

da spiegare ai loro seguaci, come si può<br />

rendere merito positivo a una società che<br />

per natura secondo loro, non ha possibilità<br />

di averne di questi meriti. Questa società<br />

può solo far male, può solo far affondare la<br />

Lazio, può solo affossare tutto ciò che è affossabile<br />

di biancoceleste. Quindi la conseguenza<br />

logica qual è? Semplice,<br />

continuare a impastare la stessa pizza,<br />

con gli stessi ingredienti, consapevoli di incontrare<br />

il gradimento <strong>del</strong> gusto che oramai<br />

ben sperimentato, si vende<br />

praticamente a occhi e orecchie be chiuse.<br />

L’ Academy c’è , la nostra Gioventù Biancoceleste<br />

esiste e si sta esaltando, e al<br />

vero tifoso importa molto di più questo<br />

<strong>del</strong>la palazzina costruita un anno prima o<br />

tre anni dopo. Al tifoso mascherato da tale<br />

invece, interessa molto di più la palazzina<br />

perché con quest’ultima, si può sempre<br />

avere quei consensi che sono vitali per<br />

certe persone che altrimenti, sarebbero relegate<br />

in un anonimato triste e spernacchiato.<br />

I nostri giovani sono il nostro futuro,<br />

la Lazio vuole costruirci sopra il futuro, bisognerebbe<br />

applaudire a questa linea di<br />

veduta e invece si scrivono libri e sceneggiature<br />

da film di fantascienza, tanto al<br />

giorno d’oggi, si legge di tutto e si compra<br />

di tutto quindi….


Più & Meno<br />

PIÙ...<br />

TUTTO: Una Lazio decimata offre una grande<br />

prestazione fatta di sacrificio e tecnica sul<br />

campo di una squadra che aveva affettato finanche<br />

la roma. I ragazzi hanno dato tutto.<br />

Meritavano la vittoria. Ma il segnale è evidente:<br />

la rosa è competitiva.<br />

IMMOBILE: Sesto gol. Da cineteca. Le parole<br />

sono superflue.<br />

CAMBI: Sotto di un gol Simone Inzaghi innesta<br />

la marcia giusta con cambi sontuosi.<br />

TIFOSI: All'Olimpico granata sembrava di<br />

stare a Roma. I 500 se ne tornano a casa orgogliosi.<br />

Della Lazio e di se' stessi.<br />

MENO:<br />

ADDIZIONALE: Inconcepibile la sua chiamata<br />

da rigore per il braccio involontario di Parolo.<br />

Aboliteli questi essere inutili e dannosi.<br />

KEITA: Bello de casa aspetto i tuoi gol.<br />

PUNTI: Tra Bologna e Torino ne mancano<br />

quattro. Leggetevi la classifica...


Torino - Lazio 2 - 2<br />

Le Pagelle<br />

MARCHETTI 6: Incolpevole sul gol , ma rimane<br />

incerto su alcune situazioni diciamo, tranquille.<br />

BASTA 6: rientrava dopo un infortunio e non è<br />

stato incisivo e puntuale come potrebbe<br />

WALLACE 6,5: attento e pulito in molti interventi,<br />

riesce a limitare molto belotti e l’attacco granata.<br />

HOEDT 6,5: stesso discorso fatto per wallace con<br />

in più la pulizia d’impostazione <strong>del</strong> gioco.<br />

PATRIC 7: cresce di partita in partita e questo<br />

deve è da monito a chi lo ha subito giudicato scarso.<br />

CATALDI 6,5: si trova meglio al centro rispetto<br />

alla mediana laterale di inizio partita.<br />

PAROLO 6,5: corre tanto e sul rigore non si può<br />

tagliere il braccio solo per far contento Giacomelli.<br />

LULIC 6: corre molto ma sbaglia anche molto, ma<br />

alla fine il suo contributo lo da smepre.<br />

ANDERSON 6,5: comincia in sordina poi cresce<br />

e incanta con le sue giocate che fruttano il gol<br />

IMMOBILE 6,5: si vede poco e soffre forse i fischi,<br />

ma al momento giusto, il fiuto <strong>del</strong> gol c’è.<br />

KEITA 6: 60 minuti di buon calcio dove però c’è la<br />

macchia <strong>del</strong> gol mangiato clamorosamente.<br />

DJORDJEVIC 6: si mette al servizio <strong>del</strong>la causa<br />

Lazio e pressa tanto. finalmente ne parliamo bene.<br />

MURGIA 7: com’è enrato ha scosso la squadra<br />

sottoscrivendo anche il gol <strong>del</strong> vantaggio. Daje Ale<br />

PRCE 6: esordio in serie A positivo, resta tranquillo<br />

e aiuta la difesa con i suoi interventi di testa.<br />

INZAGHI 7: tutti danno fritto per lui e lui incarta la<br />

aprtita a Sinisa. meritava la vittoria.


Post<br />

Torino - L<br />

INZAGHI<br />

“ Chiaramente quando prendi<br />

un goal al 92’ su un rigore che<br />

forse non c’era c’è un po’ di<br />

rammarico. Mi spiace soprattutto<br />

per i ragazzi perchè<br />

avremmo meritato la vittoria;<br />

nelle ultime partite con Bologna<br />

e Torino abbiamo raccolto<br />

due punti e probabilmente ne avremmo dovuti<br />

raccogliere sei. Mi dispiace per i ragazzi che avevano<br />

preparato molto bene la partita, ma sono<br />

sicuro che giocando così raccoglieremo molto.<br />

Oggi eravamo in grandissima emergenza, ma<br />

penso che per un allenatore sia di grandissimo<br />

orgoglio veder giocare così bene i calciatori che<br />

pure non hanno giocato da tanto. Spiace, però<br />

sono comunque orgoglioso <strong>del</strong>la prova dei ragazzi.<br />

Adesso rientriamo per preparare la partita<br />

con il Cagliari. Ai ragazzi non sto regalando<br />

nulla, loro si fanno trovare pronti: sono contento<br />

perché affrontare il Torino con 6 assenze non<br />

era facile, tanto di cappello ai miei ragazzi. Diciamo<br />

che l’avevamo preparata in questo modo:<br />

volevamo stare ben compatti, raccolti, ma al di<br />

là di tutto siamo stati molto bravi perché abbiamo<br />

concesso molto poco al Torino. Forse abbiamo<br />

peccato un pochino sul primo goal, però<br />

ci prendiamo la prestazione perchè sappiamo<br />

che giocando così ne perderemo poche. Penso<br />

che il fallo sia da rigore quando ci sia la volontarietà<br />

<strong>del</strong> tocco di mano: certo l’addizionale ha<br />

avuto molta personalità a fischiare quel tipo di<br />

rigore al 92’. Contrariamente all’episodio contro<br />

il Milan, dove il tocco di Radu era molto largo,<br />

oggi il rigore non c’era: in questa partita gli episodi<br />

non ci sono stati favorevoli, forse in qualche<br />

altra partita ci saranno favorevoli e<br />

vinceremo. Sono comunque soddisfatto perché<br />

ho una squadra molto giovane che mi segue,<br />

pure oggi nell’emergenza. Ero fiducioso, negli<br />

ultimi giorni abbiamo lavorato con grandissima<br />

intensità: l’unico neo di questa giornata sono i<br />

mancati 3 punti che oggi avremmo sicuramente<br />

meritato.”<br />

PRCE<br />

“Vi ringrazio<br />

per i complimenti.<br />

Sono<br />

felice per<br />

l’esordio, ma<br />

sono arrabbiato<br />

per il par<br />

e g g i o<br />

all’ultimo minuto, abbiamo<br />

perso due punti. Non voglio<br />

commentare le decisioni arbitrali,<br />

il mio compito è giocare<br />

e fare bene in campo. La settimana<br />

scorsa è toccato a noi,<br />

oggi tocca a loro. Questo è il<br />

calcio. Voglio ringraziare la<br />

società ed il mister, che dalla<br />

Croazia mi ha preso e mi ha<br />

dato la possibilità di giocare in<br />

Serie A. Sono soddisfatto di<br />

aver giocato dopo i tanti problemi<br />

che ho avuto, il mio cellulare<br />

ancora squilla per le<br />

tante chiamate. Torino non mi<br />

porta bene. Contro i granata<br />

abbiamo perso una finale Scudetto<br />

ai rigori con la Primvera”.


Partita<br />

azio 2 - 2<br />

MURGIA<br />

“È arrivata<br />

questa palla<br />

da Felipe Anderson<br />

in<br />

area di rigore,<br />

fortunatamente<br />

ero<br />

libero. Ho<br />

visto questa palla e la prima<br />

cosa che ho pensato è stata di<br />

dare una bella frustata perchè<br />

in porta c’era una leggenda<br />

<strong>del</strong> calcio. Quando ho visto la<br />

palla entrare non sapevo che<br />

fare, è stata un’emozione straordinaria<br />

quando ho visto tutti<br />

i compagni che mi venivano<br />

ad abbracciare e panchina e<br />

tifosi che esultavano tutti. Ovviamente<br />

avrei preferito che<br />

questo gol ci desse la vittoria,<br />

però abbiamo fatto una<br />

grande partita ed ora ci concentreremo<br />

subito per mercoledì.<br />

Dedico il gol, oltre che<br />

alla mia famiglia, alla mia ragazza<br />

e al mio procuratore,<br />

ovviamente anche al mister<br />

Inzaghi. È lui che mi ha lanciato<br />

e mi ha seguito passo<br />

dopo passo dagli allievi,<br />

quindi devo tanto a lui ed al<br />

suo staff che mi stanno tanto<br />

vicini e anche alla squadra<br />

che sa aiutare noi giovani“.<br />

Mihajlovic<br />

“Questa partita<br />

ha dimostrato<br />

che se il Torino<br />

fa il Torino può<br />

battere chiunque<br />

e se non lo fa<br />

può perdere con<br />

chiunque. Nel<br />

primo tempo abbiamo<br />

fatto bene, nel secondo la<br />

Lazio ha messo 4 punte mettendoci<br />

in difficoltà. Ci siamo abbassati<br />

troppo, siamo andati in<br />

difficoltà e grazie a tifosi e la nostra<br />

voglia di non mollare mai abbiamo<br />

pareggiato. Non sono<br />

contento <strong>del</strong> secondo gol preso su<br />

palla inattiva. Stiamo dando continuità<br />

ai risultati, dobbiamo imparare<br />

a gestire la partia, se ci<br />

riusciremo potremo fare un bel<br />

salto in avanti. Il Cambio modulo<br />

<strong>del</strong>la Lazio? Sappiamo che davanti<br />

hanno giocatori pericolosi, come<br />

Keita, Immobile, Anderson, Parolo.<br />

Insomma sono una squadra di<br />

tutto rispetto, bisogna dare meriti<br />

anche agli avversari. Anche noi<br />

abbiamo messo una squadra offensiva,<br />

tutte e due volevamo vincere<br />

la gara. La gente sono sicuro<br />

che si sarà divertita, vorrei ringraziare<br />

i tifosi che ci hanno sostenuto<br />

e ci hanno fatto raggiungere<br />

il pareggio. Oltre lo spirito battagliero<br />

giochiamo bene, siamo il<br />

secondo attacco. Siamo una<br />

squadra offensiva, con una mentalità<br />

offensiva e abbiamo giocatori<br />

forti, ma con giovani che<br />

devono crescere.”


Più & Meno<br />

PIÙ:<br />

APPLAUSI: Per questa Lazio che asfalta<br />

il Cagliari. Prova sontuosa senza sbavature.<br />

Con questo spirito si può sognare.<br />

FELIPE ANDERSON: Gol da cineteca<br />

che sostanzia una partita da urlo. Top<br />

player.<br />

GABARRON: Ma chi diceva che Basta<br />

non aveva riserve si sarà convinto che<br />

questo Patric è di un'altra categoria?<br />

BIELSA: Grazie Loco. Il tuo rifiuto la nostra<br />

vittoria.<br />

MENO:<br />

DESERTO OLIMPICO: Per il televideo<br />

c'erano 2.500 spettatori. Chiaro errore.<br />

Comunque non si superavano i 10.000.tifosi.<br />

La verità è che hanno vinto i contestatori.<br />

Ormai il tifoso laziale da stadio si<br />

è praticamente estinto. Peccato.


Lazio - Cagliari 4 - 1<br />

Le Pagelle<br />

MARCHETTI 6,5: salva su un colpo di testa ravvicinato ma è ancora<br />

incerto sulle uscite e bloccate di cross facili.<br />

PATRIC 7: il ragazzo continua la fase di miglioramento tattico e<br />

partecipa più convinto alla manovra.<br />

WALLACE 6,5: ordinato nella marcatura, qualche sbavatura sugli<br />

anticipi su Borriello che gli costa l’ammonizione.<br />

HOEDT 7: il ragazzo sta crescendo enormemente e ha un piede<br />

sinistro preciso nei lanci verso gli esterni che fanno male alle<br />

difese e permettono un veloce uno contro uno.<br />

RADU 6,5: compito non difficile ma si vede che ci tiene a questa<br />

Lazio e tiene a portarla di nuovo in Europa, quella che conta.<br />

PAROLO 6 : è affaticato e prende pure una botta che lo limita. gli<br />

negano un rigore netto e lascia il posto a Murgia a metà ripresa.<br />

CATALDI 6,5: da lui ci si aspetta qualcosa in più perchè le capacità<br />

tecniche le ha. stasera ha comunque giocato ordinato.<br />

LULIC 6,5: corre moltissimo e sbaglia però qualche passaggio di<br />

troppo, ma il suo contributo complessivo è smepre importante.<br />

ANDERSON 8: partita sontuosa fatta di concretezza tecnica, aiuto<br />

ai compagni, diligenza tattica e gol da fenomeno.<br />

IMMOBILE 8: non era al meglio ed è stato intelligente a gestirsi.<br />

ma anche così è stato devastante per i sardi.<br />

KEITA 7: se reggesse tutti e 90 minuti sarebbe perfetto, però<br />

regge 60-65 ma li fa bene e il suo fare fa sempre male agli avversari<br />

di turno che si affannanoa cercare di prenderlo..<br />

MURGIA 6: 25 minuti a centrocampo a dare sostanza e aiuto ai<br />

compagni. il ragazzo cresce e il futuro indubbiamente è tutto suo.<br />

LOMBARDI 6,5: è un’attaccante che attacca la profondità molto<br />

bene e si rende pericoloso in due occasioni. va benissimo così.<br />

LEITNER 6: gioca 15 minuti e fa vedere che acquisendo tattica e<br />

fiato, può giocare e rendere dentro questa rosa.<br />

ALL. INZAGHI 8: e per fortuna che non era un’allenatore pronto<br />

per la serie A!! gioco arioso con variazioni tattiche semplici ma<br />

efficaci. non osiamo immaginare quando Inzaghi “ imparerà a<br />

fare l’allenatore in serie A” cosa potrà fare. Speriamo solo che lo<br />

faccia ancora con la Lazio.


Visita <strong>del</strong>la squadra alla cittadina laziale colpita dal Terremoto. Un pensiero<br />

per questa gente a cui i giocatori hanno regalato un giorno fatto di sorrisi<br />

e di conforto. Tanti bambini giocosi e felici hanno ripagato i calciatori di<br />

tanto amore con la loro voglia di vivere e di ricominciare.


di Arianna Michettoni


La Lazio arriva ad Amatrice mercoledì 19 Ottobre, che è da poco passato mezzogiorno.<br />

Manda i suoi calciatori a passeggiare tra l’ineluttabilità <strong>del</strong>la fine, dove non c’è verso in<br />

cui voltare la faccia: tutt’intorno alla “zona rossa” è impresso il messaggio <strong>del</strong> fato, una<br />

forza invincibile ed inarrestabile che distribuisce e toglie senza soluzione di continuità.<br />

Ma che, per quanto potente, trova nella forza dei bambini un valoroso rivale: ve ne sono<br />

un centinaio ad attendere i biancocelesti, lì nella scuola immediatamente costruita dopo<br />

il sisma – a dimostrazione <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong>la didattica come valore formativo. E i bambini,<br />

nonostante tutto, ridono – quasi a farsi burla <strong>del</strong>le difficoltà, nell’innocenza fanciullesca<br />

che farà da traino alle generazioni future: sorridono alla mascotte Skeggia che<br />

distribuisce gadget e regalini in ogni aula, sorridono ai calciatori – meno calciatori e più<br />

uomini, oggi – che firmano autografi ed immortalano il momento che anticipa la fiducia<br />

di un ritorno ad un’apparente normalità. Proprio fuori dal comprensorio scolastico, scelto<br />

come simbolo di rinascita, viene poi realizzata la foto ufficiale <strong>del</strong>la stagione <strong>2016</strong>/2017:<br />

dallo scatto sarà creato un poster il cui ricavato verrà devoluto al Comune di Amatrice.


Quel che resta poi è la testimonianza: di solidarietà biancoceleste e di uno scorcio di<br />

terribile realtà vicina ad ognuno di noi. È un sentimento che Simone Inzaghi riesce a trasformare<br />

in parole: «Sicuramente abbiamo fatto una piccola cosa per questi bambini che<br />

hanno perso tanto. A volte si vedono i telegiornali, ma forse sarebbe meglio sensibilizzare<br />

davvero venendo qui. Così veramente ci rendiamo conto cosa sia successo. Ho<br />

visto bambini che sorridevano ma comunque hanno perso persone care. Sono contento<br />

per quello fatto, anche se per poco, siamo riusciti a fare felici tante persone. Bisogna<br />

venire qui per rendersi conto davvero. A volte ci prendiamo troppo sul serio, nel calcio,<br />

nella vita. A tanti farebbe bene venire qui. Fa molto più effetto. Ripeto, bisogna toccare<br />

con mano la situazione per capire davvero cosa hanno passato queste persone.» L’importanza<br />

di legare l’identità <strong>del</strong>la Lazio e di Amatrice sta, in ultimo, nell’intrinseco significato<br />

di unità: non importa quanto grande sia lo svantaggio, insieme si affronta ogni<br />

partita. Ed insieme, comunque vada, si vince.


di Alessandro Cagnetti<br />

Ore 8. Stazione Termini. Treno per Torino Porta Nuova. Si parte verso l’Olimpico granata «Grande<br />

Torino» lasciando una Roma ancora assonnata e annuvolata. Dopo qualche ora di un viaggio che<br />

scorre via come un bicchiere d’acqua arriviamo a Torino io e mio cognato Francesco, in una capitale<br />

sabauda che ci accoglie fredda e piovosa (annamo bene pensiamo, già la gara è dura figuriamoci<br />

con questo tempo). Ci viene a prendere il mitico Mauri Rules insieme alla sua compagna.<br />

Il tempo di vedere il pullman <strong>del</strong>la Lazio dirigersi verso lo stadio e mangiare qualcosa e poi dritti<br />

nel settore ospiti dove incontriamo un altro centinaio di laziali. Alle 15 saremo 600 e sarà un tifo<br />

memorabile. Dei 98 minuti che dura la gara almeno 85 sono scanditi dai cori e dagli incitamenti<br />

<strong>del</strong> nostro settore. Ma quale Olimpico granata, sembra di stare all’Olimpico di Roma, Curva Nord.<br />

E pensare che la gara si mette subito male con un Toro solo difesa e contropiede che ci sorprende<br />

con un’azione che poteva essere letta meglio è forse l’unico errore <strong>del</strong>la difesa. Fa male vedere<br />

questa ingiustizia e siamo tutti incazzati soprattutto quando Keita spreca come un pivellino un<br />

gol facile facile. Non possiamo perdere, né tantomeno mollare. E infatti la Lazio non molla, noi<br />

nemmeno, e nel secondo tempo il Toro non esiste più ed è una sinfonia biancoceleste grazie<br />

anche ai cambi di un chirurgico Simone Inzaghi. Prima il pareggio con il gioiello di Immobile, fischiatissimo<br />

dalla Maratona perché temutissimo (e avevano ragione) e poi il sorpasso <strong>del</strong> gioiellino<br />

Murgia con un abile colpo di testa. Stiamo vincendo a Torino e il settore ospiti tracima. Manca<br />

poco, e nel recupero l’addizionale si inventa un rigore che «sentenza antilazio» Ljaic (e con questo<br />

sono cinque i gol alla Lazio) trasforma (certo Marchetti non para mai un rigore eh…). È pareggio,<br />

ottimo alla vigilia, non così alla fine. Peccati di giovinezza anche se il braccio è di Parolo, un veterano.<br />

Peccato, ma la prestazione c’è ed è quello che conta vista l’emergenza (senza cinque titolari<br />

sarebbe stata impossibile per tutti). Torniamo a Roma orgogliosi <strong>del</strong>la Lazio e di noi stessi.<br />

La Lazio c’è ed i suoi tifosi pure. Forza ragazzi. Noi con la voce voi con il cuore.


I Precedenti<br />

di Arianna Michettoni<br />

Il match con il Sassuolo è una sfida assai recente: i biancocelesti e i neroverdi si sono affrontati<br />

all’Olimpico per tre volte: il <strong>23</strong> Febbraio 2014, il 5 Ottobre 2014 ed il 29 Febbraio <strong>2016</strong>.<br />

Nell’ultimo precedente è possibile tracciare l’inizio <strong>del</strong>la parabola discendente <strong>del</strong>la Lazio di<br />

Pioli: i biancocelesti allora ottavi in classifica cercavano il sorpasso proprio sulla formazione<br />

emiliana; la partita terminò però con un secco 0 – 2: la Lazio si rivelò incapace di ribaltare<br />

l’iniziale svantaggio ad opera di Berardi su rigore, poi il raddoppio di Defrel nel secondo tempo<br />

terminò di fatto il match. Meglio nei due incontri antecedenti: le due formazioni hanno fissato<br />

il punteggio sul 3 a 2 in entrambe le occasioni. Nell’Ottobre 2014 Mauri, Djordjevic e Candreva<br />

hanno portato la vittoria ai biancocelesti, annullando la doppietta di Berardi. Ancor più viva<br />

e scoppiettante fu la partita di Febbraio 2014: i primi 45’ si chiusero con la Lazio avanti su<br />

goal di Radu; poi, nel secondo tempo, un vivace botta e risposta – Floccari al 72’, Klose al<br />

74’, Floro Flores al 79’ ed infine Candreva all’ 83’ – consegna i tre punti ai biancocelesti.<br />

Le Statistiche<br />

Sono 12 in totale le marcature realizzate nei precedenti tra le due formazioni, in sostanziale<br />

parità: 6 per parte. La Lazio, che ha sempre trovato la via <strong>del</strong> goal contro il Sassuolo (una<br />

media di due reti a partita), ha perso per la prima volta tra le mura amiche proprio nell’ultima<br />

gara disputata allo Stadio Olimpico. Le statistiche confermano l’ostica reputazione neroverde:<br />

il Sassuolo ha segnato almeno un goal per 7 partite consecutive, sempre in rete anche nelle<br />

trasferte di questa stagione. Vi è però, contestualmente, una certa fragilità difensiva nella formazione<br />

emiliana: è infatti la squadra più colpita nel primo quarto d’ora di gioco. Il Sassuolo<br />

è anche la formazione che ha subito più goal sugli sviluppi di calcio d’angolo in questo campionato;<br />

d’altra parte la Lazio è la squadra che ha segnato più reti di testa in questo inizio di<br />

stagione (marcature realizzate tutte con calciatori diversi). Tuttavia dall’inizio <strong>del</strong> <strong>2016</strong> il Sassuolo<br />

ha mancato il goal in trasferta una sola volta, sul campo <strong>del</strong>la Juventus. E le ultime cinque<br />

vittorie interne <strong>del</strong>la Lazio sono arrivate senza subire goal.


SPECIALE<br />

di Marco Pizzolorusso<br />

PRIMAVERA<br />

Andrea Bonatti<br />

È una Lazio primavera punto zero quella di Andrea Bonatti, 33 anni e vice di Menichini a Salerno l’anno<br />

scorso. Si è aperto un nuovo ciclo e Tare ha scelto la strada <strong>del</strong>la gioventù anche nella panchina <strong>del</strong>la Primavera.<br />

Ma chi è Andrea Bonatti? È un allenatore giovane le cui doti peculiari risiedono nel suo essere carismatico<br />

e sempre pronto ad accogliere le novità tattiche che si dovessero appalesare. Il suo è un<br />

temperamento forte ed ha abbracciato con entusiasmo l’avventura con la Primavera biancoceleste. Mente<br />

e fisico sono i suoi poli di attrazione, lui che ha cominciato come preparatore atletico sa bene quanto sia<br />

importante allenarsi bene. «Mens sana in corpore sano» come dicevano i nostri avi…Bonatti ha cominciato<br />

alla grande sia il campionato che la Coppa Italia. Nella prima competizione vanta 4 vittorie 1 pareggio ed 1<br />

sola sconfitta (con il Napoli in campo neutro, quando il Fersini era ancora chiuso per i lavori sul manto erboso),<br />

numeri che hanno portato i biancocelesti al secondo posto in classifica a due punti dal battistrada<br />

Verona. Nessun proclama, ma con un Rossi che segna con una puntualità impressionante (siamo arrivati<br />

a 11…) puntare alle final eight non sembra impossibile. Stesso buon inizio in Coppa Italia dove sono state<br />

regolate Ternana e Napoli (entrambe in casa ed ai supplementari), vittorie che hanno proiettato la Lazio<br />

agli ottavi <strong>del</strong>la competizione. Chiudiamo con alcune parole rilasciate a Lazio style radio nei giorni scorsi;<br />

in pratica il Bonatti pensiero è concentrato tutto qui:<br />

«Non so se sono bravo a fare l’allenatore, non so se diventerà il mio lavoro, ma lo faccio per le emozioni<br />

che mi dà. Per questo la mia partecipazione è totale e spero che i ragazzi assorbano questa mentalità<br />

dando il massimo. In 18 gare, <strong>del</strong>le 60 che ho disputato, i miei ragazzi hanno segnato negli ultimi minuti<br />

di gioco: questa situazione ti dà un trasporto emotivo particolare. E’ un risultato che si ottiene lavorando<br />

in allenamento, per questo ringrazio i miei ragazzi per come si applicano».


FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />

FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />

FRASCHETTA DA I FRATELLI


Pensieri, Parole e Opinioni dei tifosi <strong>del</strong>la Lazio


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